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Starfield: un piccolo hack che consente di lasciare la tua nave ed esplorare lo spazio

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Abbiamo scoperto che Starfield ha un supporto nascosto ma sorprendentemente robusto per le passeggiate nello spazio e tutto ciò che devi fare per sbloccarlo è digitare alcuni comandi nella console di gioco. Il filmato di un giocatore di Starfield che lascia i confini della propria nave e vola attorno a un campo di asteroidi ha recentemente attirato molta attenzione sul subreddit del gioco, ed è facile capire perché. Ecco qualcosa che non è tecnicamente possibile nel gioco realizzato in modo così convincente da sembrare un pacchetto di espansione ufficiale o un mod particolarmente robusto.

Ma non è nessuna di queste cose, come spiega l’utente Reddit WeirdConcern4666 : è solo questione di inserire due comandi della console Starfield. Basta applicare “player.setpos x 10” per spostarti fuori dalla nave e “setgravityscale 0” per disattivare la gravità. (Se non hai utilizzato in precedenza i comandi della console, tieni presente che funzionano solo su PC e disabiliteranno gli obiettivi.)

So you can actually go outside your ship into the Space!!
byu/WeirdConcern4666 inStarfield

Una volta inseriti questi comandi, i controlli a gravità zero esistenti del gioco prendono il sopravvento e ti consentono di volare come un vero esploratore spaziale. L’unica vera indicazione che si tratta di una sorta di hack stravagante è il fatto che non morirai all’istante se ti togli la tuta spaziale.

EA SPORTS FC 24: rivelata la classifica dei 24 migliori giocatori della Premier League

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Gli esperti hanno parlato, il dibattito continua! Oggi EA SPORTS ha rivelato la classifica dei 24 migliori giocatori della Premier League e della Women’s FA Super League: un primo sguardo alla serie completa di talenti e statistiche di EA SPORTS FC 24 (recensione), ricca di star di livello mondiale. L’elenco delle valutazioni della Premier League è guidato da rinomate leggende del calcio come la star di copertina Erling Haaland e altri ancora, insieme al calciatore italiano Sandro Tonali. Quello della Women’s FA Super League, invece, vanta star del calibro di Sam Kerr e Beth Mead.

“In qualità di fan del gioco da sempre e di star di copertina di quest’anno, sono onorato di essere uno dei pochi giocatori di EA SPORTS FC 24 classificati sopra al 90. È un miglioramento rispetto al punteggio dell’anno scorso di 88, e sono entusiasta di essere parte del club dei giocatori con un punteggio superiore al 90! Aspettate di vedere quale sarà la mia valutazione l’anno prossimo…”, ha affermato Erling Haaland.

Qui di seguito l’elenco dei Top 24 della Premier League:

Nome

Valutazione

Nome del campionato

Kevin De Bruyne

91

Premier League

Erling Haaland

91

Premier League

Rúben Dias

89

Premier League

Rodri

89

Premier League

Alisson Becker

89

Premier League

Mohamed Salah

89

Premier League

Virgil van Dijk

89

Premier League

Casemiro

89

Premier League

Bruno Fernandes

88

Premier League

Bernardo Silva

88

Premier League

Ederson

88

Premier League

Martin Ødegaard

87

Premier League

Heung Min Son

87

Premier League

Alexander Arnold

86

Premier League

Christopher Nkunku

86

Premier League

Andrew Robertson

86

Premier League

Bukayo Saka

86

Premier League

Sandro Tonali

86

Premier League

Phil Foden

85

Premier League

Jack Grealish

85

Premier League

Emiliano Martínez

85

Premier League

Declan Rice

85

Premier League

Diogo Jota

85

Premier League

Kieran Trippier

85

Premier League

 

Qui di seguito l’elenco dei Top 24 della Premier League:

Nome

Valutazione

Nome del campionato

Sam Kerr

90

Women’s FA Super League

Guro Reiten

88

Women’s FA Super League

Beth Mead

87

Women’s FA Super League

Mary Earps

86

Women’s FA Super League

Lauren Hemp

86

Women’s FA Super League

Ashley Lawrence

86

Women’s FA Super League

Kim Little

86

Women’s FA Super League

Vivianne Miedema

86

Women’s FA Super League

Jill Roord

86

Women’s FA Super League

Millie Bright

85

Women’s FA Super League

Kadeisha Buchanan

85

Women’s FA Super League

Rachel Daly

85

Women’s FA Super League

Katie McCabe

85

Women’s FA Super League

Khadija Shaw

85

Women’s FA Super League

Leah Williamson

85

Women’s FA Super League

Manuela Zinsberger

85

Women’s FA Super League

Ann-Katrin Berger

84

Women’s FA Super League

Catarina Macario

84

Women’s FA Super League

Caitlin Foord

84

Women’s FA Super League

Amanda Ilestedt

84

Women’s FA Super League

Chloe Kelly

84

Women’s FA Super League

Fran Kirby

84

Women’s FA Super League

Ashleigh Neville

84

Women’s FA Super League

Alessia Russo

84

Women’s FA Super League

Nel corso di questa settimana, EA SPORTS continuerà a svelare il meglio del meglio mentre prosegue il cammino verso il lancio di EA SPORTS FC 24, avvicinandovi al calcio come mai prima d’ora. In particolare, gli Stili di Gioco migliorati grazie a Opta consentiranno ai fan di andare oltre le valutazioni complessive per portare in campo gli stili di gioco personali dei singoli giocatori e le loro abilità distintive per un comportamento in campo più personale e fedele.

