Le aziende videoludiche Omega Force e Koei sono note in particolare per la serie nota come Warriors, la quale comprende diverse sotto-serie di videogiochi. Se le più celebri sono senza dubbio Dynasty Warriors e Samurai Warriors, un’altra molto apprezzata è anche quella relativa a One Piece. Basati sull’omonimo e popolarissimo manga di Eiichirō Oda, la cui scrittura è ancora in corso dopo oltre 20 anni, i videogiochi sono divenuti altrettanto popolari a partire dal 2012, anno di realizzazione del primo. L’ultimo uscito è One Piece Pirate Warriors 4, quarto capitolo della serie che permette di esplorare ulteriormente il mondo dei pirati e i suoi carismatici protagonisti.
Dato il buon successo del titolo precedente, la Omega Force decise di dar vita ad un nuovo avvincente capitolo. A dirigerlo vi è Hideo Suzuki, che si è preoccupato di dotare questo nuovo titolo della serie di tutte le maggiori innovazioni tecnologiche e grafiche sviluppatesi in questi anni. Tale volontà ha così portato a dover attendere ben cinque anni prima di poter disporre del videogioco. Al momento della sua uscita, però, One Piece Pirate Warriors 4 si è affermato come un autentico successo, raggiungendo in brevissimo tempo il milione di copie vendute in tutto il mondo.
Con anche ottimi pareri da parte della critica, il videogioco ha confermato il grande interesse degli appassionati verso questa specifica serie, lasciando immaginare che in futuro potranno esserci ulteriori titoli con cui potersi intrattenere. Prima di iniziare a giocare con quest’ultimo, però, sarà certamente utile conoscere qualche suo dettaglio in più. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile scoprire per quali console questo è disponibile, a quale prezzo e quali requisiti si richiedono. Successivamente, sarà possibile avere ulteriori dettagli sulla trama, il gameplay, i personaggi e le edizioni speciali del videogioco.
One Piece Pirate Warriors 4 per Ps4, PC, Xbox One e Nintendo Swithc: uscita, prezzo e requisiti
Pubblicato dalla Namco Bandai Games, il videogioco è stato distribuito in tutto il mondo a partire dal 27 marzo 2020 per le console PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PCMicrosoft Windows. È possibile acquistare il gioco in formato fisico o digitale al prezzo di 49,99€, ritrovando quest’ultimo sugli store principali delle console o sulla piattaforma Steam per PC. Per potervi giocare su PC occorre però soddisfare alcuni requisiti, al fine di poter disporre del videogioco al suo meglio. Questi prevedono un sistema operativo Windows 10 a 64bit, un processore Intel Core i5 3450 o AMD Ryzen 3 1300X, e di una scheda video NVIDIA GeForce GTX 660 (2GB) o AMD Radeon HD 7870 (2GB). Infine, occorre disporre di 8GB di RAM e di uno spazio di archiviazione di 25GB.
One Piece Pirate Warriors 4: la trama del videogioco
L’arco narrativo di One Piece Pirate Warriors 4 porta i giocatori avanti e indietro nel tempo, fino a rivivere le origini di Cappello di Paglia e della sua ciurma. Si inizia esplorando il Regno di Alabasta, proseguendo poi il viaggio alla ricerca di fantomatico One Piece vivendo i momenti più salienti di un’avventura che sembra destinata a non aver mai fine. Stavolta, però, Rufy si trova a doversi confrontare con il pericoloso Kaido, trasformatosi in un potente drago dopo aver sconfitto una serie di celebri pirati. Sconffigere tale nuovo nemico sarà quantomai necessario per il protagonista, che aspira come sempre a trovare l’One Piece divenendo il Re dei pirati. Tra luoghi inesplorati, imprevisti e nuovi incontri, l’avventura di Rufy e della sua ciurma sarà come sempre ricca di grandi emozioni.
One Piece Pirate Warriors 4: il gameplay e i personaggi
Il gioco presenta un gameplay simile a quello dei capitoli precedenti. Viene introdotta una nuova modalità di gioco chiamata “Modalità Titan”, in cui gli avversari sono tanto della propria taglia, molto più piccoli o molto più grandi, costringendo il giocatore a modificare la propria strategia. Il gioco, inoltre, ha una sua storia originale che prende l’arco di Wano da One Piece, adattandola con nuovi risvolti. Presenta infine anche quattro nuove modalità multiplayer chiamate Giant Boss Battle, Total Bounty Battle, Timed Defense Battle e Territory Battle. La modalità Dream-Log è stata rinnovata, consentendo di procedere con un personaggio a propria scelta attraverso le varie isole, mentre le aree sono state completamente ricreate, rendendole più vaste ed aumentando il numero di nemici.
Il gioco offre 52 personaggi giocabili nel gioco, 43 dei quali sono personaggi base, mentre 9 personaggi aggiuntivi sono stati aggiunti in seguito tramite DLC. Ognuno di questi è sbloccabile completando determinate missioni o dopo aver ottenuto determinati gradi in battaglia. Tra i più noti si citano:
Monkey D. Luffy
Roronoa Zoro
Usopp
Sanji
Nami
Tony Tony Chopper
Nico Robin
Franky
Brook
Buggy
Dracule Mihawk
Smoker
Tashigi
Crocodile
Portgas D. Ace
Marshall D. Teach (Blackbeard)
Boa Hancock
Emporio Ivankov
Jimbei
Borsalino (Kizaru)
Kuzan (Aokiji)
Sakazuki (Akainu)
Edward Newgate (Whitebeard)
One Piece Pirate Warriors 4: la Kaido Edition e la Deluxe Edition
Del videogioco sono inoltre presenti due diverse edizioni, ognuna con contenuti e particolarità a sé. Vi è innanzitutto la Deluxe Edition, che al costo di €94,99 presenta il gioco completo e il Character Pass con 9 personaggi e lo sblocco anticipato di Charlotte Katakuri. La KaidoEdition, invece, ha un costo di 139,98€ e presenta un esclusivo box da collezione dove, oltre al gioco completo, si ritrova anche un diorama di 30cm con illuminazione a LED raffigurante Rufy in Gear 4th contro l’Imperatore Kaido. Si tratta di una statua particolarmente imponente e curata sin nei minimi dettagli, che ogni appassionato tanto del manga quanto del videogioco non può permettersi di non avere.
One Piece Pirate Warriors 4: il trailer del videogioco
Tra le tante saghe videoludiche di genere d’azione, una delle più avvincenti è quella di Warriors, che dal 2000 comprende numerosi titoli attraverso diverse sotto-serie. Una delle più apprezzate e ricche è quella di Samurai Warriors, composta da cinque capitoli principali e diverse espansioni e spin-off. Attualmente, si è in attesa del nuovo Samurai Warriors 5, il cui arrivo sugli scaffali e in versione digitale è ormai imminente. A sviluppare questa vi è l’azienda giapponese Omega Force, autrice anche di noti titoli come Dynasty Warriors, One Piece: Pirate Warriors e altri ancora di simil genere.
