Dungeons & Dragons: Dark Alliance è l’atteso gioco di ruolo d’azione in terza persona sviluppato da Tuque Games. Basato sul celebre di gioco di ruolo da tavolo Dungeons & Dragons, questo è un successore spirituale di Baldur’s Gate: Dark Alliance e Baldur’s Gate: Dark Alliance II. Nella linea temporale di Forgotten Realms, Dungeons & Dragons: Dark Alliance sarà ambientato dopo The Crystal Shard (1988), il primo libro della trilogia di The Icewind Dale di R. A. Salvatore e il quarto libro della serie Legend of Drizzt.
Come anticipato da Salvatore, però, il gioco si discosterà per buona parte dal romanzo omonimo. All’interno di questo è infatti stato possibile approfondire ulteriori aspetti solo accennati nel libro. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e le edizioni.
Dungeons & Dragons: Dark Alliance: la data di uscita, le console dove giocarlo e la Deluxe Edition
Pubblicato dalla Wizards of the Coast, il videogioco diventerà disponibile a livello globale per PlayStation 4,PlayStation 5,Xbox One, Xbox Series X/Se PCMicrosoft Windows a partire dal 22 giugno 2021. Questo sarà acquistabile sia in formato fisico sia digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console o sulle piattaforme Epic Games Store e Steam al prezzo di 39,99€. Per giocarvi da PC, però, sono richiesti alcuni speciali requisiti minimi, soddisfando i quali si potrà godere del gioco al massimo delle sue potenzialità. Questi prevedono la necessità di disporre di un sistema operativo pari a Windows 10 e un processore AMD Ryzen 5 3600 o Intel Core i5-9600K. È inoltre necessario disporre di 16GB di RAM e di 50GB di spazio di archiviazione.
Oltre alla versione standard del gioco, al momento dell’uscita di questo sarà possibile acquistare anche una Digital Deluxe Edition al prezzo di 59,99€. All’interno di questa si potrà naturalmente ritrovare il gioco, un pacchetto di armi Beholder e altre tipologie di armi per i personaggi protagonisti. Infine, vi è anche l’espansione chiamata Echoes of the Blood War. Per chi desidera invece avere un edizione fisica da collezionista, vi è la Steelbook Edition. All’interno di questa, oltre al gioco, ad un pacchetto di armi aggiuntive e all’espansione Echoes of the Blood War, vi si ritroverà anche un piccolo art book, la soundtrack del videogioco e, naturalmente, la steelbook da collezione.
Dungeons & Dragons: Dark Alliance, la trama e il gameplay del videogioco
Dungeons & Dragons: Dark Alliance è ambientato nella regione della tundra di Icewind Dale, dove giganti del gelo e draghi vendicativi vagano liberi, mentre eserciti invasori si rafforzano sempre di più. Il gioco conterrà inoltre i personaggi della serie di romanzi di R.A. Salvatore The Legend of Drizzt, inclusi i quattro personaggi giocabili: Drizzt Do’Urden, Catti-brie, Bruenor Battlehammer e Wulfgar. Il primo di questi lotta per proteggere le sue terre, brandendo due scimitarre di luce. La guerriera Catti-brie, inguaribile ottimista, sfoggia invece un arco con il quale si dimostra infallibile, merito anche della sua straordinaria vista a raggio lungo.
Il nano Bruenor è invece segnato dall’aver perso il suo trono durante l’invasione dei mostri invastori in cerca del Crystal Shard. Egli, armato di ascia e scudo, si lancia ora senza pietà contro i nemici, desideroso di riavere ciò che è suo. Infine, il possente Wulfgar, liberatosi da cinque anni di prigionia, è ora alla ricerca di nuove avvenuture, pronto a distruggere ogni nemico con il suo mastodontico martello. Nel corso del gioco, questi quattro personaggi saranno chiamati ad affrontare alcuni dei mostri più leggendari del mondo di Dungeons & Dragons. Tra questi, oltre ai già citati giganti del gelo e ai draghi bianchi, si potrà infatti ritrovare anche i mostruosi beholder.
Ognuno dei quattro personaggi, naturalmente, presenterà uno stile di gioco distintivo e con abilità completamente personalizzabili. Completando le missioni, ed eliminando i boss presenti, si potrà poi sbloccare ulteriori abilità e ottenere un equipaggiamento formidabile, utile per affrontare sempre più sfide. Il gioco includerà inoltre sia la modalità giocatore singolo che multiplayer. Nella modalità giocatore singolo, il giocatore può scegliere uno qualsiasi dei quattro personaggi da controllare e scambiare tra loro. La modalità multiplayer consentirà invece la cooperazione online per un massimo di quattro giocatori.
Dungeons & Dragons: Dark Alliance, il trailer del videogioco
Deep Silver e 4A Games sono felici di annunciare il lancio di Metro Exodus per Xbox Series X/S e PlayStation 5. La versione Gen 9 di Metro Exodus gira a 4K / 60FPS con illuminazione Ray Traced su Xbox Series X e PlayStation 5. Il gioco base e le espansioni DLC presentano sia l’innovativo Ray Traced Global Illumination (RTGI), sia le tecniche Ray Traced Emissive Lighting già testate nella versione originale di Metro Exodus e nell’espansione The Two Colonels su tutti i contenuti.
Le console di nuova generazione vedono tempi di caricamento drasticamente ridotti grazie all’uso delle loro ottimizzazioni di archiviazione SSD, vantano pacchetti di texture 4K e una gamma di funzionalità specifiche della piattaforma tra cui miglioramenti dell’audio e della latenza del controller su Xbox e supporto per le funzionalità aptiche dei Controller Dual Sense di PlayStation 5.
Questi miglioramenti sono un aggiornamento gratuito per tutti i possessori della versione del gioco per Gen 8 o dellaMetro Exodus Complete Edition, un’edizione fisica di altissimo valore per nuovi giocatori che vogliono provare questo storico brand . Questa edizione completa include il gioco base ed entrambe le espansioni DLC: The Two Colonels e Sam’s Story.
Caratteristiche
Miglioramenti per le console di nuova generazione – Migliorato per utilizzare la potenza di Xbox Series X|S e PlayStation 5, inclusi 60FPS, risoluzione fino a 4K e illuminazione Ray Traced.
Potenziato per Xbox Series X |S – ottimizzato per funzionalità specifiche della piattaforma, tra cui audio potenziato e supporto Smart Delivery. Xbox Series X vanterà un’illuminazione Ray Traced completa, 4K 60FPS. Xbox Series S offrirà un’illuminazione Ray Traced completa, 60FPS e risoluzione 1080p.
Potenziato per PlayStation 5 – ottimizzato per funzionalità specifiche della piattaforma, tra cui supporto DualSense™ Haptic Feedback e audio 3D, insieme a illuminazione Ray Traced completa e immagini 4K a 60FPS.
Il Package completo – include Metro Exodus e tutti i contenuti DLC – The Two Colonels e Sam’s Story.
Vivi un Sandbox Survival – fuggi dalle rovine di Mosca e segui una storia avvincente che collega il classico gameplay di Metro con enormi livelli non lineari.
