Manca davvero poco alla beta multiplayer di Uncharted 4, che noi abbiamo provato in anteprima alla scorsa Paris Games Week. Naughty Dog farà partire le danze questo venerdì 4 dicembre, ma solo per chi ha acquistato una copia di Uncharted: The Nathan Drake Collection. Per l’occasione lo studio ha pubblicato un po’ di interessanti dettagli, ad esempio la parte multiplayer girerà a 60fps e renderà disponibili il rampino e alcune abilità “sovrannaturali”. Non sappiamo ancora il numero di mappe disponibili, ma nella serata di oggi 1 dicembre, alle 19:30 ora italiana, la stessa Naughty Dog terrà un evento live su Twitch che potete guardare andando a questa pagina.
Sony libera il settimo core di Ps4 per potenziare la console
Molto presto la Ps4 potrebbe diventare un pochino più potente di quanto è adesso. Tranquilli, non parliamo di una nuova versione aggiornata della console con hardware potenziato, ma di un aggiornamento software in grado di liberare il settimo core del processore. Esattamente come accaduto su Xbox One per mano di Microsoft, anche Sony potrebbe fare un piccolo passo indietro e dedicare alle operazioni principali uno dei due core riservati alle operazioni secondarie (come l’accesso ai menu e altre azioni di sistema). La modifica sarebbe stata attivata con l’ultimo Development Kit di Ps4 riservato agli sviluppatori, quindi i giochi in grado di sfruttare maggiore potenza potrebbero essere aggiornati tra non molto tempo.
“Il core numero 6 risulta ora condiviso, Razor sposta l’attività del core dall’utente al sistema all’occorrenza” ha detto Sony. Ricordiamo che i core sinora attivi dell’architettura Jaguar costruita da AMD erano 0-5, il numero 6 sarebbe numericamente il settimo core disponibile per l’appunto.
Just Cause 3 e i voti della stampa internazionale
Oggi 1 dicembre è il giorno, atteso da molti appassionati, di Just Cause 3, terzo capitolo della saga firmata dagli Avalanche Studios che noi abbiamo provato in anteprima alla Paris Games Week. Esplosioni, planate in paracadute, pallottole e rampini sono pronti a tenerci compagnia durante le imminenti feste di Natale, del resto l’aria mite del Mediterraneo può essere un ottimo alleato per combattere il nostro freddo inverno. Insieme al gioco, disponibile per l’appunto da oggi per Ps4, Xbox One e PC, sono uscite sul web anche le prime recensioni e dunque i voti della stampa internazionale, ecco come se la sta cavando la nuova avventura di Rico Rodriguez.
- Polygon – 8.5
- IGN – 8
- PCGamesN – 8
- Destructoid – 8
- Gamespot – 8
- GameInformer – 8
- Shack News – 8
- PC Gamer – 67/100
- The Jimquisition – 6.5
- Videogamer – 6
- GamesRadar – 3/5
- Rock, Paper, Shotgun – “Raccomandato”
- Kotaku – Da giocare? “Non ancora”
- Eurogamer – Prime impressioni
Videogiochi: buoni o cattivi? Rapporto tra psicologia e videogiochi
Interessante incontro presso Casa della Psicologia dedicato al rapporto tra psicologia e videogiochi.
“I videogiochi sono qui per rimanere e dunque vanno compresi. – afferma Luca Mazzucchelli, Vice Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia – A fronte di questo è necessario lavorare al meglio per rileggere questo fenomeno anche sotto il profilo psicologico”.
L’evento ha offerto alla platea mista di giornalisti e psicologi un desk di altissimo livello, con il mercato videoludico rappresentato da Thalita Malagò Segretario nazionale di AESVI (Associazione Editori di Software Videoludico Italiano) ed un importante rappresentanza professionale per quello che concerne gli psicologi; oltre al Vice Presidente Mazzucchelli, presenti Matteo Lancini, Psicologo/Psicoterapeuta e docente presso l’Università degli Studi Bicocca di Milano, Stefano Paolillo, Psicologo dell’audiovisivo e Giuseppe Riva, Psicologo e docente di Psicologia della comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano.
