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Destiny 2: Ombre dal Profondo, recension dell’espansione

Lo studio di videogiochi Bungie festeggia il lustro di Destiny rilasciando Destiny 2: Ombre dal Profondo, la prima grossa espansione dopo essersi separata da Activision, il suo partner editoriale di lunga data. Questa rottura ha permesso però a Bungie di mantenere tutti i diritti su Destiny e su tutto ciò che vorrà auto-pubblicare in futuro. E allora ecco che arriva Ombre dal Profondo con cui inizia “La Stagione dell’Intramontabile”, ovvero l’ottava stagione di Destiny, inclusa in questa espansione indipendente che, anche nella sua versione Standard, non necessita di ulteriori contenuti o acquisti ma è giocabile immediatamente e comprende anche il Pass Stagionale.

Si ritorna sulla Luna, Destiny 2: Ombre dal Profondo

La campagna di Destiny 2: Ombre dal Profondo parte dalla Luna, il pianeta che forse è stato il più evocativo tra tutti quelli presenti nel primo Destiny. Tornare sulla Luna è sicuramente un’emozione per tutti i giocatori dei primordi perché è facile riconoscere luoghi e nemici già incontrati, ma stavolta lo scenario ha completamente cambiato dimensioni. Il motivo per cui dobbiamo tornare sulla Luna è far visita ad una nostra vecchia conoscenza, l’ex-Guardiana Eris Morn che, a causa della sua curiosità, ha risvegliato il male che si sta propagando sulla Luna e cioè gli Incubi della Fortezza Scarlatta. La storia ci porta ad affrontare le presenze che affliggono Eris Morn, fatte da manifestazioni dei suoi vecchi compagni morti che si alternano alle gesta passate dei Guardiani reincarnate in Incubi, che altro non sono che i vecchi nemici già affrontati in passato, come la figlia di Crota e l’Alveare. La storia principale di Ombre dal Profondo, oltre a riciclare alcuni scontri già visti in passato, è quindi un po’ avara per quanto concerne contenuti inediti, si conclude un po’ precocemente dopo quattro o cinque ore, palesandosi chiaramente come un assaggio, un prologo di un viaggio complesso e più ampio che parte da ciò che è sepolto sotto la superficie della Luna e che, solo durante l’anno, prenderà forma completa.

Destiny 2: Ombre dal Profondo

Una nuova stagione – Destiny 2: Ombre dal Profondo

Ma, per fortuna, la Stagione 8 non è fatta solamente dai contenuti di Ombre dal Profondo. Infatti, separati dalla campagna principale troviamo il Raid e la nuova Offensiva Vex che danno l’idea di trame simultanee a costruire una narrazione che ci verrà chiarita maggiormente durante i futuri rilasci da qui a fine anno. Le prime schermaglie con gli amati Vex saranno la nostra palestra per ciò che troveremo nel raid del Giardino della Salvezza. Avremo a che fare con un’incursione a 6 giocatori davvero ambiziosa. Come sempre sarà una difficile prova, composta da fasi distinte che solo un team affiatato riuscirà a superare cambiando le tattiche di combattimento a seconda della sezione che staremo affrontando. Una sfida costruita con ambienti spettacolari che alternano spazi immensi a stretti luoghi dove sarà facile fallire e dover ricominciare più volte.

Personalizzazione Armature 2.0

Il primo cambiamento di cui subito ci accorgiamo giocando è che Destiny 2: Ombre dal Profondo porta tutti i nostri Guardiani al livello di luce iniziale dell’espansione, evitandoci così di spendere inutilmente un sacco di tempo in attività che ci consentano di arrivare al nuovo livello del gioco. Bungie ha anche semplificato la modalità di aggiornamento dell’equipaggiamento di livello più basso e ha completamente rivisto la personalizzazione dell’armatura per renderle più in linea con un vero gioco di ruolo. I maggiori cambiamenti sono rivolti ad aumentare l’esperienza del nostro Guardiano dandoci la possibilità di sperimentare armi e armature che mettano in evidenza, più che la loro potenza, il nostro stile di gioco. Nel nuovo sistema di Armature 2.0 vengono introdotte tre nuove statistiche che si aggiungono alle tre già presenti e che ci permetteranno di personalizzare più funzionalmente il nostro Guardiano. Ad ogni armatura corrisponderà un livello di energia che determinerà i suoi potenziamenti e modifiche. Ovviamente questo livello potrà essere aumentato con la conseguente maggior disponibilità di possibili modifiche da applicare all’armatura. Questo nuovo approccio alle mod delle armi e delle armature ci consentirà di mescolare e abbinare elementi che in passato non potevano esse separati dai vari equipaggiamenti. Grazie a questo nuovo sistema basato su mod indipendenti, potremo spostare a piacere i mod da un equipaggiamento all’altro creando set armi-armature esattamente con le potenzialità desiderate. In altre parole, nel momento in cui avremo ottenuto pezzi di armature e armi che rispondono alle nostre esigenze, potremo continuamente modificarle per meglio adattarle al nostro stile e/o al nostro ruolo all’interno della nostra squadra.

Destiny 2: Ombre dal Profondo

Gli scenari di Destiny 2: Ombre dal Profondo sono sempre splendidi

Chi ha cominciato a giocare a Destiny quando è stato lanciato cinque anni fa ha sicuramente apprezzato il lavoro artistico fatto da Bungie nel disegnare luoghi e scenari incredibili. Questa espansione non è da meno, anzi, volendo riproporre un luogo già visto, ma caro a tutti gli appassionati come la Luna, lo sforzo è stato maggiore. Più e più volte mi è capitato di distrarmi con viste incredibili o solo per godermi i dettagli estetici di improbabili profondità planetarie, esponendomi così al fuoco nemico ed esser così costretto a far rientrare la mia luce. Ma ne è valsa la pena.

Ombre dal Profondo è chiaramente l’incipit di un lungo percorso che ha l’obiettivo di migliorare Destiny 2 su più fronti. Bungie rafforza la componente RPG e adotta un nuovo modello di rilascio dei contenuti adeguandosi a quello che altri concorrenti multiplayer stanno già facendo da tempo per fidelizzare i giocatori con continue novità. Anche per questo, dal punto di vista di nuovi contenuti è difficile da giudicare, la nuova Stagione dell’Intramontabile è solo all’inizio e, tutto sommato, potrebbe valerne la pena.

CDPR: Cyberpunk 2077 non sarà l’unico gioco multiplayer

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L’interesse dietro Cyberpunk 2077 è molto alto e CD Projekt Red fa sapere che il suo titolo sarà solo il primo di una serie di titoli con componente multiplayer. Questa almeno sembra essere l’intenzione di John Mamais, responsabile del team CDPR di stanza a Cracovia. Egli fa sapere, come riportato in un’intervista rilasciata al portale Gamespot, che l’interesse di CDPR verso videogiochi multiplayer, in un prossimo futuro, è vivo e non si limita solo a Cyberpunk 2077.

“È noto al pubblico che vogliamo fare più titoli AAA contemporaneamente in azienda. Non siamo stati in grado di farlo, ma ora stiamo crescendo in una certa misura e potremmo riuscirci in futuro; almeno lo speriamo”

cyberpunk 2077 multiplayer cdpr

Le intenzioni di John Mamais sono chiare ma tutto ovviamente verrà deciso dalla reazione nei confronti di Cyberpunk 2077. Trattandosi, non solo di divertimento, ma anche di strategie commerciali, il responsabile del team CDPR Cracovia ha fatto una precisazione.

“Vedremo quanto andrà bene Cyberpunk. Non spetta a me dire come saranno le cose. Posso dirti cosa spero che vadano così. Mi piace Cyberpunk, mi piacerebbe continuare a creare giochi Cyberpunk. Anch’io come The Witcher, mi piacerebbe continuare a creare giochi di tipo Witcher. Potrebbe essere qualsiasi cosa. Qualche nuova IP o qualche IP con licenza. Chi lo sa? Non è ancora deciso.”

Abbiamo dei dubbi sul porting di Cyberpunk 2077 per Switch anche se, incontrando le sorprese di tutti, CD Projekt RED lo ha già fatto in passato con The Witcher 3.

“Chi avrebbe mai pensato che un gioco come The Witcher 3 sarebbe stato possibile su Switch, quindi chi lo sa? Vedremo se decidere di metterlo su Switch, se riusciamo a farlo. Probabilmente no”

cyberpunk 2077 multiplayer cdpr

Lo sviluppo della componente multiplayer di Cyberpunk 2077 procede. Ovviamente, come ribadito dalla software house polacca, al momento del lancio non sarà presente all’interno del gioco.

La buona notizia nel sapere che Cyberpunk 2077 sarà probabilmente il capostipite dell’inizio, da parte di CDPR, di una lunga serie di IP multiplayer, alimenta i nostri sogni.

Lucca Comics & Games 2019: il programma gaming

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Videogiochi assoluti protagonisti a Lucca Comics & Games 2019, grazie a un’offerta non solo ampia in termini di presenza dei più importanti marchi del mercato, ma perfettamente integrata nel Festival che, oltre ad offrire la possibilità di giocare, concederà agli appassionati videoludici esperienze uniche e realizzabili solo a Lucca Comics & Games, che andranno oltre la semplice esperienza di gioco, mantenendo come sempre lo stile culturale e artistico della manifestazione.

Nella suggestiva cornice del Baluardo San Regolo, sarà grande protagonista Activision col nuovo Call of Duty: Modern Warfare. L’area, presidiata da due imponenti carri armati, offrirà una serie di attività a tema, tra cui percorsi esperienziali e poligoni di tiro. Nel sotterraneo del baluardo, saranno poi posizionate postazioni da gioco PlayStation 4 e verrà proposto un ‘percorso militare’ da svolgere con armi da softair. Il primo giorno è previsto anche un panel pubblico, con Bernardo Antoniazzi, sviluppatore del gioco ed un ‘contractor’ italiano. Per tutta la durata del festival, i talent dei network Melagoodo e Arkadia, utilizzando la straordinaria tecnologia dei TV OLED di LG – Call of Duty Modern Warfare official TV partner –trasmetteranno le loro dirette di gioco per il pubblico di Twitch e per i fan presenti al baluardo. Per i giocatori PC ci saranno postazioni di gioco allo stato dell’arte con schede video NVIDIA GeForce RTX, grazie alle quali sarà possibile provare la versione PC di Call of Duty Modern Warfare con attiva la tecnologia Ray Tracing.

