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Dissidia Final Fantasy NT, la recensione

Annunciato nel Giugno 2017 e rilasciato alla fine di Gennaio 2018, Dissidia Final Fantasy NT è il porting PlayStation 4 di Dissidia Final Fantasy Arcade, un cabinato del 2015 che ha riscosso fin da subito un gran successo in Giappone.

Pur trattandosi ufficialmente del terzo titolo del brand Dissidia, NT cerca di essere a tutti gli effetti un “nuovo inizio”, sia per il differente supporto hardware, che per gameplay e narrazione.

Quest’ultima è sicuramente la componente meno riuscita del gioco: la Modalità Storia è infatti assente nella versione Arcade ed è stata inserita in Dissidia Final Fantasy NT come una serie di cutscene dalla durata complessiva di circa un’ora, grazie alle quali viene presentato un abbozzo di setting e interazioni fra eroi e antagonisti.

Dissidia Final Fantasy NT

Il fanservice scorre potente in questi filmati ed è assolutamente ben accetto; quel che non convince affatto è la caratterizzazione delle due entità originali del titolo, Spiritus e Materia, che fin dal design non avevano fatto impazzire il pubblico e che, gioco alla mano, risultano altrettanto banali anche nella scrittura.

Square Enix non ha escluso la possibilità che futuri aggiornamenti e DLC possano approfondire questi e gli altri personaggi del gioco con nuovi filmati, ma allo stato attuale la Modalità Storia è più una scusa per combattere e sbloccare contenuto che per vivere effettivamente “un’avventura”. Unica, inevitabile menzione d’onore va fatta al filmato finale in computer grafica, eccellente sia per realizzazione tecnica che per regia.

Anche le meccaniche di gioco sono state completamente rivisitate rispetto ai predecessori. Dissidia Final Fantasy NT prevede come principale modalità online degli scontri 3vs3, in cui ad aggiudicarsi la vittoria è, negli scontri classici, la squadra che mette a segno per prima 3 KO, mentre la Caccia al Cristallo vedrà i sei giocatori impegnati nella distruzione del cristallo nemico, una sorta di Rubabandiera, solo con più magia e distruzione.

Dissidia Final Fantasy NT

Esiste anche la possibilità di creare scontri personalizzati (per la gioia di tutti i nostalgici del puro e semplice 1vs1) così come di cimentarsi nelle battaglie con un party composto da persona della propria lista amici PSN. Inutile dire che, come ogni gioco a squadre che si rispetti, un multiplayer organizzato in chat vocale con gente conosciuta risulta tanto più divertente, quanto più efficiente a livello di prestazioni.

È comunque possibile divertirsi anche in solitaria, decidendo di provare il brivido dell’imprevisto a ogni assegnazione dei membri della squadra. L’adrenalina della situazione non scaturisce solo dall’ignorare il livello di abilità dei vari giocatori, ma anche dalla qualità della loro connessione di rete: basterà infatti che solo uno dei sei combattenti abbia problemi internet per pregiudicare la fluidità di uno scontro.

Questo, a pari merito con la durata spesso superiore al minuto di ogni party finder, sono i due più grossi limiti di Dissidia Final Fantasy NT: problematiche presenti fin dalla prima Closed Beta del gioco e solo parzialmente risolte all’interno del gioco completo, gioco che, va ricordato, punta al panorama competitivo dei titoli di combattimento.

Dissidia Final Fantasy NT

Non è da escludere che con i prossimi aggiornamenti la situazione venga completamente stabilizzata, ma nella condizione attuale si hanno almeno il 15 – 20% degli scontri con freeze, lag e persino disconnessioni dal server, accompagnati da tempi di attesa snervanti tra una partita e l’altra, in grado di far morire l’entusiasmo anche di chi attendeva il gioco da anni e anni.

Ottimo invece il comparto artistico: Tetsuya Nomura ha ridisegnato i vari eroi e antagonisti di NT per garantire uno stile omogeneo e non si può negare che il risultato finale sia splendido, in grado di colpire profondamente tanto gli appassionati dei titoli Dissidia quanto i generici fan della saga di Final Fantasy.

Stesso dicasi per il doppiaggio (presente sia in inglese che in giapponese) e le musiche: i temi più famosi, riarrangiati nello stile arcade di Dissidia Final Fantasy NT, riescono comunque a mantenere lo spirito originale e raggiungere il cuore di chi è cresciuto a pane e Guerrieri della Luce, ma anche le tracce composte specificatamente per questo nuovo capitolo sono comunque orecchiabili e non stancano nemmeno dopo numerose ore di gioco.

Dissidia Final Fantasy NT

Ciascun personaggio rientra in una delle quattro tipologie di combattenti, ognuna con i propri punti di forza e debolezza; i guerrieri hanno a disposizione moveset unici (ripresi a piene mani dagli attacchi da loro effettuati negli originali titoli di appartenenza) in grado di aumentare il proprio livello Audacia, diminuendo quello avversario.

