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World of Final Fantasy, la recensione: quando si celebrano le origini

World of Final Fantasy – Due dei più grandi rischi che una saga longeva può trovarsi ad affrontare nel corso degli anni sono l’autocelebrazione e l’autocitazionismo incontrollati: come ogni prodotto autoriale, è sacrosanto che si mantengano dei “marchi di fabbrica”, dei simboli, dei punti fermi riconoscibili da chiunque, fan o meno. Il problema si presenta quanto una tale reiterazione di parametri uccide l’innovazione o, semplicemente, appiattisce la voglia del/i creatore/i di mettersi alla prova.

World of Final Fantasy

Final Fantasy è una serie di titoli GDR sviluppati e distribuiti per le console più disparate, sotto le forme più diverse e nell’arco di trent’anni di storia. Nel bene e nel male, nei successi e nei fallimenti, non si può negare che la saga si sia costantemente evoluta e che Square (ormai Square Enix) non si sia mai tirata indietro davanti a investimenti ed esperimenti arditi.

World of Final Fantasy fu annunciato durante la conferenza E3 del passato 2015 e da allora e fino al suo rilascio è sempre riuscito a far parlare di sé. Oltre all’inconfondibile mano di Tetsuya Nomura nella realizzazione dei due protagonisti, l’estetica delle creature del mondo del mondo di Grymoire è stata affidata a Yasuhisa Izumisawa, il quale è riuscito ad affiancare all’ormai classico design “a là Kingdom Hearts” una grafica chibi coloratissima, dal tratto morbido ma pur sempre iconico, adatta sia ai più giovani che agli appassionati di vecchia data.

World of Final Fantasy

Molte delle critiche mosse a World of Final Fantasy, infatti, erano rivolte al suo probabile approccio troppo semplicistico e infantile, fin troppo in contrasto con quanto trasmesso dall’imminente Final Fantasy XV, titolo dai toni indubbiamente più scuri e maturi. Se la differenza fra le due opere è innegabile, World of Final Fantasy riesce comunque a scagionarsi da ogni altra accusa fin dalle prime ore di gioco.

World of Final Fantasy

Il tocco di Nomura è forse un po’ troppo calcato nelle fasi iniziali del titolo, con costanti, martellanti strizzatine d’occhio ai Kingdom Hearts che potrebbero in effetti far dubitare che World of Final Fantasy possa costruirsi un’identità autonoma e riconoscibile. Per fortuna, ogni dubbio viene meno quando l’eccellente tutorial presenta al giocatore il sistema di gestione, cattura ed evoluzione dei Miraggi. Sicuramente l’ispirazione agli intramontabili Pokémon ci ha messo uno zampino, forse anche due, anche se in realtà il gameplay si avvicina più a un titolo Digimon per via delle evoluzioni reversibili, alcune delle quali determinate dal possesso di particolari oggetti chiave.

World of Final Fantasy

Il sistema di combattimento riprende lo stile old-school della saga, pur svecchiandolo con maestria: gli incontri casuali e gli scontri a turni, infatti, si affiancheranno a battaglie velocizzabili e ad un sistema di gestione di inventario e creature certamente massiccio e (almeno inizialmente) macchinoso per i neofiti, ma senza dubbio più funzionale rispetto ai Final Fantasy della vecchia guardia.

Il party del giocatore sarà composto dai due protagonisti, i fratelli gemelli Reynn e Lann, e da altre quattro creature. I sei membri della squadra vengono suddivisi in due pile, ciascuna composta da un personaggio di taglia grande alla base, di taglia media al centro e di taglia piccola in cima; in base alla forma scelta per i protagonisti, essi possono ricoprire il ruolo di taglia media o grande e, in base a ciò, la composizione della pila deve ovviamente essere modificata. Le due squadre così composte possiederanno i punti ferita, i punti abilità e le statistiche sommati di ciascun membro ed anche le abilità, le debolezze e le resistenze, come se la pila fosse un’unica creatura.

World of Final Fantasy

L’aspetto fiabesco e tondeggiante di World of Final Fantasy non deve quindi trarre in inganno: il combat system è tanto semplice da comprendere quanto sfaccettato e malleabile, dato che in base alle abilità e alla tipologie dei Miraggi impiegati, la pila risultante potrà impiegare abilità fisiche e magiche differenti. Inoltre, non va dimenticata una fondamentale variabile tattica, ovvero la stabilità della piramide creata dal giocatore: i colpi subiti e inferti, infatti, posseggono tutti una forza destabilizzante che, superato il valore di equilibrio della pila, la farà crollare, rendendo più vulnerabili i singoli componenti… E ciò vale sia per i nemici che per gli alleati. Oltre i vari poteri elementali, status alterati e combinazioni di creature, quindi, il giocatore dovrà tenere in considerazione questa nuova meccanica, in grado, da sola, di rovesciare le sorti di uno scontro da un momento all’altro.

