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WWE 2K22 disponibile ora

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2K annuncia che è finalmente disponibile WWE® 2K22.

Modalità di Gioco

Showcase Mode – Rey Mysterio

Il 2K Showcase è il marchio di fabbrica di WWE 2K, la modalità storia per giocatore singolo basata su obiettivi, che permette ai giocatori di impegnarsi in un arco narrativo amato nella storia della WWE e in momenti con personaggi sbloccabili, arene e attrezzature. In Rey Mysterio’s 2K Showcase, i giocatori affrontano avversari leggendari come Eddie Guerrero, The Undertaker e Shawn Michaels, così come Superstar attuali, tra cui The Miz e Dolph Ziggler. Il gameplay veloce passa senza problemi a filmati storici dal vivo, utilizzando la nuova tecnologia Slingshot di 2K, per un’esperienza davvero coinvolgente;

MyGM

La modalità MyGM fa il suo debutto in WWE 2K22 permettendo ai fan di lavorare come General Manager della WWE. Con Raw, Smackdown, NXT o NXT UK, i giocatori possono prendere le redini per competere contro i GM rivali. Diventa lo show più quotato impostando rivalità intense, tipi di match sopra le righe, finali di campionato, eventi in pay-per-view e una corsa agli armamenti di arene e pubblico in continua ascesa. Una volta che i giocatori hanno preparato il palcoscenico, possono giocare come Superstar, interferire come GM, o chiamare i colpi da dietro le quinte.

La mia FAZIONE

In un franchise-first, il nuovo gioco di carte collezionabili per giocatore singolo mette i giocatori in controllo di costruire una fazione leggendaria che rivaleggia con l’iconico nWo. I giocatori potranno raccogliere, gestire e aggiornare le Superstar, con eventi settimanali e aggiornamenti regolari.

Di seguito i quattro diversi tipi di valuta virtuale in WWE 2K22 – MyFACTION Points, MyFACTION Tokens e Virtual Currency possono essere trovati solo in modalità MyFACTION:

  • MyFACTION Points – che possono essere spesi in pacchetti di carte e contratti – vengono assegnati per il completamento di partite e sfide;
  • MyFACTION Tokens – che possono essere spesi nel mercato dei Token Rewards per sbloccare potenti carte WWE Superstar e Legend – vengono anche assegnati per il completamento di partite e sfide;
  • Virtual Currency – disponibili per l’acquisto e spendibili esclusivamente in MyFACTION su pacchetti di carte, scatole e contratti. Come importante promemoria, tutto ciò che i giocatori possono acquistare con la valuta virtuale può essere sbloccato anche con i punti MyFACTION. Inoltre, MyFACTION è un’esperienza solo per giocatore singolo, quindi i giocatori non possono ottenere un vantaggio competitivo sugli altri acquistando valuta virtuale.
  • Store Tokens: Guadagnati con il gioco in tutte le modalità non MyFACTION, questi gettoni possono essere spesi nel Negozio degli acquisti per sbloccare Superstar e qualsiasi altro oggetto da usare nelle modalità non MyFACTION

La mia ASCESA

MyRISE dà ai giocatori l’opportunità di sperimentare il viaggio di una Superstar WWE, dagli umili inizi di un Rookie al WWE Performance Center alla sfida di diventare una Superstar, per essere immortalato come una Leggenda WWE. Con storyline uniche della divisione maschile e femminile disponibili per la prima volta nella storia del franchise, i giocatori incontreranno una serie di Superstar e Leggende WWE mentre intraprendono il viaggio.

Suite di creazione

La suite di creazione è tornata, ed è migliore che mai. Crea un personaggio a tua immagine e somiglianza o uno completamente diverso, scegliendo tra tantissime opzioni ed elementi fantastici di ogni tipo, poi sali sul ring dove e quando vuoi.

Gran Turismo 7, la recensione su PS5

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Il tanto atteso Gran Turismo 7 fa il suo debutto in grande stile, momento celebrato con una nostra recensione per console PS5. Una grande esclusiva SONY, con l’enorme rammarico di non averla avuta già tra le mani al lancio della next-gen nipponica. Evitando di piangere sul latte versato, ci godiamo il momento, un’occasione che mancava dal 2013 (se consideriamo la sola serie regolare). Le novità ci sono, e quasi tutte girano attorno alla potenziale della nuova PS5. Ray Tracing, Audio 3D sono una vera delizia per i sensi, senza contare il pieno supporto alle feature del DualSense.

Polyphony Digital, escludendo la piccola parentesi di Omega Boost e Tourist Trophy, ha fatto solo questo nella vita. Quest’anno, però, la ricorrenza è piuttosto importante. Gran Turismo compie 25 anni, una carriera iniziata su PS1 nel lontano 1997. Emozioni che si sono tramutate in quasi 80mln di copie vendute nell’arco dei cinque lustri di attività, con intere generazioni di giocatori che hanno dovuto fare i conti con l’interpretazione orientale del termine realismo.