Combattimenti mortali e strategie stealth – rovista tra le rovine e crea sul campo il tuo arsenale di armi fatte a mano personalizzate e coinvolgi nemici umani e mutanti in emozionanti combattimenti tattici.
Esplora un mondo ostile – intraprendi un viaggio che abbraccia un intero anno passando dalla primavera, l’estate, l’autunno fino alle profondità dell’inverno nucleare. Scopri la natura selvaggia russa, animata da cicli giorno/notte e condizioni meteorologiche dinamiche.
Per un’analisi ancora più dettagliata della nuova tecnologia e delle funzionalità presenti in questa versione avanzata del gioco, visita il blog di 4A games: 4A-Games.com.mt.
La Rocksteady Studios si è negli ultimi anni imposta come una delle principali aziende videoludiche, che con alla serie di Batman: Arkham ha dato vita a veri e propri capolavori di questo settore. Il primo, Batman: Arkham Asylum, uscito nel 2009, ha infatti reinventato il personaggio del cavaliere oscuro costruendo intorno a lui una nuova storia con tutti i personaggi e le ambientazioni già celebri. Nel 2011 è invece arrivato Batman: Arkham City, seguito dal prequel Batman: Arkham Origins. Qualche anno dopo è infine uscito Batman: Arkham Knight (qui la recensione).
Sin dalla sua uscita, quest’ultimo è stato accolto in modo estremamente positivo, sia per la sua qualità grafica che per la trama e le modalità di gioco. Batman: Arkham Knight è stato indicato come uno dei giochi più importanti del decennio ed ha vinto numerosi premi come Gioco dell’Anno. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e le edizioni.
Batman: Arkham Knight: le console, il prezzo e le edizioni
Pubblicato dalla Warner Bros. Interactive, il videogioco è stato pubblicato a partire dal 23 giugno 2015 estendendosi nel corso dei mesi alle console Xbox One, PlayStation 4 e PC Microsoft Windows. Il gioco è disponibile sia in versione fisica che digitale, ritrovando questa sugli store delle console qui citate e sulla piattaforma Steam al prezzo di 19,99€. Per giocarvi da PC è però necessario soddisfare alcuni requisiti. Questi prevedono un sistema operativo Windows 8 a 64bit o superiore e un processore Intel Core i7-3770. Infine, occorre disporre di 8GB di RAM e di 55GB di spazio di archiviazione.
Del gioco sono state poi rilasciate alcune edizioni. La prima è la Premium Edition, acquistabile al prezzo di 39,99€. Questa comprende il gioco principale e il season pass, il quale presenta nuove missioni della storia, altri supercriminali che invadono Gotham City, nuove leggendarie Batmobili, mappe di sfida avanzate, skin di personaggi alternativi e nuovi tracciati di gara guidabili. Nel 2016 è invece stata pubblicata la Game of the Year Edition, contenente, oltre al gioco base, tutti i DLC disponibili. Per il gioco era inoltre stata programmata una Collector’sEdition, che avrebbe dovuto contenere oggetti come un artbook, una statua della Batmobile e altro ancora. Tuttavia, questa è poi stata annullata poco prima del lancio.
Batman: Arkham Knight, la trama e il gameplay del videogioco
La storia del gioco si svolge a poco più di un anno dagli eventi di Batman: Arkham City. Dopo la morte del Joker, Gotham City si trova in una strana situazione di stallo e quiete. La Wayne Enterprises sta cercando di ricostruire il quartiere sgomberato di Arkham City e tutti i criminali della città si proteggono dietro un profilo estremamente basso. Chi pensa però che Batman, riuscito ad eliminare la sua stessa nemesi, abbia paralizzato il crimine non può che sbagliare di grosso. Non solo il Pinguino, Due Facce, Edward Nigma tramano sottobanco mentre lo Spaventapasseri prepara il colpo definitivo della sua carriera, addirittura una nuova figura criminale si affaccia sulla città già abbastanza cupa.
Il gioco è presentato da una prospettiva in terza persona, con un focus primario sul combattimento corpo a corpo di Batman, abilità furtive, abilità investigative e gadget. Il combattimento, inoltre, si concentra sul concatenamento di attacchi contro numerosi nemici evitando danni, mentre la furtività consente a Batman di nascondersi in un’area, utilizzando gadget e l’ambiente per eliminare silenziosamente i nemici. Batman può muoversi liberamente nel mondo aperto di Gotham City, interagendo con i personaggi e intraprendendo missioni e sbloccando nuove aree avanzando nella storia principale o ottenendo nuove attrezzature.
Il giocatore è poi in grado di completare missioni secondarie lontano dalla storia principale per sbloccare contenuti aggiuntivi e oggetti da collezione. Arkham Knight introduce poi la celebre Batmobile come veicolo giocabile, utilizzato per il trasporto, la risoluzione di enigmi e il combattimento. Il veicolo offre poi la capacità di eseguire salti, aumentare la velocità, ruotare sul posto, sfondare oggetti come barricate e alberi e lanciare missili che possono immobilizzare i veicoli nemici. Batman può infine espellersi dalla Batmobile e iniziare immediatamente a planare su Gotham City per combattere corpo a corpo contro i nemici.
I nemici di Batman
Il principale antagonista del videogioco è Spaventapasseri, il quale è ora particolarmente mutato sia esteticamente e psicologicamente. Si presenta dunque come un personaggio estremamente più spietato, pronto a tutto pur di eliminare Batman. Accanto a lui vi è il Cavaliere di Arkham, un misterioso individuo raffigurato come una versione militarizzata e criminale di Batman. Il celebre Joker compare come allucinazione di Batman, causando all’eroe non pochi problemi. Nel corso del gioco si ritrovano poi numerosi altri nemici classici di Batman come Harley Quinn, Due Facce, Pinguino, Enigmista e Killer Croc.
Quella di Super Mario è una delle più popolari e durature serie videoludiche della storia, la quale ha avuto un profondo impatto sulla cultura mondiale. Conosciuta in ogni dove, questa è ad oggi composta da oltre 200 videogiochi, comprendente anche numerosi spin-off. Tra i titoli arcade, quelli di ruolo e quelli sportivi, la saga di Super Mario sembra non conoscere fine. Proprio riguardo alla serie dedicata agli sport, particolarmente apprezzata è quella chiamata Mario Golf. Questa comprende ad oggi ben 8 giochi, il primo dei quali uscito addirittura nel 1984. L’ultimo uscito, Mario Golf: World Tour, risale invece al 2014. A breve, però, sarà disponibile un nuovo capitolo, intitolato Mario Golf: Super Rush.
Questo, in uscita nel 2021, andrà ad aggiornare una serie di dinamiche classiche della serie, avvelendosi delle ultime novità tecnologiche. Sviluppato dalla Camelot Software Planning, il gioco presenterà inoltre diverse nuove modalità di gioco, che renderanno il tutto particolarmente più avvincente e coinvolgente. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay, alle sue modalità e ai suoi personaggi giocabili. Si elencherà poi anche la data di uscita e il prezzo del gioco.
