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The Callisto Protocol: trailer di lancio del survival horror fantascientifico

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Striking Distance Studios ha annunciato oggi la pubblicazione del trailer di lancio di The Callisto Protocol, un nuovo gioco survival horror fantascientifico in uscita per PC e console il prossimo 2 Dicembre 2022. Il trailer mostra le emozionanti performance della star di “Transformers” Josh Duhamel nel ruolo di Jacob Lee, della star di “The Boys” Karen Fukuhara nel ruolo di Dani Nakamura e di Sam Witwer nel ruolo di Leon Ferris. Il trailer contiene anche la canzone “Lost Again”, un nuovo brano drammatico di Kings Elliot, scritto esclusivamente per The Callisto Protocol.

Ambientato sulla luna morta di Giove, Callisto, nell’anno 2302, The Callisto Protocol sfida i giocatori a sopravvivere agli orrori della Black Iron Prison e a scoprire gli oscuri segreti della United Jupiter Company dopo che una misteriosa epidemia getta Callisto nel caos. Oggi esce anche il quinto episodio di “The Callisto Protocol: Helix Station”, una serie audio in sei parti con protagonisti Gwendoline Christie e Michael Ironside. Il podcast è un prequel degli eventi e segue due tracciatori di posizioni che affrontano orrori inimmaginabili mentre sono impegnati in una lucrosa e pericolosa taglia sulla stazione Helix, abbandonata nel sistema gioviano.

I fan che si sono persi l’ultima puntata della docuserie “Engineering Horror” possono anche guardare tutti e quattro gli episodi della serie, che presenta le icone dell’horror in film, TV, giochi e fumetti.

God of War Ragnarök, la recensione su PS5

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La fine di tutto è giunta in God of War Ragnarök, il titolo di questa nostra recensione in esclusiva su console PS5. Si riparte da dove eravamo rimasti, con un Kratos che sente il peso delle sue responsabilità ed un Atreus che, invece, sfrutta ogni occasione per far irretire il severo padre. Severo sì, ma sempre presente e pronto a sacrificarsi per il “sangue del suo sangue”. A distanza di oltre 4 anni dallo storico reboot della saga, siamo dinnanzi a quello che è facile definire come un punto di arrivo.

Non è da considerare come un “oddio non ci saranno più altri capitoli di God of War”, ma si è raggiunto un culmine narrativo che è tra i più alti della serie. Uno status particolarmente importante che investe storia, personaggi e gameplay, con una scontata nuova candidatura ai The Game Awards 2022. Aggiungiamo, accanto al termine “scontata” anche “meritata”. Di fatto God of War Ragnarök è tra la più attese ed interessanti esperienze di questo 2022.

God of War Ragnarok storia

I nostri ricordi ci hanno portato a ragionare di confronti con quanto visto nel 2018. Santa Monica Studios ha edificato questo nuovo capitolo senza stravolgere quanto di buono aveva già fatto. La prima parte del gioco, infatti, è come se fosse un breve ma intenso riassunto delle puntate precedenti, con una versione next-gen di Kratos che lo vede più reattivo e dinamico. Ma è solo il preludio, un piccolo antipasto rispetto a quello che poi ci attende nel corso del gioco.

Ve lo diciamo sin da subito: ci vuole tanta pazienza e un briciolo di costanza. God of War Ragnarök non svela la sua vera natura subito. Prendetelo come un messaggio subliminale da parte degli sviluppatori americani, che vi invitano a non avere fretta e prendervi il vostro giusto tempo. Di cose da fare ce ne sono moltissime, con un’estensione della mappa di gioco che rassicura in tal senso. Vi lasciamo, quindi, alla nostra recensione di God of War Ragnarök, titolo, vi ricordiamo, giocato in esclusiva su console PS5.

Prime impressioni: subito già pronti sul “pezzo”

Era il 2018, l’ultima apparizione di Kratos e della new entry Atreus, figlio “di sangue” del guerriero spartano. Santa Monica Studios era riuscita laddove in molti pensavano avrebbe fallito, e il Game Director Cory Barlog si è ritagliato un posto nel grande libro della storia dei videogiochi. È utile ricordare questo momento in quanto God of War Ragnarök è una naturale e fisiologica prosecuzione di quell’avventura.

Andiamo, però, anche oltre questa affermazione, lanciando un monito a tutti coloro che non hanno avuto modo di concludere l’avventura di cinque anni fa: molte cose, purtroppo, non le comprenderete a dovere. Fortunatamente siamo riusciti a portare a termine – con molta fatica- quel capitolo del nuovo corso di Kratos, archiviando la pratica Baldur con molti sacrifici. Quanto appreso in quelle ore gioco lo abbiamo subito rimesso in pratica senza incorrere in esami di riparazione. La memoria muscolare del videogiocatore ci ha permesso di rimettere in moto quelle meccaniche e quelle dinamiche di gameplay che definire speciali e oltremodo riduttivo.

God of War Ragnarok prime impressioni

Il Fimbulwinter, l’antipasto servito prima dell’inizio della “Fine dei Giorni”, conosciuto come il famoso Ragnarök, soffia imperterrito sopra i nostri due eroi. La prima impressione è quella di un Kratos stanco ed un Atreus altezzoso è oltremodo sicuro di sé. L’ex generale spartano, riconosciuto da Thor stesso come Dio della Guerra, sembra quasi ricercare a tutti i costi la pace. Quasi come a voler mettere da parte, una volta per tutte, la sua vera natura.

Una costante, questa, che accompagnerà l’evolvere di tutto il contesto e degli eventi di gioco. Due cose spiccano su tutte: una reattività di controlli formidabile e una dimensione artistica che lascia a bocca aperta. Due aspetti che accenniamo solo in questa occasione ma che verranno approfonditi nel corso della nostra recensione di God of War Ragnarök. Dire che Santa Monica Studios ha appena sfornato il candidato perfetto per il GOTY 2022 è pressoché scontato, ma non possiamo andare oltre questa previsione. L’anno che sta per chiudersi ha visto tanti e troppi aspiranti al podio.

Contesto di gioco: punto e a capo

Si può giocare a God of War Ragnarök senza aver giocato a God of War (2018)? La risposta è un secco no. Non scendiamo nemmeno a compromessi e non è da noi farlo. Il rischio, però, è quello di perdersi una fetta troppo importante circa l’esperienza generale di gioco, oltre che funzionale ad una giusta digestione del sequel realizzato da Santa Monica Studios. Non si tratta, però, solo di un discorso legato alla storia e ai personaggi.

Per bypassare questo gli sviluppatori hanno introdotto una sorta di riassunto delle puntate precedenti, dove viene illustrato per sommi capi che cosa è successo nel corso del primo capitolo. Noi vi parliamo, invece, di tutto quello che riguarda il gameplay, la crescita del personaggio, il modo di combattere e di affrontare il mondo di gioco con la conseguente dimensione esplorativa. Non vogliamo fare sempre la figura dei romanticoni e dei nostalgici che ricordano i tempi che furono, ma è importante assimilare il perché di alcune scelte.

God of War Ragnarok gameplay

Al momento non ci è dato sapere se esisterà un terzo capitolo della parentesi Norrena. La famosa profezia, svelata nel corso del primo capitolo, parlava abbastanza chiaro. Addirittura, sembrava aprire la strada verso altre saghe, in altri firmamenti e mitologie. Interrogativi che permangono nel corso delle circa 20/30 ore di gioco preventivate ai fini dell’arrivo di una risposta. In questa parentesi temporale succedono “cose” che cambiano un po’ alcuni preconcetti legati al ex generale spartano.

La manifestazione del lato umano di Kratos, su tutti, è una stata una assoluta novità. Un aspetto che ha giocato un ruolo fondamentale per la costruzione di un seguito coerente e credibile rispetto quanto visto in occasione del reboot della saga di God of War. Una ripartenza che non è stata solo tecnologica ma anche ideologica dell’intero franchise. Un Kratos che (ri)scopre sé stesso attraverso la perdita della seconda moglie e la crescita del suo secondo figlio, ricordando ancora la tragica fine della sua famiglia ai tempi della guerra contro Zeus. Ed è normale incontrare un Kratos stanco, riluttante a combattere contro un Thor che che attendeva la manifestazione della vera essenza del Dio della Guerra. Kratos che si ritira dalla lotta, ci credete veramente?

Gameplay: prima ci illude e poi sorprende

Al pari di quanto visto nel 2018, God of War Ragnarök si presenta come un action RPG di matrice open world. La ricetta base non cambia di una virgola rispetto l’esperienza di cinque anni orsono, ripresentando lo stesso bilanciamento perfetto delle diverse componenti in gioco. Uno skill tree non troppo complesso, una parte action che segue la progressione del personaggio e la presenza di ondate di combattimenti randomici che culminano con la presenza di un mini-boss. Partiamo da quest’ultimo aspetto, per poi ritornare ai primi.

Prima di lanciarci in considerazioni del caso è opportuno fare presente che tutto quello che vi diremo è figlio dell’insano livello di difficoltà scelto. Giocando a God of War Ragnarök a difficoltà “Dio della Guerra” si ha la possibilità di apprezzare meglio il livello di intelligenza artificiale dei nemici in campo. Considerazione da valutare anche rispetto al grado di reattività dei controlli, che non lascia spazio a zone morte. Invero qualcosina la dobbiamo segnalare quando si è nella sfortunata situazione di sferrare un colpo mentre l’avversario prepara il suo. Ogni tanto succede, purtroppo, che ingiustamente si ha la peggio perché impossibilitati nel fare altro.

God of War Ragnarok stats crescita

Quando le situazioni diventano affollate e difficili da sostenere, l’insorgenza dell’ansia da prestazione è fisiologica. Nel corso delle nostre live siamo morti innumerevoli volte, anche solo per affrontare un gruppo “da quattro soldi” di briganti. Al netto della mediocrità dell’interprete di turno (che se non ricordiamo male coincide con lo scrivente), è possibile constatare come la IA sia nettamente migliorata rispetto quanto visto nel 2018.

Quanto a progressione del personaggio siamo rimasti contenti a metà. I nani sono sempre pronti a forgiare nuove armi e armature per potenziare le statistiche base del nostro personaggio. Il tutto, però, si ferma sempre e solo alle Lame del Chaos, al Leviatano e allo scudo. Qualcosa cambia dopo l’incontro di Tyr, quando di fatto si vede il “vero” God of War Ragnarök. Sotto questo aspetto, ahinoi, delle importanti novità non sarebbero poi state così malvagie. Interessante, infine, la presenza delle mod delle armi che non si fermano solamente alle consuete rune.

Dimensione artistica: il “solo” rammarico della photo mode

Sia in passato, che nel corso di questa “nuova giovinezza” della saga di God of War, lo storico ed inossidabile sviluppatore americano non si è mai risparmiato alla voce “Dimensione Artistica”. Certo, siamo su un nuovo livello, quello della costruzione di un mondo di gioco, fruibile secondo le logiche open world. Non più mappe chiuse e livelli visitabili in successione, ma veri e propri ecosistemi da esplorare.