Più alto il livello Audacia, più potente saranno gli Attacchi PV, uniche mosse a disposizione del personaggio (e anche in questo caso, diverse in base all’alter ego selezionato) in grado di ridurre i PV nemici, fino al KO. All’arsenale si aggiungono le Tecniche, offensive o difensive, e le Evocazioni: selezionando una delle sette creature disponibili prima dello scontro, questa arriverà in soccorso della squadra una volta riempita l’apposita barra. L’Evocazione causa non poco caos a schermo e potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, ma i danni causati ai nemici giustificano i particellari di troppo e possono davvero ribaltare le sorti di uno scontro.

L’entità dei danni e il moveset dei guerrieri non varia in base al loro livello, la cui utilità si limita all’unlock di determinate frasi e l’ottenimento di mosse PV e Tecniche aggiuntive; anche gli equipaggiamenti, i costumi e i recolor sono semplici elementi cosmetici, che non intaccano la potenza del personaggio.

È possibile ottenere questo e tanto altro dalle lootbox recuperate salendo di livello e dallo Shop, sezione del gioco in cui i giocatori hanno possibilità di acquistare direttamente ciò che interessa loro, utilizzando i Gil, ovvero la valuta in-game. Al momento non sono presenti microtransazioni con denaro reale, se escludiamo i futuri personaggi DLC, presenti nel (costoso) Season Pass.

Dissidia Final Fantasy NT

Dissidia Final Fantasy NT ha il potenziale di vedere limati i propri difetti e diventare un gioco pienamente soddisfacente e orgoglioso rappresentante del brand; al momento, la limitatezza della Story Mode e i problemi di matchmaking rovinano un’esperienza videoludica che sulla carta è l’incarnazione dei sogni proibiti di migliaia e migliaia di videogiocatori.

 

Monster Hunter World, recensione PlayStation 4

Monster Hunter World si sarebbe potuto rivelare un’arma a doppio taglio: un “nuovo inizio” per il brand di casa Capcom, un “ritorno alle origini” per quanto riguarda il tipo di piattaforma, Monster Hunter deve i suoi maggiori successi proprio ai titoli portatili, con i benefici e i limiti che tali hardware hanno comportato.

Cacciare mostri non è mai stato immediato e la preparazione alle quest avanzate richiedeva anche (se non oltre) venti minuti, tra oggetti da portare con sè, buff attivabili con i pasti e, ovviamente, gli equipaggiamenti di attacco e difesa, indispensabili per la riuscita dell’impresa. Un giocatore appassionato a Monster Hunter sa bene che ogni nuovo titolo della saga lo porterà inevitabilmente a investire decine, centinaia, non di rado persino migliaia di ore a testare armi, autoabilità, combo e gemme di potenziamento, cercando il connubio perfetto fra estetica e funzionalità.

Il rischio più grande corso da Monster Hunter World era proprio quello di non riuscire a soddisfare lo zoccolo più duro di cacciatori veterani, che fin dalle prime immagini di gameplay avevano storto il naso davanti alle Scoutflies, creature in grado di guidare il giocatore fino al suo obiettivo e preda, così come alla presenza di numeri a indicare l’ammontare dei danni inferti alle creature: feature assenti nei titoli precedenti (con la seconda inserita giusto in Monster Hunter Online) e che, a detta dei giocatori hardcore, avrebbero causato una semplificazione eccessiva del gameplay, “snaturandolo” per acchiappare il pubblico mainstream.

C’è senza dubbio un fondo di verità in tutto questo, ma questa visione dei fatti è estremamente pessimista. Monster Hunter World è, fuor di ogni dubbio, più “semplice” dei predecessori, ma le semplificazioni introdotte andrebbero viste più come uno snellimento e una velocizzazione di certe meccaniche, più che un loro impoverimento.

Monster Hunter World

Gli esempi si sprecano: il fatto che i materiali di crafting siano automaticamente riposti nell’Item Box e non più nell’esiguo spazio dell’Item Pouch permette la raccolta di ogni tipo di risorsa con una maggiore serenità; le Scoutflies sono effettivamente una notevole agevolazione durante cacce e missioni secondarie, ma nulla vieta ai giocatori – masochisti – di ignorare del tutto il loro potenziamento tramite raccolta di tracce e residui corporali delle creature.

Stesso dicasi per l’ottenimento d’informazioni su ciascun mostro: gli hardcore gamer potranno scegliere, senza alcuna forzatura, di non aprire mai il proprio diario del cacciatore, mentre il restante pubblico troverà al suo interno una gran quantità di dati e suggerimenti per affrontare le creature e sulle maniere per ottenere questo o quel pezzo una volta sconfitte.