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La mattinata è cominciata con l’analisi del mercato videoludico, che porta in dote numeri importanti. Vale 893,3 milioni di euro e sono 29,3 milioni le persone che videogiocano in Italia, equamente suddivise (51% e 49%) tra maschi e femmine. Variegata la fascia di età, con un dato su tutti che evidenzia una crescita in termini assoluti dei videogiocatori. Molto interessanti anche i numeri relativi all’utilizzo dei videogiochi in famiglia, con quasi la metà dei genitori disposti a videogiocare con i propri figli. Oltre la metà delle famiglie inoltre pensano che il videogame possa trasformarsi in un ottimo strumento per trascorrere il tempo in famiglia, con il 60% di queste che ritiene che i videogiochi risultino un ottimo strumento per sviluppare competente.
Ma cosa ne pensano gli psicologi? Esistono rischi reali legati all’utilizzo dei videogiochi? La risposta comune è suggerita da un esempio: il bisturi è uno strumento che il chirurgo utilizza per salvare la vita, lo stesso strumento può avere effetti negativi se impugnato da un malintenzionato. Da sempre infatti il gioco in senso assoluto è presente nella fase di crescita di ogni singola persona, in età infantile tramite mattoncini o bambole si imparano le regole della comunicazione, più avanti l’uso ponderato dei videogiochi ha lo stesso effetto ma più approfondito e personale, calando il videogiocatore nei panni del protagonista attivo.
Il videogioco secondo gli psicologi ha una grande potenzialità, che va ottimizzata. L’abuso può avere effetti negativi anche devastanti, va quindi conosciuto e come per tutte le cose serve il buon senso. L’approccio al videogioco va quindi ponderato, per evitarne l’abuso.
Molto positivi gli effetti dei videogiochi che, pad alla mano, emergono per tantissimi motivi. Molti videogiochi, richiedono per esempio un grande acume strategico per superare determinati passaggi, oppure stimolano il soggetto a provare e riprovare determinate azioni, sino a trovare la corretta soluzione all’enigma, attività che in maniera parallela possono essere traslate sul mondo del lavoro o in famiglia. Tutto questo secondo gli psicologi è molto positivo ed attiva una parte di cervello che farà in qualche modo tesoro dell’esperienza acquisita.
Murder Miners, la recensione: non è tutto trash ciò che puzza
Una premessa psicologica. Da qualche anno a questa parte il panorama videoludico indipendente (soprattutto su PC, soprattutto quello di Steam) ospita due parassiti altamente infestanti:
- I blocchi (alla Minecraft)
- Gli zombie (alla Minecraft anch’essi)
Tra gli sviluppatori più improvvisati si è diffusa la credenza errata quanto ferrea che una grafica 3D a dir poco squadrata e mucchi di zombie siano la sinergia tra vecchio e contemporaneo di cui il mondo videoludico ha bisogno. Questa la pessima stella sotto cui nasce, prima su Xbox 360 e poi su PC, Murder Miners, tuttavia la definizione più popolare, googlando il gioco, è “Halo incontra Minecraft”. Gioco epocale o ciarpame datato? Tertium datur.

Murder Miners è un arena FPS con un sistema di costruzione (e distruzione) a blocchi di minecraftiana memoria. Le modalità del gioco sono quelle canoniche: deathmatch, deathmatch a squadre, cattura la bandiera e ultimo uomo rimasto, con l’aggiunta di due modalità zombie: la tipica sopravvivenza a ondate e la simpatica infection, una sorta di dinamico deathmatch a squadre in cui un giocatore, che impersona lo zombie, deve contagiare un gruppo di giocatori “umani” fino allo sterminio. Interessante la possibilità, per lo zombie, di aumentare di livello cibandosi dei cadaveri degli umani.