Bandai Namco Entertainment torna alla ‘Casermetta San Paolino’, dove sarà possibile provare – per la prima volta in Italia – alcuni dei titoli più importanti della firma giapponese, tra cui Dragon Ball Z Kakarot, One Piece Pirate Warriors 4, One Punch Man: A Hero Nobody Knows, My Hero Ones Justice 2. Non mancherà lo store ufficiale dove si potranno acquistare videogiochi, card game, figurine e gadget a prezzi scontati e, prima volta in assoluto, anche i giocattoli di Dragon Ball.

Cyberpunk 2077 è in assoluto tra i titoli più attesi del prossimo anno, e a Lucca Comics & Games sarà possibile assistere alla visione di un esclusivo gameplay in una speciale ‘sala cinema’ in Piazza Santa Maria, che aggiungerà un altro tassello al sensazionale titolo di CD PROJEKT RED.

Gillette fa il suo debutto a Lucca Comics & Games con la seconda stagione della Gillette Bomber Cup, uno dei più grandi tornei di Fortnite con licenza ufficiale, continuando la sua ascesa nel mondo degli eSports in Italia. L’agenda si preannuncia ricca di appuntamenti e ospiti all’area Gillette. A scaldare l’atmosfera ci penserà il torneo di Last Chance Qualifier dal vivo per assicurarsi la presenza al Grand Final della Gillette Bomber Cup. E non è finita qui: per tutti i fan, sessioni di free gaming allo stand e l’occasione di incontrare durante Meet&Greet alcune delle icone del panorama gaming italiano tra cui Cicciogamer89, Ambassador del torneo, J0K3r, Kekkobomba e Los Amigos.

Giunti alla quarta edizione, tornano gli Italian Esports Open by Vodafone, cuore pulsante del programma eSport della manifestazione con 5 giorni ricchi di contenuti fra tornei, finali mondiali e panel con ospiti d’eccezione nella suggestiva cornice dell’Auditorium San Romano, una ex chiesa medioevale trasformata per l’occasione nella Esports Cathedral. Mercoledì 30 e giovedì 31 ottobre prenderà il via la neonata ESL EuroCup di League of Legends, in cui i rappresentanti nazionali dei principali tornei europei di ESL si sfideranno per conquistare il titolo di Campione d’Europa, che verrà assegnato per la prima volta a Lucca Comics & Games. Venerdì 1 novembre, riflettori accesi sul mondo del Mobile gaming, con il torneo Xiaomi 5G Mobile Brawl, pronto a riscuotere un grande successo di pubblico all’interno del festival. Dalle 18.30, gli appassionati potranno poi assistere alla cerimonia di apertura della Blizzcon, proiettata in diretta sui maxischermi della Esports Cathedral. Sabato 2 e domenica 3 novembre, infine, i migliori 24 player internazionali si sfideranno al primo evento live della Quake Pro League – il nuovissimo torneo di Quake Champions – per le finali dello Stage 1, al termine di una fase di qualificazione online.

Dopo il grande successo dello scorso anno, Lucca Comics & Games ospita la Blizzcon, l’evento più atteso dell’anno per tutti i videogiocatori. L’appuntamento è per venerdì 1 novembre, dalle 18.30, proprio nella Esports Cathedral, dove tutti gli appassionati potranno assistere in diretta dall’Anaheim Convention Center in California alla cerimonia di apertura dell’evento, con tutte le novità sui titoli di Blizzard Entertainment: World of Warcraft, Overwatch, StarCraft, Hearthstone, Diablo e Heroes of the Storm. Sul palco, due ospiti d’eccezione commenteranno dal vivo tutte le sorprese della serata.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti: verrà lanciata una pagina dedicata per le iscrizioni che daranno inoltre accesso a una goody bag esclusiva firmata Blizzard.

Nintendo sarà presente con un padiglione monografico all’interno di Piazza Bernardini, dove porterà tutte le ultime novità per la console Nintendo Switch e una speciale attività firmacopie con alcuni dei fumettisti italiani più amati. In anteprima per le migliaia di appassionati ci saranno gli attesissimi Pokémon Spada e Pokémon Scudo (in uscita il 15 novembre), Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 (8 novembre) e Luigi’s Mansion 3 che sarà disponibile dal 31 ottobre. Uno spazio sarà dedicato a Ring Fit Adventure, la nuova esperienza che fa incontrare fitness e videogiochi, per rimanere in forma giocando.

Non poteva mancare a Lucca Sony Interactive Entertainment Italia, per offrire al pubblico la possibilità di provare PlayStationNow, l’esclusivo servizio in abbonamento dedicato ai videogiochi e basato sul cloud, con un catalogo di oltre 700 giochi tra grandi esclusive, blockbuster ed esperienze per tutta la famiglia, tra cui God of War, Uncharted 4: Fine di un ladro e Bloodborne. Inoltre, sarà disponibile, in esclusiva per il pubblico di Lucca, un’area PlayStation®Gear, lo store dedicato al merchandising PlayStation dove sarà possibile acquistare i prodotti ufficiali PlayStation: abbigliamento, articoli da collezione e accessori ispirati ai personaggi più amati dei videogiochi.

Da 2K, Borderlands 3, lo sparatutto di ruolo acclamato dalla critica videoludica, sarà presente e giocabile a Lucca Comics & Games con due container brandizzati sulle Mura’. Oltre a questo, è prevista per il 1 novembre la ‘Borderlands 3 Parade’, momento in cui tutti i fan di Borderlands saranno chiamati a raccolta da uno dei cosplay più famosi al mondo, Leon Chiro, che guiderà il gruppo all’interno della città.

Contra: Rogue Corps, la recensione per PS4

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La nostra recensione di oggi vi parlerà di Contra: Rogue Corps, titolo testato su console Ps4. Konami rispolvera un classico con la presunzione di creare un nuovo gioco senza la parola remake o Remastered a comporre il titolo. Il primo capitolo di questa serie uscì nelle sale giochi giapponesi il 20 febbraio 1987 e in questi 32 anni ben 15 giochi hanno attraversato epoche e contesti diametralmente opposti tra loro.

Con il suo stile Contra ha saputo divertire e intrattenere, diventando un simbolo per molto giocatori. Il passaggio dalle sale giochi alle console ha contribuito enormemente alla crescita del suo successo. Konami affida la realizzazione di Contra: ROGUE Corps a Nobuya Nakazato, il padre di Contra III: The Alien Wars. Di fatti il gioco inizia dove finisce quest’ultimo, alla fine delle guerre aliene. Il game director giapponese decide di concentrare in Rogue Corps, l’essenza di tutta l’esperienza che la serie ha guadagnato in questi anni, con il suo stile unico che la contraddistingue.

Ma gli anni passano e anche il gameplay si evolve con il tempo. Riuscirà Konami ad attualizzare un titolo storico come questo? Non ci resta che scoprirlo con la nostra recensione di Contra: Rogue Corps, titolo, vi ricordiamo, testato su Ps4.

La guerra non è finita

La prima parte della nostra recensione per PS4 di Contra: Rogue Corps parlerà del contesto in cui si sviluppa il gioco. Il tittolo è ambientato diversi anni dopo i fatti di Alien Wars. Le conseguenze delle guerra sono state brutali e dal sottosuolo una forza malvagia è spuntata in tutta la sua ferocia, portando morte e distruzione ovunque. L’ultimo baluardo, prima della capitolazione finale, è rappresentato in un gruppo di ex militari chiamati Jaeger. Emarginati dalla società, per le loro discutibili inclinazioni, lavorano come cacciatori di taglie e cercatori di tesori nella Città Dannata, la location degli eventi in Contra: Rogue Corps.

La nostra esperienza con il nuovo titolo di Konami inizia nei panni di Max “Kaiser” Doyle, il leader dell’Armata Rogue di cui i Jaeger ne fanno parte. La prima missione non è altro che un tutorial in cui viene spiegato come funziona il sistema dei comandi. Lo schema è essenziale. Si spara e si schiva per non essere colpiti. Abbiamo a disposizione due mosse speciali, una quando il nemico è stordito, e un’altra che crea un boost sul rateo e la potenza dell’arma utilizzata. Se proprio siete nei guai e la situazione lo richiede potete utilizzare una bomba, la cui animazione è veramente simpatica.

Notiamo subito che la levetta analogica sinistra funge da movimento del personaggio e mira e quella destra direziona la mira in movimento. Abbiamo visto che la velocità del personaggio diminuiva nel momento in cui si utilizzava la mira in movimento. Sicuramente nelle prime missioni del gioco è un aspetto di poco conto ma, con l’avanzare delle missioni e della difficoltà, diventa penalizzante.

Altro aspetto che notiamo è logica del “wave system”. Lo schema di attacco dei nemici è organizzato per ondate. Si passa da uno stato di quiete in cui si esplora la mappa, si recuperano bottini e si aprono casse a uno di guerra senza quartiere. La transizione tra stati avviene oltrepassando delle barriere che delimitano i confini degli stage di mappa. Questa delimitazione del perimetro di gioco richiama l’anima storica della serie e purtroppo si può scontrare con il desiderio di libertà della generazione attuale di videogiocatori.

La visuale nei combattimenti è dinamica. Il gameplay si sviluppa in terza persona ma a seconda della situazione e del nemico l’inquadratura cambia. Con i boss, ad esempio, il personaggio è inquadrato alle spalle per meglio direzionare i colpi e schivare i potenti attacchi. La grafica è un misto tra grafica tridimensionale ed effetti speciali in 2D. Questo aspetto è molto vicino all’anima storica della serie e non stona nel contesto. Anche se la texture grafica nel suo complesso è mediocre, in Contra: Rogue Corps è funzionale alla tipologia di gioco.

