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Bethesda annuncia The Elder Scrolls Online: Summerset

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Bethesda Softworks ha annunciato The Elder Scrolls Online: Summerset, il nuovo capitolo del pluripremiato GDR online di ZeniMax Online Studios, The Elder Scrolls Online (ESO).

 

Il capitolo di quest’anno porterà i giocatori sull’incredibile isola di Summerset per esplorare le antiche terre degli elfi alti per la prima volta dal 1994, anno di pubblicazione di The Elder Scrolls: Arena. Con una nuova zona vasta e piena di vita, una storia epica, nuove abilità dell’Ordine Psijic e l’introduzione di Jewelry Crafting (Creazione di Gioielli), The Elder Scrolls Online: Summerset offre tanti contenuti sia per i veterani sia per i nuovi giocatori.

The Elder Scrolls Online: Summerset sarà pubblicato per PC/Mac, Xbox One e PlayStation 4 il 5 giugno. Scopri di più su gioco e prenotazioni sul sito www.ElderScrollsOnline.com.

ACCESSO ALL’ISOLA DI SUMMERSET

Per decreto della Regina Ayrenn, l’isola di Summerset è aperta agli stranieri, ma una minaccia daedrica incombe sulla magnifica terra degli elfi alti. I giocatori approderanno sull’isola di Summerset, incontreranno alleati e sventeranno un complotto che minaccia tutta Tamriel. ESO: Summerset è ricco di nuove e avvincenti funzionalità e sfide, tra cui:

  • Una nuova zona: l’isola di Summerset, una terra bellissima e ancora più grande di Vvardenfell, che era stata introdotta con il capitolo ESO: Morrowind.
  • Una storia epica: una narrazione avvincente che tira le fila degli eventi daedrici raccontati nel 2015 con il DLC Orsinium.
  • L’Ordine Psijic: per la prima volta in un titolo The Elder Scrolls, potrai unirti al misterioso Ordine Psijic ed esplorare la città segreta di Artaeum.
  • Nuova serie di abilità: domina la magia dell’Ordine Psijic per ottenere nuove abilità di combattimento e controllare il tempo.
  • Jewelry Crafting: questa nuova abilità ti permetterà di creare potente equipaggiamento per i tuoi personaggi.
  • Nuove sfide di gruppo PvE: i giocatori potranno collaborare per affrontare le sfide di Cloudrest, una nuova missione Trial per 12 giocatori, oltre a nuove missioni Delve, boss e altri contenuti, inclusi gli Abyssal Geysers.

NUOVI CONTENUTI ADATTI A VETERANI E NUOVI GIOCATORI

La struttura in capitoli e il sistema di adattamento dei livelli di The Elder Scrolls Online rendono i nuovi contenuti accessibili a tutti. Sia i fan di primo livello sia quelli più esperti troveranno in Summerset sfide adatte alle proprie abilità e potranno giocare in gruppo per esplorare e conquistare nuove zone e scoprire nuove storie. 

  • Nuovi giocatori: i nuovi giocatori possono creare un personaggio e giocare subito a ESO: Summerset senza la necessità di completare i contenuti di ESO precedenti. Un nuovo tutorial e una zona iniziale li prepareranno alla missione per salvare Tamrierl dalla cospirazione daedrica.
  • Giocatori attuali: i veterani possono aggiornare il gioco a ESO: Summerset e portare i personaggi esistenti nella nuova zona oppure iniziare da zero con un personaggio nuovo. Grazie ai nuovi contenuti per i gruppi e alle storie da scoprire, Summerset è perfetto per il fan di ESO che desidera approfondire la conoscenza del mondo di The Elder Scrolls.

BONUS DI PRENOTAZIONE E ACCESSO IMMEDIATO A ESO

Grazie alle numerose opzioni di prenotazione e acquisto anticipato, i giocatori possono ottenere incredibili ricompense e accesso immediato ai contenuti di ESO attuali subito dopo l’acquisto del gioco. A seconda della versione acquistata, è possibile sbloccare interessanti bonus di gioco o perfino accedere istantaneamente al gioco base di ESO o all’imponente capitolo dell’anno scorso, ESO: Morrowind. Per dettagli su prenotazione e acquisto anticipato di Standard Edition (Edizione Standard), Upgrade Edition (Edizione Aggiornamento) e Collector’s Edition, consulta l’articolo https://www.elderscrollsonline.com/en-us/news/post/26343.

LA SETTIMANA DI GIOCO GRATUITA COMINCIA ORA

Chi non vuole aspettare e desidera capire perché ESO sia stato definito il miglior MMORPG su tutte le piattaforme per vari anni consecutivi, può giocare al gioco di base gratuitamente e per un periodo limitato a partire da oggi. L’evento gratuito di ESO inizia oggi su PC/Mac e PlayStation 4 e domani su Xbox One. L’evento di gioco gratuito fornisce accesso ai contenuti del gioco di base fino al 27 marzo.  Per iniziare, visita la pagina dell’evento e seleziona la tua piattaforma, oppure visita https://www.elderscrollsonline.com/en-us/news/post/26335 per maggiori informazioni.

 

Final Fantasy XV Windows Edition, la recensione

Annunciato durante l’evento stampa NVIDIA della Gamescom 2017, Final Fantasy XV Windows Edition è – come intuibile dal nome – l’edizione di Final Fantasy XV sviluppata appositamente per i “giocatori master race” e con particolare ottimizzazione e supporto nei confronti delle tecnologie NVIDIA.