World of Final Fantasy

Il livello di sfida medio era un altro elemento di preoccupazione per i giocatori meno giovani, timorosi di trovarsi davanti uno spin off della saga sì carino, si ispirato, ma troppo semplice e dunque noioso. Fortunatamente, così non è stato: il sistema di combattimento già discusso è affiancato da una gestione della difficoltà magistrale, un tutorial semplice, efficace e divertente e scontri avvincenti, tattici ma mai frustranti, a patto di dedicare un minimo di tempo al potenziamento e alla cattura dei Miraggi. Il party non potrà infatti esser mantenuto in pianta stabile e ci si dovrà adattare alle sfide incombenti combinando abilità e tipi di creature più adatti… Per quanto il bestiario sia sufficientemente ampio da far contenti praticamente tutti, grazie alla presenza di pressocché ogni creatura iconica della saga, realizzata ed animata in maniera ineccepibile.

World of Final Fantasy

Ciò che può effettivamente deludere, in World of Final Fantasy, è la consistenza della trama in sé. La durata media del titolo è più che soddisfacente, visto che la sola modalità storia occuperà oltre 30 ore e puntare al completismo ne aggiunge almeno un’altra decina; purtroppo o per fortuna, la presenza di moltissimi personaggi storici della serie videoludica relegherà la maggior parte di essi al ruolo di semplici comparse.

Riuscire a conciliare, in una storia originale, ambientazioni e figure di mondi, tempi, narrazioni diverse è cosa ardua, e World of Final Fantasy riesce egregiamente nell’impresa: è facile affezionarsi a Reynn e Lann, nonostante la loro scarsa caratterizzazione e il design anonimo non aiutino a lasciare un segno nel cuore dei giocatori più adulti; le missioni secondarie concedono una boccata d’aria agli eroi comprimari e danno loro maggior spazio “sul palco”, spazio che però rimane assai limitato e relegato a eventi opzionali e poco importanti, seppur piacevoli da vivere.

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Il comparto musicale del gioco è stato composto da Masashi Hamauzu, che è stato in grado di riarrangiare abilmente musiche “tradizionali” e nuove tracce originali, per quanto la traccia principale degli scontri (nonché quella che i giocatori ascolteranno per la maggior parte del tempo) risulti incredibilmente sottotono rispetto alla qualità complessiva delle soundtrack. Infine va segnalato che, nonostante fosse disponibile all’interno della Demo Esplorativa, l’originale doppiaggio giapponese di World of Final Fantasy è un DLC, al momento recuperabile solo all’interno della Day One Edition (digitale o retail) e della Collector’s Edition (disponibile solo in versione fisica) del titolo, anche se l’ottimo doppiaggio inglese non fa soffrire particolarmente tale assenza.

World of Final Fantasy

World of Final Fantasy è un eccellente punto di equilibrio tra presente e passato della saga trentennale, con un gameplay profondo ma intuitivo e un design chibi ma pieno di cura per i particolari. Gli appassionati di Final Fantasy (e, perché no, anche delle prime tre generazioni Pokémon) non dovrebbero farsi ingannare dalle apparenze e dare un’occasione a questo titolo, che offre un potenziale di divertimento notevole anche per chi ha ormai qualche primavera sulle spalle, il tutto condito da siparietti sì “fumettosi”, ma che lasciano spazio anche a battute brillanti e citazioni da veri intenditori.

Dishonored 2: nuovo video “Il libro di Karnaca”

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Guarda il nuovo contribito video dedicato a Dishonored 2, l’atteso secondo capitolo. Il nuovo contributo si intitola “Il libro di Karnaca”

Dishonored 2 arriva in tutto il mondo l’11 novembre su PlayStation 4, Xbox One e PC. Prenotatelo subito per iniziare a giocare un giorno prima dell’uscita ufficiale.

Vesti nuovamente i panni di un assassino soprannaturale in Dishonored 2, il nuovo capitolo dell’acclamata serie Dishonored di Arkane Studios, in uscita in tutto il mondo l’11 novembre 2016 per PlayStation 4, Xbox One e PC.

