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Crackdown 3: recensione

In ritardo rispetto a quanto annunciato, ecco il terzo episodio della serie Crackdown che, dal 2007, è una delle esclusive Microsoft che non si ricordano per un particolare e costante successo. A onor del vero bisogna dire che la serie non è nata sotto una buona stella, dal momento che il primo episodio era rimasto oscurato dalla presenza ingombrante dell’imminente rilascio della Beta Multiplayer di Halo 3. Nonostante ciò Crackdown è stato sia un successo dal punto di vista della critica che commerciale, riuscendo ad intercettare una corposa nicchia di giocatori entusiasti soprattutto del gameplay non lineare in cui svettava la possibilità di causare massicce e spettacolari distruzioni a scapito però di una storia vera totalmente assente. Mentre il primo episodio era andato abbastanza bene, il secondo era troppo simile al primo, risultando così un po’ troppo piatto e ripetitivo. Siamo ai giorni nostri e per la terza volta Microsoft Studios cambio il team di sviluppo affidando a Sumo Digital la realizzazione di Crackdown 3, sotto la direzione David Jones, creatore originale della serie.

Il giocatore assume di nuovo il ruolo di un agente geneticamente modificato e con super poteri appartenente all’Agenzia governativa. Dieci anni dopo gli eventi di Crackdown 2, un attacco terroristico da una fonte sconosciuta colpisce le città di tutto il mondo con un terribile blackout seguito da inondazioni. I superstiti trovano rifugio in una nuova città chiamata New Providence, controllata dalla misteriosa organizzazione Terra Nova diretta da Elizabeth Niemand, loro capo supremo. L’Agenzia viene rimessa in azione dopo la scoperta che l’attacco al mondo è stato lanciato proprio dalla città di New Providence e quindi obiettivo dei super-agenti sarà quello di smantellare Terra Nova.

Crackdown 3 mantiene il gameplay di base di Crackdown e Crackdown 2, caratterizzato da una mappa che presenta una rete di centri nevralgici che controllano New Providence e che il giocatore deve distruggere uccidendo il boss e demolendo la struttura per destabilizzare le infrastrutture che sorreggono la città. Noi potremo impersonare un Agente a scelta tra alcune tipologie con caratteristiche estetiche diverse, ma che non presentano nessuna differenza in termini di giocabilità, se non una piccola diversità nella progressione evolutiva del personaggio. Una scelta che non sarà definitiva perché, durante il gioco, troveremo delle stazioni che ci permetteranno di cambiare personaggio a cui saranno associati i livelli di abilità sbloccati analoghi a quelli del personaggio che lasceremo. Infatti, anche in questo terzo episodio, la crescita del nostro Agente si basa sul sistema “Skills for Kills” che permette ad ogni nostra azione compiuta di guadagnare punti che aumentano le cinque abilità a nostra disposizione: Forza, Armi, Esplosivi, Guida e Agilità. Quindi, usare armi diverse, utilizzare la nostra forza fisica, guidare differenti veicoli e raccogliere bonus sparsi nel gioco, tutto sarà utile per ottenere le sfere che aumentano le nostre abilità fondamentali per ogni livello del personaggio.

Crackdown 3 è un gioco d’azione open-world in cui non c’è una storia principale o una linearità di obiettivi da distruggere anche se tutto è connesso, per cui possiamo liberamente scegliere l’ordine con cui procedere nel gioco. Una ulteriore dimostrazione di questo è l’evoluzione dell’Agilità che esula molto da combattimenti e distruzioni dal momento che la si ottiene grazie a scalate di torri radio che si alternano a percorsi platform. Insomma il gioco ha un percorso libero che non segue una sceneggiatura ma che si autoalimenta grazie ad un mondo con estetica fantascientifica, di buone dimensioni e variegato grazie a grattacieli imponenti, crateri tossici e baraccopoli suburbane. Le missioni sono tutte abbastanza ripetitive e ruotano attorno ai combattimenti per la distruzione delle strutture nevralgiche di New Providence. Storie principali e contenuti opzionali possono essere risolti in circa 15 ore al massimo.

Lo stile grafico di Crackdown 3 non brilla particolarmente, giocando ancora sull’uso di un efficace cel-shading ma che non basta per rendere il gioco graficamente moderno e pieno di dettagli. Le uniche soddisfazioni visive vengono dai combattimenti e dalle esplosioni in cui un abile uso dei colori ed animazioni le rende assolutamente spettacolari.

