Pronto a goderti un po’ di spettacolari gare su due ruote? Il primo gameplay next-gen di MotoGP 22 è finalmente arrivato, mostrando tutti i miglioramenti dell’edizione 2022 insieme alla modalità split-screen locale (2 giocatori)*, per gareggiare e competere contro i tuoi amici comodamente sul divano. Scopri come sta migliorando l’esperienza MotoGP, grazie a tutte le feature avanzate fornite dalla nuova generazione di console.
La simulazione non è mai stata così realistica!
Nuove animazioni dei volti, personaggi 3D e box migliorati; Ride Height Device per la gestione manuale e il meccanismo di bloccaggio RHD e il controllo della compressione delle sospensioni della moto; superfici della pista migliorate per una guidabilità superiore; sistema di sospensione migliorato per una migliore sensazione durante il passaggio sui cordoli; un comportamento del pneumatico più realistico dato dalla sua deformazione, per rendere l’esperienza ancora più vicina alla realtà.
Per gli amanti del calcio, quella di FIFA è una serie videoludica imprescindibile, che unisce grande realismo grafico alla possibilità di impersonare i propri beniamini di questo sport. Sviluppata dalla Electronic Arts, questa ha avuto inizio nel 1993 divenendo in breve uno dei titoli videoludici calcistici più venduti al mondo. Ad oggi la serie conta oltre trenta titoli, dando vita con ognuno di essi a innovazioni che dimostrano allo stesso tempo l’evoluzione di tale settore. L’ultimo capitolo attualmente rilasciato, FIFA 22, rappresenta uno dei massimi traguardi raggiunti dall’azienda, ormai sempre più padrona induscussa di tale genere.
Il punto chiave del successo della serie fu la sua vista isometrica del campo da gioco, una grafica dettagliata e grandi animazioni. Tutti dettagli che le hanno sempre permesso di non dover temere poi tanto la concorrenza di titoli simili, come Pro Evolution Soccer. L’edizione numero venti del gioco ha poi presentato una serie di decisive novità, ancora oggi insuperate e che anche il capitolo successivo ha grossomodo riproposto. In questo nuovo titolo, inoltre, sono state introdotte diverse novità tra cui la tecnologia HyperMotion, la quale permette, attraverso l’intelligenza artificiale e il machine learning, di ottenere animazioni più realistiche dei singoli giocatori ma anche degli spostamenti sul campo da gioco di tutta la squadra.
La modalità Carriera, inoltre, aggiunge anche le interviste interattive, il potenziale dinamico dei giocatori, la personalizzazione dell’allenatore e altre novità di gran rilievo. Disponibile dal 1 ottobre 2021, FIFA 22 è disponibile per le console Xbox One, Xbox Series X/S, PlayStation 4, PlayStation5, Microsoft Windows e Nintendo Switch. Prima di giocarvi, però, sarà in particolare utile sapere chi sono i migliorigiovani talenti del gioco. Saperlo permetterà di poter trarre vantaggio dalla loro presenza e usandoli in una partita sarà molto probabile ottenere maggiori risultati nelle sfide contro i propri avversari.
FIFA 22: i migliori giovani talenti del videogioco
All’interno del videogioco, nella modalità Carriera, si può gestire la propria squadra dentro e fuori dal campo, dedicandosi in particolare all’acquisto di quei giocatori che potranno favorire la crescita e il successo. Tra i più interessanti si ritrovano i cosiddetti “Hidden Gems” ovvero quei calciatori particolarmente giovani che pur partendo da una valutazione overall bassa hanno il potenziale per crescere moltissimo. Si tratta di giocatori spesso piuttsto sconosciuti, con il vantaggio principale di avere un ridotto prezzo del cartellino. Acquistarli e puntare su di loro potrà rivelarsi particolarmente vincente per la propria squadra e se gestiti bene potranno riservare grandi sorprese.
Di seguito si propone l’elenco dei migliori giovani talenti presenti in FIFA 21 proposto dalla stessa EA Sports:
CENTROCAMPISTI
Phil Foden – CAM, 21 anni, 84 in totale, potenziale 92
Pedri – CM, 18 anni, 81 anni, potenziale 91
Jadon Sancho – RM, 21 anni, 87 complessivi, potenziale 91
Ryan Gravenberch – CM, 19 anni, 78 complessivi, potenziale 90
Ansu Fati – LW, 18 anni, 76 complessivi, potenziale 90
Vinicius Jr – LW, 21 anni, 80 in totale, potenziale 90
DIFENSORI
Alphonso Davies – LB, 20 anni, 82 complessivi, potenziale 89
Nuno Mendes – LWB, 19 anni, 78 complessivi, potenziale 88
Josko Gvardiol – CB, 19 anni, 75 complessivi, potenziale 87
Pedro Porro – RWB, 21 anni, 80 complessivi, potenziale 87
Goncalo Inacio – CB, 20 anni, 76 complessivi, potenziale 86
Jurrien Timber – CB, 20 anni, 75 complessivi, potenziale 86
PORTIERI
Maarten Vandevoordt – Portiere, 19 anni, 71 complessivi, potenziale 87
Lautaro Morales – Portiere, 21 anni, 72 complessivi, potenziale 85
Illan Meslier – Portiere, 21 anni, 77 complessivi, potenziale 85
Diogo Costa – GK, 21 anni, 73 complessivi, potenziale 85
Charis Chatzigavriel – Portiere, 17 anni, 58 complessivi, potenziale 84
Giorgi Mamardashvili – Portiere, 20 anni, 75 complessivi, potenziale 83
HIDDEN GEMS
Chris Brady – Portiere, 17 anni, 51 anni, potenziale 77 (crescita di 26)
Fred Emmings – GK, 17 anni, 48 anni, potenziale 73 (crescita di 25)
Osvaldo Cisneros – CAM, 17 anni, complessivo 49, potenziale 74 (crescita di 25)
Ben Chrisene – CM, 17 anni, in generale 51, potenziale 76 (crescita di 25)
Aidan Denholm – RW, 17 anni, 52 complessivi, potenziale 77 (crescita di 25)
Antwoine Hackford – ST, 17 anni, 59 in generale, potenziale 84 (crescita di 25)
Inauguriamo l’anno con un paio di nuovi dungeon PvE: Shipwright’s Regret e The Coral Aerie. Ascending Tide è la rampa di lancio perfetta per gli eventi del capitolo High Isle di quest’anno. I giocatori vedranno tornare diversi eroi dalle avventure precedenti di ESO. Il nuovo DLC si apre con il salvataggio di Jakarn dal misterioso Ascendant Order. I giocatori si uniranno a Captain Kaleen per assaltare Coral Aerie, ma dovranno fare attenzione alle forze oscure che minacciano i bretoni. Coral Aerie è un luogo affascinante quanto pericoloso, un esempio perfetto di quello che vedremo nel 2022.
