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The Evil Within 2: Trailer di gioco “Sopravvivi”

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Bethesda ha diffuso “Sopravvivi“, un nuovo trailer di gioco di The Evil Within 2, il prossimo titolo thriller psicologico e survival horror sviluppato da Shinji Mikami e dal brillante team di Tango Gameworks.

Per Sebastian è una corsa contro il tempo: deve lottare per sopravvivere e trovare sua figlia Lily prima di perderla per sempre in un mondo che sta collassando nello STEM. Durante la sua ricerca, sarà tormentato dai fantasmi del passato e dalle sue insicurezze, ma non perderà mai la speranza. Determinato a salvare Lily, Sebastian scenderà nelle profondità di questo nuovo mondo dello STEM e affronterà qualunque orrore tenterà di sbarrargli la strada.

Prenota subito The Evil Within 2 per ricevere il pacchetto Ultima possibilità. Gli oggetti del pacchetto ti aiuteranno ad affrontare gli inquietanti nemici e a salvare tua figlia Lily. Il pacchetto Ultima possibilità contiene:

  • Pistola automatica – Quest’arma esclusiva è disponibile soltanto tramite il pacchetto Ultima possibilità e utilizza i proiettili standard della pistola, che possono essere trovati nell’ambiente di gioco o creati.
  • Materiali di creazione – Potenzia le tue armi, crea munizioni extra, oppure trappole per bloccare i nemici grazie a queste scorte, disponibili all’inizio del tuo viaggio attraverso Union.
  • Kit medici – Dovrai restare in vita per salvare Lily, e questi rifornimenti ti aiuteranno ad avventurarti nelle profondità della follia.

The Evil Within 2 sarà disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC a partire da venerdì 13 ottobre. Per ulteriori informazioni, visita www.TheEvilWithin.com.

The Surge: disponibile la demo

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Sopravvivi per qualche ora nel pericoloso universo di The Surge con la demo ufficiale per PS4, Xbox One e PC.

Il mondo ha raccolto la sfida e affrontato The Surge, l’action-RPG hardcore di Deck13, disponibile da maggio per PlayStation 4 (inclusa la PS4 Pro), Xbox One, e PC, e ora potete farlo anche voi in modo completamente gratuito.

Prova il gioco dall’inizio della storia e addentrati nella pericolosa CREO, una mega corporazione che è stata colpita da una devastante catastrofe. La demo permette di giocare per diverse ore e, nel momento in cui sceglierete di continuare l’avventura, il vostro progresso sarà trasferito al gioco completo, permettendovi di riprendere a giocare esattamente dove vi siete fermati!

È da oggi disponibile anche un divertente trailer che mostra le reazioni di alcuni giocatori che hanno accettato la sfida di The Surge. Guardali mentre combattono con l’innovativo sistema di recisione e di integrazione degli arti dei nemici, alla ricerca della verità su CREO.

 

Final Fantasy XII The Zodiac Age, la recensione: l’ultimo vero Final Fantasy?

A volte Internet sembra il luogo dove ogni discordia può (e deve) nascere e crescere fino a raggiungere dimensioni epocali. L’uscita di Final Fantasy XII The Zodiac Age è stata l’ennesima occasione, per i fan del trentennale franchise di videogiochi, per dissotterrare l’ascia di guerra e riprendere l’eterna diatriba su quale sia il migliore e peggiore Final Fantasy e su quale sia il capitolo della saga a rispecchiarne la vera essenza.

Il tutto, come quasi sempre accade, dimenticando (o peggio, ignorando) il principale scopo dietro i Final Fantasy e ogni videogioco degno di questo nome: divertire. È ovvio e inevitabile che il mercato videoludico vada avanti alimentato dalla carta moneta e dai profitti, ma nel caso di Final Fantasy XII The Zodiac Age, i fatti non si limitano fortunatamente a questo.

