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GTA V: ancora confronto con framerate Xbox One vs PS4 [Video]

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E’ finalmente disponibile per console next gen il videogames di successo GTA V, ma non contenti i fan ancora continuano a produrre contributi video che confrontano il gioco tra Xbox One e PS4.

Grand Theft Auto V, chiamato anche GTA 5, è un videogioco open world action-adventure.

GTA_5_WALLPAPERSviluppato da Rockstar North e pubblicato da Rockstar Games il 17 settembre 2013 per PlayStation 3 e Xbox 360 mentre il 18 novembre 2014 per PlayStation 4 e Xbox One, è il settimo capitolo della serie Grand Theft Auto e complessivamente (includendo gli spin-off) il dodicesimo, successore di Grand Theft Auto IV. GTA V è giocato da una prospettiva in terza persona o anche in prima persona nelle versioni PS4 e Xbox One in un ambiente open world, permettendo al giocatore di interagire con il mondo di gioco a suo piacimento. Il gioco è ambientato principalmente all’interno dello stato immaginario di San Andreas (controparte della California e del Nevada), e offre al giocatore la possibilità di muoversi liberamente nella città immaginaria di Los Santos (caricatura di Los Angeles). La modalità single-player è raccontata attraverso una storia di tre protagonisti: Franklin Clinton, Michael Townley/De Santa e Trevor Phillips. Inoltre, una modalità multiplayer online che prende il nome di Grand Theft Auto Online, è inclusa nel gioco, che permette fino a 16 giocatori o 30 nelle versioni next-gen di giocare missioni co-operative, deathmatch, gare, paracadutismo e molto ancora. È il videogioco più venduto su PlayStation 3.

Il 10 giugno 2014, durante la conferenza Sony dell’E3 di Los Angeles, è stata annunciata la versione per PlayStation 4, poche ore dopo è stata confermata anche la versione per Xbox One e PC. Il gioco è stato rilasciato per le console next-gen il 18 novembre 2014 mentre su PC verrà rilasciato il 27 gennaio 2015. Le versioni next-gen contengono contenuti esclusivi come nuove armi e attività, texture completamente rifatte a 1080p e per PC il supporto 4K, traffico più denso, nuovi brani radio, nuovi animali, nuovi effetti danni e meteo, la possibilità di trasferire i progressi online della versione old-gen nella next-gen, la modalità di giocare anche in prima persona e altro ancora.

Ori and the Blind Forest: rinviata l’uscita

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Ori and the Blind ForestEra atteso per a fine anno, Ori and the Blind Forest, ma oggi apprendiamo che il nuovo platform/adventure per PC e Xbox dei Moon Studios si farà attendere sino ai primi mesi del prossimo anno.

Il rinvio riguarda le versioni PC e Xbox One di Ori and the Blind Forest mentre la versione Xbox 360 era già stata fissata per il 2015.

Il progetto di Ori and the Blind Forest vede il team di Thomas Mahler (ex Blizzard Entertainment) impegnato nello sviluppo di una toccante avventura dedicata ad un cucciolo di spirito bianco della foresta (il piccolo Ori) costretto a lasciare il nido per partire alla volta della montagna più alta del suo mondo fatato e cercare, così facendo, di ricongiungersi con la sua adorata madre.

Far Cry 4: ritarda la patch 1.4

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Ormai è disponibile per l’acquisto l’atteso Far Cry 4 e oggi però arriva una notizia che non farà felici i fan più accaniti, infatti, apprendiamo che è in lieve ritardo la pubblicazione della la patch 1.4. L’aggiornamento che avrebbe dovuto correggere qualche inciampo tecnico non è ancora disponibile e la Ubisoft ha deciso di prendersi qualche giorno di lavoro in più.

LEGGI ANCHE: Far Cry 4, la recensione: benvenuti nel Kyrat

Far Cry 4Far Cry 4 è uno sparatutto in prima persona, quarto episodio della serie di Far Cry e seguito di Far Cry 3, uscito nel 2012. Il gioco, sviluppato da Ubisoft, è stato pubblicato per le piattaforme PlayStation 3, Xbox 360, PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows il 18 novembre 2014 negli Stati Uniti e uscirà il 20 novembre 2014 in Australia e in Europa. Il 22 gennaio 2015 verrà pubblicato in Giappone.