Nel corso degli anni il loro interesse verso la saga di Warriors si è fatto sempre più vivo, sviluppando tali videogiochi con il meglio delle contemporanee tecnologie oggi presenti per tale settore. I titoli della serie SamuraiWarriors, in particolare, sono apprezzati per il loro essere ambientati durante l’epoca Sengoku del Giappone. Comprendente gli anni tra il 1467 e il 1603, questa vide la frammentazione del Paese in tanti piccoli feudi in guerra tra loro. Si tratta di un periodo particolarmente violento, dove i guerrieri giapponesi raggiunsero una popolarità straordinaria che vantano ancora oggi. In tale contesto si svolgono dunque le trame dei videogiochi della serie, tra grandi combattimenti e complesse dinamiche.
Pensato come uno svecchiamento della serie, Samurai Warriors 5 è dunque atteso con grande interesse, tanto per le sue novità a livello di trama quanto per quelle concernenti il design e la grafica. Nell’attesa che questo venga pubblicato e sia possibile giocarvi, è certamente consigliabile approfondire alcune delle caratteristiche attualmente note. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile conoscere ulteriori dettagli sulle console per cui il videogioco sarà disponibile e quale è la sua data di uscita. Successivamente, si forniranno anche alcune caratteristiche sulla trama, il gameplay e i personaggi principali che si potranno incontrare.
Samurai Warriors 5 per Ps4, PC, Xbox e Nintendo Switch: la data di uscita e le edizioni
Pubblicato dalla Koei Tecmo, il videogioco è attualmente atteso per una pubblicazione a livello mondiale il 27 luglio 2021. Questo diverrà così disponibile per le console PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PCMicrosoft Office. Ancora non sono noti il prezzo o i requisiti del titolo, ma questi saranno resi noti con l’approssimarsi della data di uscita. Allo stesso modo, sarà poi rivelato anche su quale piattaforma sarà possibile acquistare la copia digitale per PC, mentre per le altre console questo sarà certamente disponibile sugli store ufficiali.
Koei Tecmo ha anche rivelato che sarà possibile acquistare due diverse edizioni speciali di Samurai Warriors 5, disponibili in esclusiva sul Koei Tecmo Europe Online Store. L’edizione Treasure Box include la colonna sonora del gioco, un art book, una selezione di cartoline (insieme a un supporto a forma di custodia per carte), un poster di stoffa deluxe che mostra il nuovo vivace stile artistico del gioco e una copia del gioco, il tutto confezionato in una box da collezione a tema samurai. La Collector’s Edition, invece, include tutti i contenuti dell’edizione Treasure Box, insieme a uno speciale mini stand in acrilico con i numerosi personaggi protagonisti dell’epico dramma storico.
Samurai Warriors 5: la trama del videogioco
La storia si svolge durante il periodo Sengoku, durante il quale un ordine sociale invertito inizia a diffondersi in tutto il Giappone. Mentre la guerra infuria per tutto il periodo, diverse figure influenti appaiono in Giappone con l’obiettivo di regnare senza rivali su tutto il territorio. Tra questi, figura il grande daimyō Yoshimoto Imagawa, il quale invia le sue truppe a scortare il daimyo minore della nazione vicina, Ieyasu Tokugawa, come ostaggio. Mentre tutti valutano la situazione, c’era una persona che osservava tutto questo accadere dall’alto. Quella persona è Nobunaga Oda. Questa storia inizia dunque con Nobunaga, insieme alla sua amica d’infanzia Toshiie Maeda, mentre fanno un’incursione contro l’esercito Imagawa per salvare Ieyasu.
Samurai Warriors 5: il gameplay e i personaggi del videogioco
Come i giochi precedenti della serie, anche Samurai Warriors 5 sarà un hack and slash, in cui il giocatore dovrà affrontare centinaia di soldati nemici in un campo di battaglia, con il classico obiettivo di sconfiggere i comandanti nemici. Il gioco, però, presenterà anche diverse novità, come un nuovo Hyper Attack, il quale consentirà al giocatore di attraversare grandi distanze mentre attacca i nemici, e Ultimate Skill, ovvero potenziamenti che, a seconda del tipo, possono essere utilizzati per continuare le combo, rigenerare Musou Gauge, stordire i nemici o affrontare una raffica di attacchi. Tra queste abilità si annovera Avalanche, che consente di generare una potente onda d’urto utilizzando la propria arma. Il gioco, infine, utilizzerà uno stile artistico simile alla pittura tradizionale giapponese.
L’intero cast di personaggi è stato ampiamente ridisegnato rispetto alle precedenti incarnazioni. La quantità di personaggi giocabili è stata invece dimezzata rispetto al precedente gioco principale, Samurai Warriors 4 (che comprendeva 55 personaggi giocabili). Adesso vi sono 27 personaggi giocabili presenti. Tra i nomi già incontrati nel corso della serie si ritrovano Nobunaga Oda, Mitsuhide Akechi, Hideyoshi Hashiba, Yoshimoto Imagawa e Ieyasu Tokugawa. Tra i nuovi volti vi sono invece Kazuuji Nakamura, Mitsuki, Sena, Shikanosuke Yamanaka e Toshimitsu Saito. Piacevoli novità sono anche Takakage Kobayakawa, Motonari Mori, Kenshin Uesugi e Shingen Takeda.
Ideata da Shigeru Miyamoto e Takashi Tezuka nel 1986 per la Nintendo Entertainment System, la serie di The Legend ofZelda è ancora oggi tra le più popolari e amate di tutti i tempi, con vendite globali che hanno oggi superato le 100 milioni di copie. Sin dal suo debutto con il titolo originale omonimo, la serie è inoltre considerata una delle più importanti e acclamate del mondo videoludico, e la maggior parte dei titoli che la compongono sono riconosciuti dalla critica grandi capolavori. Attualmente, si attende il nuovo titolo, Zelda Breath of the Wild2, sequel di uno dei videogiochi più acclamati di sempre.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild, uscito nel 2017, è infatti considerato come un gioco fondamentale nella storia videoludica, ed è anche stato premiato come gioco dell’anno ai prestigiosi The Game Awards. Questo diciottesimo capitolo della serie è ora pronto ad avere un seguito diretto, annunciato per la prima volta nel 2019. L’idea per questo nacque durante i lavori per alcune contenuti DLC del primo capitolo. Le tante idee proposte dagli sviluppatori hanno spinto la Nintendo a dar vita ai progetti per il sequel. Questo sarà diretto da Hidemaro Fujibayashi e ad avrà un nuovo mondo originale dove si svolgeranno le vicende principali.
All’interno di questo sarà dunque possibile ritrovare una nuova storia e nuovi elementi di gameplay, ispirati anche da Red Dead Redemption 2. Attualmente Zelda Breath of the Wild 2 è dunque uno dei giochi più promettenti e attesi tra tutti. Nell’attesa che questo diventi disponibile tanto in copia digitale quanto in copia fisica, sarà certamente utile conoscere ulteriori dettagli relativi ad alcuni suoi aspetti. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile trovare informazioni riguardanti la data di uscita e le console per cui sarà disponibile. Infine, si riporterà anche quanto ad oggi noto relativo al gameplay.