Durante la Ratings Weeks i fan potranno aspettarsi questi annunci:

  • Lunedì 11 settembre: I 24 giocatori maschili e femminili più quotati

  • Martedì 12 settembre: Premier League & Women’s FA Super League

  • Mercoledì 13 settembre: La Liga & LIGA F

  • Giovedì 14 settembre: Bundesliga, Frauen Bundesliga, MLS & NWSL

  • Venerdì 15 settembre: Serie A, Ligue 1, D1 Arkema & Full 18k Database

  • Sabato 16 settembre: Stili di Gioco+ & #1-5

  • Domenica 17 settembre: I migliori U21, I migliorati & gli Editoriali

Mortal Kombat 1: nuovo trailer di lancio con il gameplay

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Warner Bros. Games ha svelato un nuovo trailer di lancio con il gameplay di Mortal Kombat 1, il nuovissimo capitolo dell’acclamato franchise di videogiochi sviluppato dai pluripremiati NetherRealm Studios. Il nuovo video mostra un’anteprima del gameplay e degli elementi della storia di Shang Tsung e il suo inquietante destino nella rinascita dell’universo di Mortal Kombat, creato dal Dio del fuoco Liu Kang. Le mosse dello stregone calcolatore sono chiaramente illustrate, comprese le palle di fuoco, le combo devastanti e la sua esclusiva capacità di potersi trasformare nei kombattenti rivali. Il trailer mostra inoltre il gameplay del comandante in seconda del Generale Shao, Reiko, un brutale guerriero con uno stile di combattimento che rispecchia la sua personalità feroce, insieme a mosse spaccaossa di altri lottatori del gioco.

Inoltre, l’azienda ha confermato oggi che Mortal Kombat 1 comprenderà un’ampia gamma di opzioni di accessibilità, compresa la descrizione audio e indicazione sonora dell’azione su schermo riprodotte contestualmente al gameplay.  Mortal Kombat 1 sarà disponibile in accesso anticipato ai possessori della Premium Edition a partire dal 14 settembre. Il 19 settembre sarà disponibile ai possessori della Standard Edition. Tutti coloro che effettueranno il preordine, riceveranno il personaggio giocabile Shang Tsung. Puoi trovare il trailer a questo link:

Mortal Kombat 1 è l’ultimo capitolo dell’acclamato franchise di videogiochi sviluppato da NetherRealm Studios e presenta un universo di Mortal Kombat rinnovato, con una storia inedita e una versione reimmaginata e mai vista prima degli iconici eroi e nemici. Il gioco offre un ampio cast di combattenti leggendari con un passato completamente riscritto, tra cui Liu Kang, Scorpion, Sub-Zero, Raiden, Kung Lao, Kitana, Mileena, Shang Tsung, Johnny Cage, Kenshi, Smoke, Rain, Li Mei, Tanya, Baraka, Geras, Reptile, Ashrah, Havik, Generale Shao, Sindel, Nitara e Reiko, uniti a una schiera di combattenti Kameo che potranno fornire il proprio aiuto negli scontri. Mortal Kombat 1 sarà disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC (Steam ed Epic Games Store). Quan Chi, Ermac e Takeda, insieme a Peacemaker, Omni-Man e Patriota, faranno parte del Kombat Pack, il DLC scaricabile dopo il lancio del gioco e già disponibile per il preordine come parte della Premium Edition di Mortal Kombat 1.

Armored Core VI Fires of Rubicon, la recensione su Xbox Series X

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Rispolveriamo le nostri doti di piloti di mech a bordo di Armored Core VI Fires of Rubicon, il titolo di questa nostra recensione per Xbox Series X. From Software ci riporta nel passato, con un operazione nostalgia lunga più di 10 anni. Era infatti il 20 gennaio 2012 quando su PS3 e Xbox 360 usciva il quinto capitolo della serie regolare, prima di cadere in un sonno ultra decennale. Nel mentre, solo tanti rumors e poche certezze.

E poi, come per magia, spunta all’improvviso un nuovo capitolo della serie, timido per campagna di marketing pro-lancio, ma grintoso quanto a gameplay. Ed ecco che quella distanza temporale viene annullata con un colpo di spugna, di nuovo nei panni di Raven e un immensa mole di missioni da completare. Il nostro mech – o forse è meglio chiamarlo AC – non resta fermo in un hangar, ed è pronto a ricevere ogni sorta di potenziamento e arma dal negozio.

Artisticamente, il lavoro svolto sul fronte dettagli “robotici” è formidabile, un po’ meno in relazione agli elementi che compongono lo scenario e il contesto di gioco. Una scelta che sorride sicuramente agli amanti dei 60fps, che potranno godere di un gameplay sempre fluido, anche quando le situazioni iniziano a farsi “affollate”. Bene, non vi tediamo oltre con le nostre premesse, e vi lasciamo alla recensione di Armored Core VI Fires of Rubicon, titolo, vi ricordiamo, giocato su console Xbox Series X

armored core 6 fires of rubicon recensione

Prime impressioni: Ritorno al passato

10 anni sono passati da quell’ultima volta su PS3, da quell’ultima missione nei panni del mercenario solitario Raven, sempre alla ricerca di un incarico e di un buon offerente. From Software si è fatta attendere oltremodo, intenta a primeggiare nel mercato con i suoi Souls e dimenticando quella vena action, e talvolta spensierata (ma mica troppo), che scorreva nel suo titolo a tema “robottoni”. Invero, lo sviluppo di Armored Core VI Fires of Rubicon non è stato lineare e qualche dietro front c’è stato. La scelta del cambio di guardia tra i lead designer ne è un chiaro indizio, con Miyazaki che ha ceduto il posto a Yamamura, un nome che abbiamo avuto modo di apprezzare per via del suo lavoro in Sekiro: Shadows Die Twice.

La scelta non è stata casuale, con la direzione dello sviluppo che ha preferito voltare le spalle ai tanto amati soulslike made in From Software, per riprendere le medesime dinamiche di gameplay che hanno consacrato il successo della serie in questi anni. Il risultato è pari ad una bolla di tempo “sospesa”, una macchina del tempo che ci riporta ai tempi che furono, con i classici livelli da superare a suon di combattimenti frenetici e talvolta estenuanti.