Far Cry 4 è ambientato interamente a Kyrat, regione dell’Himalaya tanto spettacolare quanto selvaggia e pericolosa, in lotta contro un regime autoproclamato da un dispotico sovrano, Pagan Min. Il giocatore vestirà i panni del giovane Ajay Ghale che, dopo essersi trasferito in America con la madre in seguito alla morte del padre, ritorna nel suo paese d’origine per soddisfare l’ultimo desiderio della madre: spargere le sue ceneri nella terra natale. Il protagonista si ritroverà ben presto coinvolto in una guerra civile tra i ribelli, una volta guidati dai genitori di Ajay, ed il regime dittatoriale di Pagan Min. Sfruttando una vasta gamma di armi, veicoli e animali, i giocatori potranno vivere una nuova avventura in uno scenario open-world esotico e imprevedibile.

Dying Light: le trappole in un video dimostrativo

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Lo studio Techland che ha sviluppato e prodotto il videogames di successo Dying Light ha pubblicato un nuovo video dimostrativo nel quale illustra le trappole per donare la pace eterna ai poveri non-morti del loro prossimo survival horror

http://www.youtube.com/watch?v=lApPjOao_8c

Vi ricordiamo che Dying Light uscirà per il 27 gennaio del prossimo anno su PC, PlayStation 3, Xbox 360, PlayStation 4 e Xbox One.

Dying Light è un videogioco survival horror in prima persona, sviluppato da Techland, che sarà pubblicato nel 2015. Dying Light inizialmente venne ideato come sequel per Dead Island, tuttavia durante la fase embrionale del progetto il team di Techland incaricato dello sviluppo apportò diverse innovazioni e modifiche rendendo il titolo di fatto completamente diverso dal predecessore; pertanto si rese necessario trasformare questo sequel in un nuovo soggetto. A causa di questo cambio di rotta il progetto subì dei ritardi e la pubblicazione venne rimandata in un annuncio dato alla stampa l’8 maggio 2014. La data di uscita pertanto è stata spostata ad inizio 2015.

Destiny: svelato il video dell’espansione The Dark Below

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Svalato il video introduttivo all’espansione di Destiny, The Dark Below ((L’Oscurità dal Profondo in italiano) da un utente che, stando alla descrizione del video, sarebbe stata sbloccata per errore durante la navigazione sulla mappa di gioco.

Destiny The Dark Below-foto2Destiny è un videogioco sviluppato da Bungie e pubblicato da Activision, ambientato in un mondo, a detta degli sviluppatori, connesso e condiviso, il quale fa del gioco un FPS sci-fi che coniuga le meccaniche tipiche degli sparatutto con un mondo online persistente. Non a caso, gli sviluppatori hanno coniato il termine “Shared World Shooter” (“sparatutto a mondo condiviso”).

Nel 2714, il giocatore impersonerà un Guardiano, uno dei soldati che abitano la Torre all’interno della Città, l’ultimo avamposto rimasto sulla Terra; quando l’umanità si è lasciata alle spalle la cosiddetta Età dell’Oro, un periodo di eccezionali progressi tecnologici e colonizzazione spaziale a cui sono seguite devastanti catastrofi. Il sistema solare, infatti, si è popolato di nemici sempre più numerosi e potenti, l’uomo viene decimato e solo grazie all’intervento del gigantesco Viaggiatore i pochi sopravvissuti riescono a ritirarsi all’interno delle mura della Città. Dall’alto della Torre, sovrastato dalla misteriosa sfera che protegge l’avamposto sottostante, il giocatore partirà per affrontare le minacce che popolano il nostro e gli altri pianeti che girano attorno al Sole.

Final Fantasy XV, tutte le novità sulla demo

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Final Fantasy XVCresce l’attesa per la pubblicaizone di Final Fantasy XV, l’atteso prossimo capitolo del franchise di successo di Square Enix. La casa Square Enix ha preparato una versione dimostrativa per la sua nuova fantasia finale, che sarà disponibile acquistando Final Fantasy Type-0 HD, gioco uscito inizialmente su PSP in Giappone e tra non molto disponibile proprio su PlayStation 4 e anche su Xbox One in Europa.

La demo potrà essere scaricata il 20 marzo 2015, il giorno stesso dell’uscita di FF Type-0 HD, insomma, e offrirà contenuti che consentiranno a Square Enix di dimostrare quanto Final Fantasy sia cambiato (non che ci volesse Final Fantasy XV, a dire il vero, poiché abbiamo visto tutti la piega che ha preso lo sviluppo dei RPG in casa Square): proprio Hajime Tabata, in una recente diretta dedicata al suo Final Fantasy, ha spiegato che FF XV segnerà l’inizio di una nuova era. Incrociamo le dita.

