Bungie ha annunciato che oggi ha inizio il nuovo capitolo dell’universo di Destiny con il lancio dell’espansione Destiny 2: Oltre la Luce, la prima di una trilogia che segna una svolta in Destiny 2 e riafferma l’impegno di Bungie con il titolo per i prossimi anni. L’uscita dell’espansione sarà accompagnata da una nuova stagione di contenuti: la Stagione della Caccia, la cui campagna della storia comincerà il 17 novembre.
Sia la Stagione della Caccia che l’espansione Destiny 2: Oltre la Luce proseguiranno quell’emozionante storia che vede i guardiani in costante lotta per la salvezza dell’umanità. In Oltre la Luce, i giocatori esploreranno i misteri di Europa mentre affrontano Eramis, Kell dei caduti, determinata a controllare il potere della stasi per raggiungere i suoi scopi nefandi. Nella Stagione della Caccia, i guardiani parteciperanno agli eventi di caccia alle endofurie per fermare la divinità dell’alveare, Xivu Arath.
Il lancio di una nuova espansione di Destiny 2 offre anche una nuova incursione: una delle attività di punta più impegnative di Destiny in cui sei abili guardiani collaborano per conseguire un grande obiettivo non raggiungibile individualmente. L’incursione della Cripta di Pietrafonda sarà disponibile per i possessori di Oltre la Luce il 21 novembre, dando il via a una competizione mondiale tanto amata dai fan che premia la squadra che per prima completa l’epica incursione, ambientata stavolta nella gelida frontiera di Europa. Oltre a ricevere gloria e una cintura speciale, i sei giocatori primatisti passeranno alla storia subito dopo la conferma ufficiale dei risultati da parte di Bungie. La squadra che vince il “primato mondiale” sarà ufficialmente annunciata nei giorni successivi al lancio dell’incursione della Cripta di Pietrafonda.
Nuova generazione
Le console di nuova generazione saranno lanciate questa settimana e Destiny 2 sarà disponibile sia per PlayStation 5 sia per Xbox Series X|S. L’acquisto di Destiny 2: Oltre la Luce su Xbox One (Oltre la Luce e le precedenti espansioni Ombre dal Profondo e I Rinnegati sono inoltre disponibili su Xbox Game Pass) sarà trasferibile gratuitamente su Xbox Series X|S tramite la funzionalità di Smart Delivery. Gli acquisti effettuati su PlayStation 4 potranno essere aggiornati su PlayStation 5 gratis.
I giocatori di Destiny 2 potranno notare subito i vantaggi delle console di nuova generazione, tra cui tempi di caricamento più rapidi e gioco intergenerazionale. La versione ottimizzata di Destiny 2 per le console di nuova generazione è prevista per l’8 dicembre e offrirà la possibilità di giocare con una risoluzione 4K (Xbox Series X e PlayStation 5), a 60 fps, di personalizzare il campo visivo e altro ancora (Xbox Series X|S e PlayStation 5).
Destiny 2: Oltre la Luce
Un nuovo potere è scaturito dall’antica nave piramidale su Europa. Un impero oscuro è sorto sotto la sua superficie.Nell’espansione Destiny 2: Oltre la Luce, i guardiani esploreranno un universo differente, con una nuova destinazione, nuove avventure e perfono nuovi poteri da scoprire.
Esplora Europa. Il satellite ghiacciato di Giove, Europa, è una vasta e gelida frontiera, piena di avventure e misteri. I guardiani dovranno superare inesorabili tempeste, penetrare nel Centro Futuristico Bray dell’Età dell’Oro e scoprire i segreti nascosti sotto l’antico ghiaccio.
Brandisci l’Oscurità. In Oltre la Luce, arriva la stasi. La stasi è un nuovo potere elementale, originato dall’Oscurità; il primo ad essere aggiunto alla selezione originale di Destiny. Brandendo la stasi, i giocatori potranno controllare il corso della battaglia, usando potenti abilità che permettono di congelare e frantumare i combattenti.
L’ascesa di Eramis. I Casati dei caduti si sono riuniti e hanno dato vita a un nuovo impero su Europa, guidato da Eramis, Kell dell’Oscurità. Decisa a restaurare la gloria del suo popolo, Eramis vuole sfruttare la stasi per raggiungere il suo scopo.
Incursione Cripta di Pietrafonda. Le abilità e il lavoro di squadra dei guardiani saranno messi alla prova in questa nuovissima incursione a sei che premia con ricompense gloriose.L’incursione della Cripta di Pietrafonda sarà offerta ai possessori di Oltre la Luce il 21 novembre. I fan di Destiny attenderanno con impazienza il nome della squadra che per prima ha completato con successo l’evento.
Nuova esperienza introduttiva. Esplora un Cosmodromo rinnovato nell’esperienza di gioco introduttiva revisionata che guida i nuovi giocatori attraverso l’entusiasmante mondo di Destiny 2.
Qual è l’unico gioco in grado di mixare il gameplay tipico di un simulatore di rally e al tempo stesso di smantellare le leggi della fisica sinora conosciute. La risposta è DIRT 5, argomento della nostra recensione PS4. Il franchise, iniziato grazie alla buonanima di Colin Mcrae, è arrivato alla sua ottava iterazione. In questi anni il titolo è maturato moltissimo, costruendo un’identità forte e ben presente.
Non è facile trovare questo aspetto in un videogioco. Il solo fatto di vedere un’immagine particolare alimentata da colori e musica spaccatimpani, trascina il nostro immaginario al franchise di Codemaster. DIRT 5 è, però, il classico gioco con cui “si va a simpatia”. La simulazione e il realismo hanno, di fatto, abbandonato la saga diverso tempo fa. Sebbene si possa giocare con volante e pedaliera, questi servono solo al puro e semplice arcade. E che arcade.
Il termine “Dirt” fa capire qual è l’elemento naturale predominante di questo speciale franchise, la terra e il fango. In realtà ci sono altri elementi come la neve e il ghiaccio che daranno il cambio spesso e volentieri. Ci sono ben 70 tracciati sparsi su 10 località del mondo. Si passa dalla Norvegia al Marocco, con tappe intermedie anche in Italia. Ogni location nasconde al suo interno numerose difficoltà e non si sa mai cosa ci aspetta dietro ogni curva.
