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Sta arrivando la Stagione 2 di The Great Push di World of Warcraft

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Bentornato a The Great Push per la Stagione 2, in arrivo il 10-12 dicembre! Uno dei nostri obiettivi chiave di quest’anno è spingere al limite la corsa alle spedizioni competitiva, per superare gli standard del Mythic Dungeon International (MDI) e vedere come espandere la competizione PvA. A maggio abbiamo presentato il primo The Great Push di sempre, sfidando i gruppi ad avanzare più in alto possibile con le Chiavi del Potere entro un limite di tempo, e la risposta della community e dei giocatori ha superato qualsiasi nostra aspettativa.

Per la Stagione 2 vogliamo far evolvere The Great Push per renderlo ancora meglio di prima! Chiediamo nuovamente ai gruppi di spingersi al limite con le Chiavi del Potere in sei spedizioni. Oltre alle quattro di Shadowlands, torneremo indietro nel tempo fino a Legion per le restanti due! Nonostante solo sei squadre arriveranno all’evento principale e competeranno per la loro fetta dei 20.000 $ di montepremi, tutte le squadre registrare che completeranno in tempo le prime due spedizioni nei Proving Grounds riceveranno l’esclusivo Stendardo Tormentato dell’Opportunismo da usare in gioco! Continua a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere, tra cui le entusiasmanti modifiche, per competere nella Stagione 2 di The Great Push e mostrare a tutti che il tuo gruppo è il migliore al mondo nel completare spedizioni.

Come funziona The Great Push

  • Qualsiasi squadra da cinque giocatori può registrarsi per competere sul sito di Gamebattles.
  • Le squadre inizialmente competeranno in una fase di qualificazioni, chiamata Proving Grounds, il 3-5 dicembre. A ogni squadra verranno assegnate due combinazioni di Chiavi del Potere, che dovranno essere spinte il più in alto possibile sul reame torneo.
  • Le prime sei squadre delle qualificazioni verranno invitate al torneo principale, dove affronteranno le diverse spedizioni di Shadowlands e Legion cercando sempre di spingere le loro Chiavi del Potere il più in alto possibile.
    • Quattro spedizioni saranno rivelate all’inizio del giorno 1;
    • Un’altra sarà rivelata all’inizio del giorno 2;
    • La spedizione finale sarà rivelata all’inizio del giorno 3.
  • Per tenere alta la posta, la squadra più in basso al termine di ogni giornata sarà eliminata, facendo avanzare al terzo giorno solo quattro squadre dando loro modo di competere.
  • La squadra vincente sarà quella con il punteggio più alto nelle spedizioni affrontate e i suoi membri saranno incoronati campioni.
  • Non ci sono prerequisiti per partecipare al torneo. Le squadre possono iscriversi alla Stagione 2 di The Great Push fino a lunedì 29 novembre!

Il torneo sarà trasmesso in diretta su YouTube e Twitch, e i giocatori potranno trasmettere in streaming la propria soggettiva durante il torneo, incluse le spedizioni dei Proving Grounds.  Puoi scegliere di seguire la tua squadra e i tuoi giocatori preferiti, rimanendo comunque aggiornato sulla classifica generale per tutto il fine settimana.

Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream, rivelati due personaggi

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KOEI TECMO Europe e lo sviluppatore GUST Studios hanno rivelato gli ultimi dettagli del loro JRPG: Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream, inclusi due nuovi personaggi e i magici aggiornamenti al sistema di panel synthesis del franchise. L’ultimo capitolo dell’adorata serie Atelier sarà disponibile in tutta Europa il 25 febbraio 2022 per Nintendo Switch, PlayStation 4 Computer Entertainment System e Windows PC tramite Steam.

Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream segue l’amata alchimista Sophie Neuenmuller, poco dopo le sue avventure diAtelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book del 2016. La nuova inaspettata avventura di Sophie la trova priva di sensi in un mondo misterioso e onirico noto come Erde Wiege, dove viene salvata da un volto sconosciuto. L’eroe del giorno si chiama Alette Claretie, che sogna di trovare un giorno un tesoro che può essere trovato solo a Erde Wiege. È una procacciatrice che vende cose che trova in tutta la città, ma è anche nota per essere spericolata e selvaggia. Alette aiuta Sophie a esplorare questo nuovo mondo, partendo alla ricerca dell’amica di Sophie, Plachta, che sembra essere scomparsa.

Iniziano il loro viaggio in un luogo noto come The Dream Tree, dove Sophie è stata trovata priva di sensi. La misteriosa pianta legnosa assomiglia all’albero che Sophie e Plachta avevano esplorato l’ultima volta prima di finire a Erde Wiege, ma Plachta non si trova da nessuna parte. Quando Sophie e Alette tornano a Roytale, l’unica città dell’Erde Wiege, vengono avvicinate da un uomo di nome Olias Enders, che si definisce “la più forte guardia del corpo del mondo!” Olias afferma di conoscere una ragazza di nome Plachta e offre i suoi servizi per guidarli all’atelier alla periferia della città. Ma quando il trio arriva e incontra Plachta, Sophie afferma di non conoscere questa nuova ragazza. Chi è questa nuova Plachta e qual è il suo rapporto con la migliore amica di Sophie? Sophie, Alette e Olias sono determinati a scoprirlo.

Durante l’avventura, i personaggi dovranno utilizzare le loro abilità nell’alchimia per procedere, con i giocatori che utilizzano una versione aggiornata del sistema di panel synthesis presente nella sottoserie Mysterious. In Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream, vengono creati nuovi oggetti basati sulle componenti alchemiche dei materiali posti sul pannello. I componenti alchemici sono associati a un elemento (colore) di fuoco, ghiaccio, fulmine, vento o luce. Selezionando un materiale che consiste in un elemento (componente alchemico) che corrisponde al tipo di oggetto che si vuole sintetizzare, si possono acquisire vari effetti. Con i componenti alchemici, i pannelli che si illuminano intensamente sono noti come componenti di collegamento. Quando i pannelli di collegamento dello stesso elemento sono adiacenti, formano un collegamento e maggiore è il numero di collegamenti, migliori saranno gli effetti. Per creare oggetti potenti, diventa fondamentale essere consapevoli dei collegamenti e posizionare strategicamente i componenti alchemici.