Oltre alla già citato NVIDIA Gamesworks, Final Fantasy XV Windows Edition prevede al suo interno tutti i contenuti di gioco fino ad ora rilasciati (ed equivalenti alla Royal Edition, controparte console) un supporto ufficiale alle mod (al momento non ancora attivo) e, per la gioia di pochi, anche il sistema anti pirateria Denuvo: purtroppo, una svista da parte degli sviluppatori ha portato gli hacker a bypassare ogni forma di “difesa” del gioco svariati giorni prima del rilascio ufficiale, facendo sì che, nonostante le misure contro il cracking, il titolo si trovi completo e disponibile online per il – poco legale – download.

Final Fantasy XV Windows Edition

La Final Fantasy XV Windows Edition punta a essere qualcosa di più rispetto all’attuale generazione videoludica e dal punto di vista visivo è innegabile che i risultati siano più che soddisfacenti. Se già su console il Luminous Engine aveva mostrato i muscoli, la versione PC del gioco lascia a bocca aperta per la quantità di dettagli che offrono le ambientazioni, ma soprattutto i modelli di personaggi e creature di gioco.

Inutile dire che, per ambire ai settaggi più alti e all’attivazione di ogni effetto NVIDIA disponibile, i giocatori dovranno avere a disposizione macchine da gaming di fascia molto alta, tuttavia anche i “comuni mortali” hanno assicurata una godibile e fluida esperienza con PC economicamente più abbordabili: la quantità di opzioni grafiche a disposizione è notevole e chiunque, dedicando un minimo di tempo a “smanettare”, avrà garantito un gameplay perlomeno equivalente all’edizione console.

Final Fantasy XV Windows Edition recensione

È anche disponibile una demo gratuita del gioco nel caso si desideri testare le performance della propria macchina e non rischiare un acquisto insoddisfacente; è possibile vivere la propria esperienza nel mondo di Eos anche tramite mouse e tastiera, ma l’uso di un controller rimane la scelta migliore sotto ogni punto di vista.

Purtroppo durante l’avventura è presente un frequente stutter, che prescinde la potenza dell’hardware e che solo di recente è stato risolto da una modifica amatoriale al gioco: per chi volesse evitare qualunque tipo di cambiamento non ufficiale ai file di gioco, il problema si manifesta in maniera abbastanza casuale e non c’è modo di evitarlo con certezza. L’ultimo aggiornamento del titolo ha già risolto un altro problema, relativo al calo del framerate subito dopo un’evocazione, per cui è probabile che lo stuttering sarà ridotto o eliminato del tutto nel corso delle prossime patch.

Se dal punto di vista puramente tecnico Final Fantasy XV Windows Edition brilla di luce proprio nell’attuale panorama del gaming, molti potrebbero storcere il naso venendo a conoscenza dell’annuncio di un secondo Season Pass composto da 4 DLC, il cui rilascio avverrà nel corso del 2018 e delle prima metà del 2019; in compenso, non mancheranno futuri eventi e collaborazioni, sia su PC che su console, per “compensare” la mancata esperienza del Carnevale Kupokuè e del Festival degli Assassini per i nuovi giocatori.

Final Fantasy XV Windows Edition

Per il resto, il contenuto offerto dalla Windows Edition è ampio e variegato: presenta inevitabilmente buona parte dei problemi pregressi dell’originale versione vanilla, che nel corso dei mesi sono stati stemperati da patch e miglioramenti narrativi, sia a pagamento tramite DLC, che a titolo completamente gratuito: nuovi filmati di gioco, nuovi banter fra i protagonisti, nuove quest secondarie, un archivio e un bestiario, la rivisitazione di diversi capitoli del gioco e, ultimo ma non meno importante, la possibilità di controllare ciascuno dei quattro eroi durante le battaglie e godere quindi del gameplay unico e dedicato, fino a qualche mese fa presente in esclusiva all’interno dei vari Episodi a pagamento.

Anche il multiplayer online risulta divertente, per quanto mostri il fianco a parecchie critiche e, soprattutto, a una monotonia di fondo che spinge il giocatore al farming sterile e poco divertente di risorse; il problema si è purtroppo esacerbato con la recente versione 1.2, che ha visto i server spopolarsi proprio a causa di un gameplay vario e appagante sulla carta, ma davvero poco bilanciato a livello parametrico.

Windows Edition

Illudersi che con le rispettive Royal e Windows Edition “Final Fantasy XV è finalmente un gioco completo” è da ingenui: il titolo è stato pubblicato nel novembre 2016 in condizioni ufficialmente complete, ma le cui problematiche – soprattutto narrative – sono state subito sotto gli occhi di tutti, sviluppatori compresi.

Non ci è voluto molto che i “restauri” avessero inizio e il risultato attuale è migliore del titolo vanilla sotto ogni punto di vista, ma da una parte il lavoro di rattoppo ha reso poco omogenea la versione finale, che adesso è estremamente più ricca e curata per gameplay ed eventi di trama nella sua seconda metà del gioco; dall’altra, la continua – e ancora presente – volontà da parte degli autori di rimaneggiare scene, dialoghi e persino aspetto dei personaggi può confondere e sfiduciare i giocatori, che potrebbero a ben donde rinunciare all’acquisto, in attesa di una “vera” edizione completa.

Final Fantasy XV Windows Edition recensione

Final Fantasy XV Windows Edition è l’esperienza (quasi) definitiva del quindicesimo titolo della saga, che su personal computer riesce a compiere un lodevolissimo balzo qualitativo e offre, a un prezzo assai conveniente, i risultati di oltre un anno di miglioramenti, aggiornamenti e contenuti aggiuntivi realizzati da Square Enix.