La componente build, attivabile in ogni modalità, consiste nella possibilità di sforacchiare la mappa con i propri attacchi, e in una pistola specifica per la costruzione, con un proprio menu per la selezione dei blocchi da posizionare e la modulazione di altri parametri. Fuori dalla partita è possibile creare le proprie mappe con un editor e con detta arma costruttrice. Tutto qua. Se non fosse che Murder Miners aggiunge un ingrediente fondamentale alla lista esposta sopra: il divertimento. Il gameplay risente della storia antica degli FPS quanto di quella moderna: veicoli (di terra e di aria), vita che si rigenera e un rampino per dondolarsi tra le sporgenze delle grandi mappe, il tutto a condire uno shooting solido e “competitivo” e un sistema di movimento agile e soddisfacente, nel segno della golden age degli Unreal Tournament.

Peccato che, tra gli elementi di modernità di Murder Miners, ci sia l’esiguo numero di armi a disposizione, pur bilanciato dalla possibilità di attaccare corpo a corpo con ogni arma (feature per cui chi scrive ha un debole). Il vero difetto di Murder Miners è la mancata integrazione dello shooter con la componente build. L’azione è molto frenetica e raramente si ha la possibilità di mettersi a costruire o a scavare (molto più raramente che in Blockstorm, che pure non ha la stessa grinta come sparatutto), inoltre il menu interno alla pistola costruttrice è macchinoso, soprattutto a fronte di ritmi così serrati. In ogni caso le opzioni di costruzione e distruzione sono disattivabili in ogni momento, il che alimenta però il dubbio che Murder Miners fosse un buon FPS di per se, e che la componente build sia corollario (giustificazione?) dell’arretratezza grafica. Altro “difetto” del gioco è, a fronte di una giocabilità in single player praticamente inesistente, la scarsa affluenza nei server, nonostante ci si possa imbattere in grandi eventi Twitch o in partite ospitate dagli stessi sviluppatori.

Graficamente, il gioco si posiziona a cavallo dei primi Quake: modelli coi poligoni ben in vista, texture al limite dello sgranato ed effetti particellari realizzati a quadratoni. Le animazioni non emergono per realismo o fluidità. Tuttavia c’è qualcosa di piacevole nel pandemonio colorato che ci si trova sullo schermo. Murder Miners riesce a restituire davvero l’atmosfera degli shooter a cavallo tra anni ’90 e 2000, complice un design di armi e personaggi evidentemente grato ai già citati Quake e Halo. Quel “vintage touch” che spesso maschera la pochezza degli sviluppatori, di cui alla premessa, qui è tangibile e non lascerà indifferenti i giocatori più anziani. Le mappe di gioco sono mediamente ben fatte con picchi di giocabilità e realizzazione estetica, inoltre il workshop di Steam è piuttosto attivo. Il comparto sonoro non è nulla di eccezionale ma permette di giocare agevolmente, cosa che non sempre è possibile (cfr il pur bellissimo Metro 2033).
Murder Miners è un FPS come non ne fanno più. Nel senso delle logiche di gioco asservite più al divertimento che alla logica stessa e nel senso dell’arretratezza grafica e di risorse in genere. Un’esperienza divertente per chi sa stare senza shader e tessellation (ma anche senza motion capture, ragdoll, e altri fondamentali del 3D moderno) e per chi nelle ristrettezze tecniche ci ha vissuto a suo tempo. Unica nube all’orizzonte di Murder Miners l’esiguo numero di giocatori attivi, che raccomanda l’acquisto soprattutto ai gruppetti di giocatori affiatati, ai quali il gioco può dare il massimo.
DOOM Alfa Multiplayer al via questa settimana anche in Italia
Dopo la prima ondata di codici che Bethesda Softworks ha distribuito a fine ottobre negli Stati Uniti, finalmente dalla scorsa settimana anche nelle mailbox di pochi fortunati italiani stanno arrivando i codici che daranno la possibilità di provare DOOM Alfa Multiplayer a numero chiuso. I partecipanti all’Alfa a numero chiuso sono stati selezionati tra coloro che hanno riscattato i codici Beta di DOOM inclusi nelle confezioni di Wolfenstein: The New Order e coloro che hanno prenotato o acquistato una copia digitale del gioco prima del 26 maggio 2014. La Beta di DOOM è ancora in progetto per il prossimo anno.