Scopriremo anche un cantiere navale abbandonato e infestato conosciuto come Shipwright’s Regret. Nelle rovine della All Flags Navy, la flotta più grande nella storia di Tamriel, si sono insediati dei nemici non morti. Ci saranno tante nuove sfide, segreti e oggetti che i giocatori potranno scoprire nel nostro nuovo DLC. I giocatori possono acquistare il pacchetto Ascending Tide dal Crown Store di gioco, mentre si sblocca automaticamente per gli abbonati a ESO Plus. Il nuovo DLC è ora disponibile su PC/MAC e Stadia, e arriverà su Xbox e PlayStation il 29 marzo.
Activision ha annunciato la nuova edizione del Call of Duty: MobileWorld Championship 2022, con un montepremi di oltre due milioni di dollari (USD). A partire dal 31 marzo 2022 UTC, tutti i giocatori di Call of Duty: Mobile che parteciperanno possono competere per guadagnare premi di gioco, tra cui armi e operatori. 1.7 milioni di dollari (USD) del montepremi è destinato alle finali del campionato mondiale, il più grande payday di un singolo evento nella storia del Call of Duty: Mobile World Championship.
“La nostra community mondiale di giocatori continua a guidare la passione del team per offrire un’epica esperienza di Call of Duty: Mobile, sia ora che in futuro“, ha detto Matt Lewis, Vice President, Mobile di Activision. “Con le nuove ricompense e il montepremi di oltre 2 milioni di dollari, tutti sono invitati a godersi i campionati di quest’anno e non vediamo l’ora di vedere chi sarà incoronato vincitore“.
Pensato per i giocatori di tutti i livelli di abilità, la Fase Uno e la Fase Due del Call of Duty: Mobile World Championship 2022 sono aperte ai partecipanti idonei di tutto il mondo, e tutti i giocatori che si iscrivono per competere riceveranno un telaio e una calling card tutti nuovi. Il Call of Duty: Mobile World Championship 2022 si svolgerà a livello regionale in più fasi e inizia nella Fase 1 con quattro qualificazioni online in-game. Ogni fine settimana, dal 31 marzo al 24 aprile 2022 UTC, i giocatori idonei che completano 10 partite multiplayer classificate e guadagnano 60 punti si qualificano per la Fase Due.
Call of Duty: Mobile è l’esperienza d’azione in prima persona definitiva: offre mappe, modalità, armi e i personaggi preferiti dai fan di Call of Duty, tra cui la serie Modern Warfare e l’universo Black Ops, in un pacchetto mobile completo. Call of Duty: Mobile è sviluppato dal pluripremiato TiMi Studios di Tencent Games e pubblicato da Activision (NASDAQ: ATVI).
Riot Games, sviluppatore e distributore di videogiochi noto per League of Legends e per l’acclamata serie animata Arcane, e Fortiche Production, lo studio di animazione che ha creato Arcane e molti video di LoL, oggi hanno annunciato un nuovo investimento azionario di Riot in Fortiche. Stando ai termini dell’investimento, finalizzato all’inizio di quest’anno, ora Riot detiene una significativa partecipazione minoritaria in Fortiche. Inoltre, Brian Wright (Chief Content Officer di Riot) e Brendan Mulligan (Director of Corporate Development di Riot) si sono uniti al consiglio di amministrazione di Fortiche.
Riot e Fortiche hanno collaborato per quasi dieci anni alla creazione di esperienze straordinarie per i giocatori, a partire dal video musicale “Get Jinxed” (con Djerv) per celebrare il lancio di Jinx, iconico campione di LoL. Altre famose collaborazioni tra le due aziende includono: “WARRIORS” ed “Enemy” (entrambe con gli Imagine Dragons), “Seconds” (un video che ha come protagonista Ekko, che appare anche in Arcane), “POP/STARS” (con Madison Beer, (G)I-DLE e Jaira Burns nei panni del gruppo virtuale K-pop K/DA) e “RISE” (l’inno del Campionato Mondiale 2018 di League of Legends con Glitch Mob, Mako e The Word Alive).
Fortiche ha lavorato a stretto contatto con Riot durante la fase di ideazione e di sviluppo dello storyboard di Arcane, ed è stato un partner fondamentale durante tutto lo sviluppo della serie. Al momento, Riot e Fortiche stanno lavorando alla seconda stagione di Arcane, oltre ad altri progetti ancora non annunciati. Arcane è stata pubblicata a novembre su Tencent Video in Cina e su Netflix nel resto del mondo.
