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F1 25: recensione su PS5

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F1 25 è arrivato e il rombo dei motori è più forte che mai. Sviluppato da Codemasters e pubblicato da EA Sports, questo titolo vuole proseguire il percorso tracciato da F1 24 e, in un certo senso, cercare un riscatto. Con modalità rinnovate, un handling più realistico e un tie-in col film F1, il gioco punta in alto, ma riuscirà a conquistare anche i veri fan della Formula 1?  La serie videoludica dedicata alla F1 è un must per gli amanti delle corse, ma in questi anni ha vissuto un altalena di alti e bassi. Lo scorso F1 24, se vi ricordate, venne criticato per la guida troppo arcade e poche novità.

F1 25 risponde con un modello di guida affinato e modalità più ricche. Le piste scansionate al laser e l’IA migliorata promettono un’esperienza autentica. Con un occhio ai veterani e uno ai nuovi arrivati, il gioco cerca il giusto equilibrio. Scopriamo se merita la pole position in questa nostra recensione di F1 25 titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console PS5.

Braking Point 3, il film sull’ascesa di una leggenda

F1 25 non è solo velocità, ma anche una storia che intriga. Braking Point 3 torna dopo l’assenza in F1 24, portando dramma e rivalità in pista. Ambientata nel team fittizio Konnersport, segue Aiden Jackson, Callie Mayer e Devon Butler. La trama esplora tensioni familiari e ambizioni, con un vibe che ricorda la famosa serie Netflix “Drive to Survive”. La storia viene influenzata con le nostre decisioni, ogni scelta cambia i rapporti tra i diversi personaggi ed influenza le strategie del team. A tratti un po’ melodrammatica, nello scorrere dei 15 capitoli la narrazione riesce comunque ad attirare l’attenzione.

Le cutscene sono ben realizzate, con un doppiaggio in italiano svolto egregiamente. Tuttavia, le animazioni facciali a volte risultano innaturali, con espressioni troppo marcate. Rispetto a F1 23, Braking Point 3 è più profondo, con una narrazione più fluida. La modalità offre quattro difficoltà, perfette per esperti e principianti. Ogni capitolo mescola gare con obiettivi unici, ideale per chi scopre la F1 anche fuori dal videogioco.

Molto interessante il tie-in col film F1 (con Brad Pitt nei panni di Sonny Hayes) che aggiunge un tocco hollywoodiano a questa iterazione. Si può guidare, infatti, per il team APXGP in una missione iniziale. Altri contenuti arriveranno come DLC dopo il 25 giugno 2025.

F1 25 recensione PS5

Le novità del gameplay

Il gameplay di F1 25 è il cuore pulsante del titolo. Codemasters ha rivisto il modello di guida dopo le critiche a F1 24. Le auto sono più realistiche, con un handling che richiede precisione. Il DualSense su PS5 rende ogni cordolo e frenata viva. Il sottosterzo è più evidente, costringendoti a calcolare le curve. Le gomme si consumano in modo credibile, influenzando le strategie. Rispetto a F1 24, la guida è meno arcade e più coinvolgente. Non siamo ai livelli di iRacing, ci mancherebbe, ma potrebbe soddisfare una fetta di pubblico ben più ampia delle passate iterazioni.

Le piste scansionate con tecnologia LIDAR sono un highlight. Circuiti come Imola, Miami e Suzuka brillano per dettagli incredibili. I cordoli e le barriere sono riprodotti con precisione maniacale. Tuttavia, solo cinque piste hanno ricevuto questo trattamento. Altri circuiti, come Hungaroring, sembrano meno rifiniti. Una novità curiosa è correre in senso inverso su Silverstone e Zandvoort. Divertente per qualche giro, ma non aggiunge molto altro al realismo. L’IA è stata migliorata, con avversari più aggressivi e credibili.

Le opzioni di assistenza rendono il gioco accessibile ai principianti. Puoi regolare freni, trazione e traiettorie ideali. I tutorial vocali, però, sono invadenti e ripetitivi (i “veterani” possono disattivarli per un’esperienza più pulita). I server online erano poco popolati al lancio, limitando il multiplayer, ma con il tempo li abbiamo visti crescere in numero. In generale, il gameplay è fluido e coinvolgente, con miglioramenti evidenti rispetto al passato. È un’evoluzione che soddisfa senza stravolgere la formula.

F1 25 recensione PS5

Modalità di gioco: eccellenze e “copia e incolla”

Sul fronte modalità, si prosegue dalla stagione precedente, con alcuni miglioramenti che sono apparsi sensibili. My Team è il vero gioiello, apparso completamente rinnovato. Non si vestono più i panni di pilota-proprietario, ma quello di team principal con due piloti da gestire (si può chi far guidare in ogni gara). Sul fronte realismo, le decisioni su sponsor e ricerca influenzano sensibelmente le prestazioni in gara. L’editor di livree permette design molto personalizzati, un bel passo avanti rispetto a F1 24. I menu, però, sono complessi e a volte frustranti. Rispetto alle edizioni passate, My Team sembra aver assunto una componente più strategica, quasi un RPG a tema corse. A conti fatti, è la modalità più completa di questa nuova edizione.

F1 World torna con eventi online e ricompense cosmetiche. Include un Battle Pass, ma la sua presenza non sembra aver attirato l’attenzione della community. Rispetto a F1 24, aggiunge l’Invitational Mode, che premia il fair play. Obiettivi come sorpassi puliti o gare senza incidenti variano (e premiano) l’esperienza. La Challenge Career offre scenari a tempo, ideali per sfide offline. È una novità rispetto al passato, ma non rivoluzionaria (anche se accolta di buon grado).

La modalità Driver Career si presenta quasi come una fotocopia della precedente iterazione, deludente sul fonte della “freschezza”. La componente multigiocatore offre gare competitive e split-screen. Rispetto a F1 23, l’IA online è più bilanciata, ma attendiamo con ansia il popolamento dei server a pieno regime.

F1 25 recensione PS5

Confronti con le Edizioni Precedenti

Rispetto a F1 24, il gameplay è un netto miglioramento. La guida era oggettivamente diventuta troppo semplice, con auto esageratamente stabili. F1 25 introduce più sottosterzo e feedback realistico. Rispetto a F1 23, il modello è simile, ma più rifinito. Le piste LIDAR-scansionate (Imola, Miami, Suzuka) sono un salto rispetto a F1 24.

Solo cinque circuiti le usano, mentre altri sembrano datati. La possibilità di correre in reverse su Silverstone è nuova, ma, a nostro avviso, potrebbe “morire” nelle more di questa iterazione. L’IA è più aggressiva rispetto a F1 24, con sorpassi credibili.

Sul fronte modalità, My Team in F1 24 era stagnante, mentre qui è apparso ben più profondo. F1 World resta simile, al netto delle tanto criticate microtransazioni. In generale, il gameplay è apparso più ricco e coinvolgente.

F1 25 recensione PS5

Dimensione Artistica: respirare l’asfalto

F1 25 è un trionfo visivo e sonoro. L’EGO engine spreme il massimo la potenza di calcolo di PS5 e i risultati si vedono. Le piste LIDAR-scansionate sono spettacolari, con dettagli che catturano l’anima della F1. Miami brilla al tramonto, Suzuka ha ciliegi realistici. Gli effetti di luce sono dinamici, con ombre che cambiano. La pioggia è incredibile, con spruzzi che si accumulano sulle gomme.

