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RiMS Racing, la recensione per PS5

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Un pilota e un meccanico: sono questi i due ruoli che dovrete avere in RiMS Racing, il titolo della nostra recensione per console PS5. Il dominio sulle due ruote di Milestone viene minacciato da un nuovo volto che si affaccia sul mondo del gaming. Ironia della sorte, sempre italiano. Raceward Studio, alla sua prima uscita, crea un esperienza che sorprende sotto molti aspetti. Il titolo lascia spiazzati sul fronte realismo. I dev italiani hanno preso sul serio questa parola, con il preciso intento di voler riprodurre, con una precisione quasi “maniacale”, il comportamento della moto su strada.

Realismo e simulazione sono due facce della stessa medaglia. L’una prescinde, per forza di cose, dall’altra. A livello di contenuti, RiMS Racing non spicca per numeri. 3 modalità, 7 moto e 10 circuiti, possono sembrare un bigliettino da visita non molto invitante. Quando, però, ti scontri con le dinamiche di gara e il lato ingegneristico/meccanico della moto, si va in “brodo di giuggiole”. Noi ve la buttiamo lì: se lo ritroviamo tra i GOTY a fine anno non urliamo al miracolo. Vi possiamo assicurare che il prodotto è di ottima fattura.

rims racing recensione ps5

Raceward Studio ha collaborato con i principali brand che producono parti di moto, oltre che con il Politecnico di Milano, per poter realizzare un’esperienza a 360 gradi. Dovrete essere sia piloti che meccanici, con un’infarinatura lato ingegneristico, per poter viaggiare all’unisono con il credo di RiMS Racing. Non sarà facile, questo ve lo dobbiamo premettere. Il livello di complessità e dettaglio rende il gameplay, nei suoi momenti iniziali, poco digeribile. Ci si deve fare le ossa scalando con il livello di realismo, avanzando dall’arcade verso la simulazione a piccoli passi.

Non abbiate fretta. Il nostro consiglio è questo. Ci abbiamo messo un po’ a prendere confidenza ed entrare in feeling con RiMS Racing. Il primo appuntamento è stato un disastro, ma con il tempo abbiamo imparato a conoscere le dinamiche base del gameplay, che ricordano un po’ quelle già viste in Gran Turismo. Il resto lo lasciamo alla nostra recensione per console PS5.

Dubbi, promesse e certezze

I termini “realismo” e “simulazione” sono abusati nel mondo videoludico. A livello marketing, sono un bel bigliettino da visita per un possibile acquirente. Quello che conta, però, è il gameplay, in grado di smentire – in pochissimo tempo – tutte le belle promesse fatte prima del lancio. RiMS Racing ne ha fatte diverse, tutte che puntavano sul concetto di realismo. Abbiamo seguito lo sviluppo attraverso i vari dev diary pubblicati da Raceward Studio e Nacon, e il nostro interesse, nel tempo, iniziava a instillare in noi molti interrogativi. Le risposte, alle nostre domande, le abbiamo trovate tutte, e le promesse iniziali, per quello che abbiamo potuto vedere, sono state mantenute.

Le poche modalità presenti nel gioco rappresentavano il primo nostro grande dilemma. RiMS Racing entra in competizione con RIDE 4 e MotoGP 21, giusto per citare gli ultimi arrivati di casa Milestone. I margini per fare qualcosa di veramente diverso erano molto pochi. Eppure, in un’offerta non molto ampia, il livello di dettaglio lascia veramente di senza parole. 7 moto, sulla carta, sono poche ma una volta a bordo vi accorgerete del “mondo” che c’è da scoprire intorno ad esse.

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Difficile star lontani dalla modalità Carriera. Una volta scelto con quale bolide affrontare le 70 tappe della competizione, si entra nel nostro garage suddivisi in due piani. Idealmente c’è una zona dedicata all’ingegneria e allo sviluppo della moto e un’altra alla meccanica in senso stretto. Ambedue si interfacciano tra loro, e lo sviluppo della moto viaggia di pari passo con l’evoluzione di queste due aree. Tutto ha un costo, ci mancherebbe, che viene soddisfatto dal nostro rendimento in gara. Quest’ultimo, però, dipende dalla nostra capacità di guida e dalla resa su pista della moto. Un serpente che si morde la coda, giusto per fare un piccolo paragone.

Gli sviluppatori non lo hanno, di certo, nascosto e nemmeno noi osiamo fare altrettanto. RiMS Racing non è come gli altri simulatori visti sinora. Non sappiamo nemmeno se definirlo un videogioco. Di fatto sembra un grande test di sviluppo di una moto, dove il rendimento di ogni componente trova un giusto riflesso sulle capacità di guida della nostra due ruote. Non abbiamo parlato di sistema frenante, gomme, aerodinamica in senso generale. Il termine “componente” è da intendersi in senso letterale. Senza questo “salto mentale” il gameplay rischia di non essere compreso.

La moto viene sempre prima del pilota

In un gioco di guida, le abilità del pilota rischiano di oscurare il concetto stesso di “messa a punto”. RiMS Racing capovolge le regole del gioco, obbligando il player di turno a spendere tempo e denaro in officina. Ogni componente della moto va studiato, provato e calibrato prima e dopo una gara. Dobbiamo fare i conti con il budget, questo lo si deve mettere in preventivo. Prima di ogni cosa, occorre entrare nell’ordine di idee che la meccanica viene prima della guida. Il motivo è molto semplice: senza la prima la seconda si va a far benedire.