Questo nuovo capitolo della saga prevede, oltre alla classica modalità single player, una modalità multiplayer PVP. La lega carneficina, questo è il nome della modalità competitiva, permette a due squadre composte da 4 giocatori di affrontarsi tra di loro, seguendo due tipologie di regole.

Con la regola nemico giurato ci si scontra in una specie di partita di calcio, dove si guadagnano punti sparando alle Palle aliene e facendole rotolare in porta. Maggiore sarà la dimensione della palla e più punti si totalizzeranno. Nel campo di gioco troverete degli ostacoli che, anche se sono distruttibili, possono respingere le palle aliene. Oltre a questi, a rendervi la strada quanto più in salita possibile ci penseranno i demoni.

Con la regola furia, ci si affronta in una specie di Deathmatch. Chi uccide più avversari e demoni vince. Si otterranno punti maggiori se i cadaveri degli altri giocatori vengono lanciati in porta, accumulando dei bonus.

Per accedere alla modalità competitiva si dovrà passare dal campo base e dirigersi verso il Blindato.

Conosciamo i folli eroi

La seconda parte della nostra recensione per PS4 di Contra: Rogue Corps presenterà i personaggi principali del gioco. Il primo personaggio di cui parleremo, anche se già vi abbiamo anticipato qualcosina, è Max “Kaiser” Doyle. Leader dell’armata rogue è un soldato d’elite e capo delle vecchia armata Contra Force. Non ama molto andare per il sottile e il suo braccio meccanico  si trasforma in trivella, se la situazione lo richiede. La sua abilità speciale, Magnum esplosiva, permette di sparare proiettili esplosivi, di diminuire la velocità di surriscaldamento e aumentare quella di Raffreddamento.

Il secondo personaggio giocabile è una lei e si chiama Sweets “Harakiri” Manson. Spietata assassina, temuta anche dai suoi colleghi dell’armata Rogue, ha combattuto fino alle fine durante le guerre aliene. Purtroppo, a causa delle ferite riportate dopo lo scontro con il più potente alieno in circolazione, è stata costretta a fondersi con quest’ultimo. Ora, come in una versione videoludica e strampalata del film Alien, la pancia di Harakiri e divenuta la sua casa. L’abilità speciale di Sweets “Harakiri” Manson, minaccia aliena, migliora temporaneamente le abilità fisiche e i danni con le armi.

Il terzo membro dell’armata Rogue è Kurt “BV (Bestia vorace)” Steiner. Un tempo era un conosciuto e stimato scienziato che, per ragioni sconosciute, è stato costretto a inscenare la sua morte e trapiantare il suo cervello in un panda cyborg. Purtroppo la razionalità dello scienziato è stata sopraffata dall’istinto animale, con degli effetti collaterali devastanti. Nonostante egli comunichi a ruggiti e gesti erratici, i suoi colleghi lo capiscono perfettamente anche se il resto del mondo ha delle evidenti difficoltà a colloquiare con lui. L’abilità speciale di Kurt “BV (Bestia vorace)” Steiner, torrette panda, genera delle mini torrette che attaccano per un breve lasso di tempo.

L’ultimo componente del team è Gentiluomo. L’alieno insettoide, creato in laboratorio, è dotato di una spiccata intelligenza. La sua ossessione per la pulizia e il suo senso dell’educazione, lo fanno diventare la mosca bianca (anzi bruco) del gruppo. Gli arti robotici installati sul suo corpo gli permettono di muoversi velocemente e diventare un cliente scomodo per i suoi nemici. L’abilità speciale di Gentiluomo, Mini buco nero, consiste in un buco nero, generato dal suo vomito, che risucchia più nemici di piccola taglia in un colpo solo.

Facciamo un po’ di RPG

La terza e ultima parte della nostra recensione per PS4 di Contra: Rogue Corps parlerà della sua componente RPG. Il cuore del gioco è il campo base, fulcro di tutte le attività e operazioni. Il titolo di Konami è dotato di una minimale componente RPG slegata da logiche di grinding particolari. Durante ogni missione recupererete del denaro o dei componenti come ricompensa per aver ucciso nemici o aperto casse, seguendo una precisa logica di loot. Al termine, vi ritroverete al campo base e deciderete cosa fare del vostro bottino.

Nel caso in cui vogliate migliorare l’equipaggiamento e le caratteristiche fisiche del vostro personaggio, dovrete recarvi in sala operatoria. Li, ad attendervi, ci saranno 3 dottori, ognuno con un costo diverso a seconda della loro bravura. Al termine dell’intervento riceverete dei miglioramenti che interesseranno il gameplay in maniera attiva. Potrete sostituire cervello, occhi, ossatura e organi con altri di livello superiore che avranno un livello di rarità scalabile: comune, non comune, raro, epico e leggendario. I miglioramenti in termini di gameplay interesseranno le abilità, le schivate e i lanci.

contra rogue corps recensione ps4

Se invece è vostra intenzione migliorare la potenza delle armi, dovrete recarvi in armeria. Qui potranno essere migliorate l’arma principale e secondaria, installando, negli slot liberi, un D.P.P. che migliora le caratteristiche quali il danno dell’arma, il rateo di fuoco, la dissipazione del calore, la percentuale e il danno del colpo critico e molto altro ancora.

Entrambi i miglioramenti, siano essi su armi o equipaggiamento, vanno acquistati spendendo la moneta di gioco.

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È tempo di trarre le conclusioni a margine della nostra recensione per PS4 di Contra: Rogue Corps. Se siete appassionati di lunga data della serie dovete assolutamente acquistare questo gioco. Riassume perfettamente lo stile unico e inconfondibile di Contra e lo proietta verso una direzione di continuità della serie. Se invece cercate uno sparatutto che vi intrattenga e vi diverta, le dinamiche di gioco potrebbero non incontrare i vostri gusti. È un titolo che sembra provenire da un’altra era videoludica, dove le richieste degli utenti erano ben altre. Tutto sommato, è un bel vintage game.

The Surge 2, la recensione per PS4

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La nostra recensione di oggi vi presenterà The Surge 2, il nuovo action-RPG sviluppato da Deck 13 e prodotto da Focus Home, testato su console Ps4. A due anni di distanza dal primo capitolo, questo sequel ci porta a Jericho City. La città ormai è allo sbando con mercenari che scorazzano in lungo e in largo e senza nessuno che si opponga. Toccherà a voi invertire questa terribile tendenza e liberare gli oppressi. Avrete a disposizione un discreto arsenale per creare la vostra guerra.

Per non parlare della vostra abilità chirurgica nel recidere arti e tagliare teste. Molta azione e molta violenza bruta vi aspettano ma dovrete fare i conti con un po’ di strategia stile RPG, scegliendo una build adatta al vostro gameplay.

Ok, questa è solo una piccola panoramica di quello che vi aspetta. Vi lasciamo, dunque, alla nostra recensione di The Surge 2, titolo vi ricordiamo, testato su console PS4.

Benvenuti a Jericho City

La nostra recensione per PS4 di The Surge 2, inizia descrivendo il teatro degli eventi di questo sequel. Fare paragoni è pressocche normale quando si parla di sequel. Il titolo uscito nel 2017 era ambientato nel complesso super tecnologico della CREO, per cui non vi era nemmeno un accenno di “Open World”. The Surge 2 fa un timido accenno verso questa componente, in particolare quando si esce dal contesto urbano di Jericho City.

Il gioco inizia con un disastro aereo. Il relitto del veivolo si schianta nei pressi di Jericho City e il nostro protagonista, miracolosamente illeso, viene accompagnato in una struttura di detenzione. Prima di iniziare la nostra avventura, a differenza del fratello maggiore, in The Surge 2 gli sviluppatori di Deck 13 inseriscono un menù iniziale di personalizzazione del nostro personaggio. Non aspettiamoci lo stesso livello di scelte dei famosi “souls-like”. Poche cose ma buone. Dopo aver scelto il nostro outfit, iniziamo a muovere i primi passi nel gameplay puro.

the surge 2 recensione ps4

La sensibilità della telecamera è stata migliorata notevolmente rispetto ai quasi “isterici” scatti del primo capitolo di The Surge. I movimenti del personaggio invece, salvo qualche lieve miglioria del sistema di controlli, sono molto simili al predecessore.

I nemici sono aggressivi e questo aspetto è molto stimolante. Siamo morti spesso durante le prime ore di gioco, nonostante facessimo attenzione a non osare troppo. Questo genere di approccio scelto dagli sviluppatori ricorda molto la dinastia dei “souls like”, come anche la dinamica RPG. Ovviamente quest’ultima componente, in The Surge 2, è semplificata all’ennesima potenza. Si tratta di un action-RPG, è vero, ma ci sentiamo di dire che la sua vocazione per le “mazzate” è sempre in primo piano.

the surge 2 recensione ps4

Non è stata prevista un minimappa per capire come orientarsi nel gioco ma vi assicuriamo che è veramente difficile perdersi. Durante la nostra esplorazione tra gli angoli nascosti di Jericho City, abbiamo trovato di tutto: casse contenenti bottini, missioni secondarie, scorciatoie, ascensori gravitazionali e boss parecchio arrabbiati. Oltre a questi abbiamo anche rinvenuto quella che è da considerare il fulcro attorno a cui si muove tutta l’infrastruttura del gioco. Stiamo parlando delle MedBay, delle stazioni polifunzionali dove è possibile evolvere e curare il vostro personaggio. Oltre a questo esse fungono anche da checkpoint, prima nota dolente del gioco. Non è facile rinvenire un MedBay ma è molto facile morire in The Surge 2. Non sono rari i casi in cui sembra di essere in una versione videoludica del “giorno della marmotta”, dove, a lungo andare, il desiderio premere il tasto “eject” della nostra console aumenta esponenzialmente.