Final Fantasy XII The Zodiac Age è l’edizione rimasterizzata di Final Fantasy XII: International Zodiac System, a sua volta versione riveduta e corretta (e mai giunta in Europa) dell’originale Final Fantasy XII.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

Final Fantasy XII The Zodiac Age

Se inizialmente tutto ciò potrebbe far storcere il naso e confermare le accuse di avidità e pigrizia di Square Enix, bastano davvero poche ore di gioco per rendersi conto di come le sostanziali differenze e migliorie di questa nuova versione giustifichino la scelta di un’ennesima pubblicazione.

I primi due elementi a saltare all’occhio sono il supporto ai trofei Playstation Store e la rimasterizzazione audio e video: la risoluzione è di 1080p su PlayStation 4 Standard e 1440p su PlayStation 4 Pro e la resa grafica è estremamente pulita e piacevole alla vista, grazie anche a un miglioramento delle animazioni facciali per una maggiore espressività dei modelli dei personaggi.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

La colonna sonora è stata ricreata da zero, registrando una vera orchestra all’opera che, oltre alle tracce originali, ha presentato 8 brani inediti. È presente una buona localizzazione italiana di menu e sottotitoli e la selezione della lingua del doppiaggio, a scelta fra inglese e giapponese.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

Tuttavia le vere, sostanziali differenze di Final Fantasy XII The Zodiac Age riguardano il gameplay e il suo bilanciamento. L’originale Final Fantasy XII prevedeva una scacchiera di abilità unica per tutti i personaggi, fin troppo simile alla sferografia di Final Fantasy X e che portava il giocatore a uniformare le abilità del proprio party, senza una concreta distinzione fra i ruoli.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

Come già suggerito dal nome, Final Fantasy XII The Zodiac Age “spezza” l’originale scacchiera in dodici parti, una per ciascun segno zodiacale, a cui vengono assegnati dei nomi e delle abilità uniche. I protagonisti potranno, nel corso della campagna principale, arrivare a ottenere fino a un massimo di due ruoli e nulla più; un brutto colpo per i giocatori abituati a “vincere facile”, ma un gran miglioramento alla profondità tattica del gioco.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

È possibile assegnare le stesse classi a membri diversi, per quanto sconsigliato; la distribuzione dei ruoli è assolutamente libera e può quindi essere dettata dal semplice tatticismo (ogni personaggio parte comunque con una leggera predisposizione verso determinati ruoli) o da un genuino desiderio di roleplay e immedesimazione negli eventi.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

Parlando di narrazione, Final Fantasy XII The Zodiac Age non modifica o aggiunge nulla e mantiene i pregi e i difetti dell’edizione originale; problemi sicuramente presenti, per quanto la fanbase tenda sempre a sminuire o gonfiare la realtà, in base al giudizio personale.

Quel che è certo è che effettivamente il dodicesimo capitolo della saga manca di “qualcosa”. Ciascun giocatore riscontrerà problemi diversi a seconda dei propri gusti, chi nel setting “realistico”, chi nei non troppo velati (e mai ufficializzati) richiami alla saga di Star Wars, chi nei protagonisti, efficaci nell’insieme ma poco incisivi e memorabili se presi singolarmente.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

La trama dalla forte componente politica e piena di “spiegoni” non è sempre bilanciata al meglio e presenta momenti di eccessiva pesantezza, soprattutto per il palato dei giocatori più giovani.

Stesso dicasi per il gameplay, di certo rivoluzionario per i tempi e invecchiato piuttosto bene, ma che risultava piagato da un’eccessiva lentezza in alcune meccaniche di esplorazione e potenziamento del party… Problematiche in buona parte risolte, per fortuna, dalla Modalità Accelerata e dai caricamenti estremamente brevi della nuova versione del titolo.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

Tirando le somme, Final Fantasy XII The Zodiac Age migliora il gioco originale sotto ogni punto di vista: gameplay rivisitato, nuove armi e modalità, nuova gestione di classi ed evocazioni, con persino gli Esper controllabili come veri e propri membri del party.

Final Fantasy XII The Zodiac Age

Questa remastered è un acquisto praticamente obbligatorio per coloro i quali hanno amato il titolo ai tempi dell’uscita e potrebbe essere l’occasione, per tutti gli altri, di concedere una seconda occasione alla dodicesima fatica Square Enix: un prodotto che non nasconde le cicatrici di uno sviluppo problematico, ostacolato da limiti hardware, cambi di direttive e di membri dello staff, ma che riesce ancora a commuovere ed emozionare dopo undici anni.