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Armored Core VI Fires of Rubicon è di fatto un sequel in tutto e per tutto, una prosecuzione della storia con nuovi personaggi ma medesimi contesti. Una guerra che vede le subdole corporazioni rivolgersi ai servigi dei mercenari. La contesa è sempre la stessa, una fonte di energia di potenza smisurata. E noi, umani di quarta generazione, che finiamo in mezzo tra l’incudine e il martello, senza capire “una fava” delle cospirazioni che si aggirano attorno a noi.

Graficamente, il colpo d’occhio è di primissimo livello. Le immagini che troverete in questa recensione di Armored Core VI Fires of Rubicon sono tutte scattate con la photo mode presente nel gioco, giusto per farvi apprezzare il grandissimo lavoro svolto dagli sviluppatori giapponesi. Il gameplay metterà a dura prova la vostra pazienza ed i vostri nervi, in alcuni frangenti, ma è parte dell’esperienza di gioco. Senza questo, il divertimento e il fattore immersione verrebbero meno.

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Contesto di gioco: Sempre per colpa di una guerra

Un pianeta chiamato Rubicon 3, che contiene al suo interno una fonte di energia di potenzialità straordinaria, il Coral. Ma dietro a questo suo potere si nasconde una forza oscura, che 50 anni prima ha dato vita ad un disastro naturale senza precedenti, annientando ogni forma di vita (o quasi) sul pianeta. Il Coral ha di nuovo attirato a sé l’interesse delle Corporazioni, che schierano eserciti di Mech pronti per annientare tutti coloro che provano ad opporsi al perseguimento dei loro interessi.

E come sempre chi finisce tra l’incudine e il martello siamo noi, senza comprendere bene il concetto di giusto e sbagliato. Il buon Raven torna di nuovo in campo, questa volta sotto forma di umano potenziato di quarta generazione. Prendiamo gli ordini dal primo che ci capita a tiro, sempre per mano di quello che ha tutta l’impressione di essere il nostro tutor, che a sua volta si fa i suoi comodi alle nostre spalle (o almeno è quello che sembra).

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La sequela di missioni, incastonate all’interno di un contesto narrativo suddiviso in parti, all’inizio sembra fine a sé stessa, senza una precisa direzione, se non quella di fare cassa e potenziare il mech. In realtà From Software somministra dei piccoli messaggi subliminali diretti alla nostra coscienza, che, al pari del buon Raven, ci mette un po’ prima di risvegliarsi dal suo torpore. È una distanza, quella tra noi e la storia, figlia di un retaggio del passato, dove si guardava più l’azione e meno quello che succedeva intorno a noi.

Ebbene, per quanto non proclamato, il salto evolutivo c’è stato rispetto alle puntate precedenti. L’anacronismo, se pensiamo ai modelli di fruizione dei videogiochi del momento, è tangibile, e crea quella famosa bolla sospesa di tempo. Chi vi scrive parte, in un certo modo, prevenuto (e quasi sulla difensiva) rispetto alle potenziali critiche circa l’essere “non al passo con i tempi”. Ma chi ha detto che i videogiochi del passato non siano ancora oggi validi ed attuali come lo erano un tempo?

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Gameplay: Un hangar, un mech e tante missioni

Come abbiamo già avuto modo di disquisire nel corso della presente recensione di Armored Core VI Fires of Rubicon, il gameplay è strutturato in livelli, che a loro volta sono inclusi in capitoli della storia. Quest’ultima fa capolino, spesso e volentieri, al termine di ogni momento topico del gioco, lasciando sempre fisso il momento “radio” al termine di ogni missione. Un modo “anacronistico” per legare tra loro storia e gameplay.

Al termine di ogni missione si viene ricompensati con dei crediti, i quali possono essere spesi all’interno del negozio per acquistare i diversi componenti del nostro mech. Lo scopo Armored Core VI Fires of Rubicon è quello di avere più di un mech equipaggiato nel migliore dei modi a seconda delle missioni, motivo per cui occorrerà potenziare più di un set di robot. Oltre alla componentistica, anche l’aspetto estetico è modificabile in ogni singolo dettaglio, dal colore alla decalcomania.

armored core 6 fires of rubicon recensione

Niente è lasciato al caso, e From Software ha dimostrato di rispettare il passato della saga, con l’intenzione di riportarla nuovamente in auge. Ci sono, però, alcune considerazioni da fare sul gameplay. Il primo scoglio da superare è quello del bilanciamento del livello di difficoltà, che alterna momenti di banalità assoluta ad altri quasi impossibile da superare. Il primo boss sembra immortale, sino al momento in cui si scoprono quelle che sono le sue debolezze (perché sì, tutti hanno dei punti deboli). Anche il sistema delle ricompense non è sembrato all’altezza, troppo avaro in alcune situazioni dove abbiamo venduto cara la pelle prima di leccarci le ferite nel nostro hangar. L’assenza, inoltre, di un vera e propria logica “ad obiettivi” ha reso l’esperienza di gioco, in alcuni momenti, un po’ troppo ripetitiva.

Per rinnovare l’interesse verso il gameplay quelli di From Software hanno optato per una deviazione rispetto al susseguirsi di missioni, inserendo delle alternative con una ricompensa sempre garantita. Nel corso del primo capitolo vi sono, infatti, le sessioni di addestramento, una specie di training on the job dove è possibile apprendere come si pilota un AC. Nel secondo capitolo, invece, vi sono le arene, dove si affrontano i migliori mech presenti su Rubicon 3, e così via.

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Dimensione artistica: Robottoni, che passione

Qui siamo nel terreno dove meglio si esprimono quelli di From Software, o quanto meno, dove ripongono un’attenzione importante in fase di produzione. Rubicon 3, la location degli eventi di Armored Core VI Fires of Rubicon non spicca per diversità di biomi e colori sgargianti. È un mondo di gioco estremamente piatto, con elementi di contesto che non emergono per originalità e né tanto meno per dovizia di dettaglio. Di fatto, se facciamo uno sforzo di memoria, è stato così anche nel passato della saga, con tutti i limiti tecnologici del caso. Nonostante gli anni siano passati, le scelte sono state le medesime.