Senza dubbio Final Fantasy XV era ed è un tripla A qualitativamente mostruoso, ma che porta su di sé le cicatrici di uno sviluppo travagliato, pieno di imprevisti e cambi di direzione, che non saranno nascoste nemmeno da bellissime texture 4k.

[Configurazione di prova:
Processore Intel i7-7700HQ, 16 GB di RAM, Scheda Grafica nVidia Geforce GTX 1050Ti, Sistema Operativo Windows 10]

PlayStation Plus, Marzo 2018: Bloodborne e molto altro

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La primavera è alle porte e PlayStation Plus ha deciso di celebrare l’arrivo della stagione della rinascita con due titoli strepitosi, disponibili per PlayStation 4 (PS4) a marzo senza costi aggiuntivi: Bloodborne e Ratchet & Clank.

Action/RPG appartenente al sottogenere Soulslike, Bloodborne porta la firma di From Software. Grazie ai frenetici scontri all’arma bianca e a un’ambientazione originale, frutto di uno stile che fonde l’architettura gotica e l’immaginario lovecraftiano, Bloodborne ha ottenuto ottime valutazioni dalla critica (Metascore: 92), ed è stato accolto calorosamente anche dal pubblico di tutto il mondo.

Rivisitazionedel primo capitolo della fortunata saga di action/adventure firmata Insomniac Games, e basato sul film di animazione giunto nelle sale italiane nell’estate del 2016, Ratchet & Clank ripercorre l’esordio della “strana coppia” di eroi anche su PS4. Forte di un motore grafico al passo coi tempi e di alcune piccole aggiunte che non stravolgono ma, al contrario, arricchiscono l’esperienza originale, Ratchet & Clank è stato accolto positivamente dalla critica (Metascore: 86) e dal pubblico (User Score: 8.5).

Sono inoltre disponibili, per PlayStation®Vita (PS Vita), Claire: Extended Cut, un survival horror 2D a scorrimento orizzontale da mozzare il fiato, e BombingBusters, arcade in grado di assicurare ore e ore di divertimento esplosivo. Entrambi i titoli sono riproducibili anche su PS4 grazie alla funzione Cross-Buy.

Per PlayStation 3 (PS3™), inoltre, è possibile eseguire il download di Legend Of Kay Anniversary e Mighty No. 9 (riproducibile anche su PS4 grazie alla funzione Cross-Buy).

Ogni mese, ad arricchire l’offerta di PS Plus, ci sono infine le imperdibili occasioni di PlayStation®Plus Bonus, il portale ricco di proposte inedite ed esclusive riservate agli abbonati.

Accedendo a playstationplusbonus.com con le proprie credenziali PSNSM, questo mese gli utenti potranno accedere a:

 

100 MONTADITOS: PER OGNI 10€ DI SPESA, RICEVI 1 MONTADITO IN OMAGGIO!

Con oltre 400 ristoranti in Spagna e più di 100 nel resto del mondo, 100 Montaditos è amato da tutti per la sua incredibile varietà e l’alta qualità dei suoi prodotti, a partire dal pane. Sul nuovo menù è possibile trovare un’ampia gamma di montaditos, ossia di bocconcini di pane imbottiti, e altri prodotti tipici spagnoli, come le tapas, a prezzi molto competitivi. Da oggi, inoltre, per ogni 10€ di spesa, sarà possibile ricevere 1 montadito in omaggio!

Va poi ricordato che tutti i giocatori, inclusi gli utenti attualmente membri di PlayStation Plus, avranno diritto a uno sconto del 25% sull’acquisto di un abbonamento di 12 mesi a PlayStation Plus. L’offerta sarà disponibile sul PlayStation Store fino alle ore 11:00 CET di venerdì 23 marzoe, fino al 22 marzo, anche presso i rivenditori aderenti all’iniziativa.

Tutte le informazioni relative alle proposte sono consultabili sul sito di PlayStation Plus Bonus, disponibile anche in versione mobile. 

Il mondo di PlayStationPlus offre in più ai propri abbonati l’opportunità di unirsi auna community di giocatori provenienti da tutto il mondo e di divertirsi con funzionalità e vantaggi unici. PS Plus, infatti, consente non solo di giocare online con milioni di utenti, ma offre anche più di 24 giochi l’anno da collezionare per PlayStation 4, 10 GB di memoria online, download automatico di tutti gli aggiornamenti disponibili (anche se la propria console è in stand by) e promozioni su PlayStation Store.

Shadow of the Tomb Raider: primo trailer ufficiale

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Square Enix ha annunciato che Shadow of the Tomb Raider verrà pubblicato tra sei mesi sulla famiglia di dispositivi Xbox One inclusa Xbox One X, il sistema digitale di intrattenimento PlayStation 4 e PC (Windows)/Steam. Il gioco uscirà il 14 settembre 2018 su tutte le piattaforme.

Shadow of the Tomb Raider verrà presentato il 27 aprile 2018. I fan di tutto il mondo possono visitare il sito www.TombRaider.com per avere un’opportunità di provare il gioco e incontrare gli sviluppatori a uno dei tre eventi di presentazione esclusivi.

Il gioco uscirà simultaneamente su Xbox One, PlayStation e PC il 14 settembre Los Angeles, California (15 marzo 2018).