La modalità Carriera, sotto questo punto di vista, è un bella accademia. Lasciando stare classifica e piazzamenti, quello che conta è comprendere come l’usura dei componenti influisce sulle nostre capacità di guida. Ogni parte della nostro moto è soggetta a decadimento. Giro dopo giro, gara dopo gara, si è costretti a mettere mano al portafoglio per limitare i danni. Scordatevi, nelle fasi iniziali del gioco, di avere il meglio del meglio. Sicuramente, in difficoltà “esordiente”, l’AI è meno punitiva rispetto quella “realismo” (la nostra preferita, ndr). La moto, in generale, dura di più e il portafoglio si gonfia con più facilità. Per quanto poco gratificante, a livello di sfida, il nostro consiglio è affrontare RiMS Racing con “piccoli passi”.

rims racing recensione ps5

La fretta, con i videogiochi, rischia di portare a giudizi affrettati, in grado di oscurare le capacità di giudizio. Procedere per gradi, invece, aiuta a tradurre meglio le complesse dinamiche ideate da Raceward Studio. La nostra esperienza è iniziata così, anche se, ad onor del vero, abbiamo peccato di superbia. Chi vi scrive, sicuro delle sue potenzialità, ha voluto bruciare le tappe e iniziare subito con un realismo estremo. Erano più le volte che si finiva con il sedere per terra che con le ruote in pista. Dopo una serie importante di cocenti disfatte, si è capito che forse era il caso di procedere con la giusta umiltà.

Un’umiltà che poi ripaga nel tempo. Conoscere, mentre si guida, lo stato dei vari componenti della moto aiuta a capire fino a quando si può tirare la corda. Una gara è lunga e pensare di staccare “all’ultimo” su ogni rettilineo è impensabile. Il più bravo è quello che riesce a fare il meglio con quello che ha. Per quanto si è esperti e navigati con i giochi di guida, con RiMS Racing queste nostre abilità sono solo un piccolo bonus. Bisogna sporcarsi le mani in officina per dimostrare di essere dei veri piloti.

In conclusione

Una gara non si vince solo in pista. Lo slogan ideato da Raceward Studio per il suo RiMS Racing “calza a pennello”. Prima di diventare dei veri piloti dobbiamo sporcarci le mani in officina e sezionare la nostra moto “pezzo per pezzo”. Se ci avete fatto caso, nella nostra recensione abbiamo dimenticato alcune cose. Non abbiamo parlato del lato grafico del gioco e delle prestazioni del KT Engine, l’engine preso in prestito da KT Racing (quelli di WRC, giusto per capirci). Un nostro demerito sì, anche se non ci sembrava giusto non analizzare il grande lavoro fatto dagli sviluppatori italiani lato gameplay.

La competizione con l’altra italiana, Milestone, si sente. Raceward Studio ha voluto puntare sul “poco ma buono”, esaltando al meglio i punti di forza di RiMS Racing. Ci vuole un po’ per entrare in sintonia con le dinamiche del gioco. Avere sempre sotto controllo l’usura dei vari componenti e modificare costantemente il proprio stile di guida nel corso di una gara è una qualcosa a cui non siamo abituati. Il decadimento strutturale della moto ci prende a schiaffi se non costantemente osservato, e finire sul podio diventa un miraggio. 

I dev italiani puntano tutto sulle nostre abilità come meccanici, lasciando più di 200 componenti da poter acquistare e utilizzare in officina. Il rendimento dipende da come guidiamo e da quante volte finiamo con il sedere per terra. Il gameplay non fa sconti. Sul fronte realismo si è puntato tutto sulla moto, tralasciando le variazioni di condizione della pista. La gommatura della curve vista in MotoGP 21, giusto per fare un esempio, non la si trova in RiMS Racing. Ce la aspettiamo, quindi, nel prossimo capitolo.

The Falconeer Warrior Edition: tutte le curiosità sul videogioco

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Uscito nel 2020, The Falconeer è un videogioco di combattimento aereo del 2020 sviluppato da Tomas Sala e pubblicato da Wired Productions. A distanza di un anno, questo apprezzato titolo viene ora riproposto in una versione migliorata, intitolata The Falconeer: Warrior Edition. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questa nuova uscita. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.

The Falconeer Warrior Edition: la data di uscita, le console e i requisiti

Pubblicato dalla Wired Productions, The Falconeer Warrior Edition è stato pubblicato il 5 agosto 2021. Da quel momento il titolo è giocabile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch e PC Microsoft Windows. Il gioco sarà acquistabile sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console al prezzo di €29,99. Oltre alla versione Standard, è disponibile anche una Digital Deluxe Edition al prezzo di €34,99 che comprende anche la colonna sonora ufficiale del gioco.

Per quanto riguarda i requisiti di sistema, questi prevedono un Sistema Operativo Windows 10 a 64bit e un Processore Intel Core i5 o equivalente. Occorre poi disporre di 4GB di spazio libero su disco e 3GB di spazio di archiviazione. In ultimo, per la Scheda Grafica è richiesta una tra NVDIA GeForce GTX 1060 o AMD Radeon RX 580.

The Falconeer Warrior Edition gameplay

The Falconeer Warrior Edition: la trama e il gameplay del videogioco

In The Falconeer Warrior Edition si vestiranno i panni del Falconiere, un potente guerriero dei cieli impegnato a solcare, in groppa ad un maestoso uccello da guerra, un enorme mondo dilaniato da generazioni di battaglie ideologiche. Nelle varie campagne presenti si avrà dunque modo di vivere il mondo da diverse prospettive e schieramenti, il tutto mentre si affronterà un viaggio verso la scoperta e la soluzione del mistero dell’Ursee, del suo popolo e della sua storia.

Avanzando nel gioco, il quale si configura come un open world dalle dinamiche shooter, si affronteranno le diverse missioni principali e secondarie potendo usare il proprio lanciafulmini per proteggere le navi da pirati, kraken e altre minacce. Allo stesso modo, ci si potrà immergere nelle profondità dell’oceano, sfrecciare tra le nuvole per combattere contro granchi grandi come città o sfidare in incontri spettacolari l’ordine dei Mancer che ha il controllo totale della tecnologia. Trionfando in battaglia, si potranno poi ottenere anche i frammenti necessari a migliorare il rapace e la propria attrezzatura.