Il perché di questa “non” inversione di tendenza è da ricercare nella precisa volontà di rendere il gameplay sempre fluido e stabile in ogni occasione, anche quando – tra effetti speciali e nemici – “a schermo” la situazione inizia a farsi pesante. L’intenzione si è convertita in risultato, con delle animazioni oltremodo favolose e delle sequenze di combattimento memorabili.

Sul fronte graphic design, ci siamo già espressi circa la “pressapochezza” generata dalla penuria grafica di alcuni elementi che danno vita alle ambientazioni. Parole che svaniscono quando ci si trova di fronte all’immensità dei dettagli grafici dei vari mech, facilmente osservabili in fase di messa a punto. Il tutto, ovviamente, enfatizzato dalla possibilità di abilitare il ray tracing (ma solo nell’hangar).

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Intrattenimento: Dedicato ai fanboy, ma con qualche eccezione

È chiaro come il sole come Armored Core VI Fires of Rubicon funga da calamità per tutti coloro che hanno vestito i panni di Raven in epoche, generazioni e console passate. Non stiamo quì, di certo, a prenderci in giro. Questo, però, non significa che gli sviluppatori hanno concepito un gioco “chiuso” nel suo genere, un po’ come succede con i souls da qualche tempo a questa parte. From Software, in fase di pre-produzione, ha preferito sostituire il Lead Designer, votando il gameplay alla causa “action”.

La garanzia di un’apertura maggiore c’è, e forse, ricordando il passato, le sequenze di combattimento appaiono talvolta meno impegnative. Ma è solo una mera illusione, visto e considerato che dal capitolo 2 i numeri dei giri si alzano oltremodo. Resta il fatto che il potenziale pubblico ha una base più larga della semplice “nicchia”, motivo per cui le live saranno di sicuro molto frequentate. L’unica pecca resta l’assenza di un componente PvE, mentre quella PvP si dimostra piuttosto promettente in ottica “sfida”.

EA ha annunciato le valutazioni dei Top 24 maschili e femminili di EA SPORTS FC 24

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Oggi Electronics Arts Inc. ha ufficialmente annunciato le valutazioni dei Top 24 maschili e femminili di EA SPORTS FC 24 (recensione), rivelando i talenti con le valutazioni più alte per il prossimo capitolo del Gioco Più Bello del Mondo.

In FC 24 i più grandi giocatori dei principali campionati di calcio maschile e femminile porteranno sul campo virtuale in Ultimate Team™ le loro valutazioni. Questa è una nuova era per le valutazioni dei giocatori, nelle quali ogni giocatore viene celebrato per il suo stile di gioco e le sue prestazioni sul campo reale. Con una rosa di eroi, icone e leggende del calcio – del passato e del presente – che ora conta quasi 20.000 giocatori, i fan di FC 24 potranno scegliere come mai prima d’ora chi far scendere in campo in Ultimate Team™.

Tutti i giocatori in Ultimate Team™ sono valutati in relazione ai loro campionati e agli atleti contro cui giocano nel mondo reale. Le valutazioni saranno coerenti con le altre modalità del gioco in cui le squadre maschili e femminili giocano indipendentemente. Ecco i 24 migliori punteggi di EA SPORTS FC 24:

Nome

Cognome

Nome comune

Valutazione complessiva

Nome del campionato

Kylian

Mbappé

91

Ligue 1 Uber Eats

Alexia

Putellas Segura

Alexia Putellas

91

Liga F

Erling

Haaland

91

Premier League

Kevin

De Bruyne

91

Premier League

Aitana

Bonmatí Conca

Aitana Bonmatí

90

Liga F

Lionel

Messi

90

MLS

Sam

Kerr

90

Barclays WSL

Karim

Benzema

90

ROSHN Saudi League

Thibaut

Courtois

90

LALIGA EA SPORTS

Harry

Kane

90

Bundesliga

Caroline Graham

Hansen

90

Liga F

Robert

Lewandowski

90

LALIGA EA SPORTS

Mohamed

Salah

89

Premier League

Kadidiatou

Diani

89

D1 Arkema

María Pilar

León Cebrián

Mapi León

89

Liga F

Rúben Santos

Gato Alves Dias

Rúben Dias

89

Premier League

Vinícius José

de Oliveira Júnior

Vini Jr.

89

LALIGA EA SPORTS

Rodrigo

Hernández Cascante

Rodri

89

Premier League

Neymar

da Silva Santos Jr.

Neymar Jr

89

ROSHN Saudi League

Alex

Morgan

89

NWSL

Marc-André

ter Stegen

89

LALIGA EA SPORTS

Virgil

van Dijk

89

Premier League

Alisson

Ramses Becker

Alisson

89

Premier League

Ada

Hegerberg

89

D1 Arkema

EA SPORTS FC™ 24 ha recentemente presentato una tecnologia all’avanguardia che garantirà un maggiore realismo in ogni partita, tra cui gli Stili di Gioco ottimizzati da Opta, che consentiranno ai fan di andare oltre le valutazioni complessive per portare in campo gli stili di gioco personali dei singoli giocatori e le loro abilità distintive per un comportamento in campo più personale e fedele.

Durante la Ratings Weeks i fan potranno aspettarsi questi annunci:

  • Lunedì 11 settembre: I 24 giocatori maschili e femminili più quotati

  • Martedì 12 settembre: Premier League & Women’s FA Super League

  • Mercoledì 13 settembre: La Liga & LIGA F

  • Giovedì 14 settembre: Bundesliga, Frauen Bundesliga, MLS & NWSL

  • Venerdì 15 settembre: Serie A, Ligue 1, D1 Arkema & Full 18k Database

  • Sabato 16 settembre: Stili di Gioco+ & #1-5

  • Domenica 17 settembre: I migliori U21, I migliorati & gli Editoriali

eFootball 2024: Konami lancia l’aggiornamento per il nuovo anno

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Konami Digital Entertainment B.V. inaugura il nuovo anno della sua IP calcistica di punta, “eFootball”. L’aggiornamento apre le porte a eFootball 2024 e introduce una serie di aggiornamenti e aggiunte che faranno la gioia dei fan.