Quando è uscita a novembre 2021, la serie è arrivata al 1° posto globale su Netflix ed è rimasta in cima alla classifica per tre settimane consecutive, posizionandosi tra i primi 10 show in oltre 52 paesi e conservando un raro punteggio della critica del 100% su Rotten Tomatoes. La serie ha recentemente ricevuto 9 premi nella 49ª edizione annuale degli Annie Awards, diventando così la serie TV più nominata e premiata dell’anno in categorie che includono Miglior prodotto TV/mediatico per il pubblico generico, Migliore design dei personaggi e Migliore sceneggiatura. “Enemy”, il singolo degli Imagine Dragons tratto dalla colonna sonora della serie, ha superato il miliardo di riproduzioni in streaming e ha raggiunto la 1ª posizione nella classifica rock di Billboard.
“Le varie collaborazioni con Riot Games, e in particolare Arcane, hanno reso Fortiche Production uno dei nuovi protagonisti della scena internazionale dell’animazione. Riot Games, insieme alla sua fiducia, ci ha dato i mezzi per raggiungere le ambizioni che condivideva con noi e ci ha mostrato che è possibile offrire nuovi contenuti in grado di raggiungere un grande pubblico. Nel 2023 festeggeremo dieci anni di collaborazione e questa associazione è il modo migliore per simboleggiare la fiducia e le ambizioni delle nostre aziende!” hanno dichiarato Pascal Charrue, Jérôme Combe e Arnaud Delord, co-fondatori di Fortiche.
“Fortiche è stata un nostro partner fondamentale per moltissimo tempo, ma questo accordo assicura che continueremo a lavorare a stretto contatto per i prossimi decenni“, ha detto Nicolo Laurent, CEO di Riot. “Richiediamo standard molto alti a chiunque lavori con noi e ci teniamo molto che capiscano profondamente i giocatori e si dedichino a loro senza sosta. Fin dal primo giorno, Fortiche ha incarnato perfettamente il nostro motto “l’esperienza dei giocatori al primo posto”. Lavorando con Fortiche, cerchiamo di superare i limiti di ciò che riteniamo possibile e di alzare le aspettative relative al modo in cui i giochi vengono rappresentati nei media. Per quanto siamo orgogliosi di Arcane, sappiamo che il meglio deve ancora venire“.
Fortiche, che ora ha 350 dipendenti e collaboratori a Parigi, Montpellier e Las Palmas in Spagna, resterà indipendente da Riot dal punto di vista operativo, se non per le posizioni che ora Riot occupa nel consiglio di amministrazione. Il consiglio direttivo dell’azienda comprende i co-fondatori Pascal Charrue, Jérôme Combe e Arnaud Delord, oltre a Hervé Dupont, nominato Managing Director.
Lega Serie A e UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) scendono ancora una volta in campo insieme con la campagna “Keep Racism OUT” per combattere il razzismo e ogni forma di discriminazione.
In occasione della 30ª Giornata di Campionato, e in concomitanza con la XVIII Settimana contro il razzismo che si celebra dal 15 al 21 marzo 2022, su tutti i campi della Serie A TIM e sui canali social di Lega Serie A saranno realizzate una serie di iniziative a sostegno della campagna, grazie al supporto e alla partecipazione dei 20 Club associati.
Giovedì 17 marzo, sugli account social @SerieA, sarà presentato in anteprima il nuovo spot “Keep Racism Out”: in un video scandito da voci e musica, tutte le squadre di A, ognuna con un calciatore rappresentativo, ribadiscono il proprio impegno lanciando un messaggio forte di inclusione e lotta al razzismo.
Rocco Hunt ha firmato, con la collaborazione del producer Valerio Nazo, il jingle musicale che accompagna il nuovo spot, in cui le voci degli appassionati e dei calciatori e i suoni degli stadi si uniscono alla musica di ispirazione hip-hop, creando una melodia originale per invitare ogni tifoso ad unirsi alla campagna e cantare tutti insieme “Keep Racism Out”. Tutti i protagonisti hanno voluto fortemente schierarsi contro ogni forma di discriminazione, coprendo con la musica e la propria voce il rumore dell’odio.
Il video sarà pubblicato sui canali social di Lega Serie A e dei 20 Club, e sarà trasmesso sui maxischermi degli stadi della Serie A TIM a partire dalla 30ª Giornata di Campionato e fino al termine della stagione.
In ogni stadio il podio portapallone, l’arco di allineamento dinanzi al quale tutte le squadre si schiereranno e la lavagna luminosa per le sostituzioni saranno personalizzati con l’adesivo dell’iniziativa, mentre i Capitani indosseranno la fascia simbolo della giornata e sulla manica destra delle maglie da gioco dei calciatori sarà applicata la patch celebrativa. Infine, al termine della gara, allenatori e calciatori che si presenteranno ai microfoni per le interviste di rito porteranno sulla propria giacca l’adesivo “Keep Racism Out”.
Tra le altre iniziative previste, venerdì 18 marzo sarà lanciato il kit ufficiale “Keep Racism Out” all’interno della modalità FIFA Ultimate Team del più grande franchise di videogiochi sportivi del mondo, EA SPORTS FIFA 22. I giocatori di tutto il mondo potranno ottenere la divisa speciale con i colori blu scuro e azzurro della Lega Serie A, il logo “Keep Racism Out” e la striscia rossa sul fronte delle maglie, ed usarla per la loro squadra nel gioco.
“Le iniziative in programma su tutti i campi di Serie A TIM nel prossimo weekend sono lo specchio concreto del grande lavoro che da più di due anni stiamo portando avanti insieme a UNAR e ai nostri Club – ha dichiarato Luigi De Siervo, Amministratore Delegato di Lega Serie A -. Ribadire con grande determinazione la ferma condanna verso ogni forma di discriminazione e contrastare il razzismo nei nostri stadi è la mission della campagna Keep Racism Out, una priorità assoluta tra le iniziative CSR di Lega Serie A. La strada è ancora lunga, ma il percorso è ben avviato, e grazie alla collaborazione delle squadre di A stiamo lavorando per sensibilizzare gli appassionati e segnare tutti insieme il goal più importante”.