Evolve: mappe aggiuntive gratuite

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Ecco tutte le mappe aggiuntive gratuite di Evolve, L’atteso sparatutto cooperativo degli studi Turtle Rock, in arrivo il 10 febbraio del prossimo anno su PC, Xbox One e PlayStation 4. A rivelarle il direttore creativo Phil Robb:

La prima cosa che abbiamo detto è che non possiamo rompere la comunità, quindi tutte le nostre mappe saranno gratuite. Non vogliamo che qualcuno rimanga indietro solo perchè non ha acquistato qualcosa.

Non mancheranno ovviamente componenti e DLC a pagamaneto ma Phil Robb sostiene:

Avremo personaggi e mostri, ma anche se non volete comprarli, se un vostro amico vorrà acquistarli anche il vostro gioco sarà potenziato attraverso il suo acquisto.

2K e Turtle Rock Studios, creatori dello sparatutto cooperativo Left 4 Dead, annunciano oggi Evolve, un nuovo sparatutto che offrirà un’ innovativa esperienza multiplayer. Evolve sarà disponibile a partire da questo autunno per Xbox One, PlayStation4 e PC.

EvolveEvolve presenta una squadra di quattro cacciatori, che sfideranno in multiplayer un mostro gestito singolarmente da un altro giocatore. Su un pianeta alieno in un future lontano, i giocatori cacceranno la loro preda in adrenalinici scontri 4V1. I giocatori proveranno Evolve come uno sparatutto in prima persona giocando in cooperativa in una squadra di quattro cacciatori, mentre controlleranno il mostro in terza persona, tutto questo donerà un’esperienza di gameplay unica.

“La nostra filosofia è di creare esperienze di gioco incredibilmente divertenti ed uniche, non riscontrabili in nessun altro gioco.” dice Chris Ashton, cofondatore e direttore creativo Turtle Rock Studios. “La modalità co-op contro singolo di Evolve ha creato alcuni degli incontri più intensi che abbiamo mai provato.”

“Il giocosarà un nuovo punto di riferimento,” dichiara Christoph Hartmann, presidente di 2K. “Come nostra prima nuova IP per le nuove console, 2K sta lavorando con Turtle Rock Studios per creare un gioco estremamente divertente che non riuscirete a smettere di giocare.”

Driveclub: il trailer del DLC Ignition

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Guarda il trailer ufficiale del DLC Ignition di Driveclub, il nuovo simulatore di guida sviluppato da Evolution Studios e pubblicato da Sony Computer Entertainment per PlayStation 4. Tra le novità introdotte da questo aggiornamenti le cinque nuove automobili W Motors Lykan Hypersport, Caterham SP/300 R, KTM X-Bow R, BMW M4 e Renault Twin’Run e molto altro.

Driveclub 2Driveclub è un videogioco simulatore di guida sviluppato da Evolution Studios e pubblicato da Sony Computer Entertainment per PlayStation 4.

Il gioco è stato annunciato ufficialmente durante la conferenza Sony il 20 febbraio 2013, e all’E3 2013 era presente una demo giocabile. La pubblicazione del gioco era inizialmente prevista per il 29 novembre 2013, ma è stata spostata nel 2014. Il 10 marzo 2014 viene comunicato da Scott Rohde, capo della produzione dello sviluppo del software per Sony, che il gioco verrà rivisto da zero e torneranno “a pianificare sulla lavagna” il progetto, senza specificare una data di uscita del titolo. All’inizio di Maggio 2014 Sony Computer Entertainment ha illustrato le differenze fra l’edizione completa e quella PlayStation Plus di Driveclub, spiegando inoltre che per quest’ultima sarebbe stato previsto un upgrade al prezzo di 39,99€, con il quale gli utenti avrebbero avuto accesso all’esperienza piena dell’ultimo racing di Evolution. Tuttavia il titolo, anche avendo pagato questa somma, sarebbe stato giocabile soltanto con una sottoscrizione attiva al servizio di Sony, scatenando le ire di molti fan. Gli utenti potranno comunque tirare un sospiro di sollievo, perché il colosso giapponese ha recentemente cambiato politica, e confermato che l’upgrade dell’edizione PSPlus potrà essere utilizzato anche in mancanza di abbonamento.