Di particolare importanza è dunque il sistema di combattimento, il quale consente al giocatore di usare proiettili semplici e proiettili speciali. Questi possono essere sferrati con mosse differenti, ma è bene considerato che non sempre questi proiettili potrebbero colpire il nemico. Per evitare di ferire degli alleati, bisognerà dunque calibrare al meglio i propri attacchi per centrare i propri obiettivi. Alcune meccaniche di gioco come la mira e le acrobazie sono state modificate radicalmente per i giocatori che utilizzano il mouse e la tastiera. Tuttavia, per ottenere la migliore esperienza di gioco possibile si consiglia di usare un controller o un joystick di volo.

Le DLC di The Falconeer Warrior Edition per Nintendo Switch

The Falconeer Warrior Edition presenta per la Nintendo Switch tutti i dLC preinstallati, tra cui Il cacciatore e I confini del mondo. Il primo aggiunge una nuova classe, una nuova creatura da pilotare e diversi oggetti equipaggiabili. Il secondo, invece, offre una serie di missioni secondarie aggiuntive con anche un nuovo boss con cui doversi scontrare. Per accedere a questi contenuti, il giocatore dovrà prima proseguire con l’avventura e sbloccare quanto occorre.

The Falconeer Warrior Edition: il trailer del videogioco

Fonte: WiredProducions

Fallout 76: Fallout Worlds promette avventure uniche in Appalachia

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Fallout Worlds promette avventure uniche in Appalachia: i giocatori avranno a disposizione mondi pubblici a rotazione e gli strumenti per costruire il loro speciale mondo personalizzato. Nel loro intervento, i membri del team di BGS hanno spiegato nel dettaglio come funzioneranno i mondi, aggiungendo tanto altro da non perdere.

  • Mondi pubblici: una serie di esperienze di Fallout Worlds a rotazione, ognuna con una sfumatura di Appalachia differente, creata su misura dal team di Bethesda Game Studios. I mondi pubblici saranno disponibili gratuitamente per tutti i giocatori di Fallout 76.
  • Mondi personalizzati: con i mondi personalizzati, la possibilità di personalizzare i server privati fa un altro salto in avanti. I membri di Fallout 1st potranno avere accesso a impostazioni personalizzate per creare una vera e propria esperienza unica in Fallout Worlds.
  • Espansione operazioni giornaliere II: l’ultima espansione delle operazioni giornaliere di Fallout 76 porta con sé le mutazioni doppie, con eventi ogni fine settimana, un nuovo gruppo di nemici, tre nuovi luoghi e ricompense inedite!
  • Tanto ancora da esplorare: il Vault 51 apre le porte ai giocatori di tutte le modalità.

Call of Duty: Vanguard in arrivo dal 5 novembre

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Dal  5 novembre i giocatori potranno cambiare le sorti della guerra e vivere la Seconda Guerra Mondiale come mai prima d’ora in Call of Duty: Vanguard. Insieme a una nuova esperienza Warzone perfettamente integrata in arrivo entro la fine dell’anno, l’enorme quantità di contenuti di Call of Duty fornirà ai giocatori un’offerta senza rivali.

Vanguard offre il pacchetto completo ai fan di Call of Duty attraverso le modalità Campagna, Multigiocatore online e Zombie in cooperativa. I giocatori scopriranno le origini delle forze speciali mentre cambiano il corso della storia, formando la Task Force One in una vasta campagna narrativa della Seconda Guerra Mondiale che si estende sui fronti orientale e occidentale dell’Europa, su quello del Pacifico e del Nord Africa. Il multigiocatore offre 20 mappe fin dal giorno del lancio, mentre i fan di Zombie sperimenteranno un’esperienza di gioco tipica dei non morti, che segna il primo crossover Zombie del franchise.

Entro la fine dell’anno, i giocatori di Vanguard potranno immergersi in una nuova esperienza di Call of Duty: Warzone totalmente integrata, con una mappa completamente nuova, un nuovo gameplay e nuove esperienze. Questo è il Call of Duty più connesso di sempre, tutto alimentato dal motore Call of Duty di nuova generazione introdotto in Modern Warfare.

Call of Duty: Vanguard è pronto a offrire una straordinaria gamma di esperienze di gioco per l’intera community di Call of Duty. L’ampiezza dei contenuti di Vanguard è un segno distintivo del titolo, con il maggior numero di mappe multiplayer di sempre al giorno del lancio e il primo crossover Zombie nella storia di Call of Duty“, ha affermato Johanna Faries, General Manager Call of Duty di Activision. “I fan di Warzone sperimenteranno anche una serie di entusiasmanti novità in arrivo come parte del lancio. Non vediamo l’ora di condividerle”.

Call of Duty: Vanguard è ora disponibile per il preordine. L’uscita del titolo è prevista su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC a partire dal 5 novembre. La nuova esperienza di Call of Duty: Warzone uscirà entro la fine dell’anno.

Marvel Future Revolution: il gameplay e altri dettagli sul videogioco

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L’Universo della Marvel, nato con i fumetti e oggi espansosi al cinema, è ormai una realtà quantomai stratificata e complessa, contenente storie e personaggi iconici e noti in ogni dove. Non sorprende dunque che tale patrimonio sia poi confluito anche nell’ambito dei videgiochi, con titoli come Marvel’s Guardians of Galaxy e Marvel’s Avengers. Un nuovo videogioco dedicato a tale mondo è ora in arrivo ed è intitolato Marvel Future Revolution. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.

Marvel Future Revolution: la data di uscita e dove poterlo giocare

Pubblicato da Netmarble, Marvel Future Revolution ha una data di uscita attualmente fissata al 25 agosto 2021. Al momento non è noto se il gioco avrà un prezzo e a quanto questo ammonterà, ma è invece certo che questo sarà disponibile unicamente per dispositivi mobile quali iOS e Android. Per quanto riguarda quest’ultimo, è necessario disporre di una versione 6.0 o successiva. Il gioco ha una dimensione pari a 82M e necessità dunque di tale spazio affinché si possa correttamente eseguire il download. Per iOS, invece, è rischiesta una versione 11.0 o successiva e 1.7GB di spazio nella memoria.