Nights of Azure 2: Bride of the New Moon, i nuovi personaggi

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KOEI TECMO Europe fornisce ulteriori informazioni sui diversi personaggi e sul mondo oppresso dal demone di Nights of Azure 2: Bride of the New Moon, oltre ad un nuovo trailer.

Previsto in uscita il 27 Ottobre 2017 per Nintendo Switch, PlayStation 4 e Windows PC via Steam, la seconda release dell’IP ‘Nights of Azure’ esplora il forte legame tra gli amici d’infanzia Aluche, Liliana e Ruenheid, che si ritrovano coinvolti in un intricato progetto del destino.

Quando la malvagia Regina Moon minaccia l’umanità, la giovane sacerdotessa Liliana é destinata a diventare la Sposa del Tempo, un sacrificio necessario per salvare il mondo. Questa cosa crea conflitto tra i suoi due migliori amici e durante una loro lite Aluche, la protagonista, viene uccisa da un demone misterioso. Aluche viene successivamente risvegliata mezzo demone e, ancora poco pratica con le sue nuove abilità, passa dalla città in rovina di Eurulm, sua città natale, dove trova Ruenheid che combatte contro un gruppo di demoni. Oltre ogni speranza si riuniscono e decidono di mettere da parte le loro differenze per combattere insieme per una giusta causa: salvare Liliana e sconfiggere la Regina Moon.

Nella loro pericolosa ricerca Aluche e Ruenheid vengono accompagnati da un unico ed insolito gruppo di alleati tra cui il misterioso dottore della Nuova Curia, Camilla Alucard, ex Cavaliere della Curia, Muveil Folin Lou, un assassino mezzo demone, Veruschka, e il potente Nightlord, Arnice.  Combattere a fianco di questi “Gigli” emana semi di improbabili amicizie che sbocciano in legami infrangibili creando anche incredibili abilità prima latenti per tutti i personaggi.

Gli accompagnatori umani non sono gli unici ad aiutare nella Guerra contro la Regina Moon, poiché Aluche é in grado di stringere legami con amici affidabili conosciuti come Servans, come il suo amico di lunga data, Nero, Scharf, il fiabesco, Feuille, il tiratore Shikigami Kaede, la bellissima farfalla, Farfalla, una diabolica ombra, Hexer, e Perle, dalla forma di delfino. Questi Servans vengono classificati in due categorie: Strikers che vengono utilizzati specificatamente per i loro fortissimi attacchi e per l’abilità di trasformarsi in armi  e Trickers i quali possono usare i loro poteri per rimuovere gli ostacoli e aprire nuovi percorsi!

Per mostrare i fidati compagni di Aluche e per offrire uno sguardo più approfondito nel mondo scuro e pericoloso del gioco, KOEI TECMO Europe ha reso disponibile un nuovo trailer e una ricca selezione di nuovi asset tra cui immagini del bonus DLC disponibile per tutti coloro i quali prenoteranno Nights of Azure 2: Bride of the New Moon sia per Nintendo Switch che per PlayStation 4 (solo per i territori e i rivenditori che partecipano all’iniziativa). Chi prenoterà riceverà, precisamente, uno special pack di contenuti bonus che include tre Servans e un costume speciale per Aluche. I giocatori che acquistano il gioco digitalmente attraverso il PlayStation™Network entro le prime quattro settimane dal lancio riceveranno un esclusivo Custom Theme oltre al bonus DLC fornito dai rivenditori!

Prenotando entrambi i titoli GUST Studios di prossima uscita – Blue Reflection e Nights of Azure 2 – verranno sbloccati costumi speciali che nascono dalla collaborazione tra i due giochi. Aluche di Nights of Azure 2 avrà l’outfit di Hinako di Blue Reflection, e Hinako di Blue Reflection riceverà l’outfit di Aluche di Nights of Azure 2. Coloro i quali ricevono i bonus DLC da entrambi i giochi, sia tramite la prenotazione delle versioni retail, sia durante il periodo di early bonus digitale, oppure tramite una combinazione dei due, può riscattare i costumi di collaborazione tra i due titoli.