Senza scendere troppo sul tecnico, anche il sistema di crafting e potenziamento degli equipaggiamenti è stato “rimaneggiato” per risultare più comprensibile anche a un pubblico di neofiti. Va però messo in chiaro che, nonostate le numerose e benvenute novità, Monster Hunter World rimane un titolo poco immediato: i tutorial sono numerosi ma comunque insufficienti a spiegare l’enorme mole di feature, attività secondarie e del tutto opzionali.

Monster Hunter World

La meraviglia di Monster Hunter World è che, nonostante a un nuovo arrivato possa risultare davvero spaesante, ogni azione è sempre utile. Sono ovviamente presenti metodi per ottimizzare ciò che viene fatto al campo base o nei terreni di caccia, così come esistono combinazioni estremamente più efficaci di altre, ma escludendo determinate sfide dell’endgame avanzato (e ben oltre il termine della modalità storia) non esiste un’arma o un’armatura o una build completamente inutilizzabile. Il giocatore deve essere in grado di utilizzare al meglio ciò che indossa e impugna, così come gli oggetti consumabili che ha portato con sé per combattere ed esplorare.

Con questo concetto ben chiaro nella mente, bisogna accettare il già citato “limite” di Monster Hunter World: pur trattandosi di un “nuovo inizio”, l’eredità dei titoli precedenti è ben radicata e la rapidità con cui si sbloccano NPC, attività extra alla main quest, oggetti consumabili e craftabili,  rischia davvero di mettere in crisi i non addetti ai lavori.

Si tratta senza dubbio di un ostacolo agevole da superare, visto come il gioco nelle prime ore risulta assai permissivo, ma va messo in evidenza come il gioco, fatta eccezione per le meccaniche basilari, non accompagni particolarmente per mano.

Monster Hunter World

Come è facilmente intuibile, a livello grafico Monster Hunter World risulta un impressionante passo avanti rispetto ai titoli per console portatili. Mappe, armature e ovviamente creature sono curatissime tanto nell’estetica quanto nelle animazioni. Fauna e flora non sono mai disposti casualmente e tanto gli animali quanto le belve da cacciare hanno comportamenti, caratteri e abitudini ben determinate, anche nelle interazioni le une con le altre.

In Monster Hunter World non è raro infatti trovarsi davanti a scontri spietati fra creature di grossa taglia: il giocatore saggio approfitterà della situazione per trarne profitto, il più spericolato si getterà nella mischia, rischiando di finire travolto dalla furia delle creature.

Strano ma vero, Monster Hunter World ha anche una trama più che godibile: si tratta di un elemento quasi del tutto ignorato dai cacciatori incalliti, che però in questo caso saranno obbligati a seguirne le vicissitudini, dato che i filmati di gioco non saranno saltabili in alcun modo. Le vicende sono comunque abbastanza interessanti e con una buona regia, per quanto i comprimari abbiano un approfondimento quasi nullo… e, per strano che sia, il messaggio del gioco è profondamente ecologista, nonostante negli ultimi tempi non siano mancate persone che hanno puntato il dito contro, indignate dall’idea di un (supposto) massacro di “innocenti” creature a scopo d’intrattenimento.

Monster Hunter World

Gli appassionati della saga possono trarre un respiro di sollievo: nonostante l’aspetto “realistico” del gioco possa confondere, lo spirito di Monster Hunter World è rimasto invariato rispetto ai predecessori. Siamo ben lontani da un “noioso simulatore di caccia”, l’ultima fatica Capcom incarna la perfetta commistione tra profondità paramentrica e abilità del giocatore, in cui i numeri sono solo la base su cui costruire la conoscenza delle creature da cacciare e la competenza nell’uso di ogni singolo strumento a disposizione del cacciatore.

Monster Hunter World non è comunque esente da imperfezioni: la già citata – e apprezzata – grafica affianca cutscene curatissime a NPC rigidi e con lo sguardo vitreo e animazioni del proprio alter ego (peraltro riccamente personalizzabile nell’aspetto) non sempre convincenti.

L’assenza di caricamenti tra una sezione e l’altra delle mappe è sicuramente apprezzata, ma a dispetto degli elementi di fauna e flora con cui è possibile interagire, gli ambienti veri e propri offrono un reale colpo d’occhio solo nell’insieme, mancando quindi dei “dettagli” a cui ci hanno abitutato i titoli open world di questa generazione. Questo elemento, così come il framerate, risultano estremamente superiori su PlayStation 4 Pro (ed è plausibile che lo stesso avverrà per la versione PC), mentre la versione standard dell’hardware Sony tende a faticare in alcune situazioni, senza però scendere mai sotto i 30/40 fps.

Monster Hunter World

Ovviamente la presenza di enormi creature a schermo, spesso anche volanti, porta l’inquadratura a non essere sempre a favore del giocatore, soprattutto nel caso di situazioni concitate con più mostri sullo schermo. In questi casi per fortuna l’esperienza riesce a compensare il quasi inevitabile limite tecnico, dato che cacciare più volte lo stesso esemplare porta a conoscerne e anticiparne buona parte di movimenti, attacchi e fughe.