La difficoltà, però, non è insita solo nel tracciato ma anche nel veicolo che in quel preciso momento guiderete. A seconda della tipologia di evento la vostra scelta sarà obbligata. Gli sviluppatori questa volta non si sono proprio lasciati mancare nulla e ogni gara non sarà mai uguale all’altra (anche se a un certo punto conosceremo i tracciati a memoria). Stesso discorso vale per le categorie di veicoli. Ogni evento richiede una particolare tipologia di veicolo che chiamerà un approccio di guida sempre diverso.
Insomma, accendiamo i motori e partiamo con la nostra recensione di DIRT 5, titolo, vi ricordiamo, provato nella sua versione per console PS4.
L’arcade è sempre l’arcade
Vi era un tempo, non molto lontano, in cui i giochi di guida erano puro divertimento. Non esistevano leggi della fisica, le gomme non si usuravano, i consumi di carburante non erano da tenere d’occhio e i danni alla vettura non erano inabilitanti. Era il tempo in cui la bravura del giocatore consisteva nella velocità con cui si sintonizzava con il gameplay. In parole povere, questione di feeling.
DIRT 5 è questo, puro istinto e molto feeling. Chi conosce il franchise, e ne ha seguito la storia e lo sviluppo nel corso degli anni, sa esattamente di cosa stiamo parlando. Inizialmente vi era il confronto/scontro tra l’erede di Colin Mcrae Rally e WRC, quello che aveva la licenza ufficiale. Questa situazione vige tuttora anche oggi e si estenderà solo sino al 2023, visto che Codemasters ha raggiunto l’accordo con la federazione. Che ne sarà di DIRT? Probabilmente qualcosa cambierà e non si esclude un ritorno al “serio”.
Motivo per cui dobbiamo goderci ogni attimo di questa spettacolare saga. DIRT 5 è un titolo che va compreso, soprattutto se si approccia alla serie per la prima volta. Fortunatamente non è un circolo esclusivo. Il gameplay è di tipo adattivo e diventa più difficile con il passare delle gare ed eventi. Fondamentalmente ci sono due modi per giocare, noi contro l’intelligenza artificiale e noi contro altri noi. Qual è la modalità più divertente? Beh, qui dipende tutto da voi.
Possiamo solo fornirvi delle dritte se è la prima volta che giocate a un titolo della serie. La modalità carriera è una cosa che dovete assolutamente provare. Quest’ anno grazie a due speaker del calibro di Nolan North e Troy Baker verrete guidati all’interno di una modalità pseudonarrativa. Il vostro obiettivo, infatti, sarà quello di battere i campioni di turno ed entrare di diritto nella storia di questa folle competizione. Dovete solo prendere dimestichezza con alcuni tipi di veicoli e tracciati.
Se invece siete degli amanti della competizione vera, quella spalla o anche online, DIRT 5 vi viene incontro con numerosissime tipologie di gara. Non solo, quindi, la classica gara split screen con 4 giocatori a schermo (che bei ricordi…), ma anche gare a schermo intero con dei piccoli minigame al suo interno. In stile guardia e ladri o se preferite rubabandiera dovete acciuffare o scappare.
Momenti di next-gen
Se dobbiamo trovare il vero valore aggiunto di questo gioco rispetto al precedente, anche paragonato alla concorrenza (su sterrato o meno) penso che non solamente noi urleremmo la GRAFICA. Manco a farci apposta, è proprio da urlo. Non è facile iniziare da qualcosa in particolare, ma ci proveremo. Secondo una nostra personale classifica, le 3 cose che lasciano veramente di stucco sono la gestione delle fonti luminose, i colori e la risoluzione delle texture.
L’illuminazione globale è da sempre un nodo difficile da sciogliere quando si parla di videogiochi. Codemasters si affida al suo Onrush, un engine che dimostra gli attributi. Non entra mai in crisi anche in situazione in cui bisogna gestire un numero elevato di poligoni tra luci, ambientazioni e veicoli. Anche se abbiamo la possibilità di scegliere sin dall’inizio se aderire alla corrente delle prestazioni e o a quella della grafica, la luce non ci abbandona mai. Nei momenti di passaggio, come l’alba e il tramonto, il rischio di andare fuori strada è elevatissimo. Mi raccomando ad immortalare i vostri momenti più belli con la photo-mode a disposizione (anche se non proprio il massimo a livello di utilizzo).
La luce è molto importante ma il colore è quello che riesce a dare un tono ai momenti di gioco. Forse non se ne parla mai abbastanza quando si deve scrivere una recensione, anche perché sono quegli argomenti un po’ scontati. Cavolo, chi è che si metterebbe a scrivere un sonetto sull’eccezionale gestione delle palette cromatiche? Noi, ovviamente. Tralasciando lo stile unico di DIRT 5, che prevede dei colori forti e sgargianti sempre sopra le righe, in gara questi sono fondamentali per farci capire quali insidie nasconde il manto stradale. Anche cogliere una lieve sfumatura ci fornisce un aiuto importantissimo in chiave gameplay.
Se dal terriccio passiamo al ghiaccio lo stile di guida deve necessariamente adattarsi. Si passa dalle curve aggressive al controsterzo misurato. È vero che il freno è quasi un optional in Dirt 5 ma non esagerate. Anche se lo stile è arcade i danni alla vettura ci sono e fanno male. Ed è qui che entra in gioco l’ultima feature che ha catturato il nostro interesse, le texture.
Ovviamente è un argomento che va affrontato sotto due diversi punti di vista, quello strettamente legato al design delle vetture e quello connesso alle ambientazioni. Purtroppo, in questo caso di specie, non riusciamo a fare un discorso equo e bilanciato. I tracciati creano dei veri e propri ecosistemi di gioco. Quando inizia la gara si viene catapultati in un mondo, basato su regole decise dalla natura. Ed è proprio questa la parte bellissima di Dirt 5. Non è una semplice competizione di auto, ma una sfida contro le forze della natura.
Vade retro simulazione
Vi abbiamo detto all’inizio della nostra recensione di Dirt 5 come la parola simulazione non appartiene in alcun modo al nuovo titolo di Codemasters. Diremo quasi che questo termine è stato bandito dal regno delle folli gare su sterrato. Non pensate, però, che il termine arcade si sinonimo di facile. Niente di più sbagliato. Sicuramente ci sono degli accorgimenti che dovete rispettare oltre che capire i punti di forza e debolezza delle varie classi di veicoli a disposizione.