“La nuova edizione della campagna ‘Keep Racism Out’, nell’ambito della XVIII Settimana di azione contro il razzismo, rafforza il percorso virtuoso avviato con la Lega Serie A, un partner fondamentale con cui l’UNAR collabora in prima linea contro ogni forma di discriminazione – dichiara il direttore dell’UNAR, Triantafillos Loukarelis – Le attività di sensibilizzazione portate avanti congiuntamente ci auguriamo possano continuare attraverso il percorso intrapreso, con l’obiettivo comune di isolare i violenti e condannare episodi che nulla hanno a che fare con i valori dell’agonismo e del tifo. C’è ancora tanto da fare per sconfiggere l’odio, a tutti i livelli, ma questo non deve scoraggiarci, anzi. Ogni singola ora di lavoro spesa per difendere le libertà e i diritti fondamentali ci motiva ad accrescere il nostro impegno. La Settimana di azione contro il razzismo, che si celebra in tutta Italia dal 15 al 21 marzo, è un’opportunità per tutti i club di calcio di continuare a svolgere un ruolo fondamentale nel fare rete contro il razzismo ed eliminare ogni forma di discriminazione nel mondo dello sport. Per dimostrarci all’altezza della sfida che stiamo affrontando è fondamentale continuare a lavorare in sinergia. Potremo dire di aver vinto tutti quando l’unico coro che sentiremo negli stadi sarà quello dell’inclusione”.
Milestone e Feld Entertainment, Inc. annunciano l’uscita di Monster Energy Supercross – The Official Videogame 5. L’ultimo capitolo del videogioco Supercross più amato e realistico di sempre è ora disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S e Xbox One in early access per coloro che hanno prenotato la Special Edition. La versione Windows PC/STEAM sarà disponibile il 17 marzo, insieme alle versioni console per coloro che non hanno prenotato la Special Edition. La versione PlayStation supporta l’aggiornamento gratuito da PS4 a PS5, la versione Xbox offre il supporto Smart Delivery.
La tradizionale Modalità Carriera è ora più reale e coinvolgente che mai. I giocatori possono iniziare a sviluppare il loro percorso nella 250SX Futures Class mentre mirano a raggiungere le vette della gloria come Pro nella 450SX Class. Monster Energy Supercross – The Official Videogame 5 introduce anche il Rider Shape System, una nuova ed esclusiva funzionalità per la modalità Carriera che influenzerà le prestazioni dei motociclisti in caso di cadute o infortuni. L’allenamento e il completamento di compiti specifici sono fondamentali per mantenere il tuo pilota al top della forma!
Grazie a Monster Energy Supercross – The Official Videogame 5 i giocatori potranno godere di una nuova esperienza di gioco perfetta sia per quelli più esperti che per i nuovi arrivati. La Future Academy, presentata dal GOAT Ricky Carmichael, fornirà tutte le informazioni necessarie per muovere i primi passi nel mondo del Supercross. Questo nuovo tutorial insegnerà le basi del Supercross per aiutare a scalare la classifica da principiante a professionista; ha anche molte opzioni di gioco che renderanno le gare accessibili a tutti con l’obiettivo di creare un’esperienza per ogni tipo di giocatore.
Anche il classico Track Editor è tornato insieme a una nuova feature: il Rhythm Section Editor. I giocatori potranno combinare e abbinare moduli preesistenti per progettare sezioni di piste prefabbricate complesse per poi condividerle con la community.
E dopo lo strepitoso successo della passata edizione, torna il Track Editor Contest, che darà l’opportunità ai giocatori di creare una pista, che potrebbe essere replicata nella vita reale, come parte del Campionato Ufficiale. Questa feature unica rappresenta un’opportunità irripetibile nell’industria dei videogiochi: una pista digitale progettata da un giocatore sarà percorsa da veri piloti nel Monster Energy AMA Supercross Championship 2023.
Il Compound è la risposta per coloro che vogliono gareggiare con gli amici o da soli in un nuovo, straordinario ambiente open world; con nuove piste, diverse sfide incrociate e collezionabili per sbloccare ingranaggi aggiuntivi. Monster Energy Supercross – The Official Videogame 5 offre anche la modalità split-screen per giocare con gli amici in locale comodamente sul divano ed in multiplayer online attraverso il matchmaking cross-gen. Infine, dopo l’incredibile successo della passata edizione, tornano i tornei E-sport con Monster Energy Supercross – The Official Videogame 5, che spingeranno i giocatori a diventare leggende nell’eSX Championship sponsorizzato da Yamaha!
Monster Energy Supercross – The Official Videogame 5 è disponibile ora su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S ,Xbox One in early access per chi ha prenotato la Special Edition. La versione Windows PC /STEAM sarà disponibile il 17 Marzo, insieme alle altre versioni console. La versione PlayStation offre l’aggiornamento gratuito da PS4 a PS5, la versione Xbox supporta la feature Smart Delivery.
Lo Wang non si da pace e torna, più arrabbiato che mai, in Shadow Warrior 3, titolo di questa nostra recensione per console PS5. E siamo a quota tre. Il reboot della saga ideata da 3D Realms, e transitata nelle mani di Flying Wild Hog in seguito alla cessione di IP, perde un po’ di smalto. Ad onor del vero, quello che abbiamo tra le mani assomiglia ad un ennesimo restyle, che abbandona la strada intrapresa nel secondo capitolo. De gustibus, questo è pacifico, ma quella vena openworldiana – con quei timidi accenni di RPG – non ci dispiaceva affatto. Quanto meno assomigliava a qualcosa di originale.
Lo Wang viene dipinto come un bizzarro personaggio, flagellato da un costante senso di colpa e con un tocco di malsana ironia. Piace nella sua versione base, anche se ogni tanto scivola nel triviale, con delle situazioni compassate e poco divertenti. Non bastano le parolacce, e un leggero rimando al buon vecchio Duke Nukem(e che bellissimi ricordi, ndr). Ci vuole ben altro per costruire un Personaggio con la “P” maiuscola. L’azione e le situazioni al limite del frenetico non mancano, anzi ce ne sono a iosa. La dinamica ad ondate crea il giusto mix tra combattimenti ed esplorazione.