Ma se fin qui abbiamo parlato della campagna single-player di Crackdown 3, altra cosa è l’attesa modalità multigiocatore Zona Demolizione, in grado di sfruttare l’elaborazione fisica nella piattaforma di Cloud Computing Azure di Microsoft per gestire combattimenti in cui quasi tutto l’intero ambiente può essere realisticamente fatto a pezzi. E l’introduzione di questa tecnologia sembra proprio esser stato il fattore che ha ritardato lo sviluppo ed il rilascio del gioco. Il comparto multigiocatore prevede due modalità. La prima è Caccia all’Agente, un Team Deathmatch in cui la conferma dell’uccisione avviene tramite raccolta del distintivo dell’avversario. La seconda è Conquista, una classica modalità in cui si controllano delle zone della mappa che cambiano posizione dopo un tot di tempo. A disposizione abbiamo tre mappe molto belle ed ampie che permettono a due squadre di 5 giocatori di distruggere totalmente gli ambienti grazie al supporto del Cloud Computing. Questa esperienza, nonostante qualche problema di connessione, è stata molto divertente ma onestamente non sono così sicuro che, nel 2019, sia strettamente necessario il sostegno della tecnologia in Cloud per ottenere questi risultati. Un velo di delusione c’è.

Per finire, Crackdown 3 purtroppo è uno dei titoli che Microsoft decide di non doppiare in italiano e la cosa ovviamente non ci rende felici, soprattutto perché in questo gioco di parlato ce n’è tanto e spesso si sovrappone a scene di combattimento molto rumorose.

Un videogioco non figlio dei nostri tempi. Nel 2007, questo gioco d’azione open-world ha creato una strada che molti hanno seguito e di cui Crackdown 3 non è la giusta evoluzione. Rimane un gioco divertente, spettacolare e da consumare, ma questo non basta nel 2019 per giustificare questo tipo di eroe e questo tipo di gameplay. E non credo nemmeno che l’uso del Cloud Computing sia valso i ritardi avuti.

Ubisoft rivela Special Operation 4 per Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands

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Ubisoft ha svelato i contenuti della Special Operation 4 per Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands, il nuovo e importante aggiornamento gratuito per il secondo anno di contenuti post-lancio del gioco.

La Special Operation 4 sarà disponibile da domani, 27 febbraio, per PlayStation 4, Windows PC e la famiglia di dispositivi Xbox One, tra cui Xbox One X. L’aggiornamento includerà la nuova modalità PvE Guerrilla, la nuova classe PvP Guastatore e molte altre funzionalità richieste dalla community.

Special Operation 4 per Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands 

La modalità Guerrilla amplia l’esperienza PvE del gioco con una sfida davvero unica, in grado di mettere alla prova la resistenza, le abilità e le tattiche dei giocatori. Da soli o con un team di massimo quattro Ghost, i giocatori dovranno difendere alcune posizioni chiave da ondate di membri del Cartello e della Unidad sempre più letali. Per ogni ondata completata, avranno la possibilità di acquistare e potenziare armi, abilità e accessori, grazie alle risorse ottenute dai nemici eliminati. Ogni scelta sarà determinante e la strategia sarà essenziale per superare questa sfida davvero impegnativa.

Oltre alla modalità Guerrilla, la Special Operation 4 introduce una vasta gamma di nuovi contenuti focalizzati sul PvP di Ghost War, tra cui:

  • Una nuova classe PvP: il Guastatore è una nuova opzione per la classe Supporto in grado di impiegare un drone specializzato che può lanciare mine “a concussione”. Queste mine riducono la resistenza dei giocatori, eliminandoli o rallentandone la corsa.
  • Due nuove mappe PvP.
  • Due nuovi eventi PvP:
    • Arms Race: i giocatori entrano in azione armati solo di pistola e sono costretti a esplorare la mappa alla ricerca di armi migliori.
    • Danger Zone: i giocatori vengono periodicamente bombardati con esplosioni ultrasoniche, che li costringono a muoversi in continuazione.

In linea con i precedenti aggiornamenti del secondo anno, Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands riceverà anche molte funzionalità e miglioramenti richiesti dalla community, tra cui impostazioni dell’ora per la modalità Campagna in giocatore singolo, una nuova notifica di emorragia in Ghost War, un’opzione per l’aggiunta della bussola nell’HUD nel PvE, oltre all’introduzione di sfide giornaliere della campagna con maggiori ricompense. Infine, l’Operazione Speciale 4 aggiungerà la nuova visuale Mappa di calore, grazie alla quale i giocatori potranno visualizzare i luoghi più visitati nelle Wildlands e scoprirne alcuni che potrebbero non aver mai visto prima.

Il Ghost Recon Wildlands Year 2 Pass offre sette giorni di accesso anticipato alla nuova classe di Ghost War, oltre all’esclusivo Active Duty Pack a partire da domani. Tutti gli altri giocatori potranno accedere alla nuova classe PvP dal 6 marzo. Per maggiori informazioni, visita ghostrecon.com.

Sviluppato dallo studio Ubisoft di Parigi*, Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands è uno sparatutto militare interamente giocabile da uno a quattro utenti in modalità cooperativa. I giocatori potranno scegliere liberamente come portare a termine le missioni in uno scenario dinamico che reagirà sempre alle loro azioni. Potranno agire in maniera furtiva di notte, entrare in azione all’alba o collaborare per eseguire un colpo sincronizzato, in grado di eliminare più nemici in un’unica sortita. Ma ogni scelta avrà delle conseguenze, perciò dovranno improvvisare o adattare le proprie strategie per completare con successo ogni missione. Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands Ghost War consente ai giocatori di provare l’esperienza in cooperativa definitiva attraverso alcune modalità 4v4. Con una serie di classi, mappe e modalità in costante espansione, Ghost War si focalizza su lavoro di squadra, strategia e intensi scontri tattici.