Gran Turismo 7 recensione PS5

The Real Driving Simulator è il motto che accompagna questa straordinaria esperienza di guida sin dalla sua nascita. Per quanto la fisionomia e la struttura base siano sempre rimaste in linea con il credo dei suoi padri fondatori, le meccaniche di guida hanno sempre puntato al progresso. Non possiamo – e non vogliamo – dire che siamo arrivati alla perfezione, ma ci siamo molto vicini. Non ci si accorge, però, di questo fin tanto che non si opti per una soluzione controller-less, puntando ad un sistema di guida avanzato. Lo abbiamo già detto in altri sedi, di come il volante e pedaliera rappresentino una necessità quando si parla di SIMs.

Vi sono ancora tantissime altre cose da dire e non vogliamo correre il rischio di dimenticarle. Motivo per cui vi lasciamo alla nostra recensione di Gran Turismo 7, titolo giocato nella sua versione per console PS5.

Prime impressioni: Un’esperienza servita in piccole dosi

Chi conosce Gran Turismo sa che gli sviluppatori non amano sbattere in faccia tutto e subito, ma somministrano le parti fondamentali del gioco in piccole dosi. Vi è un nucleo centrale e attività collaterali che prendono vita grazie al primo, ma che poi diventano delle entità a sé stanti. In Gran Turismo 7 il core è rappresentato del Cafè e dalle patenti. La bottega di Bruno vi fornirà dei menù dal completare, utili per sbloccare nuovi tracciati e auto. Il più delle volte sono delle gare con delle regole ben chiare, anche se non mancheranno dei momenti di sano relax, come lo scatto di una foto nella modalità Scapes.

In relazione, invece, alle Patenti, non abbiamo moltissimo da riferire. Si inizia dalla B e si arriva alle Super License. Il livello di sfida si alza man mano che si punta ad una categoria più alta, con la medaglia d’oro che diventa un privilegio per pochi eletti. Le patenti, inoltre, servono per partecipare agli eventi dedicati, quelli che vi fanno fruttare diversi soldini. Il consiglio spassionato è quello di puntare subito alla B ed alla A in modo da farvi le ossa e, al tempo stesso, un po’ di cassa. Non essendoci un vero e proprio tutorial, la soluzione del training on the job è sempre quella che, nel lungo termine, vi farà raccogliere numerose soddisfazioni.

Gran Turismo 7 recensione PS5

Una volta deciso come impostare la nostra “via del pilota”, il mondo di Gran Turismo 7 si apre verso un numero importante di attività in cui impegnare la nostra sessione di gioco. La modalità multigiocatore si divide tra il competitivo classico e gli eventi a tempo. In entrambi i casi si devono seguire dei precisi codici di condotta che denoteranno il vostro punteggio in ingresso e nel proseguo della vostra carriera. È un modo alternativo per dire “uomo avvisato mezzo salvato”.

Per chi, invece, vuole restare nel regno del single player, oltre al prima citato Cafè, le missioni sono sicuramente quelle che hanno suscitato il nostro maggiore interesse. Vuoi per la dinamica un po’ arcade, o per il livello di intensità della sfida, ciò che importa è che i premi messi in palio sono un valido motivo per farci un salto sin da subito. Accanto a queste vi sono le classiche gare, che si suddividono tra circuiti e campionati. Il modo giusto per iniziare non c’è, anche se è difficile restare indifferenti al fascino del ritorno in scuola guida.

Contesto di gioco: Si celebra la storia delle 4 ruote

Gran Turismo 7 non celebra solo i suoi 25 anni di storia, ma anche quella delle 4 ruote. Lo si percepisce sin da subito, in quel filmato introduttivo dove vengono sfogliate pagine e pagine di libri di storia dei motori e dell’ingegneria automobilistica mondiale. Questa sensazione la si avverte, poi, anche nel prosieguo del gioco. Bruno, il titolare del Cafe, non perde nemmeno un’occasione per raccontare le storie di alcuni modelli e dei brand. È la giusta ricompensa per aver portato a termine un menù. Accanto a lui ci sono altre figure di spicco, da designer a ingegneri, che dall’alto della loro veneranda età ci aiuteranno a capire come la storia sia divenuta una leggenda.

In Brand Central si avrà la possibilità di ammirare le oltre 400 autovetture raggruppate in 60 noti produttori. Quest’ultimi, oltre a sfoggiare il catalogo dei veicoli acquistabili, raccontano la loro storia mediante contenuti multimediali. È difficile non cadere nella tentazione di mettersi comodi e studiare, prima di mettere le mani al portafoglio. Quanto meno lo si fa con ancora più cognizione di causa.

Gran Turismo 7 recensione PS5

D’altronde si era capito, nella marcia di avvicinamento del gioco, che vi era un non so che di nostalgico celato all’interno di Gran Turismo 7. È come se fosse una lettera d’amore degli sviluppatori verso i giocatori, dove dimostrano, con i fatti, il vero significato di questa parola.