Infine, per i fan più affezionati, sarà disponibile una Limited Edition sul NIS America Europe Online Store a partire dalle ore 12pm (noon) BST di giovedì 20 luglio 2017. La Limited Edition include un Artbook  con copertina rigida, tre bellissimi poster di tela, un CD con la colonna sonora ufficiale, il DLC bonus di prenotazione e una copia fisica del gioco in una stupenda confezione da collezione.

Total War WARHAMMER II: trailer d’annuncio

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Creative Assembly annuncia che la barbarica Norscans sarà la Razza giocabile aggiunta a Total War WARHAMMER II. Tutti coloro i quali prenoteranno Total War WARHAMMER II attraverso un rivenditore* approvato SEGA prima dell’uscita o comprandolo nella prima settimana di uscita riceveranno gratuitamente il Norsca Race Pack per Total War WARHAMMER II.

Il Norsca Race Pack sarà giocabile nella prima parte della trilogia dal 10 agosto, prima dell’uscita di Total War WARHAMMER II  il 28 settembre.

Total War WARHAMMER II

Nella gelida penisola di Norsca, nel lontano nord, tribù barbariche servono oscure divinità attraverso la caccia e il saccheggio. Induriti da implacabili e fredde tempeste e dalle bestie mostruose di queste aride terre, i Norscans esistono solo per portare distruzione.

Questo DLC introduce due nuove fazioni giocabili, guidate dai Leggendari Lords.  I giocatori possono intraprendere missioni di caccia di mostri, comandare unità feroci composte da War Mammoths e Skin Wolves, e costruire altissimi monoliti per ottenere il favore delle oscure divinità

DRAGON BALL XENOVERSE 2: data di uscita

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BANDAI NAMCO Entertainment annuncia oggi che DRAGON BALL XENOVERSE 2 per Nintendo Switch sarà disponibile dal 21 settembre in Italia.

Questa nuova versione del gioco si avvantaggerà delle esclusive feature sviluppate per Nintendo Switch come le opzioni per il controllo del movimento durante gli scontrimultiplayer locale fino a 6 giocatoribattaglie in locale con 2 Joy-Con e 1 console e la possibilità di giocare ovunque.

DRAGON BALL XENOVERSE 2 è disponibile da ottobre per PlayStation4, Xbox One e PC Digital su STEAM®. La versione per Nintendo Switch sarà disponibile da 22 settembre 2017.

Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls, la recensione: lo spin-off che sa il fatto suo

Danganronmpa è un franchise relativamente giovane rispetto alle saghe decennali della terra del Sol Levante, che è però risultato incredibilmente prolifico durante i suoi sette anni di vita: videogiochi, anime, sound e visual novel hanno allargato la fanbase e fatto affezionare migliaia di persone a una serie dallo stile tanto inquietante quanto inconfondibile.

Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls

Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls è un titolo spin-off della serie principale, collocato cronologicamente fra il primo e il secondo videogioco. Rilasciato per PlayStation Vita nel 2015 come esclusiva territoriale giapponese, il gioco è approdato nel resto del mondo soltanto nel Giugno di quest’anno.

Ben due anni di ritardo hanno provocato una partenza “svantaggiata” per Ultra Despair Girls, prodotto pensato per console portatile e, letteralmente, “nato vecchio” in occidente. Il porting PlayStation 4 è di buon livello, comandi e grafica sono stati migliorati per adattarsi al meglio alla console casalinga, il tutto con a un framerate di 60fps roccei.

Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls

I modelli dei personaggi e le ambientazioni risultano poveri nonostante il restauro grafico, ma compensano con delle animazioni convincenti e, soprattutto, uno stile grafico davvero particolare, in grado di mescolare elementi coloratissimi e dal tratto morbido con sprite spigolosi e taglienti.