Sin dalle prime sequenze e dai primi dialoghi si intuisce subito che il comparto narrativo è stato lasciato in secondo piano rispetto al gameplay puro. I dialoghi oltre ad abilitare quest secondarie, non seguono un logica decisionale e il contenuto delle conversazioni descrive in modo esaustivo parte della storia.
Per dovere di cronaca vi segnaliamo che il gioco è localizzato in italiano anche se l’audio dei dialoghi è in inglese. Sentirete, però, solo gli altri parlare. Deck 13 ha stranamente optato di mutare il protagonista della storia.

La sinfonia della violenza

La nostra recensione per PS4 di The Surge 2, si sposta sulla parte action del gioco. Prima di descrivere le feature tecniche e di gameplay, bisogna capire, sin da subito, come si sferrano i colpi corpo a corpo. Dovete entrare nel concetto di timing, o meglio, il ritmo degli attacchi. Vi sono due tipologie di attacchi in The Surge 2, normali e caricati. Il primo, per impostazione di default del controller, si effettua premendo il tasto L1 e il secondo con L2.

Abbiamo già accennato alla sua spiccata vocazione per le “mazzate alla cecata” ma ci preme ricordare un aspetto, molto importante per la comprensione della fase offensiva del gameplay. Una volta che si sferra un colpo, d’istinto si è abituati, a causa di vecchi retaggi action del genere hack n’slash, a premere in maniera ossessivo compulsiva i pulsanti del pad. Questo tipo di atteggiamento, in The Surge 2, non porta a nulla. Se invece seguite il ritmo dell’attacco, noterete subito un miglioramento del vostro stile di combattimento. Una volta sferrato il colpo, dovete attendere la fine dell’animazione per concatenare il colpo successivo. Questo crea una dinamica della parola “combo” molto vicina al realismo e slegata da schemi ripetitivi da seguire.

the surge 2 recensione ps4Le prime armi ritrovate ed equipaggiabili sono stati i pugni shock (molto simili a quelli di Shocker, uno dei nemici di Spiderman), dove ogni pugno sferrato, oltre al danno fisico arrecava anche quello elettrico. Proseguendo nella nostra avventura abbiamo avuto la fortuna di trovare altri interessanti strumenti di distruzione, tra cui il martellone, la spada, la mazza ferrata e l’ascia. Ogni arma ha delle caratteristiche intrinseche che variano a seconda della sua natura. Ad esempio un martellone è sicuramente pesante per cui l’animazione del movimento ne risente parecchio in termini di velocità. Di contro è un arma molto potente che causa danni importanti.

Ok, il quando e il come sono stati illustrati. Manca solo il dove direzionare i nostri attacchi. Questa caratteristica rappresenta il marchio di fabbrica per la serie prodotta da Focus Home. Attraverso la levetta analogica destra, infatti, è possibile decidere quale zona del corpo colpire, scegliendo tra testa, braccia e gambe. Il colore blu indica che il punto è vulnerabile per via della mancanza di protezioni e di equipaggiamento tecnologico. Se invece il colore è arancione vuol dire che la parte è corazzata. Il numeretto che indica visivamente l’ammontare del danno fornisce un ulteriore indicazione su cosa stiamo colpendo.

the surge 2 recensione ps4

Viene da sé che il danno è coerente con la tipologia di zona colpita, ma questo non è solo l’unico aspetto di cui tener conto. Se colpiamo ripetutamente una parte del corpo corazzata, a un certo punto appare l’icona quadrato del joypad. Esercitando una pressione prolungata del tasto suggerito, il protagonista si lancia in una macabra performance che termina con la recisione della parte del corpo precedentemente colpita. Il cadavere del nemico rilascerà due Loot e uno dei due potrebbe contenere un diagramma (per intenderci, i vecchi progetti presenti in The Surge).

Al pari dei movimenti offensivi, anche quelli difensivi sono molto importanti ed efficaci ai fini del gameplay. Per difendervi dagli attacchi potete decidere se schivare un attacco oppure pararlo. Non esiste una scelta più efficace rispetto l’altra. La cosa importante è analizzare la situazione, il numero e la potenza dei nemici da affrontare. Ricordatevi, mutuando un famoso slogan televisivo, la potenza è nulla senza il controllo.

the surge 2 recensione ps4

RPG? Si, ma non troppo.

L’ultima parte della nostra recensione per PS4 di The Surge 2, descriverà il lato RPG e la sua componente “build creative”. L’indole violenta e carnefice che caratterizza il gameplay viene moderata dalla presenza di un lato buono, tipico di ogni gioco di ruolo, che si concretizza nella creazione di una build. A differenza di altri titoli simili a questo, l’unico oggetto che si può “droppare” è l’arma nella sua versione base. Tutto il resto deve essere costruito utilizzando i diagrammi, gli scarti tecnologici e i componenti. Per ottenere gli ultimi due occorre sconfiggere i nemici ed esplorare la mappa alla ricerca di bottini e casse. Per entrare nella stazione di creazione dovrete recarvi presso una MedBay qualsiasi e accedere al menu’ “Costruisci”. Oltre alla costruzione è molto importante anche il potenziamento di armi ed equipaggiamento, realizzabile attraverso l’utilizzo di componenti di livello superiore.

Facendo un piccolo passo indietro, sempre finalizzato alla comprensione delle meccaniche RPG di The Surge 2, è importante comprendere il significato delle 3 barre poste nella parte bassa dell’Hud. La prima, partendo dall’alto e di colore fucsia, è la salute che indica la quantità di punti vita di cui il nostro protagonista dispone. La seconda, di colore verde, è la resistenza (o stamina), che ci fa capire quanto a lungo possiamo correre, schivare, parare e soprattutto picchiare. L’ultima barra, di colore azzurro, è la batteria che permette, oltre a recidere una parte del corpo del nemico, anche di utilizzare gli iniettabili (servono a curare o amplificare il nostro potenziale).

the surge 2 recensione ps4

E’ doverosa aprire una piccola parentesi, nella nostra recensione per PS4 di The Surge, sull’importanza della resistenza e della batteria. Come vi illustravamo sopra, in questo nuovo sequel sviluppato da Deck 13 e prodotto da Focus Home, vi è una visione delle dinamiche di combattimento molto vicina alla realtà. L’attacco, la schivata, la parata e la corsa consumano parte della resistenza che, una volta terminata, inibisce l’utilizzo dei 4 movimenti appena indicati. In funzione di questa caratteristica dovete costruire con dovizia e intelligenza le vostre tattiche offensive, analizzando in prima battuta, il pattern dei movimenti d’attacco e difesa dei vostri nemici.

Un altro fattore importante nelle dinamiche della vostra battaglia è la batteria. Ogni attacco andato a segno, va a incrementare una parte della barra di colore azzurro divisa in segmenti. Appena raggiunto il primo segmento si può decidere se smembrare una parte del corpo oppure utilizzare una sostanza iniettabile.

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In The Surge 2 non potevano che non mancare le mod, che prendono il nome di impianti. Questi hanno il compito di modificare caratteristiche ed effetti di armi, equipaggiamento e consumabili.

Il tutto comunque segue una logica di grinding ben precisa finalizzata al potenziamento del modulo nucleare installato nella nostra esotuta. Per poter salire di livello servono gli scarti tecnologici, reperebili con le modalità sopra descritte. Una volta che si sale, il modulo ESO, relativo all’energia nucleare, si potenzierà rilasciando dei punti spendibili per migliorare la salute, la resistenza e la batteria.

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Tiriamo, come di consueto, le somme di questa recensione per PS4 di The Surge 2. La logica di grinding, è la stessa del primo capitolo, con la variante delle quest secondarie. Il comparto narrativo presente diventa il più delle volte accessorio al gameplay finale. Le logiche RPG, lontane dalle complessità dei vari “souls-like”, sono a completa disposizione del comparto action, vero punto di forza del gioco. Le animazioni dei movimenti di attacco e gli smembramenti, deviano l’attenzione nei confronti del design grafico, leggermente migliorato rispetto al fratello maggiore di casa Deck 13. Speriamo in The Surge 3.

Star Wars Jedi: Fallen Order, nuovo trailer

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Durante la diretta dell’anteprima del Triple Force Friday Cameron Monaghan, che nel videogioco Star Wars Jedi: Fallen Order impersona il giovane Padawan Cal Kestis, ha svelato l’edizione bundle per Xbox One, la special figure ufficiale Hasbro e la Funko POP! che ritraggono il protagonista del titolo. Ma non solo, anche un nuovissimo trailer:

Star Wars Jedi: Fallen Order

Star Wars Jedi: Fallen Order è l’annunciato nuovo videogioco di azione e avventura per giocatore singolo sviluppato da Respawn Entertainment e pubblicato da Electronic Arts, ambientato nell’universo di Star Wars poco dopo l’ episodio III – Revenge of the Sith. È stato annunciato durante l’ E3 2018 e una rivelazione più dettagliata ha avuto luogo alla Celebrazione di Star Wars ad aprile 2019. Il gioco sarà rilasciato per Microsoft Windows, PlayStation 4 e Xbox One il 15 novembre 2019.

Ambientato pochi anni dopo Revenge of the Sith , Jedi Padawan Cal Kestis è sfuggito al clone Order 66 ed è ora in fuga dall’Impero Galattico. Dopo aver tentato di salvare un Cacciatorpediniere di stelle di classe Venator sopra una fossa di Sarlacc , accade un incidente in cui Cal deve usare apertamente la Forza per salvare uno dei suoi amici dalla caduta nella fossa, a cui è testimone un droide della sonda imperiale nelle vicinanze . Il droide trasmette il filmato all’Impero causando la rivelazione della vera identità di Cal agli imperiali. L’ Impero invia la Seconda Sorella, un inquisitore addestrato da Darth Vader, per dare la caccia ai Padawan e sradicare i rimanenti Cavalieri Jedi .