Il bestiario dei nemici è colorito e anche, a suo modo, originale. Alcune creature vengono prese in prestito dalla mitologia del giappone feudale, così come l’ambientazione, in una dimensione spazio temporale a metà tra i giorni nostri e quelli dei samurai. In tutto questo delirio c’è sempre quel “famoso” drago risvegliato dal povero Lo Wang alla fine della seconda avventura. La vergogna e i sensi di colpa vengono sopiti dalla presenza di Orochi Zilla, prima suo acerrimo nemico e ora – con uno “scivoloone” narrativo piuttosto importante – suo fidato consigliere, nonché voce della sua coscienza.
L’epoca dei doomslike è appena iniziata, con Shadow Warrior 3 che si prenota un posto in prima fila per l’ascesa di quello che può diventare un nuovo genere in cui identificarsi. Vi lasciamo, dunque, alla nostra recensione della versione giocata su console PS5.
L’alba dei doomslike in Shadow Warrior 3
Che il fenomeno Doom abbia la potenza di ispirare un genere ne siamo piuttosto consapevoli. Diamine, l’IP ideata di ID Software, nel tempo, ha creato un vero e proprio manuale di un qualcosa che più comunemente potremo definire doomslike. Demon’s Souls lo ha fatto, grazie a dinamiche di gameplay punitive ma al tempo stesso appaganti ai fini dell’esperienza generale di gioco. Elden Ring e Dark Souls 3 ne sono testimoni. Un’esperienza che va anche oltre il concetto materiale di videogioco e oltrepassa i confini del virtuale per influenzare il mondo reale. In parole povere, un vero e proprio fenomeno mediatico.
Doom ha fatto lo stesso, ispirando, per almeno 3 decenni, le menti delle numerose software house impegnate nella costruzione del nostro divertimento. Ma in che modo Shadow Warrior 3 si inspira a questo mito? Iniziamo dalla violenza gratuita, che si vende “in saldo” nell’avventura sviluppata da Flying Wild Hog e pubblicata da Devolver Digital. Di gore c’è ne è in quantità industriale, a cominciare dalle fatality in cui Lo Wang si lascia coinvolgere pur di avanzare verso il livello successivo (e guadagnare punti da spendere nell’albero delle abilità).
La logica delle ondate rinchiude il gioco in una linearità che stona se paragonata con quanto visto nel secondo capitolo, ma in linea con un ipotetico genere doomslike. “Stanze” collegate tra loro da un percorso esplorativo fine a sé stesso, utile per il grinding, il looting e anche per la crescita del personaggio. Quest’ultima segue, comunque, il ritmo delle kill: più uccisioni con stile mettiamo sul conto e più le abilità di Lo Wang spiccheranno il volo.
Ogni arena ha una porta da sbloccare. Questa, guarda caso, vi lascerà passare solo quando farete piazza pulita. I vari combattimenti seguono uno stile ben preciso, con i nostri movimenti che finiscono, per forza di cosa, nel seguire un andamento circolare rispetto allo scenario. Vale a dire, si corre “in tondo”, inseguiti dall’ondata di turno dei cattivoni. Può essere divertente all’inizio, anche se, con il tempo, finisce per stancare.
Perché tornare indietro
Il gameplay di Shadow Warrior 3 prende delle distanze considerevoli rispetto al secondo capitolo uscito nel 2016. È lo stesso game designer di Flying Wild Hog, Paweł Kowalewski, a descriverlo come un upgrade del reboot del 2013. Come dicevamo prima, un re-reboot della saga. La versione open world RPG era più concentrata su un taglio narrativo e meno action, cosa che evidentemente stonava rispetto agli obiettivi che si volevano raggiungere. Lo Wang si presenta, quindi, in perfetta forma fisica, con uno stile in grado di mixare il parkour e tecniche di combattimento ninja.
Il bilanciamento armi/spada non è perfettamente eseguito. L’arsenale comprende solo 8 armi da fuoco che vengono sbloccate nel corso dell’avventura. Queste, al pari della katana, sono tutte potenziabili, anche se il munizionamento non è infinito. I proiettili vengono rilasciati dopo ogni kill, creando un circolo vizioso morte/guadagno. Stessa discorso vale per i punti vita, “droppabili” dopo le glory kill(anche se a noi piace di più chiamarle fatality, ndr). Ad aiutarci nella nostra missione vi è anche l’ambiente circostante, con un buon numero di trappole e barili esplosivi.
L’esplorazione “tranquilla” dei precedenti capitoli viene sostituita da una molto più dinamica, quasi in stile platform. Lo Wang è dotato di un potente rampino che lo aiuta a superare gli ostacoli più ostici, oltre che fornire un bel supporto in battaglia. Questo, infatti, attira a se i nemici contro la loro volontà, ricordando il comportamento di un signore di nome Scorpion(sì sì quello di Mortal Kombat, ndr).
È vero che manca tutta quella parte “collaterale” delle side-mission, ma si poteva lavorare ancora meglio per enfatizzare questa spiccata vena action. Se gli fps fossero stati 120, e non 60, la musica sarebbe stata completamente diversa. Non abbiamo una dimensione artistica che punta ad enfatizzare la potenza del ray tracing, per cui ci si poteva dedicare anima e corpo per puntare tutto sulla frenesia alla Mirror’s Edge. Così ci si allontanava dallo spettro di una versione ironicamente demenziale di Doom, celebrando, senza se e senza ma, un nuovo e originale reboot della saga.
