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Captain Tsubasa: Rise of New Champions, la recensione PS4

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Ci sono voluti ben 14 anni per rivedere i nostri eroi, celebrati dalla nostra recensione di Captain Tsubasa: Rise of New Champions, provato nella sua versione per console PS4. Era, infatti, il lontano 2006 quando usciva su PS2 “Captain Tsubasa”. Da allora, salvo l’ultima apparizione su mobile con Captain Tsubasa: Dream Team, videogiochi su “Holly e Benji” non se ne sono visti. Ci ha pensato Bandai Namco, affidando lo sviluppo a Tamsoft, a riportare i nostri beniamini su PC e console di tutte il mondo. D’altronde lei ha un certo debole per i tie-in di anime e manga di successo. Basta vedere Dragon Ball Z Kakarot per crederci. Lo stile cartoon, enfatizzato dal cell-shading, crea una sorta di continuità emozionale con la serie animata. Quella che tutti noi (attempati) hanno ancora impresso nella loro memoria.

captain tsubasa rise of the new champions recensione ps4

Captain Tsubasa: Rise of New Champions ci propone due modalità storia, una che segue l’arco narrativo del terzo torneo e una che propone vicende inedite a ridosso della Junior National League. Non vi aspettate una versione di FIFA o PES con i super-tiri e mosse speciali. Della parola simulazione non vi è nemmeno l’ombra. Trovate invece tanto sano action, con scontri aerei all’ultimo sangue e missili terra aria in grado di buttare giù la porta. Sono presenti molti intermezzi, alcuni dei quali sono in stile anime. Vi è anche una modalità “Versus” in cui sfidare altre squadre, anche in modalità multigiocatore.

È chiaro che questo ritorno dei nostri eroi chiama in adunata i fan della serie e attira meno gli altri. Il divertimento non manca, questo è sicuro, anche se qualcosina in più la potevano fare. La modalità “Tsubasa’s Story” è un po’ “cortina”, con solo 7 capitoli da giocare. Sotto questo aspetto si potevano impegnare un po’ di più.

Nonostante questo la nostra astinenza da “Cap. Tsubasa & Co.” è stata sedata. Senza attendere un istante in più, vi lasciamo alla nostra recensione PS4 di Captain Tsubasa: Rise of New Champions.

Quando il calcio era arcade

Vi era un tempo in cui la distanza tra le parole “simulazione” e “calcio” era abissale. Era il tempo di Super Sidekicks e Goal Goal Goal, giocato sui cabinati nei bar. Grafica 2D su schermi con una risoluzione pessima, dove il divertimento era mettere la palla in rete dopo aver eseguito azioni super-spettacolari. Poi le esigenze sono cambiate e non c’è stato più spazio per la finzione. Tutto doveva essere, per forza di cose, simulato.

Captain Tsubasa: Rise of New Champions ci riporta a quei tempi, lanciando una sfida ai simulatori. Paragonarli a loro, però, non ha alcun senso. Il nuovo videogioco prodotto da Bandai Namco contiene un’infarinatura di dinamiche calcistiche reali. Vi sono i fuorigioco, le tattiche di squadra, le rimesse laterali e del portiere ed esistono i calci d’angolo. Stop, il simulato finisce qui. Dopo trova spazio tanto, ma tanto, arcade.

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Contrasti che fanno volare via i giocatori, dribbling in grado di far fuori 2/3 avversari in un colpo solo e gli immancabili super tiri sono alla base del gameplay. Tutto ruota attorno al concetto di spirito, un surrogato della famosa stamina. Questa si consuma ogni qualvolta si effettuano mosse abilità. Quando lo spirito di squadra è al massimo si attiva la “V Zone“. Questa consente alla squadra un recupero rapido e, quindi, un maggior numero di mosse speciali, mettendo così sotto pressione la squadra avversaria. La “V Zone” ha una durata limitata per cui dovete sfruttare al meglio questo vantaggio temporaneo.

Sebbene tutto questo diverta nelle prime partite, con il tempo diventa “scontato” perché pecca di novità. Una volta capita l’AI della squadra avversaria diventa solo questione di tempismo e scelta di tempo per performare dribbling e super-tiri. Insomma, il gioco scorre via per inerzia. Qualche sorpresina in più, lato gameplay, sarebbe stata gradita.

Le varie forme della sfida

Ogni videogioco si rivolge ad un pubblico, che sia di nicchia o generalista. Captain Tsubasa: Rise of New Champions, per forza di cose, richiama a se gli appassionati e i fan di lunga data. Se vi ricordate, la Collector’s Edition, quella con il calcio balilla, costava circa 2.000 euro. Chi li spenderebbe così tanti soldi per un videogioco? Qualcuno c’era, visto che è andata esaurita dopo pochissimi giorni.

Entrando nel vivo del gioco, vi sono diverse modalità per giocare. Le prime due, in ordine di importanza sono le story mode, “Tsubasa’s story” e “New Hero“. In “Tsubasa’s Story”, come il nome suggerisce, si ripercorre un arco narrativo particolare, quello dell’ultimo torneo in Giappone di Tsubasa prima della sua partenza in Brasile. Questa modalità si compone di 7 capitoli, ognuno con un match da affrontare (e tanti dialoghi da sopportare).