La “furbata” di quelli di Santa Monica Studios è stata solo una: farsi un mazzo nel corso della prima avventura. Il mondo di gioco realizzato nel 2018 era immenso, dettagliato e variegato. La nuova versione di Midgard prevede un inverno perenne che affligge ogni angolo del regno. Gli altri, invece, non sono più acceddibili attraverso la vecchia stanza del Bifrost. Sindri e Brok costruiscono una versione “portatile” del tunnel, a discapito del saggio Mimir.

God of War Ragnarok contesto gioco

In tutto questo bianco e ghiaccio, il viaggio tra i regni e un vero godimento per i sensi. Le musiche realizzate dal talentuoso compositore Bear McCreary vanno oltre quanto ascoltato nel 2018. Un viaggio nel viaggio, in grado di incitare alla battaglia per lasciarsi andare ad intensi momenti di distensione. Il tutto con l’ausilio della piena compatibilità al formato 3D Audio, grandissima presenza di God of War Ragnarök.

Il grande rammarico, almeno per chi in questo momento vi sta scrivendo, è stato quello di non poter immortalare alcun momento di gioco mediante la modalità fotografica. Per questo motivo non ci sentiamo di esprimere un parere oggettivo circa la qualità delle texture e dei dettagli dei personaggi, in quanto apprezzabili solo nel corso delle cut-scene e quindi non del tutto veritiere. Una scelta, questa, che ci ha lasciato del tutto spiazzati, anche perché nel 2018 la photo-mode era già presente e funzionante al lancio.

God of War Ragnarok personaggi

In conclusione

God of War Ragnarök non ha solamente soddisfatto le nostre aspettative, le ha bensì superate. Quando eravamo quasi certi di quello che avevamo visto, ed eravamo anche pronti a stilare le prime valutazioni di merito, è arrivato uno scossone che ha fatto andare all’aria quelle poche certezze costruite. Si inizia come ci eravamo lasciati nel 2018, e si prosegue con un bel grazie ai tempi che furono. Personaggi divini, con un interpretazione assolutamente fuori dalle righe. Tutti mostrano il loro lato caratteriale nel migliore dei modi, anche se Kratos ruba la scena come non mai. 

La storia, anche aiutata dalla presenza di un roster di personaggi di assoluto rilievo, è ben concepita. L’eredità da raccogliere era quella di un signore chiamato Cory Barlog, che in questa avventura ha vestito i panni di producer. Fare bene come nel 2018 non era una cosa facile. Non solo ci sono riusciti, ma siamo molto vicini all’aver fatto anche meglio. I motivi sono molteplici, anche se il grosso è da ricercare nel potenziale messo a disposizione da PS5

L’ammiraglia SONY concede a Santa Monica Studio le chiavi dell’immersione sonora e visiva. Audio 3D e la possibilità di spingerci sino a 120fps: come diceva la nota pubblicità, What else? Il grande rammarico è l’assenza della photo mode. Un vero e proprio peccato. 

Monster Hunter Rise: Sunbreak, annunciato terzo capitolo!

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Durante l’evento digitale di Monster Hunter Rise: Sunbreak, la valorosa Dama Fiorayne ha annunciato che il terzo aggiornamento gratuito di Monster Hunter Rise: Sunbreak è previsto per il 24 novembre 2022, e che l’ultima espansione del gioco ha venduto più di quattro milioni di copie. Questo aggiornamento presenta tre nuovi nemici difficili da sconfiggere per i cacciatori; ancora più opzioni per personalizzare l’aspetto e le prestazioni di armi e armature, oltre ad alcune modifiche a Missioni Anomalia, Indagini Anomalia e al sistema Seguace.

L’evento digitale di novembre è disponibile sul canale YouTube ufficiale di Monster Hunter.

Attenzione Cacciatori! Gli esploratori del Regno hanno rilevato tre nuove minacce che si aggirano nelle aree circostanti l’Avamposto di Elgado: Gore Magala caotico, Teostra Risorto e Kushala Daora Risorto. I Gore Magala cambiano ripetutamente pelle fino a quando alla fine diventano Shagaru Magala, tuttavia a volte può verificarsi un difetto durante il processo di muta. Questa deformazione intrappola il Gore Magala a metà strada tra il suo stato adolescente e quello maturo, creando la variante Gore Magala Caotico. La loro doppia natura consente a queste creature incredibilmente potenti di utilizzare gli attacchi sia di Gore che di Shagaru Magala, ma la crescita limitata provoca loro anche un’intensa agonia. I cacciatori sopra al livello MR10 in grado di sedare il caos saranno ricompensati con materiali per nuove armi e armature dotate di abilità uniche.

Nonostante i massimi sforzi di Kamura e del Regno, l’attacco continua a reclamare nuove vittime. Gli avvistamenti di Teostra Risorto e Kushala Daora richiedono una risposta immediata da parte dei più abili cacciatori della coalizione. Sebbene entrambi i mostri siano già visti come forze della natura, il loro stato detto Risorto ha una capacità distruttiva ancora più potente. Fai attenzione alla loro rabbia, poiché non si sa quali attacchi devastanti potranno scatenare. I cacciatori devono prima raggiungere il livello MR120 prima di affrontare Kushala Daora Risorto e il MR140 per combattere contro Teostra Risorto, ma la ricompensa per averli sfidati è l’accesso a materiali in grado di creare armi e armature con nuove potenzialità.

I cacciatori che cercano nuovi modi per affinare le proprie abilità potranno affrontare le nuove missioni Anomaly A7★, con Espinas Ardente, Magmalo Astioso e Bazelgeuse Vulcanico. Inoltre, il sistema di Indagini Anomalia aumenterà il livello massimo a 200, con l’ulteriore possibilità di abbassare il livello delle singole missioni già ottenute dai cacciatori. I materiali delle Indagini Anomalia possono  essere usati anche per le nuove categorie di potenziamenti, armi e armature. È possibile scegliere tra “Difesa” o “Abilità” per i potenziamenti dell’armatura e ci sono ancora più opportunità per i cacciatori di costruire il loro set di armature ideale.

I cacciatori che si sono affezionati agli abitanti del villaggio e ai cavalieri di Monster Hunter Rise: Sunbreak ora possono portare con sé i propri seguaci in quasi tutte le Missioni e Indagini Anomalia. Assicurati di completare tutte le Missioni Seguaci disponibili in modo da poter trascorrere più tempo con i tuoi compagni preferiti, indipendentemente dalla sfida. L’aggiornamento 3 include anche una serie di nuovi DLC a pagamento, inclusi nuovi set di gesti, adesivi, musiche, voci dei giocatori e il set di armature a strati “Hinoa”. I fan della moda che amano le morbide creature tanto quanto Dama Fiorayne potranno anche acquistare singole armi o la collezione completa “Serie Mostri di peluche”, insieme a un elenco di altre opzioni di armi sbloccabili.Le nuove Missioni Evento continueranno a premiare i giocatori con attrezzature, adesivi, set di gesti  e altri oggetti divertenti, oltre alla possibilità di utilizzare la nuova voce del personaggio “Kagami”, rilasciata come DLC gratuito. Questo energico Dual Blade guida il Royal Secret Service nel Regno ed è un caro amico del Maestro Utsushi.

Non perdere i prossimi appuntamenti con questo titolo, nuovi mostri e molto altro sono proprio dietro l’angolo, con il quarto aggiornamento gratuito in arrivo nell’inverno 2023 e il quinto aggiornamento  gratuito previsto durante la primavera del 2023.

Twitch presenta Leading Cultural Change: chi è la Generazione Twitch e come i brand possono coinvolgerla

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Millennial, Gen Z e Gen Alpha sono oggi alla guida del cambiamento culturale e definiranno le priorità e le conversazioni degli anni a venire. Sono 2,5 miliardi le persone nate tra il 1997 e il 2012: attualmente la loro disponibilità economica si attesta intorno ai 360 miliardi di dollari, su 7 triliardi guadagnati. È il doppio rispetto alle stime di tre anni fa e sono cifre destinate a salire ancora: le previsioni parlano di 33 triliardi di dollari nel 2030, circa il 27% del reddito mondiale. Quello che tutti hanno in comune è l’essere cresciuti in un mondo connesso e la padronanza degli spazi digitali che sono abituati ad abitare da sempre e dove si aspettano di poter vivere esperienze sociali che siano dinamiche e coinvolgenti.

Non è un caso che Twitch, il servizio di live streaming più famoso al mondo, sia in prima linea per intercettare la generazione dei giovani adulti: non c’è nulla su internet che gli assomigli. È un luogo genuino, informale, dove i rapporti interpersonali e i talenti di ognuno sono incoraggiati, hanno spazio per crescere.

Per i brand diventa sempre più prioritario instaurare un dialogo con i giovani adulti che fanno parte di quella che chiamiamo Generazione Twitch” commenta Nicoletta Besio, Sales Director per l’Italia. “In poco più di un decennio avranno pieno potere d’acquisto e saranno loro gli interlocutori primari. Il momento di coinvolgerli è questo, ma per farlo è necessaria una comprensione profonda delle dinamiche di comunicazione proprie di questo pubblico emergente.

Per capire in che modo essere rilevanti, Twitch ha condotto uno studio globale, combinando elementi di analisi semiotica, questionari e focus group virtuali, da cui ha estratto una serie di insight utili ai brand per costruire un rapporto solido con il nuovo pubblico emergente.

Dall’analisi semiotica, è emerso in particolare come per i brand sia prioritario imparare a parlare la lingua dei giovani adulti che popolano gli spazi digitali. Il linguaggio della Generazione Twitch è fortemente influenzato dalla tecnologia e in quest’ottica il contesto assume tanta importanza quanta ne ha il simbolo. Se i simboli sono sempre gli stessi, è il contesto a caricarli di nuovi significati.

La Gen Z e la Gen Alpha sono cresciute con gli smartphone e internet, che hanno inevitabilmente informato il modo in cui comunicano: creativo, dirompente, e i meme costituiscono una parte importante della loro cultura e del loro umorismo. Comprendere le regole sottostanti i flussi di comunicazione, e inserirsi dentro di questi, è la chiave per essere rilevanti” aggiunge Besio.

Ma parlare la stessa lingua è solo la premessa: è fondamentale al tempo stesso presidiare i luoghi che le generazioni più giovani frequentano. Non solo comprensibili, quindi, ma ai brand è richiesto di essere presenti e rilevanti, e di cominciare a costruire rapporti già da ora, per coltivare l’opportunità di coinvolgere questo pubblico in futuro.