Con l’avanzare del gioco, saranno disponibili anche catalizzatori e pannelli con restrizioni. L’uso di catalizzatori consentirà effetti speciali come l’aumento delle dimensioni del pannello di sintesi. E mentre i pannelli limitati hanno un livello di difficoltà di sintesi più elevato, rendendo più difficile il posizionamento di componenti alchemici, ci sono effetti speciali che possono essere acquisiti solo utilizzando un pannello limitato.

Inoltre, Sophie e Plachta potranno sbloccare l’uso speciale di Assist Skill più avanti nella loro avventura. Quando la sintesi di Plachta è sbloccata, è possibile selezionare Sophie o Plachta per la sintesi. Ci sono alcune ricette esclusive per Sophie e alcune solo per Plachta, e alcune di queste ricette includono oggetti importanti necessari per procedere nel gioco. Per creare gli oggetti avanzati, che sono la chiave della storia, i giocatori devono aumentare il loro livello di alchimista (Alchemy Lv.). Bilanciare l’uso di Sophie e Plachta nella sintesi per aumentare ciascuno dei loro Alchimia Lv. sarà essenziale per far avanzare la storia e svelare i misteri dietro questo misterioso sogno.

Per festeggiare l’annuncio dell’ultima avventura di Sophie, KOEI TECMO Europe ha previsto due deliziose versioni in edizione speciale di Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream, una Premium Box e una Special Collection Box, disponibile esclusivamente tramite il KOEI TECMO Europe Online Store. La versione Premium Box del gioco include un artbook, un poster in tessuto B3 con un artwork originale, un CD ‘Extra Tracks’ della soundtrack, un costume DLC early-access per Sophie e il gioco, il tutto confezionato in un’affascinante scatola da collezione. L’imperdibile versione Special Collection Box del gioco contiene tutti i contenuti presenti nella versione Premium Box, oltre a una pergamena da parete A1 con un artwork originale, un portachiavi in metallo con motivo a collana di balene basato sui gioielli in-game di Sophie, un set di due cartelle trasparenti illustrate e uno speciale fermacarte in cristallo grande. I pre-order per queste versioni del gioco verranno aperti a breve, con ulteriori dettagli in arrivo sui canali social di KOEI TECMO Europe.

Far Cry 6, la recensione su PS5

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Sulle note di El Bella Ciao de Libertad, arriva la nostra recensione di Far Cry 6, titolo giocato su console PS5. Che bello riascoltare, in un contesto molto simile a quella della lotta dei nostri partigiani per la liberazione della penisola italiana, quella che è la colonna sonora di questo sesto capitolo della fortunata serie made in Ubisoft. Di strada ne è stata fatta. Tra grandi risultati e importanti scivoloni, la nota IP arriva un suo punto di svolta. Se diciamo che questo è il migliore Far Cry di sempre non commettiamo un’eresia.

Dalla storia al gameplay, ogni cosa è al suo posto. Con la ripetitività che viene lasciata a casa dalla dimensione della mappa di gioco e dalle attività in essa presenti. La grafica suona in 4K a 60fps, con un’ambientazione che ha un non so che di nostalgico. Tra il primo storico Far Cry e il terzo capitolo (si quello con quel folle di Vaas, ndr), alcune cose ci torneranno familiari dal punto di vista naturalistico.

far cry 6 recensione ps5

Anche in Far Cry 6 abbiamo il super cattivo. Si tratta di “El Presidente” Anton Castillo, con una performance eccezionale dell’attore Giancarlo Esposito. Una cattiveria senza precedenti, all’alba di una rivoluzione che urla a gran voce il nostro nome (e la sua testa, ndr). Nel mentre ci siamo noi, con le nostre scorribande, con un arsenale improvvisato e un esercito di ribelli da mettere insieme.

Noi l’abbiamo fatto con la glaciale Dani Rojas. La scelta è ricaduta su una lei, seguendo il nostro istinto. Lei ci ha ispirato. Perché amiamo le belle storie, anche se il lieto fine non sempre è quello che ci aspettiamo. Ricordate com’è finito Far Cry 5 vero?! E con quest’ultima battuta vi lasciamo alla nostra recensione di Far Cry 6, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console PS5.

Prime impressioni: un capitolo molto politico

Far Cry 6 ci porta in un’isola ispanica di nome Yara, dove un dittatore tiene la popolazione in una morsa, tra paura e oppressione. Un embargo la tiene lontano dal mondo, e la produzione di sostanze stupefacenti alimenta le casse dei seguaci di Castillo. Ok, va bene il disclaimer iniziale “dovuto” in cui si parla delle libere ispirazioni e di nessun voluto riferimento a personaggi storici realmente esistiti. In questa occasione, però, le circostanze lasciano pochi dubbi interpretativi.

Lo stesso attore, Giancarlo Esposito, in una delle tante interviste rilasciate ha dichiarato che per il suo personaggio si è ispirato al presindente cubano Fidel Castro. Yara come Cuba insomma, con la nostra Dani Rojas che è la perfetta erede di Ernesto “Che” Guevara. Ma è anche il contesto degli eventi, che si cela dietro la liberazione di Yara, legato a dei fatti storicamente accaduti. La guerriglia femminile è stata uno delle componenti fondamentali della rivoluzione cubana, così come gli accordi con i contadini e le personalità di spicco della comunità locale. Insomma, Ubisoft questa volta esce allo scoperto, e noi lo apprezziamo molto.

far cry 6 recensione ps5

La prima parte di Far Cry 6 è organizzata come se fosse un grande tutorial. Vengono mostrati tutti gli elementi chiave del gameplay. Ci si muove all’interno di una piccola isola al cui interno ci sono missioni e avamposti da liberare. In meno di due ore non rimane nulla da fare, avendola già “svuotata” in maniera più che certosina. Si arriva al momento dell’assalto delle navi sulle note di El Bella Ciao de Libertad. Adrenalina, come si dice in questi casi, “a palla”.

In piccolo ci viene presentato tutto l’ecosistema di gioco di Far Cry 6. Ubisoft, in questo, è maestra. Le cose da fare sono molte ma vengono illustrate con una semplicità tale da restare impresse, senza bisogno di ritornarci sopra. Badate a questo aspetto, che in molti non ci fanno più caso al giorno d’oggi. Un gran gioco lo si vede dalla sua attitudine a rendere semplici le cose complesse.