Tra passato e presente, anche il numero e la tipologia dei veicoli raccontano oltre mezzo secolo di storia automobilistica. Vi è una gara, in particolare, che è entrata direttamente nel nostro cuore senza passare prima dal cervello. Una sfida di soli cinquini classe ’68. Per quanto le salite fossero massacranti, inseguire le scie di questi “musei” è stata una vera e propria gioia per l’animo. E poi, senza nasconderci dietro a un dito, è subentrato anche un sano e doveroso orgoglio patriottico.

Gameplay: Se lo ami lo giochi (tutto)

Gli sviluppatori giapponesi di Polyphony Digital ci mettono alla prova in Gran Turismo 7. Only for real lover. Solamente chi ha una passione importante per le quattro ruote, e per la saga di GT, riuscirà ad apprezzare la profondità del gameplay. All’inizio il mondo di gioco è molto essenziale. Il Cafè funge da costruttore di questa pseudo mappa. Al completamento di ogni menù, infatti, un nuovo elemento diviene utilizzabile e pronto ad offrire nuove attività. Questo succede almeno sino a tutta la durata della prima parte, intesa come il completamento del decimo menù.

È una scelta che deve essere compresa. La stragrande maggioranza dei titoli in circolazione svela tutto sin da subito, esponendo il fianco al sopraggiungere della ripetitività. I giochi di guida, in particolare, sono i primi ad adottare questo approccio, riservando un’attenzione maggiore al gameplay puro, quello su strada. In Gran Turismo 7, invece, bisogna impegnarsi parecchio per vedere il gioco completo nella sua forma. È come se fosse una demo in evoluzione, dove viene premiato “l’attaccamento alla maglia”. Finita la parentesi romantica, più si avanti e più il tutto diventa sempre più difficile.

Gran Turismo 7 recensione PS5

All’inizio si sceglie un livello di difficoltà base, che non agisce sull’IA degli avversari quanto sul numero di suggerimenti presente a video. Se siete alle prime armi, avere un’idea di come impostare curve, traiettorie e velocità di percorrenza può essere d’aiuto per conoscere il sistema di guida e i tracciati. Con il tempo sarete portati ad optare per una soluzione più realistica, anche perché il competitivo non sarà una passeggiata. Restando sul tema “difficoltà”, GT7 usa un approccio didattico e progressivo. All’inizio sembra tutto facile, con una bella sfilata di medaglie d’oro in ogni modalità presente. Questa vana illusione è destinata a durare poco. Già dopo aver ottenuto la patente A iniziano i dolori.

Ma è qui che viene fuori la vera passione, quello che prima chiamavamo “attaccamento alla maglia”. Non siamo più veloci come prima e la macchina non risponde come vogliamo? Nessun problema, si porta la macchina in officina e si va di tuning. Serve denaro – e quindi vittorie e piazzamenti – per acquistare i vari componenti del veicolo. Il vostro lavoro, però, non si esaurisce al portafoglio. Bisogna sporcarsi le mani in officina, settando i vari parametri a disposizione. Dalla pressione delle gomme all’inclinazioni degli spoiler, sino ad arrivare nelle profondità del motore. Ogni cosa si traduce in centesimi di secondo persi e/o guadagnati. Tanti sacrifici per un’enorme soddisfazione.

Dimensione artistica: Fotografi si diventa, non si nasce

Eccoci arrivati al momento che stavamo aspettando. Ormai lo avete capito dalle nostre precedenti recensioni che abbiamo un debole per il lato artistico di un videogioco, e Gran Turismo 7, in un certo modo, è come se fosse il nostro Valhalla. Dal punto di vista grafico, si assiste alla solita scelta prestazioni/risoluzione, anche se viene proposta quasi per finzione. Di base, il gioco lavora perfettamente in 4K/60fps con il ray tracing che fa capolino solo nei replay e con la photo-mode. È stato curato ogni minimo aspetto del contesto paesaggistico di gara, curando tutti i dettagli di contesto che solitamente vengono lasciati in secondo piano. Come la polvere e i detriti sul manto stradale in occasione di un fuori pista.

Le livree delle vetture riflettono tutti i dettagli dell’ambiente circostante, creando un caleidoscopio emozionale che non ha, al momento, altri concorrenti. In modalità photo-mode si può apprezzare il grandissimo lavoro svolto dagli sviluppatori di Polyphony Digital in termini di dettagli. Per quanto ci siamo impegnati a trovare una piccola sbavatura, questo ci è stato realmente impossibile. Per non parlare, poi, della fedeltà degli abitacoli e dei cruscotti delle autovetture. Entrate in un cinquino e il plauso partirà in automatico. Aspetti che non apprezzi quando si è impegnati in gara, lì subentrano altre sensazioni.

Gran Turismo 7 recensione PS5

A grande richiesta ritornano il ciclo day/night e il meteo dinamico. Per quanto l’occhio voglia sempre la sua parte, questi due aspetti influiscono pesantemente sulla guida del mezzo. L’aderenza delle gomme sul bagnato diventa precaria e ci accorgiamo di questo, non soltanto a livello visivo, ma anche tattile. Il DualSense restituisce delle sensazioni che vanno ben oltre il Force Feedback del volante. Anche il selciato, presente sul lato “sporco” della pista, fornisce degli stimoli tattili diversi dalla semplice vibrazione. È qualcosa di tremendamente “vero”.