Call of Duty: Modern Warfare protagonista al Lucca Comics & Games

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Il prossimo 30 ottobre prenderà il via l’edizione 2019 del Lucca Comics & Games e Call Of Duty Modern Warfare si annuncia come uno dei protagonisti più attesi. Il nuovo capitolo del franchise, che sarà disponibile a partire del 25 ottobre su PlayStation 4, Xbox One e PC, verrà celebrato al Baluardo San Regolo, dove sarà allestita una base completamente brandizzata con tanto di imponenti carri armati.

Qui, tutti i fan della serie potranno mettersi alla prova con il nuovo Call Of Duty Modern Warfare sia su PlayStation 4 che su PC, oltre che cimentarsi in attività esperienziali di forte impatto e incontrare i volti della community di Call of Duty.

Call Of Duty Modern Warfare, sviluppato dal pluripremiato studio Infinity Ward e pubblicato da Activision, sarà presente al Lucca Comics & Games 2019 in partnership con Sony, Nvidia, LG, Logitech, Nacon, Melagoodo e Arkadia.   

Premiato come “Miglior Multiplayer Online” da Game Critics Best of E3 2019, il multiplayer di Modern Warfare offre un’esperienza online emozionante e rivoluzionaria con il miglior gameplay della categoria, arricchito da un nuovissimo livello di gioco strategico e tattico. I giocatori possono immergersi in nuovi spazi di gioco che ridefiniscono il multiplayer di Call of Duty: dalle esperienze di azione rapida 2 contro 2 ravvicinate in Gunfight, al tradizionale multiplayer 6 contro 6 e a modalità che supportano scontri a fuoco 10 contro 10 e 20 contro 20, con mappe e combattimenti per giocatori di alto livello, come la nuovissima Ground War, un’epica modalità su larga scala che supporta oltre 100 giocatori. E questo è solo l’inizio per i fan di Call Of Duty Modern Warfare

Il lancio globale di di Call Of Duty Modern Warfare è previsto per il 25 ottobre su PlayStation 4, Xbox One e PC. Il titolo presenta una versione completamente ottimizzata per PC, sviluppata in collaborazione con Beenox, che sarà disponibile esclusivamente su Blizzard Battle.net®, la piattaforma di gioco online di Blizzard Entertainment. Call of Duty: Modern Warfare è pubblicato da Activision, una consociata interamente controllata di Activision Blizzard (NASDAQ: ATVI), con lo sviluppo guidato dal premiato sviluppatore Infinity Ward, con ulteriore supporto per lo sviluppo di Raven Software

I Partner:

SONY Interactive Entertainment Italia, dopo aver reso disponibile in anteprima la beta di Call Of Duty Modern Warfaresu PlayStation 4, parteciperà al Lucca Comics & Games per offrire a giocatori e appassionati un’esperienza di gioco indimenticabile, grazie alla potenza di PS4 Pro. Inoltre, l’esclusivo servizio PlayStation Plus, permetterà di cimentarsi in avvincenti e adrenaliniche battaglie online in multiplayer con i propri amici.
NVIDIA sarà ancora una volta tra i protagonisti di Lucca Comics, quest’anno al fianco di Activision, partner d’eccellenza con cui mostrerà le potenzialità della tecnologia RTX su Call Of Duty Modern Warfare. A giugno infatti, Activision, Infinity Ward e NVIDIA hanno annunciato una partnership finalizzata ad offrire la più coinvolgente e fotorealistica esperienza di gioco su PC mai vista. Vieni a scoprire il Ray Tracing in tempo reale, NVIDIA Adaptive Shading e le più potenti schede grafiche NVIDIA presso lo stand Activision della fiera.

LG ELECTRONICS sarà presente con i suoi LG OLED TV 2019, combinazione esclusiva di innovazione, design e qualità audio video che rendono l’esperienza di gaming totalmente immersiva. Inoltre, grazie agli ingressi HDMI 2.1, le funzionalità VRR, ALLM, eARC e alla compatibilità NVIDIA G-SYNC – in arrivo con i futuri aggiornamenti firmware, gli LG OLED TV sono in grado di garantire un’esperienza di gioco fluida e coinvolgente, con immagini incredibilmente realistiche.

LOGITECH G, un marchio di Logitech International, è il leader globale nell’hardware gaming per PC e console. Logitech G offre ai giocatori di ogni livello prodotti all’avanguardia: tastiere, mouse, cuffie, mousepad e simulatori come volanti e cambio – il tutto reso possibile grazie a design innovativi, tecnologie avanzate e una profonda passione per il gaming.

ASTRO Gaming crea equipaggiamento premium e prodotti lifestyle per videogiocatori professionisti, leghe e gaming prosumer. ASTRO Gaming è stata scorporata dalla design powerhouse. ASTRO Gaming produce una linea di prodotti “tech-life” incentrati sui videogiocatori e in grado di supportare al meglio questa comunità in rapida e costante crescita.

NACON, leader nel settore degli accessori da gaming fin dal 2014 sarà presente con alcuni dei suoi prodotti di punta al Lucca Comics & Games, tra cui il Revolution Pro Controller 2, il pad ideato per la competizione, e le sedie da gaming PCCH-350 che garantiranno il massimo del comfort ai giocatori.

LUCCA COMICS & GAMES, il festival più grande d’Europa dedicato al fumetto, ai giochi, ai videogiochi, al cinema d’animazione, all’illustrazione e alle serie TV, è l’occasione perfetta per celebrare il ritorno di Modern Warfare, un titolo che punta a riunire tutta la community di Call of Duty. L’appuntamento è al Baluardo San Regolo, parte integrante delle monumentali mura di Lucca, cinta del centro storico della città toscana, a partire dal 30 ottobre sino al 3 novembre prossimi.

Borderlands 3: la recensione per PS4

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Nella recensione di oggi parleremo di Borderlands 3, titolo testato su console PS4. Sviluppato da Gearbox e prodotto da 2K, il titolo rappresenta il terzo capitolo della serie del continuum temporale (quinto se consideriamo anche Borderlands: The Pre-Sequel e Tales Of Borderlands). Il format della storia è più o meno quello dei precedenti episodi. Quattro personaggi giocabili noti come “cacciatori della Cripta”, Amara, Zane, Moze e FL4K alla ricerca di tesori inestimabili. Senza spoilerare nulla, nel gioco potrebbero riapparire cacciatori storici della serie.

Ogni protagonista scelto, solo uno tra i quattro, avrà delle abilità uniche che caratterizzerà fortemente il vostro gameplay. In Borderlands 3, a differenza degli altri capitoli, il lato open world del gioco è molto presente. Tornerà il pianeta Pandora ma ve ne saranno altri da esplorare. Le missioni e le quest, tra principali e secondarie, non mancano, da giocare in solitaria o in co-op.

La carne al fuoco è tanta, per cui non ci resta che iniziare il nostro vissuto di gioco con questa recensione per PS4 di Borderlands 3.

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Divertimento in stile Borderlands

Vogliamo farvi dimenticare tutte le preoccupazioni e difficoltà che sicuramente dovete affrontare nella vostra vita. Vogliamo riuscire a farvi sorridere, ridere e, almeno per un po’, evadere. E magari anche farvi condividere l’esperienza con altri. Spero che avvertirete la passione del team giocando al nuovo Borderlands, ma soprattutto spero che riderete e che vi divertirete alla grande.

Abbiamo voluto iniziare la nostra recensione per PS4 di Borderlands, con le parole di Paul Sage, Direttore creativo del gioco, il quale ha riassunto in poche ma efficaci parole l’essenza del videogioco.

Borderlands 3, come i suoi predecessori ha una forte carica emotiva e uno stile molto caratteristico. Questo lo si vede nelle animazioni, nel design e nel tratto caratteriale dei personaggi, giocabili e non.

Lo sviluppo del gioco è iniziato nel 2015 e in corso d’opera il team è dovuto transitare a un nuovo motore di gioco, l’Unreal Engine 4. Per quanto doloroso possa essere stato questo passaggio, ne è valsa veramente la pena. Graficamente è eccellente, con uno stile a metà tra l’anime e il cell-shading. Le animazioni dei personaggi giocabili e degli NPC sono ben eseguite.

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Questa volta i cattivi di turno sono i Figli della Cripta, una setta di folli con a capo i fratelli Calypso, con idee folli e mire sovversive. Il loro fanatismo non si ferma solo a Pandora, ma è proiettato anche verso altri pianeti. Il vostro compito, oltre a trovare i tesori, è anche quello si fermare questo gruppo di folli.

Le modalità per arginare questo problema potrebbero essere molteplici, ma in Borderlands 3 le pallottole hanno una forza mediatica non indifferente. Vi imbatterete in tantissime armi, ognuna con un tratto distintivo e una natura bizzarra. Armi che sparano lame rotanti esplosive o che inseguono i nemici, con tanto di gambe incorporate. Il sistema di loot è presente e troverete, come boss drop e/o ricompensa per il termine di una quest, armi con diversi livelli di rarità e punteggio.

Nonostante il numero che compone l’arsenale di gioco di Borderlands 3 sia molto elevato, le tipologie di munizioni sono solamente 6: Pistola, Assalto, SMG, Shotgun, da cecchino e pesanti. Vi consigliamo quindi, vista la nostra esperienza personale, di girare sempre con due armi dello lo stesso tipo in modo tale che finite le munizioni dell’arma primaria se ne può usare uno dello stesso tipo prendendola direttamente dallo zaino.

Ricordatevi, ogni tanto di andare a trovare Marcus, nel suo store sulla Sanctuary III. Se volete ampliare la quantità di oggetti trasportabili dovrete acquistare i suoi miglioramenti magazzino (MMP).

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4 cacciatori per 4 pianeti

Presentiamo ora nella nostra recensione per PS4 di Borderlands, gli eroi, o meglio, i cacciatori della cripta, protagonisti di questo nuovo episodio della saga. Ogni personaggio, oltre a essere fortemente caratterizzato, ha una storia importante alle spalle, che con molta probabilità riecheggerà ancora nel gioco.