Far Cry 4, la recensione: benvenuti nel Kyrat

Appena due anni fa, nel 2012, Ubisoft lanciava sul mercato il terzo capitolo della saga Far Cry, Far Cry 3, rivoluzionando non solo il franchise in termini di gameplay, ma spingendo al limite tutte le potenzialità della generazione di console andata da poco in pensione. Ora, a quasi 24 mesi di distanza, il panorama è del tutto cambiato, nelle case e nelle postazioni di gioco degli utenti sono arrivate le nuove fiammanti Ps4 e Xbox One, e gli eventi legati a Jason Brody e al temibile Vaas Montenegro sono acqua del tutto passata. Siamo però ancora soli, nell’eterna lotta contro la natura selvaggia e l’oscuro animo umano, benvenuti nel Kyrat.

Far Cry 4 è Far Cry all’ennesima potenza

Il primo aspetto su cui bisogna soffermarsi quasi obbligatoriamente, visto il salto generazionale di hardware e software, è l’aspetto visivo di Far Cry 4. Il motore grafico che Ubisoft ha presentato è estremamente potente, curato e definito. Tralasciando le potenzialità raggiungibili con un PC di fascia molto alta, in grado di portare il gioco a 60fps alla risoluzione di 1440p, la versione su cui ci soffermeremo in questa recensione è per console next-gen, che vede valori fissati a 1080p per 30fps. La prima scelta, legata al Full HD, ripaga il sacrificio di rinunciare ad una parte di framerate.

Difficilmente avremo immagini ed elementi pixelati e scalati come avveniva, e avviene ancora, su Ps3 e Xbox 360, in grado di far girare il titolo attuale e i precedenti solo a 720p. Il campo visivo è stato nettamente migliorato e riusciremo a scorgere nitidamente anche montagne lontane chilometri. A sorprendere è però la cura dei dettagli a distanza ravvicinata: a partire dagli animali, dei quali si può scorgere una pelliccia decisamente realistica, ai volti dei personaggi, che in alcuni casi sfiorano il fotorealismo, passando per le armi, i veicoli e le strutture. Le sequenze pilotate possono poi essere definite, senza timore di iperbole, veri e propri momenti cinematografici, supportate da una trama valida che affronteremo fra poche righe.

Far Cry 4 è Far Cry all'ennesima potenza

Deludono, sempre continuando ad analizzare il comparto visivo, soltanto alcuni elementi immobili sparsi nella mappa di gioco e – soprattutto – all’interno degli edifici: stiamo parlando di casse poco rifinite, frutta senza profondità appoggiata sui banchetti dei mercati, tavoli e mobilia varia, dall’aspetto troppo geometrico e squadrato. Da notare anche un effetto ‘plasticoso’ sui veicoli e alcune strutture esterne, che appaiono irreali e finti. Dettagli che si perdonano facilmente, vista la potenza e la meraviglia generali dell’intero progetto, che non soffre neppure di un framerate secondo molti ‘castrato’.

Tornando infatti all’inizio del paragrafo, la seconda scelta grafica di fermare il gioco a 30fps anziché 60 è funzionale, nonostante faccia storcere il naso a molti gamers più accaniti. Il gameplay risulta assolutamente fluido nel 99% dei casi, anche le esplosioni più complesse sono gestite al meglio e ogni azione risulta naturale. Del resto molti titoli nell’ultimo anno hanno dimostrato su PS3 e Xbox 360, ad esempio Forza Horizon, che i 30fps potessero rappresentare un ottimo compromesso per migliorare la definizione con hardware limitato.

Roll sound, camera, action!!

Aldilà dei meri tecnicismi, Ubisoft ha lavorato con pazienza maniacale per pubblicare un’opera quanto più cinematografica possibile. La sensazione principale è di vivere in primissima persona un action movie di altissimo livello, non solo con sequenze comandate che hanno una loro regia e un loro montaggio, ma le fasi di gioco stesse sembrano pronte per essere proiettate su grande schermo. Il ciclo giorno/notte, le luci e le ombre creano un’armonia da premio Oscar, come firmate da un grande direttore della fotografia, non mancheranno infatti i momenti in cui vi fermerete ad osservare il panorama e lo splendore della natura (magari condividendo al volo lo screenshot tramite il tasto Share di PS4).

Non solo immagine però, anche l’udito ha la sua parte grazie ad una colonna sonora di qualità e carattere, pronta a sottolineare ogni sfumatura e ogni attimo di tensione. Possiamo benissimo far rientrare in questa parte di recensione anche l’effettistica sonora generale, poiché tutto ciò che vi era di buono in Far Cry 3 è stato migliorato. Ogni atmosfera ha decine di suoni, vento, foglie, animali piccoli e grandi, ribelli che parlano, spari in lontananza, la radio dei veicoli che si adatta alla frequenza della zona, trasmettendo all’occorrenza i messaggi di propaganda o la semplice musica. Ulteriori sfumature di realismo dunque, compreso l’effetto degli spari che ora comprende anche il rimbalzo dei proiettili; se avete un sistema dotato di un grande TV Full HD e un impianto audio a sei canali, preparatevi a godervi a pieno tutti i dettagli del Kyrat.