Terminiamo l’ode a Gran Turismo 7 parlando di Scapes. Per volere dello stesso Kazunori Yamauchi, CEO di Polyphony Digital, questa modalità è divenuta un momento importante all’interno dell’esperienza di gioco. Abbiamo il piacere di scegliere oltre 2500 paesaggi per creare il nostro scatto perfetto. Da un lato una reflex virtuale e dall’altro una versione essenziale di un software di editing delle immagini, che insieme ci aiutano a creare momenti magici da condividere con l’intera community di Gran Turismo.

Gran Turismo 7 recensione PS5

In conclusione

Gran Turismo 7 non tradisce le aspettative. Il posto tra i GOTY del 2022 è gia stato riservato a quelli di Poliphony Digital. Il livello raggiunto è importante, con una grafica che si avvicina al fotorealismo. Il merito di tutto questo va al potenziale della nuova PS5, sfruttato al meglio dagli sviluppatori giapponesi. Il ray tracing lo preferivamo anche in gara, e non soltanto nei replay e in photo-mode, ma i 60fps si sarebbero fatti benedire. 

Sul fronte contenuti siamo più che soddisfatti. Si deve, però, mettere conto il solito impasse, maturando un esperienza sempre maggiore nel corso delle varie gare. Interessante la scelta di introdurre le missioni, anche se la somiglianza con le patenti è lapalissiana. A farci dimenticare di questa somiglianza ci pensa Bruno, che ci inviterà nel suo Cafè per completare i vari menù a disposizione. Ci sono, quindi, moltissimi modi per fare i soldi e aumentare il numero di vetture presenti nel garage. Ce ne sono oltre 400 per cui lasciate sempre un po’ di spazio per i nuovi arrivi. 

 

Dolmen: trailer e data di uscita

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Prime Matter e Massive Work Studio sono felici di annunciare che Dolmen, il gioco di ruolo d’azione in terza persona (RPG) con un’ambientazione fantascientifica horror cosmica unica, uscirà il 20 maggio 2022.

Il titolo può ora essere prenotato e sarà disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, X Box Series X|S e PC. È stato anche pubblicato un nuovo trailer, che mostra le modalità cooperativa e multiplayer

 

I giocatori saranno in grado di combattere i boss insieme poiché potranno unirsi prima di ogni battaglia. Ci sarà anche una speciale Day One Edition che conterrà un set unico di armature e armi.

Dolmen

Ambientato in un universo fantascientifico, in cui l’umanità ha colonizzato diversi sistemi stellari utilizzando la tecnologia dei viaggi spaziali e la manipolazione genetica per adattarsi alle condizioni; Dolmen porta i giocatori a combattere su un pianeta lontano – Revion Prime – cercando di svelare misteri su specie aliene, corporazioni corrotte e dimensioni sconosciute.

Dietro tutto sembra esserci una specie aliena chiamata Vahani, che vaga per l’universo alterando la composizione genetica di altre specie; tuttavia resta da vedere se i loro motivi sono più nobili o più malevoli.

Si sospetta che un cristallo chiamato Dolmen sia la chiave del loro lavoro; Revion Prime ne ha in abbondanza e deve svelarne i segreti.

Prinny Presents NIS Classics Vol. 2, trailer “ZHP Spotlight”

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In ZHP: Unlosing Ranger vs. Darkdeath Evilman, il tuo personaggio è fatto su misura per sconfiggere più nemici che puoi! Dai un’occhiata al trailer “ZHP Spotlight” e scopri come puoi personalizzare il tuo personaggio dalla testa ai piedi, costruire una base e farti strada attraverso una miriade di mappe, ognuna generata casualmente e tutte parte della tua storia!

Effettua il pre-order della tua Limited Edition oggi e assicurati di visitare il sito ufficiale per maggiori informazioni! Prinny Presents NIS Classics Vol. 2 sarà disponibile per Nintendo Switch il 13 maggio 2022!

Lost Judgment: The Kaito Files, l’espansione della storia, disponibile dal 28 marzo

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SEGA e Ryu Ga Gotoku Studio hanno annunciato oggi che The Kaito Files, un’espansione della storia in quattro capitoli per Lost Judgment, verrà lanciata su PlayStation e Xbox il 28 marzo. L’espansione The Kaito Files sarà disponibile senza costi aggiuntivi per i possessori di Lost Judgment Ultimate Edition o del Season Pass, altrimenti potrà essere acquistata separatamente.

Gioca nei panni del nuovo protagonista dell’agenzia investigativa Yagami, Masaharu Kaito, e affronta un nuovo caso che lega delle questioni in sospeso del suo passato in The Kaito Files. Kaito porta le sue tecniche investigative Primal Focus e due stili di combattimento bestiali per sfidare nuovi nemici e risolvere il caso con una distinta spavalderia. 