La prima della rassegna è Amara, la Sirena. La sua classe le dona dei poteri straordinari come i pugni eterei e le proiezioni astrali, in grado di effettuare anche danni dalla distanza e ad area. Amara è sempre alla ricerca di battaglie e sfide per difendere ideali di giustizia e libertà. L’eredità lasciata dalle sue colleghe Lilith e Maya, vecchie conoscenze della saga, è pesante. Scegliendola scoprirete se è in grado di sopportare tale fardello.

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Poi abbiamo Zane, l’agente. Il sicario, a un passo dalla pensione, è l’ultimo discendente della famiglia Flynt. Le sue abilità sfruttano i prodigi tecnologici di Pandora. Un drone SNTL, una barriera di energia mobile e un Digiclone sono i suoi assi nella manica. Questo simpatico burlone riesce a combinare strategie di combattimento sia offensive che difensive, disorientando i nemici.

E’ il turno di Moze, l’artegliera (ndr, il mio personaggio preferito). Una ragazza, all’apparenza debole e minuta, altri non è che ex soldato Vladof, esperta pilota di mech. La sua guardia del corpo si chiama Orso di Ferro, 15 tonnellate di tecnologia di guerra e puro titanio. Le opzioni di attacco sono diverse e vi divertirete a scatenare un inferno di fuoco tra cannoni a rotaia, minigun, lanciagranate semiautomatici, lanciafiamme, pugni pneumatici e lanciarazzi a ricerca.

Last but not least, è il turno di FL4K, il domatore. In grado di domare e comandare animali da combattimento, sarà in grado di farli intervenire in battaglia, potenziando le sue statistiche di base. Inoltre è in grado di teletrasportare i compagni tramite delle radiazioni gamma e diventare invisibile, per un breve periodo. Questo robot vagabando, è un ottimo compagno di supporto.

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Finita la rassegna dei personaggi, protagonisti di Borderlands 3, è tempo che la nostra recensione descriva gli scenari e le ambientazioni di gioco. In maniera del tutto diversa dai precedenti due capitoli della saga, in ordine di continuity, questa volta i pianeti sono 4.

Pandora è il mio primo pianeta giocabile. Inizierete la vostra avventura qui, dopo essere stati accolti dal simpatico Claptrap che vi introdurrà le basi del gioco. Questo pianeta è il filo conduttore che accomuna tutti i titoli della serie. In molti hanno provato a conquistarlo ma nessuno vi è riuscito. Animali particolarmente aggressivi, un territorio desertico e pericoloso e un numero cospicuo di banditi sparsi un po’ dappertutto sono solo alcune delle in-ospitalità che accoglie questo simpatico pianeta. Ritroverete le vecchie e abbandonate strutture DAHL, Atlas e Hyperion che si sono trasformate in perfetti rifugi per skag, rakk, varkid e formiragni.

Il secondo pianeta esplorabile nel corso della storia prende il nome di Athenas. Con dei paesaggi e un architettura che ricorda scenari tibetani, per qualche motivo ha attirato l’attenzione di personaggi poco raccomandabili. Gli abitanti, i monaci dell’Ordine della Tempesta Imminente, hanno trovato dimora nelle montagne più alte esistenti sul pianete. Difesa? Oppure nascondono qualcosa, magari un segreto o un tesoro? Sta a voi scoprirlo.

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Promethea è il terzo pianeta su cui approderete nel corso della storia di Borderlands 3. Sede del QG di Atlas Corporation, si presenta come un territorio tecnologicamente avanzato con infrastrutture futuristiche. Truppe robot pattugliano le strade, dopo l’assedio dei Maliwan, trasformando le strade in zone di guerra. I figli della Cripta, sfruttando lo stato di necessità, vagano per il pianeta per reclutare nuovi adepti.

L’ultimo pianeta, che la nostra recensione per PS4 di Borderlands 3 descriverà, è Eden-6. Non vi fate ingannare dal nome, non sarà un paradiso. Relitti di astronavi e piccoli villaggi vengono inghiottiti da una natura selvaggia che caratterizza l’ecosistema del pianeta. La civiltà sembra ancora lontana e tra famelici sauriani e furbi jabber, arrivare a fine giornata non sarà semplice. Oltre a questi, dovrete stare attenti ai Figli della Cripta, che come sempre approfittano di ogni situazione.

Per muovervi nella mappa di gioco potrete utilizzare gli spostamenti rapidi. Questa feature prevede il teletrasporto mediante le stazioni di Spostamento rapido. Oltre a questo metodo, in Borderlands 3, è possibile spostarsi nelle varie zone a aree del pianeta anche con il dispositivo Echo, una volta scoperta una nuova stazione rapida sulla mappa. Il tutto senza passare dalla Sanctuary III. Il teletrasporto si estenderà anche all’eventuale veicolo utilizzato.

È tempo ora di affrontare anche l’argomento veicoli nella nostra recensione di Borderlands 3, titolo ricordiamo testato su console PS4. Per spostarsi e raggiungere obiettivi e missioni è possibile utilizzare un veicolo. Per ottenerlo possiamo utilizzare una metodologia stile GTA, utilizzando la forza bruta su qualche povero conducente oppure costruirlo in una qualsiasi stazione Catch-A-Ride. Ricordatevi che i vari pianeti di Borderlands 3 vi offrono una miriade di attività e segreti da scoprire, tra cui anche i famosi veicoli nascosti. Una volta scoperto, dopo esservi divertiti a utilizzare i suoi super propulsori e schizzare sulle rampe in perfetto stile stuntman, ricordatevi di portarlo da Ellie, presso le stazioni Catch-A-Ride. Lui si preoccuperà di studiarne attentamente le caratteristiche per poterla includere nella tua flotta.

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Un fps-action-RPG?

Nell’epoca videoludica dei videogames dai generi ibridi, la nostra recensione per PS4 di Borderlands 3, affronterà ora il core delle logiche del videogioco. Come ogni gioco ci sono delle regole che vanno rispettate per arrivare a raggiungere il traguardo finale. La serie Borderland crea un mix di più regole e quindi più stili di gioco. Siamo di fronte a un FPS, è vero, ma con delle spiccate propensioni verso il gioco di ruolo.  Ah, per non dimenticare la sua componente action. Per prima cosa per sopravvivere in questo folle mondo dovete fare una semplice cosa, sparare e uccidere. Semplice no?! Diventa invece importante capire chi avete davanti, le sue debolezze, la sua forza e il suo modo di combattere.

Le armi possono avere anche dei danni elementali: incendiario, elettrico, corrosivo, gelante e da radiazioni. In base al colore della barra dell’energia del nemico capirete preliminarmente la sua vulnerabilità. Il colore rosso indica la debolezza verso il fuoco e danneggia la carne, il blu verso l’elettricità e indebolisce gli scudi, il giallo, infine, corrode le corazze.

Non solo il nemico ma anche la situazione in cui vi troverete vi farà capire che tipo di danno elementale può fare a caso vostro. I dardi glaciali tipici delle armi gelanti rallentano l’avanzata di un ostile. In questa situazione di vantaggio potrete quindi concentrare il fuoco sul “ghiacciolo” oppure aggirarlo con astuzia. Potete anche decidere di concentrare la vostra attenzione su una serie di nemici. Le radiazioni, come ad esempio quello di una nobe tossica, possono innescare delle reazioni a catena che colpiscono tutti i nemici nelle vicinanze. L’effetto delle radiazioni, causa un brutto effetto sui poveri malcapitati: esplodono e la deflagrazione può causare analoghe complicazioni anche sui colleghi radioattivi.

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Come vedete, citando una celebre frase di un film, non conta la lunghezza del martello ma come colpisci il chiodo.

Avanzando di livello in Borderlands 3, otterrete dei punti che potrete utilizzare nel vostro albero di specializzazione, diverso per ogni cacciatore della Cripta. Le abilita di azione subiranno delle modifiche migliorative che permetteranno di sbloccare nuove caratteristiche utilizzabili. Nella nostra prova ci siamo divertiti a sperimentare i cannoni devastanti di Orso di Ferro nelle sue varie versioni. Ovviamente avanzando nei livelli, sbloccherete nuove abilità che potete combinare come meglio credete, in modo da creare un vostro stile di gioco completamente personalizzabile. L’unica cosa che dovete ricordare è che il limite di livello massimo raggiungibile è 50. Vi consigliamo vivamente di utilizzare il simulatore di build, presente all’interno della scheda personaggio sul portale dedicato a Borlderlands 3. Molto utile in fase di studio delle caratteristiche del personaggio.

In base alla classe scelta all’inizio della nostra avventura in Borderlands 3, nel corso del gioco troveremo degli oggetti e equipaggiamenti specifici che conferiscono dei bonus. Questi vengono chiamati MOD di classe, permettono di sbloccare abilità specifiche anche in assenza di punti e oltrepassare il normale limite delle abilità. Il tutto potrà essere sbloccato solo dopo aver completato una missione sul pianeta Promethea.

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E’ tempo di tirare le somme della nostra recensione per PS4 di Borderlands 3. La formula è sempre vincente anche se rischia di diventare ripetitiva. Il divertimento è assicurato con questo sparatutto in prima persona, contaminato da elementi action RPG, che elevano l’esperienza videoludica complessiva. I movimenti del personaggio sono da migliorare e l’assenza di una schivata laterale si fa sentire. Il posto nella Top Ten dei migliori videogiochi del 2019 è sicuramente suo di diritto. Follia allo stato puro.

FIFA 20: la recensione PS4 del nuovo titolo EA Sports

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La nostra recensione di oggi parlerà di uno dei giochi tanto attesi del 2019, FIFA 20, testato su console PS4. Come ogni anno EA Sports, introduce nel suo titolo storico numerosi miglioramenti volti a migliorare sempre di più l’esperienza utente e rendere il suo simulatore di calcio quanto più vicino alla realtà. Per scelta redazionale, la modalità FUT non è stata testata in quanto, essendo una modalità competitiva, il maggior numero di avversari arriverà dopo il 27 settembre, giorno del lancio ufficiale. Ovviamente la promessa di una nostra recensione della sola parte FUT è senz’altro cosa certa.