La serie di TOMB RAIDER ha venduto più di 63 milioni di copie in tutto il mondo. Il gioco originale è stato alla base di uno degli adattamenti cinematografici da un videogioco più riusciti nella storia. Il reboot del 2013 ha ispirato un nuovo film blockbuster che incarna lo stile d’azione e di sopravvivenza che ha reso celebre il titolo. La protagonista Lara Croft è un’icona contemporanea globale da oltre vent’anni.  Il capitolo più recente della serie, Rise of the Tomb Raider, ha ricevuto oltre 100 premi e nomination “Best of”, diventando uno dei titoli più apprezzati della storia.  Tutto questo continua a rendere TOMB RAIDER un riferimento per i videogiochi d’azione e d’avventura.

 

The Legend of Zelda: Breath of the Wild gioco dell’anno

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Durante la premiazione degli Italian Video Game Awards 2018, cerimonia che celebra le eccellenze videoludiche italiane che si è tenuta ieri presso il Teatro Vetra di Milano,  The Legend of Zelda: Breath of the Wild di Nintendo è stato premiato con il Game of the Year, il riconoscimento più importante della serata.

All’assegnazione del premio, Eiji Aonuma e Hidemaro Fujibayashi, rispettivamente Producer e Director di The Legend of Zelda: Breath of the Wild hanno ringraziato la giuria e tutti i fan italiani attraverso un emozionante video messaggio.  

Dopo aver trionfato ai The Games Award di Los Angeles e al Golden Joystick a Londra, The Legend of Zelda: Breath of the Wild  conquista anche la giuria italiana che assegna la prestigiosa statuetta di Gioco dell’Anno a uno dei titoli più acclamati di sempre. A livello globale, il gioco risulta ad oggi vincitore di oltre 180 premi come “Gioco dell’Anno”.

Con il suo mondo di scoperte, esplorazione e avventura, The Legend of Zelda: Breath of the Wild è l’ultimo capitolo dell’amata serie Nintendo per Nintendo Switch. Dopo un lungo sonno, Link si sveglia in un mondo che non ricorda più. Adesso, l’eroe leggendario deve esplorare terre vaste e pericolose per ritrovare la memoria prima che Hyrule si perda per sempre.

Surviving Mars: il management strategico di Paradox

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Paradox Interactive ha pubblicato Surviving Mars, un gioco di management strategico che permette ai giocatori di pianificare, costruire e sostenere una colonia sul pianeta rosso.

Creato da Haemimont Games, Surviving Mars, sfida i giocatori a sviluppare infrastrutture sostenibili su Marte, inviando una coraggiosa squadra di coloni e aiutando la loro popolazione a sopravvivere e prosperare. Il gioco è ora disponibile in tutto il mondo su PlayStation 4, Xbox One, Linux, MacOS e PC, con un prezzo di 39,99€.

Paradox e Haemimont invitano i più coraggiosi e brillanti dell’umanità ad accettare la sfida e a realizzare i propri sogni.

I giocatori di Surviving Mars inizieranno la loro avventura con le prime provviste per la costruzione di habitat adeguati per i coraggiosi coloni provenienti dalla Terra, dovranno seguirne il mantenimento per una vita sicura e soddisfacente per tutti gli abitanti. Il gioco include:

  • Costruisci una colonia sostenibile nello spazio: costruire su un pianeta non adatto alla vita umana ti sfida a mettere in piedi una colonia intelligente e funzionale. Una pessima pianificazione non ha a che fare con gli ingorghi ma con la sopravvivenza dei tuoi coloni. In questo modo eviterai i blackout in una città eretta in un posto privo di ossigeno.
  • Coloni simulati in maniera individuale: Ogni pioniere è un individuo unico con problemi e punti di forza che influenzano i bisogni e il comportamento degli altri. La situazione può diventare davvero interessante se i capi scienziati diventano dipendenti dall’alcol dopo parecchie lunghe notti passate in laboratorio. Crea delle società che valorizzano la scienza sopra ogni cosa, o tenta di instaurare un’utopia tra le stelle.
  • L’esplorazione dei segreti di Marte: Ispirato sulle classiche opere di fantascienza di Asimov e Clarke, Surviving Mars è uno scrigno pieno di segreti. Durante ogni partita i giocatori possono imbattersi in misteri costruiti ad arte individualmente. Quelle entità fluttuanti porteranno fortuna o rovina alla tua colonia?
  • Caratteristiche pronte per il futuro: Surviving Mars include un supporto 4K nativo sia su XBOX One X che su PlayStation 4 Pro.
  • Modalità espansiva di supporto: I modding tools permetteranno alla community di creare un pianeta rosso personlizzato; le mod del day-one includono la missione Yogscast!

For Honor Starter Edition finalmente disponibile

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Dopo il recente lancio della Stagione cinque di For Honor, nota come Age of Wolves, con tanto di introduzione dei nuovi server dedicati per PC e console, Ubisoft annuncia la For Honor Starter Edition, disponibile solo per Windows PC su Steam e Uplay al prezzo di 14,99€. Per chi ancora non conosce il gioco, questa nuova edizione è un ottimo modo per mettere alla prova le proprie abilità con una gamma selezionata di eroi.