Mario Golf: Super Rush, la data di uscita, il prezzo e altri dettagli
Pubblicato dalla Nintendo, il gioco ha una data d’uscita attualmente fissata al 25 giugno 2021. A partire da quel momento diventerà disponibile per la sola consoleNintendo Switch al prezzo di 59,99€. Il gioco potrà essere acquistato sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima versione sul Nintendo Store. Per acquistarla ed eseguire il download, basterà accedere con il proprio account.
Mario Golf: Super Rush, il gameplay del videogioco
Il gameplay fondamentale di Mario Golf: Super Rush è paragonabile a quello dei capitoli precedenti della serie Mario Golf. Attraverso le regole del golf tradizionale, l’obiettivo primario del giocatore è quello di far entrare la pallina in ogni buca con il minor numero di colpi possibile, utilizzando le varie mazze da golf a sua disposizione. Il giocatore che completa il gioco con il minor numero di colpi sarà il vincitore della partita nel contesto della competizione. Diversi sono poi gli strumenti a disposizione dei giocatori per vantaggi strategici, come il Shot Gauge che mostra la direzione e la curva della palla contro le pendenze e la funzione di scansione, che consente al giocatore di valutare meglio l’elevazione del terreno.
Il gioco offre inoltre sia controlli a pulsante convenzionali per effettuare tiri che controlli di movimento per simulare di colpire la palla con uno swing. Lo Speed Golf è invece una modalità appena introdotta per la serie Mario Golf, che permette ai giocatori di prendere parte contemporaneamente in una gara per completare la buca prima dei loro avversari. Dopo ogni swing, i giocatori corrono lungo il percorso verso la propria palla per effettuare il tiro successivo, affrontando altri giocatori e ostacoli lungo il percorso. Ogni personaggio nel roster del gioco, inoltre, ha abilità Special Shot e Special Dash uniche da sfruttare. Ad esempio, Luigi ha la capacità di congelare il terreno, guadagnando così vantaggio sugli avversari.
Un’altra nuova modalità qui introdotta è la Battle Golf. Questa assomiglia meccanicamente allo Speed Golf, ma differisce per il fatto che si svolge su uno speciale campo da arena in cui i giocatori devono prima affondare la palla in 3 delle 9 buche aperte per vincere. Inoltre, il gioco presenta una modalità storia intitolata Golf Adventure che include elementi di gioco di ruolo come l’acquisizione di esperienza e la progressione delle statistiche. I giocatori controllano il proprio Mii personalizzabile mentre diventano studenti in un country club, si allenano e affrontano i compagni di classe del Regno dei Funghi. Vi è infine la possibilità di giocare anche in modalità multiplayer fino a un massimo di altri tre giocatori, sia in locale che online.
I personaggi di Mario Golf: Super Rush
Il gioco presenterà un’ampia varietà di personaggi giocabili, ognuno con le proprie abilità e statistiche personali. Oltre ovviamente a Mario, protagonista immancabile, si ritroveranno anche gli altri personaggi celebri della serie di Super Mario, come Luigi, la Principessa Peach, Toad e Yoshi. Si potrà in alternativa giocare nei panni dei celebri antagonisti Wario, WaluigiBowser e Bowser Junior. Altri personaggi ancora sono Donkey Kong, Daisy, Boo, Pauline, Plakkoopa e Rosalinda. Recentemente è stato anche annunciato che ReBob-Omba, originariamente apparso in Super Mario 64, sarà tra i personaggi giocabili.
L’azienda di videogiochi indipendente Pixelman Studios ha annunciato nel 2020 l’arrivo del videogioco Soulborn, un titolo attualmente ancora in fase di sviluppo ma già mostratosi attraverso alcuni trailer. Gli sviluppatori hanno dichiarato che si tratta di un gioco che trae profonda ispirazione da saghe come quella di The Legend of Zelda e The Witcher. I giocatori avranno qui però modo di scontrarsi con la mitologia nordica, la stessa che ha tra i suoi dei nomi noti come Thor, Odino e Loki. Stando a quanto fino ad ora rivelato, questo si appresta ad essere un gioco particolarmente atteso dai fan del genere, che permetterà di dar vita ed epici scontri in un contesto open world.
Attualmente non sono molti i dettagli noti su Soulborn, il quale però si preannuncia come un titolo che potrebbe facilmente dare vita, in caso di successo, ad una nuova saga videoludica ambientata in un contesto ormai sempre più popolare e apprezzato. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui sarà possibile utilizzarlo e la sua data di uscita attualmente stabilita.
Soulborn: la data di uscita e le console su cui giocarlo
Pubblicato dalla Pixelmad Studios, Soulborn non ha ancora una data d’uscita stabilita, ma stando a quanto riportato dal sito ufficiale, questa dovrebbe avere luogo intorno alla metà del 2022. Il gioco è però stato già annunciato per le console PlayStation 5, Xbox Serie X/S e per PCMicrosoft Windows. Questo sarà certamente rilasciato in formato fisico e digitale, potendo poi ritrovare quest’ultima da scaricare dagli store ufficiali delle console qui citate e su piattaforme come Steam. Attualmente non sono ancora noti il prezzo, i requisiti o la durata del gioco, ma questi dettagli verranno certamente resi noti con l’approssimarsi della data di uscita del gioco.
Soulborn: la trama del videogioco
Il gioco è ambientato 644 anni dopo il primo Ragnarök, dove morirono tutti gli dei. Midgard, tuttavia, rinacque e con esso vari semidei. Protagonista è della storia è Brynjar Townshield, un semidio nato dall’anima e portatore dell’arma più potente di tutti e nove i mondi: Mjölnir. Brynjar è però stato derubato della tua patria e una nuova apocalisse appare essere ormai imminente. Il crepuscolo degli dei, il Ragnarök, è pronto a verificarsi nuovamente e non c’è niente tra Midgard e la sua fine se non lo stesso semidio protagonista, i suoi amici più cari e il potere del Mjölnir. Brynjar sarà dunque chiamato a prendere decisioni particolarmente dolorose per evitare la distruzione di massa e sconfiggere la bestia divoratrice di anime nota come Nidhöggr!
Soulborn: il gameplay del videogioco
Il videogioco si configura come un open world vibrante ed enorme con diversi biomi e molti luoghi da poter scoprire nei loro minimi dettagli. Vestendo i panni del semidio Brynjar, si potrà esplorare la bellezza di Midgard, creare nuove attrezzature e pozioni o seguire la storia principale. Il giocatore è infatti libero di scegliere a cosa dare la precedenza, dove andare o cosa fare dopo. Occorre però fare molta attenzione, perché Midgard è piena di nemici, come giganti del fuoco, golem e altre creature mistiche ispirate ai norvegesi, i quali non mancheranno di attaccare il protagonista nel tentativo di ostacolare il suo percorso.