Ultimo, ma non meno importante, la relativa povertà di mostri all’interno di Monster Hunter World, perlomeno in rapporto ai titoli precedenti. Quest’ultimo elemento è però comprensibilissimo e dettato tanto dal non voler “soffocare” i neofiti fin da subito, in quanto il Rank G, che nel brand corrisponde al livello massimo di difficoltà delle cacce, è al momento assente e arriverà solo in seconda battuta, probabilmente sotto forma di espansione.

Anche i cacciatori più avidi e abili hanno comunque molta carne al fuoco (anche letteralmente) già adesso: la sola modalità storia di Monster Hunter World supera senza troppi sforzi le 60 ore e il tempo necessario al completismo di quanto offerto dal titolo richiederebbe un tempo che oscilla tra il quintuplo di quel valore e l’infinito.

Monster Hunter: World recensione

Monster Hunter World è un riuscitissimo investimento di Capcom nel portare nuova linfa vitale a un brand già globalmente apprezzato: l’elasticità del gameplay, la potenza visiva e la longevità immensa tanto in singleplayer quanto in co-op online con altri giocatori sono solo alcuni punti di forza di un titolo non perfetto, ma che sfiora tale condizione molto, molto da vicino.

 

For Honor: i server dedicati dal 19 Febbraio

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Ubisoft annuncia che i server dedicati per la versione PC di For Honor saranno disponibili dal 19 febbraio, arriveranno anche su console poco dopo l’implementazione su PC e saranno introdotti con un nuovo aggiornamento di For Honor in questa quinta stagione, Age of Wolves, che inizia il 15 febbraio.

L’implementazione dei server dedicati è stata annunciata la scorsa estate come parte del costante programma di sviluppo di For Honor. Dopo l’ottimo Open Test a dicembre, che ha consentito di ottenere molti dati interessanti, i team di sviluppo sono ora pronti a impiegare i server dedicati in For Honor. Al lancio, si concentreranno sulle modalità di gioco PvP, eliminando completamente i problemi relativi a risincronizzazione, migrazione della sessione e requisiti di NAT, garantendo così un’esperienza più stabile e un miglior matchmaking. I team di sviluppo monitoreranno attentamente la situazione per assicurare un passaggio ottimale per i giocatori PC, prima di implementare l’infrastruttura su console.

“Modificare l’infrastruttura online mentre il gioco è disponibile è stata una bella sfida, ma anche un passo decisivo nel migliorare l’esperienza di gioco per tutti i nostri utenti,” ha dichiarato Damien Kieken, Game Director. “L’implementazione dei server dedicati ci dà fiducia nella direzione che sta prendendo il gioco e aprirà la strada a un intero anno di costante supporto e nuovi contenuti.”

Oltre ai server dedicati, Age of Wolves offrirà una serie di miglioramenti per cinque eroi e vari aggiornamenti che andranno a migliorare la progressione del giocatore, le partite classificate e molto altro. Celebrando l’anniversario del gioco, il lancio di Age of Wolves coinciderà anche con l’inizio di uno speciale evento stagionale di tre settimane durante il quale i giocatori avranno l’opportunità di guadagnare alcune ricompense aggiuntive. Inoltre, nel corso della quinta stagione di For Honor saranno introdotte nuove modalità di addestramento per offrire ai nuovi giocatori e ai veterani ulteriori modi per affinare le proprie abilità.

Per maggiori informazioni sugli aggiornamenti che saranno apportati con la quinta stagione, seguite la diretta in streaming dedicata ad Age of Wolves su twitch.tv/forhonorgame a partire dalle ore 20:00 (CET) dell’8 febbraio.

Sviluppato da Ubisoft Montreal in collaborazione con altri studi di Ubisoft*, For Honor offre una campagna davvero avvincente, oltre a un’emozionante esperienza multiplayer. I giocatori potranno vestire i panni dei guerrieri di tre grandi fazioni: gli arditi cavalieri, i brutali vichinghi e i misteriosi samurai, combattendo fino alla morte in una serie di campi di battaglia intensi e realistici. L’innovativo sistema di combattimento di For Honor, l’Arte della guerra, garantisce un controllo totale dei propri guerrieri, consentendo ai giocatori di utilizzare le abilità e gli stili di combattimento di ogni eroe per eliminare tutti i nemici che li ostacoleranno.

 

Tom Clancy’s Splinter Cell Conviction è disponibile su Xbox One

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Da oggi fino al 12 febbraio è possibile acquistare Tom Clancy’s Splinter Cell Conviction su Xbox Live con il 50% di sconto 

OGGETTO: il celebre blockbuster per Xbox 360, Tom Clancy’s Splinter Cell Conviction, si unisce al programma di retrocompatibilità di Xbox One. Inoltre, da oggi fino al 12 febbraio sarà possibile acquistare Splinter Cell Conviction su Xbox Live con il 50% di sconto. Anche altri celebri giochi di Ubisoft saranno disponibili con sconti fino al 70%.