Delilah, una folle strega esperta in magia nera, ha strappato il trono all’Imperatrice Emily Kaldwin, gettando nel caos l’impero delle isole. Nei panni di Emily Kaldwin o Corvo Attano, lascia le leggendarie strade di Dunwall per raggiungere Karnaca, un tempo prospera città costiera che nasconde la chiave per riportare sul trono Emily.

Dishonored 2: nuovo video “Il libro di Karnaca”

Armato del marchio dell’Esterno e di potenti nuove abilità soprannaturali, dai la caccia ai tuoi nemici e cambia per sempre il destino dell’impero.

Prenotando Dishonored 2, potrai iniziare a giocare il 10 novembre, un giorno prima della pubblicazione ufficiale, e riceverai in omaggio una copia di Dishonored: Definitive Edition.

La peste è un lontano ricordo. L’imperatrice Emily Kaldwin governa l’impero delle isole. Quindici anni dopo gli eventi del primo gioco, Corvo Attano è ancora intento a proteggere la figlia da ogni genere di minaccia.

Ora, in Dishonored 2, il Protettore Reale dovrà affrontare la sfida più impegnativa e pericolosa. Quando un’usurpatrice soprannaturale rovescia il trono, dovrete nuovamente entrare nei panni di Corvo Attano per riprendervi ciò che vi appartiene.

Chi ha giocato al primo Dishonored si troverà a proprio agio scegliendo Corvo come personaggio per la prima partita di Dishonored 2. Tuttavia, Corvo si è evoluto dalla sua prima esperienza videoludica.

È più vecchio, più esperto, più saggio. “Corvo è un uomo che riflette sullo scorrere del tempo” dice il direttore creativo Harvey Smith. “È sempre l’assassino soprannaturale che conosciamo, ma è diventato più introspettivo.”

Dishonored 2Il suo modo di pensare non è l’unica differenza. “Corvo torna con i suoi classici poteri, resi più avvincenti dal nostro nuovo motore grafico. Ognuno di essi è stato migliorato ai fini della dinamica di gioco” afferma il capo progettista Dinga Bakaba.

Guardate il nostro ultimo video (collegamento qui sopra) per scoprire di più su Corvo, sui suoi obiettivi e su come i suoi poteri sono stati migliorati per dare maggiore libertà ai giocatori. Un avvertimento: più conoscerete Emily e Corvo, più sarà difficile scegliere con quale personaggio iniziare a giocare. “Un dilemma interessante: la novità di Emily o la nostalgia di Corvo?” afferma Smith.

Bandai Namco: 115 top manager al Lucca Comics & Games 2016

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La Bandai Namco, una delle più grandi società giapponesi, leader mondiali nei settori del gioco, del fumetto e dei cartoni animati ha scelto Lucca e il festival Lucca Comics & Games 2016 per organizzare il suo raduno mondiale dei top manager.

In 120 sono arrivati al giardino degli osservanti, dove ha sede lo stand Bandai Namco e sono stati accolti dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, insieme al co-direttore di Lucca Comics & Games Emanuele Vietina.

 Per dare loro il benvenuto in città, il primo cittadino ha donato a Mark Tsuji, presidente mondiale della Bandai Namco Entertainment, una medaglia ufficiale della città, accogliendolo insieme a Naoki Katashima presidente Europeo (nella foto) e Christian Born responsabile per l’Italia.

La Bandai Namco quest’anno ha realizzato un investimento importante sul festival e ha deciso di portare a Lucca i suoi top manager considerando l’evento un evento imperdibile.

Bandai Namco: 115 top manager al Lucca Comics & Games 2016

E’ uno dei più importanti produttori e sviluppatori al mondo di contenuti interattivi per le principali piattaforme di gioco, tra console e PC, con attività di marketing e commercializzazione in 50 paesi tra Europa, Medio Oriente, Africa e Australasia. La società è conosciuta per aver creato e pubblicato alcuni tra i più importanti franchise dell’industria videoludica, tra cui PAC-MAN, Tekken, SOULCALIBUR, NARUTO, NARUTO SHIPPUDEN, Dragon Ball, GALAGA, RIDGE RACER e ACE COMBAT. 

Anno 2205: ultimate edition è ora disponibile

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Ubisoft annuncia che la pluriacclamata esperienza di Anno 2205 è ora disponibile in una speciale Ultimate Edition, che offrirà ai giocatori un pacchetto ancora più completo e sofisticato per sviluppare le proprie aspirazioni economiche oltre le stelle.