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La modalità “New Hero” è, senza ombra di dubbio, quella più interessante. Questa infatti si basa su delle dinamiche in perfetto stile RPG con tanto di crescita del personaggio e della squadra in cui si gioca. Dopo aver creato il personaggio, infatti, si sceglie dove iniziare il percorso per diventare una nuova stella del calcio. La scelta ricade su una delle tre squadre rivali della Nankatsu di Tsubasa, Toho, Furano e Musashi. “New Hero”, inoltre, introduce un inedito arco narrativo alla storia originale del gioco, proponendo un nuovo torneo a ridosso della Junior National League.

Oltre a queste due vi sono la modalità “Versus” e “Versus online“. La prima ci permette di giocare una partita o un torneo contro degli avversari comandati dalla AI oppure con il classico “doppio”, spalla a spalla contro un altro giocatore. La seconda, invece, è il classico multigiocatore online, contro amici o avversari casuali. Dopo aver terminato la modalità storia, probabilmente, un salto qui lo farete volentieri.

Cosa funziona e cosa non

Captain Tsubasa: Rise of New Champions riesce a ricucire quello strappo con i fan della saga che volevano rivedere un videogioco sui famosi calciatori nipponici. Da questo punto di vista la loro attesa è stata ricompensata, anche se non adeguatamente. 7 capitoli per “Tsubasa’s story” sono pochini. Si poteva tranquillamente inserire sia il primo torneo che la prima parte dell’avventura brasiliana di Oliver Hutton. Magari arriveranno con un DLC per cui ancora una speranza l’abbiamo.

“New Hero” funziona e diverte. Le dinamiche RPG sono stimolanti, sia dal punto di vista individuale che di squadra. Si poteva optare per una fusione delle due modalità, in modo da poter scegliere se vivere la storia da protagonista o come un nuovo astro nascente del calcio. Resta il fatto che “New Hero” è in grado di reggere la “barracca” da solo, anche se, purtroppo, il numero degli incontri non è elevato neache qui.

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“Versus” e “Versus online”, di fatto, restano quelle due cose da fare se ho finito le prime. Bisogna solo capire con quali motivazioni si arrivano ad affrontarle. Noi, per esempio, ci siamo arrivati un tantino demotivati.

Anche se le varie modalità peccano di brio, il gameplay giocato è divertente. Anche se si imparano presto i vari script dell’AI, di base ci si diverte a riapprezzare il “Tiger Shot” di Hiyuga e il “Driven Shot” di Tsubasa. Le varie animazioni delle super mosse sono fatte benissimo e non ci si stanca mai a vederle e rivederle. La cosa che, invece, infastidisce è la presenza, talvolta estenuante, dei dialoghi. Dispiace dirlo ma sembrano dei veri “tappabuchi” tra una partita e l’altra.

Captain Tsubasa: Rise of New Champions non è sicuramente un’occasione persa, anche se confidiamo in qualcosa in più dai futuri DLC. Per certi aspetti lo pretendiamo.

Terzo WAR TABLE di Marvel’s Avengers

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SQUARE ENIX ha pubblicato il terzo WAR TABLE di Marvel’s Avengers, fornendo una nuova anteprima sul gioco prima della pubblicazione del 4 settembre, su PlayStation 4, Xbox, PC e Stadia.

 Per iniziare, gli spettatori che hanno guardato il WAR TABLE di Marvel’s Avengers dal vivo tramite il canale PlayAvengers.com sono stati i primi a scoprire tutti gli incredibili dettagli sulle missioni giornaliere e settimanali, e su quattro nuovi tipi di missioni avanzate in cui si imbatteranno nel corso dell’Iniziativa Avengers: i Settori Nemici, le Camere di Sicurezza SHIELD, il Laboratorio Segreto dell’AIM e i Mega Hives.

I Settori Nemici sono missioni speciali che offrono epici scontri con potenti boss, che i giocatori ameranno affrontare più volte quando gli eroi si avvicineranno al limite massimo del gioco per il livello di potenza, fissato a 150. Le Camere di Sicurezza SHIELD sono vere e proprie riserve di risorse, equipaggiamenti e segreti da scoprire e sbloccare. I giocatori impazienti di mettere alla prova il proprio coraggio saranno felici di collaborare con tre amici per occuparsi del Laboratorio Segreto dell’AIM, una missione accessibile solo dopo aver raggiunto il livello di potenza più alto. Disponibile una volta a settimana, il raid nel laboratorio segreto culmina in un temibile scontro con boss influenzato dalle prestazioni dei giocatori durante la missione.

I Mega Hives metteranno alla prova i giocatori, costringendoli ad aprirsi la strada con la forza in una serie di piani infestati da vari nemici. Più i giocatori si addentreranno, più la difficoltà aumenterà e una volta sconfitti tutti gli eroi, si dovrà iniziare di nuovo da capo.

Il WAR TABLE di Marvel’s Avengers ha svelato anche una nuova eroina in arrivo dopo il lancio che farà parte dell’Iniziativa Avengers, Kate Bishop. La missione di Kate, “AIM allo scoperto”, comincerà a fine ottobre e includerà un nuovo nemico e un nuovo mistero. Bishop, allieva di Clint Barton, avrà mosse eroiche e abilità uniche che solo un’arciera provetta con un talento da ginnasta olimpica come Kate è in grado di sfruttare.