Marvel Future Revolution: la trama, il gameplay e i personaggi del videogioco

Il nuovo videogioco incentrato sull’universo narrativo della Marvel ha inizio a partire da una convergenza, a causa della quale varie dimensioni hanno iniziato a fondersi in un’unica Terra. La conseguenza più immediata di ciò, è stata la scomparsa di diverse delle dimensioni un tempo esistenti. Nel tentativo di contrastare le forze del male desiderose di approfittare di questo caos, i supereroi Marvel hanno intrapreso una vera e propria guerra interdimensionale, la più difficile da loro affrontata. Sull’orlo della sconfitta, solo il sacrificio di Visione ha potuto concedere loro il tempo necessario per poter ancora ribaltare le sorti dello scontro.

Marvel Future Revolution si configura come il primo RPG open world dell’universo Marvel. Date queste caratteristiche, all’interno del gioco si potranno esplorare un’ampia gamma di regioni, tra cui si annoverano Nuova Stark City, Quartier Generale di Omega Flight, Terra Xandar, Impero Hydra, Midgardia e Sakaar. Ognuno di questi ambienti vanta naturalmente caratteristiche uniche, strettamente derivate dai fumetti da cui sono tratti. In questo contesto si potranno impersonare personaggi come Spider-Man, Iron Man, Captain America, Doctor Strange, Black Widow, Captain Marvel, Tempesta e Star Lord.

Marvel Future Revolution gameplay

Ogni personaggio, anche in questo caso dotato delle caratteristiche ormai note ai fan, vanta anche una serie di personalizzazioni per quanto riguarda il look del costume. A contrapporsi a questi supereroi vi sono ovviamente alcuni dei più classici ed iconici villain della Marvel. Si ritrova dunque il temibile Thanos, ma anche M.O.D.O.K., Ultron, Teschio Rosso e Loki. Infine, tra i PNG si annoverano Rocket Raccon, Thor, Valchiria e Nick Fury. Questi personaggi potranno essere utilizzati anche in modalità co-op, collaborando con i propri amici per sconfiggere i cattivi del gioco.

Il gioco presenta anche cinque diverse modalità di gioco. La prima è Blitz, la quale prevede una battaglia fra squadre composta da 4 persone contro i super cattivi Marvel. Operazione Speciale, invece, porta il giocatore ad avere il compito di salvare e proteggere più civili possibile, ponendosi in competizione contro gli altri giocatori presenti. Vi è poi la modalità Incursione, dove in tempo reale ci si dovrà scontrare con vari nemici, collaborando per sconfiggerne quanti più possibile. Con Guerra Omega, invece, lo scontro è tra eroi di più dimensioni, con la necessità di portare la propria squadra alla vittoria. Infine, Duello Dimensionale richiede di mettersi alla prova con una battaglia senza esclusione di colpi.

Marvel Future Revolution: il trailer del videogioco

Fonte: MarvelFutureRevolution

Lone Echo II: tutto quello che c’è da sapere sul videogioco in VR

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La realtà virtuale è ormai sempre più presente nell’ambito dell’audiovisivo, consentendo a quanti ne fruiscono di vivere esperienze uniche ed estremamente coinvolgenti. Lo spettatore o giocatore è infatti portato in mondi e contesti lontani, il tutto rimanendo all’interno di una stanza. Questa tecnologia, oggi presente su più fronti, trova nei videogiochi un terreno particolarmente fertile. Sono infatti molti i titoli che la utilizzano per rendere le proprie avventure ancor più dinamiche e affascinanti. Tra questi si potrà a breve annoverare anche Lone Echo II, sviluppato dalla Ready At Dawn.

Questo è il sequel di Lone Echo, uscito nel 2017, il quale era mbientato a bordo di una stazione spaziale in orbita attorno a Saturno e consentiva ai giocatori di muoversi a gravità zero afferrando e spingendo via dall’ambiente. Per Lone Echo II, gli sviluppatori sono ora concentrati sull’espansione del mondo di gioco e sulla costruzione delle meccaniche di gameplay che riformulassero quelle del precedente titolo. Lone Echo II vanta inoltre nuovi strumenti, enigmi più complessi e nuovi nemici da sconfiggere.

Per tutti gli amanti di questa tipologia di giochi, si tratta dunque di un videogioco particolarmente atteso, che potrà regalare momente di grande intrattenimento. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e la data di uscita.

Lone Echo II: la data di uscita, gli Oculus Quest e altri dettagli

Pubblicato dalla stessa Ready At Dawn in collaborazione con la Oculus VR, Lone Echo II era inizialmente previsto per il 24 agosto 2021, ma il 12 di questo stesso mese gli sviluppatori hanno comunicato che la data di uscita ufficiale è stata sposata ed è ora fissata verso la fine dell’anno. Il motivo di questo rinvio è dato dall’attuale crisi sanitaria, che ha reso più complessa l’ultimazione del titolo. Per poterlo rifinire nei minimi dettagli, gli sviluppatori hanno dunque affermato di aver bisogno di più tempo. Al momento della sua pubblicazione, Lone Echo II sarà poi giocabile su PC Microsoft Windows al prezzo di 39,99€.

Per usufruire al meglio del gioco, ci si potrà in particolare avvalere del Oculus Rift S e del nuovissimo Quest 2 di Oculus. Il successore del primo Oculus Quest è stato rilasciato nell’ottobre del 2020, e come il suo predecessore è in grado di funzionare sia come visore autonomo con un sistema operativo interno basato su Android, sia con il software VR compatibile con Oculus in esecuzione su un computer desktop quando connesso tramite USB o Wi-Fi. È un aggiornamento dell’originale Oculus Quest con un design simile, ma con un peso più leggero, specifiche interne aggiornate, un display con una frequenza di aggiornamento e una risoluzione per occhio più elevate e controller Oculus Touch aggiornati.