In conclusione
Un terzo capitolo che non ci convince pienamente del tutto, con un gameplay promettente ma che si ferma alle sole “premesse”. Eppure i margini per concretizzare un nuovo reboot c’erano, e le dinamiche erano anche coerenti rispetto al personaggio e al contesto degli eventi. Flying Wild Hog e Devolver Digital dovevano, forse, crederci un po’ di più. Quell’open world RPG visto nel secondo capitolo è ormai solo un vecchio ricordo. Frenesia, azione e violenza gratuita cancellano, con un colpo di spugna, tutto quello che è successo prima dell’evocazione del drago.
La trama di Shadow Warrior 3 è solo un mero collante che appare in occasione delle cutscene in formato FMV. ll resto è solo azione, botte, sangue e un tocco di malsana ironia. Il bestiario colpisce per entità e caratterizzazione, cosa che non possiamo ribadire per l’arsenale a nostra disposizione. La progressione del personaggio è obbligata ed ancorata al susseguirsi degli eventi di gioco, senza la presenza di side quest e attività collaterali. Un involuzione che pesa in ottica ripetitività.
2K annuncia che è finalmente disponibile WWE® 2K22.
Modalità di Gioco
Showcase Mode – Rey Mysterio
Il 2K Showcase è il marchio di fabbrica di WWE 2K, la modalità storia per giocatore singolo basata su obiettivi, che permette ai giocatori di impegnarsi in un arco narrativo amato nella storia della WWE e in momenti con personaggi sbloccabili, arene e attrezzature. In Rey Mysterio’s 2K Showcase, i giocatori affrontano avversari leggendari come Eddie Guerrero, The Undertaker e Shawn Michaels, così come Superstar attuali, tra cui The Miz e Dolph Ziggler. Il gameplay veloce passa senza problemi a filmati storici dal vivo, utilizzando la nuova tecnologia Slingshot di 2K, per un’esperienza davvero coinvolgente;
MyGM
La modalità MyGM fa il suo debutto in WWE 2K22 permettendo ai fan di lavorare come General Manager della WWE. Con Raw, Smackdown, NXT o NXT UK, i giocatori possono prendere le redini per competere contro i GM rivali. Diventa lo show più quotato impostando rivalità intense, tipi di match sopra le righe, finali di campionato, eventi in pay-per-view e una corsa agli armamenti di arene e pubblico in continua ascesa. Una volta che i giocatori hanno preparato il palcoscenico, possono giocare come Superstar, interferire come GM, o chiamare i colpi da dietro le quinte.
La mia FAZIONE
In un franchise-first, il nuovo gioco di carte collezionabili per giocatore singolo mette i giocatori in controllo di costruire una fazione leggendaria che rivaleggia con l’iconico nWo. I giocatori potranno raccogliere, gestire e aggiornare le Superstar, con eventi settimanali e aggiornamenti regolari.
Di seguito i quattro diversi tipi di valuta virtuale in WWE 2K22 – MyFACTION Points, MyFACTION Tokens e Virtual Currency possono essere trovati solo in modalità MyFACTION:
MyFACTION Points – che possono essere spesi in pacchetti di carte e contratti – vengono assegnati per il completamento di partite e sfide;
MyFACTION Tokens – che possono essere spesi nel mercato dei Token Rewards per sbloccare potenti carte WWE Superstar e Legend – vengono anche assegnati per il completamento di partite e sfide;
Virtual Currency – disponibili per l’acquisto e spendibili esclusivamente in MyFACTION su pacchetti di carte, scatole e contratti. Come importante promemoria, tutto ciò che i giocatori possono acquistare con la valuta virtuale può essere sbloccato anche con i punti MyFACTION. Inoltre, MyFACTION è un’esperienza solo per giocatore singolo, quindi i giocatori non possono ottenere un vantaggio competitivo sugli altri acquistando valuta virtuale.
Store Tokens: Guadagnati con il gioco in tutte le modalità non MyFACTION, questi gettoni possono essere spesi nel Negozio degli acquisti per sbloccare Superstar e qualsiasi altro oggetto da usare nelle modalità non MyFACTION
La mia ASCESA
MyRISE dà ai giocatori l’opportunità di sperimentare il viaggio di una Superstar WWE, dagli umili inizi di un Rookie al WWE Performance Center alla sfida di diventare una Superstar, per essere immortalato come una Leggenda WWE. Con storyline uniche della divisione maschile e femminile disponibili per la prima volta nella storia del franchise, i giocatori incontreranno una serie di Superstar e Leggende WWE mentre intraprendono il viaggio.
Suite di creazione
La suite di creazione è tornata, ed è migliore che mai. Crea un personaggio a tua immagine e somiglianza o uno completamente diverso, scegliendo tra tantissime opzioni ed elementi fantastici di ogni tipo, poi sali sul ring dove e quando vuoi.
Il tanto atteso Gran Turismo 7 fa il suo debutto in grande stile, momento celebrato con una nostra recensione per console PS5. Una grande esclusiva SONY, con l’enorme rammarico di non averla avuta già tra le mani al lancio della next-gen nipponica. Evitando di piangere sul latte versato, ci godiamo il momento, un’occasione che mancava dal 2013(se consideriamo la sola serie regolare). Le novità ci sono, e quasi tutte girano attorno alla potenziale della nuova PS5. Ray Tracing, Audio 3D sono una vera delizia per i sensi, senza contare il pieno supporto alle feature del DualSense.
Polyphony Digital, escludendo la piccola parentesi di Omega Boost e Tourist Trophy, ha fatto solo questo nella vita. Quest’anno, però, la ricorrenza è piuttosto importante. Gran Turismocompie 25 anni, una carriera iniziata su PS1 nel lontano 1997. Emozioni che si sono tramutate in quasi 80mln di copie vendute nell’arco dei cinque lustri di attività, con intere generazioni di giocatori che hanno dovuto fare i conti con l’interpretazione orientale del termine realismo.