L’audio è un punto di forza. Le comunicazioni radio usano voci reali dei team. La colonna sonora elettronica dà un ritmo moderno, perfetto per la F1. Le cut-scene di Braking Point sono curate, ma i volti sembrano a volte plastici. Rispetto a F1 24, i podi sono più animati, ma non rivoluzionari. Il tie-in col film F1 aggiunge un tocco cinematografico, con APXGP che spicca.

L’editor di livree è fantastico, permettendo design unici. I menu, però, sono troppo simili a F1 24. Le auto mostrano usura realistica, come sporco e graffi. Alcuni circuiti non LIDAR sembrano meno curati. Rispetto alle edizioni precedenti, la grafica è un passo avanti, ma non è enorme. La presentazione degli eventi cattura il glamour della Formula 1 moderna, creando una sola di filo conduttore con l’esperienza reale.

DOOM: The Dark Ages, la recensione su Xbox Series X

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Ci tocca di nuovo tirare fuori l’armatura, ancora segnata dalle numerose avventure, del Doom Slayer e scatenare l’inferno in DOOM: The Dark Ages. Il celebre sparatutto in prima persona, sviluppato da id Software e pubblicato da Bethesda Softworks, celebra il suo ottavo capitolo della leggendaria saga DOOM, il terzo della trilogia moderna iniziata con DOOM (2016). Uscito il 15 maggio 2025 su PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S e disponibile al day one su Xbox Game Pass (con accesso anticipato di due giorni per chi ha acquistato la Premium Edition), questo prequel ci catapulta in un’epoca techno-medievale dove la furia del nostro eroe si scontra con orde demoniache, draghi cybernetici e paesaggi che sembrano usciti da un incubo onirico-epico.

Annunciato con un trailer esplosivo durante l’Xbox Games Showcase del 2024, DOOM: The Dark Ages non è solo un ritorno alle origini della serie, ma un’audace reinvenzione che mescola la brutalità viscerale di DOOM con un’estetica dark fantasy e nuove meccaniche che spiazzano e conquistano. AL netto di una media voto su Metacritic che viaggia tra l’84 e l’86, il gioco ha ricevuto elogi per la sua intensità e direzione artistica, anche se non è privo di piccoli difetti, come alcune sezioni meno ispirate. Allacciate le cinture: si parte per un viaggio infernale. Ecco la nostra recensione di DOOM: The Dark Ages, giocato nella sua versione per console Xbox Series X.

DOOM: the dark ages recensione

L’alba del Doom Slayer

Se cercate una trama intricata degna di un romanzo epico, DOOM: The Dark Ages potrebbe non essere la vostra primoascelta, ma non lasciatevi ingannare: la narrazione di questo capitolo è più ricca di quanto ci si aspetti da un gioco che vive di massacri demoniaci. Ambientato come prequel di DOOM (2016), il gioco ci porta su Argent D’Nur, un pianeta che mescola un’estetica vichinga con elementi fantascientifici e orrori cosmici. Qui, il Doom Slayer è agli albori della sua leggenda, una “superarma” al servizio dei Night Sentinels e dei Maykrs (una razza aliena che si spaccia per divinità). Costoro, però, non si fidano di lui e lo tengono sotto controllo con dispositivi mentali (senza un grandissimo successo). La rabbia del nostro Slayer esplode, rompendo ogni catena e dando il via ad una crociata contro demoni, tradimenti e antichi dèi lovecraftiani.

La storia si concentra sulla genesi della furia del Doom Slayer, mostrando come diventa il guerriero inarrestabile che conosciamo. Rispetto a DOOM Eternal, la narrazione è più presente, con cutscene in terza persona che aggiungono un tocco cinematografico senza mai rallentare il ritmo. Il nostro protagonista è quasi muto, pronunciando una sola parola in tutto il gioco (un momento epico che strappa un sorriso per il suo sapore da action movie anni ’80). La trama è raccontata attraverso momenti brevi ma d’impatto, spesso all’inizio dei livelli, lasciando il gameplay al centro della scena. Tuttavia, id Software ha infuso più lore, con fazioni come i Night Sentinels, i Maykrs e una setta di streghe lovecraftiane che aggiungono intrighi politici e conflitti cosmici.

Tra i personaggi, spicca il Comandante Thira, leader dei Night Sentinels, che porta carisma e umanità al fianco del nostro eroe silenzioso. È una figura di spicco, capace di tenere testa al caos con una presenza scenica che dà spessore alla storia. L’antagonista, invece, è un po’ il tallone d’Achille: un “cattivo generico” che, pur funzionale, non lascia un segno memorabile. La vera forza narrativa sta nell’atmosfera: un mix di epica medievale e orrore cosmico, con momenti ironici come il Doom Slayer che spara a un esattore infernale invece di pagare un pedaggio, in puro stile DOOM. I fan della lore troveranno pane per i loro denti con codex e segreti sparsi nei livelli, che approfondiscono la mitologia senza obbligare a letture interminabili. Se invece si vuole solo sparare, la trama non intralcerà mai, offrendo un equilibrio perfetto tra contesto epico e azione sfrenata.

DOOM: the dark ages recensione

Non solo violenza, ma anche strategia

Parliamo del cuore pulsante di DOOM: The Dark Ages: il gameplay. Se DOOM Eternal era un balletto acrobatico di doppi salti e scatti fulminei, questo capitolo rallenta il ritmo ma non l’intensità, trasformando il Doom Slayer in un carro armato umano che semina morte con una potenza brutale. La novità più eclatante è lo Shield Saw, uno scudo-sega che è al contempo arma, difesa e strumento di mobilità. Questo disco dentato può bloccare attacchi, essere lanciato per falciare nemici o aprire passaggi (e persino surriscaldarsi per esplodere in un’onda d’urto devastante). È una meccanica che cambia il flusso del combattimento, aggiungendo sì una dimensione tattica ma senza sacrificare la frenesia.

Il sistema di parry è il vero asso nella manica. Gli attacchi nemici sono segnalati da indicatori colorati: quelli verdi possono essere riflessi con lo scudo (aprendo finestre per contrattacchi); quelli rossi, invece, richiedono una schivata. Questa meccanica, che richiama i Soulslike, è perfettamente integrata nel ritmo forsennato dello sparatutto, costringendo a bilanciare aggressività e riflessi. Si può caricare un nemico con un affondo esplosivo, stordirlo con un parry ben piazzato o lanciare lo scudo per abbattere un demone corazzato. La sensazione è quella di essere un predatore inarrestabile, ma con un pizzico di strategia che rende ogni scontro una danza mortale.