La Starter Edition includerà: 

  • Tre eroi Avanguardia completamente sbloccati: il Guardiano, il Razziatore e il Kensei saranno già sbloccati (e quindi giocabili e personalizzabili) all’inizio del gioco.
  • Tre eroi di lancio della fazione selezionata dai giocatori: tre eroi giocabili aggiuntivi saranno assegnati ai giocatori in base alla fazione scelta al primo lancio della Starter Edition (Cavaliere, Vichingo, Samurai). I giocatori potranno progredire e accumulare bottini con questi eroi, tuttavia le personalizzazioni diventeranno disponibili una volta che gli eroi saranno “reclutati” per 8.000 pezzi d’acciaio* ciascuno.
  • Dodici restanti eroi: i giocatori potranno anche sbloccare completamente i sei eroi disponibili al lancio per usarli nel gioco e personalizzarli per 8.000 pezzi d’acciaio* ciascuno. Mentre i sei eroi rilasciati nelle stagioni post-lancio saranno interamente sbloccabili per 15.000 pezzi d’acciaio* ciascuno.

La Starter Edition è compatibile con il Season Pass e i contenuti aggiuntivi esistenti. Chi intende ottenere lo stesso accesso agli eroi giocabili della Standard Edition può farlo acquistando l’All Heroes Bundle per 50.000 pezzi d’acciaio.

Sviluppato da Ubisoft Montreal in collaborazione con altri studi di Ubisoft**, For Honor offre una campagna davvero avvincente, oltre a un’emozionante esperienza multiplayer. I giocatori potranno vestire i panni dei guerrieri di tre grandi fazioni: gli arditi cavalieri, i brutali vichinghi e i misteriosi samurai, combattendo fino alla morte in una serie di campi di battaglia intensi e realistici. L’innovativo sistema di combattimento di For Honor, l’Arte della guerra, garantisce un controllo totale dei propri guerrieri, consentendo ai giocatori di utilizzare le abilità e gli stili di combattimento di ogni eroe per eliminare tutti i nemici che li ostacoleranno.

Per maggiori informazioni su For Honor, visita forhonorgame.com e seguici su Facebook alla pagina facebook.com/ForHonorIT

Per maggiori informazioni sulla For Honor Starter Edition, visitare: forhonorgame.com/pcstarteredition.

Di recente, Ubisoft ha lanciato la Stagione cinque di For Honor, nota come Age of Wolves, su tutte le piattaforme. Il nuovo aggiornamento ha implementato i server dedicati sia su PC che su console, andando a eliminare i problemi di risincronizzazione e migrazione dell’host, e migliorando al tempo stesso stabilità e connettività. Oltre ai server dedicati, Age of Wolves ha apportato una serie di miglioramenti agli eroi, oltre a diversi aggiornamenti che hanno ottimizzato i progressi dei giocatori, il gioco classificato e molto altro. Durante la Stagione cinque saranno introdotte anche nuove modalità di allenamento che aiuteranno sia i veterani che i nuovi giocatori ad affinare le proprie abilità.

Kingdom Come: Deliverance, la recensione

Come primo progetto di una neonata software house, Kingdom Come: Deliverance è stato senza dubbio ambizioso. Rilasciato nel febbraio 2018, il gioco è stato ufficialmente annunciato nel 2012; due anni dopo, gli sviluppatori sono riusciti a superare il milione di dollari e i trentacinquemila sostenitori del progetto Kickstarter che avrebbe dato vita alla versione finale del titolo.

Critica e pubblico hanno rapidamente paragonato Kingdom Come Deliverance a “Skyrim senza la magia”: la definizione è sicuramente divertente e immediata, ma non del tutto corretta.

Sia per approccio al mondo di gioco che per feeling visivo dell’interfaccia, Kingdom Come Deliverance ricorda molto più Oblivion, il quarto The Elder Scrolls, titolo predecessore di Skyrim. Accantonato ogni minimo elemento fantasy o paranormale, questo GDR di stampo occidentale mira al raggiungimento della massima riproduzione storica degli eventi e del contesto di questi ultimi.

Ambientato nella Boemia medioevale del 1400, il protagonista Henry si ritrova improvvisamente solo al mondo a causa di un assalto di mercenari cumani alle dipendenze del pretendente al trono Sigismondo. Con Skalitz, suo paese natio, ormai in cenere, Henry scampa per un soffio alla morte e si imbarca in un viaggio che lo vedrà partecipe di numerose battaglie ed eventi realmente avvenuti, riprodotti in forma di videogioco con una cura più unica che rara.

Kingdom Come: Deliverance

Stessa attenzione certosina si ritrova nel vastissimo codex a disposizione del giocatore, in grado di spiegare nei dettagli ruoli e situazioni storiche e sociali del Basso Medioevo. Il mondo in cui il protagonista si trova, così come i personaggi con cui andrà a interagire, risultano incredibilmente convincenti tanto nell’aspetto quando nei comportamenti.

La scrittura di Kingdom Come: Deliverance

La scrittura di Kingdom Come: Deliverance è un notevole punto di forza del titolo: le cutscene sono numerose e molto ben animate (soprattutto se si considera l’inesperienza di Warhorse Studio) e la regia risulta migliore di tantissimi titoli tripla A moderni. A dispetto dei modelli e della grafica che non gridano al miracolo, il risultato finale non sfigurerebbe all’interno di un prodotto cinematografico o televisivo, grazie a reazioni umane sempre convincenti e alla presentazione di fatti e accadimenti mai inutilmente drammatizzati.

La natura “indie” di Kingdom Come: Deliverance si fa purtroppo avanti quando si discute dell’aspetto tecnico del gioco. Tanto su PC quanto su console, il titolo non gode di una particolare stabilità del framerate e nemmeno di una buona ottimizzazione. Le texture tendono a caricarsi lentamente e il pop-up di ambientazioni e abiti sui modelli scatena spesso situazioni ilari. Gli stessi NPC tendono a ripetersi un po’ troppo e questo è l’unico elemento che rischia realmente di rovinare l’immersività delle ambientazioni e di una mappa di gioco vasta e curata.