In seguito agli eventi di Lost Judgment, Kaito prende un caso redditizio mentre Yagami è fuori città alla ricerca della sua vecchia fiamma, Mikiko. Lungo la strada, Kaito incontra Jun, un adolescente che afferma di essere loro figlio e che si allea con lui per scoprire la verità dietro la scomparsa di Mikiko. Ora Kaito si trova immerso tra passato e presente e deve affrontare un sindacato legato al ventre criminale di Kamurocho. Ma perché Kaito e Mikiko si sono separati e cosa c’entra questa fazione oscura con lei?

Caratteristiche

  • La sua storia: sfida nuovi boss con gli stili di combattimento unici di Kaito, setaccia Kamurocho per nuovi oggetti collezionabili e tuffati nel passato di Kaito in questa straordinaria espansione drammatica che copre quattro capitoli.
  • Bestia di strada: sfacciato, audace e sempre roboante, Kaito è affidabile in qualsiasi combattimento, guerriglia o inseguimento. Passa alla modalità bestia con l’aggressivo stile di combattimento Bruiser di Kaito o aumenta la difesa con il suo stile di combattimento Tank.
  • Fidati del tuo istinto: non c’è bisogno dei gadget stravaganti di Yagami qui; Kaito ha il suo stile di investigazione sensoriale. Attingi al Primo Focus di Kaito per fiutare letteralmente gli indizi, identificare i sospetti e risolvere il caso con il suo istinto.

LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, i dettagli sul Pacchetto Collezione Personaggi

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Warner Bros. Games, TT Games, The LEGO Group e Lucasfilm Games hanno rivelato i dettagli del Pacchetto Collezione Personaggi (Season Pass) di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, che contiene sette pacchetti di contenuti scaricabili (DLC) con personaggi giocabili provenienti da tutta la Galassia, diversi anche al di fuori dei nove film della saga.

LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker uscirà il 5 aprile 2022 per le console Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch e per PC e sarà il gioco LEGO Star Wars più grande e di maggior impatto visivo mai realizzato.

Al lancio, i Character Pack The Mandalorian – Stagione 1 e Solo: A Star Wars Story saranno disponibili per chi acquista il Pacchetto Collezione Personaggi oppure come acquisto separato. Il Character Pack The Mandalorian – Stagione 1 includerà il Mandaloriano e Grogu non giocabile, Greef Karga, Cara Dune, IG-11 e Kuiil, mentre il Pacchetto personaggi Solo: A Star Wars Story includerà il giovane Han Solo, il giovane Chewbecca, il giovane Lando Calrissian, Qi’ra, Tobias Beckett ed Enfys Nest.

Al lancio saranno disponibili anche i pacchetti Personaggi Classici e Trooper. Il Classic Character Pack includerà Luke Skywalker, la Principessa Leia, Han Solo, Darth Vader e Lando Calrissian e sarà disponibile con l’early access presso retailer selezionati e dal 19 aprile per chi acquista il Pacchetto Collezione Personaggi oppure come acquisto separato. Il Trooper Pack include il Soldato della Morte Imperiale, l’Assaltatore incendiario, il Soldato Ranger, il Soldato Costiero Imperiale e l’Assaltatore di Mimban. Il Pacchetto Trooper sarà disponibile in accesso anticipato per chi ha preordinato la versione digitale del gioco e dal 4 maggio per chi acquista il Pacchetto Collezione Personaggi oppure come acquisto separato. 

Dal 19 aprile si potrà acquistare il Character Pack Rogue One: A Star Wars Story, che includerà Jyn Erso, Bodhi Rook, Cassian Andor, K-2SO, Chirrut Îmwe, Baze Malbu e il Direttore Krennic. Per lo Star Wars Day del 4 maggio saranno disponibili i Character Pack The Mandalorian – Stagione 2 e Star Wars: The Bad Batch™. Il Pacchetto personaggi The Mandalorian – Stagione 2 includerà Ahsoka Tano, Boba Fett™, Bo Katan, Fennec Shand e il Moff Gideon. Il Character Pack Star Wars: The Bad Batch includerà Hunter, Wrecker, Tech, Crosshair ed Echo.

LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker si può già prenotare digitalmente. Gli acquirenti che prenotano la versione digitale del gioco saranno i soli a poter anche sbloccare il classico personaggio giocabile di Obi-Wan Kenobi™. La versione fisica dell’Edizione Deluxe includerà anche un’esclusiva minifig di LEGO Star Wars: Luke Skywalker con latte blu.

Farming Simulator 22: l DLC gratuito di Precision Farming sarà disponibile da aprile

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Farming Simulator 22 si arricchirà presto con una nuova vasta gamma di tecnologie di precisione, tutte contenute in un nuovo DLC gratuito.

Avviato nel 2020 da John Deere e fondato da EIT Food, leader in Europa dell’iniziativa Food Innovation, il DLC gratuito Precision Farming per PC e console verrà rilasciato dall’editore e sviluppatore GIANTS Software il prossimo 19 aprile. il DLC introduce nuovi sensori per le colture, un sistema di punteggio basato sull’ambiente e altre caratteristiche di approfondimento del gioco.