DOOM: the dark ages recensione

L’arsenale è un tripudio di creatività. Accanto al leggendario Super Shotgun (che qui è più devastante che mai), troviamo armi come lo Skull Crusher, un fucile che spara frammenti d’osso, o un flail (mazzafrusto) che incute terrore nei nemici. Ogni arma ha un ruolo specifico, con potenziamenti che ne amplificano l’efficacia: lo Skull Crusher può aumentare la velocità di movimento, mentre il Super Shotgun può disintegrare miniboss in pochi colpi. La rimozione di doppi salti e scatti rapidi potrebbe deludere i fan di Eternal, ma il focus sul combattimento corpo a corpo e la mobilità “pesante” dello scudo compensano con un feeling unico. Il Doom Slayer si muove come un titano, con impatti che fanno tremare lo schermo e glory kill che sono un’ode alla violenza coreografata.

I livelli sono un mix di arene aperte e sezioni lineari, con un design che premia l’esplorazione senza penalizzare chi vuole solo sparare. Le mappe aperte – una vera e propria novità per la serie – offrono una certa libertà nell’ordine delle missioni, con segreti, potenziamenti e frammenti di lore sparsi ovunque. Le battaglie si svolgono spesso in campi aperti, con orde di nemici che ci circondano, creando un senso di guerra totale. Tuttavia, non tutto è perfetto. Le sezioni con veicoli, come il pilotaggio di un Atlan mech o di un drago cybernetico, sono spettacolari ma deludono nell’esecuzione. Gli scontri in mech sono lenti e ripetitivi, mentre le sequenze a dorso di drago si riducono a schivate a tempo e attacchi automatici, mancando dell’intensità del gameplay principale. Inoltre, alcuni boss, come il Super Heavy Demon, soffrono di una difficoltà mal calibrata, risultando più frustranti che sfidanti.

Per dovere di cronaca, segnaliamo un aggiornamento post-lancio che ha risposto alle critiche sulla difficoltà iniziale, rendendo i nemici più aggressivi e il parry meno permissivo. Mostri come l’Agaddon Hunter ora possono abbatterci con un solo colpo, spingendoci a perfezionare il nostro approccio. La campagna, lunga circa 20-25 ore a difficoltà media (fino a 40 per i completisti), offre una varietà di situazioni, con arene che cambiano dinamicamente e rompicapi ambientali nel Cosmic Realm, una dimensione lovecraftiana che aggiunge un tocco di mistero. Il gameplay è un crogiolo di adrenalina, accessibile grazie a opzioni di personalizzazione che adattano l’esperienza a diversi livelli di abilità.

DOOM: the dark ages recensione

Un mondo di caos e bellezza brutale

L’estetica di DOOM: The Dark Ages è un puro godimento dei sensi. L’ambientazione techno-medievale è un trionfo visivo, un mix di castelli gotici, lande infernali e architetture aliene che sembrano uscite da un incubo di H.P. Lovecraft. Il motore idTech 8 spinge il dettaglio visivo a livelli stratosferici, con effetti di luce volumetrica e ray tracing che creano un’atmosfera oscura e opprimente. Su Xbox Series X, il gioco mantiene una risoluzione dinamica tra 1080p e 1440p a 60 fps, con qualche artefatto dovuto al Variable Rate Shading.

I livelli variano da fortezze sotto assedio a foreste oscure, fino al Cosmic Realm, una dimensione aliena che mescola orrore cosmico e rompicapi surreali. Ogni ambiente è un’opera d’arte, con un design che bilancia spettacolarità e funzionalità: i campi di battaglia sono ampi ma mai confusionari, e i segreti nascosti invitano a esplorare ogni angolo della mappa. Tuttavia, alcune arene più grandi possono risultare ripetitive verso la fine della campagna e il level design, pur eccellente, non sempre raggiunge le vette di DOOM Eternal.

DOOM: the dark ages recensione

La colonna sonora, composta da Finishing Move, è un argomento controverso. Sebbene non raggiunga le vette di Mick Gordon, il mix di heavy metal, toni epici e guizzi elettronici si sposa perfettamente con l’azione, pompando adrenalina a ogni scontro. Un bug al lancio ha limitato l’impatto della musica, ma id Software ha saputo intervenire con efficacia. L’effettistica sonora è straordinaria: il tonfo dei passi del Doom Slayer, il rombo del Super Shotgun e il clangore dello Shield Saw creano un’esperienza sensoriale travolgente. Il doppiaggio in italiano (pur funzionale), è un po’ monocorde, ma si adatta al tono austero dei personaggi.

L’estetica dark fantasy, con draghi, titani e scudi d’acciaio, rinfresca la serie senza tradirne lo spirito. I demoni – dal Mancubus al nuovo Pinky Rider – sono disegnati con una cura maniacale, e le glory kill sono un tripudio di gore che rende ogni uccisione uno spettacolo. Nonostante qualche compromesso tecnico, DOOM: The Dark Ages è un’esperienza visiva e sonora che ci fa immergere in un mondo di caos e bellezza brutale.

Investire nei V-Buck di Fortnite migliorerà la tua esperienza – ecco perché

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In un mondo videoludico dove la personalizzazione, la progressione e l’espressione personale contano quanto le vittorie, Fortnite ha saputo imporsi come molto più di un semplice battle royale. È uno spazio creativo, uno spettacolo culturale e un social network interattivo. Ma per vivere appieno tutto ciò che il gioco ha da offrire, serve una chiave d’accesso: i V-Buck.

Se ti sei mai chiesto se valga la pena Comprare V Buck, la risposta breve è sì – a patto che tu sappia come utilizzarli. In questo articolo scoprirai perché investire in V-Buck può migliorare significativamente la tua esperienza su Fortnite, rendendola più ricca, coinvolgente e su misura per te.

Non solo cosmetica: il potere della personalizzazione

La prima cosa che molti pensano quando si parla di V-Buck è l’acquisto di skin. Ma le skin in Fortnite sono molto più di semplici elementi estetici. Sono una forma di identità digitale, un modo per distinguerti sul campo di battaglia e per esprimere il tuo stile.

Possedere skin rare, emote esclusive o accessori particolari comunica qualcosa agli altri giocatori. In una lobby con 100 persone, spesso è il tuo outfit a dire chi sei ancora prima che inizi la partita.

Investendo nei V-Buck puoi:

  • Personalizzare completamente il tuo avatar 
  • Accedere a skin limitate nel tempo 
  • Acquistare bundle esclusivi con più elementi coordinati 
  • Rinnovare il tuo stile di gioco stagione dopo stagione 

Il Pass Battaglia: valore assicurato

Tra i migliori investimenti che puoi fare con i V-Buck c’è il Pass Battaglia. Con soli 950 V-Buck per stagione, ottieni:

  • Oltre 100 livelli di ricompense
  • Skin evolutive, emote, spray, schermate di caricamento e altro ancora 
  • La possibilità di recuperare fino a 1500 V-Buck attraverso le ricompense stesse

Il Pass Battaglia non è solo conveniente – è un incentivo continuo a giocare. Ti spinge a completare sfide, esplorare nuove modalità e a partecipare attivamente alla stagione in corso.

V-Buck come strumento di progresso

Oltre alla personalizzazione, i V-Buck possono essere utilizzati per acquistare oggetti e potenziamenti che ti aiutano a progredire più velocemente o in modo più efficiente.