Kingdom Come: Deliverance

L’open world di Deliverance

Come ogni titolo open world, Kingdom Come: Deliverance non è esente da glitch e bug di varia natura, ma trattandosi di un prodotto realizzato da uno studio indipendente il numero di problemi riscontrabili durante la partita cresce in modo esponenziale. Oltre a semplici problemi con l’intelligenza artificiale, fin troppo spesso le missioni risultano impossibili da portare a termine a causa di eventi che non avanzano, NPC (o lo stesso protagonista) che finiscono incastrati in geodata errati o elementi con i quali non si riesce a interagire nonostante la quest lo richieda.

Tutto ciò si somma a una discutibilissima gestione dei save point, sia automatica che manuale: i checkpoint di missione sono rari e disposti in modo poco logico, mentre il giocatore che intende creare uno slot di salvataggio dovrà sfruttare un costoso (almeno per le prime ore di gioco) oggetto monouso, il cui consumo è istantaneo non richiede nemmeno conferme da parte del gioco e che può quindi finir sprecato a causa di un click involontario nella voce sbagliata del menu principale.

Va da sé che questi due elementi, ovvero la tendenza ai glitch e i salvataggi poco pratici, possono rivelarsi una spina nel fianco non da poco e rischiano di far perdere centinaia di minuti di gioco, per regalarne molti altri di rabbia e frustrazione. Per fortuna gli sviluppatori hanno chiara la situazione e le recenti e future patch di Kingdom Come: Deliverance puntano a risolvere molti dei problemi ad oggi presenti.

Kingdom Come Deliverance

I combattimenti all’arma bianca ricordano quelli di For Honor e risultano persino più vari grazie alla presenza di numerosi tipi di equipaggiamento e armi. Proprio come il titolo Ubisoft, purtroppo, questo genere di scontro da il meglio di sé nell’1vs1, ma diventa caotico e poco gestibile in presenza di più avversari o, ancora peggio, nel caso di scontri a cavallo. La situazione peggiora notevolmente nel caso si giochi con mouse e tastiera.

Al contrario, lo scassinamento di Kingdom Come: Deliverance è semplice prassi per i giocatori PC e richiede un minimo di mano ferma solo nel caso di serrature avanzate, ma risulta quasi ingestibile con un controller: anche ai livelli più bassi, forzare una porta o un baule richiede parecchi tentativi e grimaldelli rotti, o la rara capacità di sincronizzare alla perfezione movimenti indipendenti, contemporanei e diversi delle due levette analogiche. Anche questa meccanica, per fortuna, sarà semplificata da Warhorse Studio nel corso dei futuri aggiornamenti, visto come impone un balzo della difficoltà non previsto per chi, per libera scelta, vuole intraprendere la via dell’illegalità con il proprio Henry.

Kingdom Come Deliverance

L’HUD di gioco, proprio come in The Elder Scrolls e Oblivion, è minimale e non sempre immediato: questo causa difficoltà principalmente durante attività complesse come il borseggio, mentre ne rallenta altre, che sia una trattativa di compravendita o un semplice passaggio di menu in menu.

L’altra faccia della moneta è che le attività offerte da Kingdom Come: Deliverance sono numerosissime: oltre alle missioni della campagna principale, che terranno impegnati i giocatori per circa trenta ore, il gioco offre tante quest opzionali, tutte estremamente diverse e che quasi sempre presentano più maniere per essere portate a termine.

Gioco d’azzardo, caccia e corteggiamento sono giusto alcuni esempi di come Kingdom Come: Deliverance punti a ricreare una condizione di vita sociale credibile per quel periodo storico. Il comportamento degli NPC di ogni luogo varia in base alla reputazione di Henry, a sua volta influenzato sia dalle scelte compiute, quanto dal modo di presentarsi in pubblico, tra qualità e condizioni del vestiario e atteggiamenti nei confronti della popolazione.

Kingdom Come: Deliverance

Kingdom Come: Deliverance è un prodotto con senza dubbio con molti limiti e difetti, un lavoro che affianca elementi estremamente grezzi a dialoghi, inquadrature e riscostruzioni storiche gestite maniacalmente. È uno dei casi in cui il valore “amore” andrebbe inserito tra i fattori da tenere in considerazione in sede di giudizio: si tratta di un titolo assolutamente non per tutti e ben lontano dal feeling da classico gioco di ruolo con elementi fantastici, ma che se preso nel modo giusto riesce a trasmettere tutta la passione degli sviluppatori e la loro dedizione nel dar vita a delle ottime idee, non sempre con successo.

Rad Rodgers finalmente disponibile

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Slipgate Studios e il publisher THQ Nordic hanno pubblicato Rad Rodgers su PlayStation 4, Xbox One e Xbox One X al prezzo di 19,99 €.