Nuovi miglioramenti nelle meccaniche e nelle caratteristiche di gioco

Focalizzandosi sulla riduzione dell’impatto ambientale nell’agricoltura, il DLC Precision Farming aggiungerà sensori per le colture e nuove tecniche di semina e perforazione, controlli variabili delle infestanti, così come il dosaggio variabile di fertilizzanti organici. Il nuovo punteggio ambientale aiuterà i giocatori ad incrementare la sostenibilità delle aziende agricole e la resa delle colture attraverso la scelta di una tecnologia intelligente disponibile con il DLC.

Tutto questo si aggiunge alle caratteristiche della versione iniziale rilasciata per Farming Simulator 19, che gettò le basi del gioco attuale introducendo le tipologie di terreno, la campionatura del suolo, la fertilizzazione dei terreni a tasso variabile e l’analisi economica. Torneranno anche caratteristiche già esistenti ulteriormente migliorate: ad esempio, i giocatori avranno la possibilità di ricevere delle mappe del suolo da un fornitore di servizi in cambio di un compenso, risparmiando tempo rispetto a raccogliere dei campioni di suolo autonomamente. 

Un progetto finanziato dalla Unione Europea

Scaricata più di un milione di volte, la prima versione del DLC Precision Farming per Farming Simulator 19 si è così rivelata di grande successo. Il progetto fondato da EIT Food ha lo scopo di far conoscere la tecnologia sostenibile in ambito agricolo. Aggiungere Precision Farming a Farming Simulator, il videogame diventato un fenomeno globale è solo uno dei tanti obiettivi di EIT per aumentare la consapevolezza.

“Siamo fieri di essere una parte attiva di questo importante progetto”, dichiara Thomas Frey, Direttore Creativo di GIANTS Software. “Con Farming Simulator 22 che si è imposto come la più completa simulazione agricola di sempre e che è stato acquistato da più di tre milioni di utenti dal lancio, abbiamo l’ambizioso obiettivo di promuovere non solo in modo effettivo la tecnologia sostenibile alla base dell’agricoltura di precisione, ma vogliamo fornire una maggiore profondità di gioco alla nostra fan base così coinvolta e attenta.”

Zombie Army 4: Dead War in arrivo su Nintendo Switc

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Rebellion, uno degli studi indipendenti di maggior successo al mondo, ha svelato oggi che la prossima versione per Nintendo Switch di Zombie Army 4: Dead War presenterà controlli migliorati, che consentiranno ai giocatori di utilizzare il giroscopio per mettere a punto la propria mira, oltre allo Steam Cross Save* che consente di trasferire i salvataggi Steam su Nintendo Switch per continuare la lotta in movimento. In uscita martedì 26 aprile e disponibile per il pre-order ora, Zombie Army 4 su Nintendo Switch cambierà anche dinamicamente la risoluzione per garantire un’esperienza fluida a 30 fps, fino a 1080p in modalità dock e 720p in modalità portatile.

Sviluppato da Rebellion North, Zombie Army 4 porta gli stessi folli livelli di caos, sangue e carneficina che ti aspetteresti dalla serie direttamente su Nintendo Switch senza compromessi. Supportando da due a quattro giocatori sia in modalità wireless locale che online, Zombie Army 4 è un ottimo titolo da giocare in cooperativa.

Completa del supporto per il Pro Controller, la versione per Nintendo Switch include anche tutti i contenuti aggiuntivi del Season Pass One e ogni Horde Map post-lancio sulla scheda di gioco. Il Season Pass One offre ai giocatori tre livelli aggiuntivi, quattro pacchetti di personaggi, nove pacchetti di armi, cinque pacchetti di skin per armi e quattro pacchetti di costumi per i personaggi. È anche disponibile gratuitamente su tutte le altre piattaforme ora.

Il Season Pass Two e il Season Pass Three saranno disponibili per l’acquisto al lancio, offrendo ai giocatori un’enorme quantità di contenuti aggiuntivi. Completo di un sistema di obiettivi, i giocatori che completeranno la trama del gioco base sbloccheranno la Nightmare Mode per aumentare ulteriormente la sfida.

Zombie Army 4: Dead War per Nintendo Switch sarà disponibile il 26 aprile e i pre-order sono ora aperti. È inoltre già disponibile su PlayStation 4, Xbox One, Epic Games Store, Steam, Microsoft Store e Google Stadia. É giocabile su PlayStation 5, Xbox Series X e Xbox Series S tramite funzioni next-gen aggiornate.

Ghostrunner: disponibile ora il DLC Project_Hel

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Il publisher 505 Games, e gli sviluppatori e partner One More Level, All In! Games, 3D Realms, e Slipgate Ironworks, sono lieti di annunciare la disponibilità di Project_Hel, il prequel DLC del titolo action / cyberpunk di grande successo Ghostrunner. Preparati a tornare nella distopica Torre Dharma nei panni di Hel in questa nuova campagna per PC e console in vendita a €14.99. La data di uscita della versione per Nintendo Switch verrò presto comunicata sull’account Twitter Ufficiale.