 

Metro Exodus: la recensione

Il franchise Metro deve la sua fama alla penna di Dmitry Glukhovsky che ha scritto il romanzo Metro 2033, ma soprattutto al successo dei giochi di A4 Games che hanno stimolato lo scrittore ad ampliare narrativamente la storia dei sopravvissuti nella metropolitana di Mosca. Metro Exodus è il terzo e, forse, ultimo capitolo della serie ed è ambientato esattamente a ridosso del finale del precedente Metro Last Light.

Ritroviamo Artyom, il protagonista della saga, che, sempre più convinto che esista vita al di fuori della metropolitana di Mosca, trova finalmente la conferma della sua idea fissa e grazie ad un treno soprannominato Aurora, attraverserà la Russia alla ricerca dei sopravvissuti insieme alla moglie Anna e al colonnello Miller, capo degli Spartani e padre di Anna, già personaggi centrali dei precedenti episodi. Il lungo viaggio, e quindi il nostro gioco, durerà un anno e, guarda caso, sarà composto da 12 capitoli che porteranno Artyom in numerose località, ognuna rappresentata da una diversa stagione ambientale.

Lo scostamento narrativo di Metro Exodus rispetto alle storie dei precedenti capitoli è il coinvolgimento di Anna nell’evoluzione della storia e dei comportamenti di Artyom. Il suo punto di vista sarà per Artyom lo stimolo per lanciarsi in ogni missione e, al suo ritorno, per discutere sul futuro che li attende. Non più un uomo solitario che si batte per finire la missione subito pronto per un’altra ma un viaggio a più voci umanizzato dalla presenza della moglie e da altri compagni che arricchiscono il comparto narrativo.

Una sceneggiatura portante

Metro Exodus

A4 Games utilizza una ricca sceneggiatura non solo per dare più respiro alla storia, ma soprattutto per alternare l’obiettivo primario con missioni secondarie che contribuiscono a sostenere l’idea che Metro Exodus possa in qualche modo esser considerato un FPS Open-World.

In realtà non ci sono dubbi, siamo lontani dalle mappe aperte di alcuni giochi e A4 Games ne è furbescamente consapevole, avendo disegnato alcune aree solamente molto grandi ma linearmente attraversabili grazie a molteplici missioni che ce le fanno sembrare totalmente aperte. Certo, queste aree e le relative ambientazioni, ci portano lontano dalle atmosfere claustrofobiche dei tunnel della metropolitana a cui ci hanno abituati i due precedenti capitoli e sicuramente a molti giocatori questo mancherà. Ma, questo nuovo mondo esterno ed i relativi abitanti sono splendidi e riccamente dettagliati. Grazie a texture, modelli ed animazioni di alta qualità il mondo distrutto dal disastro nucleare ci viene presentano in un modo sorprendente. E l’impegno maniacale nei dettagli si riflette in ogni aspetto del gioco.

Come da tradizione Metro

Chi ha giocato ai due precedenti episodi sarà contento di sapere che il gameplay non è stato cambiato ma sicuramente migliorato nelle sue componenti base. Anche Metro Exodus vive l’alternanza di scontri a fuoco frenetici con sequenze stealth che ci vedono avanzare tra i nemici pulendoci la maschera, cambiarne il filtro, usare l’accendino e lanciare coltelli per non esser scoperti. Ma in questo episodio il nostro equipaggiamento è salito di livello, in termini sia di contenuti che di qualità della personalizzazione.

Le armi sono complessi esempi di ingegneria fai-da-te che assomigliano a vere e proprie armi da fuoco. Ogni miglioramento è fatto per riflettersi in maniera autentica sulle prestazioni dell’arma e sul risultato che si ottiene. La possibilità di utilizzare lo zaino per poter migliorare al volo un’arma è estremamente gratificante. Così come l’uso di banchi da lavoro per più complessi lavori di crafting. Insomma, che sia una, pistola, un fucile da caccia o il potente Tikhar ad alimentazione pneumatica, la quantità di personalizzazione è a dir poco impressionante. Alla varietà di armi fa da contraltare la scarsità di munizioni che alza il livello di tensione del gioco, costringendoci ad alternare le strategie di attacco per raggiungere gli obiettivi.

Purtroppo però, nel solco della tradizione, anche Metro Exodus vede nell’IA dei nemici il vero “punctum dolens”. Sembra incredibile, è dal primo episodio che questa critica è stata la più sottolineata e, anche in questo capitolo nulla o poco, molto poco, è stato fatto per migliorare questo problema. Da una parte, in spazi più piccoli e ristretti, la maggior parte dei combattimenti riescono a offrire abbastanza tensione e relativa difficoltà. Dall’altra, negli spazi più aperti, solo quando i nemici hanno una linea di vista su di noi cominciano ad ingaggiarci ma, se rimaniamo nascosti per qualche secondo, sembra proprio che si dimentichino della nostra presenza dandoci la possibilità di avvicinarci sino a un metro senza che si muovano o ci sparino.