Kate Bishop sarà la prima nuova eroina inserita in Marvel’s Avengers dopo la pubblicazione del 4 settembre. La storia “AIM allo scoperto” ha inizio poco dopo la conclusione della campagna di gioco “Riuniti” ed è solo la prima metà dell’arco narrativo di Hawkeye. Clint Barton, alias Hawkeye, entrerà in scena a novembre per la seconda metà della storia, gettando le basi per gli eventi futuri.

I nuovi eroi saranno disponibili dopo il lancio, gratuitamente, per tutti i possessori di Marvel’s Avengers e continueranno a evolvere la narrazione del mondo del gioco. Ulteriori informazioni sull’arco narrativo di Hawkeye e su altri contenuti post-lancio saranno presto disponibili.I precedenti WAR TABLE di Marvel’s Avengers hanno presentato altre grosse rivelazioni, tra cui dettagli sul principale nemico del gioco, MODOK (Mental Organism Designed Only for Killing) e la presentazione di Clint Barton, aka Hawkeye, uno dei primi eroi aggiunti al gioco post-lancio.

https://avengers.square-enix-games.com/it/wartable/

 Marvel’s Avengers sarà disponibile su PlayStation 4, Xbox One, Stadia e PC il 4 settembre 2020. Marvel’s Avengers sarà disponibile per PlayStation®5 e Xbox Series X al lancio delle console, a fine 2020. Coloro che possiedono il gioco per l’attuale generazione di console potranno passare alla versione migliorata senza costi aggiuntivi, sia in caso di passaggio da PlayStation® 4 a PlayStation® 5, che da Xbox One a Xbox Series X. Passando alla nuova generazione, si potranno trasferire facilmente il profilo giocatore e i progressi di gioco, per continuare da dove si era interrotta l’esperienza. Sarà inoltre supportato il gioco tra generazioni differenti, per permettere ai giocatori su PS5™ di giocare con gli amici su PS4™ e agli utenti Xbox Series X di connettersi con gli amici su Xbox One.

MARVEL’S AVENGERS

Marvel’s Avengers offre ai giocatori un’esperienza ricca, grazie alla combinazione di missioni Eroe e Zona di guerra. Le missioni Eroe possono essere affrontate esclusivamente in solitaria e fanno parte della campagna iniziale di gioco. Sono pensate per mettere in mostra le abilità uniche di tutti gli eroi che riunirai gradualmente nella squadra. Le Zone di guerra possono essere affrontate da soli o in un gruppo di massimo quattro giocatori*, usando qualsiasi eroe disponibile. Ogni missione viene bilanciata automaticamente in base alle dimensioni della squadra e al livello del giocatore.

In Marvel’s Avengers, i giocatori potranno personalizzare in vari modi i più potenti eroi della Terra. I supereroi saranno sempre fedeli al rispettivo set di poteri, ma potranno essere giocati in modi diversi in base all’equipaggiamento e alle abilità scelti, adattandosi allo stile di gioco del giocatore. Ogni eroe ha un sistema di combo dinamico, mosse eroiche, abilità intrinseche e mosse speciali da sbloccare e personalizzare, molte di queste ispirate alle classiche mosse di 80 anni di storia Marvel su vari media, altre create appositamente per il gioco.

I giocatori potranno personalizzare gli iconici supereroi con costumi classici, amati dai fan e originali, tra cui l’armatura di Iron Man tratta da Original Sin, una storia del 2014, o Donald Blake, un riferimento allo pseudonimo di Thor apparso per la prima volta in Journey Into Mystery #83, nel 1962.

Marvel’s Avengers è un titolo ambizioso, che inizierà con una corsa globale per riunire e ricreare gli Avengers. E questo sarà solo l’inizio. Per garantire a tutti un’esperienza eroica, la narrazione di Marvel’s Avengers si espanderà e introdurrà minacce sempre più temibili tramite l’Iniziativa Avengers. La pubblicazione di ogni nuovo supereroe o ambiente successivo al lancio sarà disponibile a tutti i giocatori che hanno acquistato il gioco base, senza costi extra.

Al momento il gioco è classificato PEGI 16.

*Richiesta connessione Internet. Si applicano i requisiti multigiocatore online della tua piattaforma di gioco.

The Sims 4 Star Wars: Viaggio a Batuu, trailer gameplay

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EA, Maxis e Lucasfilm hanno rivelato il nuovo entusiasmante trailer che mostra le funzionalità di gameplay dell’imminente Game Pack The Sims 4 Star Wars: Viaggio a Batuu, in arrivo l’8 settembre su PC tramite Origin e Steam, Playstation 4 e Xbox One.

In The Sims 4 Star Wars: Viaggio a Batuu, i giocatori potranno creare la propria unica storia di Star Wars con i Sims in un’avventura ai Confini della Galassia ispirata a Star Wars: Galaxy’s Edge presente al Disneyland Resort e al Walt Disney World Resort. Il nuovo trailer svela l’emozionante viaggio ambientato nel mondo di Batuu, offrendo un’esperienza completamente nuova per i giocatori e per i loro Sims e presentando tutti i luoghi e i suoni autentici di Star Wars, inclusi personaggi iconici come Rey e Kylo Ren.