Lone Echo II gameplay

Lone Echo II: la trama e il gameplay del videogioco in VR

Dopo gli eventi visti in Lone Echo, il capitano Olivia “Liv” Rhodes e Echo One “Jack”, l’androide controllato dal giocatore, si ritrovano ora 400 anni nel futuro. In questo contesto scoprono di essere a bordo di una misteriosa stazione spaziale che sembra essere stata abbandonata. Scoprono però che la biomassa che hanno già incontrato nel precedente capitolo si è ora evoluta in una forma mobile chiamata “zecche” che sono attratte dalle fonti di energia. Liv e Jack devono dunque confrontarsi con questa presenza, risolvendo il mistero dietro quella misteriosa stazione spaziale se vogliono ritrovare la strada di casa.

Questo sequel riporta tutte le caratteristiche innovative che hanno reso l’originale così popolare, inclusi i controlli a gravità zero, le immagini nitide e una storia particolarmente emotiva. Occorrerà utilizzare un nuovo assortimento di strumenti per superare sfide complesse e scoperte sorprendenti dello spazio profondo in un lontano futuro. Lone Echo II presenta infatti un gameplay simile al suo predecessore, che ruota attorno alla locomozione a gravità zero, con il giocatore che afferra e spinge via vari oggetti nell’ambiente. I giocatori sono inoltre dotati di propulsori da polso e un booster EVA che consente loro la piena mobilità nell’ambiente a gravità zero.

Il gameplay si basa poi sulla risoluzione di enigmi attraverso l’interazione con gli oggetti nel mondo di gioco, come gru, porte, oggetti di alloggiamento, mappe olografiche, ecc. I giocatori hanno accesso a una varietà di strumenti tra cui gli strumenti di scansione e taglio di Lone Echo. Il gioco differisce però da Lone Echo in quanto ci sono qui anche alcuni nemici che il giocatore deve evitare e distrarre. Assumendo il ruolo di Jack, si potrà vivere tutto ciò attraverso un’immersiva esperienza in VR a 360°. Si potrà così aiutere il capitano Olivia Rhodes a risolvere il mistero sempre più minaccioso avvalendosi anche di dialoghi interattivi che renderanno l’esperienza ancor più completa.

Lone Echo II: il trailer del videogioco

Fonte: Oculus

Aliens: Fireteam Elite, il gameplay e altri dettagli sul videogioco

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Ambientato nell’iconico universo di Alien, Aliens: Fireteam Elite è uno sparatutto cooperativo di sopravvivenza in terza persona sviluppato dalla Cold Iron Studios.  Questo vede una squadra di marine temprati in una lotta disperata per contenere la minaccia degli Xenomorfi in continua evoluzione. Si tratta inoltre del primo gioco di Alien da Alien: Blackout ed è un sequel autonomo della trilogia originale di Alien. A differenza di Alien: Isolation, Fireteam Elite si concentra però maggiormente sull’azione piuttosto che sul survival horror.

Quella di Alien è una delle saghe cinematografiche di fantascienza horror più celebri di sempre, arrivata per la prima volta sul grande schermo nel 1979 con l’omonimo film diretto da Ridley Scott. Da quel momento, lo scontro tra esseri umani e alieni non è più stato lo stesso, ma ha assunto forme sempre nuove e appassionanti. Non stupisce che ancora oggi, a distanza di decenni, quell’universo narrativo risulti tanto affascinante. Molto c’è ancora da raccontare e i videogiochi ad esso dedicato contribuiscono alla scoperta di ulteriori dettagli. Con Aliens: Fireteam Elite si potrà dunque tornare in questo contesto per nuove spaventose sfide.

Tutti gli amanti di questo genere, come anche i fan della saga, troveranno dunque un nuovo capitolo che porta il giocatore ad avere come obiettivo primario l’eliminazione dei terrificanti Xenomorfi, in tutte le loro varianti possibili. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua modalità multiplayer. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e la data di uscita e molto altro.

Aliens: Fireteam Elite, la data di uscita, il prezzo e le edizioni del videogioco

Pubblicato dalla stessa Cold Iron Studios, Aliens: Fireteam Elite ha una data di uscita fissata al 24 agosto 2021. A partire da quel momento sarà giocabile su PC Microsoft Windows, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series  X/S. Il gioco sarà acquistabile sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console come anche sulla piattaforma Steam al prezzo di €39,99. Per quanto riguarda i requisiti di sistema, questi prevedono un Sistema Operativo Windows 10 e un Processore AMD Ryzen 5 1600AF o Intel i5-7400.

Occorre poi disporre di 16GB di RAM e 30GB di spazio libero su disco. In ultimo, per la Scheda Grafica è richiesta una tra AMD RX 480 8GB o Nvidia GTX 1060 6GB. Il gioco, inoltre, sarà disponibile anche con una Deluxe Edition da 69,99€. Questa aggiunge all’Edizione standard il Pacchetto Veterano dell’Endeavor (contente diverse skin, colori per armi e accessori) e il Pass Endeavor, contenente invece 4 bundle DLC cosmetici che includono skin per i kit delle classi, colori arma, accessori per la testa e altro e che verranno pubblicati nei futuri aggiornamenti del gioco.

Aliens: Fireteam Elite, la trama, il gameplay e il cross-play del videogioco

All’interno di Aliens: Fireteam Elite si avrà un ruolo fondamentale negli epici eventi che si verificano 23 anni dopo la trilogia originale Alien. In qualità di Marine coloniale di stanza a bordo della UAS Endeavour, si dovranno combattere terrificanti minacce Xenomorfe. Nel corso del gioco ci si troverà infatti a dover affrontare oltre 20 tipi di nemici, inclusi 11 diversi Xenomorfi lungo la scala evolutiva da Facehuggers a Praetorian, ognuno progettato con la propria intelligenza per tendere imboscate, superare in astuzia e sventrare i marine vulnerabili.