Contesto di gioco: una summa perfetta

Far Cry 6 e la summa perfetta di tutta la sua storia. Quando parliamo di “tutta” intendiamo anche il primo capitolo, quello realizzato da Crytek con il suo Cry Engine. Era il lontano 2004 e il mondo videoludico era “malato” di FPS. Far Cry, lato gameplay, era uno tra i tanti anche se spiccava la sua propensione verso l’open world. Senza dimenticare una grafica “da paura”, che ai tempi richiedeva una Signora scheda grafica.

Ubisoft ci vide lungo e acquisì completamente tutti i diritti sul gioco. Ed ecco che inizia la nostra storia, quella che oggi ci ha regalato un’altra gran bella avventura. Ogni capitolo è servito ad uno scopo ben preciso, anche se a livello ideologico gli ultimi episodi della serie seguono una particolare filosofia. Far Cry 2 punta i riflettori sulla fisica e sulla dimensione open world del franchise.

far cry 6 recensione ps5

Far Cry 3 ci riporta in un paradiso naturalistico, con un figlio di papà che diventa un guerriero contro quello che è stato uno dei migliori cattivi di sempre: Vaas. Il quarto capitolo punta molto sull’arte dell’arrangiarsi, con un contesto storico degli eventi che si allinea a quello dell’ultimo arrivato. Far Cry 5 si allontana dai predecessori, puntando sul fanatismo religioso, un po’ come se fosse una denuncia verso alcune situazioni del continente a stelle e strisce. Fondamentale è la parte relativa alle interazioni con le comunità locali.

Il riassunto di 17 anni di storia del franchise è utile per avere una piccola idea del perché Far Cry 6 si può considerare uno dei migliori capitoli della serie. Chi vi scrive lo ritiene come tale, avendo vissuto l’evoluzione del franchise. Una bella dichiarazione di umiltà quella del colosso canadese, che ringrazia tutto il suo passato e lo eredita di netto in questa sesta uscita sul campo.

Gameplay: in medio stat virtus

Come già anticipato, le cose da fare in Far Cry 6 sono tante e molto diverse tra loro. La filosofia è quella di un open world puro, dove non vi è una cosa “giusta” da fare. Bisogna solo “fare”. I collezionabili ci sono, e alcuni sono dannatamene potenti. Il personaggio segue un’evoluzione non legata a uno skill tree. Il rango decide l’equipaggiamento che può utilizzare e questo decide la sua capacità offensiva e difensiva.

Non vi è un giusto modo per ingaggiare e questo si riflette sulla build del nostro rivoluzionario. L’intelligenza artificiale dei nemici è migliorata in quest’ultimo capitolo, anche se a volte alcune situazioni si dimostrano troppo facili. Nonostante questo, occorre sempre un minimo di pianificazione prima di lanciarsi nella guerriglia. Tra lo stealth e la pioggia di fuoco, in medio stat virtus.

far cry 6 recensione ps5

La parte più bella di Far Cry 6 vive nella possibilità di muoversi liberamente in tutta la mappa sin da subito. Dopo aver superato il prologo, ci viene spiegato come deporre il dittatore Castillo. Non viene, però, fornito un ordine ben preciso, ricevendo solo dei consigli non vincolanti. Questo ci porta a fare tutto quello che vogliamo e come vogliamo, ma soprattutto è il dove che non viene scelto a priori. Se volete essere sempre al top della forma, uno sguardo alla flotta dei rivoluzionari può essere molto utile. La vera e grande novità di Far Cry 6 vive nel mezzo come arma, con il suo sviluppo che (in)segue quello di Dani.

La cosa bella è che per quanto il mondo ce l’abbia con noi, un fido amico è sempre al nostro fianco. Dal coccodrillo al cane, le nostre spalle sono sempre coperte da un angelo custode che non ci pensa due volte a saltare al collo del primo soldato nemico che incontra. A differenza dei veicoli, il loro sviluppo segue particolari incarichi da portare a termine. La fatica extra ne vale, però, la pena.

Dimensione artistica: un bel ritorno al passato

L’isola di Yara ci fa tornare in mente qualcosa che è sepolto nei nostri ricordi. Il suo ecosistema naturalistico ricorda l’isola di Kabatu e l’arcipelago di Rook Islands, visitate nel primo e nel terzo capitolo di Far Cry. Libere ispirazioni gradite, anche se il chiodo fisso per gli sviluppatori restano sempre luoghi e spiagge all’apparenza paradisiaci. 3 ambientazioni su 6 ci danno ragione.

L’enorme dimensione della mappa ci porta ad esplorare anche numerosi centri abitati. Quì si respira la vita e il costume del posto. Ubisoft ci tiene molto a questo aspetto, al punto da curare anche i minimi dettagli estetici riguardo l’architettura delle unità abitative. Il fattore immersione, per quanto possa essere subliminale come aspetto, fa leva anche su quei dettagli che possono apparire come minimali. La filosofia della software house è questa, e ce lo ricorda ogni volta che ne ha l’occasione.

far cry 6 recensione ps5

Il clima e l’ora dinamica ci portano ad esplorare la parte intima di Yara. La photo mode serve moltissimo per cogliere quello che questa stupenda isola ha da offrire. Per carità la rivoluzione è sempre il nostro principale obiettivo, ma qualche piccola cartolina si può sempre rubare. Purtroppo l’unica cosa che manca è l’assenza del ray tracing. La sua presenza poteva veramente fare la differenza.

Ubisoft ha preferito le performance alla qualità grafica, proponendo un 4K dinamico che gira sui 60fps piuttosto stabili. Una scelta, questa, opinabile. Si poteva concedere, però, una scelta ai giocatori, con la solita domandina: qualità o performance? I giocatori su PC potranno beneficiare della potenza del ray tracing, sempre che la loro GPU sia d’accordo. Una decisione, questa, che ci fa sentire esclusi.

far cry 6 recensione ps5

In conclusione

La nostra recensione di Far Cry 6 arriva alle sue battute conclusive. Tracciando un breve bilancio della nostra esperienza, dire che siamo soddisfatti è riduttivo. Il sesto capitolo del franchise si presenta in una forma più che smagliante. Non ci siamo mai annoiati e quando si affacciava un piccolo spiraglio di ripetitività prendevamo il nostro bel motoscafo e andavamo a pesca. Il tutto assolutamente privo di senso figurato. 