Attraverso lo studio, Twitch ha individuato cinque comportamenti che descrivono la nuova generazione emergente. A partire da una serie di atteggiamenti consolidati, tipici del passato e non più in grado di produrre cambiamento, Leading Cultural Change mette in evidenza una nuova serie di comportamenti emergenti, che hanno il merito di riflettere meglio le esperienze e i valori culturali dei giovani adulti:

  • Dall’artificialità all’autenticità – il pubblico emergente di oggi sta prendendo sempre più la distanza da ciò che è percepito come perfetto, e quindi irraggiungibile, preferendo quelle esperienze intime, anche imperfette, che però risultino immediatamente autentiche e oneste. Su Twitch gli streamer comunicano con il proprio pubblico in modo aperto e gli utenti apprezzano in particolare che ciò che viene trasmesso sia reale, non costruito.
  • Dalla rigidità alla fluidità – grazie alla tecnologia, per la Generazione Twitch le distinzioni tra mondo virtuale e mondo reale si stanno facendo sempre meno fisse: ora al pubblico è offerta un’interattività senza interruzione, che porta a esperienze fluide, nuove e uniche, in cui reale e virtuale si compenetrano sempre più.
  • Dall’esclusività all’inclusività – i giovani adulti stanno crescendo in un mondo sempre più inclusivo, in cui chiunque è benvenuto, anche e soprattutto quando si tratta di cultura, intrattenimento, apprendimento. Le esperienze esclusive non hanno più lo stesso fascino che potevano avere in passato, ma anzi: le community online stanno diventando progressivamente più accoglienti, più diversificate al loro interno e così anche quella di Twitch, davvero aperta a tutti. 
  • Dalla passività alla collaborazione – gli utenti di Twitch sono concordi nel riconoscere che il punto di forza del servizio sia la vastissima possibilità di interagire tra streamer e spettatori. Il pubblico di oggi sa che l’intrattenimento può essere molto altro, rispetto alla fruizione passiva di contenuti: l’innovazione tecnologica consente come mai prima d’ora di prendere parte a esperienze condivise e i giovani si aspettano di poter partecipare in prima persona, anche nel mondo digitale.
  • Dal disimpegno alla propositività – la generazione emergente è stata in grado di portare all’attenzione dell’opinione pubblica diverse questioni ambientali e sociali e crede nella possibilità di un cambiamento positivo. È un tema a loro particolarmente caro, che i giovani si aspettano di vedere rispecchiato anche nei valori espressi dai brand e negli spazi online che frequentano, come la community di Twitch, che ritengono essere solidale e propositiva, incline al cambiamento.

Tutti questi comportamenti sono validi anche per altri spazi e altri servizi, ma quella di Twitch è stata una netta svolta, alimentata dalla natura live del contenuto, che, secondo quanto emerge dallo studio, garantisce un coinvolgimento emotivo positivo, consente di creare un forte senso di comunità ed è prova stessa dell’autenticità dei creator che popolano il servizio.

Da Leading Cultural Change emerge come Twitch sia uno spazio accogliente non solo per le persone, ma anche per i brand. I dati raccolti indicano come per la maggior parte dei fruitori del servizio qualunque azienda possa fare pubblicità sul servizio: a patto di adattare il proprio linguaggio a quello della community presente, gli utenti credono che Twitch sia lo spazio ideale per sperimentare con nuovi linguaggi pubblicitari.

È sempre più evidente come i brand in grado di cogliere e intercettare il cambiamento generazionale che è in atto oggi, andando quindi oltre le abitudini culturali passate e presenti, siano gli unici in grado di creare messaggi realmente rilevanti per il pubblico emergente, gli unici a prendere parte al cambiamento culturale, guidandolo, acquisire nuovi clienti e, infine, crescere.

In un mondo veloce come quello in cui viviamo oggi, il cambiamento è una costante: il report Leading Cultural Change è uno strumento che ha l’obiettivo di mostrare ai brand come muoversi nel tentativo di instaurare un rapporto con i consumatori di domani. E, naturalmente, nessuno conosce la Generazione Twitch meglio di Twitch stesso.

Call of Duty: Warzone 2.0, tutto quello che c’è da sapere sulla stagione 1

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Comincia una nuova era: l’uscita dell’esperienza gratuita di Call of Duty: Warzone 2.0 e dell’attesissima modalità DMZ, l’arrivo di versioni rivisitate di alcune delle mappe più amate nel Multigiocatore di Modern Warfare II e l’attesa per Incursione in Operazioni speciali sono solo alcuni dei punti forti della Stagione 1, che dà il via a un anno di contenuti incredibili.

Comincia una nuova era,Preparati a scendere in campo.

La Stagione 1 di Call of Duty: Modern Warfare II e Call of Duty: Warzone 2.0, disponibile a partire dal 16 novembre, sarà ricca di azione su tutti i fronti: la nuova versione dell’esperienza Battle royale gratuita* con l’attesissima modalità DMZ, mappe multigiocatore rivisitate e una missione Operazioni speciali aggiuntiva in vista del primo episodio di Incursione. Il nuovo Battle Pass includerà tantissimi contenuti validi per entrambi i giochi, tra cui un evento a tema calcistico.

PANORAMICA DI WARZONE 2.0

  • Al Mazrah, ambientazione di Warzone 2.0: utilizza i 18 punti d’interesse principali per elaborare una strategia vincente in Battle royale oppure esplorali mentre procedi verso l’estrazione nella nuovissima modalità DMZ.
  • Una nuova era ti aspetta: tantissime innovazioni di gioco e funzionalità rendono Warzone 2.0 un’esperienza incredibile, plasmata dall’esperienza della community da Call of Duty: Next in avanti.
  • Un cambio di prospettiva – Playlist in terza persona disponibili nel corso della stagione in Warzone 2.0: per la prima volta nella storia di Warzone, la Stagione 1 accoglierà gli appassionati di giochi Battle royale in terza persona.

Benvenuti ad Al Mazrah, una nuova, enorme mappa

La città di Al Mazrah nella Repubblica Unita di Adal, vibrante centro dell’universo di Modern Warfare II, sarà il primo campo di battaglia di Warzone 2.0.

Chi ha esperienza in Modern Warfare II conosce già i dettagli di questa località. Le seguenti mappe multigiocatore, infatti, sono ambientate in questa regione:

  • Al Bagra Fortress (mappa base)
  • Embassy (mappa base)
  • Zarqwa Hydroelectric (mappa base)
  • Taraq (mappa base e di battaglia)
  • Sarrif Bay (mappa di battaglia)
  • Sa’id (mappa di battaglia)

Qui trovi una breve panoramica di Al Mazrah. Prima dell’uscita pubblicheremo una guida dettagliata sulla mappa.

Warzone 2.0 presenta innovazioni e aggiornamenti ispirati da Call of Duty: Next

Call of Duty: Warzone 2.0 lascerà sicuramente il segno: è una versione rivisitata e gratuita* per tutti del gioco Battle royale che ha ridefinito la serie di Call of Duty®.

Prima dell’uscita della Stagione 1 dedicheremo un intero articolo all’analisi dettagliata delle nuove funzionalità e meccaniche di gioco, in versione aggiornata rispetto a quanto abbiamo mostrato nel corso di Call of Duty: Next. Per ora possiamo condividere solo alcune di queste caratteristiche:

Gli equipaggiamenti non vanno da nessuna parte

Ritroverai gli equipaggiamenti personalizzati anche in Warzone 2.0. Gli equipaggiamenti, proprio come nel primo Call of Duty: Warzone, giocano un ruolo fondamentale nel rendere unico il gioco. In questa nuova era, i giocatori potranno accedere ancora più rapidamente alla caratteristica fondamentale del proprio equipaggiamento: l’arma principale. Ci sono tre modi per ottenere un equipaggiamento, o quantomeno un’arma principale:

  • Negozi – I giocatori potranno spendere il denaro di gioco presso i negozi (nuovo nome delle stazioni di acquisto) per acquistare l’arma principale degli equipaggiamenti da loro creati.
  • Evento pubblico Lancio di equipaggiamento – Saranno effettuati lanci di equipaggiamento su Al Mazrah nel corso delle partite Battle royale. Questi non verranno assegnati a singole squadre, ma saranno accessibili a tutti i giocatori.
  • Roccaforti e siti segreti – I giocatori potranno anche ottenere il proprio equipaggiamento a inizio partita, semplicemente conquistando una roccaforte o un sito segreto.

Infine, sarà possibile spendere il denaro di gioco per acquistare le armi principali degli equipaggiamenti creati.

Meccaniche di saccheggio: Battle royale nel rispetto della tradizione e nuovo zaino in DMZ

Warzone 2.0 comprenderà un nuovo zaino, integrato perfettamente nella modalità DMZ e semplificato per le modalità Battle royale.

In Battle royale, proprio come nella versione precedente di Warzone, dalle casse di scorte si otterranno oggetti da raccogliere. Interagendo con qualsiasi altro contenitore di bottino, come un borsone o una valigetta medica, si aprirà un menu per il saccheggio.

I giocatori uccisi lasceranno a terra la propria arma principale e il proprio zaino, che contiene il resto del loro inventario e sarà accessibile tramite un menu analogo.

Una nuova definizione di gulag

Grazie all’esperienza di Next, il gulag è stato modificato nel corso degli ultimi due mesi, senza però allontanarsi troppo dall’esperienza tradizionale di Warzone.

Il gulag, che sarà un ambiente 2v2, vedrà coppie di giocatori abbinate casualmente coordinare i propri sforzi per sconfiggere la squadra avversaria. Tutti i giocatori riceveranno un equipaggiamento predefinito (all’uscita, questo consterà di una pistola o un fucile a canna liscia, una granata letale e una granata tattica), mentre gli oggetti più potenti saranno disponibili vicino al centro della mappa.

Nel gulag ci sarà anche un secondino, che comparirà nel corso della partita per rendere lo scontro ancora più frenetico. Sconfiggere il secondino permetterà ai quattro prigionieri di tornare subito alla Battle royale, facendo sorgere un dilemma: alle squadre converrà aspettare e cercare di sconfiggere insieme questo nuovo, potente nemico… o una delle due si farà ingolosire e cercherà di eliminare direttamente la concorrenza?

Al posto dei classici supplementari, se dopo un breve periodo il secondino e le due squadre saranno ancora in gioco i quattro operatori perderanno.

Soldati controllati dall’IA in Battle royale – Solo in roccaforti, siti segreti e supplementari del gulag

Il gulag è uno dei tre luoghi in cui i giocatori si troveranno ad affrontare soldati controllati dall’IA, che combatteranno per proteggere posizioni specifiche.

Oltre che nel gulag, essi saranno presenti anche nelle roccaforti e nei siti segreti, indicati chiaramente sulla mappa tattica per permetterti di scegliere se affrontare l’IA o evitarla.

Nel corso di ciascuna partita verranno attivate numerose roccaforti in diversi punti della mappa. Le squadre potranno esplorarle per affrontare combattenti controllati dall’IA. La prima squadra a sgombrare una roccaforte dovrà poi disinnescare una bomba, ottenendo così la chiave di un sito segreto e il proprio equipaggiamento personalizzato. Le squadre successive dovranno invece eliminare una specifica quantità di difensori (giocatori o IA) e riceveranno così il proprio equipaggiamento personalizzato, ma non la chiave del sito segreto.

I siti segreti sono versioni più pericolose delle roccaforti, ma offrono come ricompensa un progetto arma permanente e altri preziosi oggetti. Vi si può accedere solo con la relativa chiave, che viene data alla prima squadra che libera una delle roccaforti attive.