Partendo dal fatto che ad ogni evento corrisponde una classe specifica di veicoli, il vostro speciale obiettivo sarà quello di entrare, quanto prima, in sintonia con il vostro bolide. Vi anticipiamo che non sarà per niente facile e qualche parolaccia di troppo vi partirà in automatico. Ad iniziare dalle gare di sprint dove lo sterzo è calibrato per girare automaticamente a sinistra, costringendoci a gareggiare sempre in derapata controllata. Come non dimenticarsi, poi, delle cross raid dove mostri di pura potenza si affronteranno in una gara dove il più forte è quello che riesce a stare in pista.
Prima vi parlavamo dell’importanza del feeling. Partiamo dal presupposto che è impossibile non avere simpatie e antipatie. Ci sono delle gare, dei tracciati, degli eventi e delle auto con cui sarà amore a prima vista. Sicuramente questo vi tornerà utile in multigiocatore, quando affronterete avversari ostici ma con gli stessi veicoli vostri. Il gameplay di Dirt 5, però, riesce a mandarci dei messaggi silenti mentre guidiamo. Lo fa con i riflessi di luce, con i colori, con i suoni e con le vibrazioni.
Ok, ci avete scoperto. Il tutto è già pronto per la next gen visto che stiamo parlano del feedback aptico e dei vari engine dedicati alla grafica e all’audio. Chi ha avuto il piacere di provare Dirt 5 su Xbox Series X ha rilasciato delle dichiarazioni da hype. Noi lo abbiamo provato su PS4 Pro e la cara e vecchia console Sony, prossima al pensionamento, la sua figura la fa sempre e comunque.
IL COMMENTO
Codemasters ci regala un altra sana iniezione di adrenalina, salutando questa generazione in grande stile. Lo fa con uno dei suoi franchise più redditizzi, DIRT 5, che si dimostra prontissimo per la next gen. La formula non cambia, anche se ci sono nuovi veicoli e tracciati. La carriera è quella che ha subito un intervento di restyle notevole, con la presenza di un cast d’eccezione calati in un contesto storico narrativo. Non più, quindi, solo gare in sequenza ma anche un minimo di racconto.
La grafica è veramente notevole. Tra luci, colori e texture le pupille non riusciranno a distinguere facilmente il bello dallo stupendo. Nonostante il genio creativo al servizio della costruzione dei vari tracciati, dopo un paio di ore di gioco vi accorgerete che, anche se i veicoli e le tipologie di eventi cambiano, il layout dei tracciati non cambia tantissimo. Purtroppo è una coperta che da una parte si scopre. Sicuramente non è un aspetto in grado di alterare in negativo la nostra esperienza di gioco, ma nel lungo periodo rischia di far propendere solo per alcune modalità.
One More Level, 3D Realms e Slipgate Ironworks, sono ben tre gli studi coinvolti nello sviluppo di Ghostrunner, questo frenetico gioco d’azione parkour in prima persona, ambientato in un mondo cyberpunk.
Un futuro cyberpunk
Il gioco si svolge in un futuro che è sopravvissuto ad un cataclisma globale, in cui i resti dell’umanità vivono nella Torre Dharma, una vera città in verticale, costruita dall’Architetto, morto misteriosamente anni fa. La Torre Dharma è governata da Mara, la Custode delle Chiavi; ma i misteri che circondano la Torre sembrano essere molti, troppi. Il mondo creato da Mara è duro, fatto da classi sociali definite sin dall’infanzia attraverso l’assegnazione di impianti che determinano il valore della loro vita.
Noi impersoniamo un cyber-guerriero senza memoria; un cyborg in grado di combattere sia nel mondo fisico che nel cyberspazio, luogo che ci permetterà di aggirare gli ostacoli insuperabili nel mondo fisico. Il libero arbitrio non ci appartiene, qualcuno ci guida verso la scalata della Torre, un edificio immenso pieno di nemici ed intriso di violenza, povertà e caos. Il nostro obiettivo è arrivare a Mara e scoprire tutte le incognite che circondano la Torre Dharma.
In Ghostrunner uccidere o morire è questione di allenamento
Ghostrunner non è altro che un frenetico gioco basato su velocità, agilità e sincronizzazione. La componente principale del gameplay è composta da velocissime sequenze acrobatiche il cui obiettivo è portare il giocatore a sferrare il colpo mortale al nemico, cercando di evitare il suo. Infatti, un colpo equivale alla morte, per loro, ma anche per noi. Armati di sola Katana sfrutteremo tutti gli ambienti e le sporgenze per saltare, correre, scivolare, dondolarci con il rampino, per arrivare al nemico ed eliminarlo. La corretta sequenza di tasti ed il tempismo saranno la nostra arma letale per superare il livello, ben sapendo che un solo colpo subito o una sola nostra caduta, materializzeranno ai nostri occhi la scritta “Game Over”, seguita dalla nostra inevitabile scelta di riprovare dall’ultimo punto salvato. Forse è proprio questo il limite di Ghostrunner, perché è facilissimo morire, ed è ripida la curva d’apprendimento del gameplay. Solo e sempre l’esecuzione perfetta delle acrobazie ci salverà. Dovremo dedicare molto tempo ad impratichirci con le giuste combinazioni di tasti che permettono di correre su pedane verticali, parare o schivare i colpi nemici, scivolare velocissimi su ambienti improbabili per non farci colpire. L’errore è dietro l’angolo, ripetere un passaggio è nell’ordine del minuto per cui, se avete una tolleranza bassa verso i giochi “trial and error”, Ghostrunner non fa per voi.
Per fortuna il gameplay non si limita a questo. Procedendo nei livelli potremo sbloccare quattro abilità speciali che ci aiuteranno ad alleggerirne la difficoltà: Lampo, Tempesta, Marea e Supremo. Otterremo abilità che finalmente ci eviteranno di uccidere i nemici uno ad uno, per esempio rallentando il tempo per consentirci di marcare un gruppo di nemici ed ucciderli all’unisono. Oppure utilizzando un tornado che spazzerà via più nemici contemporaneamente. Le abilità una volta utilizzate saranno soggette a ricarica temporale o tramite uccisione di nemici. Oltre alle abilità ci sono dei veri e propri potenziamenti del nostro personaggio, che contribuiranno ad arricchire l’esperienza di gioco di Ghostrunner, non relegandola solo alle combinazioni di mosse parkour.