Tutti i possessori della versione PC riceveranno un aggiornamento gratuito (già incluso nelle versioni console) che comprende:

  • Classifiche: Guadagna punti alla fine di ogni livello e combatti con gli amici per raggiungere la vetta delle classifiche.  
  • Cappelli: Sblocca più di 20 diversi cappelli durante il gioco e personalizza quello di Rad Rodgers.
  • Nuovi Livelli Bonus Pogo Vertigo: Afferra un Pogo Stick, e vedi fino a che punto puoi raggiungere nuovi livelli verticali di Pogo Vertigo.
  • Nuovi Sblocchi: Sblocca gli art work dei dietro le quinte delle scene in ogni parte del gioco.
  • Nuovi Puzzle Pixelverse: I Pixelverses sono stati ridisegnati e ora comprendono diversi nuovi tipi di Puzzle
  • 5 Nuovi Livelli !  Lotta attraverso 3 nuovi livelli di Pogostick e 2 grossi nuovi livelli: The Rainforest Rampage e Raging Ruins Pogostick
  • Mini boss! Sono stati introdotti 2 mini boss in ogni parte del gioco.
  • 4 Nuovi Nemici!  Spiky Jellyfish, Powerful Laserheads e i due Mini boss portano nuovi ed esaltanti sfide alla lista dei nemici in Rad Rodgers.
  • Armi completamente nuove! La leggendaria “Excalibat” da Rise of the Triad, ritorna in Rad Rodgers. Diventa invincibile e fai piazza pulita delle orde dei nemici grazie alla potente Excalibat.

A proposito di Rad Rodgers

Rad è un ragazzino vivace ma turbolento che forse gioca troppo con i videogiochi. Dopo essersi appisolato alla fine di una lunga notte passata giocando, Rad si sveglia e scopre che la sua vecchia e polverosa console è andata. All’improvviso si crea un vortice e lui viene risucchiato dalla TV, dove si ritrova protagonista della sua stessa avventura dei videogiochi.

Dusty è la fidata console di Rad, dal cuore tenero ma un po’ sboccata. La sua velocità di clock non è più quella di una volta, ma ciò che gli manca in megahertz è compensato in
esperienza e attitudine.

L’avventura di Rad e Dusty inizia nel primo mondo, catapultandoli attraverso sette pericolose fasi di divertimento platform piene di umorismo e azione. Questo mondo è una giungla decadente che è stata colpita da una feroce corruzione e spetta all’improbabile duo di amici, Rad e Dusty, di salvarne gli abitanti e ripristinare L’Albero degli Anziani come custode della terra.

Caratteristiche

  • Armi: Dusty fa imbracciare a Rad una serie di armamenti potenti. Il Bolt Blaster   ha proiettili illimitati ed è facile da usare, essendo molto di più che una semplice arma da fuoco per fare un buon lavoro. Il Phoenix Cannon spara un uccello infuocato la cui apertura alare colpisce i nemici in fiamme mentre vola. Ci sono cinque armi in più in questo primo capitolo e molte altre a seguire.
  • Suoni e Musica: Il nostro compositore Andrew Hulshult ha fuso i suoi anni di esperienza musicale (sia come performer che scrivendo) con la passione per i giochi in stile retrò ed ha creato una colonna sonora incredibile e autentica per il gioco, con una partitura ispirata al MIDI… e ai sintetizzatori!
  •  Il Pixelverse: Mentre Rad e Dusty sono una grande squadra, solo Dusty può entrare nella Pixelverse elettrificata – una pericolosa zona di rottura spazio-tempo che esiste dietro al mondo di gioco. Dusty entra nel Pixelverse quando è necessario per riparare le anomalie durante l’esecuzione del gioco, consentendo a Rad & Dusty di continuare il viaggio.
  • Easter Eggs: Il gioco è caratterizzato da elementi collezionabili difficili da trovare in alcune classiche stanze segrete a volte non facili da scovare. Usa le tue abilità di precisione per collezionarle tutte. 

Dynasty Warrior 9, la recensione

L’innovazione non è un semplice cambiamento, per ottenere un risultato positivo occorre puntare a un concept più “fresco”, pur mantenendo i capisaldi di un prodotto: questo vale tanto per una nuova versione delle tagliatelle al ragù della nonna, quanto per l’ultimo arrivato di una saga videoludica con ormai oltre venti anni di vita sulle spalle. Dynasty Warrior 9, purtroppo, fallisce miseramente sotto ogni punto di vista.

Annunciato alla fine del 2016, il titolo è stato rilasciato nel Febbraio 2018 in tutto il mondo come titolo multipiattaforma. Omega Force ha puntato a una svolta radicale per quanto riguarda il level design dello storico brand, passando dai classici livelli/stage a un’unica, grande mappa aperta, priva di caricamenti.

Coniugare lo stile musou a un open world è sicuramente un obiettivo ambizioso e c’era da aspettarsi che – come ogni level design di questo genere – la realizzazione mostrasse qualche imprecisione. Tuttavia, fin dai primi minuti è possibile percepire il disastro che si cela dietro le fila di nemici malamente animati e un ambiente di gioco poco propenso a caricare le proprie – scarne – texture.

Come sempre accaduto nella saga, il comparto narrativo di Dynasty Warrior 9 si rifà all’infinito Romanzo dei Tre Regni, tra accuratezza storica e folli rivisitazioni. Sugli eventi in sé ci sarebbe poco da criticare, se il tutto non fosse presentato con una regia che oscilla tra il pessimo e l’assente: una telecamera che gira lentamente e costantemente in senso antiorario intorno ai modelli dei protagonisti, qualche sporadico primo piano, qualche ancor più rara cutscene definibile come tale e non come una pigra alternanza di campi e controcampi tra figure statiche.

Dynasty Warrior 9

Il doppiaggio inglese riesce a toccare nuovi livelli di bassezza, a causa di infelici sostituzioni nel cast storico della saga e i sempre benvenuti momenti di approfondimento psicologico dei comprimari sono presentati come tristi “spiegoni” ad alta voce, accompagnati da animazioni facciali fin troppo “old-gen”.