Altre funzionalità aggiunte: combattimenti in acqua, nuovi veicoli, meccanica di rifornimento e tanto altro

Non tutto è stato cambiato rispetto a quanto mostrato a Next. Tra le nuove caratteristiche e funzionalità di Warzone 2.0 troverai:

Collasso del cerchio In alcuni casi, c’è più di una zona sicura; nelle modalità Battle royale potrebbero essere presenti fino a tre cerchi nel corso della riduzione, che si riuniranno per lo scontro finale. Preparati a modificare la tua strategia: questa funzione verrà applicata casualmente nel corso di ciascuna partita.

Chat di prossimità Ti va di parlare? I canali radio sono aperti, quindi le comunicazioni in gioco verranno captate da tutte le squadre. Approfittane per modificare il tuo approccio ai combattimenti… o giocare qualche scherzetto ai nemici rintanati negli edifici.

Assimilazione Nelle modalità DMZ a squadre, così come in specifiche playlist Battle royale, avrai l’opportunità di unirti agli operatori nemici.

Interrogatorio (solo per Battle royale e DMZ) Nelle modalità a squadre, le informazioni sono fondamentali. Interroga i nemici a terra per rivelare la posizione dei combattenti nemici.

Elicottero pesante e Hummer EV

All’interno della rinnovata rosa di veicoli di Warzone 2.0, due in particolare meritano una menzione speciale: il potentissimo elicottero pesante, in grado di librarsi in aria senza pilota, e il pickup GMC HUMMER EV, un versatile mezzo elettrico in grado di trasportare rapidamente l’intera squadra.

Ecco l’elenco completo di veicoli che troverai ad Al Mazrah:

  • ATV: agile veicolo a tre posti con difese limitate.
  • UTV: leggerissimo fuoristrada a quattro posti.
  • Berlina: veicolo civile a quattro porte senza protezioni degne di nota.
  • SUV (standard): solido fuoristrada civile 4×4.
  • GMC Hummer EV: pick-up fuoristrada completamente elettrico.
  • Camion: enorme veicolo industriale con un pianale.
  • Elicottero leggero: elicottero leggero bimotore utile come supporto e per gli spostamenti rapidi.
  • Elicottero pesante: elicottero pesante corazzato da ricerca e soccorso.
  • RHIB: imbarcazione tattica dall’elevata manovrabilità progettata per le forze speciali.
  • Pattugliatore blindato: veicolo acquatico rinforzato con mitragliatrici calibro .50.

Rifornimento veicoli e stazione di servizio

È finita la pacchia: tutti i veicoli (anche quelli elettrici) consumeranno carburante. Una volta esaurito, il veicolo non sarà più utilizzabile. Potrai fare rifornimento con le taniche di benzina che troverai in giro per la mappa, oppure presso le stazioni di servizio.

In queste ultime sarà anche possibile riparare i danni alla carrozzeria e alle ruote. Gli operatori potranno comunque riparare le gomme bucate in qualsiasi luogo, semplicemente interagendo con esse.

Combattimenti in acqua

Se la loro strategia lo richiederà, gli operatori potranno spostarsi lungo canali, fiumi e persino in mare aperto, sia in barca che a nuoto. Attenzione, però: in acqua potrai utilizzare solo armi secondarie, armi da mischia e coltelli da lancio. Prova i diversi oggetti d’equipaggiamento letali e tattici sulla superficie o sott’acqua per scoprirne i vari effetti potenzialmente devastanti.

I negozi: l’evoluzione delle stazioni d’acquisto

Ogni stazione d’acquisto conterrà una serie di oggetti unici acquistabili solo in quantità limitate, tra cui serie di uccisioni, piastre corazzate e così via. Gli oggetti in vendita e la possibilità di far rientrare compagni abbattuti saranno delineati in un’interfaccia tutta nuova.

DMZ – Gioca a modo tuo in una nuovissima esperienza di Warzone

Oltre alle classiche modalità di Warzone (Battle royale in singolo o a coppie, terzetti e quartetti), Warzone 2.0 offrirà una nuovissima esperienza di gioco chiamata DMZ.

DMZ è una modalità open world incentrata sulla storia in cui squadre di operatori avranno la massima libertà di completare missioni per fazioni, dedicarsi a obiettivi secondari, affrontare operatori nemici o soldati dell’IA e andare a caccia di oggetti preziosi mentre cercano di sopravvivere fino all’estrazione.

Con l’avvicinarsi della data di uscita, pubblicheremo una panoramica tattica di questa nuova modalità.

In arrivo nel corso della stagione: playlist in terza persona

Come annunciato a NextWarzone 2.0 includerà le playlist in terza persona.

Questo è un cambio di prospettiva che potrebbe cambiare completamente l’approccio alla modalità Battle royale di Call of Duty, in quanto permetterà di sviluppare tattiche mai provate prima pur offrendo il gameplay dinamico di sempre. Chi possiede Modern Warfare II può già provare la modalità in terza persona nel Multigiocatore.

Le playlist in terza persona entreranno a far parte della rotazione settimanale di Battle royale nel corso della Stagione 1.

Call of Duty: Warzone Caldera

Warzone si prende una pausa prima di tornare come Call of Duty: Warzone Caldera

Nell’attesa che esca Warzone 2.0, vogliamo parlarvi dei piani futuri per Call of Duty: Warzone.Sarà possibile accedere normalmente a Call of Duty: Warzone fino al 16 novembre, quando il gioco si prenderà una breve “pausa” durante il periodo di lancio di Warzone 2.0:

  • Attorno alle 17:00 CET del 16 novembre, i server di Call of Duty: Warzone andranno offline, in concomitanza con la conclusione della Stagione 5 di Call of Duty®: Vanguard.
  • Attorno alle 19:00 CET, Call of Duty: Warzone 2.0 uscirà insieme alla Stagione 1 di Modern Warfare II.
  • In questo periodo, gli studi responsabili dello sviluppo (guidati da Raven Software) lavoreranno per assicurarsi che l’ecosistema free-to-play* di Warzone 2.0 funzioni al meglio.
  • Ti incoraggiamo a provare gratuitamenteWarzone 2.0.
  • Una volta stabilizzato l’ecosistema di Warzone 2.0 e dopo una piccola pausa per il giorno del Ringraziamento (per tutti coloro che rispettano questa festività), Warzone verrà ripubblicato come esperienza a sé stante con il nome di Call of Duty: Warzone Caldera. Questo avverrà attorno alle 19:00 CET del 28 novembre.
  • Come segno della nostra riconoscenza, i giocatori di Call of Duty: Warzone riceveranno alcuni oggetti utilizzabili in Warzone 2.0.

La nuova uscita di Call of Duty: Warzone Caldera

In seguito a questa nuova uscita, avrai due versioni di Warzone tra cui scegliere: Warzone 2.0 e Warzone Caldera.

Armi, progressi e inventario di Warzone 2.0 saranno collegati ai nuovi contenuti e sistemi di Modern Warfare II. Abbiamo preso questa decisione sulla base delle opinioni della community, di alcune restrizioni tecniche e della necessità di semplificare il più possibile la nuova esperienza di Warzone per creare un’esperienza di gioco quanto più fluida possibile in vista del futuro.

Call of Duty: Warzone Caldera sarà quindi un gioco separato da Modern Warfare II e Warzone 2.0. Una volta pubblicato, Warzone Caldera offrirà le seguenti caratteristiche:

  • Progressi dei giocatori, progressi condivisi per PE e PE arma, inventari, contenuti del Battle Pass, armi, bundle del negozio e altri acquisti effettuati in Call of Duty®: Modern Warfare® (2019)Call of Duty®: Warzone™Call of Duty®: Black Ops Cold War e Call of Duty®: Vanguard saranno accessibili solo nei rispettivi giochi e in Warzone Caldera.
  • Sarà disponibile una playlist Battle royale standard.
  • Non saranno invece disponibili i contenuti di Modern Warfare II o Warzone 2.0, incluso il nuovo Battle Pass e i bundle del negozio.
  • I gettoni PE doppi e PE arma doppi non saranno condivisi tra Warzone Caldera e Warzone 2.0.
  • Warzone Caldera non avrà un negozio in gioco, ma i punti COD saranno condivisi tra tutti i giochi.
  • Le mappe Rebirth Island e Fortune’s Keep non saranno disponibili all’uscita di Call of Duty: Warzone Caldera.
  • In ogni caso, le stagioni future di Warzone 2.0 includeranno tantissime esaltanti novità per gli appassionati delle mappe Battle royale di piccole dimensioni.

PANORAMICA DI MODERN WARFARE II

  • Shoot House e Shipment tornano in versione rivisitata.Preparati a completare le sfide mimetica o tuffati in queste caotiche e frenetiche mappe.
  • Affronta il Moshpit CDL.Scopri le mappe e le regole ufficiali insieme alla tua squadra prima dell’introduzione della modalità classificata di Modern Warfare II.
  • Nuova missione Operazioni speciali ed Episodio 1 di Incursione disponibili nel corso della stagione.Trova un compagno e parti all’assalto via terra e aria prima di affrontare il prosieguo della storia di Modern Warfare II nella complessa esperienza di Incursione.

Shoot-Ship II – Shoot House all’uscita, Shipment a metà stagione

La Stagione 1 vedrà il ritorno di due celebri mappe di Modern Warfare (2019) in versione rivisitata: Shoot House e Shipment. Si tratta di mappe ideali per i collezionisti di mimetiche, celebri per gli scontri tanto frenetici quanto esaltanti che offrono.

Shoot House (uscita)

Situata nella giungla a sud di Las Almas, questa nuova versione di Shoot House è progettata per addestrare i mercenari del cartello a un livello paragonabile agli operatori delle forze speciali messicane. La struttura d’addestramento ha mantenuto il livello di letalità che ricordi: si tratta di una piccola mappa a tre corsie, adatta a tutti gli stili di gioco.

Shipment (metà stagione)

La versione rivisitata di Shipment, ambientata su una nave da carico flagellata da una tempesta nell’oceano Atlantico, offre il genere di caos che solo le mappe più compatte sanno generare. Pensavi di poter sfruttare i confini della mappa, com’era possibile fare nelle versioni precedenti? Occhio a non finire in acqua…

Preparati al multigiocatore classificato con Moshpit CDL

In una delle stagioni future di Modern Warfare II, Treyarch, in collaborazione con Infinity Ward e altri studi, presenterà un’esperienza multigiocatore classificata basata sull’espressione più puramente competitiva del gioco: la Call of Duty League.

Come già annunciato, la modalità classificata di Modern Warfare II è stata plasmata da due anni di prezioso feedback e includerà, tra gli altri elementi, divisioni abilità classificate, valutazione abilità visibile a tutti, una classifica Top 250 e ricompense pensate per gli operatori più competitivi.

Mentre proseguono i lavori per la creazione di questo aggiornamento, gli sviluppatori hanno pubblicato una speciale playlist Moshpit CDL per la Stagione 1.

La playlist includerà le tre modalità ufficiali della Call of Duty League, ossia Postazione, Cerca e distruggi e Controllo, con le stesse regole, restrizioni e rotazione delle mappe.

Scendi in campo con tre compagni altrettanto appassionati e allenati in vista dell’arrivo della modalità classificata; è meglio esercitarsi ora, prima che eventuali sconfitte impattino negativamente sulla tua valutazione abilità!