L’Alfa multiplayer di DOOM a numero chiuso consiste in una serie di test di sviluppo pensati per mettere sotto sforzo l’infrastruttura dei server in un ambiente reale di utenti finali. La fase di test inizierà circa a metà settimana e culminerà con lo Stress Test del fine settimana. Trovate le caratteristiche di gioco dell’Alfa a numero chiuso dopo il salto.
Una Mappa: HEATWAVE
In questa mappa a tema industriale, i giocatori si trovano in un’arena gremita di oggetti come corazze, munizioni e salute. Corridoi stretti, passerelle e piccole stanze collegate a un’ampia area centrale permettono di combattere in vari ambienti e utilizzare altrettanti stili di gioco per conquistare i potenziamenti chiave.
Una Modalità: DEATHMATCH (a squadre 6 contro 6)
In questa modalità, due squadre di 6 giocatori ciascuna si scontrano all’ultimo sangue per la conquista dei potenziamenti Revenant e del fucile Gauss, che forniscono una devastante potenza di fuoco in grado di ribaltare le sorti della sfida.
Un Demone: REVENANT
Il primo giocatore che ottiene la Runa Demoniaca si trasforma nel potentissimo Revenant. Una volta trasformato in demone potrà usare il Jetpack e il doppio lanciarazzi per dar la caccia all’altra squadra.
Un’Arma Energetica: FUCILE GAUSS
Questa arma è l’unica in grado di contrastare il Revenant. Questo strumento bellico a elevata energia distrugge gli avversari in un colpo solo. Si potrà usare la modalità di fuoco secondaria per vedere i nemici attraverso le pareti, ma il numero di colpi è limitato e converrà impiegarli per abbattere il demone piuttosto che i giocatori nemici. Una volta esaurite le munizioni si dovrà attendere che il potenziamento compaia nuovamente in gioco.
6 Armi e 2 Oggetti d’Equipaggiamento
L’Alfa a numero chiuso presenta armi e oggetti in numero limitato rispetto al gioco completo. Possono essere utilizzati sia con la dotazione standard sia con quella personalizzata.
Armi
- Fucile Vortex
- Doppietta
- Repeater
- Lanciarazzi
- Cannone statico
- Fucile al plasma
Oggetti d’Equipaggiamento
- Teletrasporto personale
- Granata
L’Alpha a numero chiuso sarà disponibile solo in inglese su PC (tramite Steam), PS4 e Xbox One.
Destiny: Il Re dei Corrotti – Edizione Leggendaria su Ps4 e Xbox One, la recensione
Circa un anno fa, Bungie, celebre per la saga di Halo, lanciò ufficialmente Destiny. Nessuno sapeva bene all’epoca cosa sarebbe stato questo gioco, forse nemmeno Bungie stessa. Si tratta essenzialmente di uno sparatutto con elementi RPG, inserito in un universo sci-fi e con caratteristiche di un MMO. Quindi un prodotto molto particolare, dedicato soprattutto a una cerchia di giocatori che dovevano avere la pazienza di vederlo evolvere nel tempo. Lo abbiamo giocato per un bel po’, testato e analizzato ogni singola espansione ma alla fine, dobbiamo ammetterlo, lo abbiamo abbandonato al suo “destino”.
Il gioco è stato valutato in maniera eterogenea dalla critica, sia specializzata che dagli utenti. Chi lo ha considerato un capolavoro, chi invece lo riteneva troppo incoerente nella trama e nel gameplay. Quando è stata rilasciata la possente patch da 18 GB, questo settembre, che ha portato il gioco alla versione 2.0 e soprattutto con l’uscita dell’espansione, o meglio del gioco nel gioco, Destiny: Il Re dei Corrotti, molti si sono riavvicinati a questo titolo. Per permettere a tutti coloro i quali non avevano ancora avuto la possibilità di giocare Destiny con tutte le sue espansioni e aggiornamenti, Bungie ha deciso di rilasciare una nuova versione, la cosiddetta Edizione Leggendaria. Praticamente si tratta del gioco completo, tutte le espansioni e il Re dei Corrotti in un solo pacchetto.