Facciamo prima a dire le noti dolenti, visto che tutto il resto è ottimo. L’intelligenza artificiale, bestia nera anche negli altri capitolo, è migliorata ma si può ancora fare di meglio. A parte nei momenti in cui abbiamo l’intero esercito di Castillo contro, si esce molto facilmente in caso di uno contro molti. L’enorme dispiacere vive nell’assenza del ray tracing. Comprendiamo la scelta di puntare alle performance ma non la condividiamo appieno. La scelta poteva essere concessa ai giocatori, nel bene e nel male. Tutto il resto è semplicemente Far Cry.

Dice Legacy festeggia l’arrivo dell’aggiornamento gratuito

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DESTINYbit e Ravenscourt celebrano il lancio del survival city builder basato sui dadi, Dice Legacy (Gamescom award per Most Original Game). Il gioco è stato apprezzato sia dalla stampa che dai giocatori di tutto il mondo. Lo studio ci tiene a ringraziare caldamente tutti coloro che hanno già provato Dice Legacy. E non è tutto: l’aggiornamento gratuito Memories è già disponibile su PC, quello per Switch arriverà in un secondo momento.

L’aggiornamento gratuito Memories per Dice Legacy offre un sacco di nuovi contenuti, tra cui più features e correzioni richieste dalla meravigliosa community. Sarà introdotta la pausa attiva completa, le opzioni di accessibilità, tasti di scelta rapida e Memories: un nuovo sistema che si sblocca dopo aver terminato il gioco che introduce un sacco di varietà e rigiocabilità.

A proposito di Dice Legacy

Dice Legacy è un roguelike survival city-builder. I giocatori useranno i dadi per fondare una città medievale in un affascinante mondo ad anello e per far crescere la loro società.

Ogni azione si basa sul lancio di un dado a sei facce, dalla semina e raccolta alla creazione di catene di approvvigionamento o al combattimento. In Dice Legacy, i dadi rappresentano la forza lavoro. In qualità di sovrano, costruttore, conquistatore o commerciante, i giocatori dovranno fornire ai loro dadi nutrimento e cura o assistere alla scomparsa dei loro sudditi. Bilanciare esplorazione, raccolta di risorse, costruzione e conquista è la chiave mentre la minaccia sempre presente di fazioni misteriose incombe.

I giocatori si renderanno presto conto che la fortuna non è nulla senza una buona strategia dietro di essa – e viceversa. Il gioco è disponibile su PC e Nintendo Switch.

Discovery Tour: Viking Age è finalmente disponibile

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Ubisoft annuncia che Discovery Tour: Viking Age, un gioco educativo che permette a tutti di interagire con la storia e le tradizioni del mondo vichingo, è finalmente disponibile. Discovery Tour: Viking Age è gratis per tutti i giocatori di Assassin’s Creed Valhalla. La versione standalone per PC di Discovery Tour: Viking Age è disponibile tramite Ubisoft Connect e sullo Store Epic Games al prezzo di 19, 99€. Per giocare, potrai anche abbonarti a Ubisoft+ su PC. Sarà disponibile nel 2022 come standalone per Xbox One, Xbox Series S | X, PlayStation 4, PlayStation 5, Stadia e Amazon Luna.

Dopo Discovery Tour: Ancient Egypt e Discovery Tour: Ancient Greece’s line, Discovery Tour: Viking Age è un nuovo capitolo dell’esperienza educativa basata sul mondo sviluppato per Assassin’s Creed. I giocatori di tutte le età saranno immersi in un’esperienza interattiva unica, dove potranno imparare la storia, le tradizioni e conoscere i personaggi famosi del mondo vichingo e anglosassone. Per la prima volta, Discovery Tour: Viking Age cambia la formula mettendo la narrazione e l’interattività al centro dell’esperienza. I due nuovi pilastri creativi “la Storia attraverso le storie” e Imparare facendo” rendono l’esperienza ancora più memorabile e coinvolgente dei capitoli precedenti. Seguendo la narrazione strutturata su otto missioni, avrai l’opportunità di impersonare vichinghi e anglosassoni del tempo, prendendo parte alle loro avventure ambientate nel nono secolo. Questi racconti ti porteranno attraverso le nevose lande della Norvegia, i magnifici panorami dell’Inghilterra e i mitici reami di Jotunheim e Asgard.

L’epoca vichinga è ricca e complessa e volevamo assolutamente metterla in evidenza attraverso un Discovery Tour”, spiega Maxime Durand, World Design Director di Ubisoft Montréal. “Con il nuovo approccio, i giocatori si trovano al centro di un’esperienza interattiva unica, nella quale vedere la storia mentre viene scritta attraverso gli occhi delle persone del tempo. Abbiamo progettato Discovery Tour: Viking Age per fare in modo che sia un videogioco divertente e un efficace strumento per l’apprendimento”. Il contenuto di Discovery Tour: Viking Age, sviluppato in stretta collaborazione con storici, archeologi rinomati e studiosi, è un’aggiornata fonte di informazioni per tutti quelli che vogliono saperne di più su quel periodo. Con 150 momenti importanti della vera storia dell’epoca vichinga, potrai imparare di più su guerra & politica, vita quotidiana, religione & magia, miti & leggende, scienza, legge & giustizia, arte & cultura, commercio & economia.

Discovery Tour: Viking Age sfida i fan di Assassin’s Creed Valhallaa con 11 ricompense esclusive da sbloccare nel gioco principale, 25 stazioni del dietro-le-scene sullo sviluppo del gioco principale e 24 personaggi esploratori.

Trust amplia la sua line-up gaming

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Per affrontare la stagione autunnale più carichi che mai e pronti a sfruttare al massimo i videogiochi più cool del momento, Trust, azienda leader nel settore degli accessori digitali, ha arricchito il proprio portfolio di proposte gaming con due nuove tastiere e un mouse di fascia media. La tastiera meccanica Mazz, la semi-meccanica Odyss e il mouse Ybar, infatti, saranno ottimi alleati di chi cerca ottime prestazioni tecniche a un prezzo competitivo.

Tastiera meccanica GXT 863 MAZZ

Conveniente, versatile ed audace: per affrontare lunghe sessioni di gioco in compagnia degli strumenti giusti, Trust presenta la tastiera meccanica GXT 863 Mazz, la regina dei giochi. Dotata di interruttori meccanici Outemu RED rapidi, reattivi e capaci di resistere a 50 milioni di battute, questa tastiera è pronta a sopportare anche sfide giornaliere più intense. Con una forza minima di attuazione di 50G (60G max) e un punto di attuazione di soli 2mm (4mm di spostamento totale), la tastiera registra il comando ancor prima che ci si accorga di premere i tasti.