Lanciato a novembre 2015 e sviluppato da Blue Byte, uno studio di Ubisoft, Anno 2205 è stato aggiornato regolarmente con molti nuovi contenuti, che hanno consentito al gioco di diventare il più completo episodio della serie. La Ultimate Edition include l’esperienza completa di Anno 2205 con il gioco base, i DLC “Tundra”, “Orbit” e “Frontiers”, oltre agli aggiornamenti gratuiti “Wildwater Bay”, Veteran’s Pack” e “Big Five Pack”.

Ora i giocatori potranno colonizzare più ambientazioni, come la Luna, l’Artico, la Tundra e le zone temperate della Terra, ognuna dotata di sfide e scenari specifici. Dall’espandere la propria organizzazione su aree gigantesche di oltre 400 km (“Wildwater Bay”), scoprire il settore a lungo inesplorato di “Vanha Plains” o conquistare lo spazio costruendo, espandendo e gestendo la propria stazione spaziale modulare, i giocatori potranno divertirsi con l’esperienza di Anno in assoluto più completa. Grazie a Frontiers, l’ultimo contenuto scaricabile del gioco, i fan potranno anche scoprire tre nuovi settori con missioni e sfide speciali. Anno 2205: Ultimate Edition è ora disponibile su Uplay e altre piattaforme digitali.

Anno 2205: ultimate edition è ora disponibile

Per maggiori informazioni su Anno 2205, visitare: http://annogame.com.

includono Anno 2205, che ha portato nello spazio la celebre serie strategica cittadina, e Champions of Anteria™, un nuovo strategico in tempo reale. Inoltre, Blue Byte collabora con altri studi di Ubisoft su diversi progetti, tra cui la versione PC di For Honor oltre ad alcuni contenuti post lancio per Rainbow Six Siege. Altri team lavorano su giochi mobile e basati su browser, come The Settlers Online e Assassin’s Creed Identity. Nel 2016, Blue Byte celebra i 15 anni di appartenenza alla famiglia Ubisoft. Per maggiori informazioni, visitare www.bluebyte.com.

WORLD OF FINAL FANTASY: disponibile su PS4 e Vita

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WORLD OF FINAL FANTASY, una nuovissima e adorabile avventura epica firmata Square Enix, è disponibile da oggi in Europa e nei paesi che adottano lo standard PAL per PlayStation 4 e PlayStation Vita.

In WORLD OF FINAL FANTASY potrai accompagnare i gemelli Reynn e Lann in un viaggio nel misterioso mondo di Grymoire alla ricerca dei loro ricordi perduti. In questo magico mondo i giovani eroi incontreranno più di 200 creature uniche, i “miraggi”, e anche una serie di celebri personaggi della serie di FINAL FANTASY. Grazie ad un nuovo sistema di battaglia potrai inoltre catturare, personalizzare ed evolvere i tuoi miraggi e accumularli per riuscire a sconfiggere anche i nemici più feroci!

Il trailer di lancio di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=uBREsuHsOjk&feature=youtu.be

WORLD OF FINAL FANTASY è disponibile per i sistemi digitali di intrattenimento PlayStation 4 e PlayStation Vita. Per acquistare la Day One Edition, che include il gioco e dei contenuti digitali aggiuntivi come l’invocazione di Sephiroth e la possibilità di avere le voci in giapponese, visita: https://store.eu.square-enix.com/uk/product/313373/world-of-final-fantasy-day-one-edition-ps4

PES 2017, la recensione: tante conferme, ottime novità

Il 2016 non è stato un anno facile per Konami, l’azienda ha dovuto gestire il post-Hideo Kojima e il chiasso scaturito dall’uscita (incompleta) di Metal Gear Solid V. Nonostante tutto questo però, e le varie scelte di virare sempre più verso il mercato mobile e i pachinko, c’è un gioco tripla A che resta legato a doppio filo al marchio giapponese: Pes. L’acerrimo nemico dei vari Fifa è uscito anche quest’anno con Pes 2017, portando al suo fedelissimo pubblico diverse novità; la vera sfida però era confermare l’ottima qualità di Pes 2016 e se possibile portarla ancora più in alto, vediamo se tutto è andato come sperato.