The Real Driving Simulator è il motto che accompagna questa straordinaria esperienza di guida sin dalla sua nascita. Per quanto la fisionomia e la struttura base siano sempre rimaste in linea con il credo dei suoi padri fondatori, le meccaniche di guida hanno sempre puntato al progresso. Non possiamo – e non vogliamo – dire che siamo arrivati alla perfezione, ma ci siamo molto vicini. Non ci si accorge, però, di questo fin tanto che non si opti per una soluzione controller-less, puntando ad un sistema di guida avanzato. Lo abbiamo già detto in altri sedi, di come il volante e pedaliera rappresentino una necessità quando si parla di SIMs.
Vi sono ancora tantissime altre cose da dire e non vogliamo correre il rischio di dimenticarle. Motivo per cui vi lasciamo alla nostra recensione di Gran Turismo 7, titolo giocato nella sua versione per console PS5.
Prime impressioni: Un’esperienza servita in piccole dosi
Chi conosce Gran Turismo sa che gli sviluppatori non amano sbattere in faccia tutto e subito, ma somministrano le parti fondamentali del gioco in piccole dosi. Vi è un nucleo centrale e attività collaterali che prendono vita grazie al primo, ma che poi diventano delle entità a sé stanti. In Gran Turismo 7 il core è rappresentato del Cafè e dalle patenti. La bottega di Bruno vi fornirà dei menù dal completare, utili per sbloccare nuovi tracciati e auto. Il più delle volte sono delle gare con delle regole ben chiare, anche se non mancheranno dei momenti di sano relax, come lo scatto di una foto nella modalità Scapes.
In relazione, invece, alle Patenti, non abbiamo moltissimo da riferire. Si inizia dalla B e si arriva alle Super License. Il livello di sfida si alza man mano che si punta ad una categoria più alta, con la medaglia d’oro che diventa un privilegio per pochi eletti. Le patenti, inoltre, servono per partecipare agli eventi dedicati, quelli che vi fanno fruttare diversi soldini. Il consiglio spassionato è quello di puntare subito alla B ed alla A in modo da farvi le ossa e, al tempo stesso, un po’ di cassa. Non essendoci un vero e proprio tutorial, la soluzione del training on the job è sempre quella che, nel lungo termine, vi farà raccogliere numerose soddisfazioni.
Una volta deciso come impostare la nostra “via del pilota”, il mondo di Gran Turismo 7 si apre verso un numero importante di attività in cui impegnare la nostra sessione di gioco. La modalità multigiocatore si divide tra il competitivo classico e gli eventi a tempo. In entrambi i casi si devono seguire dei precisi codici di condotta che denoteranno il vostro punteggio in ingresso e nel proseguo della vostra carriera. È un modo alternativo per dire “uomo avvisato mezzo salvato”.
Per chi, invece, vuole restare nel regno del single player, oltre al prima citato Cafè, le missioni sono sicuramente quelle che hanno suscitato il nostro maggiore interesse. Vuoi per la dinamica un po’ arcade, o per il livello di intensità della sfida, ciò che importa è che i premi messi in palio sono un valido motivo per farci un salto sin da subito. Accanto a queste vi sono le classiche gare, che si suddividono tra circuiti e campionati. Il modo giusto per iniziare non c’è, anche se è difficile restare indifferenti al fascino del ritorno in scuola guida.
Contesto di gioco: Si celebra la storia delle 4 ruote
Gran Turismo 7 non celebra solo i suoi 25 anni di storia, ma anche quella delle 4 ruote. Lo si percepisce sin da subito, in quel filmato introduttivo dove vengono sfogliate pagine e pagine di libri di storia dei motori e dell’ingegneria automobilistica mondiale. Questa sensazione la si avverte, poi, anche nel prosieguo del gioco. Bruno, il titolare del Cafe, non perde nemmeno un’occasione per raccontare le storie di alcuni modelli e dei brand. È la giusta ricompensa per aver portato a termine un menù. Accanto a lui ci sono altre figure di spicco, da designer a ingegneri, che dall’alto della loro veneranda età ci aiuteranno a capire come la storia sia divenuta una leggenda.
In Brand Central si avrà la possibilità di ammirare le oltre 400 autovetture raggruppate in 60 noti produttori. Quest’ultimi, oltre a sfoggiare il catalogo dei veicoli acquistabili, raccontano la loro storia mediante contenuti multimediali. È difficile non cadere nella tentazione di mettersi comodi e studiare, prima di mettere le mani al portafoglio. Quanto meno lo si fa con ancora più cognizione di causa.
D’altronde si era capito, nella marcia di avvicinamento del gioco, che vi era un non so che di nostalgico celato all’interno di Gran Turismo 7. È come se fosse una lettera d’amore degli sviluppatori verso i giocatori, dove dimostrano, con i fatti, il vero significato di questa parola.
Tra passato e presente, anche il numero e la tipologia dei veicoli raccontano oltre mezzo secolo di storia automobilistica. Vi è una gara, in particolare, che è entrata direttamente nel nostro cuore senza passare prima dal cervello. Una sfida di soli cinquini classe ’68. Per quanto le salite fossero massacranti, inseguire le scie di questi “musei” è stata una vera e propria gioia per l’animo. E poi, senza nasconderci dietro a un dito, è subentrato anche un sano e doveroso orgoglio patriottico.
Gameplay: Se lo ami lo giochi (tutto)
Gli sviluppatori giapponesi di Polyphony Digital ci mettono alla prova in Gran Turismo 7. Only for real lover. Solamente chi ha una passione importante per le quattro ruote, e per la saga di GT, riuscirà ad apprezzare la profondità del gameplay. All’inizio il mondo di gioco è molto essenziale. Il Cafè funge da costruttore di questa pseudo mappa. Al completamento di ogni menù, infatti, un nuovo elemento diviene utilizzabile e pronto ad offrire nuove attività. Questo succede almeno sino a tutta la durata della prima parte, intesa come il completamento del decimo menù.