Zelda Breath of the Wild 2: la data di uscita e le console
Pubblicato dalla Nintendo, non si hanno ancora notizie ufficiali riguardo ad una data di uscita precisa di Zelda Breath of the Wild2. Il gioco, però, potrebbe ipoteticamente essere rilasciato per Nintendo Switch nel corso del 2021, poiché quest’anno si svolge il 35ª anniversario dall’uscita del primo titolo della serie. Alcuni rumor sostengono invece che Nintendo stia lavorando a una console portatile più potente che potrebbe prendere il nome di Nintendo Switch Pro. Ovviamente se cosi fosse Zelda Breath of the Wild 2 potrebbe rivelarsi un titolo di lancio perfetto e la data di lancio potrebbe slittare tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Riguardo a ciò non si hanno però conferme.
Zelda Breath of the Wild 2: la trama del videogioco
Della trama ufficiale del videogioco non si hanno notizie certe, ma qualcosa è deducibile dal breve trailer rilasciato. All’interno di questo si ritrova Link intento a portare una torcia e insieme a Zelda attraversare un sotteraneo oscuro nelle profondità di Hyrule. La tomba che i due esplorano si presenta segnata da radici e incisioni antiche e a loro modo inquietanti. I due protagonisti si addentrano sempre più, imbattendosi in numerosi ostacoli e pericoli. Improvvisamente, fa la sua comparsa un demone risorto che sembra preoccupare non poco Zelda e Link. Il suo risveglio fa letteralmente tremare l’intero ambiente, lasciando presagire dunque ad uno scontro quanto mai vitale tra Bene e Male che sarà al centro del videogioco.
Zelda Breath of the Wild 2: il gameplay del videogioco
Anche per quanto riguarda il gameplay non si hanno notizie certe, ma per quanto sono state annunciate novità, è lecito aspettare che questo ricalcherà grossomodo quanto già proposto per il primo capitolo. ZeldaBreath of the Wild è infatti un gioco di azione e avventura ambientato in un mondo aperto in cui i giocatori hanno il compito di esplorare il regno di Hyrule controllando Link. Il videogioco incoraggia il gameplay non lineare, che è illustrato dalla mancanza di entrate o uscite definite dalle aree, scarse istruzioni fornite al giocatore e incoraggiamento a esplorare liberamente. Nei panni di Link, i giocatori possono eseguire azioni come correre, arrampicarsi, nuotare e planare con un parapendio, sebbene Link sia limitato dalla sua resistenza.
Link può inoltre procurarsi oggetti dall’ambiente, comprese armi, cibo e altre risorse. A differenza dei precedenti giochi di Zelda, inoltre, le armi e gli scudi si degradano con l’uso. Molti articoli hanno molteplici usi, ad esempio, le armi di legno possono accendere fuochi, gli scudi di legno possono raccogliere le frecce nemiche in arrivo e gli scudi possono essere usati come snowboard improvvisati. I giocatori, infine, possono ottenere cibo dalla caccia agli animali, raccogliendo frutti selvatici o raccogliendo parti di nemici sconfitti. Tali caratteristiche saranno dunque probabilmente presenti nell’atteso sequel, insieme a nuove novità tutte da scoprire.
Zelda Breath of the Wild 2: il trailer del videogioco
Outriders segna il ritorno in grande stile degli action MMORPG, celebrato con una nostra recensione della versione per la nuova console Xbox Series X. Ha inciso moltissimo il suo inserimento al D1 nel celebre Game Pass. Microsoft non si è lasciata sfuggire una ghiotta occasione, inserendo nel suo catalogo un possibile candidato ai GOTY 2021. Square Enix e People Can Fly firmano questa nuova IP, rispettivamente nei panni di publisher e sviluppatore. La scelta non è stata casuale, vista la pregressa esperienza della software house. Nel loro curriculum, infatti, troviamo giochi del calibro di Bulletstorm e Gears of War: Judgement, oltre che il supporto a Fortnite.
La corposa demo rilasciata a marzo è servita come antipasto, oltre che prologo, del gioco. Tutti i giocatori che hanno avuto modo di toccare con mano questa versione embrionale, hanno, poi, proseguito con build e avanzamento anche nel gioco completo, senza perdere il loro progressi. Una scelta, questa, molto interessante.
Nel corso di questa demo, però, sono sorte alcune perplessità riguardanti il gameplay, a tratti molto simile alla fallimentare esperienza di Anthem. Il vedere delle continue cutscene, anche della durata di qualche secondo (giusto il tempo per aprire la porta di turno, ndr), ci ha fatto tornare a mente alcuni passaggi dell’ehi fu gioco di Bioware.
Vi sono, però, anche altre contaminazioni molto positive. Se si e pratici con i gameplay visti nella serie The Division e in quella di Gears of War, alcune meccaniche vi torneranno molto familiari. Lo sviluppo del personaggio e gli eventi di gioco, accompagnano il giocatore verso l’endgame svelando una trama “ballerina, che alterna momenti topici ad altri di noia. Alcune dinamiche strutturali ci sono piaciute molto, anche perché originali e coerenti con il contesto del titolo. La nostra consueta premessa giunge, quindi, al termine. Vi lasciamo alla recensione di Outriders, titolo, vi ricordiamo, provato sulla nuova console Xbox Series X.
Un gameplay che richiede il giusto tempo
Iniziamo la nostra recensione Xbox Series X di Outriders cercando di inquadrare i tratti salienti del gameplay. Permetteteci, però, alcune nostre considerazioni e paragoni, elevati sulla base di alcune nostre precedenti esperienze con titoli affini, in linea, ovviamente, con il genere trattato. Vi abbiamo parlato prima, infatti, di The Division, Anthem e Gears of War. Lo abbiamo fatto per evidenziare alcuni punti contatto con il titolo sviluppato da People Can Fly, anche per inquadrare di cosa parliamo.
Il gioco appare strutturato a momenti, alcuni di calma dedicati all’esplorazione, altri di puro action frenetico. Ritorna il sistema delle coperture, con il riparo che rappresenta un ottimo alleato in alcune situazioni ad alto contenuto di piombo. La sua gestione è più simile a quella di Gears of War, piuttosto che The Division, con il preciso intento di evitare il “camperaggio” estremo. Per sradicare dalla radice quest’ultimo “male”, in Outriders si è costretti ad entrare nell’azione per curarsi. Non ci saranno, infatti, medikit o abilità curative che vi doneranno linfa vitale. L’unico modo per sopravvivere sul diabolico pianeta Enoch è combattere secondo le regole scelte dalla classe di appartenenza.