Abilità e potenziamenti devono essere equipaggiati all’interno di una griglia che ricorda esplicitamente quella di Tetris ed il cui spazio è limitato, anche se cresce nel corso del gioco. Saremo quindi costretti ad una scelta di combinazione abilità/potenziamenti che potremo però cambiare in qualsiasi momento, personalizzandola così a seconda della fase del gioco che staremo affrontando.
Livelli sempre più difficili
Gli sviluppatori sono evidentemente dei sadici. Come se non bastasse l’insana difficoltà creata dall’eseguire perfettamente tutte le combinazioni richieste per riuscire a raggiungere il nemico senza prima venirne colpiti, il disegno dei 17 livelli è stato pensato per aumentare la difficoltà, via via che si procede nel gioco. Quando non saranno le diverse tipologie di avversari, umani e non, ad ucciderci, ci riusciranno i passaggi Platform che sono veramente complessi. Da una parte quindi, abbiamo le truppe di Mara formate da soldati semplici, soldati corazzati, cyber-soldati saltanti, droni e i terribili boss che vi faranno impazzire tante saranno le morti che soffrirete. Dall’altra, preparatevi a percorsi a ostacoli in cui salti, corse, uso rapido di piattaforme e dondolii con l’uncino saranno cadenzati da tempi strettissimi e, basterà un piccolo errore come una presa mancata, per cadere nel vuoto e, se l’ultimo punto di salvataggio non sarà vicino, si dovrà ricominciare tutta la lunghissima sequenza da capo. Molto frustrante!
Il Visual Design è curato e, ovviamente troveremo molto cyberpunk pescato a piene mani dalle location di fantascienza e romanzi più noti. Un uso a profusione di videoschermi, tubi di acciaio e di neon, hanno permesso di creare ambientazioni decadenti e ipertecnologiche, non sempre originali ma efficaci nel disegnare i livelli giusti per questa tipologia di gioco. Tecnicamente, un punto a favore di Ghostrunner è la sua fluidità, che ci mette nelle condizioni di godere pienamente delle acrobazie parkour, fulcro del gioco.
Per quanto riguarda la longevità, è veramente difficile cercare di dare una durata al gioco. Anche se gli sviluppatori stimano in 8 ore la lunghezza della campagna, la frequenza assolutamente soggettiva di errori e ripetizioni di ogni giocatore, rende impossibile quantificare i tempi medi richiesti per completare Ghostrunner.
Ghostrunner è un gioco schizofrenico e molto impegnativo. Anzi, molto difficile. Per appassionati del genere “trial and error”, che non si fanno spaventare dalla frammentazione del gioco causata delle continue ripetizioni dei passaggi. Così appassionati, che nemmeno la meccanica delle uccisioni basata su un colpo solo potrà frustrarli. Ma, nonostante il livello di difficoltà sia così punitivo per il giocatore, Ghostrunner è molto divertente e non saranno pochi quelli che di fronte all’ennesima morte, alle prime note della colonna sonora techno, schiacceranno il tasto “Riprova”.
A vent’anni “quasi” esatti dalla sua prima uscita, Need for Speed Hot Pursuit torna a far parlare di sé, con una remastered che assomiglia molto a un remake. Vuoi per la grafica sensibilmente migliorata e per un Autolog in grado di abbattere il muro tra PC e console, grazie alla potenza del cross-play. Vuoi perché dell’originale Need for Speed si sta perdendo un po’ il ricordo.
Criterion ci riporta, quindi, indietro di qualche annetto. Quando i giochi di guida, tranne Gran Turismo, erano sintonizzati sull’arcade puro. Con il passare degli anni questo genere ha virato sulla simulazione, anche grazie alla diffusione capillare di volanti e pedaliere. Il ricordo delle derapate, inseguimenti e spettacolari incidenti, pompati da sane iniezioni di NoS, ci è sempre, però, rimasto nel cuore (almeno in quello dei gamer stagionati come lo scrivente).
Need for Speed Hot Pursuit Remastered rievoca di prepotenza quella dimensione, riproponendo un gameplay pressoché identico a quello originale. Ritorna il gioco delle parti, dove si può scegliere se fare carriera nelle corse clandestine o all’interno del corpo di polizia di Seacrest County. L’Autolog è migliorato, forte di una base d’utenza che si estende tra PS4, Xbox One e PC.
EA decide di far conoscere a tutti le origini del suo brand di successo, riproponendo uno dei suoi spin-off di maggior successo. La saga di Need for Speed ne ha avuti diversi nel corso della sua storia che, seppur hanno saputo interpretare lo “stile” secondo un diverso punto di vista, ne hanno causato una dispersione dell’idea originale. Un gioco di corse basato sugli inseguimenti della polizia.
Era questo The Need for Speed, il primissimo capitolo della serie uscito nel 1994. Ed è questo quello che è Need for Speed Hot Pursuit Remastered, il titolo di cui vi parleremo nella nostra recensione della versione per console PS4.
Guardie e ladri
Il gameplay di Need for Speed Hot Pursuit Remastered offre due interpretazioni del gioco. Sono simili ma allo stesso tempo profondamente diverse. Sin dai primi istanti di gioco ci viene chiesto di scegliere da che parte stare, o meglio, cosa fare nel gioco. Seacrest County, il teatro di queste folli corse, è territorio di piloti che non hanno paura di niente e di nessuno. Questo, però, non riguarda solo le corse le clandestine ma anche le forze di polizia.
Si arriva a un certo punto del gioco che si deve fare una scelta. Non è possibile, infatti, giocare con “due piedi in una scarpa”. Le carriere, da driver e da poliziotto, sono ben distinte e non si influenzano a vicenda. Se volete essere dei piloti clandestini e farvi un nome sulle strade della ridente contea, lo potete fare senza alcun problema, a patto che teniate il vostro sedere lontano da quello dei cofani degli interceptor. Viceversa, se il vostro obiettivo è sbattere in galera quanti più adoratori del NoS possibile, beh, in quel caso siete degli agenti di polizia nati.