Poco prima degli eventi narrati nella trama originale di Ghostrunner, una androide da combattimento nota come Hel inizia la sua missione violenta: sedare una ribellione alla base della città-torre. Hel prova un profondo odio nei confronti dei suoi creatori ma la programmazione interna le impedisce di massacrarli, dovrà quindi eseguire a malincuore gli ordini cercando soluzioni che le permettano di interrompere i piani malvagi dei suoi creatori.

A differenza dei normali Ghostrunner, Hel non contiene parti biologiche, ma è guidata da una IA che la rende instabile, impulsiva e furiosa. Questi tratti si manifestano nella nuova barra della rabbia presente in Project_Hel. Riempi la barra uccidendo i nemici per acquisire nuove abilità da utilizzare nei combattimenti “one-hit-one-kill” di Ghostrunner. Proteggiti dagli attacchi con lo scudo, aggira le difese nemiche con colpi non bloccabili e colpisci i nemici da lontano con devastanti ondate di energia.

Hel, Invece di usare l’iconico rampino Gap Jammer di Jack, ha a disposizione un potente Super Jump che le offre incredibili capacità nei movimenti e nei combattimenti e un potenziamento sensoriale le permette di calcolare rapidamente le traiettorie di ogni salto.

Affronta nuovi avversari, inclusi quattro tipi di nemici e due boss. Affronta i sette livelli di gioco mentre padroneggi le potenzialità di Hel e ribellati ai suoi creatori sulle note di nuovi brani dell’artista elettronico Daniel Deluxe. Colleziona gli oggetti nascosti in questo prequel ricco di azione e scopri come Hel è diventata uno dei boss più difficili della trama originale di Ghostrunner.

Project_Hel è disponibile ora per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, e PC (via Steam, Epic Games Store e GOG). La versione Nintendo Switch version sarà disponibile a breve.

Il gioco base Ghostrunner è disponibile per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch,Amazon Luna, e PC via Steam, Epic Games Store, e GOG. Questo mese il gioco base Ghostrunner per PlayStation 5 è gratis per i possessori dell’abbonamento PlayStation Plus.

The King of Fighter XV, la recensione su Xbox Series X

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Botte da orbi con The King of Fighters XV, il titolo della nostra recensione per console Xbox Series X. Abbiamo perso il conto, ma possiamo solo dirvi che la prima volta che abbiamo avuto l’onore di sferrare il primo colpo era il lontano 1994. Non c’era il comfort della poltrona di casa, ma si stava in piedi davanti ad un cabinato. Il successo di questa saga inizià nelle sale giochi tutto il mondo, prima di diventare ad uso e consumo di tutti. Nel 2004 abbandonò il suo format “annuale” per passare a quello “numerale”, più consono oltre che razionale.

Nonostante questo, l’identità non è mai cambiata. La concorrenza vedeva Street Fighter, Tekken e Mortal Kombat che lasciavano pochi spazi di manovra, ma i fedelissimi erano sempre lì, anno dopo anno, pronti per una nuova stagione di incontri. Nelle intenzioni iniziali di SNK, The King of Fighters doveva essere un titolo che viveva di luce riflessa. Ospitava, infatti, i personaggi di spicco di altri giochi di successo come Art of Fighting, Psycho Soldier, Fatal Fury e Ikari Warriors. E come succede in questi casi, quello che doveva essere un esperimento “a perdere” è divenuto, invece, una parte della grande e bellissima storia dei videogiochi.

the king of fighters xv recensione xbox series x

Ma non basta solo il nome per “campare” di rendita. Occorre anche la sostanza. Ed ecco che, seppur in maniera timida rispetto alla concorrenza, gli sviluppatori giapponesi hanno cercato di stare al passo con i tempi, rispettando sempre i principi della saga. Non è un caso che il passaggio dal 2D al 3D sia avvenuto quest’anno in maniera ufficiale, tralasciando la picola parentesi di Maximum Impacts. Anche un mostro sacro come Samurai Shodown, alla fine, si è dovuto arrendere alle tendenze del momento. The King of Fighters XV spinge l’acceleratore anche su una maggiore accessibilità, provando a scrollarsi di dosso quella difficoltà iniziale di base che lo ha sempre contraddistinto.

Sono solo alcuni degli aspetti che andremo ad analizzare in questa nostra recensione di The King of Fighters XV, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console Xbox Series X.

Semplice o accessibile?

Siamo soliti pensare che il genere di picchiaduro non sia caratterizzato da un elevata complessità. L’importante è essere svegli e stare sempre sul pezzo in termini di reattività e combo. The King of Fighters XV è stato sempre una mosca bianca, è questo vale sia delle sue origini. Non bastava solo menare le mani, ma doveva esserci un minimo di strategia di base. Non è un caso l’esistenza del livello di guardia, che smonta ogni forma di logica “troppo attendista”. Se l’avversario trova una breccia nella vostra difesa potete fare ciao ciao ai vostri punti in men che non si dica.