Aggiornamenti Club Partner eFootball 2024

KONAMI convalida il proprio roster di club partner, che comprende alcune delle squadre più iconiche di questo sport, tra cui Manchester United FC, FC Bayern München, Internazionale Milano, AC Milan, Arsenal FC e FC Barcelona, con cui KONAMI ha recentemente rinnovato una partnership di lunga data.

I kit, gli stadi e i team di questi, e di altri club, saranno aggiornati per rispecchiare la nuova stagione e i risultati dei recenti ingagi legati al calciomercato mondiale. “eFootball” si riconferma, inoltre, l’unico luogo in cui i giocatori possono calcare il manto erboso di iconici stadi, come l’Allianz Arena, lo Spotify Camp Nou, San Siro e lo Stadio Olimpico.

Nuove caratteristiche gameplay di eFootball 2024

eFootball 2024 introduce una serie di aggiornamenti al gameplay. Sulla base dei feedback ricevuti dagli utenti, KONAMI ha implementato diverse modifiche in-game per migliorare ulteriormente l’immersività e il realismo di “eFootball™”.

Le principali modifiche al gameplay riguardano i dribbling e la difesa. Il miglioramento della risposta ai controlli consentirà agli utenti di velocizzare l’azione in campo concretizzando, in una frazione di secondo, azioni strategiche proprie del calcio d’élite e permettendo ai calciatori di controllare la palla più da vicino e di avere la meglio anche durante le azioni più concitate.

Il miglioramento delle abilità individuali, inoltre, consentirà agli utenti di coordinare la propria squadra e i propri modelli tattici a un livello superiore creando maggiori occasioni per conquistare la vittoria sul campo virtuale.

Team Building più efficace grazie all’introduzione dei “Booster”

I “Booster”, una delle novità di questo update, offrono la possibilità di migliorare ulteriormente le caratteristiche dei calciatori. I “Booster” consentiranno, infatti, ai calciatori di ottenere prestazioni superiori a quelle legate ai normali parametri (con un limite di 99), il che significa che gli utenti potranno esaltare le abilità e gli attributi individuali di vari calciatori del proprio “Dream Team”.

Nel gioco saranno disponibili vari tipi di booster, tra cui quelli specifici per i singoli calciatori, quelli che si rifletteranno sull’intera squadra e quelli che andranno a impattare solo su calciatori che soddisferanno determinati requisiti.Questa caratteristica permetterà agli utenti di costruire le proprie squadre con maggiore libertà, varietà e facilità.

Lionel Messi riconfermato ambasciatore globale

KONAMI è orgogliosa di annunciare il proseguimento della collaborazione con Lionel Messi. La leggenda argentina si riconferma cover star di “eFootball™” e sarà il volto di molteplici campagne commerciali e in-game in tutto il mondo.

Messi sarà anche il testimonial del nuovo “eFootball™ 2024: Leo Messi Edition”- acquistabile ora su [PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e Windows] e del “Premium Ambassador Pack: Leo Messi” per dispositivi mobile e Steam .

In questa edizione, gli utenti non solo potranno scaricare “eFootball”, ma riceveranno anche un’esclusiva carta Epic Messi dotata della nuova funzione “Booster”, un set di 10 giocatori Highlight composto dai suoi precedenti compagni di squadra, 11 set da 4.000 EXP e 300 monete eFootball. *Le monete eFootball™ non sono incluse nel Premium Ambassador Pack: Leo Messi.

EA rinnova con la FIGC la licenza della Nazionale Italiana in EA SPORTS FC 24

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Electronic Arts Inc. e la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) hanno annunciato oggi il rinnovo pluriennale della licenza per l’utilizzo non esclusivo della Nazionale Italiana in EA SPORTS FC 24 (recensione).

L’accordo offrirà ai tifosi di tutto il mondo l’opportunità di giocare con la Nazionale Italiana, incluse le sue iconiche divise, il logo e il nome in EA SPORTS FC 24 e in quelli a venire.

La conferma della licenza dimostra l’impegno di EA SPORTS FC™, il nuovo marchio di Electronic Arts, nell’offrire un’esperienza di gioco autentica e coinvolgente per tutti gli appassionati del Gioco Più Bello del Mondo.

EA SPORTS ha definito il calcio a livello interattivo per 30 anni e ha costruito una comunità calcistica globale di oltre 150 milioni di persone su più piattaforme – una comunità che EA SPORTS FC continuerà a far crescere insieme a partner come FIGC che condividono l’obiettivo comune di un futuro del calcio a misura di tifoso. Essendo costruita secondo i principi di inclusività e innovazione, i fan continueranno a vivere un’autenticità senza pari con l’accesso a più di 19.000 giocatori con licenza completa, 700 squadre e 30 campionati, con il supporto di oltre 300 partner calcistici globali che consentiranno un’ulteriore espansione in nuove aree del calcio femminile e del calcio di base

EA SPORTS FC™ 24 sarà disponibile dal 29 settembre 2023, con accesso anticipato tramite l’Ultimate Edition disponibile dal 22 settembre 2023. I preordini** sono ora disponibili per EA SPORTS FC™ 24, che verrà rilasciato su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, PC e Nintendo Switch.

Nuovo trailer di Mortal Kombat 1

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Warner Bros. Games ha mostrato oggi un nuovo trailer di Mortal Kombat 1 in cui si può vedere un’anteprima dell’attore e artista marziale Jean-Claude Van Damme (Bloodsport, Kickboxer) presente nel gioco. Il video presenta il gameplay in cui ritroviamo la voce e l’aspetto della star del cinema, incluso come parte della skin del personaggio giocabile Johnny Cage.