Tutto questo già basterebbe a soffocare l’entusiasmo di molti, ma sarebbe comprensibile per via del radicale passaggio strutturale delle ambientazioni, che ha spinto un team di sviluppo a lavorare su qualcosa di completamente nuovo: purtroppo nemmeno la “modalità azione” di una PlayStation 4 Pro riesce ad avvicinare Dynasty Warrior 9 ai 60 fotogrammi al secondo e la situazione diventa drammatica sulle versioni base dell’hardware. Anche la versione PC del gioco risulta male ottimizzata e con framerate ballerino.

Senza troppi giri di parole, Dynasty Warrior 9 sui modelli standard di console è quasi ingiocabile e arriva sotto i 10fps nonostante Omega Force abbia già rilasciato patch correttive per migliorarne la stabilità.

Dynasty Warrior 9

Come se non bastasse, il neonato titolo della saga risulta un super ibrido di punti deboli, che fonde al suo interno la strutturale “monotonia” del genere musou alle noiose fetch quest di un open world, senza però acquisirne i tratti migliori, quali la presenza di boss secondari, aree segrete o, semplicemente, un livello di bilanciamento di sfida che giustifichi il farming ripetitivo di risorse e missioni opzionali.

A livello di difficoltà standard, Dynasty Warrior 9 è di una facilità imbarazzante, ma anche aumentando la potenza avversaria la situazione migliora relativamente: la basica IA dei titoli Warriors si unisce ai glitch tipici dei giochi con mappa aperta, creando situazioni tanti ilari quanto frustranti.

Le attività a disposizione del giocatore sono tante: la raccolta di risorse di crafting, la caccia e la pesca sono utili tanto per ottenere i materiali necessari alla creazioni di armi, oggetti e accessori, quanto per soddisfare le richieste della popolazione, ottenendo in cambio denaro e punti esperienza.

Il sistema di level up prevede la classica assegnazione manuale a ogni statistica dei punti ottenuti al passaggio di livello: metodo semplice e sempre funzionale, ma che in Dynasty Warrior 9 ha impatto e profondità minime se non alla massima difficoltà di gioco, dove comunque continueranno ad avere priorità gli effetti dell’equipaggiamento.

Dynasty Warrior 9Dynasty Warrior 9

Il roster a disposizione vanta ben 90 personaggi giocabili, da sbloccare man mano si prosegue nella modalità storia. Anche il sistema di combattimento è stato rivisitato per rendere più dinamico il controllo di ciascun Ufficiale: ai classici colpi veloci e pesanti sono stati aggiunte attacchi (eseguibili tenendo premuto il tasto dorsale destro nel caso si giochi con un controller) in grado di stordire, atterrare o proiettare in aria il nemico, a cui fa seguito una seconda serie di combo veloci.

A questi si affianca un colpo speciale, unico per ogni ufficiale e molto potente, ma che necessita di un tempo di ricarica per poter essere ripetuto, più il classico “attacco musou”, che colpisce una vasta area frontale e/o intorno al personaggio. La commistione fra musou puro e “action GDR” potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere, ma è chiara l’intenzione di Omega Force di svecchiare Dynasty Warrior 9 e renderlo appetibile a una fetta più ampia di pubblico: da qui anche la scelta d’implementare l’open world, elemento tanto di moda negli ultimi anni.

La modifica ha però portato a una generale omogeneizzazione dei guerrieri, che andranno controllati con identiche sequenze di tasti e non più con combinazioni fra colpi leggeri e pesanti in grado di variarne il moveset: il risultato sono 90 personaggi che tendono a somigliarsi fin troppo nel feeling “pad alla mano”, immersi in ambientazioni slavate e vuote, posti ad affrontare orde (nemmeno troppo numerose per gli standard del genere) di nemici con spesso più glitch che frame di animazione e un’IA persino più scandalosa del solito.

Dynasty Warrior 9

In Dynasty Warrior 9 le idee alla base del cambiamento ci sono e il solo fatto che esistano è un elemento positivo, che fa capire come gli sviluppatori desiderino davvero migliorare il proprio lavoro e non “campare di rendita”: purtroppo la realizzazione risulta imprecisa al punto da sembrare volutamente pigra.

La mappa del mondo non invoglia a esplorare, le missioni sono l’una la fotocopia dell’altra, intere meccaniche come gli assedi e le fasi stealth sono prive di mordente e del tutto evitabili, visto come ogni ufficiale risulta in possesso di un rampino per scalare quasi ogni superficie verticale del gioco e un cavallo indistruttibile, in grado di saltare sui tetti degli edifici senza il minimo sforzo.

Ogni singolo elemento di gameplay sembra voler allontanare i fan del brand dal titolo e demotivare i curiosi, intenzionati ad approcciarsi al brand per la prima volta e che in Dynasty Warrior 9 troverebbero, loro malgrado, un rappresentante assai poco ispirato e riuscito.

Dynasty Warrior 9

Dynasty Warrior 9 mette tantissima carne al fuoco, ma si limita a bruciacchiarne la superficie: il contenuto è grezzo sia dal punto di vista tecnico che visivo ed è difficile credere di trovarsi davanti a un prodotto completo e venduto sugli scaffali di tutto il mondo. I miglioramenti al framerate sarebbero un piccolo, grande passo avanti, ma non saranno le patch e nemmeno i DLC a ricostruire da zero quella che, di fatto, è una complessa impalcatura di attività a disposizione del giocatore, realizzate in modo grossolano, banale ed estremamente insoddisfacente sotto ogni aspetto.