Esempi includono:

  • Pacchetti speciali per nuove modalità di gioco
  • Accesso anticipato a contenuti stagionali
  • Oggetti di supporto nelle modalità PvE (come Salva il Mondo)
  • Skin reattive che cambiano a seconda delle tue prestazioni 

Tutto questo non ti rende automaticamente un giocatore migliore, ma ti permette di ottimizzare la tua esperienza e di adattare il gioco al tuo stile personale.

Partecipazione a eventi ed edizioni speciali

Fortnite è noto per i suoi eventi epici: concerti live, collaborazioni con brand e personaggi famosi, crossover con film, serie TV e fumetti. Molti di questi eventi portano con sé contenuti esclusivi acquistabili con V-Buck.

Essere pronti con un saldo di V-Buck durante un evento significa:

  • Non perdere l’occasione di ottenere oggetti unici 
  • Poter partecipare a tempo pieno senza interruzioni
  • Far parte della storia del gioco, possedendo skin che non torneranno mai più

     

In questi momenti, i V-Buck diventano un biglietto per entrare nello spettacolo.

Supportare i creatori e la community

Utilizzare i V-Buck ti permette anche di sostenere direttamente i creatori di contenuti di Fortnite, grazie al programma “Supporta un Creatore”.

Ogni volta che acquisti un oggetto con un codice creatore attivo, parte dei tuoi V-Buck va a supportare quella persona, che può essere:

  • Uno streamer
  • Un YouTuber
  • Un creatore di mappe o modalità in Creative 

È un modo semplice ma efficace per rafforzare la community e premiare chi contribuisce all’esperienza globale del gioco.

Non sprecare: come usare bene i tuoi V-Buck

Investire nei V-Buck è utile solo se sai gestire saggiamente il tuo budget in-game. Ecco alcuni consigli per ottenere il massimo:

  • Acquista il Pass Battaglia ad ogni stagione: è il miglior rapporto qualità/prezzo
  • Evita acquisti impulsivi: aspetta le offerte settimanali o bundle convenienti
  • Conserva V-Buck tra una stagione e l’altra per essere pronto a skin rare 
  • Segui le novità del negozio: spesso ci sono rotazioni imprevedibili

     

Con un po’ di pianificazione, anche un piccolo saldo di V-Buck può andare molto lontano.

Migliorare la tua esperienza sociale

In Fortnite, non si gioca mai davvero da soli. Dalle modalità in duo e squadra alle isole creative, ogni partita è un’esperienza sociale. E spesso, i V-Buck contribuiscono anche a potenziare questa dimensione collettiva.

  • Regala oggetti a un amico
  • Partecipa a sfide in gruppo con stili coordinati
  • Crea esperienze condivise con look e risorse personalizzate 

Investire in V-Buck non riguarda solo te, ma arricchisce l’esperienza di chi gioca con te.

Preparati per il futuro del gioco

Fortnite è in costante evoluzione. Con l’introduzione di nuove modalità (come LEGO Fortnite, Rocket Racing e Fortnite Festival), le possibilità offerte dai V-Buck si espandono oltre il battle royale.

Essere pronto con un saldo attivo ti garantisce:

  • Accesso immediato ai contenuti di nuove modalità
  • Personalizzazioni estese per i nuovi mondi creativi
  • La possibilità di esplorare ogni nuova espansione fin dal primo giorno 

In un gioco che non smette mai di reinventarsi, i V-Buck sono la tua chiave per stare sempre al passo.

Conclusione: un investimento nella tua libertà

Comprare V-Buck non è una fuga dalla difficoltà, né un modo per “vincere” con facilità. È un investimento nella tua libertà come giocatore: libertà di personalizzare, di partecipare, di sperimentare, di essere parte viva della community.

Comprare V Buck significa prendere il controllo della tua esperienza su Fortnite e trasformarla in qualcosa di realmente tuo. Che tu sia un veterano competitivo o un nuovo arrivato entusiasta, un saldo di V-Buck ben gestito ti garantisce un’esperienza più completa, fluida e gratificante.

In un gioco dove tutto cambia e tutto è possibile, il vero vantaggio è essere pronto para ogni cosa — e i V-Buck ti danno proprio questo potere.

Guida ai risultati e ai trofei di DOOM: The Dark Ages

Escludendo il Trofeo Platino per la versione PS5 del gioco, ci sono 28 trofei/obiettivi per DOOM: The Dark Ages. I giocatori possono sbloccarne 14 semplicemente completando la storia principale con qualsiasi impostazione di difficoltà, mentre gli altri 14 sono legati a oggetti collezionabili, sfide e potenziamenti.

Sbloccare tutti i trofei/obiettivi di DOOM: The Dark Ages richiederà alla maggior parte dei giocatori circa 16 ore, anche se è possibile farlo molto più velocemente se si sa cosa fare. Nessuno di essi è perdibile e possono essere sbloccati tutti con il livello di difficoltà più facile.