Come nuovi visitatori di Batuu, i Sims potranno socializzare con la gente del posto, comprendendo le motivazioni per cui il pianeta è diverso da qualsiasi altro luogo e scoprendo cosa spinge le varie forze in campo a combattere per il suo controllo. La Resistenza, il Primo Ordine e i contrabbandieri mirano ad avere la meglio sull’Avamposto della Guglia Nera: saranno i giocatori e i loro Sim a determinare chi avrà la meglio. I Sims potranno scegliere di aiutare Rey e Vi Moradi come parte della Resistenza, giurare fedeltà al Primo Ordine sotto Kylo Ren o cercare di guadagnare più crediti con Hondo Ohnaka e i contrabbandieri. Man mano che i Sims intraprenderanno entusiasmanti missioni aumenteranno la propria reputazione e sbloccheranno artefatti iconici, equipaggiamenti, nuovi outfit e missioni decisive per la storia che influenzeranno i cambiamenti nel mondo e modificheranno l’equilibrio del potere.

Inoltre, i giocatori saranno in grado di creare l’ambita spada laser, personalizzare il proprio droide, prezioso aiutante nelle missioni, volare sugli iconici caccia stellari o provare a socializzare con uno Stormtrooper. Una volta che i Sims saranno tornati a casa, potranno persino riportare alcuni di questi oggetti con sé, come la loro spada laser o il droide, oltre ai nuovi manufatti, decorazioni e ricette ispirate ai loro viaggi. Potranno anche giocare una partita a sabacc oppure ospitare una divertente sessione di allenamento di spada laser.

Iron Harvest 1920+, nuovo trailer

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Deep Silver e KING Art Games hanno pubblicato oggi un nuovo video di Iron Harvest 1920+ che mostra ulteriori dettagli sull’emozionante storia. Il fulcro del video di oggi è la repubblica di Polania, uno stato agricolo che si trova nel mezzo della lotta quando Rusviet e Sassonia mobilitano i loro eserciti. Lottando per la loro libertà, le truppe di Polania si radunano attorno ad Anna e al suo orso Wojtek per raccogliere le risorse limitate e difendere la loro libertà!

Vincitore del torneo eSport di Iron Harvest 1920+:

KING Art Games e Deep Silver si congratulano con il primo vincitore del torneo eSport di Iron Harvest, WellPlayed_TV.  Dopo un entusiasmante fine settimana di match intensi durante la gamescom digitale, pieno di vittorie in diretta e di elettrizzanti azioni strategiche in stile diesel punk, entrambe le società stanno attualmente valutando opportunità future per continuare a supportare la competizione con le prossime stagioni. La stagione I offrirà nuove mappe PvP, sfide e bonus visivi unici da sbloccare, con l’uscita domani.

A proposito di Iron Harvest

All’alba del XX secolo, subito dopo la fine della Grande Guerra, il mondo è pieno di segreti e misteri, di opportunità e sfide. La tradizione si scontra con il progresso scientifico e tecnologico, mentre l’Europa si sta ancora riprendendo dalle brutali battaglie della guerra mondiale. Iron Harvest è un gioco di strategia in tempo reale (RTS) ambientato nella realtà alternativa del 1920+, subito dopo la fine della Grande Guerra. Per creare la perfetta esperienza RTS, il team ha lavorato in stretta collaborazione con i fan globali di RTS sin dalla campagna kickstarter di grande successo.

Blood Bowl 3: Nacon annuncia il nuovo adattamento videoludico

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Allacciate gli stivali, indossate il casco, regolate le protezioni delle spalle e la piastra toracica… e infilate un pugnale affilato nella cintura (sono le regole): NACON e lo studio Cyanide sono lieti di annunciare Blood Bowl 3, il nuovo adattamento videoludico del gioco da tavolo cult di Games Workshop.

Blood Bowl 3: uscita 

L’uscita è prevista per l’inizio del 2021, il gioco sarà disponibile su PlayStation®4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X, Steam e Nintendo Switch.

Blood Bowl 3 è il videogioco del fantafootball. Un gioco di strategia a turni ispirato al football americano nel mondo fantasy Warhammer dove elfi, umani, orchi e altre creature combattono per la palla con spallate, calci, pugni e armi di vario grado di letalità (e legalità rispetto all’arbitro). In qualità di allenatore, devi dare istruzioni ai tuoi giocatori: bloccare l’avanzata dei tuoi avversari posizionandoli nella tua zona di placcaggio, abbattere quelli che ti ostacolano, e sfondare la loro end zone per segnare un touchdown! 

Tutte le tue unità possono acquisire esperienza e ricevere bonus statistici o nuove abilità. Attenzione però: gli infortuni sono comuni, soprattutto quando l’arbitro è un goblin che tende a trascurare la maggior parte delle forme di violenza. Alcuni giocatori possono lasciare il campo zoppicanti o anche senza vita, mettendo fine presto e definitivamente alla loro carriera. 

Blood Bowl 3, il gioco

Blood Bowl 3 è un fedele adattamento del gioco da tavolo Games Workshop, che quest’anno sarà oggetto di una nuova edizione. Il gioco utilizzerà le regole della nuova edizione, le squadre (compresi i nuovi Orchi Neri e la Nobiltà Imperiale), le unità e le abilità associate.  I migliori strateghi saranno ovviamente in vantaggio, ma sarà sufficiente? Basta un solo sfortunato tiro di dado per cambiare il corso di una partita. 