Operazioni speciali – Una nuova missione al lancio, primo episodio di Incursione a metà stagione

Scendi in campo in coppia a inizio stagione e prepara il terzetto ideale per la prova più difficile: la Stagione 1 introdurrà una nuova missione di Operazioni speciali e il primo episodio di Incursione.

Vantaggio tattico

Trova e distruggi i server di comunicazione nemici per individuare e recuperare tre hard drive pieni di informazioni cruciali sui tuoi avversari. Un operatore avrà il compito di eliminare le mine terrestri a bordo di un elicottero di supporto, mentre gli altri collaboreranno con soldati comandati dall’IA, andando a creare un team d’assalto di terra che si infiltrerà nelle strutture che contengono l’equipaggiamento nemico.

Rigioca spesso questa missione per ottenere le tre stelle settimanali e completa le sfide giornaliere per accumularne altre.

In arrivo a metà stagione: Incursione Episodio 1

Incursione, che prosegue la storia della Campagna di Modern Warfare II, rappresenterà un’ardua sfida per tutti i terzetti, grazie a un insieme di furtività, combattimenti adrenalinici ed enigmi da risolvere.

A metà stagione pubblicheremo una panoramica tattica e altre informazioni su Incursione.

Tier 1 e registri di battaglia

Una playlist Tier 1 sarà disponibile all’inizio della Stagione 1 e includerà salute ridotta, elementi dell’interfaccia limitati e fuoco amico, per garantire un’esperienza quanto più realistica possibile.

Nella Stagione 1 di Modern Warfare II arriveranno anche i registri di battaglia. Presto avrai altre informazioni a riguardo.

Ringraziamo tutti per la pazienza dimostrata riguardo all’uscita di queste attesissime funzionalità.

PANORAMICA GENERALE SULLA STAGIONE 1

  • Nuovo Battle Pass, più scelta per i giocatori.Completa un nuovo Battle Pass scegliendo i settori della che preferisci per sbloccare contenuti gratuiti* e premium in qualsiasi ordine.
  • Quattro armi e sei operatori. Due nuove piattaforme delle armi e due terzetti (uno composto da soldati scelti e uno da grandissimi giocatori di calcio), pensati per ampliare il tuo arsenale e il tuo roster di operatori.
  • Sistema di Prestigio stagionale.Scala i gradi Militari e sblocca nuove sfide e ricompense.

Il nuovo Battle Pass

Durante le stagioni di Modern Warfare (2019), il Battle Pass offriva ai giocatori una serie di contenuti gratuiti*, tra cui armi e punti Call of Duty, che si sbloccavano semplicemente giocando. Questo permetteva ai giocatori di sapere con certezza quali contenuti stessero ottenendo o sbloccando, con la possibilità di utilizzare e potenziare più di 100 contenuti, tra cui un operatore, progetti arma e tanto altro.

La Stagione 1 offrirà una versione aggiornata del Battle Pass, ricca di novità progettate per dare ancora più libertà di scelta ai giocatori.

Al posto di essere una progressione lineare tra i livelli disposta in un menu da scorrere nella parte bassa dello schermo, il Battle Pass verrà rappresentato da una mappa divisa in settori. I giocatori potranno sbloccare nuovi contenuti utilizzando i salti di livello Gettone Battaglia ottenuti in questa nuova mappa, che sarà sempre a tema con la stagione in corso. Ogni mappa offre almeno 20 settori, con cinque contenuti per settore. I gettoni serviranno a sbloccare i settori adiacenti o a ottenere nuovi contenuti all’interno di un settore già sbloccato.

In sostanza, i gettoni ti permetteranno di sbloccare specifici contenuti del Battle Pass al ritmo che preferisci. Vuoi una nuova arma o la skin operatore che ti piace tanto? Starà a te scegliere quali oggetti sbloccare per primi mentre combatti per completare la mappa. Stai puntando a una skin operatore particolarmente interessante, a un progetto o a una delle nuove armi? Scegli il settore corrispondente e comincia ad accumulare gettoni per sbloccarli!

La prossima settimana scoprirai i dettagli del nuovo Battle Pass.

Quattro nuove armi, due gratuite* nel Battle Pass

I giocatori più attenti avranno visto (e forse perfino utilizzato) entrambe le nuove armi incluse nel Battle Pass di questa stagione mentre giocavano alla Campagna di Modern Warfare II. Le stesse armi sono ora disponibili in Multigiocatore, Operazioni speciali e nelle modalità di Warzone 2.0. Victus XMR e la mitraglietta BAS-P saranno disponibili al lancio, invece i fucili d’assalto Chimera e M13B arriveranno nel corso della stagione.

Fucile di precisione Victus XMR – Piattaforma Imperatorium (all’uscita, Battle Pass)

Potente fucile di precisione a culatta mobile che spara colpi .50 BMG. I proiettili con involucro in tungsteno sono veloci e potenti, ma richiedono una mira precisa sulle lunghe distanze. Come sbloccarlo: è un’arma gratuita* inclusa nel Battle Pass.

Mitraglietta BAS-P – Piattaforma Bruen Ops (all’uscita, Battle Pass)

Cadenza di fuoco elevata e struttura modulare rendono la BAS-P perfetta per gli operatori che vogliono personalizzare la propria mitraglietta. Le munizioni subsoniche nascondono i teschi delle uccisioni al team nemico. Come sbloccarlo: è un’arma gratuita* inclusa nel Battle Pass.

Fucile d’assalto Chimera – Piattaforma Bruen Ops (metà stagione)

Grazie al silenziatore integrato e ai colpi subsonici lenti .300 BLK ad alta energia, il Chimera è ideale negli scontri ravvicinati. Le munizioni subsoniche nascondono i teschi delle uccisioni al team nemico. Come sbloccarlo: tramite bundle in negozio o sfida di sblocco.

Fucile d’assalto M13B – Piattaforma Bruen Ops (uscita)

L’M13B sfrutta un sistema di pistoni ad azione corta per offrire cadenza di fuoco elevata e rinculo ridotto. Come sbloccarlo: tramite bundle in negozio o sfida di sblocco

Tieni a mente che ciascuna nuova arma può utilizzare gli accessori dell’arsenale di Modern Warfare II. Inoltre, saranno disponibili insieme a nuove mimetiche base applicabili a tutte le armi una volta sbloccate e conteranno per il percorso verso l’ottenimento della mimetica Maestria Orione.

Amplia la tua squadra con sei nuovi operatori

Il fondatore di un gruppo antiterrorista nigeriano. Un soldato delle forze speciali d’élite danesi. Un membro tra i più abili della Task Force 141.

Questi tre operatori sono i soldati più potenti disponibili per la Stagione 1. Ecco cosa c’è da sapere al loro riguardo:

Zeus (lancio)

Nato nel Delta nigeriano, Zosar Kalu è il primo di tre figli e ha aiutato la famiglia ad allevare i due fratelli minori mentre i genitori inseguivano le proprie aspirazioni politiche. Il suo soprannome “Zeus” deriva da come suo fratello minore, nato con disartria (un disturbo del linguaggio), pronunciava il suo nome.

Dopo un anno di servizio militare al seguito di un battaglione delle forze speciali nigeriane, si è arruolato nelle stesse forze speciali, scalandone rapidamente i ranghi. Nello stesso periodo la sua famiglia, coinvolta in un’importante elezione, è stata uccisa da una cellula locale di Al-Qatala.

Rimasto orfano, nonché ultimo superstite della propria famiglia, Zeus ha creato i “Thunder” Corps, un gruppo antiterroristico volto a dare la caccia ai membri di Al-Qatala e consegnarli alla giustizia.

Come sbloccarlo: Zeus si sblocca automaticamente acquistando il Battle Pass della Stagione 1.

Klaus (metà stagione)

Klaus Fisker, membro delle forze speciali d’élite danesi, è una leggenda vivente per gli altri operatori.

C’è chi dice che la sua visione scotopica (un naturale adattamento degli occhi all’oscurità) fosse così potente da permettergli di percorrere chilometri nel buio più assoluto prima ancora che imparasse a leggere. Altri sono testimoni dei suoi eccezionali risultati in addestramento e dell’incrollabile ottimismo che dimostrava nel guidare i propri commilitoni.

Particolarmente leggendaria è stata una sua impresa sul confine dell’Urzikstan, quando Klaus ha trasportato un compagno ferito alla base più vicina, a 18 miglia di distanza, grazie agli insegnamenti del padre… e a una quantità inaspettata di cioccolato che il soldato ferito portava con sé.

Gaz (metà stagione)

La leggenda di Gaz, braccio destro di Price, è nata nel 2019, quando il valore da lui dimostrato nel respingere un attacco a Piccadilly Circus ha attirato l’attenzione del formidabile capitano della squadra SAS Bravo. In seguito è entrato a far parte dell’unità d’élite di Price, la Task Force 141.

Durante gli eventi della Campagna di Modern Warfare II, Gaz si è rivelato fondamentale nel salvare l’agente della CIA Kate Laswell da Al-Qatala. Ora è pronto a combattere a fianco dei compagni Price, Ghost e Soap e della loro alleata Farah (i membri del Red Team 141) per aiutare SpecGru a mantenere la pace nel mondo.

Come sbloccarlo: Klaus e Gaz saranno inclusi nei bundle pubblicati insieme all’aggiornamento di metà stagione.

Inoltre, per un periodo limitato saranno disponibili tre operatori in arrivo dal mondo del calcio…

La squadra dei sogni: Modern Warfare FC in arrivo nel corso della stagione

Il calcio avrà un ruolo importante nella Stagione 1, grazie all’evento Modern Warfare FC.

Durante l’evento, grazie a dei bundle a tempo limitato potrai aggiungere alla tua rosa di operatori tre dei più grandi atleti al mondo: Neymar Jr., che farà il suo debutto il 21 novembre, Paul Pogba, disponibile dal 25 novembre, e Leo Messi, che chiuderà il terzetto di fenomeni del campo (da battaglia) il 29 novembre.

Nel corso della stagione scoprirai ulteriori dettagli, tra cui informazioni sulla modalità a tempo limitato CODBall e il minigioco per la community Supporta un team.

Prestigio permanente: i nuovi progressi stagionali

A partire dalla Stagione 1, se raggiungerai il grado 56 sbloccherai il primo Prestigio. Così facendo sbloccherai un emblema, ricompense aggiuntive e una serie di sfide, da completare per ottenere un biglietto da visita esclusivo.

La Stagione 1 comprende quattro gradi Prestigio oltre al primo, ognuno dei quali sbloccherà sfide e ricompense aggiuntive:

  • Prestigio 2: sbloccato al grado 100
  • Prestigio 3: sbloccato al grado 150
  • Prestigio 4: sbloccato al grado 200
  • Prestigio 5: sbloccato al grado 250 (limite di livello per la Stagione 1).

Al termine della Stagione 1 i giocatori potranno continuare a salire di grado partendo dal Prestigio raggiunto a fine stagione. Questo permetterà ai giocatori privi del tempo necessario per salire di livello di non rimanere indietro in vista delle stagioni successive; inoltre, i progressi di chi avrà raggiunto il grado massimo nel corso della Stagione non verranno azzerati.