Per rispondere agli attacchi, il giocatore potrà anche trasformare il Mjölnir in una spada, un arco o nel leggendario martello. Questo si rivelerà dunque un’arma fondamentale per sconfiggere i nemici sfruttando le loro vulnerabilità. Ogni nemico è infatti dotato di punti di forza e di debolezza. Scoprendo queste ultime, al giocatore basterà colpirli lì per annientarli e proseguire nel gioco. Al fine di progredire nell’avventura, sarà inoltre possibile preparare varie pozioni per rendere più facile il proprio viaggio o trasformare materiali rari in potenti armature. Infine, si potranno esplorare dungeon nascosti, risolvere enigmi complessi e scoprire ulteriori segreti nascosti nel gioco, che permetteranno di ottenere ricompense o abilità aggiuntive.
Da sempre l’invasione aliena ai danni della Terra è un tema ricorrente nel cinema, nella letteratura e nelle altre arti. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, queste opere portano ad immedesimarsi, per ovvi motivi, con la specie umana, la quale deve difendersi dall’attacco proveniente dallo spazio. Il videogioco Destroy All Humans!, invece, ribalta tale punto di vista portando i giocatori ad assumere i panni degli alieni, i quali arrivano sulla Terra con intenzioni tutt’altro che pacifiche. Sviluppato dalla Pandemic Studios, il titolo offre dunque grande intrattenimento unito ad una caratteristica atmosfera da film di fantascienza degli anni Cinquanta.
Il gioco è l’ultimo della serie Destroy all Humans!, la quale vanta ad oggi ben cinque capitoli. Il primo di questi è uscito nel 2005, e il nuovo videogioco è proprio un remake migliorato di quell’originale. All’interno di questo si ritrova una trama, modalità di gioco e una grafica completamente riviste e modernizzate agli standard attuali. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.
Destroy All Humans! per Ps4, Xbox One, PC e Switch: prezzo, requisiti e DLC del remake
Pubblicato dalla THQ Nordic, Destroy All Humans! è stato reso disponibile a partire dal 28 luglio 2020 per Xbox One, PlayStation 4 e Microsoft Windows. Prossimamente, il 29 giugno2021 questo verrà portato anche su Nintendo Switch. Il gioco è acquistabile sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console qui citate come anche sulla piattaforma Steam al prezzo di 29,99€.
Per giocarvi da PC, vi sono però alcuni requisiti da soddisfare, così da poter utilizzare il gioco al massimo delle sue potenzialità. Questi richiedono un sistema operativo Windows 10 a 64bit e un processore Intel Core i3-8100 o AMD Ryzen 3 1300. È infine necessario disporre di 16GB di RAM e 19GB di spazio di archiviazione, come anche di una scheda video tra NVIDIA GeForce GTX 1050 TI o AMD Radeon 470 o supereriore.
Del videogioco è stato poi rilasciato un pacchetto DLC da 9,99€ contenente diverse skin per i personaggi alieni. Queste permetteranno di avvalersi di costumi diversi da quelli base, arricchendo così di nuovi colori il videogioco. Al momento questo è l’unico pacchetto DLC disponibile per il gioco, ma gli sviluppatori non hanno escluso che in futuro potrebbero esserne rilasciati degli altri che, idealmente, andranno a concentrarsi sull’espansione degli ambienti già presenti.
Destroy All Humans!: la trama e il gameplay del videogioco
Il videogioco si svolge negli Stati Uniti degli anni Cinquanta. Qui si schianta un alieno della razza Furon, il quale viene subito prelevato dai militari, sezionato e studiato approfonditamente. Nel frattempo, l’astronave madre, non ricevendo più alcun segnale dall’alieno in missione, decide di recarsi a sua volta sul pianeta Terra per scoprire cosa sia accaduto. Una volta qui, scoperta la sorte dell’alieno, gli altri membri della specie decidono di invadere il pianeta, sottomettendolo al loro volere. Tuttavia, i Furon dovranno scontrarsi con una serie di armi che gli umani hanno da poco messo a punto, e che potrebbero ostacolare i loro piani di conquista.
Il gioco è giocato da una prospettiva in terza persona. Il giocatore controlla Cryptosporidium 137 (“Crypto” in breve). Questi è dotato di un vasto arsenale di armi aliene come Zap-O-Matic e Anal Probe, per sconfiggere i nemici. Ha inoltre anche abilità sovrumane come poteri psicocinetici e la capacità di travestirsi da umani. Crypto può poi spostarsi utilizzando un jetpack per navigare rapidamente nell’ambiente. Può infine anche comandare il disco volante, che è dotato di un raggio della morte per uccidere gli avversari. I giocatori potranno poi eseguire movimenti come planare e precipitare e possono concatenare azioni come sparare ai nemici mentre li levitano.
Il gioco introduce la modalità Focus, che consente ai giocatori di agganciare altri nemici. Crypto è protetto da uno scudo, che informa i giocatori sulla direzione degli attacchi ostili. Il gioco presenta sei posizioni sandbox che possono essere esplorate liberamente. Ogni luogo offre sfide uniche da completare per i giocatori. Queste sono la Fattoria Turnipseed, territorio occupato da contadini, e la cittadina di Rockwell. Vi è poi una città più grande, Santa Modesta, e la città industriale Union Town. Capitol City, invece, presenta i quartieri generali della difesa nazionale. Infine, vi è l’Area 42, base militare nascosta nel deserto.
Tony Hawk è uno dei più celebri skater di sempre, inventore di numerose acrobazie e virtuoso dello skateboard come pochi al mondo. La sua popolarità lo ha portato a diventare protagonista di numerosi prodotti audiovisivi, come in particolare un’intera serie videoludica dedicata a lui e alle sue prodezze sullo skate. Dal 1999, anno di uscita di Tony Hawk’s Pro Skater, ad oggi, sono numerosi i titoli usciti di questa. il nuovo Tony Hawk’s Pro Skater 1+2 (qui la recensione), sviluppato dalla Vicarius Visions, si presenta come una remaster dei primi due giochi della serie, introducendo però diverse novità. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed ai suoi skater. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.
Tony Hawk’s Pro Skater 1+2: le console, il prezzo e i requisiti
Pubblicato dalla Activision, Tony Hawk’s Pro Skater 1+2 è stato reso disponibile a partire dal 4 settembre 2020 per Xbox One, PlayStation 4 e Microsoft Windows. Successivamente, il 26 marzo 2021 è stato esteto a PlayStation 5e Xbox Series X/S. Il 25 giugno 2021, infine, arriverà anche sulla console Nintendo Switch. Questo è acquistabile sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console qui citate come anche sulla piattaforma Epic Games al prezzo di 44,99€. La Digital Deluxe Edition, invece, al prezzo di 54,99€, include oltre al gioco base anchelo skater chiamato The Ripper, diversi costumi retro unici per Tony Hawk, Steve Caballero e Rodney Mullen, e contenuti retro unici per la modalità “Crea uno skater”.
Per giocarvi da PC, vi sono però alcuni requisiti da soddisfare, così da poter utilizzare il gioco al massimo delle sue potenzialità. Questi richiedono un sistema operativo Windows 10 a 64bit e un processore Intel Core i5-2500 o AMD Ryzen 5 1600X. È infine necessario disporre di 12GB di RAM e anche di una scheda video tra NVIDIA GTX 970 o AMD Radeon R9 390 o superiore.