Tutti i trofei/obiettivi di DOOM: The Dark Ages

Trophy / Achievement Name Description Unlock Method
Trophy Master (Platinum) Acquire all Trophies. Unlock every Trophy in DOOM: The Dark Ages (PS5 exclusive).
A Dark Beginning (Bronze) Complete chapter: Village of Khalim Unlocked by completing Chapter 1 of the main story.
Supersized Brawl (Bronze) Complete chapter: Barrier Core Unlocked by completing Chapter 3 of the main story.
Bringing the House Down (Bronze) Complete chapter: The Holy City of Aratum Unlocked by completing Chapter 5 of the main story.
Jailbreak (Bronze) Complete chapter: Spire of Nerathul Unlocked by completing Chapter 14 of the main story.
Too Angry to Die (Bronze) Complete chapter: Harbor of Souls Unlocked by completing Chapter 19 of the main story.
Argent Return (Bronze) Complete chapter: Resurrection Unlocked by completing Chapter 20 of the main story.
The Only Thing They Fear (Silver) Defeat The Old One and Enhanced Ahzrak. Unlocked by completing Chapter 21 of the main story.
Game Complete (Gold) Complete the campaign on any difficulty. Unlocked by completing all 22 chapters of DOOM: The Dark Ages.
Vagary Down! (Silver) Kill the Vagary Champion. Unlocked as part of the main story by beating the Vagary Champion at the end of Chapter 4.
Agaddon Champion Down! (Silver) Kill an Agaddon Hunter Unlocked as part of the main story by beating the Agaddon Hunter at the end of Chapter 8.
Komodo Champion Down! (Silver) Kill a Komodo demon. Unlocked as part of the main story by beating the Komodo demon at the start of Chapter 14.
Upgraded (Bronze) Acquire your first weapon upgrade. Players will unlock the ability to upgrade the Slayer’s weapons during the game’s second chapter. Unlocking any upgrade will reward players with the Fully Loaded Trophy / Achievement.
Fully Loaded (Silver) Complete the Mastery Challenge for a single weapon. Players will unlock a weapon’s Mastery Challenge after fully upgrading it. Completing any of the eleven master challenges will reward players with the Fully Loaded Trophy / Achievement.
Gunpletionist (Gold) Complete the Mastery Challenge for all weapons. Unlock the conqueror skin for every weapon by completing all eleven weapon mastery challenges in DOOM: The Dark Ages.
Gimme That (Bronze) Acquire the Ballistic Force Crossbow. Unlocked as part of the main story by finding the BFC in Chapter 14.
Shield Adept (Silver) Acquire all shield upgrades under the base category. Fully upgrade the Slayer’s Shield Saw (unlocked in Chapter 2).
Ancestral Blessing (Bronze) Acquire your first Shield Rune. Unlocked as part of the main story by finding the Ground Fissure Shield Rune in Chapter 9.
Powerful Investment (Bronze) Acquire all upgrades for a single shield rune. Fully upgrade one of the four Shield Runes.
Melee Expert (Silver) Acquire all melee weapon upgrades. Fully upgrade the Power Gauntlet (unlocked in Chapter 1), the Flail (unlocked in Chapter 6), and the Dreadmace (unlocked in Chapter 15).
Berserker (Gold) Acquire all Shield Base, Shield Rune, and Melee Weapon upgrades. Fully upgrade the Slayer’s Shield Saw, Shield Runes (x4), and melee weapons (x3).
Essential Upgrade (Bronze) Acquire your first Demonic Essence upgrade. Unlocked as part of the main story by killing the Leader demon in Chapter 2.
Essential Ammo (Silver) Acquire all Demonic Essence ammo upgrades. Find the twelve Ammo Demonic Essences in chapters 5, 6, 9, 10, 13, 14, 16, 17 (x2), 19, 20, and 22. Most of these are obtained as part of the main story, but one or two may be tied to optional Gore Nests that contain Leaders.
Essential Armor (Silver) Acquire all Demonic Essence armor upgrades. Find the ten Armor Demonic Essences in chapters 4, 6, 8, 10, 11, 13, 15, 16, 18, and 20. Most of these are obtained as part of the main story, but one or two may be tied to optional Gore Nests that contain Leaders.
Essential Health (Silver) Acquire all Demonic Essence Health upgrades. Find the ten Health Demonic Essences in chapters 2, 5, 7, 9, 10, 12, 14, 15, 19, and 20. Most of these are obtained as part of the main story, but one or two may be tied to optional Gore Nests that contain Leaders.
Essentially Unstoppable (Gold) Acquire all Demonic Essence upgrades. Find all 32 Demonic Essences in DOOM: The Dark Ages​​​​​.
Challenge Completed (Gold) Complete all Mission Challenges in the campaign. Complete all 49 of the optional mission Challenges in DOOM: The Dark Ages​​​​​.
Toy Collector (Silver) Acquire all Collectible demon toys. Find the 24 Collectible Toys in chapters 1 (x2), 2, 4, 5, 6 (x2), 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14 (x2), 15, 16, 17, 18, 19, 20 (x2), and 22 (x2).
Lore Nerd (Silver) Lore Nerd

Acquire all Codex Lore pages.

Find the 26 Codex Entries in chapters 1 (x2), 2, 4, 5 (x2), 6 (x2), 7, 8, 9 (x2), 10 (x2), 12, 14 (x2), 15, 16, 17, 18, 19 (x2), 20 (x2), and 22.

 

DOOM: The Dark Ages – Guida ai trofei e agli obiettivi

Con un po’ di pianificazione, i giocatori possono sbloccare tutti gli obiettivi di DOOM: The Dark Ages in una sola partita, che dovrebbe richiedere meno di 15 ore. Per farlo, devono assicurarsi di ottenere tutti gli oggetti collezionabili che il gioco ha da offrire, inclusi oro, rubini e pietre spettrali. Questo permetterà loro di potenziare tutto l’equipaggiamento dello Slayer. Dovranno anche completare tutte le sfide specifiche dei capitoli e gli incontri opzionali, il che significa chiudere tutti i Gore Nests (portali rossi) che incontrano.

Rimangono solo le undici sfide di maestria con le armi, che diventano disponibili una volta che un’arma è stata potenziata al massimo. Se i giocatori prestano abbastanza attenzione ai requisiti delle sfide, saranno in grado di completarle man mano che avanzano nella storia principale. In caso contrario, la maestria con tutte le undici armi può essere ottenuta in un paio d’ore, con i capitoli Harbor of Souls e Reckoning che sono i luoghi migliori per farlo.

Come potenziare l’equipaggiamento in DOOM: The Dark Ages (e quali potenziamenti ottenere per primi)

Come in molti altri videogiochi moderni, DOOM: The Dark Ages consente ai giocatori di potenziare le proprie armi e il proprio equipaggiamento. Il processo è piuttosto semplice, anche se a volte può essere un po’ complicato trovare le risorse necessarie per farlo.

Per potenziare le proprie armi, i giocatori di DOOM: The Dark Ages avranno bisogno di oro, rubini e pietre spettrali. Il primo può essere trovato sparsi per il mondo o guadagnato completando sfide, mentre i secondi si trovano solitamente sulle statue.

Come potenziare l’equipaggiamento in DOOM: The Dark Ages

I giocatori di DOOM: The Dark Ages possono potenziare il proprio equipaggiamento visitando un Santuario Sentinel. Questi si trovano in vari punti del gioco, il primo dei quali nel capitolo 2. I giocatori avranno bisogno di oro per i primi potenziamenti di ciascuna arma e di rubini e una pietra spettrale per gli ultimi due. Alcuni potenziamenti delle armi richiedono ai giocatori di scegliere tra due abilità, anche se saranno liberi di passare all’altra quando vorranno senza dover visitare un Santuario dei Sentinelle o spendere altro oro. I giocatori possono anche potenziare le armi da mischia dello Slayer e la Shield Saw, così come le quattro rune che possono essere equipaggiate su quest’ultima.

Dove trovare tutti i materiali di potenziamento in DOOM: The Dark Ages

Come accennato in precedenza, è possibile guadagnare una notevole quantità di oro completando le sfide, che diventano disponibili dal capitolo 4 in poi. In questo modo i giocatori potranno anche guadagnare quattro rubini. Il resto dei materiali di potenziamento in DOOM: The Dark Ages dovrà essere trovato esplorando il mondo del gioco. La tabella sottostante mostra la quantità di ciascuna risorsa che è possibile trovare in ogni capitolo.

Chapter Gold Rubies Wraithstones
1
2 210
3
4 212 2
5 240 2
6 513 4
7 183 2
8 250 2
9 230 2 1
10 230 3 1
11 85
12 177 1 1
13
14 359 3 2
15 182 2 1
16 188 1 1
17 194 2 1
18 153 1
19 294 1 1
20 392 3 1
21
22 335 3 1

 

Quali equipaggiamenti dovresti potenziare per primi in DOOM: The Dark Ages?

I potenziamenti dell’equipaggiamento inDoom: The Dark Ages sono piuttosto lineari: i giocatori devono sbloccare i potenziamenti di ciascuna arma in ordine. Pertanto, la domanda che i giocatori dovrebbero porsi non è “Quali potenziamenti dovrei ottenere per primi?”, ma piuttosto “Quali armi e attrezzature dovrei potenziare per prime?”. Anche in questo caso, però, dato che l’ordine in cui i giocatori sbloccano le nuove attrezzature è fisso, chi raccoglie tutti i materiali di potenziamento disponibili man mano che procede avrà già gran parte della decisione presa. Per tutti gli altri, è necessario tenere conto di quanto segue.