Ambientazioni spettacolari

Metro Exodus gioco

Come accennato in precedenza, il livello di dettaglio con cui 4A Games ha disegnato i livelli di Metro Exodus è così elevato e superbo che, spesso, portano il giocatore a camminare invece che correre per poter apprezzare i dettagli più sottili e per esplorare ogni ambiente alla ricerca di oggetti e obiettivi nascosti. Merito di questo va sicuramente anche all’uso sapiente degli effetti speciali che animano gli ambienti rendendoli incredibilmente realistici.

Metro Exodus è un gioco non privo di difetti ma che sa come farsi amare. Intanto è uno degli ormai rari FPS Single-Player con una storia lunga e profonda. Il tutto immerso in ambienti splendidi e con uno dei migliori sistema di crafting delle armi che si sia mai visto. Per contro, resta aperto il problema dell’IA dei nemici e qualche bug che ne abbassano il giudizio finale. Ciononostante, la combinazione unica di una storia robusta ed un gameplay coinvolgente, rendono Metro Exodus una esperienza survival-horror assolutamente da provare per gli amanti degli sparatutto.

 

God Eater 3: la recensione

La serie videoludica Monster Hunter ha riscosso enorme successo in ogni angolo del mondo e creando un sottogenere videoludico praticamente unico: com’è normale che sia, però, l’accoglienza più grandiosa è sempre stata quella della madrepatria, ovvero il Giappone, con tanto di eventi dedicati e incredibili installazioni a tema.

Non bisogna dunque stupirsi se è sempre dal Giappone che arrivano titoli “estremamente ispirati” a Monster Hunter, come del resto accaduto per l’occidentale Diablo e la sua legione di diablo-like, o diablo-clone, che dir si voglia.

God Eater 3 fa esattamente parte di quella categoria di giochi: un brand nato su e per piattaforme portatili (PSP e in seguito anche smartphone) che è riuscito a trovare una propria autonomia e ritagliarsi una buona fetta di appassionati. Il terzo capitolo principale della saga (esistono anche alcuni spin-off, remastered e riedizioni) sbarca invece su PlayStation 4 e ambiente Windows, senza quindi passare per l’ormai anziana piattaforma portatile di casa Sony.

La scelta è senza dubbio interessante ed ha aperto nuove possibilità di sviluppo e miglioramento; purtroppo, però, buona parte delle occasioni sono andate sprecate.

God Eater 3 è un titolo che concede maggior spazio alla narrativa rispetto alla lontana famiglia di giochi Monster Hunter, alleggerendo la componente parametrica e grinding per avvicinarla a quella di un “classico” Action JRPG. Si tratta di una scelta comprensibile e che anzi, potrebbe attrarre tutta quella fetta di pubblico intimorita dal terrificante volume di time-consuming normalmente richiesto dai giochi Capcom, specialmente per l’endgame.

God Eater 3

Nonostante entrambe le produzioni provengano da suolo nipponico, non è sbagliato affermare che God Eater 3 è “più giapponese” di Monster Hunter. Questo purtroppo non si rivela essere un complimento in senso assoluto, dato che tanto per narrativa, quanto per design di personaggi e creature nemiche – gli Aragami – il risultato finale è sì gradevole, ma anche estremamente banale, poco ispirato.

A una trama leggera e senza troppe pretese come quelle dei Monster Hunter (che riescono comunque a giustificare la presenza, l’habitat e il comportamento di ogni “mostro” ingame) God Eater 3 ha sostituito un setting post-apocalittico con basi di partenza interessanti, che crescono e si sviluppano su clichè e stereotipi talmente scolastici da far storcere il naso spesso e volentieri anche a chi non disdegna questo genere di produzioni. Per fortuna è possibile saltare a piè pari tutti i filmati di gioco, per cui la stucchevolezza di certe scene può essere aggirata senza che il gameplay ne risulti in qualche modo limitato.

God Eater 3

Ad aggravare la situazione è l’identità del protagonista, avatar personalizzabile dal giocatore in una buona quantità di particolari, ma che per questa ragione risulta privo di qualunque carisma e linea di dialogo, relegando gli scambi di battute ai personaggi secondari e limitandosi a muovere la testa in maniera poco credibile; la qualità mediocre delle animazioni dei modelli e un labiale a volte inspiegabilmente assente non aiutano l’immedesimazione, nonostante l’ottimo lavoro svolto in sede di doppiaggio inglese e giapponese.

God Eater 3 raccoglie a piene mani l’eredità portatile dei suoi predecessori: la grafica e le già citate animazioni non rendono giustizia all’ottava generazione videoludica. Le ambientazioni sono poche, vuote e piuttosto anonime, malamente “rallegrate” dalla presenza di alcuni Aragami dal design piacevole, ma a loro volta vittima di troppi reskin nel corso dell’avventura.