Avendolo inizialmente giocato per Ps4, una volta installata la nostra copia di prova su Xbox One ci siamo inizialmente un po’ abbattuti, in quanto il gioco inizia dalla famosa missione del Cosmodromo, la prima in assoluto, che abbiamo giocato in fase pre-alpha, beta e nel gioco definitivo.
Sinceramente avevamo pensato di abbandonare tutto, perché la voglia di ripartire era pari a quella di darsi una martellata su un dito, ma spinti dalla curiosità abbiamo risvegliato il nostro eroe, abbiamo conquistato la nostra prima nave spaziale e ci siamo recati alla Cittadella, l’hub da dove partono tutte le nostre imprese. Qui siamo stati chiamati al cospetto dell’Amministatore che ci ha regalato un bel po’ di sorprese. Non avendo un personaggio già avviato nell’universo di Destiny, ci viene fornito un bel boost per partire con il piede giusto. Avremo la possibilità di passare immediatamente al 25esimo livello, con armi decenti e tutte le espansioni sbloccate, compreso Il Re dei Corrotti.
Questa possibilità sarà molto gradita a coloro i quali non erano convinti di acquistare il gioco al lancio e adesso vogliono combattere contro l’Oscurità, senza essere costretti a macinare livelli su livelli per essere un minimo competitivi. Il rovescio della medaglia è che i giocatori della prima ora si troveranno davanti a un pacchetto che non aggiunge niente di nuovo all’esperienza di Destiny che hanno avuto fino a questo momento. Ci troviamo quindi tra le mani uno “starter pack” dedicato solo ed esclusivamente a nuovi adepti della luce, ma non certo ai veterani del gioco di Bungie.
Il sistema di gioco è stato rivoluzionato in molte delle sue parti, soprattutto modificando l’utilizzo della Luce, che adesso si applica non solo alle armature ma anche alle armi e al personaggio. È stata introdotta anche una nuova valuta, le Monete d’Argento, che ha permesso di implementare anche le micro-transazioni. Si possono conquistare Monete di Argento nelle missioni, ma le possiamo anche acquistare con denaro reale nello shop, per progredire più velocemente.
Anche il sistema dei livelli è stato modificato: i punti si ottengono solo uccidendo nemici e la progressione non è più un elemento di primo piano del gioco, ma è comunque necessaria per poter sbloccare armi e armature migliori. Le vecchie taglie sono rimaste, ma adesso sono configurate come “side-quest” e non solo come semplici obiettivi. In sostanza l’Anno Due di Destiny è l’anno dei grandi cambiamenti, soprattutto dei necessari aggiustamenti affinché la platea dei dubbiosi al momento del lancio possa ora avvicinarvisi con più convinzione.
Elemento a parte è poi Il Re dei Corrotti, un vero gioco nel gioco. Non vogliamo svelarvi troppo della trama, ma la presenza di un minaccioso Dreadnaught tra gli anelli di Saturno sicuramente è presagio di qualcosa di terribilmente misterioso. Solo questa espansione, sia per la trama che per il gameplay, dovrebbe farvi propendere all’acquisto dell’Edizione Leggendaria, in quanto regala ore di esplorazione e una serie di implacabili colpi di scena. Vi possiamo solo anticipare che tutta l’azione si svolge a bordo del gigantesco Dreadnaught e che gli spostamenti all’interno della mastodontica nave saranno possibili usando le vostre gambe.
La trama si fonde con l’universo creato da Bungie in maniera perfetta, lasciando anche adito a sviluppi futuri che siamo certi non tarderanno ad arrivare con prossime espansioni. Anche il comparto multiplayer ha giovato del restyling di Destiny, con due nuove modalità del famoso Crogiuolo e altre otto mappe.