Tony Hawk’s Pro Skater 1+2: il gameplay del videogioco
Tony Hawk’s Pro Skater 1 + 2 è un videogioco di skateboard giocato in una visuale in terza persona con il suo gameplay orientato ai classici giochi arcade. Pertanto, l’obiettivo della maggior parte delle modalità di gioco è ottenere un punteggio elevato o raccogliere determinati oggetti. Il giocatore deve completare gli obiettivi per sbloccare i livelli e progredire nel gioco. Per ottenere punti, il giocatore dovrà dunque eseguire con successo diverse acrobrazie e combinare antenne, capriole, grind, labbra e manuali, con esecuzioni di successo che si andranno ad aggiungere al punteggio.
Il valore in punti dell’acrobazia si basa sul tempo mantenuto, sui gradi ruotati, sul numero di acrobazie eseguite in sequenza, sull’esecuzione di acrobazie su punti di riferimento specifici sulla mappa e sul numero di volte in cui le acrobazie sono state utilizzate. Le prese riuscite si aggiungono anche all’indicatore speciale del giocatore, che, una volta pieno, consente l’esecuzione di prese speciali che valgono molto di più delle prese normali. Le alette (che cadono dallo skateboard a causa di uno scarso atterraggio) non ottengono punti per la sequenza di tentativi tentati e ripristinano la barra speciale su vuota.
Anche se il gioco è un remaster solo dei primi due capitoli, Pro Skater 1 + 2 presenta anche trucchi introdotti nei giochi successivi fino a Tony Hawk’s Underground come revert, trasferimenti di spine, piante da parete, nonché la capacità di eseguire trucchi avanzati come come doppi lanci e per passare da un tipo di trucco all’altro come grind, labbra e manuali in una sequenza. Tuttavia, è possibile ripristinare i controlli solo con le manovre possibili nei giochi originali. Il giocatore può anche creare il proprio skater e skatepark con le modalità Create-A-Skater e Create-A-Park. Il gioco, infine, include anche lo schermo diviso locale e il multiplayer online.
Gli skater di Tony Hawk’s Pro Skater 1+2
Il gioco presenta 21 skateboarder professionisti e tre personaggi originali. Tutti gli skateboarder professionisti dei primi due giochi sono tornati per il remaster, apparendo con la loro età attuale, anche se la Digital Deluxe Edition offre skin anni ’80 per alcuni degli skater. Il remaster include inoltre diversi nuovi e più giovani pro skateboarder, alcuni dei quali, come Nyjah Huston, Riley Hawk e Lizzie Armanto, erano già apparsi nei successivi giochi di Tony Hawk.
Nel mettere insieme il roster, è stata prestata particolare attenzione alla rappresentazione della diversità etnica e di genere, portando all’inclusione dello skater transgender Leo Baker. L’attore Jack Black fornisce la sua somiglianza e la sua voce per il personaggio di Ufficiale Dick, un skater segreto giocabile che era presente anche nei giochi originali. Altri personaggi segreti includono un alieno e lo Squartatore scheletro, la mascotte di Powell Peralta. Il personaggio segreto originale di Pro Skater 2, Spider-Man, non è invece qui presente a causa di problemi di licenza.
Tony Hawk’s Pro Skater 1+2: il trailer del videogioco
Quello di Splatoon è un franchise di videogiochi sparatutto in terza persona creato da Hisashi Nogami e sviluppato dalla Nintendo. Il primo titolo, rilasciato nel 2015, ha ottenuto da subito un grande successo, dando vita ad un sequel intitolato Splatoon 2 nel 2017 e ad un terzo capitolo, intitolato Splatoon 3, recentemente annunciato e di prossima uscita. La serie è particolarmente nota per i suoi personaggi cefalopodi immaginari e antropomorfi noti come Inklings e Octolings, basati rispettivamente su calamari e polpi, che si trasformano a piacimento tra forme umanoidi e cefalopodi.
Spesso si impegnano in battaglie tra loro per il territorio e usano una varietà di armi che producono e sparano inchiostro colorato mentre sono in forma umanoide, o nuotano e si nascondono in superfici ricoperte del loro stesso inchiostro colorato mentre sono nelle loro forme cefalopodiche. Nell’attesa di poter giocare al terzo capitolo, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare i dettagli ad oggi noti di questo, come anche la sua data di uscita attualmente prevista.
Splatoon 3: la data di uscita e la console dove giocarlo
Pubblicato dalla Nintendo, Splatoon 3 è stato annunciato durante il Nintendo Direct del 17 febbraio 2021. La sua data d’uscita è attualmente fissata al 2022, ma per avere indicazioni più precise sul periodo dell’anno, bisognerà ancora attendere. Il gioco sarà naturalmente disponibile unicamente per la console Nintendo Switch.
Attualmente, inoltre, non è stato ancora rivelato il prezzo del gioco, ma è un altro dettaglio che sarà noto con l’approssimarsi dell’uscita del titolo. Per poterlo ottenere in formato digitale, però, sarà ovviamente necessario collegarsi al Nintendo Store con il proprio account. Così facendo sarà possibile avviare il download ed ottenere il gioco. Prima è però necessario assicurarsi che la propria console disponga di sufficiente spazio libero.
Splatoon 3: la trama e il gameplay del videogioco
Attualmente si sa molto poco del gioco. Stando a quanto visto nel trailer introduttivo, oltre alle opzioni di personalizzazione che permetteranno di colorare il personaggio a proprio piacimento, il gioco a prima vista sembra essere avere un approccio più incentrato sulla narrazione, mostrando un viaggio in treno da un luogo desertico a una grande città in stile Tokyo. Il cambio di ambientazione lascia presumere dunque una serie di novità in arrivo per il videogioco. La Nintendo, nella descrizione del trailer su YouTube, ha precisato:
“Splatoon 3 arriva su Nintendo Switch nel 2022! Sulla scia del caos, entra nelle Splatlands bruciate dal sole e nella nuova città, Splatsville, abitata da Inkling e Octoling induriti dalla battaglia. Nuove armi, mosse e altro ti aspettano, quindi assicurati di tenere d’occhio gli aggiornamenti in futuro.”
Non è chiaro cos’altro offrirà Splatoon 3, anche se il trailer alla fine ha mostrato quello che sembra essere il tipico gameplay multiplayer della serie in cui i giocatori, fino ad un massimo di 8, hanno il compito di schizzare quanto più inchiostro colorato possibile sull’ambiente per superare i loro avversari. Se quanto noto della serie sembra dunque trovare qui conferma, allo stesso tempo è possibile immaginare che, oltre alle armi e alle mosse, nuove modalità verranno aggiunte. Anche per quanto riguarda i personaggi disponibili è lecito attendersi qualche nuova introduzione.
Allo stesso modo, è possibile che con questo capitolo venga approfondita anche una modalità single-player, già presentata nel DLC del secondo capitolo intitolato Octo Expansion. Questa presentava una serie di sfide particolarmente creative, che non facevano sentire la mancanza di altri giocatori. Tale modalità potrebbe ora trovare maggiore espansione proprio nel terzo capitolo della serie, ma per avere ulteriori conferme a riguardo bisognerà necessariamente attendere l’uscita del gioco.