Al tempo stesso, però, non è nemmeno facile impostare una tattica offensiva senza conoscere prima i vizi e le virtù del personaggio e degli altri due compagni di squadra. A vostra disposizione l’arsenale offensivo, in termini di colpi e combo, è devastante ma non è gratis. Si deve sempre pagare un tributo, che sia di punti vita o di un potenziale fianco scoperto. In tutto questo marasma, SNK tenta di mettere un po’ di ordine e rendere il gioco più accessibile. Badate, questo non coincide con semplice e/o banale, ma solo con una curva di apprendimento che spaventa meno persone rispetto al passato. Il tutorial base aiuta in questa missione, ponendo degli incarichi da portare a termine che diventano, man mano, sempre più complessi. È come una specie di training on the job, dove si impara giocando in maniera molto tranquilla.

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Per quanto la decisione di abbandonare la tecnica dello sprite in 2D in favore di una tridimensionalità più moderna, è già un grande passo avanti verso il cambiamento, prima ancora delle meccaniche di base del gameplay. Tornano le EX e il Max Mode, due modi per massimizzare la potenza degli attacchi e capitalizzare il round. Di contro, fanno paura gli Shatter Strike, una specie di contromossa che scaraventa il nemico lontano da noi. Le animazioni delle supermosse sono una pura delizia a livello visivo, per quanto lo spettacolo, talvolta, distoglie l’attenzione dal combattimento. E poi sono dolori.

Tornando sul concetto di accessibilità, un grande passo avanti lo abbiamo individuato nelle cd. Autocombo. Un modo, questo, per aiutare i neofiti che non conoscono l’elenco completo delle mosse e che sono soliti abusare dello smashing buttons. Il sistema riconosce questo tipo di approccio e aiuta il giocatore con delle combo extra. Ma e solo una mera illusione, soprattutto quando si approda nel competitivo online. Una piccola parentesi su questo aspetto è più che doverosa. Il netcode è stato rivisitato per garantire una maggiore stabilità, in vista di un sospirato aumento della base d’utenza. L’obiettivo è quello di entrare nell’olimpo degli esports, con l’intento di farci le radici.

Puntare al futuro, rispettando il passato

The King of Fighters è stato, da sempre, visto come quello “diverso”. Rispetto a Samurai Shodown – aiutato dal fatto che l’ambientazione e i personaggi erano oggettivamente diversi – egli entrava in concorrenza diretta con Street Fighter. E pensare che KOF ’94 arrivava nell’anno di Street Fighter II Turbo, considerato da molti uno dei migliori capitoli in assoluto dell’intera serie. Eppure, quell’esperimento di SNK, aveva già all’epoca creato un’interessante alternativa. L’aspetto strategico era inedito per un picchiaduro a incontri.

Gli sviluppatori hanno capito che era su questo che bisognava puntare per non essere costretti a mangiare le briciole lasciate da Capcom e così è stato, anno dopo anno. Il momento più brutto è stato vissuto nel momento del fallimento di SNK, con il futuro del marchio appeso un filo. The King of Fighters XIV arrivava dopo ben 6 anni dal tredicesimo capitolo, con quella serialità annuale divenuta ormai solo un vecchio ricordo. Le sale giochi non esistono più, e i gettoni dei cabinati si sono evoluti nei migliaia di euro che gli esport sono in grado di generare.

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Ed ecco che la volontà di rendere il gioco più accessibile e anche un modo per creare un numero maggiore di potenziali giocatori che punteranno verso loro. Questo non significa abbassare la complessità del gameplay, marchio di fabbrica della saga, ma solo renderlo più comprensibile. In questa missione, il tutorial base è ancora lontano da questo intento, dando troppo per scontato alcuni aspetti e senza mai approfondire quelli più complessi.

Bisogna, però, dare a “Cesare quello che è di Cesare”. Il roster di partenza, se paragonato con quello della concorrenza, è di altissimo livello. Si parte con circa 40 combattenti, che si affronteranno in match classici e in modalità Storia. Quest’ultima non sorprende per profondità narrativa, salvo alcuni personaggi che hanno delle cut-scene dedicate. Ci sono delle grandi assenze, questo va evidenziato, ma il programma DLC è già pronto sui blocchi di partenza. Un buon pretesto per seguire il gioco verso il prossimo capitolo.

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In conclusione

The King of Fighters XV ci ha divertito, come lo ha fatto in passato. Lo possiamo definire quasi una sicurezza, anche se il nostro giudizio è alterato per colpa del background. Conosciamo i fratelli Bogard già dagli anni 90, quando investivamo la paghetta nei gettoni delle sale giochi. Ed è con quello ricordo che oggi apprezziamo quello che è diventato. La filosofia di base non è mai cambiata, sebbene ogni anno siamo lì a ripassare le mosse e le supermosse. 

Quest’anno possiamo dire compiuto il passaggio ad una grafica 3D completa, al pari degli altri picchiaduro della concorrenza. Una transizione obbligata per stare al passo con i tempi. Le meccaniche di gameplay sono state riviste in chiave accessibilità, anche se la curva di apprendimento è ancora molto ripida. Ci rendiamo conto, per chi si vuole avvicinare alla saga per la prima volta, che è uno scoglio importante da superare. Riconosciamo, però, che tra i picchiaduro a incontri in circolazione, non esiste nulla di così stratificato.