Raggiunto un ottimo equilibrio, per non dire perfetto, con il gameplay del 2016, gli sviluppatori hanno deciso saggiamente di non stravolgere nulla, di non toccare troppe leve da quel punto di vista, confermando un anche per il 2017 un titolo solido dal punto di vista della qualità videoludica. Soltanto un aspetto è stato completamente rivisto e corretto, il controllo della palla, che ora è più realistico e viene gestito da una caratteristica ben precisa. Ad esempio i calciatori più tecnici come Cristiano Ronaldo o Lionel Messi sono in grado di stoppare il pallone con maggior precisione rispetto ad altri, dunque ognuno riuscirà a fermare la palla in modo diverso. Sono stati inoltre migliorati i passaggi filtranti, da sempre appannaggio della controparte Fifa, che ora tengono conto di molti più parametri rispetto al passato. In parole povere, il già ottimo gameplay dello scorso anno è diventato ulteriormente più realistico (nel caso ci fosse ancora qualche nostalgico del Pes più arcade: sono tempi andati, c’è da farsene una ragione).

Konami è poi intervenuta pesantemente sull’Intelligenza Artificiale della CPU, che appare più “umana” che mai, soprattutto se guardiamo ai titoli precedenti della serie. Il computer (o la console) ora è in grado di capire la nostra tattica e di reagire di conseguenza; se scoprite che una fascia è più scoperta dell’altra, attaccare continuamente non farà che portare copertura proprio in quella determinata zona, e così via. Un’ottima idea che vi obbligherà a cambiare stile di gioco, in ogni caso, e a inventare azioni sempre diverse.

Chi però ama profondamente la serie Pes, sa bene che un punto di forza di questo nome è l’aspetto relativo alle tattiche. Ci sono davvero numerose opzioni per modificare la tattica della nostra squadra a nostro piacimento, e trasformarla “a nostra immagine e somiglianza”. Quest’anno, oltre al classico Tiki Taka in stile Barcellona, si potrà addirittura scegliere il Gegenpressing, la famosa tattica ideata da Klopp che spinge i nostri calciatori a recuperare la palla il prima possibile dopo averla persa. Pes 2017 inoltre gode di un ottimo Team ID, il che significa che – a livelli di difficoltà più alti – le maggiori squadre del gioco si comportano esattamente come farebbero nella realtà, con le medesime tattiche. Questo rende il gioco non solo più realistico, ci costringe a giocare partite ogni volta diverse, smuovendo non poco il gameplay e tenendo ben lontana la noia.

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Peccato soltanto che, con un comparto tattico così dettagliato e squadre vicine alla realtà, manchino come al solito le licenze, che invece se la ridono beate all’interno di Fifa 17. Nei campionati mancano infatti decine e decine di squadre reali, appaiono tutte con nomi fittizi, una cosa che può annoiare non poco. L’unica salvezza è la possibilità – lasciata aperta e libera da Konami – di poter modificare tutto manualmente, oppure tramite pacchetti custom creati dagli utenti sul web (che si possono installare anche su Ps4 tramite chiavetta USB, non solo su PC). Ci vuole dunque tanta pazienza e, talvolta, anche tanta fantasia, perché molti team hanno le rose originali ma stemmi, colori, sponsor, maglie del tutto diversi.

Oltre alla mancanza delle licenze, un’altra conferma riguarda la grafica del titolo: come in passato ci troviamo ai livelli massimi per quanto riguarda i giochi sportivi, anche se quest’anno la concorrenza del motore Frostbite su Fifa 17 si fa sentire e parecchio. In ogni caso Konami ha svolto un lavoro egregio, ha aggiunto le gocce di pioggia sulla rete che salta via in caso di gol, il respiro dei calciatori durante le partite invernali, ha portato la risoluzione al Full HD 1920×1080, almeno su Ps4. I possessori di Xbox One devono invece accontentarsi a 1360×1080 pixel, possono però godere comunque dell’ormai classico commento firmato Fabio Caressa e Luca Marchegiani, che hanno subito sì qualche miglioramento, ma che iniziano a diventare un po’ stantii e sempre un po’ “artificiali”, sarebbe bello vedere dei miglioramenti sensibili da questo punto di vista, anche se non è un aspetto fondamentale della produzione.

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Chiudiamo in bellezza con le modalità di gioco, parlando subito di una Master League migliorata all’estremo e – anch’essa – più realistica che mai. Ora le partite di campionato sono suddivise per fasce orarie, esattamente come nella realtà, è possibile giocare turni di giorno come di notte, a differenza dello scorso anno in cui esisteva soltanto un orario fisso. È più appagante anche crescere le nuove leve grazie a delle statistiche perfezionate, oltre al sistema che permette di prestarli ad altre squadre. Guardando invece al mercato, bisogna curare nel minimo dettaglio ogni aspetto di ogni trattativa, che però resta sempre in superficie e non appassiona mai più di tanto. Su questo aspetto Konami ha portato a casa “ il compitino”, senza cercare qualcosa di davvero nuovo e funzionale.