  • La Shield Saw sarà una presenza costante nell’equipaggiamento del giocatore e ha una grande sinergia con diverse armi del gioco, quindi è una buona idea potenziarla per prima.
  • Oltre ad essere l’arma predefinita, il Combat Shotgun è una delle migliori armi in DOOM: The Dark Ages dopo essere stato potenziato al massimo. Anche il Ravager, l’Impaler e l’Accelerator dovrebbero essere prioritari una volta sbloccati.
  • In situazioni in cui due armi utilizzano lo stesso tipo di munizioni (fucile da combattimento/fucile super, Shredder/Impaler, Accelerator/Cycler, Pulverizer/Ravager e lanciagranate/lanciarazzi), è meglio concentrarsi su una di esse fino a quando un’arma di ogni tipo non è stata potenziata completamente.
  • I giocatori non potranno iniziare a lavorare per la sfida di maestria di un’arma finché non sarà stata potenziata completamente, quindi se vogliono una skin dorata per una pistola in particolare, dovrebbero potenziarla completamente il prima possibile.
  • A differenza delle quattro rune scudo (che si ottengono nel corso di soli cinque capitoli), le tre armi da mischia dello Slayer sono distribuite lungo tutta la storia, arrivando nei capitoli 1, 6 e 15. In questo modo, i giocatori possono potenziarle senza doversi preoccupare che diventino obsolete subito. Il Flail (sbloccato nel capitolo 6) è probabilmente il migliore del gruppo, soprattutto se abbinato all’Impaler.
  • Ground Fissure e Heaven Splitter sono senza dubbio le due migliori rune scudo, poiché sono in grado di indebolire e stordire i nemici, infliggendo al contempo danni discreti. Holy Swarm è interamente incentrato sul danno, mentre Auto Turret può generare bonus salute una volta che i giocatori sbloccano il potenziamento Health Extractor.

DOOM: The Dark Ages Ordine di priorità per il potenziamento dell’equipaggiamento

  1. Shield Saw (sbloccata nel capitolo 2)
  2. Fucile da combattimento (sbloccato nel capitolo 1)
  3. Flail (sbloccato nel capitolo 6)
  4. Ground Fissure (sbloccato nel capitolo 9)
  5. Ravager (sbloccato nel capitolo 12)

Come usare il drago in DOOM: The Dark Ages

Nella seconda parte del DLC Ancient Gods, DOOM Eternal presenta un filmato in cui lo Slayer cavalca un drago. DOOM: The Dark Ages fa un passo avanti, consentendo ai giocatori di montare e cavalcare un drago in vari punti della storia. Comprensibilmente, molti giocatori sono ansiosi di scoprire come funziona esattamente.

Purtroppo, in DOOM: The Dark Ages ci sono solo poche sezioni in cui è possibile cavalcare un drago, ma questo non le rende meno divertenti. Anzi, si potrebbe forse sostenere che ce ne sono proprio la giusta quantità, con le sezioni Atlan del gioco che servono a ricordare che a volte anche le cose belle possono diventare eccessive.

Quando si sblocca il drago in DOOM: The Dark Ages?

La prima occasione in cui i giocatori possono cavalcare il drago dello Slayer arriva nel Capitolo 5, il cui inizio funge da tutorial esteso. Purtroppo, a parte alcune brevi apparizioni qua e là, questo è uno dei soli tre capitoli di DOOM: The Dark Ages che includono sezioni prolungate in cui si cavalca il drago, gli altri due sono i capitoli 13 e 14.

Come controllare il drago in DOOM: The Dark Ages

Controllare il drago è relativamente semplice e viene spiegato in modo abbastanza approfondito ai giocatori all’inizio del capitolo 5. Per chi ha saltato il tutorial, però, premendo R1/RB o L1/LB il drago salirà o scenderà, rispettivamente. R2/RT spara il cannone automatico, mentre tenendo premuto L2/LT si attiva la modalità Assalto, che permette ai giocatori di schivare premendo il tasto Cerchio/B insieme a un comando direzionale. I giocatori possono ricaricare la salute del drago volando attraverso anelli blu e, in rare occasioni, eseguire finali brutali con R3/RS. Infine, L3/LS attiva un aumento di velocità, mentre R3/RS può essere utilizzato per atterrare, ma solo in punti di atterraggio designati.

DOOM: The Dark Ages Comandi del drago

Action PlayStation Input Xbox Input
Ascend R1 RB
Descend L1 LB
Fire Autocannon R2 RT
Assault Mode (Hold) L2 LT
Dodge Circle + Direction B + Direction
Boost L3 LS
Land / Finisher R3 RS

L’unica cosa che i giocatori potrebbero dover praticare un po’ è schivare le esplosioni Hell Surge dei nemici, che, se evitate con successo, potenzieranno il loro Autocannon in modo che possa distruggere gli scudi nemici. La chiave qui è concentrarsi sulla forma dell’esplosione e schivarla di conseguenza. Se l’esplosione è orizzontale, è necessario schivare verso l’alto o verso il basso. Se è verticale, è necessario schivare a sinistra o a destra. In alcuni capitoli successivi di DOOM: The Dark Ages, le esplosioni a volte si estendono verso l’esterno in tre direzioni, il che significa che ci sarà solo una direzione in cui i giocatori potranno schivare senza subire danni.

DOOM: The Dark Ages, come eseguire Glory Kills e Glory Strikes

In DOOM (2016) e DOOM Eternal, le Glory Kills erano un’animazione speciale per il Doom Slayer quando sferrava il colpo finale a un nemico. Sebbene le Glory Kills di DOOM: The Dark Ages funzionino in modo leggermente diverso, sono comunque presenti nel gioco.

Le animazioni Glory Kill sono molto più rare in DOOM The Dark Ages e molti giocatori pensano che non siano più presenti nel gioco. In realtà, le Glory Kill sono presenti nel nuovo titolo DOOM: anche se non sono così comuni come nei due giochi precedenti, il sistema Glory Strikes non ha sostituito completamente queste iconiche animazioni.

Come attivare le Glory Kill ed eseguire i Glory Strikes

In DOOM The Dark Ages, i Glory Strike sono la tua mossa “finisher” principale. Dopo aver inflitto abbastanza danni a un nemico non sacrificabile, questo diventerà stordito, indicato da un’aura viola. Il mostro sarà effettivamente stordito per la breve durata dello stordimento. Se premi il comando di attacco in mischia mentre questo nemico è evidenziato, ti lancerai verso di lui e gli sferrerai un colpo finale, in genere usando la tua arma da mischia.

I Glory Strike non sempre uccidono il nemico, ma spesso ne disabilitano gli attacchi o lo fanno barcollare dopo che il colpo è andato a segno. Tuttavia, i tuoi attacchi in mischia sono più veloci dopo aver eseguito un Glory Strike, quindi avvicinati e attacca in mischia fino alla morte se sopravvivono al colpo iniziale.

Di solito, colpisci il nemico con un pugno, un calcio o un colpo in mischia con un singolo colpo finale, ma a volte attiverai invece un Glory Kill.

In DOOM The Dark Ages, i Glory Strike non sono uguali agli attacchi in mischia e possono essere attivati solo se un nemico è stordito, emette una luce viola e il comando Glory Strike è sospeso sopra il suo modello.