God Eater 3 God Eater 3

Reale punto di forza di God Eater 3 si rivela il gameplay, che come già detto è più leggero e dinamico rispetto a quello di un classico Monster Hunter: non è necessario scoprire informazioni sugli avversari, le creature ostili non presentano pattern comportamentali complessi e da apprendere, la durata media di una missione difficilmente supera il quarto d’ora e l’intelligenza artificiale dei compagni di squadra permette di apprezzare il gioco nella sua interezza anche senza amici con cui giocare.

Le armi, trick-weapon chiamate God Arc, sono numerose e con moveset molto diversi tra loro; sarà possibile equipaggiare contemporaneamente una lama per il corpo a corpo, un’arma da fuoco per gli attacchi a distanza e uno scudo per scattare in avanti e deflettere i colpi. Ogni arma è personalizzabile con le abilità passive ottenute al termine delle missioni in forma di drop e avrà il suo personale albero di potenziamenti per essere trasformata in uno strumento offensivo più potente.

L’uso degli oggetti risulta fondamentale man mano che si avanza nel gioco: God Eater 3 offre una curva di difficoltà ben pensata, con giusto il classico picco di fine campagna, unica sezione in cui sarà effettivamente necessario ripercorrere missioni già svolte per ottenere denaro e risorse per rinforzarsi e ottimizzare la propria build di equipaggiamento e abilità.

God Eater 3

Oltre alle missioni standard (divise in obbligatorie e opzionali, leggermente più difficili) è possibile partecipare a Missioni d’Assalto, veri e propri raid a otto giocatori che richiederanno ai partecipanti di abbattere un potente Aragami Cinereo con solamente cinque minuti a disposizione; inutile dire che i premi di questa modalità saranno estremamente ghiotti e giustificheranno l’impegno profuso.

Non si può negare che, rispetto ai titoli precendenti, qualche passo avanti God Eater 3 l’abbia fatto: la meccanica della Divorazione, chiave del successo durante gli scontri con i “boss” di ogni missione, è adesso molto più immediata e attivabile anche durante i movimenti a mezz’aria; anche la possibilità di scattare in avanti impugnando lo scudo consente movimenti molto più rapidi all’interno delle mappe e durante gli inseguimenti delle creature ferite e in fuga.

Sono stati anche inseriti i già menzionati Aragami Cinerei, entità più potenti delle loro controparti “classiche”, in grado di attivare a loro volta la Burst Mode tramite Divorazione, fino ad ora prerogativa dei protagonisti, ovvero i God Eater da cui la saga prende il nome; nel caso in cui la Divorazione vada a segno, l’Aragami Cinereo entrerà in uno stato di berserk, con nuove mosse e un potere offensivo maggiore.

God Eater 3

Tutto questo sarà senza dubbio benvenuto agli occhi dei fan della saga e garantisce decine d’ore di divertimento, accompagnate da una narrazione senza troppe pretese: purtroppo, God Eater 3 rimane un gioco strutturalmente vecchio, legato a un binding tasti e strutturazione di mappe e missioni tipiche dei giochi portatili / mobile… e l’imminente rilascio di Iceborne, prima espansione di Monster Hunter World, abbassa ulteriormente le chance che questo titolo ha di accaparrarsi parte degli aficionados del titolo di casa Capcom, infinitamente più complesso e profondo, oltre che esteticamente più curato.

Rimane un prodotto valido e potenziale alternativa “casual” (ma non troppo) alla caccia di mostri in compagnia di gatti antropomorfi, ma tra il prezzo pieno e la finestra di lancio infelice, si può solo sperare che God Eater 3 sia il trampolino di lancio per la rinascita del brand su piattaforme di gioco casalinghe.

Monster Jam Steel Titans: svelata la data d‘uscita

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Alla vigilia di uno dei più grandi eventi delle Monster Jam World Finals, THQ Nordic e Feld Entertainment hanno oggi svelato che Monster Jam Steel Titans sarà presto disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One (inclusa Xbox One X).

Il gioco è completo di tutti i truck, atleti, stadi e acrobazie che rendono Monster Jam il nome più IMPORTANTE nelle corse fuoristrada ed è ora possibile effettuare il pre-order! Monster Jam Steel Titans sarà disponibile in tutto il mondo il 25 giugno 2019.

Ecco il trailer di annuncio di Monster Jam Steel Titans:

Effettua il pre-order di Monster Jam Steel Titans qui:

“Dalla straordinaria grafica fino all’ultra-realistica fisica dei veicoli, stiamo offrendo la più autentica esperienza di Monster Jam disponibile ad oggi”, ha dichiarato Jeff Bialosky, Vice President of Licensing & Retail Development, Feld Entertainment. “Siamo entusiasti di poter offrire Monster Jam Steel Titans ai nostri fan a giugno, permettendo loro di provare cosa vuol dire essere al volante di un truck di Monster Jam dopo le nostre Monster Jam World Finals 2019 a maggio.”