Sul fronte del gioco online ritroviamo tutte le modalità che hanno reso grande il titolo fra gli appassionati del multiplayer, ovvero le divisioni in cui sfidare avversari sempre più forti, le Lobby Gioco di Squadra, il MyClub, mai visto così potente e completo. Konami ha infatti inserito le figure degli osservatori, fondamentali nella ricerca di nuovi talenti, molto più smart, immediata e precisa rispetto al passato. Migliorata sensibilmente anche l’esperienza del matchmaking, che tende a scegliere utenti con ottime connessioni in modo da scongiurare noiosi lag, capaci di mandare in aria tutta l’esperienza di gioco online.

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In definitiva in questo PES 2017 troviamo più conferme che novità, nonostante questo le aggiunte si fanno notare e sono ben fatte, mantengono il titolo al top della categoria e accendono l’eterna sfida con Fifa 17. Dal punto di vista grafico troviamo sempre più dettagli, anche il gameplay è stato migliorato e non poco, il resto dipende tutto dal nostro gusto e da cosa ci aspettiamo da un gioco sportivo simile. Certo è che Konami mantiene sempre alta l’attenzione verso il suo PES, nonostante anche quest’anno le licenze ufficiali siano andate altrove. Poco male, ci si può divertire anche senza (e con un po’ di ingegno e qualche aggiunta realizzata ad hoc dalle community).

Dishonored 2: trailer dedicato a Emily Kaldwin

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Guarda il nuovo trailer di Dishonored 2, per il team di Arkane Studios, Emily Kaldwin è sempre stata più di un semplice personaggio giocabile in Dishonored 2.

“Rappresentare correttamente Emily e renderle giustizia è diventata una specie di ossessione per noi,” spiega il direttore creativo Harvey Smith. “Come sarebbe cresciuta? Che aspetto avrebbe avuto? Come si sarebbe dovuta comportare?”

Dishonored 2: scopriamo tutti i personaggi

Dishonored 2 – Sono passati quindici anni e la bambina al centro delle vicende del primo titolo è diventata una venticinquenne forte, risoluta e perfettamente in grado di badare a se stessa. Non è solo la legittima imperatrice, sovrana assoluta dell’impero delle isole, ma è anche stata addestrata a lottare fin da piccola da suo padre, il protettore reale Corvo Attano.

Dal punto di vista della progettazione del personaggio, possiamo dire che le tre parole chiave di Emily sono: imperatrice, Dunwall e assassina,” aggiunge Smith. Questa la mette in contrasto con Corvo (anch’egli giocabile in Dishonored 2), di più umili origini e nativo di Karnaca, l’ambientazione di questo secondo capitolo. Emily si vede sottrarre il trono ed è costretta ad abbandonare Dunwall per la prima volta nella sua vita. “Per lei è un contrasto notevole,” dice Smith. “Il giorno prima era l’imperatrice e ora è una fuggitiva.”

Dishonored 2Tuttavia, Emily non è solo un personaggio con una storia: possiede anche poteri unici con cui potrà affrontare le minacce che la attendono. “Quando abbiamo deciso di donare a Emily dei poteri particolari, sapevamo che dovevano essere interessanti e spettacolari quanto quelli di Corvo,” afferma il capo progettista Dinga Bakaba. Scoprite maggiori dettagli su Emily, i suoi obiettivi e i suoi poteri nell’ultimo video, in alto.

Dishonored 2Dishonored 2 sarà disponibile in tutto il mondo a partire dall’11 novembre su PlayStation 4, Xbox One e PC. Prenotandolo ora riceverete l’accesso anticipato di un giorno e potrete iniziare a giocare 24 ore prima della data di uscita ufficiale.

Dishonored è un videogioco d’azione con ambientazione dieselpunk e dark fantasy sviluppato da Arkane Studios e pubblicato da Bethesda Softworks.

L’interfaccia di gioco è simile a quella di uno sparatutto in prima persona anche se la meccanica è di tipo stealth e per molti elementi (anche di ambientazione) ricorda molto Thief: Deadly Shadows e la serie di BioShock.

La trama si evolve come una serie di missioni che il giocatore deve svolgere in sequenza prestabilita. Tuttavia all’interno di ogni missione vi sono una serie di obbiettivi secondari (e spesso nascosti) che in genere aiutano lo svolgimento della missione principale o danno alcuni retroscena relativi alla trama. Spesso le azioni compiute durante una missione si ripercuotono anche sulle missioni successive e sulla trama in generale.