Questa dicotomia si riflette anche nei contenuti narrativi, in quanto il giocatore si troverà davanti delle situazioni inquietanti a dir poco, rappresentate con un destabilizzante mix di stili grafici (anime, computer grafica, sprite 2D animati in 3D) immersi in colori acidi, quasi caleidoscopici.

Ultra Despair Girls

Ultra Despair Girls punta chiaramente a confondere e turbare e ci riesce pienamente: anche se “solo” PEGI 16 e con ogni goccia di sangue colorata in fucsia, le scene cruente e/o moralmente discutibili sono sempre dietro l’angolo. Anche il mood generico non è dei più positivi, come suggerito dal titolo stesso del gioco: la disperazione e il senso di fallimento sono elementi chiave delle vicende del titolo, che tra un evento delirante e l’altro non esita a punzecchiare gli stereotipi sociali tipici della cultura giapponese moderna.

Ultra Despair Girls

Ultra Despair Girls si distacca dal genere visual novel dei predecessori e punta a delle meccaniche più action: il titolo è infatti un third-person-shooter con leggerissimi elementi GDR, componente narrative presente in maniera preponderante e un setting teen horror.

Spesso mescolare tante tipologie videoludiche risulta controproducente; per fortuna non è il caso di Ultra Despair Girls, prodotto che non punta a un’eccessiva profondità di gameplay, quanto a rendere quest’ultimo un ulteriore stumento a disposizione del giocatore per immedesimarsi negli avvenimenti.

Ultra Despair Girls

Il risultato finale convince, tranne che per la difficoltà, minima per chiunque abbia mai giocato un tps prima di Ultra Despair Girls. Da questo punto di vista, la software house Spike Chunsoft non ha osato e ha preferito accontentare i vecchi fan della saga piuttosto che scommettere nell’allargamento del bacino d’utenza.

La scelta va comunque rispettata, visto che l’estrema semplicità del gioco non lo rende per questo noioso, a patto che il giocatore riesca a farsi coinvolgere dalla storia; inoltre, il gameplay risulta immediato e fluido anche se mai complesso, la personalizzazione delle abilità e dei tipi di attacchi delle protagoniste offre varietà di approccio alle situazioni e la presenza di una valutazione alla fine di ogni capitolo aggiunge quel “pepe” in più.

Ultra Despair Girls

Sono presenti anche piccoli segreti e collezionabili da raccogliere nei vari livelli, molti dei quali utili per sbloccare nuove abilità e dialoghi extra tra le due ragazze protagoniste. Il doppiaggio accompagna bene la narrazione, tutti i personaggi sono localizzati in un inglese più che buono, mentre manca (nell’edizione PAL del gioco) la localizzazione dei testi in italiano, così come la possibilità di selezionare il parlato in giapponese.

Ultra Despair Girls

Con una durata di circa 20 ore, Ultra Despair Girls non è il titolo Danganronpa più longevo e nemmeno il migliore, ma è sicuramente un cocktail ben riuscito di generi, fondato su solide basi narrative, che potrebbe anche avvicinare nuovi giocatori a questo franchise senza dubbio accattivante.

 

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy, la recensione: un ritorno in vecchio stile

Remake e remastered sono due realtà ormai consolidate nel mercato videoludico moderno, desiderate e sprezzate in egual misura dal pubblico e fonte di eterne discussioni virtuali e non. Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy è l’edizione “rimasterizzata” (per quanto la terminologia utilizzata in copertina sia alquanto infelice) dei primi tre titoli della saga creata da Naughty Dog, il primo dei quali fu rilasciato per l’originale PlayStation ben 21 anni fa.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Sviluppato da Vicarious Visions sotto l’egida Activision, Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy è un vero e proprio colpo al cuore per ogni videogiocatore degli anni ’90: i tre giochi presentano infatti una grafica e un comparto audio completamente rimasterizzati, senza però alcuna variazione nel gameplay, rimasto tale e quale all’originale.