Le Glory Kill esistono ancora in DOOM The Dark Ages, ma sono molto più difficili da attivare e alcune sono associate solo a nemici specifici e mini-boss. Quasi tutti i boss e i mini-boss Demonic Essence hanno un’animazione unica simile a una Glory Kill quando assorbite la loro essenza per potenziare le vostre risorse, e i boss principali garantiscono anche un’animazione finale unica quando vengono sconfitti.

Contro i nemici normali, è molto più raro vedere un’animazione Glory Kill. Devi muoverti in una direzione particolare o saltare e mirare a un nemico pronto per il Glory Strike per avere la possibilità di attivarlo. Finora abbiamo incontrato due animazioni Glory Kill contro nemici normali, entrambe iniziate saltando e poi colpendo con il Glory Strike un demone stordito:

  • Il Doom Slayer esegue un colpo finale Curb Stomp, come nei precedenti giochi DOOM, se si esegue un Glory Strike mentre si salta sopra un nemico
  • Il Doom Slayer lancia il suo Saw Shield contro il nemico, squartandolo a metà. Questo può attivarsi anche se si esegue un Glory Strike mentre si salta, anche se l’abbiamo visto anche quando si esegue un Glory Strike da terra.

Probabilmente nel gioco ci sono altre animazioni Glory Kill oltre a queste due. Sembra che l’animazione Glory Kill per un Glory Strike sia per lo più casuale, ma in generale sembra attivarsi più spesso quando si è in movimento o si salta. Se non avete avuto fortuna nel vedere le Glory Kill, i giocatori di DOOM The Dark Ages dovrebbero provare a saltare prima di ogni Glory Strike, poiché sembra essere legato a queste animazioni uniche.

Come aumentare salute, armatura e munizioni in DOOM: The Dark Ages (e tutte le posizioni degli upgrade)

Quando i giocatori iniziano a giocare a DOOM: The Dark Ages, scopriranno che la loro salute e la loro armatura sono limitate rispettivamente a 100 e 50. Durante le fasi iniziali e quando si gioca con impostazioni di difficoltà inferiori, questo non dovrebbe rappresentare un grosso problema. Tuttavia, con impostazioni di difficoltà più elevate, in cui la quantità di danni subiti dai giocatori è maggiore, avere difese così limitate potrebbe rivelarsi problematico.

Fortunatamente, è possibile potenziare la salute e l’armatura dello Slayer fino a 200 e 150, rendendo la sopravvivenza molto più facile. I giocatori possono anche aumentare la loro capacità massima di munizioni e riceveranno diversi trofei/risultati per aver raggiunto il massimo in tutte e tre le categorie. Questa guida spiegherà come potenziare munizioni, armatura e salute in DOOM: The Dark Ages, nonché i capitoli in cui è possibile trovare ciascuno dei potenziamenti.

Come aumentare la salute, l’armatura e le munizioni massime in DOOM: The Dark Ages

Per potenziare la salute, l’armatura e le munizioni dello Slayer, i giocatori dovranno trovare le Demonic Essences, che si ottengono sconfiggendo speciali varianti di demoni conosciuti come Leaders. La stragrande maggioranza dei Leader è impossibile da perdere, anche se ce ne sono alcuni legati a obiettivi opzionali, quindi i giocatori che desiderano potenziare completamente tutto dovrebbero tenere gli occhi aperti per i Gore Nests mentre avanzano in tutti i capitoli di DOOM: The Dark Ages. Ogni Essenza Demoniaca aumenterà la salute o l’armatura del giocatore di dieci punti.

La maggior parte dei Gore Nest opzionali sono sparsi lungo il percorso principale, anche se ce ne sono un paio nei capitoli in cui lo Slayer usa il suo drago che possono essere facilmente trascurati se i giocatori non esplorano completamente l’area. Di solito, però, ci saranno delle sfide che li avviseranno degli incontri opzionali e delle zone di atterraggio nascoste.

Tutte le posizioni di potenziamento in DOOM: The Dark Ages

Chapter Health Armor Ammo
1
2 x1
3
4 x1
5 x1 x1
6 x1 x1
7 x1
8 x1
9 x1 x1
10 x1 x1 x1
11 x1
12 x1
13 x1 x1
14 x1 x1
15 x1 x1
16 x1 x1
17 x2
18 x1
19 x1 x1
20 x1 x1 x1
21
22 x1

Tutti i potenziamenti della salute in DOOM: The Dark Ages

Ci sono dieci Essenze demoniache che aumentano la salute dello Slayer, che possono essere trovate nei capitoli 2, 5, 7, 9, 10, 12, 14, 15, 19 e 20. Trovandole tutte sbloccherai il trofeo/obiettivo Essential Health.

Tutti i potenziamenti dell’armatura in DOOM: The Dark Ages

Come per la salute, ci sono dieci Essenze demoniache che aumentano la capacità dell’armatura. I giocatori possono trovarle nei capitoli 4, 6, 8, 10, 11, 13, 15, 16, 18 e 20 e otterranno il trofeo/obiettivo Essential Armor Trophy / Achievement per averle ottenute tutte.

Tutti i potenziamenti delle munizioni in DOOM: The Dark Ages

Ci sono dodici Essenze demoniache legate alle munizioni, con tre per ciascuno dei quattro tipi principali di munizioni. Si trovano nei capitoli 5, 6, 9, 10, 13, 14, 16, 17 (x2), 19, 20 e 22, e trovandole tutte i giocatori otterranno il trofeo/obiettivo Munizioni essenziali.

DOOM: The Dark Ages, suggerimenti e trucchi

Sebbene la serie DOOM sia in circolazione dall’inizio degli anni Novanta, rimane incredibilmente accessibile ai nuovi giocatori. Ciò è particolarmente evidente in DOOM: The Dark Ages, grazie ai tutorial informativi e alle eccellenti opzioni di accessibilità che aiutano i principianti a orientarsi nella storia principale.

Tuttavia, ci sono un paio di cose che il gioco non dice, oltre ad alcuni semplici metodi che i giocatori possono utilizzare per evitare di perdersi segreti e obiettivi bonus. Con questi consigli e trucchi per DOOM: The Dark Ages, i principianti potranno essere sicuri di ottenere il massimo dalla loro prima partita.

Sfruttate al massimo i modificatori di difficoltà

Quando i giocatori avviano il gioco per la prima volta, possono scegliere tra sei impostazioni di difficoltà. Ciò che alcuni potrebbero non sapere, però, è che è possibile perfezionare ulteriormente la difficoltà del gioco tramite il menu Impostazioni. Dall’ampliamento della finestra di parata all’aumento o alla diminuzione dei danni inflitti o subiti dai demoni, i giocatori possono modificare e personalizzare l’esperienza in modo da ottenere il livello di sfida perfetto. Se le cose iniziano a sembrare troppo facili o troppo difficili, possono semplicemente tornare al menu Modificatori di difficoltà e regolare le impostazioni come desiderato.