CHI: ogni giocatore Xbox in tutto il mondo. I giocatori che già possiedono la versione Xbox 360 del gioco possono utilizzare anche il proprio disco di Splinter Cell Conviction su Xbox One.

PERCHÉ: ora fan e appassionati possono scoprire o riscoprire le avventure di Sam Fisher nel quinto episodio della celebre serie di azione furtiva. In Tom Clancy’s Splinter Cell Conviction, le regole sono cambiate, in quanto la trama prende una piega decisamente drammatica, che reinventerà per sempre il franchise. Sam Fisher, ora diventato un “fuorilegge” e senza i suoi fidati gadget, deve lottare contro il tempo per impedire un complotto terroristico mortale che minaccia milioni di persone.

Combinando alcuni miglioramenti rivoluzionari nell’esperienza di gioco con una trama adrenalinica e senza esclusione di colpi, Tom Clancy’s Splinter Cell Conviction ti consente di utilizzare alcune nuove armi altamente tecnologiche e le abilità letali di un agente segreto, invitandoti a entrare in un mondo pericoloso, dove la giustizia segue solo le proprie regole.

Monster Hunter: World, recensione Xbox One

Sarà la pubblicazione sulle ultime generazioni di Console a far decollare le serie Monster Hunter anche nel mondo occidentale?

Come molti sapranno, Monster Hunter è una famosa serie di videogiochi action-RPG in terza persona nata nel 2004 per PS2 e che ha avuto un grandissimo successo in Giappone dove, come sovente capita, ha avuto in parallelo anche un forte riscontro commerciale in termini di merchandising. Fatta eccezione per una breve apparizione sulla Xbox360 di Microsoft e su PC, per il resto, la maggior parte delle 40 milioni di copie vendute di Monster Hunter sono state soprattutto su Console Sony e Nintendo, non riscuotendo comunque sul mercato occidentale lo stesso successo avuto su quelli asiatici. Con l’obiettivo ambizioso di avvicinare le vendite nel resto del mondo ai numeri strabilianti del Sol Levante, Capcom, sviluppatore e publisher del videogioco, ha così deciso di rilasciare il nuovo Monster Hunter: World per la prima volta globalmente e simultaneamente per PlayStation4 e Xbox One, senza dimenticare il PC sul quale verrà rilasciato nell’autunno 2018.

Se non avete mai giocato a Monster Hunter il gameplay che caratterizza tutta la serie è presto detto. Il giocatore interpreta il ruolo di un cacciatore di mostri che, al termine di ogni missione, utilizza il bottino e le ricompense conquistate per migliorare o creare armi, armature e altri oggetti utili per il proprio personaggio, in modo da permettergli di affrontare mostri più potenti. A dispetto dei numeri bassi in termini di vendite, Monster Hunter ‘è stato accolto con grande favore anche nei mercati occidentali che però non gli hanno risparmiato critiche relative all’elevata difficoltà di apprendimento del gioco e alla sua accentuata ripetitività. Ma, come per tutti i giochi, anche da noi c’è una buona fetta di super-estimatori che aspettavano questo nuovo episodio per lanciarsi a testa bassa.

Monster Hunter: World recensione

Astera, il “nuovo mondo”

Monster Hunter: World si apre con una lunga sequenza cinematografica che ci introduce la storia del gioco: la traversata dell’oceano da parte dei draghi antichi, che avviene una volta ogni decennio, verso una terra conosciuta con il nome di “Nuovo Mondo”. Noi saremo uno dei cacciatori parte della Commissione di Ricerca della Gilda che ha l’obiettivo di scoprire i segreti della Traversata degli Antichi. Ovviamente questo è il pretesto per guidarci nelle varie missioni mentre la Commissione è concentrata a monitorare “Zorah Magdaros”, un drago antico di dimensioni colossali che sorge dalla profondità della terra come un vulcano.

La base operativa nel “Nuovo Mondo” si chiama Astera, ed è l’hub del gioco, il luogo dove si riuniscono cacciatori e comprimari, dove accetteremo le nostre nuove missioni e dove troveremo tutti gli strumenti per usare al meglio il sistema di “crafting”, elemento fondamentale del gameplay del gioco.

Perché, è vero che alla base del gioco c’è la progressione evolutiva del giocatore basato sull’incremento delle proprie abilità, ma è oltremodo importante raccogliere tutto il bottino ed il materiale possibile da utilizzare come materiale per creare armi e armature sempre più potenti. Ogni missione sarà quindi importante per progredire di livello ma soprattutto per ottenere ciò che ci serve. Questo significa che non raramente saremo costretti a ripetere una missione per riuscire ad impossessarci di tutto ciò che serve per creare l’arma in grado di aprirci la via verso la missione successiva.