La skin Jean-Claude Van Damme per Johnny Cage (disponibile al lancio) è compresa nel Kombat Pack insieme all’accesso anticipato a sei nuovi personaggi giocabili come contenuti scaricabili (DLC), Quan Chi, Ermac, Takeda Takahashi, Peacemaker, Omni-Man e Patriota (tutti disponibili dopo il lancio), e a cinque nuovi combattenti Kameo (disponibili dopo il lancio). Il Kombat Pack è già disponibile per il preordine come parte di Mortal Kombat 1 Premium Edition e Kollector’s Edition.

Mortal Kombat 1 è l’ultimo capitolo dell’acclamato franchise di videogiochi Mortal Kombat sviluppato dal team pluripremiato di NetherRealm Studios e presenta un universo di Mortal Kombat rinnovato, con una storia inedita e una versione reimmaginata e mai vista prima degli iconici eroi e nemici. Il gioco offre un ampio cast di combattenti leggendari con un passato completamente riscritto, tra cui Liu Kang, Scorpion, Sub-Zero, Raiden, Kung Lao, Kitana, Mileena, Shang Tsung, Johnny Cage, Kenshi, Smoke, Rain, Li Mei, Tanya, Baraka, Geras, Reptile, Ashrah, Havik, Generale Shao, Sindel, Nitara e altri ancora, uniti a una schiera separata di combattenti Kameo che potranno fornire il proprio aiuto negli scontri.

L’uscita di Mortal Kombat 1 per PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC (Steam ed Epic Games Store) è prevista per il 19 settembre 2023.

Immortals of Aveum, la recensione su PS5

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Un viaggio in un mondo dove la magia regna sovrana, è quello che ci aspetta in Immortals of Aveum, il titolo di questa nostra recensione per console PS5. È molto probabile che questo titolo, quando avete compilato la lista dei giochi da attenzionare nel corso del 2023, non figurava tra le vostre prime scelte. Ebbene quelli di Ascendant Studios ci hanno creduto per 5 anni, al punto da conquistare subito l’interesse del programma EA Originals. Il risultato è, senza ombra di dubbio, degno di nota.

Immortals of Aveum racconta la storia di Jak, un ragazzo che scopre di avere poteri magici che vanno ben oltre la sua comprensione. Un dramma lo convince a partire per la leva ed essere impegnato anche lui sul campo di battaglia della Sempiguerra. Il suo mentore, Kirkan, lo aiuterà a trovare la sua strada e incanalare meglio il suo potenziale magico, con la guerra che incombe inesorabile sul destino di Aveum.

immortals of aveum recensione ps5

Se volessimo ragionare per paragoni – vizio a noi molto caro in qualità di giocatori seriali – il ricordo andrebbe subito a Ghostwire: Tokyo e Ghostrunner, due titoli che, per alcune dinamiche di gameplay, somigliano in alcuni frangenti ad Immortals of Aveum. Una somiglianza che è da interpretare a livello filosofico, per via della scelta di costruire una sorta di FPS immerso nella magia, con un ritmo talvolta fastpaced e molto frenetico, con tanto di componente RPG per lo sviluppo delle abilità.

Similitudini a parte, il colpo d’occhio grafico è di rilievo, anche se vi sono alcune defezioni dovute, probabilmente, alla scelta di “castrare” la versione console per garantire stabilità su tutti i fronti. L’Unreal Engine 5, motore grafico scelto dagli sviluppatori di Ascendant Studios, ha una potenziale che va addomesticato ancora a dovere su PS5 e Xbox Series X. Senza perderci in ulteriori sproloqui, vi lasciamo alla nostra recensione di Immortals of Aveum, titolo, vi ricordiamo, giocato su console PS5.

immortals of aveum recensione ps5

È quasi magia, Jak

Una storia straziante quella che convince Jak ad imbracciare il suo Sigillo e partire per la Sempiguerra. In un’istante tutto quello che aveva è andato in fumo per colpa della Mano di Sandrakk, un’alta Magnus al servizio di Sandrakk, il capo dell’esercito di Rasharn. Come tutti i 5 regni di Aveum, anche quest’ultimo è impegnato nella Sempiguerra, un conflitto di scala mondiale per assicurarsi il controllo della magia. Jak, per difendere la sua terra natale, il regno di Lucium, parte anche egli per questa crociata, diventando parte di un team di Magnus, maghi in grado di dominare i colori della magia.

Le premesse narrative di Immortals of Aveum sono già pronte per essere portate sul grande schermo, per una pellicola ad alto budget. Un elogio che rivolgiamo anche alla caratterizzazione dei personaggi, forti di una mimica facciale che non vedevamo quasi dai tempi di True Colors. Ascendant Studios ha sfruttato al meglio questi 5 anni di sviluppo, resi difficili dalle sfide della pandemia da Covid-19. Dominare L’UE 5, nel loro primo tripla A, non è stata sicuramente una passeggiata. Eppure la passione per questo titolo trasuda in ogni sua componente.

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Detto questo, la storia ci è piaciuta oltremodo, che alterna a momenti di pura azione, colpi di scena e situazioni esilaranti, ricordando il mood delle ultime uscite del filone Marvel. Jak è perfetto in ogni suo aspetto, così come tutti i personaggi di contesto che lo aiutano nella sua missione di vendetta. I villain reggono bene il passo e non vivono all’ombra dei primari e comprimari, ponendo un dubbio circa chi è realmente buono e chi cattivo (considerazioni che farete anche voi nel corso dell’esperienza di gioco).

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I colori della magia

Il mondo di Aveum è intriso di magia, ed ogni regno cerca di controllarla a proprio piacimento e per i propri scopi, motivo alla base dell’eterna Sempiguerra. I diversi schieramenti presentano, tra le loro fila, i migliori maghi del regno, identificati con il termine Magni. Questi abili controllori della magia nascono con delle peculiarità innate, come il nostro Jak, un triarca in grado di controllare tutti e 3 i colori della magia, definiti Sigilli. Ogni colore non corrisponde ad un particolare elemento della natura (ed ecco che qui siamo cascati come degli asini, indotti in errore da paragoni “balordi”), bensì alle loro capacità offensive.