Con la tastiera Mazz la parola d’ordine è “personalizzazione”: grazie allo sfondo retroilluminato e alle 14 diverse modalità di illuminazione e luminosità regolabili, Mazz è pronta ad accontentare i gusti di ogni giocatore. Impostando la combinazione di luci preferita, sfidare gli avversari sarà ancora più semplice e avvincente, grazie anche al supporto dei tasti multimediali integrati e ai rapidi interruttori meccanici.

Infine, Mazz incorpora la tecnologia N-key rollover, soluzione anti-ghosting che registra la pressione di ogni tasto ed evita che nessun comando rimanga inascoltato. Inoltre, attivando la modalità gaming, Mazz disattiva il tasto Windows, così da non interrompere per sbaglio la sessione di gioco: non resterà che concentrarsi e sbaragliare i propri avversari di gioco.

Tastiera semi-meccanica GXT 881 ODYSS

Per chi si affaccia per la prima volta al mondo del gaming e vuole cominciare a dotarsi di strumenti specifici e tecnicamente più performanti, Trust propone la tastiera semi-meccanica GXT 881 Odyss.

Odyss incorpora tutti i vantaggi delle tastiere meccaniche e a membrana, arginando i relativi svantaggi. Grazie alle sue tecnologie combinate, Odyss è in grado di offrire ai giocatori tutto il necessario per dare il meglio di sé in campo: dalla tecnologia anti-ghosting, alle luci LED, alle irresistibili sensazioni meccaniche.

I commutatori semi-meccanici della tastiera Trust Odyss offrono ai giocatori un feel solido super responsive. Con i suoi tasti sensibili, la GXT 811 è perfetta per coloro che vogliono un riscontro immediato durante le sessioni di gioco. Inoltre, grazie alla tecnologia impiegata, Odyss è in grado di garantire l’efficacia della soluzione anti-ghosting fino a 19 tasti premuti.

Infine, Odyss è dotata di 10 tasti di accesso diretto e 12 tasti multifunzione per offrire il controllo completo degli strumenti multimediali. Anche con Odyss durante il gioco è possibile disattivare la funzione del tasto Windows, evitando che la schermata iniziale ricompaia inavvertitamente: il controllo è nelle proprie mani in qualsiasi momento!

Mouse gaming GXT 922W YBAR

Il mouse GXT 922W Ybar è il perfetto compagno da gaming, pronto a lasciarsi guidare da ogni aspirante pro-player in tutte le sessioni. Il sensore ottico integrato offre una risoluzione regolabile da 200 a 7200 DPI, mentre l’illuminazione LED RGB integrale rende ancora più suggestiva qualsiasi partita. Grazie alla presenza dei cuscinetti lisci a basso attrito, Ybar sarà più scorrevole che mai su qualsiasi superficie; inoltre, il cavo a treccia da 2,1m offre grande libertà di movimento durante il gioco.

Ybar è dotato di 6 pulsanti sensibili, tra cui 2 azionabili con il pollice, per una presa ancora più salda e una reattività maggiore durante il gioco. Inoltre, i lati costruiti a trama consentono un’impugnatura ottimale, per un gioco fluido e veloce.

Infine, il software avanzato dedicato a Ybar consente di programmare il mouse appositamente per varie operazioni. Si possono regolare i sei pulsanti, i profili, le macro e persino gli effetti di luce (dall’onda arcobaleno agli RGB ad effetto cangiante), per un’esperienza di gaming completamente personalizzata da abbinare alla propria postazione di gioco.

A Plague Tale: Innocence, le versioni fisiche da oggi disponibili

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Asobo Studio e Focus Entertainment sono lieti di annunciare che le copie fisiche del pluripremiato A Plague Tale: Innocence sono ora disponibili per PlayStation 5 e Xbox Series X!

Grazie alla nuova generazione di console, questa versione potenziata del gioco presenta molti miglioramenti tra cui 60 FPS, ottimizzazioni audio, grafica migliorata fino alla risoluzione 4K UHD e tempi di caricamento più rapidi.

A Plague Tale: Requiem, il sequel di A Plague Tale: Innocence, sarà disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC e in versione cloud per Nintendo Switch nel 2022.

Call of Duty: Mobile Stagione 9: Nightmare

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Call of Duty: Mobile Stagione 9: Nightmare segna il ritorno di una delle modalità più amate, Undead Siege. L’appuntamento è per le 02:00 di giovedì 21 ottobre. In Undead Siege i giocatori tornano in una mappa Battle Royale piena di easter egg a tema Halloween, nuove storie tutte da scoprire e orde di zombie a cui sopravvivere.

Nella Stagione 9 sarà disponibile una nuova estrazione che presenterà Billy, il burattino reso celebre dal franchise SAW della Lionsgate e della Twisted Pictures, insieme ad altri oggetti, sempre a tema SAW. Se volete “giocare una partita”, una nuova estrazione sarà disponibile per i giocatori nella Stagione 9 con Billy the Puppet dal franchise iconico SAW di Lionsgate e Twisted Pictures, insieme ad altri oggetti orripilanti a tema SAW.

Inoltre, i giocatori avranno l’opportunità di guadagnare 50 nuovi livelli ricompense del Battle Pass. La Stagione 9 arriverà con una serie di nuovi contenuti gratuiti e premium, tra cui nuovi personaggi come Nikto – Scarecrow e Artery – Nosferatu, una nuova arma – Swordfish, un nuovo Scorestreak, Progetti Armi, Titoli, Ciondoli, COD Point, e molto altro ancora. Di seguito alcuni highlights di Call of Duty: Mobile Stagione 9: Nightmare in arrivo su Android e iOS:

  • Il ritorno della modalità Undead Siege – svolgendosi sulla mappa Isolated BR, Undead Siege contiene aggiornamenti alla modalità di gioco, così come nuovi e ancora più infidi nemici zombie.
    • Modifiche alla modalità di gioco:
      • un numero maggiore di zombie apparirà in modalità casuale;
      • gli zombie si riprodurranno dinamicamente sia in modalità casuale che in modalità difficile;
      • nuove missioni diurne da sperimentare.
    • Altro
      • una collezione di zombie e di easter egg, che i giocatori potranno cercare.
  • Halloween è arrivato a Undead Siege
  • Mappe della stagione 9 – Halloween Standoff ritorna con tutta la sua spettrale ambientazione e Hovec Sawmill, da Modern Warfare, fa il suo debutto in Call of Duty: Mobile
  • Nuova modalità Multiplayer – Drop Zone – In questa nuova modalità, introdotta per la prima volta in Call of Duty: Modern Warfare 3, le squadre combattono per il dominio su una drop zone designata che durante la partita continuerà a cambiare. Drop Zone sarà disponibile al lancio nella Stagione 9.
  • Nuovo evento a tema – Dolcetto o scherzetto – I giocatori vanno porta a porta a fare dolcetto o scherzetto con i loro amici e i PNG. In caso di “scherzetto”, un giocatore deve completare un compito per ricevere caramelle (XP dell’evento). In caso contrario, i players ricevono subito le caramelle. Gli XP dell’evento possono essere riscattati per ricompense specifiche.

I giocatori possono anche aspettarsi nuove sfide stagionali, estrazioni fortunate, pacchi e altro ancora. Il tutto sarà disponibile nello store una volta iniziata la stagione.

Diablo II: Resurrected, la recensione su Xbox Series X

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Il mito risorge in grande stile con Diablo II: Resurrected, secondo  capitolo del franchise Diablo, il titolo della nostra recensione per console Xbox Series X. Correva l’anno 2000 quando Blizzard lanciava sul mercato l’esperienza ARPG definitiva, che ancora oggi accoglie intere comunità di giocatori. Fu uno dei primi a credere nell’importanza del gioco online, con l’introduzione di Battle.net. Si passò dalle stanze delle sale giochi al mondo intero in un battito di ciglio. Quello che successe, poi, è divenuto leggenda. Ancora oggi ci sono giocatori che bazzicano sui server della versione storica, ancorati ai fasti del passato.

Il colosso americano, in vista del lancio di Diablo 4 previsto per il prossimo anno, tenta un’operazione di refresh anticipato. L’incarico delicato viene affidato a Vicarius Visions, esperta in operazioni di remastered “pesanti”. L’abbiamo vista all’opera con Tony Hawk’s Pro Skater 1 + 2, svolgendo un grandissimo lavoro su tutti i fronti. Certo, parliamo di Diablo II, il padre del concetto di ARPG moderno. Il peso sulle loro spalle è piuttosto gravoso, ed è un attimo che ti ritrovi il mondo addosso.

L’intervento di restyle ha interessato, per motivi piuttosto ovvi, tutto il comparto artistico. Fermo restando la possibilità di giocare con una versione “originale” del gioco, il resto viene inondato dalla potenza delle console di nuova generazione. I filmati in CGI sono stati migliorati per reggere il passo dei tempi. Stessa sorte è toccata alla risoluzione grafica e all’illuminazione globale, in grado di farci apprezzare i 4+1 capitoli presenti in Diablo II: Resurrected.

diablo II resurrected recensione xbox series x

È un titolo che vuole accattivarsi la simpatia dei giocatori più giovani, visto che quelli più vecchi lo amano a prescindere. Attenzione, però, al fattore “momento”. 21 anni sono tanti e in questi due decenni il concetto di ARPG, le cui radici sono partite proprio da Diablo II, è cambiato moltissimo nel tempo. Il dovuto rispetto per “Vostra Maestà” c’è sempre, ma l’occhio critico va oltre il “dovuto”. Per tutto il resto vi lasciamo alla recensione di Diablo II: Resurrected, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console Xbox Series X.

Prime impressioni: il ricordo degli anni che furono

Farsi trasportare dall’effetto nostalgia è piuttosto naturale per chi è dall’altra parte dello schermo. Chi vi scrive ha fatto un bel tuffo nei ricordi. A quando, senza ancora una connessione ADSL, si incontrava in sale gioco improvvisate con un computer e un cavo di rete sotto il braccio. E il tutto sempre in un clima di amicizia e divertimento. Tra risate e prese in giro – e qualche fisiologica imprecazione – il fattore immersione ci portava nella dimensione di Sanctuary, fino alle profondità dell’inferno.

Il nuovo millennio nasceva sulle ceneri di quello che tutti conosciamo come il padre dei GDR. Parliamo ovviamente di Dungeon’s and Dragon, gioco da tavolo che ha visto nascere e crescere intere generazioni di giocatori. I videogiochi, con il tempo, hanno preso il posto di dadi e carte, creando delle situazioni visivamente immersive. La saga di Diablo è un illustre testimone di questo passaggio, anche se all’epoca si giocava solo con mouse e tastiera su PC.

diablo II resurrected recensione xbox series x

La grande novità di Diablo II: Resurrected vive nell’apertura verso il mondo delle console. La scelta di riportare in auge il secondo capitolo del gioco – e non il primo e il terzo – è figlia del suo successo ineguagliabile. Il gameplay era perfettamente bilanciato con una progressione legata alla difficoltà ma senza creare delle situazioni frustranti date dal “troppo”. La crescita del personaggio, fortemente legata alla sua classe, seguiva un andamento costante. La difficoltà normale fungeva quasi come un grande tutorial, in vista di sfide ben più impegnative.

Impossibile resistere al fascino nostalgico della Legacy. La regressione grafica fa dimenticare tutti i miglioramenti che la next-gen ha riservato per questa remastered, con un viaggio di sola andata nel mondo dei ricordi. Resistere alla sua presenza è impossibile, come lo è pure restare impassibili di fronte a un rinnovato mondo di gioco. Diablo II: Resurrected mostra un nuovo volto, questo è indubbio, ma l’anima resta immutata.

Contesto di gioco: una leggenda senza tempo

Non è facile parlare di Diablo II: Resurrected a cuor leggero. Anzi, è impossibile. Non si può chiedere di cancellare il ricordo di quello che è stato il momento zero degli ARPG, quello che ha eliminato il concetto di “turno” negli isometrici di ruolo e che ha fatto capire che la filosofia di Dungeon’s and Dragon poteva vivere anche fuori da dadi e carte. Il tutto senza dimenticare quella vena nostalgica che ci accompagna. Sempre e comunque.