Monster Hunter: World

Monster Hunter: World

L’ambientazione suddivisa in cinque regioni

Chiaramente i mostri sono i protagonisti principali di Monster Hunter: World. Non solo perché è sconfiggendoli che potremo accettare nuove e più complesse missioni, ma anche perché ognuno di loro avrà un peculiare meccanismo di combattimento. Non poteremo approcciarli tutti nello stesso modo, dovremo trovare l’arma giusta e scoprire di volta in volta il loro punto debole. Scordatevi la barra della salute, non ci sarà nulla che ci dirà quanto manca alla loro morte se non i segnali che noteremo dopo averli colpiti nel punto giusto. Così, anche l’ambiente ci sarà d’aiuto per creare trappole o usare elementi che ci aiuteranno ad ucciderli o a metterne uno contro l’altro e goderci il risultato finale senza rivelare la nostra presenza altrimenti rischiamo di vedere entrambi ritorcersi contro. L’ambientazione di Monster Hunter: World che, come detto, svolgerà un ruolo importantissimo nella nostra caccia è suddivisa in cinque regioni a cui potremo accedere via via che supereremo le varie missioni. 

Rispetto agli episodi precedenti Monster Hunter: World si presenta più fruibile e, per certi versi “facile”, segnali che chiaramente strizzano l’occhio ai nuovi potenziali giocatori. Ma non per questo il gioco deve essere preso sottogamba. Al contrario, i meccanismi di crafting e lo studio dei mostri vi terranno impegnati nelle battaglie per moltissimo tempo, rendendo il gioco veramente longevo per quelli che si appassioneranno. Non solo, la possibilità della modalità Multiplayer cooperativo a quattro giocatori è un’ottima opzione per variegare le partite. Di certo le meravigliose ambientazioni con i diversi ecosistemi che le caratterizzano sono un colpo d’occhio che piacerà a tutti. D’altro canto Monster Hunter: World rimane un gioco non per tutti. L’inerzia d’apprendimento iniziale può risultare frustrante e portarci a mollare. Così come, il dover affrontare più volte la stessa missione per ottenere l’arma più potente che ci permetterà di affrontare il mostro successivo, ci metterà spesso a dura prova.

Visivamente, pur non essendo strepitoso, il gioco è veramente bello in particolare relativamente alle ambientazioni delle regioni, ma soprattutto per quanto riguarda i dettagli dei mostri. La nostra prova è stata fatta utilizzando un codice per Xbox One e qualche problema lo abbiamo riscontrato. Meno importanti, visto la presenza del testo, la scomparsa dell’audio durante moltissimi dialoghi. Più evidente una qualità grafica più bassa dell’atteso, soprattutto nel momento in cui ci siamo confrontati con colleghi che lo hanno provato su PS4. Impossibile per noi il matchmaking del Multiplayer anche se, mentre scriviamo, sappiamo di aggiornamenti che dovrebbero indirizzare il problema.

Monster Hunter: World è sicuramente l’episodio più arioso della saga introducendo una linea narrativa più marcata. Rimane comunque fedele alla tradizione per quanto riguarda il gameplay e al fatto che sia coriaceo per giocatori non avvezzi a questa tipologia di Action-RPG giapponesi. È un bel gioco ed immenso da completare ma, non facile, anzi, impegnativo.

Destiny 2: la seconda parte della serie di fumetti “Falls of Osiris”

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Bungie ha annunciato la disponibilità della Seconda Parte della prima serie di fumetti web con la storia delle origini di Ikora e Osiride, Falls of Osiris (“La caduta di Osiride”).

La Caduta di Osiride – 2’ Parte è ora disponibile!

Il team che ha seguito la 1’ Parte ha preparato velocemente anche questo nuovo aggiornamento. La Cover Art è realizzata da Marcio Takara e Marcelo Maiolo (Detective Comics, Wonder Woman). L’interior art e il colore sono stati realizzati da Carlos Ze, amatissimo dalla community. La scrittura è stata curata da Christine Thompson in partnership con Ryan North (Marvel’s Squirrel Girl, Dinosaur Comics) e adattata da Charles Beacham. La Direzione Artistica è stata affidata a Garrett Morlan e Lorraine McLees. Il Design Grafico è stato curato da Eric Littlejohn e Elliott Gray.

 

Far Cry 5: dettagli sui contenuti del Season pass

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Ubisoft ha annunciato i contenuti del Season Pass di Far Cry 5, disponibile come parte della Gold Edition o come acquisto aggiuntivo su PlayStation 4, Xbox One e PC.

Dopo il lancio di Far Cry 5, previsto per il 27 marzo, il Season Pass offrirà una serie di esperienze in perfetto stile Far Cry che porteranno i giocatori a vivere alcune avventure straordinarie in tre scenari unici:

  • Ore di tenebra, in cui i giocatori viaggeranno indietro nel tempo fino alla guerra del Vietnam per combattere contro i soldati Việt Cộ
  • Dannati Luridi Zombi, che vedrà i giocatori impegnati ad affrontare orde di zombie in una serie di scenari in perfetto stile B-movie.
  • A spasso su Marte, in cui i giocatori lasceranno la Terra per affrontare alcuni aracnidi marziani.