Per sopravvivere alle minacce extraterrestri occorrerà dunque utilizzare strategie di copertura e di squadra. Gli alieni potranno però invadere il campo da ogni angolazione, attraversando porte e prese d’aria, arrampicandosi su pareti e soffitti e potendo così colpire nell’oscurità con una ferocia inquietante. Per opporsi a tali creature, si potrà però scegliere tra cinque classi uniche: Artigliere, Demolitore, Tecnico, Medico e Esploratore. Ognuno di questi vanta abilità speciali e vantaggi unici. Con loro si potrà utilizzare un vasto arsenale di oltre 30 armi e oltre 70 mod/accessori nel tentativo di sradicare la minaccia aliena.

Aliens Fireteam Elite gameplay

Un innovativo Perk Board, inoltre, modifica e migliora le abilità, mentre un esclusivo sistema di Challenge Card altera l’approccio a ogni missione della campagna, offrendo una nuova esperienza ad ogni partita. Il gioco, dunque, si fonda sulla cooperazione ed è per questo che la modalità multiplayer è qui particolarmente importante. Gli sviluppatori, tuttavia, hanno dichiarato che Aliens: Fireteam Elite non prevedrà la possibilità del cross-play, e dunque i possessori di console diverse non potranno giocare in partite uniche.

Sarà tuttavia presente un cross-play generazionale, ovvero con la possibilità per i possessori di PlayStation 4 e PlayStation 5 o di Xbox One e Xbox Series X/S di giocare tra loro. Se uno dei giocatori dovesse abbandonare la campagna di gioco nel bel mezzo di questa, ciò non darà vita a problemi, poiché il giocatore mancante verrà sostituito da un bot guidati da intelligenza artificiale.

Aliens: Fireteam Elite, il trailer del videogioco

Fonte: AliensFireteamElite

Song of Iron: il gameplay e altri dettagli sul videogioco

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Il mondo dei vichinghi è da sempre fonte di grande fascino e continuamente viene raccontato attraverso opere audiovisive di diverso genere. Non ultimi, anche i videogiochi hanno basato su tale immaginario molte storie di vario tipo e genere. Un nuovo titolo a riguardo e di prossima uscita è Song of Iron, sviluppato dalla Resting Relic, e interamente incentrato su un contesto cupo e violento come quello vichingo, dove la specie umana si scontra con elementi fantasy, da luoghi magici a creature di varie tipologie.

Song of Iron offre dunque un’avventura a scorrimento che presenta elementi variegati e che richiederanno al giocatore di doversi misurare con situazioni sempre diverse e da decifrare. Gli appassionati troveranno dunque qui tanto materiale con cui misurarsi, intraprendendo un’avventura attraverso ambienti diversi e vivendo esperienze coinvolgenti tanto da un punto di vista visivo quanto per quanto riguarda le dinamiche di gioco.

Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e la data di uscita.

Song of Iron: la data di uscita, il prezzo e altri dettagli sul videogioco

Pubblicato dalla Resting Relic, Song of Iron ha una data di uscita fissata al 31 agosto 2021. A partire da quel momento sarà giocabile su PC Microsoft Windows, Xbox One e Xbox Series  X/S. Il gioco sarà acquistabile sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console come anche sulla piattaforma Steam al prezzo di €19,99. Come si noterà, il gioco è un’esclusiva per PC e Xbox, ma a differenza di molti altri titoli simili, Song of Iron non sarà disponibile dal day one su Xbox Game Pass.

Attualmente, inoltre, non è dunque prevista una distribuzione anche sulle console della PlayStation. Non è però escluso che il gioco possa poi venire esteso anche a queste in futuro. Per quanto riguarda i requisiti di sistema, questi prevedono un Sistema Operativo Windows a 64bit e un Processore Intel Core i5 o equivalente. Occorre poi disporre di 12GB di spazio libero su disco. In ultimo, per la Scheda Grafica è richiesta una tra NVDIA GeForce GTX 1080 o equivalente.

Song of Iron gameplay

Song of Iron: la trama e il gameplay del videogioco

Song of Iron è ambientato in un puro mondo vichingo, con il giocatore chiamato ad assumere i panni di un guerriero deciso ad intraprendere un lungo e pericoloso viaggio per incontrare gli dei e salvare il suo popolo da una terribile minaccia incombente. Lungo il percorso, però, dovrà naturalmente imbattersi in una serie di ostacoli di varie entità, da nemici umani sino a giganteschi mostri. Il desiderio di giungere alla propria meta dovrà dunque essere più forte di ogni cosa e solo così il guerriero potrà superare le avversità e ottenere ciò che cerca.

Entrando nel mondo del gioco bisogna dunque essere reparati a dover superare numerose prove. In questo gioco che mescola azione e avventura con una visuale bidimensionale, si combatterà usando varie armi come arco, ascia e anche scudo per poter contrattaccare. Occorre però fare attenzione, poiché le armi possono essere perse, le frecce si esauriranno e gli scudi verranno rotti. Pertanto, bisognerà continuamente cercare di reinventarsi negli scontri, escogitando sempre nuove strategie.

Il gioco si concentra dunque fortemente sulla componente d’azione e sui combattimenti, il tutto inserito in un contesto grafico particolarmente curato nei dettagli e impegnato a trasmettere un’atmosfera particolarmente suggestiva e fantastica. Le stesse ombre, particolarmente presenti nel corso dell’intero gioco, conferiscono inoltre un ulteriore carattere al tutto, rendendo il mondo di gioco più cupo e violento. L’azione presente nel gioco, inoltre, è resa visivamente ancor più piacevole grazie ai 4K e ai 60fps. Il realismo degli scontri è inoltre ulteriore motivo di fascino per il gioco.