Lo svolgimento di ogni singola missione può avere diversi approcci, che vanno dal farsi strada uccidendo ogni nemico sul proprio cammino, all’evitare qualsiasi tipo di coinvolgimento utilizzando vie secondarie o metodi indiretti, come possedere topi e pesci per sgattaiolare attraverso cunicoli minuscoli o stordire le guardie anziché eliminarle.

Tuttavia il gioco si basa su un sistema (simile al karma utilizzato da molti giochi) in cui le decisioni prese avranno delle conseguenze future e in cui più sangue verrà sparso dal giocatore e più il mondo di gioco sarà cupo e ostile.

PS4: in arrivo due nuovi controller

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Sony annuncia l’arrivo, previsto per le festività natalizie, di due nuovi controller professionali per PlayStation 4 PS4 e dotati di licenza ufficiale.

Nell’intento di fornire un’offerta più ricca per eSports e pro-gamer, SIEE ha contattato Razer e BigbenInteractive e li ha invitati a mettere a disposizione le proprie conoscenze e l’esperienza maturata con la progettazione di periferiche eSports per creare, appositamente per PS4, due controller da gaming professionale, completamente ottimizzati per fornire un’integrazione costante con tutti i sistemi PS4 e garantire ai giocatori di ottenere ancora di più dalla loro esperienza di gioco.

 

I due controller – il “Raiju”di Razer e il “Revolution” di Bigben Interactive (distribuiti come periferiche NACON™), offriranno configurazioni differenti e una gamma di funzioni personalizzabili, per consentire ai gamer di trovare quello che meglio si integri e si adatti al loro stile di gioco.

 

The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition, video: in claymation per #SkyrimMemories!

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The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition arriva il 28 ottobre su Xbox One, PlayStation 4 e PC, e tantissimi ricordi di #SkyrimMemories saranno aggiunti alle migliaia che i nostri fan hanno già condiviso con noi. Per celebrare l’uscita di Skyrim Special Edition, abbiamo collaborato con il grande animatore Lee Hardcastle per mostrarvi alcuni tra le #SkyrimMemories più popolari dei nostri fan.

Vincitore di oltre 200 riconoscimenti di Gioco dell’Anno, Skyrim Special Editionporta sui vostri schermi il fantasy epico con incredibile dettaglio. La Special Editioninclude l’acclamato gioco e tutti i DLC, più nuove funzionalità, come grafica ed effetti rinnovati, raggi di luce volumetrici, campo visivo dinamico, superfici riflettenti e altro ancora. Inoltre, Skyrim Special Edition porta su PC, Xbox One e PlayStation 4 tutta la flessibilità dei mod.

Assetto Corsa, la recensione: la vera guida simulativa arriva su console

Il mercato attuale è praticamente saturo di racing game, molti titoli sanno di essere smaccatamente arcade e lo dimostrano con fierezza, altri combattono per conquistare il trono della “migliore esperienza simulativa”. Fra questi ce n’è uno in particolare che, dai tempi della sua uscita su PC, ha saputo subito lasciare il segno nel settore; un “gioco” creato sul campo, in pista, grazie a un team di sviluppatori (i ragazzi di Kunos Simulazioni) che hanno ricreato uno studio ai bordi del circuito di Vallelunga per toccare con mano ciò che stavano traducendo in numeri e algoritmi. Parliamo di Assetto Corsa, un simulatore di guida che sin dalla carta parte con alcuni prestigiosi vantaggi: i circuiti proposti sono stati ricreati grazie alla tecnica Laserscan, dunque ogni curva, ogni cordolo, è preciso al millimetro, così come le pendenze sono esattamente come nella realtà. E ancora ogni singola auto è stata creata con cura maniacale, spesso anche in collaborazione con i produttori, ci sono più di ottanta veicoli nel parco auto base e abbiamo tre modalità di gioco diverse per mettere alla prova la nostra abilità alla guida. Il vero punto forte dell’intera produzione è però uno soltanto: la fisica di precisione, su cui ogni meccanica si appoggia.