“Il nostro team di Rainbow Studios ha lavorato instancabilmente con i nostri partner di Feld Entertainment per esaudire il desiderio di tutti i fan di mettersi alla guida del loro truck di Monster Jam preferito”, ha dichiarato Chris Gilbert, CEO presso Rainbow Studios. “Io, per esempio, eseguirò impennate e salti mortali su El Toro Loco, a giugno!”

Monster Jam Steel Titans porta i fan oltre lo stadio, permettendo loro di acquisire quello che serve per allenarsi e alla fine competere come i loro atleti reali preferiti di Monster Jam. Tutti i truck, gli atleti, le acrobazie e gli stadi sono presenti in un unico gioco! Sviluppato da Rainbow Studios di THQ Nordic, le competizioni di Monster Jam Steel Titans comprendono: Racing Racing, 2 Wheel Skill ChallengesTM, Freestyle, Waypoint Racing, Circuit Racing e Timed Destruction.

Monster Jam Steel Titans Pre-order digitali

I fan che effettueranno il pre-order digitale di Monster Jam Steel Titans tramite il Sony PlayStation Store e il Microsoft Store riceveranno immediatamente tre fantastici truck di Monster Jam appena scaricheranno il gioco! Inizia alla grande e prosegui alla grande – proprio come i tuoi campioni preferiti!

Monster Jam Steel Titans Pre-order per l’edizione fisica

I fan che effettueranno il pre-order di Monster Jam Steel Titans, presso retailer selezionati, riceveranno il truck Gold Monster Jam!
Collector’s Edition!

I fan di Monster Jam potranno espandere la loro collezione con la Monster Jam Steel Titans Collector’s Edition, disponibile solo presso retailer selezionati. La Collector’s Edition include il truck Gold Grave Digger, in edizione limitata in scala 1/24!

A proposito di Monster Jam

Monster Jam è l’evento live ricco di azione su quattro ruote, in cui piloti di livello mondiale gareggiano in competizioni di monster truck e freestyle. La continua espansione globale del marchio comprende ora eventi in 56 città internazionali in 30 paesi, oltre a giocattoli e abbigliamento di Monster Jam, occhiali da vista e molto altro! Monster Jam presenta i truck più riconoscibili al mondo tra cui Grave Digger, Max-Dä, El Toro Loco, Monster Mutt e molti altri.

Age of Wonders: Planetfall in arrivo il 6 agosto

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Paradox Interactive ha oggi annunciato nuovi dettagli su Age of Wonders: Planetfall. Il titolo strategico sci-fi di prossima uscita, e successore della serie dei Triumph Studios, Planetfall sarà disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC il 6 agosto 2019.

In Age of Wonders: Planetfall, i giocatori esploreranno i resti di Star Union, un tempo un vasto impero che collegava migliaia di mondi, ma la sua gente è stata poi lasciata isolata e bloccata dopo il Crollo. Centinaia di anni dopo, l’isolamento ha portato alla formazione di fazioni divergenti che l’obiettivo di ricostruire il mondo come meglio credono.

Ecco di seguito il nuovo story trailer, disponibile da oggi, che mostra la fazione dei Vanguard mentre fanno ritorno al loro vecchio impero per la prima volta:

“È ufficiale: il conto alla rovescia ha inizio! Non vediamo l’ora di offrire la miglior esperienza di Age of Wonders: Planetfall ai fan”, ha dichiarato Lennart Sas, CEO presso Triumph Studios. “È un progetto imponente, ma sono fiducioso del nostro team e so che i giocatori adoreranno questo gioco.”

Emergi dall’oscura era cosmica di un impero galattico caduto, per costruire un nuovo futuro. Costruisci un impero con una delle sei fazioni, che vanno dal militante Vanguard alle amazzoni dei dinosauri e ai cyborg-zombi dell’Assembly. Prova le missioni di ciascuna fazione usando l’ingegno, la forza militare e la diplomazia, esplorando le rovine planetarie e incontrando altri sopravvissuti mentre la storia di una civiltà distrutta si dipana. Combatti, costruisci, negozia e avanza tecnologicamente in un percorso verso l’utopia in una profonda campagna single player, su mappe schermagliate casuali e contro amici in multiplayer.

E’ ora possibile effettuare il pre-order del gioco che sarà disponibile in Standard edition, Deluxe Edition e Premium Edition. Ogni edizioni avrà i suoi contenuti personalizzati.

Bonus disponibili con il Pre-Order (per tutte le edizioni):

  • Paragon Noble Cosmetic Pack – Porta un po’ di moda fino all’ultima frontiera!

Contenuti della Deluxe Edition:

  • Bravado Bundle Cosmetic Pack – Nulla dice “Siamo qui per ricostruire la società a nostra immagine” come una vera bandana.
  • Spacerpunk Cosmetic Pack – Il tuo stile non sarà conforme alle regole di una società galattica caduta!
  • Infested Worlds Scenario Planet – Sopravvivi in un mondo colpito da una flora e una fauna aliene dominate dalle fazioni di Kir’ko!