Ovviamente, c’è sempre un “ma”. La storia del secondo capitolo di Diablo vive di riflesso. Il “grosso”, a livello narrativo e di lore è stato fatto nel primo capitolo, creando la figura mistica del “Viandante Oscuro”. Egli altri non è che l’eroe del primo capitolo che utilizza il suo corpo come contenitore del male supremo. Il tentativo si dimostra vano, visto che la sua benevola aura finisce con l’essere corrotta per mano di Diablo stesso. Ed è così che inizia Diablo II: Resurrected, con l’obiettivo di riportare negli inferi il male che il Viandante Oscuro non è riuscito a contenere.

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Nonostante siano passati oltre 20 anni, ancora oggi l’universo di Diablo dimostra sempre il suo fascino. È la classica storia senza tempo, in grado di funzionare anche come ambientazione per una serata a D&D. Nel mentre c’è stata la trilogia del Signore degli Anelli e tutto il mondo si è appassionato ai lavori J.R.R. Tolkien. Ma Diablo c’è sempre stato, anche se il mondo parlava di altro.

La community storica del gioco ha continuato a frequentare i server Battle.net collegati alla storica trilogia. Questo la dice lunga sulla solidità di un gioco uscito oltre 20 anni fa, dal punto di vista di gameplay e sistema di gioco. Ritrovarsi tra le mani una remastered di un qualcosa che ancora oggi funziona in “originale” comporta molti rischi.

Gameplay: ARPG, dove tutto è cominciato

Gli ARPG sono divenuti la tendenza del momento. Passata la parentesi dei soulslike, il mondo dei giochi di ruolo si sta orientando verso una dimensione più action e meno complessa. Anche un mostro sacro come Final Fantasy VII si è dovuto piegare a quello che chiede l’utenza. E in tutto questo Diablo cosa c’entra? Beh, in un certo senso Blizzard riusci a percepire già nel 2000 che qualcosa stava cambiando. Eravamo abituati a mouse e tastiera, con punta e clicca che servivano a spostare il personaggio lungo la mappa di gioco e a ingaggiare. Il metronomo del gameplay scandiva ritmi non troppo frenetici, anche se vi era un grado di libertà inedito per il genere.

Lavorando su quel livello di “libertà”, gli RPG hanno visto nascere uno spinoff, in grado di attirare tutta quella massa di giocatori che vivevano di hack’n’slash e picchiaduro. Il compromesso si è trovato nella capacità di far convivere narrativa e divertimento, evitando ripetitività e meccaniche trite e (ri)trite. Diablo, in tutto questo, ha fatto scuola. Questa remastered risente del tempo, questo è da mettere in conto, ma il bilanciamento tra i vari elementi ancora oggi è perfetto.

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Vicarius Visions ha fatto una scelta – a nostro avviso – pilotata dall’alto. Le operazioni di restyle, guarda caso, non hanno minimante intaccato il gameplay originale, che viene riproposto con tutti i vizi e virtù dell’edizione storica. Una mappa che si svela dopo il nostro passaggio, una crescita del personaggio che fa un duetto perfetto con il livello giocato, un looting che premia “gli impavidi”, è un bilanciamento del personaggio che ancora oggi è dannatamente perfetto.

Ma il tempo è tiranno e non lascia scampo. Le animazioni del personaggio dimostrano dei limiti che oggi si presentano ancora più evidenti del 2000. Siamo abituati bene, questo è vero, ma Blizzard e Vicarius Visions hanno commesso uno scivolone non da poco. La legnosità e la lentezza dei movimenti del personaggio rovina quell’atmosfera di novità, anche per chi la saga la conosce a menadito. Guarda caso è la prima cosa che salta all’occhio, allietata dal grande lavoro artistico messo in campo dagli sviluppatori.

Dimensione artistica: il Diablo si presenta in forma

Ed eccoci arrivati al piatto forte di Diablo II: Resurrected. Sul fronte artistico, quelli di Vicarius Visions non si sono risparmiati in alcun modo. Dalla grafica e agli effetti sonori, il livello generale del progetto è di assoluto rilievo. Trattandosi di un’operazione di restyle (e non un remake, ndr), i margini di intervento erano obbligati. Avendo già messo da parte il gameplay, restava solo questo, motivo per cui i dev hanno dato fuoco alle polveri.

Fermo restando la possibilità di attivare la versione Legacy, con un ritorno alla versione originale del gioco, la risoluzione grafica segue la solita scelta tra qualità e performance. Con la prima il framerate è bloccato a 30fps con i 4K che sembrano restare stabili per tutta la durata dell’esperienza di gioco. Se volete i 60fps la risoluzione scende sotto i 4K, attestandosi intorno al 1440p. Non essendoci sequenze in ray tracing ci sembra un po’ poco, anche se il gameplay ne risente in positivo.

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Il comparto audio gode della presenza di un audio surround a 7.1 canali. Resta in sospeso la questione Audio 3D, ma avendolo giocato su Xbox Series X con le Corsair 75XB – che sfruttano il Dolby Atmos – possiamo dire “Io c’ero”. Le lande desolate di Sanctuary restituiscono i veri suoni della disperazione, ricordando la perfetta imperfezione di quella soundblaster Creative che all’epoca sembrava il “meglio del meglio”. Un nuovo esempio di come la tecnologia divora i ricordi più belli.

Prima di lasciarci un ultimo grazie va a Vicarius Visions per aver ritoccato i filmati originali del gioco. Rivedere il Viandante Oscuro in quella taverna e il terrore negli occhi dello sfortunato Marius, ci ha fatto capire il perché dobbiamo dare una speranza a Diablo II: Resurrected. Il segno degli anni si vede, è inutile nasconderlo. L’operazione nostalgia, però, è riuscita piuttosto bene. Un perfetto trampolino per l’arrivo di Diablo IV.

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In conclusione

E siamo arrivati al momento dei saluti, con questa nostra recensione di Diablo II: Resurrected per Xbox Series X dai toni molto nostalgici. Un po’ per colpa dello scrivente, che con l’ARPG di Blizzard ci è cresciuto, un po’ per via dei ricordi connessi al gioco. In 20 anni sono cambiate moltissime cose, con i gameplay che hanno visto un accelerazione sempre più importante. È importante, però, ricordare gli antenati e dove tutto quello che abbiamo ora è cominiciato. 