Come detto in precedenza, esistono delle differenze significative nel gameplay, a seconda del lato della barricata. Se volete provare l’ebrezza della velocità, trovare scorciatoie e strade nascoste, sfruttare le scie e assaporare l’asfalto driftando “come se non ci fosse un domani” allora siete dei driver nati. Dovete, però, farvi un nome e per farlo dovete scalare la classifica e guadagnare la reputazione. Solo così gli avversari potranno aver paura di voi.
Come lo yin e lo yang, una contrapposizione ci deve essere. Questa si concretizza con il ruolo del pilota-poliziotto. Seacrest County vanta le migliori unità al volante, forte dei bolidi e dei cavalli a disposizione. Il vostro obiettivo sarà quello di speronare e catturare gli aspiranti driver e far terminare la loro gara dietro le sbarre. Partirete in svantaggio, questo è indubbio. I cattivoni di turno hanno molti più cavalli di voi sotto il cofano, motivo per cui avrete dalla vostra parte numerosi ausili tra cui posti di blocco, elicotteri, impulsi EMP e molto altro ancora.
Entrambi i ruoli hanno, però, un punto in comune. Maggiore sarà la reputazione e migliori saranno le auto e gli upgrade disponibili. Al termine di ogni gara verrà valutato il nostro stile di guida, diverso a seconda del ruolo interpretato al volante. Non conta, quindi, il “solo” arrivare al traguardo ma anche il come ci si comporta sull’asfalto. Un consiglio: dimenticate le regole della fisica, Need for Speed Hot Pursuit Remastered ne ha scritte di nuove.
Remastered o Remake?
Il 2020 è stato l’anno di molti ritorni, ripresentatisi al pubblico sotto forma di Remastered o Remake. Sebbene la differenza, talvolta, può sembrare abissale, il significato rischia di confondersi visti i miglioramenti apportati rispetto alle versioni originali. Cerchiamo di fornire un’interpretazione di questi due termini parlando del caso di specie, Need for Speed Hot Pursuit Remastered appunto.
Se dovessimo fermarci al solo aspetto grafico, vi diremmo, senza ombra di dubbio, che si tratta di un remake. La grafica è notevolmente migliorata rispetto a quella di 10 anni fa. Normale, visto che l’ultima iterazione di questo spin-off risale ai tempi di PS3 e Xbox 360. La generazione attuale, prossima al pensionamento, offre la possibilità di giocare in 4K e sfruttare i 60fps, oltre che una migliore gestione della luce e una risoluzione delle texture di auto e ambientazioni molto elevata.
Se, invece, confrontiamo le modalità e il gameplay, notiamo che sono pressoché identiche a quelle della versione originale, e quindi siamo certi nel dire che sia una remastered. Ci sono dei “però” che dobbiamo evidenziare. Innanzitutto abbiamo subito a nostra disposizione tutti i DLC rilasciati, per l’esattezza cinque. Ognuno porta con se numerosi upgrade tra auto e tracciati. Ma il vero grande “però” risiede nell’Autolog. Il sistema che interfaccia i vari giocatori nel mondo e li fa competere in gare senza esclusioni di colpi, è diventato cross-play. Premesso che questa è una cosa assolutamente rarissima nel mondo dei videogiochi, farlo con una remastered è un bel rischio.
Per il resto godetevi le montagne e il paesaggio senza mai staccare gli occhi dalla strada. Qualche foto ricordo, però, portatevela a casa, grazie una photo-mode in grande spolvero. Dimostrate sull’asfalto chi è il pilota migliore, che siate buoni o cattivi.
IL COMMENTO
Il bello delle Remastered è che sono in grado di cristallizzare dei momenti che appartenevano al passato e ripresentarli come se fossero una novità. Per quanto fossimo “navigati” con la serie, Need for Speed Hot Pursuit Remastered è riuscito a catturare la nostra attenzione. Le dinamiche di gioco sono quelle della serie originale, con il gioco delle parti alla base del gameplay. Si va a molto di sintonia per cui è normale portare avanti una carriera piuttosto che un’altra.
Graficamente non è male, forte del supporto 4K e 60fps (televisori e monitor permettendo). La dimensione multigiocatore non ha frontiere con l’Autolog che ci permette di giocare contro avversari appartenenti a tutte le piattaforme disponibili.
Se siete degli amanti della serie “classica”, è un titolo che potrebbe fare al caso vostro. Se cercate la simulazione e un esperienza di guida simile alla realtà, vi consigliamo di cercare altrove. Qui le regole della fisica non valgono.
Ubisoft annuncia che il Title Update 3.0.3 di Tom Clancy’s Ghost ReconBreakpoint sarà disponibile dal 9 novembre per PlayStation 4, Xbox One e Windows PC, oltre che per Stadia e Ubisoft+, il servizio in abbonamento di Ubisoft. L’aggiornamento sarà gratuito per tutti i giocatori e introdurrà molti nuovi contenuti per la modalità Ghost Experience, introdotta a marzo del 2020, oltre ad altri contenuti aggiuntivi per i Raid e una serie di miglioramenti all’esperienza furtiva.
L’aggiornamento della Ghost Experience consentirà ai giocatori di personalizzare ulteriormente la propria esperienza con alcuni parametri migliorati relativi a furtività e IA. Ora i giocatori potranno infliggere più danni in modalità furtiva e sfruttare l’IA umana migliorata per contrattaccare. Inoltre, l’aggiornamento includerà un comportamento del drone migliorato, la possibilità di trattenere la granata, oltre a un nuovo metodo di distrazione: ora i giocatori potranno lanciare un bossolo per cercare di distrarre i nemici. Infine, i giocatori potranno anche attivare a piacimento la presenza di Terminator o della fazione Ribelle, che vagheranno liberamente nel mondo di gioco.
Il Title Update 3.0.3 includerà anche un aggiornamento dei raid che consentirà ai giocatori di esplorare Golem Island da soli, senza boss e con tanto di obiettivi dedicati attraverso le modalità Facile, Eroica ed Esplorazione solitaria:
Esplorazione solitaria non avrà requisiti di livello per l’equipaggiamento, presenterà nemici di livello normale e non avrà raid contro i boss. Questa modalità avrà 12 nuove pietre miliari di missione e si concentrerà sull’esplorazione, con spostamenti tra i settori migliorati grazie alla maggiore presenza di veicoli e barche.