Al lancio ne sono state inserite 4. Ogni classe decide come ingaggiare e le abilità sfruttabili. Ogni Outrider è in grado di equipaggiare 3 abilità. Queste non saranno disponibili “tutte e subito”. All’aumentare del livello di esperienza, delle nuove entreranno a far parte della vostra build. Sta a voi, però, individuare quali tra queste fanno al caso vostro, anche perché lo stile di gioco cambia a seconda del giocatore.
Ed è qui che arriva il momento di introdurre il concetto di build, quello che possiamo definire il cuore di Outriders e di qualunque MMORPG che si rispetti. Il nostro stile di gioco deve sempre tenere conto dell’equipaggiamento, composto, in primis, da armi e armature. Queste supportano le abilità, sfruttando i vari perk a disposizione. Ad un certo punto del gioco sbloccherete la possibilità di modificare, migliorare e aggiungere caratteristiche al vostro equipaggiamento. Aspetto, questo, fondamentale in vista dell’endgame.
Come ti distruggo l’apatia
Il genere MMORPG è da sempre accompagnato dalla piaga dell’apatia, stato d’animo negativo che cammina di pari passo con la monotonia del gameplay. Outriders è l’ultimo cliente autorevole di questo genere, motivo per cui non rimane immune a questo “virus”. Il “vaccino”, però, è inserito nell’evoluzione della storia e del personaggio, e nella capacità stessa di creare un ecosistema bilanciato. La trama del gioco, infatti, non è banale. È vero, a tratti è “ballerina”, con dei momenti di noia mortale ad altri intensi, con in mezzo dei siparietti simpatici con battute e comportamenti che riescono strappare più di un sorriso. In generale, però, c’è attenzione verso un aspetto che, con i MMORPG, è sempre visto come accessorio e non fondamentale.
Il gameplay resta sempre e comunque in primo piano. Per far scomparire questo effetto “apatia”, People Can Fly introduce delle accortezze che dimostrano la loro importanza solo nel lungo periodo. Ad iniziare dai tiers, fasce di mondo selezionabili e progressive che decidono il livello di difficoltà e la qualità del looting. Il gioco cresce con voi e voi con lui. Per questo prima vi dicevamo di come Outriders richieda del tempo per essere digerito.
Restano, comunque dei grandissimi dubbi su alcune scelte progettuali. La scelta, per esempio, di non costruire un mondo aperto, dando, comunque, l’illusione che questo lo sia. Le mappe sono grandi ma circoscritte da porte. Queste richiedono cutscene e caricamenti che, dopo un po’, diventano pesanti. La fortuna si chiama “next-gen”, che con i suoi SSD super veloci limita i danni. “A una certa” questi video di 2-3 secondi iniziano a diventare deleteri. Inoltre, il restare ancorati alla mappa e agli spostamenti rapidi (anche perchè se torni indietro non è che trovi cose diverse da prima, ndr), dando, comunque, l’idea di potersi muovere liberamente su Enoch, è una scelta che lascia più di un dubbio.
Il gioco si prestava fisiologicamente per l’open world, ma la scelta è ricaduta sull’open map esplorabile. La costruzione dei livelli segue un canovaccio che diventa ripetitivo già dopo la prima mezz’ora di gioco, con le quest secondarie che iniziano e finiscono sempre allo stesso modo. Le missioni principali, fortunatamente, forniscono quel pizzico di sale che serve a non finire tra le braccia di quella dannata “apatia”.
Una crescita bilanciata
Quando prima parlavamo di gameplay, abbiamo introdotto il concetto di build e il suo modo di interagire con le meccaniche di gioco. Ora tutto questo segue un percorso armonico, in linea con la trama, in primis, ma anche con il tiers in cui vi trovate. L’AI dei nemici migliora man mano che ci si avvicina all’end game e la scelta di giocare sempre e solo in “solo”, può essere molto pericolosa.
Outriders presenta le dinamiche di gioco tipiche di un looter-shooter, con i nemici che lasciano cadere, a seconda della loro importanza, succosi bottini. Questi possono essere armi o pezzi armatura e contribuiscono alla costruzione della build. Chiaramente, tutto il gameplay gira intorno a questo meccanismo. La bravura sta nel capire, quanto prima, quali sono i giusti perk da considerare a livello di equipaggiamento.
Per fare questo bisogna, prima, comprendere le dinamiche di gioco che la classe impone. Noi, per esempio, abbiamo optato per il Distruttore. Questa classe ci suggeriva di attaccare sempre “a corto raggio” per ottenere cure. Le abilità, per invogliare questo “modo di fare”, agiscono, per forza di cose, a corto raggio, obbligandoci, inoltre, a combattimenti ravvicinati. In quest’ottica divenivano fondamentali i perk “salute”, “danni a corto raggio” e “cure ricevute”.
Il distruttore funge da classico tank, e in gruppo di 4 giocatori serve per creare il cd. aggro, colui che attira nemici e concentra il “fuoco” su di lui. Di conseguenza i ripari, se non si gioca in “solo”, diventano pressocchè inutili, visto che si deve restare in piedi ed esposti quanto più possibile. Per fare questo ci vogliono le giuste armi e armature, il cui livello di potenza deve essere sempre coerente. Se giocate ad un livello di tiers idoneo al vostro modo di giocare, anche la qualità del loot sale e con essa anche quello che si “indossa”.
Le differenze con la versione PS5
Ci avviciniamo alla conclusione di questa nostra recensione della versione Xbox Series X di Outriders. Prima di salutarci vogliamo spendere, però, “due parole” in chiave confronto. Giocando con la versione PS5 del gioco, ci siamo resi conti di quali erano le differenze e i punti di contatto tra le due versioni, anche alla luce della piena compatibilità al cross-play.
Passando dalla versione Xbox Series X a quella PS5 si nota subito come il cambio di controller non passa inosservato. Si passa da un piccolo e agile pad a un altro che richiede una presa salda e sicura. Quando, poi, si incontra l’orda di turno, si rimpiange quello di casa Microsoft, in grado di farci gestire con agilità situazioni da “mille e una morte”. E come sempre arriva il famoso “però”.
PS5, come tutti oramai conosciamo molto bene, punta sul fattore “esperienza di gioco”. Ci prova, ovviamente, anche con Outriders, agendo sul feedback aptico. Ci si accorge di questa attenzione nel corso degli scontri a fuoco, con delle vibrazioni in linea con il volume di piombo erogato. Anche la corsa e i movimenti provano a trasmettere quella sensazione di “reale”. Il tutto, però, è un tantino fuori luogo, o forse meglio dire, fuori genere.
Abbiamo, invece, notato un lieve miglioramento grafico su console PS5 rispetto alla versione Xbox Series X. Il tanto odiato motion blur appare più nitido in casa Sony, evitando quell’effetto “impastato” quando ci si muove veloce e con cambi di direzione. La next-gen Microsoft l’abbiamo vista deficitaria sotto questo aspetto, anche se la grafica generale resta comunque sempre ottima.