Non è una caso che della trilogia storica dei Diablo, il colosso americano abbia deciso di puntare sul secondo capitolo. Ancora oggi la community storica del gioco si diverte con il capitolo originale, anche se sono passati oltre due decenni. Questa la dice lunga su molte cose. L’incarico delicato viene affidato a Vicarius Visions, esperta in remastered “rischiose”. Il gameplay originale viene lasciato intatto, operando un restyle grafico e sonoro di tutto rispetto. 

La scelta, però, non paga benissimo. Se da un lato il nostro lato creativo viene ampiamente soddisfatto, dall’altro i segni del tempo si notano in maniera troppo evidente. La legnosità del personaggio spicca sopra ogni cosa, con una lentezza dei combattimenti che non migliora nemmeno con i 60fps. La presenza di un comparto artistico rimesso a nuovo allieta il tutto, con il fattore nostalgia che prova ad offuscare le nostre doti di giudizio. Gli anni, però, si vedono.  

 

Hearthstone Mercenari: tutto quello che c’è da sapere su

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In questa modalità di gioco free-to-play, i giocatori possono reclutare e collezionare personaggi leggendari da tutta Azeroth. Possono mescolare e abbinare oltre 50 Mercenari e molti altri sono in arrivo da una serie di personaggi amati dai fan come Sylvannas Windrunner e Ragnaros, il Signore del Fuoco. Questo è solo un assaggio, ecco tutto ciò da sapere sul gioco: dove giocare e come ottenere il massimo da Hearthstone Mercenari, disponibile su PC Windows e Mac; Tablet Windows, iOS e Android; Telefoni iOS e Android.

Il Villaggio dei Mercenari

Il Villaggio è il fulcro di tutto ciò che riguarda la modalità Mercenari. Nel Villaggio i giocatori potranno gestire la loro collezione, ottenere ricompensem, visitare direttamente il negozio, partire alla volta di una taglia e molto altro ancora!

Il Villaggio è anche un sistema di gioco e progressione, in quanto è possibile costruire e innalzare edifici nel proprio Villaggio per sbloccare più contenuti e renderli più efficaci.

I giocatori potranno esplorare i diversi luoghi intorno al Villaggio, come il Workshop, dove possono costruire e migliorare le postazioni all’interno del Villaggio, la Taverna, dove i mercenari possono riposare e rilassarsi quando non sono fuori a caccia di taglie o Il Falò, dove i Mercenari possono sedersi, rilassarsi e raccontare di come sono riusciti a riscuotere le diverse Taglie che sono riusciti a riscuotere.

Riscuoti le taglie

Ci si può davvero chiamare Mercenari se non si riscuotono delle Taglie? I giocatori possono scegliere quale taglia riscuotere dal Bounty Board, da cui possono scegliere la “missione” o il “livello” che vogliono affrontare.

“Seeking Bounties” è una parte importante dell’esperienza PVE di Mercenari ed è fondamentale per far salire di livello i tuoi Mercenari, anche se hai intenzione di concentrarti sul gioco PVP. Ci sono miriadi di Taglie da riscuotere e ognuna include incontri generati proceduralmente che portano al Bounty Boss, per non annoiarsi mai. Più giochi, più potrai sbloccare livelli di difficoltà, per sfide ancora più grandi. Ma prima di affrontare qualsiasi Taglia, i giocatori devono creare il loro esercito.

Raduna un esercito di Mercenari

Prima di tutto, i giocatori devono costruire il loro esercito e, per ottenere i primi otto Mercenari, dovranno completare le missioni introduttive. Ciò sarà sufficiente per mettere insieme una squadra e iniziare a riscuotere Taglie.

Per far crescere la collezione Mercenari, l’unica cosa che conta è non smettere di giocare! Divertente, no? Una volta completato il Prologo dei Mercenari e conquistata la prima taglia, i giocatori riceveranno Sarge, un adorabile e timido aiutante proveniente dalla taverna di Hearthstone.

Vale la pena tenere a mente che i Mercenari crescono di potenza man mano che salgono di livello (fino al livello 30), e tutti i Mercenari sono dotati di abilità potenziali che consentono ai giocatori di creare innumerevoli combinazioni di squadre.

Emozionante combattimento tattico in PVE e PVP

Una volta radunati i Mercenari, il combattimento può iniziare! Mercenari presenta un sistema di combattimento che premia l’astuzia e l’anticipo. Prima di ogni combattimento, i giocatori selezioneranno i Mercenari dalla loro squadra per partecipare alla battaglia.

Per ogni turno, sceglieranno le azioni della loro squadra contemporaneamente ai loro avversari e guarderanno i risultati del combattimento. I giocatori possono optare per il PVE riscuotendo taglie o iniziare a competere in PVP per completare gli obiettivi, guadagnare ricompense e aspirare ad ottenere un posto nella classifica PVP!

Trova l’equilibro e metti insieme la tua squadra dei sogni.

Mentre scegli i Mercenari per il tuo gruppo, noterai diversi colori, ognuno dei quali rappresenta diversi ruoli. Ci sono tre ruoli, ognuno dei quali ha diversi tipi di mosse, diversi punti di forza e di debolezza:

  1. I combattenti, mentre sono in attacco, infliggono danni doppi agli Incantatori;
  2. Gli Incantatori infliggono danni doppi ai Protettori;
  3. I Protettori infliggono danni doppi ai Combattenti.

I diversi tipi di mosse sono qualcosa che il giocatore dovrebbe considerare quando costruisce il proprio esercito. Parte del divertimento è trovare la combinazione perfetta dei Mercenari per creare la propria squadra dei sogni!

Free to play

Ricorda che Mercenari è completamente gratuito! Ogni Carta e Ritratto può essere sbloccata attraverso il gioco regolare. Ottieni otto Mercenari gratuiti per completare le missioni introduttive, sufficienti a formare una squadra abbastanza potente da completare tutte le Mercenaries Bounties! Guadagnerai anche Mercenari, Pacchetti e Monete mentre giochi attraverso la modalità per sbloccare molti altri personaggi per la tua lista. Ad esempio, ogni Mercenario che possiedi ti darà una serie di incarichi Falò nel corso del tempo. Le ricompense per il completamento di ogni incarico del Falò includono 3 pacchetti e oltre 1500 monete divise tra i tuoi mercenari e i mercenari casuali che non possiedi ancora! Ci saranno 51 Mercenari al momento del lancio, per un totale di 153 Pacchetti e oltre 76.500 Monete solo per completare tutte le attività del Falò.

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