In attesa della recensione, siamo qui a raccontarvi le nostre prime impressioni sul nuovo Final Fantasy VII Remake Intergrade, titolo provato in esclusiva su console PS5. “Nuovo”, ovviamente, per modo di dire. Se vi ricordate, già lo scorso anno abbiamo avuto il piacere e l’onore di provare con mano la versione “base”. La nostra esperienza, raccontata con la recensione PS4 di Final Fantasy VII Remake, già ci convinse ampiamente. Il ritorno in grande stile di Cloud e dell’Avalanche, a distanza di oltre 20 anni, è stato un vero tuffo al cuore.
Square Enix, con l’arrivo della nuova generazione di console, non poteva di certo restare con le mani in mano. Questa versione migliorata, però, ha puntato sul lato forte del gioco. Quello, ovviamente, grafico. Per accontentare tutti, gli sviluppatori hanno introdotto due modalità, una che punta alla risoluzione 4K e una ai 60fps. Nessuno, quindi, dovrebbe rimanere scontento. Troviamo le texture generali completamente migliorate, con un una gestione dell’illuminazione e dell’occlusione ambientale da far girare la testa.
Forte della presenza dell’SSD ultraveloce, i caricamenti sono molto rapidi(ma non instantanei, ndr). Il gameplay dialoga con il controller grazie alla presenza del feedback aptico e dei grilletti adattivi. Il loro contributo, per quanto importante, non ci accompagna in tutto il gioco ma solo in determinati momenti. Quelli che Square ha ritenuto utile (e non si è capito sulla base di cosa, ndr).
Dulcis in fundo, oltre alla versione migliorata del gioco, ottenibile gratuitamente se siete in possesso dell’edizione PS4, Square Enix introduce un nuovo personaggio con Final Fantasy VII Remake InterMission. Si tratta di Yuffie Kisaragi, vecchia conoscenza della saga storica. Il contenuto extra, acquistabile separatamente, ci porterà in una missione top-secret con l’obiettivo di recuperare l’Ultimate Materia dai laboratori Shinra.
Insomma, l’attesa c’era e finalmente ci siamo. Non ci resta che raccontarvi le nostre prime impressioni con la nostra recensione (in corso) di Final Fantasy VII Remake Intergrade, titolo giocato in esclusiva su PS5.
Prime impressioni: Midgar è ancora più bella
Il lato artistico dell’ennesimo capolavoro di Square Enix non si discute. Lo avevamo già detto, in verità, con la versione PS4 e si conferma anche questa volta sulla next-gen Sony. Questa nuova edizione punta forte sul fattore grafico, con l’intento di mettere alla prova le potenzialità di PS5. Non abbiamo, però, capito se e come il ray tracing sia stato inserito o meno. L’unica cosa che ci è chiara è che esistono due modalità, Fedeltà 4K e Performance. La prima spinge l’acceleratore sulla risoluzione mantenendo un frame rate di 30fps, la seconda, invece, alza i giri sugli fps, portandoli a 60.
Mettendole a paragone, però, non riusciamo a capire se il ray tracing si attiva o meno. Lo abbiamo provato su un televisore 4K UHD con DisplayHDR 1000, ma non possiamo mettere la mano sul fuoco circa la presenza di questa tecnlogia di rendering. Speriamo che gli sviluppatori intervengano, quanto prima, per definire la questione. Noi, nel mentre, lo stiamo giocando interamente in perfomance mode. Il motivo è molto semplice, visto che i combattimenti a 60 fps sono puro godimento.
Final Fantasy VII Remake Intergradedà il meglio di sé nelle strade di Midgar. Dal centro urbano ai bassifondi sembra di (ri)rigiocare per la prima volta a Final Fantasy VII. Per quanto, chi vi scrive, non ama i rifacimenti ed è votato al purismo, è quasi impossibile restare indifferenti al lato artistico del gioco. Non è solo questione di grafica, ma è il contesto ad essere unico nel suo genere.
La nostra attenzione, calamitata verso il lato grafico, non riuscita ancora a cogliere, al meglio, i miglioramenti al gameplay. La presenza del feedback aptico si fa sentire ma non sta facendo la differenza al momento. Non troviamo, in questo senso, un vero e proprio punto di rottura con la versione PS4. Non lo vediamo un grande difetto, anche se qualcosina di più si poteva fare. Il trigger adattivo poteva essere tranquillamente utilizzato in combattimento per selezionare le due tipologie di attacco, giusto per fare un piccolo esempio.
Contesto di gioco: una scintilla da cogliere
Probabilmente siamo monotoni, e vi chiediamo scusa in anticipo. Ma prima di lasciarci con le nostre prime impressioni di Final Fantasy VII Remake Intergrade, con la recensione in corso d’opera, vogliamo evidenziare una piccola feature inserita che prende il nome di photo mode. Come ben sapete, il lato debole dello scrivente è proprio questo. Ci siamo portati a casa, in meno di 2 ore effettive di gioco, la bellezza di circa un centinaio di photo.
La modalità fotografica, inserita all’interno di questa versione migliorata, riesce a catturare tutti gli upgrade effettuati. Fermando l’istante, la scena è in grado di descrivere il momento nei minimi dettagli. Anche la semplice scintilla, non distinguibile nitidamente in sede di combattimento, diventa un elemento da dieci e lode.
In pochi la utilizzeranno, anche perché ad uso e consumi delle cd. “nicchie” di appassionati. Nicchia che ha bisogno sempre di nuovi appassionati. Provate a cristallizzare alcuni istanti di questa versione dedicata alla next-gen, giusto per cogliere al meglio il grande lavoro artistico di Square Enix. Lo abbiamo fatto solo superficialmente lo scorso anno, visto e considerato che questa feature è stata introdotta appositamente in questa occasione. Non utilizzarla è un vero peccato.
Lato multimediale: la next gen si vede
Square Enixpunta tutto sulla grafica. Il colpo d’occhio è eccezionale, e migliora quando dagli spazi chiusi si passa da quelli aperti. Merito della gestione delle luci, con i modelli delle texture che non sembrano migliorati tantissimo rispetto all’edizione PS4 Pro. Il tutto sembra più bello, o meglio, più luminoso. Ma in tutto questo c’entra qualcosa il ray tracing?
Ad oggi non ne abbiamo ancora la certezza della sua presenza o meno. Le due modalità, performance e grafica, lavorano sulla qualità in generale, con una profondita di campo migliorata e un framerate che passa da 60 a 30 fps. Le luci, i riflessi e l’occlusione ambientale non sembrano beneficiare o meno di questa scelta. Tutto questo ci porta a pensare che il ray tracing non sia contemplato in Final Fantasy VII Remake Intergrade. A dirvela tutta non ne sentiamo il bisogno. Graficamente è perfetto.