 

MSI anticipa il Black Friday e propone numerosi modelli di notebook a condizioni vantaggiose

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MSI anticipa il Black Friday e propone numerosi modelli di notebook a condizioni vantaggiose per tutto il mese di novembre. Numerosi sono i gaming laptop in promozione, tra cui si distinguono il Titan GT77, equipaggiato con CPU Core i7-12800H, grafica NVIDIA GeForce RTX3070Ti e display 17.3″ UHD, in grado di assicurare sempre performance al top, che è in vendita a 3.699 euro, anziché 3.899 euro, oppure il potentissimo Vector GP66, con la stessa CPU e la medesima grafica del modello sopra menzionato, ma con display da 15,6”FHD, in vendita a 2.499 euro, anziché 2.799 euro.

Chi dispone di un budget più contenuto potrà invece orientarsi sull’esclusivo modello Katana GF66 con processore i7-12700, grafica RTX3050Ti e display da 15,6” FHD144hz, che è in vendita a 1.099 euro, anziché 1.599 euro, oppure sul modello gaming entry-level GF63Thin, che potrà essere acquistato a 999 euro, anziché 1.149 euro.

Per quanti sono alla ricerca di un notebook con cui creare contenuti multimediali di vario tipo, invece, il modello da acquistare al volo è il Creator Z17, dotato di display da 17” QHD+ e grafica RTX3080 Max-Q, che sarà possibile a comprare a 3.399 euro, con uno sconto di ben 700 euro. Non mancano, infine, le occasioni nemmeno nell’ambito dei notebook per la produttività, tra i quali si distinguono il Prestige 14 Evo, basato sull’efficiente piattaforma Intel EvoTM, che è acquistabile a 999 euro anziché 1.299 euro, e due modelli di Modern 15, in vendita con prezzi a partire da 499 euro, con un risparmio di 200 euro. I notebook MSI oggetto della promozione sono acquistabili da Amazon, MediaWorld e Unieuro.

Turtle Beach Corporation svela la nuova Fuel Dual Controller Charging Station & Headset Stand per Xbox

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Turtle Beach Corporation svela oggi la nuova Fuel Dual Controller Charging Station & Headset Stand per Xbox. La charging station progettata per Xbox è il secondo prodotto di ricarica annunciato questa settimana da Turtle Beach, dopo la Fuel Compact VR Charging Station per Meta Quest 2, e dimostra la volontà dell’azienda di espandersi in mercati sempre diversi.

La Fuel Dual Controller Charging Station offre un’alimentazione affidabile e pronta all’uso per i controller wireless di Xbox Series X|S grazie a due batterie a ricarica rapida da oltre 22 ore. La stazione di ricarica può contenere due controller wireless Xbox, mentre il supporto per cuffie rimovibile assicura che le cuffie Stealth 600 Gen 2 MAX o le altre pluripremiate cuffie Turtle Beach siano sempre a portata di mano. Fuel Dual Controller Charging Station and Headset Stand per Xbox, in uscita il 12 dicembre 2022, è disponibile da oggi per il pre-order su www.turtlebeach.com e presso i rivenditori autorizzati al prezzo consigliato di 34,99 euro.

“All’inizio di questa settimana siamo entrati in una nuova categoria di prodotti con la presentazione del nostro Fuel VR Charger e stiamo già aggiungendo un altro prodotto alla famiglia Fuel con la nostra Fuel Dual Controller Charging Station con licenza ufficiale Xbox”, ha dichiarato Juergen Stark, Presidente e CEO di Turtle Beach Corporation. “Con i giocatori che si apprestano a sfidarsi all’ultimo Call of Duty e agli altri giochi in arrivo nelle vacanze natalizie, è sempre più importante mantenere tutta l’attrezzatura carica e pronta all’uso. Il Fuel Dual Charger alimenta i controller dei giocatori Xbox e aiuta a mantenere ordinata la loro area di gioco, diventando l’alloggiamento perfetto per due controller wireless e una cuffia”.

Di seguito la lista completa delle caratteristiche del Fuel Dual Controller Charging Station & Headset Stand per Xbox:

  • Lunga durata della batteria: Le doppie batterie offrono un’autonomia di oltre 22 ore l’una ed eliminano la necessità di utilizzare batterie usa e getta dannose per l’ambiente.
  • Caricamento semplice: I punti di contatto drop-and-charge forniscono un’alimentazione affidabile, mentre una chiara indicazione del livello di carica della batteria consente di tenere facilmente sotto controllo l’avanzamento della ricarica.
  • Include Stand per le cuffie: Riponete* le vostre cuffie Turtle Beach o di altro tipo accanto ai controller e sarete pronti all’azione in qualsiasi momento. Inoltre, il supporto è separato dalla stazione di ricarica e può essere collocato vicino al dock, invertito o in una posizione completamente diversa.

*Lo stand non ricarica le cuffie.

  • Ingombro ridotto: Carica due controller wireless Xbox contemporaneamente e riponi le cuffie occupando uno spazio minimo sulla scrivania.
  • Ricarica USB-C: Il cavo USB-C da 1m incluso assicura una ricarica rapida e una lunghezza adeguata alle vostre configurazioni di gioco.

Tutto quello che c’è da sapere su World of Warcraft Dragonflight

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Il 29 novembre a mezzanotte Blizzard Entertainment lancerà World of Warcraft: Dragonflight, la nona espansione del franchise. La nuova avventura è ambientata nelle Isole del Drago, un nuovo continente con cinque zone. Le isole esistono da anni nella tradizione di World of Warcraft, ma questa è la prima volta che i giocatori potranno esplorarle.

Blizzard ha anche annunciato il rinnovamento di alcune caratteristiche principali e l’introduzione di una nuova razza e classe giocabile. Mentre le Isole del Drago si risvegliano e i giocatori si preparano a entrare in una nuova era di avventure, scoprite le novità in arrivo con la nuova espansione del gioco.

Cinque cose da sapere sulla nuova espansione

Su cosa verterà il gameplay di Dragonflight?

Le Isole dei Draghi erano un tempo il cuore del regno dei draghi, fino a quando furono costretti a lasciarsi alle spalle la loro antica patria in seguito al Grande Disgregazione, che fu il risultato degli attacchi della Legione ad Azeroth e che vide gran parte della magia delle isole prosciugata.

Ora le isole si stanno risvegliando, tornando a essere piene di magia elementale, e i draghi sono pronti a reclamare la loro eredità e a tornare al loro legittimo posto di protettori di Azeroth. Tuttavia, le Isole sono indubbiamente cambiate negli ultimi 10.000 anni, con nuove sfide e il riemergere di vecchi nemici che devono essere affrontati e superati prima che i draghi possano davvero reclamare la loro casa ancestrale.

Avventurandosi nelle Isole dei Draghi, i giocatori potranno aiutare i draghi, scoprire le loro antiche terre e svelare segreti a lungo dimenticati, oltre a incontrare altre razze mortali, come i Tuskarr, che stanno facendo ritorno a Dragonflight.

Dove si svolge Dragonflight?

L’espansione si svolge in un continente inesplorato, le Isole del Drago. Essendo rimasto nascosto per più di 10.000 anni, è un luogo di cui pochi hanno sentito parlare e in cui ancora meno sono stati, quindi c’è molto da esplorare per i giocatori vecchi e nuovi.

Le Isole del Drago sono il più grande continente mai realizzato per un’espansione di World of Warcraft, progettato appositamente per la Cavalcata dei Draghi, una nuova forma di movimento aereo nel gioco. I giocatori potranno solcare i cieli delle nuove zone e guadagnare una cavalcatura drago personalizzabile in ognuna delle quattro zone principali di livellamento.

Le Isole sono composte da cinque zone: quattro di esse sono zone di livellamento, mentre Forbidden Reach è la zona di partenza per gli evocatori dracthyr. Alla prima partita, i giocatori possono avanzare nelle zone solo in ordine:

  • The Forbidden Reach (solo evocatori Dracthyr)
  • The Waking Shores
  • Ohn’ahran Plains
  • The Azure Span
  • Thaldraszus

Quali nuovi personaggi saranno presenti nell’espansione? 

L’espansione aggiungerà una nuova razza draconica chiamata Dracthyr, la prima combinazione di razza e classe giocabile di World of Warcraft. I giocatori potranno passare da una forma umanoide a una forma draconica per combattere i nemici e superare gli ostacoli, entrambe personalizzabili durante la creazione del personaggio.

I Dracthyr avranno una classe giocabile unica: l’Evocatore. I giocatori dovranno scegliere la loro alleanza, tra Orda e Alleanza. Gli Evocatori hanno due specializzazioni chiave: devastazione e conservazione, il che significa che possono combattere dal cielo con attacchi di fiato infuocato e utilizzare abilità magiche per la guarigione al fine di sostenere i loro alleati.

I giocatori saranno introdotti alla storia del Dracthyr in una nuovissima esperienza iniziale e potranno fare pratica con le nuove abilità prima di esplorare le Isole del Drago. Dracathyr è disponibile per i giocatori a partire dal livello 58. 

Quali sono le nuove funzioni?

Dragonflight introdurrà un sistema di talenti più complesso che permetterà ai giocatori di creare nuove combinazioni di incantesimi e abilità. L’albero principale “di classe” conterrà abilità di utilità per la propria classe, mentre gli alberi di “specializzazione” potenzieranno i poteri offensivi o curativi, e si concentrerà sulle prestazioni del ruolo corrente e si adatterà alla specializzazione in cui ci si trova. Quando i giocatori sceglieranno una specializzazione, l’albero verrà modificato in base alle loro esigenze.

Con il nuovo sistema di alberi dei talenti, i giocatori potranno creare combinazioni di incantesimi e abilità che prima non erano possibili.

Anche l’interfaccia utente riceverà il primo grande rinnovamento in 18 anni e migliorerà il design in modo da essere più attraente, accessibile e regolabile. I giocatori possono aspettarsi un aspetto più ordinato, con una minimappa più grande e una barra della salute più semplice. Anche l’HUD è stato migliorato e i giocatori potranno ora spostare elementi selezionati sullo schermo che possono essere salvati, modificati, copiati e nominati.

Quali sono le nuove professioni di Dragonflight?

In Dragonflight, le professioni subiranno un’enorme revisione e i tre aspetti principali saranno:

  • Ordini di crafting – permette ai giocatori di richiedere ad altri giocatori di creare qualcosa per loro, anche se non hanno la professione o la specializzazione giusta per farlo da soli;
  • Specializzazione dell’artigianato – consente di creare oggetti di qualità superiore concentrandosi su un’area particolare di un settore scelto;
  • Qualità – anche la qualità degli oggetti artigianali è stata aggiornata, il che significa che migliore è l’oggetto, maggiore sarà la sua utilità.

Di conseguenza, i giocatori potranno affinare il loro mestiere, il che può portare a una vasta clientela basata sulla reputazione di oggetti di alta qualità.