Song of Iron: il trailer del videogioco

Fonte: SongOfIron

Baldo: tutte le curiosità sul gioco di Naps Team

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La NAPS Team è una software house italiana che dal 1993 sviluppa e produce giochi di successo come Shadow Fighter, Gekido e Iron Wings. Ad oggi sono oltre 45 i titoli da loro realizzati, variando spesso nel genere e nella composizione grafica. Il nuovo titolo dell’azienda è ora di prossima uscita e si tratta di Baldo, un videogioco di ruolo profondamente ispirato dalla serie The Legend of Zelda ma con uno stile grafico ispirato dai film d’animazione prodotti dallo Studio Ghibli, come La città incantata e Il mio vicino Totoro.

Baldo è un gioco in produzione da ben 15 anni. L’artista dello studio Fabio Capone ha infatti dichiarato che “l’idea è iniziata molto tempo fa, come un gioco chiamato The Dark Knight… Quel progetto è finito una volta terminata l’era del GameBoy Advance. È stato un peccato. Qualche anno fa, una volta che è arrivata la tecnologia che ha permesso una migliore ombreggiatura dei cartoni animati, abbiamo pensato che fosse un buon momento per mettere di nuovo le mani sul progetto“.

Si tratta dunque di un titolo che punta a contenere in sé una serie di caratteristiche che non mancheranno di attrarre diverse tipologie di giocatori. Per il panorama videoludico italiano, Baldo è un gioco tanto ambizioso quanto importante. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e la data di uscita.

Baldo: la data di uscita, il prezzo e altri dettagli sul videogioco

Baldo per PlayStation, Xbox, PC e Switch

Pubblicato dalla stessa Naps Team, Baldo ha una data di uscita attualmente fissata al 27 agosto 2021, mentre è il prezzo è fissato a €24.99. Al momento della sua uscita, il videogioco sarà disponibile in versione fisica e digitale per le console PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X/S, Nintendo Switch e per PC Microsoft Windows. Per acquistare la copia digitale del videogioco, sarà possibile affidarsi agli store ufficiali delle console qui elencate, come anche alla piattaforma Steam.

Per giocarvi da PC, è bene considerare che sono presenti alcuni requisiti consigliati da dover soddisfare. Questi prevedono un sistema Window 7 o versione successiva e un processore a scelta tra AMD Quad-Core a 2.7GHz o Intel Quad-Core a 3.3GHz. Sono però validi anche processori AMD APU A6 3670 e Intel Core i7. Per quanto riguarda la memoria, sono richiesti 6GB di RAM e 2GB di spazio di archiviazione. Per quanto riguarda la scheda video, infine, è suggerito un DitectX 11 compatibile con NVIDIA.

Baldo è su Twitter

Con 5.250 follower, il videogioco Baldo ha un account ufficiale sul social network Twitter dove gli sviluppatori rilasciano continuamente informazioni e dettagli sul videogioco. Curiosando sul profilo, sarà possibile infatti ritrovare immagini e video particolarmente interessanti, come quelli dedicati al making of e ad alcuni dettagli nascosti nel gioco tutti da scoprire. Il profilo è attivo dal 2018 e da quel momento sono dunque stati molti i dettagli svelati dagli sviluppatori che non mancano di attirare l’attenzione dei videogiocatori.

Baldo gameplay

Baldo: la trama e il gameplay del videogioco

La storia narrata in Baldo si svolge nella terra immaginaria di Rodia. Nei sotterranei di questo mondo i gufi hanno sigillato una potente creatura senza cuore. Secondo la profezia, questa creatura si libererà quando nascerà un “bambino puro”. Ora, secoli dopo, questa profezia ha iniziato ad avverarsi, causando una serie di instabilità nel mondo fino a quel momento pacifico. Nei panni del protagonista, il compito del giocatore sarà dunque quello di affrontare un lungo viaggio per cercare di porre rimedio a quanto sta avvenendo.

Entrando nel mondo di Baldo, il giocatore si troverà ad avere a che fare con un RPG d’azione e avventura, nonché con un open world tutto da esplorare e scoprire nei suoi minimi segreti. Il gioco prevede anche dinamiche di combattimento contro avversari, ma questi non sono il focus primario del videogioco. Di maggior importanza per la progressione sno invece gli enigmi e i puzzle che il giocatore si troverà a dover risolvere. Si potranno così scoprire nuovi ambienti, interagire con gli abitanti, collezionare oggetti comuni o magici per ottenere nuove armi o svelare misteri.

Baldo: il trailer del videogioco

Fonte: NAPSTeam

Assassin’s Creed Valhalla – L’assedio di Parigi, la recensione PS5

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Direzione Francia con il secondo DLC di Assassin’s Creed Valhalla dal titolo “L’assedio di Parigi”, in questa nostra recensione per console PS5. Possiamo parlare di un ritorno, o meglio un simil prequel. Ubisoft, tra le varie tappe storiche percorse nella sua famosa saga, ci ha già già portato a Parigi con Assassin’s Creed Unity, alla vigilia di una delle rivoluzioni più famose del vecchio continente. Negli ultimi anni, dopo Origins e Odyssey, si è un po’ perso quel marchio di fabbrica della serie, lasciando spazio alle tendenze del momento che richiedono più action e poca strategia.

L’assedio di Parigi vuole un po’ accorciare questo gap con il passato, introducendo delle dinamiche che figuravano solo come un ricordo. Forse è stata solo un’impressione, anche se la presenza di eventi secondari che allontanano la violenza gratuita in favore di un approccio strategico e più ragionato ci danno quasi ragione. Ovviamente si tratta sempre di Assassin’s Creed Valhalla, senza snaturare le logiche che abbiamo visto nel corso dell’avventura base.

ac valhalla dlc assedio parigi recensione
https://www.ubisoft.com/it-it/game/assassins-creed/valhalla/photomode

I ritmi sono decisamente più soft, con delle impennate emozionali in occasione degli assassini e degli scontri con i nemici d’elite. Il livello consigliato, per accedere “tranquilli” a questa avventura in Francia, è il 200. Il nostro consiglio è, invece, quello di godervi l’avventura nelle fredde terre Norrene, portare a casa il primo DLC e poi arrivare “belli navigati” alla corte di Carlo il grosso. Il cattivone di turno questa volta è lui.