Una scelta coraggiosa, quella di Activision: la volontà di non scendere a compromessi con il pubblico sempre più impigrito, mantenendo controlli e livelli “vecchi” (e, nel caso del primo Crash Bandicoot, invecchiati decisamente male) ha indisposto buona parte dei giocatori più giovani, che si sono trovati davanti a comandi macchinosi, non sempre precisi, accompagnati da un level design che alterna picchi di genialità e pigrizia.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Quello che qualitativamente negli anni ’90 era considerabile una perla, viene oggi visto come minimo sindacale; eppure, nonostante le aspre critiche fioccate sul web, Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy è al momento il miglior lancio del 2017 come titolo su singola piattaforma. Conferma, questa, di come il costante miglioramento è sicuramente l’obiettivo a cui ambire, ma che il “ritorno alle origini” non è sempre da escludere a priori, se dettato da decisioni ragionate e non da prigrizia.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Giocare Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy evoca speculazioni su cosa sarebbe potuto essere e sarà Final Fantasy VII Remake, titolo a cui toccherà invece la sorte opposta: revamp totale di grafica, mappe e gameplay, con l’obiettivo di conquistare due, se non addirittura tre generazioni di videogiocatori.

Fino ad oggi questa idea è parsa come l’unica strada percorribile per i vecchi franchise, ma il caso Crash Bandicoot dovrebbe far riflettere le major su cosa, effettivamente, vuole il pubblico “meno giovane”, nonostante anche molti giocatori della vecchia guardia si siano lamentati dei difetti della trilogia, dimentichi dell’incalcolabile, pura cattiveria insita nel codice stesso di molti software del ventesimo secolo.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy è difficile, molto difficile; giocare con le levette analogiche è un’impresa vicina all’impossibile e già questo piccolo, cruciale ostacolo potrebbe far desistere i più; la trama di ciascuno dei titoli è un classico, banale pretesto per esplorare i livelli, far mattanza di ogni forma di vita e ingurgitare casse e casse di frutti Wumpa e il doppiaggio, presente anche in lingua italiana, è stato volutamente riprodotto per trasmettere quello stile anni ’90 che oggi viene quasi sempre definito “trash”.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Escludendo la durata dei caricamenti, oggettivamente troppo lunghi per la potenza del dispositivo su cui gira il software, i difetti di Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy rimangono esattamente quelli di venti anni fa, né più né meno. Uniche, benvenute differenze sono l’aggiunta delle prove a tempo e Coco Bandicoot come personaggio giocabile fin dal primo titolo della trilogia, ma a parte questo neppure un singolo bug o difetto nei geodata sembra essersi spostato di un millimetro.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Del resto, Activision ha presentato il bundle con la massima trasparenza, mostrando fin dal primo trailer che lo scopo del revamp (guadagno monetario a parte) non fosse quello di svecchiare tecnicamente i titoli, ma di dare ai più giocatori più giovani la possibilità di conoscere delle perle del passato… E affogare nella nostalgia i fan stagionati del marsupiale arancione.

Inutile dire che entrambe le categorie di utenza si troveranno a fronteggiare un conflitto interiore di amore e odio perciò che si troveranno a giocare e ciascuno per motivi diversi, ma è quasi certo che il bilancio finale risulti positivo: Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy raccoglie al suo interno dei titoli non perfetti e sicuramente ormai “pesanti”, che però, oltre a essere delle vere e proprie pietre miliari della cultura videoludica, dimostrano come e quanto l’industria e il pubblico siano cambiati nel corso degli anni, nel bene e nel male.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

I videogiochi non sono un semplice “passatempo per bambini”: come ogni altro medium, sono lo specchio della società dei loro tempi. Nel caso specifico dei videogames, Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy rievoca l’approccio cocciuto e trial and error tipico del giocatore privo di accesso a guide, trucchi e soluzioni online, così come l’inventiva dei game designer, costretti a ottimizzare ogni singolo poligono e animazione e livello, senza possibilità di aggiungere e “patchare” a posteriori, per rendere l’esperienza di gioco più longeva, varia e appagante possibile.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Oggi i videogiochi sono considerati un lusso, ma molti non pensano o ignorano quanto più lo fossero in passato. Prodotti costosi, misteriosi e visti con sospetto, spesso venduti negli angoli rimasti vacanti dei negozi di tecnologia. Col tempo, Internet ha reso tutto più rapido e accessibile, i giocatori sono tanto più consapevoli, quanto più esigenti e capricciosi.