La magia blu punta ad attacchi di precisione, quella rossa ad effetti esplosivi e ad area, quella verde, infine, a veloci raffiche di colpi. I tre attacchi magici possono dare vita ad interessanti combo, in un roster “abracadabroso” che prevede ben 20 abilità da sbloccare. Il solo fatto che il potenziale del nostro Jak è in continua e costante evoluzione – sia nel breve che nel lungo periodo – già da solo basta per instillare in noi la voglia di approfondire i vari aspetti del gameplay.

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Sebbene i movimenti del personaggio non siano propriamente da FPS – con le capacità atletiche dell’aspirante Magnus che obbligano a il giocatore di turno a dei movimenti “obbligati” – oltre alle abilità offensive rivestono un importanza fondamentale anche quelle difensive e/o di controllo. Tra questi troviamo gli Incrementi, perk passivi che amplificano le capacità atletiche e di interazione di Jak, come ad esempio la copertura di grandi distanze con dei magi-balzi oppure la bonifica di alcuni passaggi dalla corruzione per aprire nuove vie e passaggi. Gli Incrementi evidenziano, inoltre, la circolarità della fruizione dei vari livelli presenti in Immortals of Aveum, che illudono il giocatore di turno circa l’effettiva dimensione dell’area di gioco. E quando la situazione si fa “tosta” giungono in soccorso le abilità supreme.

La magia del mondo di Aveum non vive solo nelle abilità del buon Jak, ma anche anche intorno a noi. La dimensione artistica del titolo realizzato da quelli di Ascendant Studios è di buon livello, forte della presenza di UE 5 in grande spolvero. Ma non è tutto oro quello che luccica, e su console lo scalino grafico esalta – in negativo – alcune lacune di troppo. Vi è uno stacco importante tra il design dei personaggi primari e comprimari e il resto del mondo, per non parlare della risoluzione delle texture dei vari elementi delle ambientazioni. L’obiettivo dei 60fps ha richiesto diversi sacrifici, alcuni dei quali sono decisamente non trascurabili.

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Un magico RPG

La dimensione FPS (o forse o meglio definirlo un FPM, First Person Magic) viene attenuata dalla presenza di una interessante componente RPG. La progressione delle abilità di Jak insegue le radici di un ramificato skill tree suddiviso in 3 aree, o meglio, i 3 sigilli della magia. Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, non possiamo sviluppare al massimo tutte e 3 le aree, indi per cui siamo costretti a specializzarci al meglio nella padronanza di alcuni talenti. È pur vero che il triarca domina tutti i colori della magia, ma sul campo di battaglia non possiamo esitare.

Lo skill tree appena descritto ci porta a sviluppare tutti i talenti di Jak, 80 per l’esattezza, che servono ad amplificare il potenziale dei 25 incantesimi di attacco da sbloccare nel corso del gioco. La magia richiede anche un giusto equipaggiamento, aspetto che quelli di Ascendant Studios non hanno di certo dimenticato.

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Sigilli, anelli e parabracci – che apportano dei potenziamenti passivi al nostro triarca – possono ricevere dei significativi upgrade all’interno delle varie fucine presenti nel mondo di Aveum. Qui si possono infondere di magia i Totem, i quali aiutano il buon Jak a padroneggiare gli incantesimi di controllo, utili per fornire un vantaggio tattico quando la situazione inizia a farsi pesante.

A conti fatti, la dimensione RPG del gioco non soffoca quella action, con il risultato di un gameplay equilibrato e con un’ottima capacità di rinnovarsi. La storia e i personaggi sono ben costruiti e il contesto che si viene a creare è molto catchy. Il rammarico arriva dalla dimensione artistica, con l’UE 5 che non dimostra il suo pieno potenziale sulle console di nuova generazione.

Wayfinder, l’early access provato in anteprima

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Se siete alla ricerca di una bella Delorean per ritornare indietro nel tempo, ai fasti di World of Warcraft e Guild Wars, Wayfinder farà sicuramente a caso vostro. Il nostro interesse dietro l’ultimo lavoro svolto da Airship Syndicate e Digital Extremes è stato parzialmente saziato da questa early access su console PS5, in vista del lancio definitivo previsto per febbraio 2024.

La mano dietro questa nuova e promettente IP è quella di un tale di nome Joe Madureira – in arte Joe Mad! – un signore che già a 16 anni lavorava con la colossale Marvel. La sua carriera da fumettista è durata sin a ridosso del 2000, quando decideva di spendere il suo talento nel mondo dei videogiochi.

wayfinder anteprima early access

La sua vena artistica ha caratterizzato alcuni titoli di punta dell’ehi fu THQ, tra cui i primi due capitoli della serie Darksiders. Ma era solo l’inizio del suo cammino in questo nuovo contesto, che lo ha portato nel 2017 a creare qualcosa di suo. Ad Austin (Texas) fondò la Airship Syndicate assieme ad alcuni veterani della defunta Vigil Games. La neo software house si è trovata subito coinvolta in alcuni progetti interessanti, tra cui Ruined King, Darksiders Genesis e Battle Chasers: Nightwar.

Senza voler nulla togliere a questo suo passato, mancava ancora un qualcosa di “pesante” da mettere sul mercato. La scommessa si chiama Wayfinder, un titolo che viene mostrato al pubblico ancora in via di sviluppo, e che approderà il prossimo febbraio in versione free-to-play su console PS4/PS5 e PC. Un traguardo ambizioso, che passa, per forza di cosa all’interno di una selva irta di pericoli, con la scure del giudizio del pubblico già pronta a mietere la prime vittime.

Ci mettiamo, dunque, dalla parte del boia per raccontarvi le nostre prime impressioni rispetto alla versione in early access di Wayfinder, giocato in anteprima su console PS5.