Controlla sempre la mappa prima di proseguire

Sebbene DOOM: The Dark Ages consenta ai giocatori di rigiocare i capitoli in qualsiasi momento, i completisti vorranno probabilmente trovare tutti i segreti e gli oggetti collezionabili durante la loro prima partita prima di passare a una partita Pandemonium o Ultra-Nightmare. Tenendo questo a mente, è una buona idea ricontrollare la mappa prima di lasciare un’area per assicurarsi di non aver lasciato indietro oro o altri oggetti. Alcuni segreti appariranno solo quando i giocatori si avvicineranno, ma la maggior parte sarà visibile fin dal momento in cui i giocatori arriveranno nell’area. Saranno in grado di capire quando stanno per lasciare definitivamente un’area grazie all’icona a forma di freccia arancione che appare alle uscite e ai punti di non ritorno.

Tieni traccia delle sfide

Dal capitolo 4 in poi, tutti i capitoli di DOOM: The Dark Ages, tranne uno, presentano due o tre sfide opzionali che i giocatori possono completare. Accedendo al menu Sfide, i giocatori potranno fissarle sul lato sinistro dello schermo in modo da tenerne traccia mentre avanzano nel capitolo. Per chi preferisce un HUD pulito, è una buona idea prendere nota delle sfide all’inizio di ogni capitolo. Vale anche la pena ricontrollare il menu Sfide ogni volta che si sblocca una nuova arma o runa, poiché alcune sfide diventano attive solo dopo aver ottenuto l’equipaggiamento corrispondente.

Fai attenzione alla maestria con le armi

Se i giocatori potenziano completamente una delle loro armi, sbloccheranno una sfida speciale attraverso la quale potranno ottenere una skin dorata. Queste sfide di solito prevedono di ottenere un certo numero di uccisioni con l’arma o di usare una delle sue abilità di potenziamento un certo numero di volte. Chi spera di padroneggiare tutte le armi in DOOM: The Dark Ages dovrebbe tenere traccia delle sfide relative alle armi e assicurarsi di fare progressi mentre gioca. È possibile ottenere la maestria per ogni arma in un’ora o due dopo aver completato la storia principale, anche se i giocatori possono risparmiare tempo facendolo durante la loro prima partita.

Segui le tracce d’oro

Chi spera di migliorare il proprio equipaggiamento in DOOM: The Dark Ages avrà bisogno di una buona scorta d’oro. Tuttavia, questo bene raro può talvolta avere uno scopo secondario, poiché le tracce d’oro spesso guidano i giocatori verso oggetti collezionabili e aree segrete. Una volta trovata un’area segreta, i giocatori dovrebbero pensare fuori dagli schemi. Se non c’è una porta, probabilmente dovranno caricare con lo scudo per sfondare un muro o cercare una sporgenza su cui calarsi. Se la porta è chiusa a chiave e il mezzo per aprirla non si trova dall’altra parte, dovrebbero cercare un interruttore o una leva, oppure un ingranaggio blu su cui lanciare lo scudo.

Consigli di combattimento per DOOM: The Dark Ages

  • Cerca sempre di parare i proiettili verdi, poiché così facendo eliminerai anche i demoni circostanti oltre a quelli che li hanno lanciati. Più avanti, parare i proiettili attiverà anche la runa dello scudo, consentendoti di ottenere alcune uccisioni aggiuntive.
  • Tieni d’occhio le munizioni e assicurati di non sprecarle con i demoni più deboli. Se ti ritrovi costantemente a corto di munizioni, valuta la possibilità di impostare il valore delle risorse su alto nel menu Modificatori di difficoltà.
  • Cerca di eliminare prima i demoni più grandi, in particolare nelle aree più aperte dove ci sono molti nemici intorno. Se ti lasci circondare da diversi demoni di grandi dimensioni, ti troverai in una brutta situazione.
  • Usa la carica con lo scudo per sfuggire alle situazioni pericolose. Se ti ritrovi sopraffatto, una carica con lo scudo ben piazzata può portarti immediatamente in salvo e darti qualche istante per riorganizzarti.
  • Comprendi come funzionano tutti i potenziamenti delle armi. Molti di essi hanno il potenziale per infliggere potenti danni secondari, ma devono essere attivati in modo molto specifico prima di poter avere effetto.

Quanto tempo ci vuole per completare DOOM: The Dark Ages?

DOOM: The Dark Ages è l’ottavo capitolo della influente serie FPS di id Software e il terzo dal rilancio della serie nel 2016. Come i due giochi che lo hanno preceduto, è piuttosto breve: i giocatori possono completare la campagna principale in circa dodici ore.

Alcuni potrebbero essere curiosi di sapere quanti contenuti secondari offre il gioco e se ci sono contenuti post-gioco. La seguente guida spiegherà quanto tempo ci vuole per completare DOOM: The Dark Ages, fornendo anche informazioni sui premi di completamento del gioco e sui futuri piani per i DLC.

Quanto tempo ci vuole per completare DOOM: The Dark Ages?

La storia principale di DOOM: The Dark Ages può essere completata in circa 12 ore, anche se chiunque abbia intenzione di trovare tutti gli oggetti collezionabili e completare tutte le sfide dovrebbe riservarsi un’ora o due in più. Chi spera di sbloccare tutti gli obiettivi/trofei del gioco potrebbe aver bisogno di qualche ora in più per concentrarsi sulla padronanza delle armi, anche se è possibile padroneggiare tutte le armi durante la prima partita se si presta attenzione alle sfide relative alle armi.

Tempi di completamento di DOOM: The Dark Ages

Compito

Tempo di completamento

Solo storia principale

12 ore

Tutti gli oggetti collezionabili

14 ore

Trofeo di platino

16 ore

Ci sono contenuti post-gioco in DOOM: The Dark Ages?

Purtroppo, non ci sono contenuti post-gioco in DOOM: The Dark Ages, né il gioco offre alcuna modalità New Game Plus. I giocatori possono provare una partita Pandemonium o Ultra-Nightmare dopo aver completato la loro prima partita, se lo desiderano, anche se queste due impostazioni ultra-difficili sono disponibili fin dall’inizio, quindi non possono essere considerate contenuti post-gioco anche se aggiungono un po’ di rigiocabilità.

Ricompense per il completamento di DOOM: The Dark Ages

Completando il gioco con le impostazioni di difficoltà Aspiring Slayer, Hurt Me Plenty, Ultra-Violence o Nightmare si sbloccherà la skin Slayer’s Nightmare. Completando una campagna Pandemonium o Ultra-Nightmare si sbloccheranno le skin Pandemonium e Ultra-Nightmare, rispettivamente argento e oro. I giocatori possono anche sbloccare skin dorate per le loro armi completando le sfide di maestria, anche se questo è possibile durante la loro prima partita.

Ci sarà un DLC con una storia per DOOM: The Dark Ages?

Come DOOM Eternal prima di esso, DOOM: The Dark Ages riceverà un DLC per la campagna. Al momento della stesura di questo articolo, non è stato rivelato cosa comporterà esattamente, né è stata annunciata la data di uscita prevista. Quello che sappiamo, tuttavia, è che il DLC della campagna è incluso nella Premium Edition di DOOM: The Dark Ages, che costa 30 dollari in più rispetto all’edizione standard del gioco. Dato il suo prezzo, si spera che sia abbastanza consistente, anche se solo il tempo lo dirà.