Più divertente, sanguinoso e spettacolare che mai, Blood Bowl 3 sarà un successo sia per i fan dell’universo che per i giocatori competitivi. Al lancio, il gioco includerà 12 gare, ognuna con la propria arena e la propria squadra di cheerleader, modalità campagna e multiplayer, e un sacco di opzioni di personalizzazione. Dopo il lancio saranno aggiunti aggiornamenti regolari dei contenuti.  

Werewolf: The Apocalypse – Earthblood, nuovo trailer

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Nacon ha rilasciato un trailer di Werewolf: The Apocalypse – Earthblood che rivela la vita e il passato del protagonista del videogioco, Cahal, aiutando così i giocatori ad immedesimarsi meglio con il personaggio.

Werewolf: The Apocalypse – Earthblood è il primo gioco action-RPG adattato dall’omonimo franchise horror. Maturo, brutale e complesso, inviterà il giocatore ad impersonare Cahal, alla ricerca di una sanguinosa redenzione. Il protagonista giocherà un ruolo essenziale nella grande guerra condotta dai Garous contro Pentex, le cui attività stanno devastando il mondo naturale.

Cahal è un lupo mannaro della tribù dei Fianna. Sposato e padre di una figlia, subisce un tragico destino che lo costringe all’esilio. Deve fuggire da coloro che ama per proteggerli dalla sua rabbia: la sua amata moglie Ludmila, sua figlia Aedana, che ama più di chiunque altro, e i suoi migliori amici Rodko e Ava, che gli coprono le spalle in ogni circostanza. Endron, la filiale petrolifera della mega corporation Pentex, è l’unica responsabile di tutta la sua rabbia e violenza. Avendo rovinato la sua vita e rimanendo una minaccia costante per Gaia, la Madre Terra, Cahal è consumato da un unico obiettivo: porre fine all’operato della Endron con qualsiasi mezzo necessario.  

Werewolf: The ApocalypseEarthblood è il primo gioco action-RPG adattato dall’omonimo franchise horror. Maturo, brutale e complesso, inviterà il giocatore ad impersonare Cahal, alla ricerca di una sanguinosa redenzione. Il protagonista giocherà un ruolo essenziale nella grande guerra condotta dai Garous contro Pentex, le cui attività stanno devastando il mondo naturale. 

Ghostrunner: nuovo trailer gameplay e apertura registrazioni per la closed beta

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Gli sviluppatori One More Level, 3D Realms,Slipgate Ironworks e i publisher All in! Games e 505 Games, hanno rivelato un nuovo video di gameplay e la presenza di una beta privata per Ghostrunner, il gioco d’azione cyberpunk in prima persona con elementi di parkour. Ghostrunner sarà disponibile nel 2020 su PCPlayStation 4 e Xbox One.

  • Preparatevi a correre e affettare i nemici con meravigliosi movimenti di spada e fluide animazioni.

Project Cars 3, la recensione per PS4

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Si torna indietro per guardare avanti con Project Cars 3, e in questa nostra recensione per PS4 vogliamo svelarvi il perché di questa scelta progettuale. Il mondo dei SIM racing sta puntando, sempre di più, in una direzione esclusivista, richiamando a sé solo gli appassionati con la “A” maiuscola. La passione, si sa, richiede “danari”. Le periferiche dedicate, infatti, hanno un costo non proprio abbordabile, con volante e pedaliera in cima alla lista della spesa. Inoltre il mercato di questi giochi di “nicchia” comincia ad allargarsi sempre di più, e la competizione pure.

Esiste, però, una terra di mezzo, dove la simulazione incontra l’arcade. Né troppo di uno né dell’altro. Un regno in cui il joypad non è solo un fermacarte. Un SIM racing aperto a delle ibridazioni che, per certi aspetti, rievocano la saga di Need for Speed. Questo è Project Cars 3, il nuovo esperimento dei laboratori Slightly Mad Studios. Bandai Namco, seguendo il motto “squadra che vince non si cambia”, dopo 3 anni dal lancio del secondo capitolo della saga, decide di salutare l’estate a bordo di bolidi di pura potenza.

Project CARS 3 recensione ps4

211 auto sono pronte a sfrecciare lungo i 121 tracciati sparsi in 51 regioni del mondo. Si passerà dalle colline della Toscana (la cui bellezza è immortalata nella copertina del gioco) alle strade di Shangai, sino ad arrivare al nuovo circuito di Hinterlagos in Brasile. Ci sarà spazio per gli “smanettoni”, con gli immancabili settaggi e upgrade pre-gara, ma anche per i neofiti. L’introduzione dell’FTUE (First Time User Experience) permette una maggiore accessibilità, semplificando molti aspetti tecnici del gioco.

Ovviamente non mancheranno le modalità competitive online, con la “corsa veloce” e gli “eventi programmati” in pole position. Insomma, quest’anno ce n’è veramente per tutti.

La simulazione, tra significati e punti di vista

Vi abbiamo detto, all’inizio della nostra recensione, di come Project Cars 3 sia stato realizzato facendo dei piccoli passi indietro. La parola simulazione, anche se “fa figo”, può contenere diverse sfumature, interpretate a seconda dei vari punti di vista. È risaputo che ogni giocatore, esperto e non, ha gusti e ed esigenze sempre diversi. Incontrare il palato di tutti è praticamente impossibile. Escluderne qualcuno, però, è molto facile.