Un inizio altalenante

Iniziamo il racconto della nostra esperienza con Wayfinder con alcune note dolenti. Premesso che siamo ben consci che il gioco non sia ancora nella sua forma definitiva, ci duole dire che la nostra prima partita è avvenuta a distanza di oltre due giorni circa dall’apertura dei server. La colpa non è stata nostra – in qualità di client – quanto alle “eccessive” problematiche lato server. Code infinite per l’accesso alla partita (della durata di oltre 3 ore), inspiegabili disconnessioni ed un intero giorno di manutenzione.

Dopo queste fatiche iniziali finalmente sbarchiamo ad Evenor, un regno che ci ha subito ricordato alcune bellissime avventure passate in compagnia degli amici di gilda in World of Warcraft. Un mondo fantasy-punk, con una minaccia che non ha una forma ben precisa ma solo un ipotetico nome: le Tenebre. Carenze di fantasia a parte, queste divorano tutto quello trovano dinnanzi al loro cammino, un cammino che deve essere ritrovato da noi Wayfinder. Il nostro compito è quello di riaccendere la speranza nel regno di Evenor, ri-accendendo materialmente dei fari che servono ad indicare la via e ad arginare l’avanzata delle tenebre.

wayfinder anteprima early access

Il melting pot di corsi e ricorsi videoludici, tra contesti e situazioni già (ri)visitati in epoche passate e/o più o meno recenti, non ha strappato il nostro effetto WOW (non parliamo di World of Warcraft). La trama serve a traghettare il personaggio tra le varie quest a disposizione, che si alternano tra principali e secondarie, con le seconde che mancano di mordente per essere considerate tali.

Il tutto gira sempre e solo all’immancabile looting, che diventa ghiotto quando il gioco si fa duro, ammesso e non concesso che siamo noi stessi a definire il livello di “durezza”. Una scelta interessante quella degli sviluppatori, ma non originale se si pensa a The Division. Ogni missione diventa, a conti fatti rigiocabile, con la possibilità di cambiare i modificatori dei nemici e ambientali.

Un MMO(RPG) che deve ancora “svelarsi”

Wayfinder è un gioco realizzato da appassionati dei vecchi MMORPG e dedicato a dei loro simili. L’intento di Joe Madureira & Co. è piuttosto chiaro, anche se vi è la precisa volontà di non rivolgersi solo ad una nicchia di nostalgici del genere. L’aver puntato più sulla parte action e un po’ meno su quella RPG, fisiologicamente apre il gameplay verso una platea di giocatori ben più ampia, forte anche del modello di offerta “libero per tutti”.

Il pericolo del troppo “chiuso” e rivolto ad una nicchia di appassionati (e sempre meno nutrita, per nostra immensa tristezza) passa in cavalleria. La componente RPG cede il passo a quella action, con meccaniche di gioco che enfatizzano le schivate e le combo corpo a corpo. Tutti i protagonisti, al momento in cui scriviamo la presente anteprima, sono infatti dotati da armi a corto-medio-lungo raggio.

wayfinder anteprima early access

Wingrave è il personaggio che meglio rappresenta il guerriero bilanciato per eccellenza, perfetto per prendere confidenza con il gameplay. Il mix tra parate e attacchi lo rende un ottimo supporto, anche grazie alle sue abilità cura alleati. Senja è un puro concentrato di potenza ma paga la sua estrema lentezza degli attacchi. L’assassina delle ombre Niss è il suo esatto opposto, veloce e letale se i nemici non sono in gruppo. Questi sono i 3 personaggi provati da noi in questa anteprima, con tutti i problemi lato connessione che ancora imperterriti funestano l’esperienza di gioco.

Ogni personaggio segue uno skill tree dedicato, legato a doppio filo con le abilità equipaggiabili dal nostro eroe. Accanto a queste vi sono anche dei modificatori passivi che non richiedono alcuna nostra azione per l’attivazione. Non poteva, ovviamente, mancare la possibilità di costruire una build “vestita”, con i vari componenti – tra cui armi e pezzi armatura – per infondere quella aria da RPG. Ma non aspettatevi una complessità in stile Diablo IV, il pubblico di riferimento non è solo quello.

L’ombra del pay-to-win incombe

È ancora prematuro parlare se la scelta del modello di monetizzazione adottato sia stata giusta o meno, visto e considerato che siamo ancora in fase early access. L’intenzione degli sviluppatori è, però, piuttosto chiara ed in parte condivisibile. Wayfinder diventerà free-to-play a nel mese di febbraio 2024, mentre tutti coloro che desiderano giocarci prima di tale data dovranno acquistare un pacchetto, che presenta numerosi vantaggi a seconda della versione scelta.

Ora, già questa scelta dei “troppi” pacchetti – 4 per l’esattezza – con la certezza che tutto quello che acquistiamo prima del lancio verrà mantenuto anche dopo, instilla qualche interrogativo. Ergo, chi ha deciso di mettere mano al portafoglio sarà, per forza di cose, in una posizione di vantaggio rispetto al resto del mondo. Se non è questo un pay-to-win, ci siamo molto vicini. E per non parlare del negozio, dove ad essere acquistati non vi sono solo i cosmetici ma anche armi e componenti armatura, il tutto acquistabile con la pseudo valuta in-game (acquistabile anche mediante acquisti in-app).

wayfinder anteprima early access

A conti fatti, la scelta degli sviluppatori non è in linea con il modello di business visto sinora su console e PC, ma sembra più di derivazione mobile. L’idea di partire già in svantaggio rispetto agli altri – perché si è scelto di non acquistare alcun pacchetto – non è un bel biglietto da visita per i futuri giocatori. In tutto questo, nei giorni disastrosi del lancio qualche utente su Twitter invocava già la restituzione della somma spesa per via delle troppe problematiche accadute.

Le premesse, lato gameplay, non sono male. Un MMO semplice, che non eccelle per la componente narrativa ma quanto a grafica e design si difende piuttosto bene. Le nostre perplessità, come abbiamo pocanzi evidenziato, ricadono sul modello di monetizzazione adottato dagli sviluppatori di Wayfinder, troppo incline al pay-to-win. Speriamo vivamente di sbagliarci, appuntamento rimandato al prossimo febbraio.