Serviranno i muscoli, questo è certo, ma la narrativa richiede, almeno per una buona parte del gioco, dialogo e pazienza. Per carità, la voglia di prendere a testate quella testa coronata arde ancora prima di accendersi, ma prendete questo approccio con il beneficio del dubbio e proiettatolo verso un nuovo futuro della saga. Un futuro che riprende per mano il suo lungo passato, gli chiede scusa per poi ripartire di nuovo insieme (o almeno è quello che sembra, ndr). E sulla note di queste nostalgiche parole che vi lasciamo in compagnia della recensione del DLC Assassin’s Creed Valhalla – L’assedio di Parigi, giocato su console PS5.

Ritorno al passato

Il primo anno del Season Pass di Assassin’s Creed Valhalla si dovrebbe concludere con L’assedio di Parigi. Il condizionale è d’obbligo, ma vista la situazione emergenziale in cui stiamo vivendo non ci aspettiamo sorprese. I confronti con il gioco base e il primo DLC sono naturali. Di solito, da un espansione, ci si aspetta un qualcosa di nuovo ma non profondamente diverso, in grado di esaltare il nostro interesse che rischia di finire sopito una volta arrivati all’endgame.

Ubisoft riesce nel suo intento. L’attenzione di Eivor viene richiamata da un gruppo di stranieri in visita nel villaggio del Corvo. Spicca la figura di Toka, una giovane vichinga che chiede l’aiuto del capoclan per far fronte alla minaccia di Carlo il grosso. Il discendente di Carlo Magno non va tanto per il sottile, con una linea di comando che fonda le sue radici sul fondamentalismo religioso e l’ossessione della piaga degli adoratori del demonio. Un qualcosa che abbiamo già studiato sui libri di storia e che in questo DLC vede la sua lontana genesi.

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Eivor, quindi, decide di imbarcarsi verso le terre francesi. Inizialmente le intenzioni del protagonista sono quelle di tentare una mediazione tra il tiranno e il conterraneo Sigfred. Morso di lupo ci mette poco a comprendere che la strada della dialettica è un ottimo strumento per lavorare sui fianchi il nemico, indebolirlo per poi deporlo una volta per tutte. Il tutto si concretizza tra le 10 e le 12 ore, con tanto di missioni e quest secondarie.

Sono quest’ultime, a nostro avviso, le vere protagoniste del Assassin’s Creed Valhalla – L’assedio di Parigi. Spiccano le missioni infiltrazione e gli Assassini speciali. Non è un qualcosa di nuovo, questo è certo, ma si intuisce una precisa volontà dei creatori della saga. La voglia di ricucire quello strappo con il passato c’è, guardando, però, sempre al presente della saga.

La mappa di gioco non è grande, inferiore per estensione a quella del primo di DLC ma non per contenuti. Il territorio francese mostra delle bellezze paesaggistiche in linea con il credo della saga, che invogliano aspiranti fotografi a rubare degli scatti con la photo-mode presente nel gioco. Restando in tema, il compromesso grafica/FPS vale sempre. I 4K/60fps insieme sono ancora lontani, anche se giocare a 30fps è divenuto una “bestemmia”. Per quanto i combattimenti non siano sempre dietro l’angolo, rinunciare alla fluidità del framerate è quasi impossibile.

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Voglia di ricominciare?

Sarà che il Season Pass Anno 1 si appresta a chiudere i battenti, e che l’anno 2 è già stato “quasi” annunciato (anche se i contenuti non sono stati ancora confermati, ndr). La nostra vena nostalgica, però, si è risvegliata. Sono bastati dei dettagli, delle piccole introduzioni in questo secondo DLC per accendere quella voglia di “classico” che manca in quest’ultima trilogia.

La svolta è iniziata con Origins che decise di allontanarsi dall’approccio stealth, che fino li aveva caratterizzato la serie, e andare incontro alle tendenze del momento. Azione, mappe open world, skill tree e build, con il personaggio che evolve nel corso della storia. Quest’ultima, assieme alla caratterizzazione dei personaggi, sembrava non interessare più ai creatori della saga, che veicolavano tutti gli sforzi progettuali sul fronte gameplay.

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In questo secondo DLC di Assassin’s Creed Valhalla abbiamo assistito ad una piccola inversione di tendenza. Alcuni personaggi li abbiamo visti caratterialmente maturi e quasi mai banali. La storia, dal canto suo, anche se non ha ancora quella capacità di sorprendere, non è scontata e a tratti diviene interessante. L’orda dei ratti è quello che possiamo definire un “quasi” ritorno al passato, un valido elemento per dileguarsi in situazioni di pericolo (ma sempre da osservare con attenzione, ndr). Le missioni infiltrazioni sono un’altra bella riscoperta, con la possibilità di agire da soli o in gruppo (l’alba della resistenza di AC Unity, ndr).

Ognuno vede quello che vuole vedere. La cosa certa è che L’assedio di Parigi merita di essere giocato. Un fan della saga, che ha vissuto sulla propria pelle tutta la fase di transizione del gameplay generale, avrà sicuramente un approccio diverso, trovando un porto sicuro in alcune nostre sensazioni. La speranza è che questo possa gettare le basi per una ripartenza, in grado di ereditare tutto quello che di buono è stato fatto nel corso di questi 14 anni di attività. Noi ci crediamo, con la speranza di poter dire “ve lo avevamo detto”.