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy non può né deve dimostrare che “si stava meglio quando si stava peggio”, non è la prova che il mercato videoludico di un tempo fosse migliore e più genuino, ma offre speranza a chi crede, suo malgrado, che non c’è più spazio per “i giochi di una volta”. La realtà videoludica si è espansa e globalizzata tanto quanto la società umana, e da quest’ultima deve imparare che la diversità è solo un bene e che è ancora possibile, alle porte del secondo decennio degli anni 2000, avere successo con videogiochi che non siano l’ennesimo Call of Duty e l’ennesimo Souls-like.

 

DiRT 4, la recensione: il rally per tutti

I giochi di corse sono una categoria videoludica che si ama o si odia, al punto da poter essere considerati una realtà a sé stante: moltissime persone, più di quante un “comune” giocatore potrebbe mai pensare, impiegano infatti le loro console esclusivamente come simulatori di guida, ignorando del tutto altre categorie di giochi per macinare miglia e chilometri nel salotto di casa.

DiRT 4

All’interno di questo microcosmo, si concretizzano filoni ancor più ristretti, dovuti alle varie tipologie di corse, gare e veicoli esistenti. DiRT 4 è un titolo incentrato sulle discipline del Rally e del Rallycross, sesto titolo del franchise della britannica Codemasters, una software house conosciuta in tutto il mondo (e da decenni) per i suoi titoli di corsa.

DiRT 4

L’impatto iniziale con DiRT 4, lunghi caricamenti preparatori a parte, è assolutamente positivo: la grafica di gioco sacrifica i dettagli secondari delle ambientazioni per ricreare fedelmente ogni singolo veicolo ed ogni sua alterazione strutturale dovuta a danni da impatto o condizioni meteo avverse. Il gioco è anche localizzato in un ottimo italiano, che rende molto più dinamica e immersiva l’interazione fra guidatore e copilota.

DiRT 4

DiRT 4 presenta una valida componente online, con tanto di classifiche globali sia comuni che suddivise per singola piattaforma di gioco. La modalità singleplayer non è però un elemento accessorio, dato che l’esercizio e la sperimentazione sono alla base del successo contro avversari in carne e ossa.

Ma anche nel caso di piloti della domenica, DiRT 4 non delude: è possibile fin da subito selezionare il proprio stile di guida preferito, tra arcade e simulativo. Nel primo caso, anche un videogiocatore poco avvezzo al genere potrà prendere confidenza coi comandi e divertirsi, mentre i più appassionati godranno di un’ampia e dettagliatissima serie di settaggi dei propri veicoli, dal tipo di trasmissione al bilanciamento di assi e telaio, proseguendo con sigle e valori comprensibili solo agli “addetti ai lavori”.

DiRT 4

Inutile dire che l’interazione col controller (e, a maggior ragione, con mouse e tastiera) non è consigliata nel caso in cui si punti a un approccio preciso e professionale, in quanto limitante all’approccio simulativo, ma il bello di DiRT 4 è proprio la sua capacità di raggiungere e soddisfare la più ampia fetta di pubblico.

DiRT 4

Questo è confermato dalla presenza della DiRT Academy, modalità di gioco che funge sia da scuola guida per le meccaniche basilari che da pista di prova per sperimentare nuovi veicoli e nuovi trucchi; i tutorial sono completi ed esaustivi e possono essere ripetuti in qualunque momento, ogni volta che ne si sentirà il bisogno.

DiRT 4

Non va fatto l’errore di credere che la modalità giocatore singolo si limiti a una lunghissima e divertente modalità allenamento. Questo potrebbe esser valido per la ristretta cerchia di utenti che punta a gareggiare per classificarsi nei ranking mondiali, ma i restanti “comuni mortali” si troveranno davanti a una libertà di scelta quasi spiazzante.