Imparando dal passato, Slightly Mad Studios decide di rendere più fruibile il gioco, realizzando un’esperienza molto scalabile. Ian Bell, CEO della software house londinese, ha definito Project Cars 3 come il successore spirituale della serie Need for Speed: Shift. Quest’ultima, infatti, si distanziava dagli altri capitoli della serie per la sua inclinazione verso il realismo e la simulazione.

Project CARS 3 recensione ps4

Ci si accorge di questo parallelismo già nel corso della prima gara. L’auto non sembra incontrollabile, anzi risponde perfettamente ai comandi del joypad. Ogni curva, derapata, scia e sorpasso ci fa guadagnare “XP”, utili per migliorare il nostro bolide. Come se fosse una sfida della sfida. Si inseguono obiettivi che contribuiscono al nostro divertimento, prima ancora di puntare alla vittoria. Questa visione, quasi “arcade”, di questo terzo capitolo del famoso SIM racing è intrigante.

Ovviamente l’aspetto simulativo non è di certo andato in vacanza. La fisica è stata nettamente migliorata, con il Madness engine che dimostra, ancora una volta, di che pasta è fatto. Ogni veicolo reagisce in maniera diversa agli urti e ai dislivelli, per la gioia degli amanti del FFB (Force FeedBack). Vi accorgerete, sin dalla prima curva, come la reattività e la sensibilità dei controlli di guida sia stata migliorata rispetto al passato. Dobbiamo ammettere che la software house londinese ha fatto un ottimo lavoro sotto questo punto di vista.

Project CARS 3 recensione ps4

Tenete sempre d’occhio il PIR (Performance Index Rating). Questo numerino vi serve per capire le prestazioni del vostro bolide. Attenzione, però, a non commettere l’errore di spingere al max questo numerino. Ogni upgrade deve essere sempre bilanciato e in linea con il resto dei componenti del veicolo. Spingere al massimo la turbina non serve a nulla se poi dovete frenare con i piedi in stile Flinstones. Inoltre il PIR serve anche per capire quali sono i requisiti di ingresso per partecipare ad una competizione. In modalità carriera, infatti, ogni classe ha un punteggio di accesso minimo e massimo. Sulla base di questo, e delle tipologie di tracciati, dovrete scegliere e poi sviluppare la vostra auto da corsa.

Tu ne capisci di fisica e motori?

A differenza di un qualsiasi altro genere, i simulatori di guida, per loro natura, non hanno tanto appeal. Sarà per via della loro difficoltà intrinseca, o anche per il fatto che si rivolgono a delle nicchie di appassionati. Sta di fatto che attirare dei neofiti del genere non è molto facile. Project Cars 3 ci vuole provare. Gli sviluppatori londinesi hanno fatto di tutto per semplificare le svariate dinamiche complesse ereditate dalle due precedenti edizioni. Ed ecco che quei famosi “passetti indietro”, pian piano, cominciano ad assumere una forma sempre più definita.

In questa nuova edizione, il pilota e la guida sono al centro di tutto. Prima ancora della fisica, dell’usura delle gomme, dei danni al veicolo, delle condizioni atmosferiche dinamiche, della luce e dei riflessi sulla strada e della diversificazione del manto stradale. E sicuramente qualcosa ci siamo dimenticati. Il punto, però, è che quest’anno siete voi i veri protagonisti del gioco. Voi e le vostre doti di pilota.

Project CARS 3 recensione ps4

Non è un caso, infatti, che per attirare “nuovi clienti”, Slightly Mad Studios ha fatto un lavoro di reverse engineering sul controller e su come questo interagiva con il videogioco. Inoltre, l’aver semplificato (e non eliminato), tutto il contesto del pre-gara, concentrandosi solo sulla guida e lo sviluppo del veicolo, è un buon modo richiamare a se aspiranti piloti. Non per questo il motto scelto per Project Cars 3 è “da driver del weekend a leggenda”.

Ovviamente, quando siete alla guida del vostro bolide, dovete gestire le diverse variabili che si presentano davanti a voi. La velocità è sicuramente una di queste. Stranamente, però, non vince sempre l’auto più veloce. Essere agili su pista comporta lavorare su gomme e sospensioni, che migliorano l’aderenza e la stabilità del veicolo. Ci sono tantissime tipologie di superficie stradale in questa nuova iterazione della saga, anche all’interno dello stesso tracciato di gara. Si passa dall’asfalto allo sterrato in poche centinaia di metri, e ve ne accorgete subito, con il controller che sembra stranamente non rispondere ai vostri controlli. Bene, questa è la fisica.

Project CARS 3 recensione ps4

Un’altra variabile che influenza il comportamento della vettura in gara (ed è la preferita di chi vi scrive) è data dalle condizioni metereologiche e climatiche dinamiche. Quest’anno la software house londinese si è veramente superata. In meno di due giri o, se preferite, 5 min di gara, può succedere di tutto. Si inizia con un sole che spacca le pietre e si finisce con una tempesta che scoperchia i tettucci delle auto. Le traiettorie nelle curve saltano, e, in un attimo, ogni vantaggio svanisce.