Lato audio abbiamo notato una profondità maggiore sulla next-gen Sony, a parità di armi e situazioni. Un aspetto, questo, che non ci ha lasciato a bocca aperta, anche perché conosciamo bene quanto, il colosso giapponese, ha investito sopra in termini di sviluppo. Non dimenticate, però, che il DTS di Xbox Series X non scherza, a patto che abbiate un supporto auricolare idoneo.
Il commento
E siamo giunti alla conclusione di questa nostra recensione di Outriders, dedicata alla versione per console Xbox Series X. Un esperienza intensa, con momenti di rabbia e altri di puro godimento. Forse è proprio questo il segreto del titolo di Square Enix e People Can Fly. In fondo “l’amore è bello se non è litigarello”. Alcune somiglianze non ci sono andate a genio, con il fantasma di Anthem che aleggiava sopra il pianeta Enoch. Cutscene e caricamenti frequenti da soli sono bastati per farci tornare alla mente degli spiacevoli ricordi. Stranamente, Outriders eredita una buona parte di questi problemi.
Il gameplay è divertente e alterna momenti di calma ad altri di sano action. La build resta sempre al centro di tutto e da questa non si scappa. Ma non è la solita prigione, visto che la sua semplicità è utile per non sbilanciare troppo il gioco. Questa vi servirà solo per capire come approcciare al combattimento, e come gestire il dualismo armi e abilità. Il sistema a missioni, che vede quest principali e secondarie, funziona solo con le prime in quanto utili per la comprensione della storia. Le seconde, invece, svelano la loro ripetività sin da subito.
Graficamente è interessante e approfitta della next-gen per mostrare il lato bello dei MMORPG. Le ambientazioni sono ben costruite e sono utili per raccontare un pezzo di storia del pianeta Enoch. Da giocare in solo o in coppia? A questa domanda non esiste una risposta giusta o sbagliata, visto che l’esperienza è sempre personale. L’unica cosa che ci sentiamo di suggerirvi e, qualora decideste di andare di multigiocatore, di farlo solo con amici e non con perfetti sconosciuti.
Per gli amanti del calcio, quella di FIFA è una serie videoludica imprescindibile, che unisce grande realismo grafico alla possibilità di impersonare i propri beniamini di questo sport. Sviluppata dalla Electronic Arts, questa ha avuto inizio nel 1993 divenendo in breve uno dei titoli videoludici calcistici più venduti al mondo. Ad oggi la serie conta oltre trenta titoli, dando vita con ognuno di essi a innovazioni che dimostrano allo stesso tempo l’evoluzione di tale settore. Uno degli ultimi capitoli, FIFA 20 (qui la recensione) rappresenta uno dei massimi traguardi raggiunti dall’azienda, ormai sempre più padrona induscussa di tale genere.
Il punto chiave del successo della serie fu la sua vista isometrica del campo da gioco, una grafica dettagliata e grandi animazioni. Tutti dettagli che le hanno sempre permesso di non dover temere poi tanto la concorrenza di titoli simili, come Pro Evolution Soccer. L’edizione numero venti del gioco ha poi presentato una serie di decisive novità, ancora oggi insuperate e che anche il capitolo successivo ha grossomodo riproposto. In questo titolo, infatti, sono state introdotte diverse novità tra cui la modalità Volta Football, che si ispira ai videogiochi della serie FIFA Street, fornendo una variazione sul tradizionale gameplay 11v11.
La modalità Carriera, inoltre, aggiunge anche le interviste interattive, il potenziale dinamico dei giocatori, la personalizzazione dell’allenatore e altre novità di gran rilievo. Disponibile dal 27 settembre 2019, FIFA 20 è disponibile per le console Xbox One, PlayStation 4, Microsoft Windows e Nintendo Switch. Prima di giocarvi, però, sarà in particolare utile sapere chi sono i miglioriterzini destri del gioco. Saperlo permetterà di poter trarre vantaggio dalla loro presenza e usandoli in una partita sarà molto probabile ottenere maggiori risultati nelle sfide contro i propri avversari.
FIFA 20: i migliori terzini destri del videogioco
Come i fan dello sport ben sapranno, un terzino destro è un difensore chiamato ad ostacolare le azioni offensive della squadra avversaria. Tale tipologia di giocatore ha dunque un ruolo particolarmente delicato in campo, rappresentando la difesa della propria squadra e della propria porta. In generale, in FIFA 20, per poter sperare di poter avere una difesa il più solida possibile, è suggeribile dotarsi di giocatori che vantano un elevato valore di potenziale. Più questo corrisponderà ad un numero alto, più si sarà dotati di una squadra solida da quel punto di vista. Di seguito ecco dunque un elenco con alcuni dei migliori terzini desti, con anche le indicazioni sulla loro età, il loro valore Overall e quello Potenziale.
Per gli amanti del calcio, quella di FIFA è una serie videoludica imprescindibile, che unisce grande realismo grafico alla possibilità di impersonare i propri beniamini di questo sport. Sviluppata dalla Electronic Arts, questa ha avuto inizio nel 1993 divenendo in breve uno dei titoli videoludici calcistici più venduti al mondo. Ad oggi la serie conta oltre trenta titoli, dando vita con ognuno di essi a innovazioni che dimostrano allo stesso tempo l’evoluzione di tale settore. Uno degli ultimi capitoli, FIFA 20 (qui la recensione) rappresenta uno dei massimi traguardi raggiunti dall’azienda, ormai sempre più padrona induscussa di tale genere.
Il punto chiave del successo della serie fu la sua vista isometrica del campo da gioco, una grafica dettagliata e grandi animazioni. Tutti dettagli che le hanno sempre permesso di non dover temere poi tanto la concorrenza di titoli simili, come Pro Evolution Soccer. L’edizione numero 20 del gioco ha poi presentato una serie di decisive novità, ancora oggi insuperate e che anche FIFA 21 ha grossomodo riproposto. In questo titolo, infatti, sono state introdotte diverse novità tra cui la modalità Volta Football, che si ispira ai videogiochi della serie FIFA Street, fornendo una variazione sul tradizionale gameplay 11v11.
La modalità Carriera, inoltre, aggiunge anche le interviste interattive, il potenziale dinamico dei giocatori, la personalizzazione dell’allenatore e altre novità di gran rilievo. Disponibile dal 27 settembre 2019, FIFA 20 è disponibile per le console Xbox One, PlayStation 4, Microsoft Windows e Nintendo Switch. Prima di giocarvi, però, sarà in particolare utile sapere chi sono i miglioriterzini sinistri del gioco. Saperlo permetterà di poter trarre vantaggio dalla loro presenza e usandoli in una partita sarà molto probabile ottenere maggiori risultati nelle sfide contro i propri avversari.
Fifa 20: i migliori terzini sinistri del videogioco
Di seguito ecco un elenco dei migliori terzini sinistri giocabili all’interno di FIFA 20, con i loro dati relativi all’età, all’Overall e al potenziale.