Sul sentiero dell’eroe

Analizzando la parte prettamente narrativa, come tradizione il capitolo si separa nettamente dai precedenti, non continuiamo il cammino di Jason Brody ma vestiamo i panni di Ajay Ghale. A restare invariato è solo il tema portante, la crescita interiore, affiancato all’immancabile rivalsa e senso del bene assoluto. Il protagonista, naturalizzato americano, torna nella sua terra natia per soddisfare le volontà della madre e disperdere le sue ceneri nei luoghi che l’hanno vista nascere e crescere. Eccoci dunque nella ridente e selvaggia regione del Kyrat, nell’Himalaya, dove ci si presenta un panorama desolato e triste. Il despotico Pagan Min, autoproclamatosi sovrano del Paese, regna con violenza, prepotenza e terrore.

L’animo del giovane Ajay viene dunque mosso da un sentimento di rivalsa, poiché gli stessi genitori avevano combattuto il regime insieme ai ribelli del luogo, non riuscendo nell’impresa di prevalere. Imbracciate le armi, con le ceneri di nostra madre a proteggerci nello zaino, abbiamo il compito di intraprendere l’ennesimo cammino dell’eroe, che ci vedrà alla fine più maturi, più completi nello spirito e nel corpo. Ad aiutarci anche una buona dose di testardaggine, nel voler procedere sul nostro sentiero in solitaria, quando nessuno dei nostri amici online si unisce a noi in una partita in cooperativa. Ciò che ci aspetta è fare i conti con le nostre due personalità innate: la tigre, battagliera, feroce, priva di scrupoli e colma di coraggio, e l’elefante, aspetto votato alla sopravvivenza. Queste due facce della stessa medaglia regoleranno tutte le abilità che potremo apprendere andando avanti con i progressi, che riservano non poche novità a livello di gameplay.

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Controllo e dedizione

Anche lontani dalla Malesia del terzo capitolo, la struttura e lo scheletro di Far Cry 4 restano pressoché invariati: ritroviamo il mondo open-world, le torri da scalare per rivelare il paesaggio della mappa e ottenere armi gratis, le basi nemiche da liberare, gli animali da cacciare per personalizzare l’attrezzatura. Ovviamente tutti aspetti più levigati e migliorati all’estremo, la mappa consultabile ad esempio risulta più dettagliata, mostra luoghi sconosciuti da scoprire e da visitare, altopiani e vallate, sempre più simile a una mappa di Google con vista dal satellite. Anche la fauna è segnalata in maniera più chiara rispetto al passato, le icone degli animali non sono più stilizzate in bianco ma sono delle immmagini perfettamente riconoscibili. Passandovi sopra il puntatore, il sistema dice subito di che specie di animale si tratta, mentre in Far Cry 3 bisognava imparare a riconoscerli a istinto (e talvolta tentare la fortuna).

Come gli ultimi Assassin’s Creed, vengono segnalate anche le carcasse nella minimappa ingame, in modo da individuarle immediatamente per la scuoiatura. Tuttavia non tutti gli animali sono segnalati subito, per mostrarne di più sulla cartina è necessario acquistare le mappe nei bazar o dai mendicanti per strada. Esatto, mendicanti di strada, capaci di acquistare i vostri oggetti e le vostre pelli, di vendere nuove armi e munizioni in punti random del mondo. È stato migliorato anche il sistema di vendita, ora è possibile vendere in blocco tutti gli oggetti superflui. Oggetti che vengono trasportati nello zaino personale, come sempre da ingrandire cacciando animali.

La sezione Fai da te, che raccoglie appunto tutta l’attrezzatura migliorabile con le pelli, è un piccolo neo della produzione, è piuttosto striminzita e si completa in tempo relativamente breve. Tutt’altra storia se si affronta il comparto armi: il parco delle armi da fuoco (e non) è decisamente ampio, oltre alla solita selezione personalizzabile (dalle pistole più minute ai lanciarazzi, passando per i fucili a pompa e d’assalto) sono state aggiunte svariate armi uniche, ovvero le più potenti e particolari del gioco, a differenza di Far Cry 3 che aveva una singola arma unica per categoria. Numerose anche le abilità per potenziare il personaggio, suddivise fra Tigre e Elefante, come ricordavamo poco sopra parlando della trama. Queste ci permettono di uccidere nemici dall’alto oppure di cavalcare elefanti, di imparare mosse e tattiche extra.