Livello minaccia: Critico (modalità Hardcore) aumenterà i livelli dei nemici, dando ai giocatori quattro cuori in grado di ricaricarsi e consentendo la rinascita. Inoltre, includerà tre modificatori di gioco ogni settimana. La modalità avrà anche schemi dei boss modificati, più ondate di nemici e tempi di ricarica delle abilità inferiori. Inoltre, quattro nuove armi e cinque titoli saranno aggiunti al bottino come ricompense esclusive.
Livello minaccia: Basso (modalità Facile) ridurrà i livelli dei nemici, includendo tempi di rinascita più rapidi per i giocatori e rendendo i nemici visibili sulla mappa. Inoltre, gli schemi dei boss saranno modificati per avere meno nemici nelle ondate, tempi di ricarica delle abilità più lunghi e niente combattimenti contro i boss nella seconda fase. La modalità Facile includerà bottini normali e nessuna cassa unica.
Inoltre, ci sarà un aggiornamento per i progressi delle classi, che vedrà delle ricompense per i progressi nelle classi Assalto, Tiratore scelto, Pantera, Medico, Ingegnere, Echelon e Ricognitore. I progressi nelle classi saranno anche estesi attraverso il grado 20 e includeranno oltre 200 nuove sfide.
Il Title Update 3.0.3 arriva dopo un intero anno di supporto post lancio per Tom Clancy’s Ghost ReconBreakpoint e il recente lancio di Episodio 3: Patriota rosso. Si tratta del primo dei due principali aggiornamenti gratuiti annunciati per i prossimi mesi, con un nuovo evento di gioco crossover pianificato per gennaio 2021.
A partire dal 10 novembre, tutti i membri EA Play potranno vivere l’esperienza di un viaggio Jedi per tutto il tempo che vogliono, dal momento che Star Wars Jedi: Fallen Order entra a far parte di The Play List (ex The Vault su EA/Origin Access). In questo gioco campione di vendite e acclamato dalla critica, accompagnerai Cal Kestis, interpretato da Cameron Monaghan (Gotham, Shameless), in un incredibile viaggio pieno di fantastici compagni, nemici malvagi, pianeti differenti, elettrizzanti combattimenti con la Spada laser, impressionanti abilità della Forza e momenti cinematografici, il tutto all’interno dell’amatissima galassia di Star Wars.
Il 24 novembre, Star Wars Jedi: Fallen Order sarà inoltre il primo gioco EA lanciato su Stadia. Ora i fan di Star Wars avranno ancora più modi di vivere questa avventura d’azione e narrativa.
Star Wars Jedi: Fallen Order, EA Play
Una nuova avventura galattica ti attende in Star Wars Jedi: Fallen Order – e a partire dal 10 novembre potrai iniziare il tuo addestramento Jedi con una sottoscrizione a EA Play*.
Cos’è EA Play? È un ottimo modo per ottenere di più dai giochi che ami. I membri hanno accesso a ricompense e sfide esclusive in giochi selezionati, possono sbloccare contenuti speciali per soli membri e provare in anteprima i titoli appena usciti, oltre ad accedere immediatamente a una collezione delle serie e dei titoli più apprezzati. Inoltre, i membri risparmiano sugli acquisti digitali EA, con uno sconto del 10% riservato ai membri.
Iscriviti ora e diventa un Padawan Jedi scampato miracolosamente all’epurazione dell’Ordine 66 dopo gli eventi di STAR WARS™: Episodio III – La Vendetta dei Sith™. Deciso a ricostruire l’Ordine Jedi, devi raccogliere i frammenti del tuo passato in frantumi per completare l’addestramento, sviluppare nuove potenti abilità della Forza e padroneggiare l’arte dell’iconica spada laser, tutto questo senza farti sopraffare dall’Impero e dai suoi micidiali Inquisitori.
Call of Duty: Warzone, l’esperienza online free-to-play e gratuita per tutti sviluppata da Infinity Ward e Raven Software che ha portato milioni di giocatori nel fantastico mondo di Verdansk, ha in serbo grandi progetti per il futuro.
A partire dal 13 novembre con il lancio di Black Ops Cold War e con l’uscita della Stagione 1 e delle successive, i giocatori di Warzone noteranno nuovi contenutiBlack Ops Cold War in tutte le modalità della Battle Royale di Call of Duty, inclusa una varietà di contenuti entusiasmanti. Questo è solo l’inizio: come ogni operazione clandestina, scoprirai ancora più segreti e vivrai momenti memorabili mentre la Guerra Fredda si riscalda a Verdansk (e oltre) nei mesi e nelle stagioni a venire.
L’integrazione con Warzone
Warzone supporterà sia Call of Duty: Modern Warfare che Call of Duty: Black Ops Cold War, in uscita il 13 novembre.
Come funzionano tutti questi contenuti insieme e cosa aspettarsi da Call of Duty: Warzone? Di seguito trovi i vari modi in cui potrai condividere contenuti, salire di livello, utilizzare armi ed equipaggiamenti e interagire tra tutti e tre i titoli: Warzone, Black Ops Cold War e Modern Warfare. Le informazioni principali che troverai di seguito sono:
Progressione del giocatore: come vengono condivisi i livelli e gli oggetti sbloccati.
Progressione delle armi: come aumentano di livello le armi e come vengono sbloccati gli accessori nei diversi giochi.
Selezione dell’Operatore: come interagiscono gli Operatori di entrambi i franchise nella zona di combattimento di Verdansk.
Integrazione del Battle Pass: come si sincronizza il sistema di Battle Pass tra i giochi.
Accesso al Negozio: come acquistare contenuti di gioco aggiuntivi e dove sono accessibili.
Inoltre, è in arrivo un’enorme quantità di contenuti gratuiti su Black Ops Cold War, tra cui mappe, armi, modalità e molto altro, rendendo la Stagione 1 l’inizio della più grande serie di contenuti gratuiti post-lancio nella storia di Black Ops!