Inoltre, tutti i possessori del Season Pass di Far Cry 5 che giocano su console riceveranno Far Cry 3 Classic Edition, che sarà disponibile per gli acquirenti del Season Pass quattro settimane prima del suo lancio e come titolo indipendente nell’estate 2018 su PlayStation 4 e Xbox One. Far Cry 3 Classic Edition consentirà agli appassionati della saga e ai nuovi giocatori di rivisitare l’isola di Rook e incontrare uno dei più famigerati villain di Far Cry, Vaas, interpretato da Michael Mando. Nei panni di Jason Brody, i giocatori dovranno esplorare una fantastica isola tropicale per trovare e salvare i suoi amici, che sono tenuti prigionieri. I giocatori PC che acquistano il Season Pass o la Far Cry 5 Gold Edition riceveranno la versione completa di Far Cry 3.

Maggiori dettagli sul supporto post-lancio per Far Cry 5, inclusa una panoramica delle tre avventure e il ritorno dell’editor di mappe, saranno condivisi nel corso dei prossimi mesi.

Ambientato per la prima volta in America, Far Cry 5 offre ai giocatori la totale libertà di esplorare un vasto scenario in apparenza tranquillo, ma in realtà tormentato, nei panni del nuovo vice sceriffo dell’immaginaria Hope County, nel Montana. I giocatori scopriranno presto che il loro arrivo ha scatenato un malvagio piano, rimasto nascosto per anni da parte di un gruppo di fanatici apocalittici, il Progetto Eden’s Gate, che intende conquistare l’intera contea a qualunque costo. Sotto assedio e isolati dal resto del mondo, i giocatori uniranno le proprie forze con gli abitanti di Hope County per formare la Resistenza.

 

King of Fighters XIV: quattro nuovi personaggi in arrivo

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Snk Corporation annuncia il lancio di quattro nuovi personaggi DLC ad Aprile 2018 per King of Fighters XIV su Steam.

Oswald ritorna nella serie KOF come il primo dei quattro nuovi personaggi DLC ad essere lanciati ad Aprile. Fin dalla sua prima apparizione in KOF XI, Oswald è diventato uno dei personaggi più amati e richiesti della serie KOF , grazie al suo stile di combattimento unico e alla sua personalità. Rimani in allerta per maggiori informazioni sui tre nuovi personaggi che verranno svelati nella prossime settimane.

Oswald è un signore anziano e abbastanza distinto, ma anche un ex killer molto noto. E’ la mente dietro l’assassinio di Karnoffel e usa le carte da gioco per affettare e tagliare a dadi i suoi avversari. Quando gioca a poker da veterano, non mostra mai la sua mano.

KOF XIV è l’ultimo capitolo nella leggendaria serie di SNK di combattimenti, pubblicata ad agosto 2016 e con un nutrito gruppo di oltre 50 combattenti, ci saranno quattro nuovi personaggi DLC da Aprile per un totale di 58 combattenti pronti a scontrarsi! KOF XIV continuerà ad evolversi nel 2018!

One Piece Bounty Rush in arrivo su mobile

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Tutti in coperta con One Piece Bounty Rush il nuovo titolo d’azione PVP di BANDAI NAMCO Entertainment Inc.

Questo nuovo gioco d’azione cooperativo e competitivo PvP per mobile basato sulla celebre serie anime ONE PIECE sarà rilasciato nel 2018 come app free-to-play su Apple App Store e Google Play e consentirà ai giocatori di affrontare epiche battaglie a squadre 4 vs 4. A partire dal 29 gennaio, i giocatori potranno pre-registrarsi tramite Google Play per ricevere notifiche, non appena One Piece Bounty Rush sarà disponibile per il download.

Inoltre, potranno visitare la pagina Facebook diOne Piece Bounty Rush per scoprire nuovi dettagli sulla speciale campagna Like che distribuirà oggetti di gioco omaggio al momento del lancio.

In One Piece Bounty Rush, i personaggi si suddividono in Lottatori, Guerrieri, Assistenti, Tiratori e Spadaccini e sono dotati di abilità uniche e personali che consentono ai giocatori di personalizzare il proprio stile di gioco. I giocatori potranno allearsi con gli amici e combattere contro altri giocatori da tutto il mondo in tempo reale per diventare il re dei pirati dei sette mari.

One Piece Bounty Rush è una nuova app per mobile che consente ai giocatori di tutto il mondo di allearsi e competere in battaglie online. Abbiamo creato tutti gli amati personaggi di ONE PIECE con abilità e mosse uniche per consentire ai giocatori di godersi le loro diverse caratteristiche. Siamo certi che i nostri giocatori si divertiranno a giocare conOne Piece Bounty Rush insieme ai loro amici e colleghi”, ha dichiarato Ken Kanai, produttore di One Piece Bounty Rush presso BANDAI NAMCO Entertainment Inc.