Resident Evil Village Gold Edition, la recensione su PS5

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Presentato nel corso della scorsa Tokyo Games Show, arriviamo al cospetto di Resident Evil Village Gold Edition, il titolo della nostra recensione per console PS5. Non vogliamo dire che è un’edizione voluta dalla fan base, ma è una cosa che si avvicina molto. L’inserimento della terza persona, per esempio, è quella che i “puristi” hanno chiesto per essere quanto più allineati alla saga regolare. Non è facile riconcepire un titolo cambiando il suo punto di vista, soprattutto dopo aver giocato a due capitoli fruiti in prima persona.

Capcom, nel mentre, ha deciso di chiudere con i Winters, rilasciando il DLC “Le ombre di Rose” che funge da mini-capitolo conclusivo della saga. Da una parte ci dispiace ma dall’altra lo comprendiamo. Una mini-storia che ci porterà ad esplorare la coscienza della protagonista, il legame con il megamicete e un destino che nessuno vuole accettare. Graditi ritorni, sorprese “non sorprese” e molte (non tutte) risposte da trovare.

resident evil village gold edition ombre rose

La modalità “I mercenari” ha richiamato tutto il nostro interesse. Il roster dei personaggi viene rimpinguato con la presenza sin da subito di Chris Redfield e la possibilità di sbloccare Lady Dimistrescu e Karl Heisenberg. Iniezioni di novità che ravvivano il gameplay, alla ricerca di nuovi record da raggiungere. E magari sbloccare anche inediti bonus che il titolo nasconde e custodisce gelosamente.

Resident Evil Village Gold Edition è una strada “furba” per richiamare tutti coloro che hanno perso il primo appuntamento, ma è anche un modo per rimettersi in gioco. In un modo o nell’altro il consiglio è quello di ritornare nell’incubo. Un ultimo saluto i Winters se lo meritano per cui vi lasciamo alla nostra recensione di Resident Evil Village Gold Edition, titolo, vi ricordiam, giocato nella sua versione per console PS5.

Il DLC “Le ombre di Rose”

Il nuovo e permetteteci di dire “unico” DLC di Resident Evil Village, prosegue la storia dal dove eravamo rimasti. Una Rose alle prede con i problemi adolescenziali e schiava del suo stesso potere. La figlia dei coniugi Winters ha i poteri della mutazione sin dalla nascita, portando a conclusione il lavoro ideato dagli ultimi rimasti dell’Umbrella Corporation. Ma non è proprio una vera estensione dell’ultimo capitolo giocato, bensì un nuovo punto di vista della storia già vissuta.

Si gioca in terza persona, argomento su cui torneremo più avanti nel corso di questa nostra recensione di Resident Evil Village Gold Edition. Questo nuovo modo di vedere le cose crea quasi una certa distanza rispetto la precedente esperienza. Il vivere il tutto seguendo le regole storiche della saga, sposta l’attenzione dal survival ad escape action game. Questo spostamento mette, però, in evidenza alcune lacune che la prima persona riusciva a mascherare meglio. I movimenti legnosi e poco reattivi del personaggio lasciano ampio spazio all’insorgere di fenomeni di frustrazione piuttosto eloquenti. Anche a difficoltà “normale” è facile divenire la preda degli adepti del Duca (perché sì, c’è anche lui).

resident evil village gold edition gameplay

Le Ombre di Rose è da vivere come un viaggio introspettivo, alla ricerca di un modo per eleminare la presenza del megamicete dalla vita dei Winters. Nella coscienza della giovane protagonista comparirà un angelo custode che si farà chiamare Micheal. Un suggeritore attento, che illustra la strada e anticipa i pericoli. Quasi come se sapesse prima cosa è meglio per lei e per il raggiungimento della missione. Se avete giocato alla versione base di Resident Evil Village, comprenderete come il finale di quella storia sia determinante per disvelare gli intenti di questo “custode”.

Al netto della nostra esperienza, prendendoci anche i nostri “dovuti” tempi, si raggiunge l’epilogo dell’ultimo capitolo della saga dei Winters in circa 4 ore. Se vi resta parecchio amaro in bocca con il finale di Village, vi consigliamo caldamente di godervi questo DLC. Molti interrogativi trovano una risposta, ma non tutti. Il problema è che, con ogni probabilità, resteranno tali anche nel futuro.

La terza persona

Resident Evil Biohazard e Resident Evil Village, rispettivamente il settimo e l’ottavo capitolo della saga “regolare”, hanno avuto l’ardire di lanciare un’inedita prospettiva “in prima persona”. Novità assoluta per l’intera serie, che ci ha sempre fatto vivere la storia e gli eventi “in maniera distaccata”. La scelta della terza persona era un retaggio storico. Per 6 capitoli –spin-off permettendo – siamo stati testimoni di “cose” senza viverle in prima persona. Un modo per enfatizzare il lato action del gioco e un po’ meno quello survival. E così è stato, con i Remake che hanno proseguito con la componente action.

Serviva un nuovo arco narrativo, un esperimento in grado di lanciare una nuova storia con nuovi personaggi. Serviva qualcosa di drastico, come l’introduzione della prima persona. La rottura c’è stata, senza essere seguita da una sperata accoglienza. Ed ecco che si ritorna, con ampia facoltà di scelta, alla terza persona. Possiamo, infatti, rigiocare da zero Resident Evil Village con una “bella” camera piazzata dietro alle spalle di Ethan. Il problema è che non basta solo questo per costruire un gameplay in terza persona degno di questo nome.

resident evil village gold edition nemici

La versione originale del gioco non era concepita come tale. Rieditare i movimenti di Ethan e renderli fruibili in questa nuova prospettiva non era una cosa facile e l’operazione è riuscita a metà. I cambi di movimento della telecamera li abbiamo trovati piuttosto reattivi, con una prontezza che ci ha permesso di non farci mai trovare impreparati di fronte al nemico. Di contro la legnosità dei movimenti dei personaggi principali – con quella “corsetta” da mezza maratona – presta il fianco all’insorgere della poca credibilità.

L’esperimento, oggettivamente parlando, lo abbiamo ritenuto fuori tema e non un contenuto “necessario”. Certo, il raccordo ideologico con le modalità di fruizione della saga “regolare” poteva essere interessante sulla carta. Snaturare, però, un titolo concepito in un’ottica completamente diversa lascia il tempo che trova.

Missioni aggiuntive e nuovi personaggi nella modalità “I mercenari”

Una vera spinta arriva dalla modalità “I mercenari”, con l’introduzione di nuovi livelli e 3 personaggi meritevoli di attenzione. La presenza di questa componente spiccatamente action ci colpì anche in sede di recensione della versione “liscia”. Un modo per rallentare uscire da quello stato d’ansia perenne del gioco base e fare qualcosa di più simile a un classico FPS. Un survival action a livelli con un Ethan ben più reattivo del gioco base, con tanto di potenziamenti da acquistare ondata dopo ondata.

Il plus, come anticipato, arriva con l’introduzione dei nuovi personaggi, Chris Redfield, Lady Dimitrescu e Karl Heisenberg. Gli ultimi due sono sbloccabili al raggiungimento del sesto livello, piuttosto ostico se regoliamo la difficoltà “a rialzo”. Ma tutto è parametrato, quindi “spesa vale impresa”. Le ricompense in termini di gameplay ci sono, come i potenziamenti passivi in grado di affliggere i nemici di turno con pesanti malus, o anche bonus che amplificano le nostre capacità offensive. In tutto questo pandemonio ci sono anche le famose abilità speciali.

resident evil village gold edition grafica

Chris Redfield può utilizzare uno state di Rage, simile all’inizione di adrenalina di Warzone. Questa ci permette di muoverci più velocemente e fare incetta di abberazioni e mutaforma di ogni genere e tipo. Si paga la lentezza del personaggio in favore di una forza fisica da non sottovalutare. La terrificante Lady Dimitrescu porta con se una scia di morte dipinta con le sue mani-lama. Una volta che si rifà il trucco con il rossetto, scatena l’inferno in-game lanciando specchiere a tutto spiano. Anche le 3 figlie daranno manforte alla madre, in un modo che è difficile da non immaginare.

Dulcis in fundo arriva il turno del folle Karl Heisenberg. Il suo martello è un po’ la croce e delizia del combat system di questo personaggio. Si paga sicuramente la lentezza e il fatto di attendere il recoil del colpo del martello. Il fatto, però, di estendere la potenza del fendente in un area predefinita, apre la strada ad un approccio tattico delle regole di ingaggio. Si attende un aggro (attiro un gruppo di nemici a me) e, poi, si scatena il martello. Immaginate cosa succede con la sua mossa speciale.

resident evil village gold edition longevità

In conclusione

Resident Evil Village Gold Edition riporta in auge le vicende della famiglia Winters, tracciando quello che senza ombra di dubbio è un giusto finale di questo arco narrativo. Tra “giusto” e “degno” ci passa un abisso ma quelli di Capcom hanno deciso così per cui “prendi e porta a casa”. Questa edizione arriva dopo il Tokyo Game Show 2022 che ha visto i fan (quelli del Sol Levante, in particolare) richiedere a gran voce la presenza della terza persona e il colosso giapponese che piegava la testa in segno di accondiscendenza. 

Una scisma ideologico che entra in netto contrasto con le idee di base con cui venne concepito il gioco. Idee che poi sono frutto delle modalità di fruizione del gioco. Se pensi un gioco “in prima persona” non è detto (e non lo è affatto) che tutto funziona anche “in terza”. Il finale della saga, come contenuto incluso nell’edizione, fa gola a molti, soprattutto a chi è rimasto “scottato” dall’inaspettato finale di Village. La giovane Rose si carica sulle spalle il duro compito di salutare tutti con un Addio.

La modalità “I mercenari” è forse quella che ringrazia maggiormente l’arrivo della Gold Editon, con nuovi livelli e personaggi in grado di ravvivare l’offerta del gameplay. La presenza sin da subito di Chris Redfield, e la possibilità di sbloccare Lady Dimitrescu e Karl Heisenberg è sicuramente un bel modo per riportare tutti sul campo di battaglia. 

Call of Duty: Modern Warfare 2, recensione Xbox Series X

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L’inossidabile Cpt. Price e quello che resta della vecchia 141 tornano in azione in Call of Duty: Modern Warfare 2, il titolo della nostra recensione per console Xbox Series X. I numeri della scorsa beta hanno già detto molto sull’interesse del popolo dei giocatori. Record senza precedenti. Noi eravamo tra quelli, che hanno letteralmente “incendiato” i 30 livelli messi a disposizione, sbloccando le favolose Impatto Laterale e Frontale.

Dovevamo iniziare con il piede giusto e lo abbiamo fatto, certi che le cose da fare sarebbero state tante dopo il 28 ottobre. E così è stato. L’attesa era, però, tutto rivolta alla nuova Campagna, e carpire le differenze rispetto la versione originale del racconto. Il momento storico lo conosciamo tutti, ed è stato anche un catalizzatore per il fattore immersione, visto e considerato l’abbiamo “divorata” in 4/5 ore. Tutte d’un fiato, ovviamente.

call of duty modern warfare 2 contesto

D’altronde ogni Call of Duty va iniziato così, e poi si sceglie la propria strada. La presenza della modalità PvE è stata una bella sorpresa, così come per il poligono di tiro. Abbiamo già parlato nella scorsa beta del nuovo sistema di progressione delle armi, e di come questa complicazione è in realtà un modo furbo per mettere in piedi uno sviluppo orizzontale delle armi. Il tutto sempre guardando a Warzone 2.0, pronto a fare capolino.