https://youtu.be/kdSROTV0NIM

Mettersi al volante di uno qualsiasi dei bolidi proposti da Assetto Corsa equivale praticamente a essere fisicamente nell’abitacolo: gli sviluppatori hanno analizzato e tradotto in digitale ogni variazione possibile in real time, dagli heat cycle allo spiattellamento delle gomme, passando per la simulazione delle condizioni di luce che tiene conto delle vere coordinate geografiche, in modo da sapere con esattezza la posizione del sole in ogni momento del giorno. Tutte queste caratteristiche però le abbiamo conosciute e apprezzate già su PC, serve a poco soffermarsi ancora, la vera sfida era portare tutto su PlayStation 4 e Xbox One, come mercato comanda. Una sfida che certamente, a livello di prestazioni, è stata sicuramente portata a termine con successo: l’intero comparto che gestisce la fisica ovviamente è stato traslato alla perfezione, ma a sconvolgere è la resa grafica, rimasta di notevole qualità e a 60fps fissi sia su Ps4 (1080p) che su Xbox One (900p). Deludono soltanto alcuni poligoni al di fuori del tracciato, pensiamo ad esempio agli alberi che appaiono un po’ squadrati, come fossero in un titolo di qualche generazione fa, ma parliamo di dettagli che a 300 km/h neppure si notano. Il vero problema del mondo console è in realtà un altro: toglietevi dalla testa di poter giocare con un gamepad.

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Proprio per la minuziosità con cui nel gioco è ricreata la fisica dei veicoli e degli ambienti, guidare con un pad toglie all’esperienza almeno il 70% della sua emozione, del suo realismo. Una frase che potrebbe sconvolgere, perché di natura le console sono legate ai loro controller, ma purtroppo è la pura verità. [EDIT Patch 1.03: i controlli con il pad sono migliorati notevolmente, è stato anche adattato l’angolo di rotazione dello sterzo e la relativa animazione nel cockpit, anni luce avanti rispetto alle prime versioni del gioco su console). Ovviamente, con qualche accorgimento e un setup preciso al millimetro, si riesce a gestire le corse anche senza avere un volante, ma – ancora una volta – l’esperienza di gioco risulta totalmente falsata. Chiamiamolo un difetto a metà, poiché sapendolo prima basta organizzarsi e prendere un volante compatibile; anche qui però c’è da fare attenzione, perché non tutti i volanti presenti attualmente sul mercato per Ps4 e Xbox One sono compatibili, sul sito ufficiale trovate una lista dettagliata per essere sicuri al 100% prima di effettuare un nuovo acquisto (o per verificare se l’attrezzatura che già possedete può bastare). Superato lo scoglio del pad però, e pronti a guidare con un volante fra le mani, Assetto Corsa spicca letteralmente il volo: ogni variazione del motore, ogni centimetro di strada si sente sulla pelle, così come ogni piccolo errore ci costa il riprovare da zero, alla ricerca della perfezione.

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A vedere il pelo nell’uovo, possiamo trovare il menu di gioco un po’ scarno, se cercate un sostituto di Forza nei contenuti avete sbagliato titolo: qui abbiamo tre strade differenti, gli eventi speciali (sempre diversi), la guida “casuale” (dalla pratica alla gara online, passando per l’attacco al tempo e il drift) e – secondo noi la più affascinante – la carriera. Quest’ultima è infatti impegnativa, coinvolgente, emozionante, seppur un po’ limitata e ripetitiva. A costo di risultare ripetitivi anche noi però, sottolineiamo ancora una volta che i punti di forza di Assetto Corsa sono altrove: nell’esperienza di guida a 360 gradi, che con gli aiuti ridotti all’osso ci porta davvero sull’asfalto rovente. A oggi non c’è nessun altro prodotto che possa fornire la medesima immersione, precisione, cura dei dettagli (in strada come all’interno dell’abitacolo); anche il comparto audio è eccezionale, ogni vettura ha i suoi effetti ricreati alla perfezione, dallo stacco del pedale al cambio, se poi vi capita di uscire fuori strada (e capiterà, fidatevi…) e beccate qualche sassolino, lo sentirete fra le ruote anche tornati in pista, finché non andrà via.

Assetto Corsa dunque non è un titolo per tutti, soprattutto se consideriamo che all’interno dei box si può mettere a punto l’auto come se fossimo degli autentici ingegneri, modificando ogni parametro esistente nel mondo delle corse. Inoltre per godere di tutte le sue potenzialità è necessario avere un buon volante con force feedback, la levetta analogica del controller è troppo corta, imprecisa, per restituire un’esperienza degna di nota. Il lavoro fatto per portare il gioco su console è magnifico, le rinunce rispetto al mondo PC sono tutto sommato accettabili, cosa non da poco è un orgoglio tutto italiano. Solitamente non riusciamo mai a competere con i grandi studi internazionali, qualcosa però nel nostro Paese sta cambiando, per una volta siamo i primi della classe, mettete in moto e godetevela fino al traguardo. E subito dopo ripartire ancora.