Si passa dalle classiche gare di Rally e Rallycross, al Land Rush, fino all’Historic Rally, con veicoli storici fedelmente riprosotti degli anni ’80 fino ai primi anni 2000; è possibile anche divertirsi creando la propria pista personalizzata o selezionarne una procedurale, con l’ovvia opzione di selezione anche delle condizioni meteo presenti al momento della corsa. Le piste randomiche peccano leggermente in assortimento, ma sommate al numero di veicoli disponibili risultano un difetto abbastanza trascurabile.

DiRT 4

DiRT 4 riesce a far contenti tutti gli amanti dei titoli di corsa e offre tanto contenuto e discreta varietà sia nel suo “giocoso” approccio arcade che nel notevole e dettagliato stile simulativo. Un acquisto, insomma, consigliatissimo per chiunque non abbia paura di guidare sotto la pioggia e graffiare la carrozzeria.

 

Valkyria Revolution: trailer di lancio

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Quando l’opprimente Impero Ruzi e la sua onnipotente Valkyria minacciano l’esistenza del Regno di Jutland, toccherà ai migliori difendere il proprio paese contro degli insormontabili pericoli. Preparati per la battaglia e mettiti in prima linea per la libertà perché Valkyria Revolution è arrivato in Europa! Il gioco è ora disponibile in versione fisica e digitale per PlayStation 4 e Xbox One™, al prezzo di €39.99.

A proposito del gioco Valkyria Revolution  

Sulla scia di una rivoluzione, i soldati d’elite di Jutland, i Vanargand, devono unirsi per sconfiggere l’Impero Ruzi e fermare la morte stessa – la Valkyria. Questa squadra anti-Valkyria é equipaggiata con armi avanzate ed ha la potente abilità di maneggiare incantesimi con la ragnite per combattere questa terrificante minaccia. Questa unità è composta da soldati che hanno una elevata affinità con la ragnite; anche le truppe di Jutland della Principessa Ophelia si sono unite alla squadra. La Principessa ama profondamente il suo paese  ed ha risposto alla chiamata per liberare tutti coloro i quali sono soggiogati dalla tirannia di Ruzi. Ma, Amleth Grønkjær, il comandante della Vanargand nasconde un terribile segreto. Sarà amico o nemico del paese che ha giurato di proteggere?

Caratteristiche di Valkyria Revolution:

Affronta la morte – A capovolgere le sorti della battaglia in Valkyria Revolution è Brunhilde, una degli ultimi antichi e potenti Valkyrur, esseri magici con poteri quasi illimitati. E’ vincolata da un giuramento con le forze nemiche ed i giocatori dovranno trovare un modo per sconfiggerla.

Preparati per LeGION – Valkyria Revolution ha un nuovissimo Sistema di Battaglia che mescola combattimenti in tempo reale e strategia tattica. I giocatori possono prendere il sopravvento sul campo di battaglia utilizzando delle combo o delle astute tattiche, il giusto bilanciamento tra azione e tattica è la chiave per il successo.
L’ingegnosità della guerra – Attraverso le avversità si sviluppano grandi opere di ingegneria, e con una patria assediata, i giocatori possono aggiornare le loro armi esistenti attraverso differenti percorsi di personalizzazione.

  • Un nuovo aspetto grafico – Valkyria Revolution ha un nuovo aspetto grafico grazie al nuovo motore Gouache. 
  • Compositore Classico – Valkyria Revolution ha una Colonna Sonora vibrante realizzata dal talentuoso compositore Yasunori Mitsuda (Chrono Trigger, Stella Glow)-

Sebbene questo capitolo porti il nome Valkyria, Valkyria Revolution va oltre i tradizionali combattimenti strategici a turni, includendo nuovi personaggi, un nuovo mondo e nuove meccaniche di gameplay. Lo statico campo di battaglia a turni ha preso una svolta più action per degli attacchi devastanti e letali, mentre esplori l’incredibile continente europeo. Valkyria Revolution è disponibile su PlayStation 4, Xbox One e in versione digitale anche su PlayStation Vita, in Europa. Per maggiori informazioni, visita valkyria.sega.com.

Ma non è finita qui! I possessori della versione PS4 e PS Vita possono scaricare ora un tema gratuito per provare la loro fedeltà al Regno di Jutland.