Grimaldo – Età: 23 – Overall: 83 – Potenziale: 87
A. Hakimi – Età: 20 – Overall: 79 – Potenziale: 86
I Giochi dei Guardiani arrivano su Destiny 2 il 20 aprile. I guardiani di tutto il mondo combatteranno per la gloria rappresentando la propria classe preferita. Dopo aver stabilito una tregua con Caiatl, imperatrice dei cabal, il capo dell’Avanguardia Zavala solleva gli spiriti e fa innalzare gli stendardi di classe, dando il via alla competizione.
Cacciatori, stregoni e titani si affronteranno in sfide di coraggio, abilità e determinazione. Tali sfide permetteranno di ottenere allori da Eva Levante, via via che carte del contendente e trionfi vengono completati durante i Giochi dei Guardiani. Ogni settimana verrà annunciata la classe migliore. Il trailer dei Giochi dei Guardiani di Destiny 2 è disponibile qui sotto:
I guardiani potranno guadagnare svariate ricompense nel corso dei Giochi dei Guardiani, come la mitragliatrice esotica Erede Legittimo e il suo catalizzatore, un astore esotico, oggetti di classe leggendari (uno per classe), due emblemi e un paio di shader. L’Everversum offrirà un nuovo set di decori universali dei Giochi dei Guardiani con oggetti di classe dotati di bagliore (uno per classe), un nuovo decoro per Erede Legittimo, emote esotici a tema sportivo e tanto altro.
Le Ricompense di Bungie saranno inoltre disponibili per coloro che avranno completato l’impresa introduttiva, sbloccando così la giacca dei Giochi dei Guardiani. I giocatori che partecipano alla cerimonia di chiusura dei Giochi dei Guardiani potranno sbloccare anche una spilla d’oro che celebra la classe vincente.
Il gradino del podio guadagnato a ogni cerimonia del fine settimana premierà i guardiani con un’aura d’oro, d’argento o di bronzo che durerà fino al week-end successivo. La classe vincente sarà comunicata durante la cerimonia di chiusura dei Giochi dei Guardiani del 7-9 maggio: un trofeo sarà esposto alla Torre per riconoscere la bravura dei primi classificati per tutto l’anno. I Giochi dei Guardiani sono un evento gratuito per tutti i giocatori. Iniziano il 20 aprile e terminano con la cerimonia di chiusura che avrà luogo dal 7 al 9 maggio.
I videogiochi di genere simulatore di guida sono da sempre particolarmente popolari nel mondo videoludico. Si tratta di titoli che fanno del loro dinamismo e realismo punti di forza che non lasciano affatto indifferente il giocatore. Tra le saghe più apprezzate e vendute vi è quella di Project CARS. Con Project CARS 3 questa è ora arrivata al terzo capitolo, il quale permette di vivere in prima persona l’eccitazione, le emozioni e l’adrenalina del vibrante mondo dell’automobilismo. I giocatori potranno intraprendere così una nuova, eccitante carriera che li vedrà partire come piloti della domenica e tagliare il traguardo da leggende.
Sviluppato dalla Slightly Mad Studios, già nota per aver sviluppato diversi videogiochi di corse automobilistiche come Need for Speed: Shift e Test Drive: Ferrari Legends. In seguito al successo di Project CARS 2, l’azienda decise però di concentrarsi sul dar vita ad un nuovo capitolo di questa serie. Introducendo una serie di entusiasmanti novità, tanto grafiche quanto contenutistiche, che rendono Project CARS 3 un titolo particolarmente importante per i videogiocatori, che non possono perdersi l’occasione di sedersi al volante delle auto qui presenti.
Tra realismo e dinamismo, il videogioco si è infatti affermato come un buon successo di critica e di pubblico. Sono molte le caratteristiche presenti in Project CARS 3 che lo rendono un titolo tanto entusiasmante. Prima di iniziare a giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire ulteriormente alcuni aspetti relativi al videogioco. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile fare ciò, trovando l’elenco delle console per cui è possibile giocare al titolo, come anche il suo prezzo e i suoi requisiti. In seguito si forniranno dettagli anche per quanto riguarda il gameplay, la lista delle auto e la DeluxeEdition.
Project CARS 3 per Ps4, PC e Xbox: uscita, prezzo e requisiti
Il videogioco, pubblicato dalla Bandai Namco Entertainment, è stato reso disponibile a livello mondiale a partire dal 28 agosto 2020. Questo è disponibile per le console Xbox One, PlayStation 4 e PCMicrosoft Windows. È dunque possibile acquistare il videogioco in formato digitale sugli store ufficiali di queste o per PC sulla piattaforma Steam, al prezzo di 59,99€. Per poter giocare a Project CARS 3 su PC, però, vi sono alcuni requisiti da soddisfare. Questi prevedono un sistema operativo Windows 10, un processore tra 3.5 GHz Intel Core i5 3450 o 4.0 GHz AMD FX-8350 e una scheda video come GTX680 o equivalente. Infine, occorre disporre di 8GB di RAM e 50GB di spazio di archiviazione. Soddisfando tali requisiti sarà possibile avvalersi del videogioco al meglio delle sue potenzialità.
Project CARS 3: il gameplay e le auto
Project CARS 3 introduce auto più personalizzabili disponibili per gareggiare in oltre 140 circuiti globali. Il gioco presenta anche cicli di 24 ore, varie stagioni ed effetti meteorologici. La modalità carriera è stata ricostruita, con l’intelligenza artificiale migliorata, e il gioco supporta anche la realtà virtuale su PC. A differenza dei suoi predecessori, però, questo gioco non presenta usura degli pneumatici o esaurimento del carburante e, come tale, non ci sono pit stop. Una novità di questo terzo episodio è un coinvolgente metagioco che stimola i giocatori a gareggiare per guadagnare crediti con cui acquistare centinaia di auto delle migliori marche di tutto il mondo e correre su tutti gli spettacolari circuiti dinamici sparsi per il globo in ogni condizione climatica immaginabile.
I crediti e i punti esperienza ottenuti gareggiando permetteranno ai giocatori di acquistare potenziamenti ad alte prestazioni e opzioni di personalizzazione per la loro collezione di auto (gomme, volanti, carrozzeria, cerchioni, ecc.) e per i loro straordinari piloti virtuali. Grazie alla reattività senza pari del sistema di comandi totalmente riprogettato, ai modelli dalla manovrabilità ancora più realistica e divertente, alla scalabilità degli aiuti per venire incontro a piloti di qualsiasi livello d’esperienza e all’impatto realistico delle condizioni meteo sulle gare, Project CARS 3 rappresenta una grande innovazione rispetto ai titoli precedenti. Del videogioco è stata rilasciata anche una Deluxe Edition, al prezzo di 99,99€, la quale oltre a tutte le caratteristiche della versione standard, presenta il Season Pass.