Progressione del giocatore
I mondi sono entrati in collisione! Per la prima volta nella storia di Call of Duty, la Stagione 1 offre una progressione universale e sincronizzata che funziona tra Black Ops Cold War, Modern Warfare e Warzone! La progressione di Black Ops durante la Guerra Fredda si basa su un percorso familiare e simile a Modern Warfare, incorporando un innovativo sistema di Prestigio, offrendo più sfide e più contenuti guadagnabili.
Progressione delle armi
Al lancio di Black Ops Cold War, tutte le armi di Modern Warfare e le nuove di Black Ops Cold War saranno accessibili in Warzone, compresi i progetti e le varianti mimetiche. Mixale e aumenta il loro livello sia in Warzone che nel gioco da cui proviene.
Selezione dell’Operatore
Al momento del lancio, trasporta a Verdansk tutti gli Operatori che hai sbloccato da Modern Warfare o Black Ops Cold War, comprese le skin guadagnabili e sbloccabili.
Integrazione del Battle Pass*
Il sistema di Battle Pass continua, con la Stagione 1 ricca di nuovi contenuti per Black Ops Cold War e Warzone. Progredisci nel Battle Pass giocando a uno dei tre: i contenuti che sblocchi vengono mostrati nel gioco, indipendentemente da quale tu stia giocando.
Accesso al Negozio*
La stragrande maggioranza dei contenuti acquistati in Black Ops Cold War può essere utilizzata anche in Warzone.
Non vediamo l’ora che tu possa goderti i contenuti di Black Ops Cold War sia nel gioco principale che in Warzone, insieme a tutti i contenuti di Modern Warfare che hai accumulato lungo il percorso!
Koch Media GmbH e Wizards of the Coast hanno annunciato oggi che le società hanno stipulato un accordo di pubblicazione fisica per il gioco di ruolo cooperativo Dungeons & Dragons: Dark Alliance. Con la sua vasta esperienza e reti di marketing e comunicazione locale, Koch Media sarà pienamente responsabile delle attività di pubblicazione fisica in tutto il mondo.
Dungeons & Dragons: Dark Alliance è stato annunciato nel 2019 ai The Game Awards. Successore spirituale della serie di videogiochi originale, Dark Alliance presenta personaggi famosi creati dall’autore fantasy di successo R.A. Salvatore, che si fanno strada a colpi di armi da fuoco nella gelida tundra di Icewind Dale. Il GDR d’azione in terza persona permetterà ad un massimo di quattro giocatori di affrontare mostri leggendari di Dungeons & Dragons come Drizzt Do’Urden o Cattie-Brie , Bruenor o Wulfgar. Il gioco presenta una modalità cooperativa locale o online e uscirà su console e PC (solo digitale) nel 2021.
“Siamo fiduciosi che l’esperienza e la reputazione di Koch Media, nostro partner leader nel publishing globale nel settore videoludico, ci aiuteranno con il lancio di Dark Alliance”, ha affermato Chris Cocks, President e CEO di Wizards of the Coast. “Questa partnership è una scelta naturale mentre continuiamo a trovare nuovi modi per portare in vita esperienze uniche di Dungeons & Dragons per la nostra crescente base di fan globali”.
Il CEO di Koch Media Klemens Kundratitz ha aggiunto: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Wizards of the Coast come nuovo partner per la nostra attività editoriale globale. Gli standard elevati che hanno fissato per i loro franchise e la passione dietro i loro giochi, ci assicurano che Dungeons & Dragons: Dark Alliance sarà perfetto per il nostro ampio portfolio e sarà un grande successo per entrambe le società “.
Ottieni il pass battaglia e completa le sfide per sbloccare oggetti cosmetici leggendari come la skin Gran classe per Wraith, Moda flash per Octane e All’avanguardia per l’R-99 nella nuova stagione di Apex Legends.
La Stagione 7 di Apex Legends porta con sé un nuovo pass battaglia pieno di ricompense davvero eleganti. Acquistalo e ricevi subito la skin leggendaria Perfezione raffinata per il Prowler e tre nuove skin leggenda! Poi fatti strada tra le sfide giornaliere e settimanali per sbloccare i nuovi olospray, Pack Apex, potenziamenti XP, skin, pacchetti musica, schermate di caricamento, emote di lancio, frasi e molto altro! E se vuoi di più, acquista il bundle per sbloccare subito i primi 25 livelli. Raggiungi nuove vette! Apex Legends™ è un gioco gratuito in stile battle royale in cui personaggi leggendari si sfidano per gloria, fama e ricchezza ai margini della Frontiera. Gioca gratis su Xbox One, PlayStation 4 e Origin per PC. E dal 4 novembre, data di inizio della Stagione 7, Apex Legends sarà finalmente disponibile anche su Steam!
Un inseguimento sui tetti ad Amsterdam. Ricordi di uno scontro in Vietnam. Un’operazione segreta nel quartier generale del KGB. Benvenuto nella campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War. Al culmine della Guerra Fredda, questi tre avvenimenti hanno definito la storia di un gruppo di operatori della CIA appena nato. Il loro obiettivo: prevenire il conflitto nucleare mondiale tramite operazioni segrete, missioni i cui obiettivi rimangono misteriosi ancora oggi.
Il 13 novembre, conoscerai la storia in vero stile Black Ops. In questa corsa per fermare una pericolosa minaccia sconosciuta, scoprirai come il mondo è stato segretamente salvato da un disastro inimmaginabile. Creata da Raven Software, la campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War è un seguito diretto, ambientato 13 anni dopo, della storia originale di Black Ops, che permette ai veterani e ai nuovi arrivati di vivere questo mondo segreto da una nuova prospettiva.
“Siamo grandi fan di Black Ops e il nostro primo obiettivo era riportare in azione l’iconico trio formato da Woods, Mason e Hudson, ma trovando un modo che non rendesse necessario aver giocato ai titoli precedenti della serie,” dice Dan Vondrak, direttore creativo senior di Raven. “Pensavamo anche fosse importante introdurre dei nuovi personaggi, scoprire le loro personalità e come si rapportano a quelli classici. In questo modo, sia i giocatori di vecchia data che quelli alla prima esperienza avrebbero potuto provare qualcosa di nuovo. Grazie a questo approccio, con il proseguire della storia, abbiamo potuto introdurre lentamente connessioni e rimandi aBlack Ops che i fan come noi coglieranno immediatamente, ma che allo stesso tempo non andranno a sopraffare i nuovi giocatori con una valanga di informazioni tutte in una volta.”