 

Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory, la recensione

Digimon Story: Cyber Sleuth, uscito due anni fa per PlayStation 4 e PlayStation Vita, ha riscosso un più che discreto successo tanto fra gli appassionati di JRPG vecchia scuola, quanto fra gli estimatori dei Digimon. Hacker’s Memory nasce con lo scopo di espandere e approfondire la storia e i personaggi del primo Cyber Sleuth, mostrando un punto di vista parallelo e contemporaneo degli avvenimenti.

L’aggiunta di quasi un centinaio di nuovi Digimon e digimedaglie al roster preesistente è sicuramente più che benvenuta; tipologie e attributi elementali sono invece rimasti invariati, così come l’intera gestione dei combattimenti e del potenziamento delle creature.

Da questo punto di vista, ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa in più da Hacker’s Memory, visto come anche la quasi totalità delle mappe e delle tracce musicali sia ripresa da Digimon Story: Cyber Sleuth.

Il motivo è presto detto: Hacker’s Memory può essere considerato un add-on narrativo, una grossa ed estremamente longeva espansione (la campagna principale dura almeno 35 ore) di Cyber Sleuth: per questa ragione le differenze fra i due titoli, trama e punto di vista a parte, sono minime… nonostante il prezzo pieno di listino.

Hacker's Memory

Hacker’s Memory è sicuramente pensato per attirare i giocatori che avevano apprezzato il precedente lavoro di Media. Vision; questa non può essere però una giustificazione per una realizzazione svogliata, che accelera alcuni passaggi di gameplay, offre una storia dal ritmo più serrato e aggiunge creature in combattimento e le battaglie Domination, ma che nel complesso continua a mostrare il fianco sugli stessi, identici problemi.

Il più grosso limite di Cyber Sleuth, ereditato da Hacker’s Memory, è il non poter saltare e nemmeno velocizzare i frequenti e corposi dialoghi di gioco: questo potrebbe non pesare a una prima run, merito anche di un coinvolgente doppiaggio in lingua giapponese, ma il dover attendere senza possibilità di scelta ogni singolo passaggio narrativo, in ogni singola run, ne mina gravemente la rigiocabilità.

In Hacker’s Memory, le quest secondarie permettono al protagonista di guadagnare denaro e piccole ricompense di varia natura, come oggetti consumabili, equipaggiamenti e digimedaglie; come nel predecessore, ogni missione avrà una sua breve, ma curata storyline. Rimane, purtroppo, il limite del poter accettare una singola quest per volta, senza che sia quindi possibile risparmiare tempo e portare a compimento, ad esempio, due incarichi presenti nella medesima mappa senza fare avanti e indietro per dichiarare compiuto almeno uno dei due.

Sono proprio queste imperfezioni, reiterate in Hacker’s Memory nonostante il biennio a separare l’uscita di quest’ultimo e il primo Cyber Sleuth, a far pensare che  Media. Vision si sarebbe potuta impegnare maggiormente per rendere l’esperienza di gioco più fruibile, senza per forza far venir meno lo spirito “old school” dei Digimon Story.

Hacker’s Memory vede il ritorno di Suzuhito Yasuda come lead artist, già noto per il suo contributo alla la light novel Durarara!! e ai Devil Survivor della saga Shin Megami Tensei. Il design del gioco è sicuramente uno degli aspetti più particolari e curati e la realizzazione dei Digimon e le loro animazioni non può che far battere il cuore ai giocatori meno giovani, la cui infanzia è stata segnata per sempre dalle avventure sull’isola di File.

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Anche questa volta come due anni fa, però, Hacker’s Memory non lascia abbastanza spazio espressivo alle creature, sicuramente bellissime da vedere, ma impossibilitate a mostrare una personalità e un carattere come nelle opere di animazione. Le battaglie di Hacker’s Memory sono leggermente più permissive rispetto al primo Cyber Sleuth, ma richiedono comunque attenzione e una pianificazione preventiva su quali tre Digimon mandare in campo.

Gli estimatori dei JRPG non potranno che gioire per Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory e chi ha apprezzato il titolo originale sarà investito da continue citazioni e riferimenti a personaggi già noti; di contro, un neofita del brand e/o del genere si ritroverà spaesato davanti ai numerosi comprimari privi o quasi di una presentazione e potrebbe annoiarsi con l’inevitabile tran tran che il gioco richiede per la creazione di una squadra di letali digimostri.

Hacker's Memory

Hacker’s Memory è un titolo che punta a una fanbase preesistente e consapevole di cosa vuole acquistare; nel complesso il bilancio è positivo, ma da un prodotto venduto a prezzo pieno e uscito due anni dopo il predecessore ci si sarebbe potuti aspettare qualche asset riutilizzato in meno e qualche miglioria tecnica in più.