Questione di feedback

Se vi ricordate abbiamo già parlato di un argomento simile nella nostra recensione di Assetto Corsa Competizione. Anche in Project Cars 3 ritorna la questione del feedback, in una versione, però, del tutto inedita. Un simulatore di corse automobilistiche, di solito, parte dal dare per scontate molte cose. Non pretende che tutti siano dei piloti di Formula 1, ci mancherebbe, ma un’esperienza moderata con i SIM è sempre gradita. Alcuni, infatti, non “hanno voglia di perdere tempo” con chi un SIM lo gioca per la prima volta.

Project Cars 3, invece, questa voglia ce l’ha. Diremmo quasi che è più interessato ad attirare a sé i neofiti che gli esperti. Quando prima vi parlavamo di “passi indietro” ci riferivamo a questo. Il primo e il secondo capitolo dalla saga si stavano muovendo in un terreno altamente esclusivo, parlando a chi aveva un volante e una pedaliera minimo. Giocare un simulatore con queste periferiche è pura goduria, ma è ingiusto pretendere che tutti le abbiano.

Project CARS 3 recensione ps4

Project Cars 3, fortunatamente, ci evita di cestinare il controller. Come detto prima, il lavoro svolto da Slightly Mad Studios per riportare in auge il buon vecchio Dualshock 4 è stato notevole. Tutto questo lo si vede in gameplay. Abbiamo faticato a trovare zone morte in fase di guida. Sembra come se ogni auto, condizione atmosferica, tipologia di tracciato cambi dinamicamente il profilo di guida. Questo succede sempre se si è scelto di essere “assistiti” durante la corsa. I puristi possono anche evitare ogni forma di assistenzialismo, a proprio rischio e pericolo.

Restando sempre in tema feedback, è bello vedere come cambiano gli stimoli tattili quando variano le condizioni di guida. Se ad esempio piove con vento forte, la difficoltà la si avverte nell’immediato. Non è solo un discorso di asfalto bagnato, ma cambiano anche l’aerodinamica del mezzo e quindi l’impostazione delle curve. Subentra, quindi, la paura del cordolo anche perché il controller vibra più del dovuto. Anche se questo non è munito di Force FeedBack.

Luci e ombre

Torna, anche in Project Cars 3, il Madness Engine, il motore proprietario di Slightly Mad Studios. Questa volta, però, non siamo rimasti con la bocca aperta. Non abbiamo notato un vero e proprio salto rispetto al precedente capitolo e i livelli di Forza Horizon sono ancora lontani. Il fatto che quest’anno gli sviluppatori si siano voluti concentrare sulla resa e un po’ meno sulla qualità è piuttosto visibile.

I riflessi sulla carrozzeria del veicolo lasciano un po’ a desiderare. Alle volte si scorgono dei pixel non proprio graditi. Restando in tema risoluzione anche la texture degli agenti atmosferici non è proprio il massimo. Quando piove intensamente si percepisce, talvolta, un fastidio visivo non indifferente. Non sappiamo se l’effetto è voluto o meno. Qualcosina in più, sotto questo aspetto, lo si poteva fare.

Project CARS 3 recensione ps4

Parlando, invece, degli elementi di contesto dobbiamo fare delle doverose puntualizzazioni. Le location scelte per i vari circuiti sono molto caratteristiche. Non per fare campanilismo, ma la Toscana è magica. Sebbene alcuni luoghi eccellono in originalità, stridono per colpa di animazioni di contesto un po’ scadenti. Il pubblico, per esempio, non è pervenuto. Sembrano quasi delle marionette con movimenti programmati. Non reagisce in alcun modo alla corsa anche se si sente il tifo in sottofondo.

Non ci ha convinto nemmeno la gestione delle luci e dei riflessi in pista. Sebbene vi sia alternanza tra giorno e notte, la fase di transizione non è adeguatamente gestita dalle fonti luminose. Manca l’effetto specchio dell’asfalto così come la variazione del riflesso del paesaggio sulla carrozzeria. Di questo ultimo aspetto ce se ne accorge soprattutto in fase di photo-mode, assolutamente gradita dallo scrivente.

Non si poteva chiedere di certo la luna, ci mancherebbe, ma qualcosina in più la si poteva fare sul versante grafico. Probabilmente quelli di Slightly Mad Studios si sono concentrati per un porting di livello sulla futura next gen. Questo, ovviamente, non lo sappiamo. Lo scopriremo tra non molto.

La patente di affidabilità

Arriviamo, dunque, alla fine della nostra recensione per console PS4 di Project Cars 3, parlandovi di “patenti”. Per misurare il vostro livello vi verrà assegnato, di volta in volta un punteggio. Questo tiene conto di come guidate e della vostra correttezza. Il modo in cui affrontate le curve e i sorpassi verrà confrontato anche con i contatti con le altre vetture. Prendersi a sportellate non è “cosa buona” per la vostra carriera.

Il punteggio della patente non servirà tanto in modalità carriera. Qui contano solo il PIR e gli obiettivi che raggiungete di volta in volta. Con costanza e impegno si arriva alla classe regina, sino ad arrivare allo sblocco degli eventi esclusivi. La patente servirà quando decidete di andare online e sfidare altri piloti come voi. Oltre alla classica componente esports, troverete 3 interessanti modalità per sfidare i vostri avversari: Breakout, Time trials e Rivals. Le possiamo definire atipiche, se vogliamo, ma ognuna di esse porta con se una buona dose di divertimento.