Questo non è sicuramente l’anno di FUT, o quantomeno non solamente. Il ritorno di una modalità che è già da troppo tempo reclamata a gran voce dalla community di FIFA è finalmente arrivato. Stiamo parlando di FIFA Street, che quest’anno torna sotto un altro nome, VOLTA Football (o semplicemente Volta).

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Per FIFA 2020 questo sarà l’anno della verità. In un’estate turbolenta il titolo si è visto soffiare sotto il naso la licenza ufficiale della Juventus, approdata in casa Konami con il suo cavallo di battaglia PES 2020. L’aria è elettrizzata per via della chiaccherata Serie A Esport che, secondo voci non ancora confermate, dovrebbe accogliere entrambi i simulatori di calcio più famosi del pianeta.

La community attende al varco l’efficienza dei server EA che, con FIFA 19, tra input lag e frequenti cadute di connessione, hanno creato non pochi problemi agli utenti (ndr, e qualche joystick rotto dalla rabbia).

Bene la carne al fuoco è tanta. Non ci resta che partire con questa nostra recensione di FIFA 20, titolo ricordiamo testato su console PS4.

Un gameplay ragionato

Calma apparente

La prima parte della nostra recensione per PS4 di FIFA 20, affronterà l’argomento gameplay, materia di studio primaria dell’affamata community del titolo EA Sports.

La prima impressione, giocando un amichevole club a difficoltà Campione, è quella di calma apparente. Abituati a una forte aggressività sulla palla e delle linee di gioco che avanzavano velocemente, qui siamo di fronte a un gameplay ragionato. La manovra di gioca transita agevolmente per vie orizzontali e le verticalizzazioni veloci, tanto famose in FIFA 19, quest’anno sono rese complicate dalla abilità dei difensori avversari di aggredire le linee di passaggio.

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Scordatevi le sessioni di “ping pong” o “tiki taka” a cui siete stati abituati sino adesso. Si avverte sin da subito un ambiente di gioco quanto più simile alla realtà.

La fisica del possesso palla è migliorata molto, come anche quello della palla. Abbiamo subito notato un aspetto interessante in FIFA 20. La palla acquista velocità, rotazione e in determinate occasioni rimbalza. Questi 3 aspetti, per quanto basilari e se possiamo osare “stupidi”, rappresentano un’innovazione senza precedenti nella serie FIFA, soprattutto in chiave gameplay. A seconda delle caratterestiche tecniche e fisiche di un giocatore e della loro posizione in campo, si dovranno optare per diverse soluzioni di passaggio.

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Difesa e attacco

Il possesso palla quest’anno viene contrastato da una difesa che, per volontà espressa della community, è stata enormemente rivisitata. Durante la partita, abbiamo avvertito sin da subito gli effetti della disposizione in campo dei giocatori e come i difensori avversari erano pronti e reattivi nell’intercettare le linee di passaggio. La scelta di preferire in FIFA 20 la difesa manuale, a quella gestita dall’IA è tangibile. Anche se quest’ultima non è stata completamente eliminata, ci siamo divertiti a scelgliere i tempi e le modalità degli interventi, con una libertà completamente inedita.

Altro aspetto degno di nota in chiave gameplay e che abbiamo subito apprezzato in FIFA 20 è la consapevolezza del posizionamento in campo. Sia in fase difensiva che in quella offensiva, la formazione si muove attorno alla posizione della sfera nel campo da gioco. Tutti i giocatori faranno dei movimenti che sono coerenti con l’azione in corso. In fase difensiva non sarete mai soli e avrete sempre più soluzioni per uscire da un pressing o per contenere una manovra offensiva. In attacco, i tagli e i famosi “accorcia” sono gestiti con cognizione di causa e in funzione della posizione dei difensori avversari.

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Tutto questo, anche magari per colpa o per merito del fenomeno di “osmosi” della nuova modalità Volta, crea moltissime situazioni 1 Vs 1. Nei 90 minuti di amichevole, abbiamo affrontato una miriade di sfide dove oltre a tentare di superare gli avversari con dribbling e skill, con la coda dell’occhio osservavamo la posizione in campo dei nostri compagni che tentavano di creare una “way out” per l’azione. Queste situazioni ci sono capitate un po’ dappertutto sia con le classiche incursioni sulla fascia, che in fase mediana con il classico contenimento.

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Battaglia tutto campo

Non si deve stare mai tranquilli in FIFA 20. La battaglia si svolge su ogni centimetro del campo da gioco.

Gli obiettivi promessi dagli sviluppatori in merito al gameplay di FIFA 20, a nostro avviso, sono stati raggiunti. In netta inversione di rotta rispetto ai capitoli precedenti, vi renderete conto sin da subito come il sistema di gioco sia improntato sulla filosofia del “leggere e prevedere” invece del “attendere e reagire”. Questa cambio di tendenza  è coerente con la filosofia del calcio moderno, dove le intrepretazioni delle varie fasi di gioco sono vitali per il risultato finale di una partita.

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L’effetto disegnato

Ultimo aspetto di cui parlare in questa sezione della nostra recensione per PS4 di FIFA 20 è la gestione dei calci piazzati. Anche questi saranno ragionati. Non basta più solamente prendere la mira e, dopo aver scelto la potenza, calciare in porta. Questa volta bisogna disegnare la traiettoria della sfera tramite il movimento della levetta analogica destra. In parole povere, dovete far finta che il right stick del vostro pad sia il vostro piede e imprimere l’effetto desiderato. Fidatevi, è molto divertente.

Questa VOLTA torna FIFA Street

A “Volta” ritornano

Il voluto gioco di parole introduce il secondo argomento della nostra recensione per PS4 di FIFA 20, la nuova modalità Volta. Come anticipato nella parte introduttiva, in questo nuovo capitolo del simulatore calcistico di EA Sports, ritorna FIFA Streets. In realtà ci permettiamo di dire che non è un vero e proprio ritorno stile “copia e incolla” con delle migliorie grafiche.

L’essenza di questa modalità, come Rio Ferdinand ci ha ricordato quest’estate nel promo di lancio, è avere carattere. Per quanto scettici eravamo, nella prova di questa modalità in un amichevole 3 Vs 3, abbiamo avvertito delle vibrazioni molto positive. Si sentiva la voglia si sfida che solo il calcio di strada ti sa dare. Quando non avevamo compagni a disposizione ci siamo divertiti a giocare di sponda contro i muri dell’improvvisato stadio situato nel cuore delle Favelas.

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Quando il nostro avversario ci aggrediva con un pressing stretto, abbiamo fatto finta di essere Ronaldinho e imitare il suo “Joga Bonito”. Spinti da forte emozioni, ci siamo divertiti nell’esprimere un calcio frizzante: Drag Back, Sombrero, Veronica, tunnel sono solo alcune delle skill che abbiamo avuto modo di testare.

Le mosse abilità, nella modalità di gioco classica di FIFA 20, servono principalmente a creare uno spazio o un’occasione per andare a rete. In Volta, soprattutto nella modalità 3 Vs 3, vi fanno andare dritti in porta.

Come e dove si gioca

In questa nuova versione del buon vecchio FIFA Street, si possono organizzare partite 3vs 3, 4 vs 4, 5 vs 5, con o senza portieri. Le regole da seguire possono essere quelle del futsal oppure quelle delle gabbia (a buon intenditore, poche parole)

La nostra amichevole 3 Vs 3 ci ha fatto capire come sono importanti la gestione del possesso palla e la sua circolazione. Le skill oltre a essere spettacolari, possono fornire sicuramente un grande vantaggio ma devono essere fatte con cognizione di causa. Ogni ripartenza è un goal per cui dovrete muovervi con parsimonia ed equilibrio.

Gli stadi e le arene di gioco sono creativamente unici e ricchi di atmosfere caratteristiche. Si passa dal campetto nelle Favelas ai sottopassi di Amsterdam, dalle gabbie di Londra ai tetti di Tokyo e molte altre ancora.

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Scegliete il vostro artista

Nella modalità Volta di FIFA 20, grazie alla concessione delle licenze ufficiali, potrete utilizzare giocatori reali appartenenti ai più grandi club del momento. Nella nostra prova abbiamo testato la versione “calcio da strada” del Manchester City. Possiamo solo dirvi che Sterling è veramente pauroso.

Se invece volete cimentarvi in un’esperienza completamente personalizzata, potete anche creare un giocatore da zero. Oltre al sesso, potete completamente decidere l’outfit del vostro artista di strada, scegliendo jeans, magliette, t-shirt, capigliatura e tatuaggi.

A margine della nostra breve ma intensa esperienza con la modalità Volta ci sentiamo di includere un consiglio spassionato nella nostra recensione per PS4 di FIFA 20. Non abbiate paura e non siate timidi. Volta richiede il vostro estro e la vostra creatività. Fate quello che non farete mai nella modalità regolare di FIFA 20 e vi divertirete come non mai.

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La Carriera e FUT

La novità della modalità Carriera

La tappa finale della nostra recensione per PS4 di FIFA 20 descriverà le novità importanti introdotte nella modalità Carriera e FUT.  Partiamo dalla modalità Carriera che quest’anno è stata rivisitata per includere diverse dinamiche del calcio giocato nella realtà. L’allenatore, che da quest’anno potrà anche essere di sesso femminile, dovrà partecipare alle conferenze stampa nel pre e nel post gara. Le scelte e gli approcci dei giornalisti varierà in funzione del momento della stagione e del risultato della partita.

Questo fa si che si abbandoni una logica di scripting dei contenuti in favore di situazioni vicine al realismo puro del calcio giocato. L’aspetto comunicativo è stato migliorato anche all’interno delle dinamiche della squadra, per risolvere eventuali problemi di spogliatoio. Ogni giocatore, a seconda del momento della stagione, potrà generare delle situazioni spiacevoli che potrebbero minare gli equilibri dell’ambiente. Il vostro compito sarà quello di intervenire quanto prima per risolvere il problema, sia con la diplomazia che con azioni dirette.