La promessa di Yoshinori Kitase, il producer di questo remake, è stata mantenuta. Al lancio della versione dedicata alla nuova PS5 aveva dichiarato che la qualità del gioco sarebbe stata simile a quella di una produzione Hollywoodiana. Beh, tutto vero. Le varie ambientazioni sembrano più vive, più vere. I bassifondi di Midgar parlano da soli, con la città che merita di essere vissuta in ogni suo vicolo.
Ebbene sì, Final Fantasy VII Remake Intergrade, in un certo modo, ti invita ad esplorare strade e vicoli, in cerca di qualcosa e qualcuno. Sebbene la componente action, come vedremo in seguito, sia rimasta a secco di migliorie, quella grafica, invece, ci ha guadagnato moltissimo. Un remake di un remake, insomma, un giro di parole da far girare la testa.
Gameplay: scusate ma il DualSense?!
Square Enix ha puntato tutto sulla grafica, e questo lo abbiamo capito, dimenticandosi che esiste un controller di nuova generazione che si chiama DualSense. Final Fantasy VII Remake Intergrade, si ricorda della sua presenza solo in alcune occasioni, come ad esempio la folle corsa in moto contro quelli della Shinra. Il feedback aptico lancia dei timidi segnali nel corso delle battaglie, creando una notevole distanza tra noi e il gioco.
La svolta action della saga aveva, in un certo modo, preparato il terreno per vivere al meglio alcuni momenti di gioco. Il trigger adattivo, giusto per dirne una, poteva essere utilizzato per le due tipologie di attacco invece di premere il triangolo tutte le sante volte. È giusto un esempio, utile per far capire come le attenzioni degli sviluppatori hanno puntato altrove.
Lo capiamo, ma fino a un certo punto. Con la nuova generazione siamo diventati molto più esigenti. Immaginiamo che la stessa cosa sia capitata anche a voi. Le potenzialità del DualSense, in chiave immersione, vanno tutte sfruttate. Un titolo come Final Fantasy VII Remake Intergrade era perfetto in questo senso, viste le numerose e intense battaglie presenti nel corso dell’avventura.
Questa nuova versione, però, porta con sé una vecchia conoscenza, se siete dei veterani della saga. Stiamo parlando del giovane ninja Yuffie Kisaragi che torna in questo capitolo con il DLC Intermission. Il contenuto extra è acquistabile separatamente se avete fatto l’upgrade della versione PS4. In questa missione dobbiamo infiltrarci nei laboratori Shinra per sottrarre l’Ultimate Materia. Ma stiamo forse parlando dell’Ultima Weapon?! Non vi resta che scoprirlo.
Ci mancava solo il gameplay per chiudere la nostra recensione di Ratchet & Clank: Rift Apart, ultima grande esclusiva PS5. Seconda uscita importante per Insomniac Games. Dopo Marvel’s Spider-Man Miles Morales, arriva un grande classico del first partySony. Il prossimo anno la saga spegnerà le 20 candeline, con ben 15 titoli all’attivo tra saghe regolari , spin-off e remake.
Si riparte dal titolo uscito nel 2016, quello che celebrava l’uscita del film, oltre che un simil reboot della saga. Le fasi iniziali del gioco, infatti, ricordano quanto successo in quest’ultimo capitolo, con un simpatico teatrino in cui vengono illustrati gli eventi e un tutorial giocato.
Il salto grafico è piuttosto importante. Il signor ray tracing alimenta il nostro palato sin dai primi vagiti del gameplay. Anche se, a dire il vero, quello che ha attirato di più la nostra attenzione è il lato espressivo dei vari protagonisti. Per quanto il gameplay sia, da sempre, la pietra miliare della saga, ci piace pensare che qualcuno si è accorto che esistono anche altre cose importanti. D’altro canto il fattore immersione, comunemente inteso, inizia con il gameplay, ma da solo non basta.
Se da una parte il lato grafico fa il suo lavoro, il DualSense riesce, come sempre, a fare la sua gran figura. Il feedback aptico e i trigger adattivi fanno sentire la loro presenza, senza, però, mai dare fastidio. Ogni arma sfrutta i due livelli di pressioni del trigger R2, scegliendo la modalità di fuoco. Un piccolo assaggio della rivoluzione sensoriale che Sony ha avviato con la sua next-gen.
Senza andare oltre, vi lasciamo alle nostre prime impressioni di gioco, lasciando sempre valido il nostro appuntamento con la prossima recensione di Ratchet & Clank: Rift Apart.
Prime impressioni: immersione fa rima con azione
Ratchet & Clank: Rift Apartpunta forte sul suo lato action. Lo fa sin da subito, senza mai dare segni di rallentamenti. Le cut-scene ci sono, ma sono essenziali, rapide e non invasive. Il gameplay resta sempre il protagonista indiscusso. Il nostro Ratchet ricomincia da dove ci eravamo lasciati. Il layout dei controlli è lo stesso del 2016, così come le cose che il giovane Lombax sa fare. La piccola rinfrescata, comunque, è servita.
Per vedere quello che di nuovo è stato introdotto dobbiamo arrivare al primo salto dimensionale, quello che ci porta nell’universo in cui il diabolico Dr. Nefarius ha vinto. Qui facciamo la conoscenza della new entry della serie, Rivet. A prima vista sembra l’alter ego femminile di Ratchet. Un’affermazione, questa, che trae origine dallo stile di gioco dei due. Praticamente identico. Ancora troppo poco per saltare ad affrettate conclusioni, anche se ci aspettavamo due diversi stili di gioco.
Il lato artistico del gioco lascia ancora una volta il segno. La differenza, però, la fa il ray tracing. Insomniac Games ci ha dimostrato che ha capito come sfruttare, al meglio, la nuova tecnologia di rendering. Come in Marvel’s Spiderman Miles Morales, pure in Ratchet & Clank: Rift Aparttroviamo la modalità performance RT. Forti della positiva esperienza con l’instancabile arrampicamuri, anche in questa occasione abbiamo ceduto al fascino dei 60 fps e alla potenza della luce.
Le dinamiche dei viaggi interplanetari le ritroviamo, al pari, in questa avventura, ma la loro fruizione è completamente diversa. Il merito di tutto questo è dei caricamenti ultra-veloci del nuovo SSD di PS5, che azzera i tempi di caricamento. “Azzera” è il termine giusto, visto che sono in tempo reale.
Contesto di gioco: una saga che si evolve
Alle soglie dei 20 anni di attività, Ratchet & Clank: Rift Apart rappresenta un nuovo capitolo a tutti gli effetti. Quello del 2016 era quasi un promo del film in uscita, anche perché riprendeva eventi e situazioni già viste nel primo storico capitolo del 2002, con qualche innesto preso da quelli successivi. Un remake, insomma, che, a conti fatti, non rientra nemmeno nella timeline “ufficiale” della saga.
Insomniac Games e Sonychiamano a sé nuovi adepti. Si ricomincia da capo, quindi, con una nuova storia, nuovi personaggi, (quasi) nuovi nemici. Il gameplay non richiede un grado di preparazione importante. Basta il breve tutorial iniziale e quelli che vengono somministrati via via. Un’accessibilità, questa, che viene anche dimostrata nei momenti iniziali dell’avventura. La storia e il gameplay, infatti, vengono raccontati giocando. Impossibile non celebrare l’intelligenza di questa scelta degli sviluppatori.