Contenuti della Premium Edition:

  • Age of Wonders Planetfall: Premium Edition include sia i contenuti della Deluxe Edition che il Season Pass, che offre ai giocatori l’accesso a tre espansioni imminenti e una ricompensa istantanea specifica per piattaforma.

La Special Operation 4 di Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands

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Ubisoft ha annunciato la Special Operation 4, quarto e ultimo aggiornamento del secondo anno di contenuti post-lancio di Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands. La Special Operation 4 verrà distribuita con un aggiornamento gratuito su tutte le piattaforme il 27 febbraio, e introdurrà una nuova modalità PvE, nuovi contenuti PvP per i giocatori, funzioni richieste dalla community e molto altro ancora.

Maggiori dettagli sull’aggiornamento saranno rivelati nei prossimi giorni.

Informazioni sul gioco:

Lanciato nel 2001 tra il plauso della critica e dei fan del mondo di Tom Clancy, la serie Ghost Recon ha da allora coinvolto 30 milioni di giocatori grazie a titoli rivoluzionari ed è diventato il brand Tom Clancy di maggiore successo sull’ultima generazione di console e PC. Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands porta la serie al prossimo livello, con un episodio progettato interamente per una nuova generazione, che offre un mondo aperto, immenso e visivamente sbalorditivo, giocabile per la prima volta in modalità cooperativa da quattro giocatori.

Informazioni su Ubisoft:

Ubisoft è un gruppo leader in tutto il mondo nella produzione, pubblicazione e distribuzione di software d’intrattenimento interattivo ed è in continua crescita grazie ad una gamma di prodotti di successo, tra cui figurano Assassin’s Creed, Just Dance, Tom Clancy’s, Rayman, Far Cry e Watch Dogs. I team di sviluppo e le filiali commerciali di Ubisoft sono costantemente impegnati nel creare esperienze di gioco originali e memorabili su qualsiasi piattaforma, come console, smartphone, tablet e PC. Per l’anno fiscale 2017/18 Ubisoft ha realizzato un fatturato di 1,732 milioni di Euro. Per maggiori informazioni consulta il sito: https://www.ubisoft.com/it-it/.

Ubisoft svela i piani per Trials Rising

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Ubisoft ha svelato i suoi piani post-lancio per Trials Rising, il nuovo titolo dell’avvincente serie di Trials. I contenuti post-lancio di Trials Rising includeranno il Trials Rising Expansion Pass, oltre a una serie di Eventi gratuiti e Stagioni, che daranno la possibilità ai giocatori di accedere a nuovi contenuti e mantenere sempre viva la competizione. Trials Rising sarà disponibile in tutto il mondo dal 26 febbraio 2019 per PlayStation 4, Nintendo Switch, Windows PC e la famiglia di dispositivi Xbox One, tra cui Xbox One X.

Con il Trials Rising Expansion Pass, i giocatori avranno l’opportunità di immergersi in nuove ed emozionanti ambientazioni negli Stati Uniti e nell’emisfero meridionale.

Il Trials Rising Expansion Pass include:

  • Trials Rising Sixty Six – Expansion I: percorri e schiantati lungo la Route 66 per provare tutto lo splendore della terra delle opportunità con nuovi tracciati. Ispirandosi a uno degli sport preferiti dagli americani, il football, questo DLC include alcuni oggetti a tema, come casco, maglietta, pantaloni e scarpe da football, che consentiranno ai giocatori di tagliare il traguardo nei panni di un autentico giocatore di football.
  • Trials Rising Crash & Sunburn – Expansion II: scendi al di sotto dell’equatore per scoprire tutte le meraviglie dell’emisfero meridionale. Sfreccia dalle epiche montagne ricoperte di foreste del Perù fino alle lande ghiacciate dell’Antartide con due nuove moto, che introdurranno nuove possibilità di gioco, sfide e un completo da esploratore.
  • Stuntman Rider Pack: sfida le leggi della gravità e vola attraverso alcuni cerchi di fuoco con lo Stuntman Rider Pack, in cui potrai indossare un vistoso costume da stuntman e guidare la moto Engraved Retro, per dimostrare che nessun ostacolo potrà fermarti.
  • Samurai Item Pack: sfreccia sotto la guida degli spiriti degli antichi samurai, grazie ad alcuni oggetti per la personalizzazione che consentiranno di distinguersi maggiormente durante le prove.

Trials Rising si basa sulla competizione, perciò non perderti le quattro stagioni, in cui sarà possibile accedere a nuove pose, animazioni e oggetti per la personalizzazione per la propria moto e il pilota, oltre agli eventi stagionali, come Pasqua. All’orizzonte ci saranno anche sfide settimanali che forniranno alcuni obiettivi in grado di ricompensare i giocatori con valuta di gioco e premi a tempo limitato. Le sfide saranno rinnovate ogni settimana.