Project CARS 3: le auto del videogioco
In Project CARS 3 si ha infine modo di utilizzare, su ben 120 tracciati, oltre 200 auto delle marche più prestigiose. Tra queste si riportano qui alcune delle più celebri e utilizzate:
Aston Martin
Aston Martin DB11
Aston Martin DBR1/300
Aston Martin Vantage AMR
Aston Martin Vantage GT3
Aston Martin Vantage GT12
Aston Martin Vantage GTE
Aston Martin Vulcan AMR Pro
Audi
Audi 90 Quattro IMSA
Audi R8 LMP900
Audi R8 LMS GT3
Audi R8 V10 Plus 5.2 FSI Quattro
Audi R18
Audi TTS Coupe
Audi V8 Quattro DTM
Bentley
Bentley Continental GT3
Bentley Speed 8
BMW
BMW 2002
BMW 2002 Stanceworks Edition
BMW 320TC E90
BMW 320 Turbo Group 5
BMW M1 Procar
BMW M3 Sport Evo Group A
BMW M6 GT3
BMW V12 LMR
BMW Z4 GT3
Chevrolet
Chevrolet Camaro Z/28 Trans Am
Chevrolet Camaro ZL-1
Chevrolet Camaro ZL-1 GT4.R
Chevrolet Corvette C7 Z06
Chevrolet Corvette C7.R
Chevrolet Corvette C8.R GTE
Dallara DW12 IR18 Chevrolet
Ferrari
Ferrari 250 GT Berlinetta
Ferrari 250 Testa Rossa
Ferrari 365 GTB Competizione
Ferrari 458 Speciale A
Ferrari 488 Challenge
Ferrari 488 GT3
Ferrari 512 S
Ferrari 512 M
Ferrari 512 BB LM
Ferrari Enzo
Ferrari F12TDF
Ferrari F355 Challenge
Ford
Ford Escort RS 1600
Ford Falcon FG V8 Supercar
Ford Fusion Stockcar
Ford GT
Ford GT LM GTE
Ford MkIV
Ford Mustang 2+2 Fastback
Jaguar
Jaguar E-Type V12 Group44
Jaguar F-Type SVR
Jaguar XJ220 S
Jaguar XJR-9
Lamborghini
Lamborghini Aventador
Lamborghini Diablo GTR
Lamborghini Huracan
Lamborghini Huracan GT3
Lamborghini Sesto Elemento
Lamborghini Veneno
Mercedes-Benz
Mercedes-Benz 190 E 2.5-16 Evolution
Mercedes-Benz 300 SL Racing
Mercedes-Benz C9 Sauber
Mercedes-Benz CLK-LM
Mitsubishi
Mitsubishi Lancer Evolution VI Tommi Makinen Edition
Questa notte c’è stato un nuovo appuntamento con il programma digitale Resident Evil Showcase, in cui sono state svelate nuove informazioni sull’attesissimo titolo survival horror di prossima uscita Resident Evil Village, oltre ad altre news sul franchise. In aggiunta al nuovo trailer con filmati tratti dal gameplay con protagonisti i nuovi nemici e le aree del misterioso villaggio, Capcom ha confermato il ritorno della popolare modalità “The Mercenaries” con nuove caratteristiche aggiuntive in Resident Evil Village. Capcom ha anche confermato i dettagli per la demo a tempo limitato in arrivo su tutte le piattaforme il 2 Maggio (CET), mentre i giocatori PlayStation riceveranno l’early access a partire dal 18 aprile (CET). Continuano inoltre i festeggiamenti del 25° anniversario di Resident Evil con nuovi modi per vivere il franchise attraverso diversi partner di contenuti.
L’ultimo trailer di Resident Evil Village permette ai fan di dare uno sguardo più approfondito alle location, agli ambienti e ai nemici che i giocatori incontreranno durante il loro cammino. I nuovi filmati hanno fornito indizi su un’immensa fabbrica sotterranea che potrebbe produrre creature umanoidi in massa e un vasto lago artificiale che nasconde a malapena quello che sembra essere un colossale mostro acquatico. Il misterioso uomo apparso durante il Resident Evil Showcase di gennaio si rivela essere Heisenberg. Sebbene il suo nome sia ora noto, il suo ruolo nel viaggio del protagonista Ethan Winters per trovare sua figlia, rimane poco chiaro. Anche il veterano della serie Chris Redfield fa un’apparizione con motivazioni discutibili, creando più mistero su quale sia il suo ruolo.
L’azione al cardiopalma non si ferma una volta conclusa la storia di Ethan. La modalità di gioco preferita dai fan, “The Mercenaries”, fa il suo tanto richiesto ritorno con ricchi contenuti e ricompense, fornendo varietà e rigiocabilità oltre al gameplay principale di Resident Evil Village. I giocatori devono completare obiettivi sempre più impegnativi prima che scada il tempo in questa modalità di gioco aggiuntiva, che viene sbloccata completando la campagna principale. Il mercante Duke del gioco principale appare nella modalità, offrendo armi e potenziamenti per affrontare le sfide. Inoltre, i giocatori possono acquisire abilità che migliorano le loro armi o abilità fisiche. Spetterà a ogni giocatore stabilire quale strategia sarà più efficace per ogni obiettivo.
I giocatori intrepidi sono invitati a provare in anticipo l’horror ricco di azione che gli attende quando Resident Evil Village sarà disponibile il 7 maggio. I giocatori possono esplorare le aree di gioco del villaggio e del castello per 60 minuti in una demo a tempo limitato per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One, Steam e Stadia. Questa demo multipiattaforma sarà accessibile per 24 ore a partire dal 2 maggio alle 02:00 CEST in Europa, con un’opzione pre-load disponibile dal 30 aprile alle 02:00 CEST.
Oltre alla demo multipiattaforma, i giocatori PlayStation 5 e PlayStation 4 riceveranno due opportunità di early access e avranno una finestra di 8 ore per giocare per 30 minuti in ogni sessione. Il primo appuntamento permetterà loro di immergersi nell’area del villaggio a partire dal 18 aprile alle 19.00 CEST con un’opzione pre-load disponibile dal 16 aprile alle 01:00 CEST. Un secondo appuntamento permetterà invece di visitare l’area del castello a partire dal 25 aprile alle 19.00 CEST con un’opzione pre-load disponibile sempre il 16 aprile alle 01.00 CEST.
Il franchise di Resident Evil celebra quest’anno il suo 25° anniversario e i festeggiamenti continuano con i numerosi annunci del Resident Evil Showcase di oggi. Uno dei giochi più apprezzati nel settore avrà una prospettiva completamente nuova poiché Capcom ha confermato che Resident Evil 4 sarà disponibile entro la fine dell’anno su Oculus Quest 2, la next generation di VR all-in-one. Maggiori dettagli verranno svelati durante l’Oculus Gaming Showcase del 22 aprile alle 00:00 su Twitch, Facebook e YouTube. Resident Evil continua la sua collaborazione con altre importanti IP del settore dei videogiochi tramite una partnership con Behaviour Interactive che porta la serie survival horror di Capcom nel gioco horror asimmetrico Dead by Daylight. Nell’intrattenimento più ampio, un nuovo trailer della serie anime RESIDENT EVIL: Infinite Darkness di Netflix ha fatto il suo debutto oggi.