Ecco un’anteprima di tre missioni della campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War. Attenzione, contengono dei leggeri spoiler.
Missione della campagna: In trappola
Inizia tutto in una taverna malandata di Amsterdam, quasi due settimane dopo il capodanno del 1981. Una svolta in un’indagine della CIA ha portato tre operatori in questa bettola in cui il jukebox suona sempre le hit del momento, ma in cui l’arredamento e le bottiglie a disposizione non vengono aggiornate altrettanto frequentemente. Dopo aver incontrato la loro fonte, vengono regolati i conti e gli operatori escono dal locale superando i clienti e ritrovandosi nei vicoli. Qui iniziano a prepararsi per catturare il primo di due obiettivi fondamentali per risolvere un sequestro di ostaggi in corso.
“In trappola è un ottimo esempio di come abbiamo reso omaggio al Black Ops originale in un paio di modi che i fan riconosceranno subito,” dice Vondrak, “ma che allo stesso tempo introducono ai nuovi giocatori le atmosfere di Black Ops senza che abbiano giocato ai capitoli precedenti della serie. Questa prima missione serve a riportare in azione Woods e Mason e a presentare uno dei nostri nuovi eroi, Russell Adler.”
Dopo un adrenalinico inseguimento sui tetti con diverse sparatorie, la missione cambia ritmo quando i tre uomini confermano che il loro secondo obiettivo si trova all’aeroporto di Trebisonda, in Turchia. Nonostante si stiano preparando per un’altra missione notturna, decidono di portare un’arma insolita, in caso le cose dovessero mettersi male.
“Black Ops ha una lunga tradizione di episodi sopra le righe,” dice Vondrak. “Per noi era importante non solo inserire uno di questi episodi nella prima missione, ma anche renderlo un classico di Black Ops usando la RC-XD, la macchina radiocomandata carica di esplosivi del gioco originale. Alla fine della missione, la storia inizia con un gran colpo di scena: si scopre che un fantasma del passato è ancora in vita e che sta architettando qualcosa che potrebbe sconvolgere gli equilibri della Guerra Fredda.”
Missione della campagna: Fracture Jaw
Chi è questa minaccia che potrebbe cambiare il corso di un conflitto mondiale? Come ricorda uno degli operatori dalla sua esperienza durante la Guerra del Vietnam, si tratta nientemeno che di Perseus, una misteriosa spia sovietica che alcuni pensano addirittura non sia mai esistita.
Nonostante venga descritta come una specie di figura mitologica, i giocatori potranno rivivere il primo incontro con Perseus durante la seconda missione della campagna, Fracture Jaw, ambientata durante la Guerra del Vietnam. Tramite questo flashback, la squadra scopre degli indizi fondamentali per rintracciare Perseus. Il tema dell’inganno è alla base della guerra del passato e della missione del presente.
“Dal punto di vista narrativo, questi due pezzi si incastrano alla perfezione. La squadra deve rivivere il passato per riuscire a distinguere chiaramente la verità dall’inganno,” dice Vondrak. “Poter inserire elementi della guerra in questi livelli è stato fantastico: dagli elicotteri in volo alla sensazione di essere un soldato che deve farsi largo tra giungle e risaie.”
In pieno stile Black Ops, in questa campagna sono presenti diversi flashback come Fracture Jaw che aggiungono un ulteriore livello di contesto alla storia generale. Tramite questi ricordi, la squadra della CIA (e ovviamente i giocatori) riuscirà a carpire informazioni fondamentali per scoprire la verità che si cela dietro Perseus.
“Uno dei miei livelli preferiti è una delle missioni in Vietnam,” aggiunge Vondrak, “ce l’abbiamo messa tutta per dare al giocatore maggiore libertà e controllo. Molto probabilmente è la missione più singolare che abbiamo mai creato.”
Missione della campagna: Estremi rimedi
“A mali estremi…estremi rimedi. È proprio su questo concetto che si concentra la missione,” spiega Vondrak. “Dopo aver trovato diverse piste nella caccia a Perseus, la squadra si ritrova ad affrontare l’inimmaginabile: devono andare dietro la Cortina di Ferro, nel cuore dell’Unione Sovietica, e infiltrarsi nel quartier generale del KGB.”
Con un ulteriore cambio di ritmo rispetto alle prime due missioni, in Estremi rimedi i nostri operatori della CIA devono cimentarsi in una missione di spionaggio che li porterà a ottenere informazioni su Perseus. Utilizzando gli ultimi ritrovati tecnologici del 1980 come attrezzi civili modificati e prototipi sperimentali, i giocatori vestiranno i panni di un agente sovietico infiltrato che lavora per la CIA all’interno del quartier generale del KGB.
Questo ruolo apre una finestra all’interno del mondo del KGB, con la possibilità di “ottenere” informazioni dai propri “compagni”. Una mossa falsa o una parola sbagliata potrebbero far saltare la copertura, compromettendo la missione e trasformandola in una lotta per la sopravvivenza all’ultimo sangue.
“Con questo livello volevamo far provare al giocatore un’esperienza diversa, dargli più libertà e controllo per completare gli obiettivi,” dice Vondrak. “Si hanno a disposizione più modi per portare a termine l’obiettivo, nascondendosi in piena vista nei corridoi del famoso palazzo della Lubyanka. Il giocatore avrà la libertà di parlare con diverse persone ed esplorare l’edificio, prima di arrivare all’adrenalinica fine della missione.”
Altri colpi di scena da scoprire
Durante queste tre missioni, Perseus passa da figura mitologica a minaccia concreta. Una minaccia che il giocatore dovrà inseguire per tutta la durata della campagna.“Una cosa che hanno in comune entrambi i giochi è l’utilizzo della storia vera,” dice Vondrak. “Era un elemento fondamentale che rendeva credibili i complotti del primo Black Ops e che non vedevamo l’ora di riproporre.”
Dalle crisi più famose dei primi anni ’80 alle missioni più segrete, la campagna è un mix tra storia della Guerra Fredda e avvenimenti fittizi che solo Black Ops è capace di offrire.