È una scelta che deve essere compresa. La stragrande maggioranza dei titoli in circolazione svela tutto sin da subito, esponendo il fianco al sopraggiungere della ripetitività. I giochi di guida, in particolare, sono i primi ad adottare questo approccio, riservando un’attenzione maggiore al gameplay puro, quello su strada. In Gran Turismo 7, invece, bisogna impegnarsi parecchio per vedere il gioco completo nella sua forma. È come se fosse una demo in evoluzione, dove viene premiato “l’attaccamento alla maglia”. Finita la parentesi romantica, più si avanti e più il tutto diventa sempre più difficile.
All’inizio si sceglie un livello di difficoltà base, che non agisce sull’IA degli avversari quanto sul numero di suggerimenti presente a video. Se siete alle prime armi, avere un’idea di come impostare curve, traiettorie e velocità di percorrenza può essere d’aiuto per conoscere il sistema di guida e i tracciati. Con il tempo sarete portati ad optare per una soluzione più realistica, anche perché il competitivo non sarà una passeggiata. Restando sul tema “difficoltà”, GT7 usa un approccio didattico e progressivo. All’inizio sembra tutto facile, con una bella sfilata di medaglie d’oro in ogni modalità presente. Questa vana illusione è destinata a durare poco. Già dopo aver ottenuto la patente A iniziano i dolori.
Ma è qui che viene fuori la vera passione, quello che prima chiamavamo “attaccamento alla maglia”. Non siamo più veloci come prima e la macchina non risponde come vogliamo? Nessun problema, si porta la macchina in officina e si va di tuning. Serve denaro – e quindi vittorie e piazzamenti – per acquistare i vari componenti del veicolo. Il vostro lavoro, però, non si esaurisce al portafoglio. Bisogna sporcarsi le mani in officina, settando i vari parametri a disposizione. Dalla pressione delle gomme all’inclinazioni degli spoiler, sino ad arrivare nelle profondità del motore. Ogni cosa si traduce in centesimi di secondo persi e/o guadagnati. Tanti sacrifici per un’enorme soddisfazione.
Dimensione artistica: Fotografi si diventa, non si nasce
Eccoci arrivati al momento che stavamo aspettando. Ormai lo avete capito dalle nostre precedenti recensioni che abbiamo un debole per il lato artistico di un videogioco, e Gran Turismo 7, in un certo modo, è come se fosse il nostro Valhalla. Dal punto di vista grafico, si assiste alla solita scelta prestazioni/risoluzione, anche se viene proposta quasi per finzione. Di base, il gioco lavora perfettamente in 4K/60fps con il ray tracing che fa capolino solo nei replay e con la photo-mode. È stato curato ogni minimo aspetto del contesto paesaggistico di gara, curando tutti i dettagli di contesto che solitamente vengono lasciati in secondo piano. Come la polvere e i detriti sul manto stradale in occasione di un fuori pista.
Le livree delle vetture riflettono tutti i dettagli dell’ambiente circostante, creando un caleidoscopio emozionale che non ha, al momento, altri concorrenti. In modalità photo-mode si può apprezzare il grandissimo lavoro svolto dagli sviluppatori di Polyphony Digital in termini di dettagli. Per quanto ci siamo impegnati a trovare una piccola sbavatura, questo ci è stato realmente impossibile. Per non parlare, poi, della fedeltà degli abitacoli e dei cruscotti delle autovetture. Entrate in un cinquino e il plauso partirà in automatico. Aspetti che non apprezzi quando si è impegnati in gara, lì subentrano altre sensazioni.
A grande richiesta ritornano il ciclo day/night e il meteo dinamico. Per quanto l’occhio voglia sempre la sua parte, questi due aspetti influiscono pesantemente sulla guida del mezzo. L’aderenza delle gomme sul bagnato diventa precaria e ci accorgiamo di questo, non soltanto a livello visivo, ma anche tattile. Il DualSense restituisce delle sensazioni che vanno ben oltre il Force Feedback del volante. Anche il selciato, presente sul lato “sporco” della pista, fornisce degli stimoli tattili diversi dalla semplice vibrazione. È qualcosa di tremendamente “vero”.
Terminiamo l’ode a Gran Turismo 7 parlando di Scapes. Per volere dello stesso Kazunori Yamauchi, CEO di Polyphony Digital, questa modalità è divenuta un momento importante all’interno dell’esperienza di gioco. Abbiamo il piacere di scegliere oltre 2500 paesaggi per creare il nostro scatto perfetto. Da un lato una reflex virtuale e dall’altro una versione essenziale di un software di editing delle immagini, che insieme ci aiutano a creare momenti magici da condividere con l’intera community di Gran Turismo.
In conclusione
Gran Turismo 7 non tradisce le aspettative. Il posto tra i GOTY del 2022 è gia stato riservato a quelli di Poliphony Digital. Il livello raggiunto è importante, con una grafica che si avvicina al fotorealismo. Il merito di tutto questo va al potenziale della nuova PS5, sfruttato al meglio dagli sviluppatori giapponesi. Il ray tracing lo preferivamo anche in gara, e non soltanto nei replay e in photo-mode, ma i 60fps si sarebbero fatti benedire.
Sul fronte contenuti siamo più che soddisfatti. Si deve, però, mettere conto il solito impasse, maturando un esperienza sempre maggiore nel corso delle varie gare. Interessante la scelta di introdurre le missioni, anche se la somiglianza con le patenti è lapalissiana. A farci dimenticare di questa somiglianza ci pensa Bruno, che ci inviterà nel suo Cafè per completare i vari menù a disposizione. Ci sono, quindi, moltissimi modi per fare i soldi e aumentare il numero di vetture presenti nel garage. Ce ne sono oltre 400 per cui lasciate sempre un po’ di spazio per i nuovi arrivi.