Resident Evil Village è l’attesissimo titolo survival horror, ricco d’azione, in arrivo il 7 maggio ed è l’ottavo capitolo del franchise che ha definito il genere, Resident Evil. Sarà disponibile per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One, Steam e Stadia. Resident Evil Village permetterà l’upgrade gratuito da PlayStation 4 alla versione digitale per PlayStation 5 e supporterà lo Smart Delivery per le console Xbox Series X|S e Xbox One. Coloro che acquisteranno Resident Evil Village riceveranno l’accesso gratuito all’esperienza multiplayerResident EvilRe:Verse.
I pre-order di Resident Evil Village sono ora disponibili, con la Digital Standard Edition e la Deluxe Edition digitale disponibili per tutte le piattaforme, oltre alla Standard Edition in versione fisica e alla Collector’s Edition in versione fisica. La Deluxe Edition in versione digitale include il gioco base e il “Trauma Pack” digitale, che comprende contenuti di gioco aggiuntivi tra cui un’arma Samurai Edge, il filtro speciale “Found Footage” ispirato a Resident Evil 7 biohazard, opzioni di salvataggio tramite mangianastri, accesso immediato a un livello di difficoltà particolarmente impegnativo e altro ancora.
L’intero Resident Evil Showcase di oggi è disponibile on demand sul canale YouTube di Resident Evil.
I videogiochi di genere avventura grafica sono solitamente dotati di un’interfaccia utente di tipo grafico e nato come evoluzione delle avventure testuali. Uno dei più brillanti e recenti esempi di questo genere è Tell Me Why, sviluppato da Dontnod Entertainment, celebre per aver dato vita ai videogiochi Life Is Strange e Life Is Strange 2, come anche a Vampyr e Twin Mirror. Proprio insieme a quest’ultimo, il videogioco qui approfondito è la prima incursione dell’azienda nei videogiochi ad avventura grafica. Natualmente, anche questo loro nuovo titolo vanta tutta la complessità e la bellezza narrativa dei precedenti, dimostrando una volta di più la capacità dell’azienda di dar vita a prodotti di grande qualità.
Sotto la direzione di Florent Guillaume, Tell Me Why ha inoltre attirato su di sé molte attenzioni per via dell’essere il primo videogioco ad avere un personaggio transgender tra i suoi protagonisti principali. Naturalmente, prima di prendere tale decisione l’azienda ha consultato le categorie di dovere, assicurandosi di dar vita ad una rappresentazione realistica di tale personalità. In generale, l’obiettivo degli sviluppatori era quello di dar vita ad un contesto particolarmente onesto e realistico, esaminando tematiche come il nucleo famigliare, la povertà, salute mentale e pregiudizi. Tale proposito è stato poi raggiunto e particolarmente elogiato dalla critica.
Sono infatti molti i punti di forza di Tell Me Why, che ha in breve venduto numerose copie tanto fisiche quanto digitali. Ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti come il Game for Impact ai The Game Awards e quello per Outstanding Video Game ai GLAAD Media Awards. Prima di iniziare a giocarvi, però, sarà certamente utile conoscere ulteriori dettagli relativi a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile scoprire ulteriori informazioni sulle console per cui è disponibile, il prezzo e i requisiti. Successivamente si forniranno anche dettagli sulla trama e il gameplay.
Tell Me Why per Xbox e PC: prezzo e requisiti
Pubblicato dalla Xbox Game Studios, il videogioco è stato distribuito in tre episodi rispettivamente il 27 agosto, il 3 settembre e il 10 settembre 2020. Tell Me Why è attualmente disponibile per le console Xbox One e PCMicrosoft Windows. È possibile acquistarlo ed eseguire il suo download presso lo store ufficiale della Xbox o sulla piattaforma Steam per PC, al prezzo di 16,79€. Il primo episodio è però giocabile gratuitamente su Steam, il che permetterà di avere un primo impatto con il gioco ed eventualmente acquistare anche i successivi due episodi.
Per poter giocare a Tell Me Why da PC ci sono però alcuni requisiti minimi da soddisfare. Questi prevedono un sistema operativo Windows 7 64-bit versione 1903 o maggiore, mentre per quanto riguarda il processore è consigliato uno tra Intel core i3 4130 (3.4 Ghz 2C / 4T) o AMD FX 4300 (3.8 Ghz 4C / 4T). Inoltre, si richiede di disporre di 4GB di memoria RAM e di 25GB di spazio di archiviazione. In ultimo, per la scheda video si consiglia una tra Nvidia GTX 750Ti o Nvidia GTX 1050 o AMD Radeon R7 260X o AMD Radeon RX 560.
Tell Me Why: la trama del videogioco
Ambientato in una cittadina dell’Alaska, Tell Me Why ha per protagonisti i gemelli Tyler e Alison Ronan, i quali si ricongiungono dopo il rilascio di prigione del primo. Con l’intenzione di andare avanti con le loro vite, i gemelli tornano a Delos Crossing per vendere la loro casa d’infanzia, ma trovano la casa in uno stato di rovina. Mentre esplorano la casa, gemelli rievocano i ricordi della loro infanzia, in particolare le fiabe di una principessa in fuga e dei suoi due compagni goblin raccontate dalla madre, che ha compilato queste storie in un diario illustrato chiamato “Libro dei Goblin“. Scavando nel loro passato, però, i due troveranno molto più di quanto si aspettavano e dovranno fare i conti con una serie di demoni interiori.
Tell Me Why: il gameplay del videogioco
I giocatori controllano una coppia di gemelli americani, Tyler Ronan e Alyson Ronan, mentre rivisitano la loro casa d’infanzia a seguito di un evento traumatico che ha provocato la morte della madre Mary-Ann Ronan e una separazione di un decennio l’uno dall’altro. Oltre alla loro vecchia casa, i gemelli rivisiteranno anche parti della loro città natale immaginaria di Delos Crossing, nello stato americano dell’Alaska, e interagiranno con i suoi residenti locali. I gemelli, inoltre, condividono un legame soprannaturale che consente loro di comunicare telepaticamente tra loro e di sperimentare visioni di eventi passati che spesso si manifestano in dettagli vividi.
La meccanica di gioco centrale di Tell Me Why coinvolge i giocatori che guidano i gemelli mentre sperimentano ricordi e visioni di ciò che era accaduto in una serie di scenari distribuiti in tre episodi, e ricostruiscono la trama guardandoli svolgersi, con ogni individuo che ha interpretazioni diverse di cosa è successo. Il giocatore prenderà decisioni per la coppia in base a quale versione degli eventi passati desidera far credere al proprio avatar, il che avrà un impatto sul risultato della narrazione del gioco. I giocatori inoltre possono alternare le prospettive di entrambi i fratelli, sia nelle loro interazioni con i residenti di Delos Crossing, sia quando leggono i libri di fiabe con cui hanno giocato da bambini.