Project CARS 3 recensione ps4

In Breakout vince chi fa il punteggio più alto. Per accumulare punti dobbiamo distruggere delle casse, ognuna posizionata su curve e rettilinei. Si parte da un minimo di 5 a un massimo di 20 punti e vince chi, entro il tempo a disposizione, raggiunge il punteggio più alto. Ovviamente, velocità e traiettorie in curva saranno fondamentali per la vittoria. Solo coloro che rischiano potranno ottenere degli ottimi risultati.

La modalità Time Trial, invece, premierà la vostra pulizia in gara. Non dovete commettere alcun errore in fase di gara. Non sono ammesse le uscite di pista e il contatto con muretti e guardrail, pena l’annullamento del tempo registrato. Vince chi ottiene il miglior record medio del tracciato. Vi possiamo garantire che la tensione, in questa modalità, la si sente eccome.

Prima di concludere, vogliamo spendere due parole sulla nuova modalità Rivals. La possiamo definire come un multigiocatore asincrono. L’obbiettivo, infatti, è la scalata di una leaderboards condivisa con la community. Le nostre performance ci faranno guadagnare dei premi mensili, di volta in volta sempre diversi. La concorrenza, però, non resterà li a guardare.

Unknown 9: Awakening, teaser trailer

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Reflector Entertainment ha svelato oggi il teaser trailer del primo videogioco dello studio, Unknown 9: Awakening. Il gioco rappresenta la base di un maggiore ecosistema di contenuti che saranno realizzati intorno all’ambizioso mondo narrativo di Unknown 9. Lo studio invita a immergersi nel mondo di Unknown 9, con un primo sguardo al teaser trailer del videogioco previsto per il 2021.

Guidato da un team di sviluppo esperto e diversificato, lo studio di Reflector ha creato un nuovo mondo narrativo annunciando Unknown 9: Awakening, un gioco d’azione e avventura in terza persona fortemente basato sulla narrazione, e dando un primo sguardo alla sua protagonista, Haroona, oltre che un assaggio delle sue abilità Fold.

Cresciuta sulle strade di Kolkata, in India, e tormentata dalle visioni della propria morte, Haroona lotta per comprendere  le sue misteriose capacità innate di manipolare l’invisibile. Un mentore presto aiuta Haroona ad affinare il suo dono, insegnandole ad accedere alla misteriosa dimensione nascosta nota come The Fold e spingendola a intraprendere un viaggio per svelare i misteri di questo nuovo regno.

Unknown 9: Awakening è il primo gioco di Reflector. È un progetto realizzato con grande passione da un piccolo team di veterani del settore che volevano creare qualcosa di diverso”, ha dichiarato Alexandre Amancio, CEO di Reflector Entertainment. “Il nostro gioco presenta un’eroina complessa che deve  fare i conti con chi è davvero. Il titolo è ambientato nell’universo di Unknown 9, un moderno mondo narrativo in cui l’umanità è sull’orlo della trascendenza o dell’autodistruzione.”

Il più ampio universo di Unknown 9 presenta una serie di contenuti con personaggi e trame che si intersecano a formare un ricco e coinvolgente mondo narrativo, tra cui un romanzo thriller dal celebre autore di bestseller Layton Green, intitolato Unknown 9: Genesis, un podcast originale chiamato Unknown 9: Out of Sight, e un fumetto, Unknown 9: Torment. Si tratta di prodotti indipendenti, ma se vissuti nel loro insieme, formano una narrazione più ampia e consentono di poter apprezzare maggiormente il misterioso universo di Unknown 9.

In attesa del lancio del gioco previsto nel 2021, i fan potranno immergersi nel mondo narrativo di Unknown 9 visitando la pagina unknown9.com, dove potranno partecipare ad Unknown 9: Chapters, un’esperienza interattiva e basata sulla community, creata dallo studio di Montreal Alice & Smith, che consentirà di svelare i misteri dell’universo di Unknown 9. Inoltre, potranno anche accedere gratuitamente a parti del romanzo, del podcast e del fumetto per un periodo limitato.

Little Nightmares II arriverà a febbraio del 2021

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BANDAI NAMCO Entertainment Europe annuncia che Little Nightmares II sarà disponibile dall’11 febbraio 2021 per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC. Il gioco sarà anche disponibile nel 2021 per PlayStation 5 e Xbox Series X e un aggiornamento gratuito sarà possibile per chi già possiede il titolo.

Il gioco farà prendere il controllo di Mono, un giovane ragazzo intrappolato in un mondo distorto e che sarà accompagnato da Six, protagonista del primo gioco e controllata dal computer in questo nuovo capitolo. I giocatori dovranno collaborare con Six per risolvere gli enigmi, scoprire i segreti più cupi del mondo di gioco e fuggire dai suoi mostruosi abitati, come il terribile Cacciatore o la grottesca Insegnante.

Siamo davvero Felici di mostrare finalmente le novità di Little Nightmares II, a un anno dall’annuncio della gamescom 2019”, ha dichiarato Lucas Roussel, Producer di Little Nightmares II. “Abbiamo voluto davvero investire più tempo sul gioco e dargli ancora più amore, per creare la migliore esperienza possibile e deliziare i nostri fan!”.