Ubisoft RedLynx, uno studio con sede a Helsinki, in Finlandia, è tornato con Trials Rising per offrire il più grande e avvincente seguito del franchise mai creato, combinando il suo celebre gameplay con un nuovo stile grafico, ancora più competizione e un’azione davvero coinvolgente, oltre a nuove caratteristiche. Il gioco è stato sviluppato in collaborazione con gli studi di Ubisoft Kiev (Ucraina) e Ubisoft Odessa (Ucraina).

È ora possibile prenotare la Standard e la Gold Edition del gioco. La Standard Edition di Trials Rising include solo il gioco base, mentre la Gold Edition include il gioco base e l’Expansion Pass con due espansioni principali, due pacchetti di personalizzazione, alcune moto divertenti e molto altro per un prezzo di 40 €. Prenotando il gioco sarà anche possibile ottenere come bonus il Jungle Rider Pack, in cui i giocatori potranno sfrecciare con un costume da gorilla e una moto in stile mimetico, e il Wild West Rider Pack, che include un completo da cowboy e un fanale in stile rodeo. Ogni pacchetto include cinque oggetti per il proprio pilota e uno per la moto.

Fifa 19 celebra la Uefa Champions League

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FIFA 19 CELEBRA LA UEFA CHAMPIONS LEAGUE CON DYBALA, NEYMAR E DE BRUYNE – Più di 55 milioni di partite di UEFA Champions League giocate in FIFA 19, in oltre 180 Paesi del mondo

EA SPORTS FIFA 19 celebra il grande calcio mondiale a pochi giorni dall’inizio degli Ottavi di Finale della UEFA Champions League. È infatti stato annunciato un nuovo contenuto dedicato a tre dei possibili vincitori dell’ambito trofeo: NeymarKevin De Bruyne e Paulo Dybala.

A partire da oggi, tutti i giocatori di FIFA potranno godere del bonus a patto che si stiano collegando per la prima volta a FUT, indipendentemente da quando hanno comprato il gioco: potranno creare la loro primissima squadra e inserire nella propria rosa uno di questi tre campioni “in prestito “ per i primi 10 match. In più riceveranno altri contenuti FUT 19 firmati UEFA Champions League, inclusi 4 speciali kit e 5 giocatori con Overall fino a 85*.

Le edizioni Champions e Ultimate su PlayStation 4, Xbox One e PC offrono ulteriori contenuti rispetto all’edizione base: pacchetti Jumbo Premium FUT, Neymar e Cristiano Ronaldo in prestito per un determinato numero di partite e una speciale edizione dei kit FUT disegnati dagli artisti che hanno firmato la colonna sonora del gioco.

Con più di 55 milioni di partite di UEFA Champions League giocate in oltre 180 Paesi, gli appassionati hanno potuto prendere parte a questo torneo giocando centinaia di partite.

PES 2019: disponibile Data Pack 4.0

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Konami Digital Entertainment B.V. ha annunciato oggi la disponibilità del Data Pack 4.0 di PES 2019 per le piattaforme PlayStation 4, Xbox One e PC STEAM.

Il Data Pack 4.0 include il Celtic Park, lo stadio del Celtic Glasgow – la squadra campione in carica del campionato scozzese – e l’Ibrox, lo stadio dei Glasgow Rangers. Entrambi gli impianti di gioco sono stati riprodotti in ogni minimo dettaglio e sono disponibili nelle modalità diurna e notturna.

Oltre agli stadi, questo contenuto scaricabile gratuito include più di 70 visi dei giocatori aggiornati (tra cui spiccano anche alcuni dei più grandi talenti della Ladbrokes Premiership, la prima divisione del campionato scozzese di calcio) il nuovo completo da gioco della Nazionale Thailandese e gli scarpini da gioco aggiornati dei celebri marchi Nike, adidas, Puma, Joma e Umbro.

La disponibilità del Data Pack 4.0 fa seguito all’annuncio di ieri relativo all’inclusione in myClub delle tre grandi leggende del calcio italiano e internazionale: Francesco Totti, Hidetoshi Nakata e la stella sudcoreana Park Ji-Sung. Questi tre giocatori saranno disponibili nelle campagne del mese di febbraio.

Francesco Totti ha vinto il Campionato del Mondo di Calcio del 2006 con la Nazionale Italiana e ha giocato per tutta la sua carriera nella Roma, club della sua città natale con cui si è aggiudicato uno scudetto e due Coppe Italia. Totti si è ritirato dal calcio giocato nel mese di maggio del 2017 e da quel momento non è più apparso all’interno di PES.

PES 2019 LITE è disponibile per il download gratuito nelle versioni PC e console, la versione completa è disponibile per le piattaforme PlayStation®4, Xbox One™, PC STEAM e per dispositivi mobile tramite Google Play e Appstore. Philippe Coutinho è l’ambasciatore mondiale e l’atleta raffigurato sulla copertina della edizione standard di PES 2019. A David Beckham è dedicata, invece, la copertina dell’Edizione Speciale che include dei bonus aggiuntivi myClub.