Il gameplay è stato, da sempre, il focus di ogni titolo della saga. Avendo come competitor diretto il buon vecchio Crash Bandicoot, per forza di cose si doveva puntare su un sistema di gioco rapido e frenetico. Valido anche in questa occasione, con la vena action che lavora a ritmo serrato. Ci abbiamo, però, visto anche un’attenzione verso la narrativa. Questo aspetto, che viaggiava sempre in secondo piano, è salito in cattedra. La storia raccontata in questa occasione presenta delle sfumature di maturità, con una morale sempre pronta a fare il suo ingresso.
Come non celebrare, in via del tutto inedita, la presenza della photo mode. Insomniac Games, in questo campo, fa scuola. Senza fare troppi sforzi, prende la modalità fotografica presente in Marvel’s Spider-Man Miles Morales e Marvel’s Spider-Man Remastered e la trasferisce in Ratchet & Clank: Rift Apart. L’unico aspetto diverso è la presenza delle pose. Il nostro personaggio, infatti, può assumere delle posizioni ed espressioni diverse a seconda dello scatto che vogliamo portare a casa.
https://youtu.be/9p_gg9UW9k4
Il lato multimediale: una capacità espressiva senza precedenti
Ratchet & Clank: Rift Apart, come già ribadito nel corso della recensione, avvia, di fatto, un nuovo corso della saga. Archiviato il capitolo “ponte” del 2016, la famosa serie di Insomniac Games è pronta per intraprendere una strada che, per forza di cose, incrocia quella della nuova generazione. Tralasciando il fatto – e mica da poco – di essere uno studio first party Sony, gli sviluppatori, in questo nuovo capitolo, hanno fatto di tutto per sfruttare al meglio tutte le nuove feature a disposizione.
Ed ecco, quindi, che sale in cattedra il ray tracing, con tutti gli annessi e connessi. L’idea della modalità perfomance RT, presa in prestito da Miles Morales, funziona alla grande anche in Ratchet & Clank: Rift Apart. In un certo senso, vista l’ambientazione lontana anni luce dalla New York di Spiderman, funziona anche meglio. Quando il ray tracing c’è fa sempre vedere la sua presenza, con una transizione verso i 60fps che appare, ad occhio nudo, rapida e indolore.
Luci, suoni e colori sono riusciti, in verità, in un’impresa senza precedenti per la saga. I vari personaggi, buoni o cattivi che siano, possiedono una capacità espressiva tale da caratterizzare un personaggio. Ci si accorge di questo piccolo, ma importantissimo dettaglio, non solo nelle cutscene ma anche nei momenti di gameplay puro. La presenza della photo mode, inoltre, aiuta moltissimo nel cogliere questo aspetto, del tutto inedito per la saga.
I giochi di luci e colori, permettono, altresì di entrare in prima persona nel mondo di Ratchet & Clank, vivendo la storia con un po’ più di empatia. Il gameplay resta sempre e comunque l’osservato speciale, ma ci siamo accorti che esistono anche una trama e dei personaggi. Il nuovo corso della fortunata saga di Insomniac Games inizia da qui.
Gameplay: due personaggi “copia e incolla”
Non ci si accorge subito di questo preoccupante aspetto, ma dopo la prima ora di gioco la dura verità si manifesta. Ratchet e Rivet sono due cloni. Cambia solo l’aspetto fisico, ma i due protagonisti di Ratchet & Clank: Rift Apart, in termini di gameplay, sono pressoché identici. La progressione dei personaggi, della build e delle armi è condivisa. Una scelta, questa, che genera un appiattimento dell’esperienza generale di gioco, che porta, in seguito, alla tanto odiata apatia da ripetività.
L’unico elemento che risveglia, ogni tanto, il nostro interesse, è insito nel livello da affrontare. Le dinamiche sono le stesse del 2016, e della serie in generale. Si sceglie il pianeta da esplorare e si parte alla volta del corpo celeste. Ivi raggiunto, quello che ci aspetta è sempre una sorpresa, se la si vede dal punto di vista dell’esplorazione. Per ravvivare il piatto vengono inseriti delle missioni secondarie che, il più delle volte, sbloccano dei pezzi armatura.
Il gameplay e le cose da fare, gira che ti rigira, sono quasi sempre gli stessi. L’elemento, però, che ci ha spinto sempre oltre, tralasciando la storia e il contesto degli eventi di cui abbiamo già ampiamente discusso, resta quello della progressione. Oltre alle armi, che a livello creativo non fanno una minima piega, il concetto di build ci ha convinto. Non parliamo solo del lato estetico, ma anche a livello di gioco. Ogni componente (peccato che ce ne siano solo 3, ndr) ha dei perk che si riflettono in gameplay. Ed ecco che quell’action platform “classico” strizza l’occhio al mondo degli RPG.
Lo abbiamo già detto in precedenza e non ci stancheremo di ribadirlo anche in questa occasione. Ratchet & Clank: Rift Apart ha tracciato la nuova direzione della saga, inserendo, in maniera non troppo brusca, dei piccoli ma importanti elementi di novità. Sta a voi, adesso, scegliere da che parte stare, da quello dei puristi o quelli che accettano il cambiamento.
In conclusione
Come avete potuto vedere questa volta abbiamo voluto fare le cose in maniera diversa rispetto al solito. Il motivo è molto semplice, non vogliamo dimenticare nulla per strada. Scrivere una recensione non è per nulla facile, ma la cosa che a tutti puntano è creare un prodotto utile ed efficace. Una guida all’acquisto, in primis, ma anche una sintesi dell’essenziale e dell’utile.
Le prime impressioni su Ratchet & Clank: Rift Apartsono state più che buone. Ci aspettavamo un signor titolo è così è stato. Insomniac Games ha compreso perfettamente il vero significato della parola “next gen”. Un termine, questo, che non guarda solo ed esclusivamente l’aspetto tecnico ma anche quello ideologico. Una rivoluzione filosofica quella apportata da questo nuovo capitolo della saga, che non mette il gameplay al primo posto.
Il contesto di gioco vede un titolo più maturo rispetto a quelli precedenti. I personaggi hanno una storia da raccontare, e noi abbiamo voglia di ascoltarla. Anche il lato espressivo, forte di una risoluzione grafica di tutto rispetto, sono state una piacevole e gradita novità. Il lato multimediale, inoltre, parla perfettamente la lingua della nuova generazione. La modalità performance RT, ancora una volta, ci lascia a bocca aperta.
Ratchet & Clank: Rift Apart, purtroppo, cade sul suo lato più forte, quello del gameplay. I due protagonisti, Ratchet e Rivet, sono identici in tutto e per tutto. Lo stile di gioco e la progressione sono condivisi, senza alcun aspetto peculiare. Una scelta, questa, che si ritorce contro di noi visto che, già dopo la prima ora di gioco, la ripetitività spunta dietro l’angolino.