Vale la pena quindi acquistare Destiny: Il Re dei Corrotti – Edizione Leggendaria? Se siete tra coloro i quali avrebbero voluto prendere Destiny, senza che vi avesse convinto a pieno, allora vi possiamo assicurare che adesso potete investire tranquillamente i vostri risparmi in questa edizione. Visto il prezzo del pacchetto completo, sarebbe da consigliare anche a coloro che hanno solo il gioco base e che lo hanno abbandonato perché si è dimostrato al di sotto delle loro aspettative. Infatti il costo delle espansioni prese singolarmente è sicuramente superiore al costo dell’Edizione Leggendaria. Bungie ci sembrava che non fosse partita con il piede giusto con il lancio di Destiny lo scorso anno, ma adesso ci troviamo tra le mani un’edizione 2.0 rivista e corretta che lo rende un titolo sicuramente migliore, che può finalmente considerarsi all’altezza di quanto promesso al lancio. Come si suol dire “meglio tardi che mai”.
PlayStation Experience: 5 giochi e notizie che vorremmo venissero annunciati
Siamo ormai alle porte dell’ultimo mese del 2015, un anno decisamente ottimo per Sony e la sua console ammiraglia PlayStation 4. Bloodborne, The Order: 1886, Until Dawn, solo per ricordare alcune esclusive di peso uscite nei mesi scorsi, ma il 2016 promette di essere ancora più esplosivo. Molto di ciò che arriverà il prossimo anno sarà annunciato i prossimi 5 e 6 dicembre, durante la PlayStation Experience di San Francisco, e i ragazzi di SegmentNext hanno provato a stilare una lista di giochi/notizie che vorrebbero sentire dal palco americano.
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Demon’s Souls
Rilasciato nel 2009 su PlayStation 3, è il capolavoro di From Software che ha dato il via alla serie dei Souls. Molti appassionati farebbero carte false, per vederlo su PlayStation 4 a 60 fps.
God of War 4
Sarebbe un ottimo modo di chiudere il 2015 in bellezza, con un fuoco d’artificio immenso per tutti gli appassionati della saga.
Emulazione PlayStation 2
Ormai è abbastanza chiaro che la PlayStation 2 verrà emulata da PlayStation 4, e se il 5 e il 6 dicembre venisse presentata già una beta..?
No Man’s Sky
Si tratta di uno dei titoli più attesi della prossima stagione videoludica, se venisse annunciato per PlayStation VR? Magari offerto in Bundle con tanto di prezzo ufficiale…
Bend
Si tratta di un gioco estremamente travagliato, ormai quasi una leggenda, ma persino Shuhei Yoshida lo ha giocato e lo ha definito “grandioso”. Se Sony lo annunciasse al PS Experience non sarebbe affatto male.
Beyond: Two Souls, le versioni Ps4 e Ps3 a confronto in due video
Com’era prevedibile, Beyond: Two Souls gira molto meglio su PlayStation 4 che sulla vecchia cara PlayStation 3. Al contrario del lavoro fatto con Dishonored: Definitive Edition, provato per noi da Sabaku No Maiku, o Deadpool, versioni remastered che non hanno portato grandi miglioramenti sulla new-gen, l’avventura grafica di Quantic Dream porta con se “una dettagliata immagine 1080p, meno riflessi sui contrasti alti e un pixel crawl ridotto”. A parlare è il Digital Foundry, gli esperti tecnici di Eurogamer, che hanno messo a confronto sia il frame rate che la grafica in generale sulle due console in due video.
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Rocket League: in arrivo l’aggiornamento a tema Portal
Prima di pensare alle feste natalizie, in casa Rocket League è tempo di dedicarsi alla scienza, almeno su PC. L’aggiornamento dell’1 dicembre sarà interamente dedicato a Portal, in collaborazione con la stessa Valve. Chiunque possiede il gioco su PC sarà dunque in grado di collezionare questi nuovi oggetti:
- Cake (Topper)
- Conversion Gel (Rocket Trail)
- Propulsion Gel (Rocket Trail)
- Repulsion Gel (Rocket Trail)
- Aperture Laboratories (Antenna)
- Cake Sticker (Antenna)
- Companion Cube (Antenna)
- Personality Core (Antenna)
- PotatOS (Antenna)