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È normale che tutto questo può influire sul morale dei giocatori, anche questo sottoposto a un importante revisione da parte degli sviluppatori di EA Sports. Il nuovo Sistema di morale dei giocatori permette di gestire le varie situazioni dovute a voci di mercato, richieste contrattuali, ritocchi di ingaggio, rendimento in campionato e minuti giocati. Tramite questo nuovo centro di controllo è possibile monitorare queste situazioni ed eventualmente arginare problemi sul nascere.

Ultima feature della modalità Carriera che ha subito in FIFA 20 un importante restyle è l’andamento del potenziale dei giocatori. Questo aspetto quest’anno è del tutto dinamico e terrà in considerazione diversi fattori. In primis le sue performance delle stagioni precedenti, che sarà tanto più alto quanto minore è la sua età. Il potenziale subirà delle battute di arresto se il giocatore ha totalizzato pochi minuti di gioco o ha tenuto un comportamento poco corretto.

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Le novità della modalità FUT

Concludiamo la nostra recensione per console PS4 di FIFA 20 con la tanto amata modalità FUT. Come indicato nella parte introduttiva, per scelta redazionale, abbiamo preferito non testare questa modalità in maniera approfondita, visto l’esiguo numero di utenti. La marea arriverà il 27 settembre e vedremo in tale occasione come reagiranno i server FIFA. I fan della serie ricorderanno sicuramente i grandi problemi causati da FIFA 19. Input lag e frequenti disconnessioni hanno alterato gli esiti di molti incontri online, soprattutto durante la Week End League, dove in determinate fasce orarie era quasi impossibile giocare. Per dovere di cronaca vi indichiamo a grandi linee quali sono le importanti novità di questa modalità, introdotte dagli sviluppatori di EA Sports.

La prima grande novità riguarda l’interfaccia gestione squadra, semplificando notevolmente il lavoro di sistemazioni delle rose e delle formazioni. In FIFA 20, partendo dal giocatore, potrete visualizzare un menu contestuale in cui gestirete i trasferimenti e la squadra, restando sempre nel solito posto.

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Torneranno gli obiettivi che quest’anno saranno divisi in 4 categorie: giornalieri, settimanali, stagionali e dinamici. Nell’ottica di eliminare la filosofia “ogni lasciata è persa” tipica dei capitoli precedenti, in FIFA 20 queste sfide saranno organizzate seguendo un orizzonte temporale ben più ampio.

Ultima novità introdotta in FUT è la rinnovata gestione delle amichevoli. In FIFA 20 per rendere questa modalità più frizzante sono state introdotte le “regole della casa”, che inseriranno delle limitazioni e dei power up se verranno rispettate determinate condizioni.

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La nostra recensione di FIFA 20, elaborata dopo intense ore di gaming su console Ps4, ha appagato la nostra voglia di curiosità. Il gameplay cosiddetto “ragionato” è gradevole come anche il sistema dei controlli. La nuova modalità Volta ci ha impressionato in maniera positiva, portando una ventata di freschezza che, in effetti, mancava da qualche tempo. Un titolo dedicato sicuramente agli amanti della serie storica di EA Sports, anche se la concorrenza quest’anno è molto agguerrita. Ci vediamo in campo.

Gears 5: la recensione dello sparatutto in terza persona

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Nessun giro di parole per ricordare a chi non avesse giocato a Gears of War 4 che, in quel frangente, lo studio di sviluppo The Coalition non sembrava aver raccolto la giusta eredità da Epic Games. Anzi, la scelta di rispettare troppo lo stile dei precedenti episodi sembrava una decisione presa per non assumersi il rischio di osare rispetto al passato. Ma ecco che, a tre anni di distanza, la software house canadese si riscatta con un’esplosione di creatività che fa risorgere la saga con un sequel sapientemente ispirato.

La storia del nuovo GOW

E allora ecco che la sceneggiatura di Gears 5 riprende il filo dagli eventi accaduti in GOW4 ed apre la prima scena con Marcus, suo figlio JD, Del e Kait che, su indicazioni di Baird, si muovono tra le rovine di Azura con l’obiettivo di lanciare un satellite per tentare di ripristinare la rete che controlla il Martello dell’Alba, da usare contro lo Sciame. Non senza qualche difficoltà, la Squadra Delta ha successo ma purtroppo, una volta rientrati nella capitale Nuova Ephyra scoprono che la rete di satelliti ha qualche problema. A questo punto il Primo Ministro Jinn ordina loro di interrompere il ripristino della rete e precipitarsi ad aiutare l’evacuazione dell’Insediamento 2 che è sotto attacco.

Inutile rivelare altro, basti sapere che The Coalitaion ha creato una campagna elettrizzante, intensa e piena di azione. Gears 5 è diviso in quattro atti, il primo dei quali lo giocheremo nei panni di JD ed i restanti tre saremo il protagonista predestinato di questo episodio di GOW e cioè Kait Diaz. E forse non è un caso che il primo atto si svolga lungo un percorso lineare come i precedenti episodi di Gears. Mentre, a partire dal secondo atto, non solo gli scenari cambiano esplodendo in aree più grandi con caratteristiche da Open-World, ma la storia prende il sopravvento incentrandosi sull’eredità di Kait e dando così uno slancio emotivo alla narrazione.

Un Gameplay con piacevoli novità

Se la storia è una convincente sorpresa, per quanto riguarda il gameplay, The Coalition prende gli storici e robusti meccanismi della serie e, non solo non li stravolge, ma li arricchisce con nuove mosse che introducono colpi sferrati dai ripari o addirittura esecuzioni stealth. Anche l’arsenale rimane prevalentemente composto dalle armi GOW che ben conosciamo, con l’aggiunta di alcune novità come, per esempio, una modifica del Lancer che sostituisce la motosega con un lanciamissili, una nuova e potentissima Mazza Breaker per distruggere i nemici nel corpo a corpo, la mitragliatrice Claw con una precisione atipica rispetto alle solite mitragliatrici e il cannone Criogenico, che congela gli avversari permettendoci così di spaccarli con un calcio.

Ma il più grosso contributo al gameplay viene dalla scelta di The Coalition di elevare il Drone Jack a vero protagonista della storia, dotandolo di caratteristiche proprie e di un albero di 11 abilità suddivise in Assalto, Supporto e Passive, che ci permetteranno di controllarlo e comandarlo anche durante i combattimenti. Quindi Jack, non solo potrà aprire le porte, attivare interruttori, recuperare per noi armi e munizioni, ma, sbloccandone i potenziamenti potrà accecare i nemici, creare barriere protettive, preparare trappole elettriche e molto altro ancora. Insomma, un vero compagno attivo nel gioco che potremo comandare con combinazioni specifiche sul nostro controller.

Gears 5 recensione

Un nuovo mondo GOW

Come già accennato, The Coalition ha sì lavorato nel solco della miglior tradizione di GOW, ma il forte contributo narrativo attribuito a Kait ha dato loro la possibilità di creare quattro atti con propria personalità e ritmo. Atti che disegnano un mondo con sezioni lineari e due grandi aree che, pur non essendo dei veri Open-World, offrono vaste ambientazioni con colori diversi e set originali per ogni scontro. La struttura aperta di alcune di loro ci consente di alternare esplorazioni a piedi, a veloci corse sullo Skiff, un’agilissima slitta a vela che ci farà volare sulle sabbie rosse e pattinare su superfici ghiacciate. Veicolo utilissimo per alternare la missione principale con le nuove missioni secondarie, novità di Gears 5 che ci permetterà di scoprire segreti e guadagnare nuove abilità per il drone Jack. Unico accorgimento, le missioni secondarie dovranno essere completate durante l’atto in cui ci troviamo, perché una volta completato non potremo più ritornarci.

Gears 5 è uno dei giochi visivamente più sbalorditivi mai realizzati e i momenti in cui utilizziamo lo Skiff ne sono la dimostrazione. Basta attraversare le tempeste di fulmini sul deserto rosso per avere un’idea di come gli sviluppatori di The Coalition siano riusciti a coniugare perfettamente le abilità tecniche con la componente artistica.

Più di 50 Gigabyte sapientemente assemblati per proporci un gioco che, come da tradizione, contiene molte sequenze cinematografiche per supportare la storia, un gameplay frenetico e, non ultimo, tutto l’impianto tecnologico che permettono a Gears 5 di mostrarsi su Xbox One X con una risoluzione di 60 fps e formato 4K.

Gears 5: modalità Multiplayer  per una lunga longevità

La Modalità Multiplayer di Gears 5 è composta da un’infinità di contenuti. Partendo dalla classica Modalità Versus che, oltre a Classificate, Coop vs I.A. e Personalizzate presenta una nuova Arcade Deathmatch, ovvero un Cinque contro Cinque con equipaggiamento iniziale fisso che si incrementa accumulando punti uccisione che servono appunto per migliorare il nostro armamentario.

GOW non è GOW se non presenta la Modalità Orda, una classica PvE dove una squadra composta da cinque personaggi, tra umani e bot, si contra con 50 orde di nemici con difficoltà crescente. Ogni 10 ondate, si deve affrontare un Boss.

Altra novità è la Fuga, un’inedita Modalità dove tre giocatori, dopo aver gassificato un Alveare dello Sciame, devono scappare cercando di trovare l’uscita in quattro nuove mappe labirintiche che ovviamente pullulano di nemici.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti, da PvP a PvE, passando da un editor che ci permette di creare le nostre mappe personali da condividere con gli amici.

The Coalition è riuscita a creare con Gears 5 un episodio eccezionale della serie. Un gioco con una sorprendente storia, incentrata su un personaggio a cui è stata data ricchezza e profondità. Grazie a questo, la campagna single-player ottiene uno spessore che, affiancata da combattimenti spettacolari e ambientazioni graficamente eccelse, riesce a rendere questo episodio unico. Se a questo aggiungiamo una Modalità Multiplayer con Co-op a 3 giocatori e ricche varianti di PvP e PvE, con Gears 5 ci troviamo nelle mani uno dei migliori e più versatili giochi d’azione mai sviluppati.