Interessante la presenza della componente survival, con sessioni stealth e crafting del tutto inedite. Una bella iniezione di novità, aiutata da una dimensione artistica che sembra migliorare di capitolo in capitolo. I team di sviluppo, capitanati da Infinity Ward e Activision, non hanno mai gongolato dopo i loro successi di questi anni. Il risultato è quello di una saga sempre al passo con i tempi, attenta alle richieste della sua fan base. Bene, vi lasciamo alla nostra recensione di Call of Duty: Modern Warfare 2, titolo, vi ricordiamo giocato nella sua versione per console Xbox Series X.

https://www.youtube.com/watch?v=tnsOrbljnK0&t=10s

Prime impressioni: Il nuovo corso che si affaccia

Giungiamo al cospetto di Call of Duty: Modern Warfare 2 con un po’ di esperienza sulle spalle. Lasciando stare le nostre immancabili serate su Twitch in compagnia di Warzone, c’è tutto il bagaglio di esperienza che ci portiamo dietro da Vanguard e il primo capitolo che ha avviato il reboot della saga. Un reboot che ha puntato molto sulla componente cinematografica, e questo è un dato di fatto. Torneremo su questo argomento più tardi, ma è un aspetto che arriva prima di ogni cosa.

Le cut-scene sono come degli “spezzoni” di un film. Il ritmo, le conversazioni e le situazioni vengono confezionate con uno stile che ha trovato la sua consacrazione nello spin-off che ci ha riportato ai tempi della seconda guerra mondiale, con dei protagonisti sopra ogni riga possibile immaginabile (talvolta sfociando nel irrealismo). Call of Duty: Modern Warfare 2 ci riporta, invece, in un contesto più recente, forse anche troppo visto il momento storico in cui viviamo, e questo è un elemento da non sottovalutare affatto.

call of duty modern warfare 2 campagna

Sotto il profilo narrativo, la Campagna principale è forse la migliore di sempre. Qualche riserva l’abbiamo se estendiamo il confronto con la serie storica del gioco, ed in particolare a Call of Duty 3 uscito nel 2006. Il perché di questo particolare termine di paragone va individuato nella scelta di puntare forte sull’immersività, iniziando a prendere delle distanze con i canoni previsti dal genere. Fu quella scelta che ha fatto sì che oggi la saga di Call of Duty è una delle più redditizie della storia dei videogiochi.

Sul fronte modalità non possiamo dire di essere troppo sorpresi. Se vi ricordata ci siamo “sparati” la bellezza di ben due week-end di beta su PS5, giocando alle diverse modalità multigiocatore a disposizione. Ci mancava la componente PvE, ed è stata una bella sorpresa trovarla nella versione finale del gioco. Resta il fatto che sotto il profilo dell’offerta videoludica abbiamo davanti un prodotto estremamente completo. E in tutto questo Warzone 2.0 è pronto per fare il suo ingresso trionfale.

Contesto di gioco: Dimentichiamoci (forse) il passato

Call of Duty: Modern Warfare (2019) ha avviato uno storico reboot della saga dedicata alla “guerra moderna”. Il concepimento di quella originale, da Call of Duty 4: Modern Warfare (2007) e seguenti, era figlio del tempo e dei fatti che stavano accadendo in quel momento. La guerra al terrorismo, dopo il tragico 11 settembre, ha ispirato fortemente gli sviluppatori in fase di creazione, costruendo una storia verosimile ma non surreale. Portare, adesso, quei fatti in un reboot sarebbe stato assolutamente anacronistico, ma al tempo stesso non potevano essere stravolti del tutto.

La grande intelligenza del team di sviluppo è stata quella di puntare tutto sui personaggi e sul loro lato caratteriale, costruire un’atmosfera e un ritmo narrativo decisamente accattivanti, e sfruttare al massimo le potenzialità delle console di nuova generazione. Il risultato è un’esperienza totalmente immersiva. Giocata ad “Esperto”, la Campagna si porta a casa nelle canoniche 4/5 orette. Tutte divorate, questo è poco ma sicuro. Da evidenziare, però, alcuni elementi di novità, elementi che proiettano la saga verso un interessante futuro.

call of duty modern warfare 2 personaggi

Quel sottile confine tra FPP (First Person Perspective) ed FPS (First Person Shooter) diventa sempre più sottile, al punto da costruire delle sessioni di sopravvivenza e di crafting inedite. Ed ecco che la realtà arriva come uno schiaffo, in un contesto dove siamo soli e circondati, con un esercito armato sino ai denti che ci da la caccia. Il tentativo è stato apprezzato anche se non è riuscito in toto.

Quando fai un passo del genere devi essere sicuro di non creare delle situazioni paradossali. L’impossibilità di spostare ed occultare i cadaveri dei nemici, e quelle lampadine indistruttibili rischiano di far deragliare il treno della credibilità. Proiettati in una dimensione stealth ti aspetti un orizzonte di cose da fare in linea con il momento, e così invece non è. Un’attenzione maggiore è stata dedicata, invece, alla fase di crafting e alla guerriglia urbana, con la costruzione di armi improvvisate conseguente alla raccolta di oggetti. Interessante sì, ma troppo poco per un team con un’esperienza ultraventennale.

Gameplay: PvE e quella voglia di sfidare Battlefield

Il genere degli FPS celebra, da qualche anno a questa parte, due leader incontrastati, identificati rispettivamente in Call of Duty e Battlefield. Il primo si è lanciato in una interpretazione del genere molto aderente al suo passato, salvo le ultime uscite dal campo dove ha preferito riservare un posto importante alla componente immersione. L’altro, invece, se ne è “sbattuto” altamente della modalità Storia, puntando tutto sul mettere in scena una guerra totale con armamenti futuristici.

Activision ha guardato con interesse il lavoro svolto nei laboratori EA, e la presenza di una feature multigiocatore chiamata Guerra Terrestre è un messaggio molto chiaro. Il problema, in tutto questo, è uno solo e si chiama Warzone. Il free-to-play si è già lasciato andare al battle royale, prevedendo mappe con max 150 giocatori in campo. Il rischio di fare dei pericolosi duplicati c’è, anche se gli sviluppatori hanno capito che l’unico modo per tener separate le cose è solo uno: acquisti in app e contenuti esclusivi.

call of duty modern warfare 2 storia

Esaurita la Campagna, di cose da fare ce ne sono diverse. La presenza di ben 3 modalità PvE è estremamente interessante. Si tratta di missioni co-op di due giocatori, con mappe contenute ed obiettivi stimolanti. Non si parte con alcun loadout, ma l’utilizzo delle diverse armi raccolte influisce sul livello di quelle presenti nell’armeria, anche se non ancora sbloccate. Una mossa intelligente questa, che non favorisce alcuna modalità di gioco.

La dimensioni delle mappe contenute e il TTK (Time To Kill) estremamente basso aiutano a rendere le partite molto veloci e dinamiche, anche se il rischio di mettere in campo le stesse strategie è dietro l’angolo. Sarebbe bello un qualcosa di procedurale in fase di generazione delle mappe, in modo da non creare delle barriere d’ingresso per chi non ha la fortuna di vivere a pane e COD. Il rischio cheater non sembra evitato, con i famosi headshoot’s boys che non ti danno nemmeno il tempo di respawnare.

https://www.youtube.com/watch?v=r72GP1PIZa0

Dimensione artistica: Pronti per arrivare nelle sale

Una parola per definire l’esperienza con la Campagna di Call of Duty: Modern Warfare 2: cinematografica. Si prosegue con la strada percorsa da Vanguard, con gli stessi ritmi e atteggiamenti dei protagonisti. Alcuni momenti clou sono, forse, meno “spinti” rispetto allo spin-off del 2021, ma quanto ad immersione abbiamo un nuovo vincitore. 4 orette in apnea, e quella scellerata decisione di giocarlo a difficoltà “Esperto”. Una scelta che ci ha permesso, però, di apprezzare, non solo l’AI dei nemici, ma anche le atmosfere regalate da questo nuovo capitolo della saga Modern Warfare.

Per la prima volta in assoluto abbiamo provato sulla nostra pelle la paura. Paura di fare rumore, essere scoperti, non avere armi e non trovare risorse utili per sopravvivere. Sensazioni inedite per un gioco dove vince chi spara (meglio) prima. L’aspetto strategico associato a COD rappresenta, quindi, una dimensione inedita, un qualcosa su cui puntare in chiave evolutiva. E bisogna farlo adesso, perché la concorrenza non sta lì a guardare.

call of duty modern warfare 2 grafica

La volontà vista in Vanguard, quella di puntare a un ritmo più action e cinematografico, la ritroviamo anche in Call of Duty: Modern Warfare 2. Paragonandolo al reboot del primo capitolo si va molto più veloci, con una spy story che si lancia verso una prosecuzione seriale. Sappiamo già che esiste un terzo capitolo, e magari è la volta buona per proseguire con un quarto. E magari arriva anche il momento di sbarcare al cinema, visto e considerato che il copione è già praticamente pronto (e pure gli attori secondo noi).

Sotto il profilo grafico non abbiamo nulla di eccepire. La qualità delle texture è sempre più vicina al fotorealismo, con un livello di dettaglio delle componenti materiche di primissimo livello. Un po’ meno la vegetazione, dove questo livello di attenzione è decisamente più basso. Armi ed equipaggiamento vincono il premio qualità, semplicemente perfetti. Menzione d’onore la merita la presenza dell’AMD FidelityFX CAS, in grado di migliorare il livello di nitidezza dei singoli pixel senza peggiorare il framerate generale.

call of duty modern warfare 2 ambientazione

In conclusione

Tante novità e molti spunti di interesse per quello che sarà. Call of Duty: Modern Warfare 2, anche questa volta, non si è risparmiato (e ben venga aggiungiamo noi). Con una Campagna al cardiopalma, e un comparto multigiocatore che propone una scelta sia PvP che PvE, le cose da fare non mancano di certo. La dimensione artistica, inoltre, ringrazia apertamente la potenza di calcolo delle console di nuova generazione ed ecco che il fattore immersione ci prende e ci porta per mano in una nuova esperienza con Price e quello che resta della 141. 

Certo, vi sono alcuni piccoli aspetti che vanno limati, altri, invece, che un po’ spaventano. Iniziamo con gli ultimi, e con quella presenza di una modalità forse troppo simile a quanto visto in Battlefield 2042 e che poco ci azzecca con COD. La presenza della parte stealth e sopravvivenza evidenziano alcuni anacronismi che diventano enormi quando diventano parte essenziale del gameplay. Tutto molto bello, ma quando si sfocia nel “troppo” il rischio di finire sotto la lente di ingrandimento c’è tutto, ed è questo il caso.