Uscendo dal pannello di controllo, oltre ai movimenti e alle azioni che abbiamo imparato a conoscere nel capitolo precedente, abbiamo adesso la funzionalità rampino, fondamentale per scalare pareti rocciose altrimenti invalicabili. Assoluta novità anche la modalità di Guida Automatica, premendo un semplice tasto del gamepad possiamo vedere la nostra auto avviarsi da sola verso la destinazione, lasciandoci liberi di sparare ai lati della vettura in situazioni estreme. La capacità di gestire grandi quantità di dati da parte delle nuove console ha anche reso possibile avere un parco auto più ampio, con mezzi particolari con caratteristiche e suoni differenti.

Dai classici pick-up a piccoli elicotteri, passando per gli strambi motocarri, corredati di santini e cianfrusaglie varie sul cruscotto. Il sistema di guida è ovviamente simile al passato, di stampo pienamente arcade, con accelerazione e freno funzionali ma non troppo realistici. Ben bilanciate le difficoltà di gioco, suddivise in Facile, Normale e Difficile. L’ultima in particolare rende la vista dei nemici più acuta e gli animali piuttosto feroci, adatta a chi vuole davvero mettersi alla prova con Far Cry 4. Chiudiamo con il controllo del personaggio, sempre preciso e privo di sbavature sostanziali; le scalate con il rampino possono risultare complicate, con una visuale in prima persona limitata, ma niente che comprometta il sistema generale. Su PS4 degne di nota le features legate al DualShock 4, il gamepad Sony ci permette di cambiare la nostra arma scorrendo il dito sul touchpad, nonostante una sensibilità piuttosto elevata e talvolta macchinosa, e di controllare la nostra salute tramite il led sul retro: verde quando le nostre condizioni sono ottime, rosso quando ci ritroviamo in pericolo di vita.

L’unione fa la forza

Abbiamo esordito dicendo che siamo ancora soli, contro la natura e l’animo umano, ma dobbiamo riconoscere che si tratta di una inesattezza. Far Cry 4 infatti, nella modalità Single Player Offline, ci dà la possibilità di chiamare a raccolta amici mercenari nelle situazioni più complicate, come ad esempio la conquista di una base nemica. Aiutando i ribelli in missioni casuali e random nell’area di gioco miglioreremo il nostro Karma, ottenendo Punti Mercenari da spendere in momenti di estrema difficoltà. È stata inserita anche la modalità Multiplayer, che ci permette di proseguire la nostra storia (scegliendo ad ogni avvio nel menu principale) in co-op con degli amici online.

Far Cry 4 si presenta dunque come uno dei migliori e avanzati FPS attualmente disponibili sul mercato, meno votato al multiplayer di Destiny ma con fondamenta più solide (è pur sempre un quarto capitolo…). Le classiche sfumature e modalità di sempre portate all’ennesima potenza, grazie alle nuove console in grado di gestire meglio la grafica e il carico di dati generale (parliamo di oltre 25GB di gioco da gestire). Non un prodotto rivoluzionario e miracoloso, ma corposo e affascinante da giocare e rigiocare, soprattutto dopo che Ubisoft ha introdotto l’opzione per trasformare tutti i fortini conquistati in ostili, senza avviare una nuova partita da zero. Un titolo imperdibile per tutti gli appassionati delle armi in prima persona, un nuovo sentiero dell’eroe da percorrere senza ripensamenti.

Metro 2033 (recensione): la luce in fondo al tunnel è un lanciafiamme

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Qualsiasi fan del cinema sa riconoscere al volo la nazionalità di una pellicola. Spesso la provenienza geografica di un film, un dipinto o una musica ne permea i più disparati aspetti, dalle tonalità in cui è realizzata agli scopi che si prefigge. Un discorso simile si può fare per i videogiochi. Metro 2033 è un gioco “alla russa”. In Metro 2033 troviamo tutto il rigore dell’inverno e la ferocia delle agitazioni militari e civili che hanno fatto la storia del paese, ma c’è di più. A partire dai vari S.T.A.L.K.E.R. (che con Metro 2033 hanno condiviso il publisher) fino al datato ma inquietantissimo Pathologic, passando per il sottovalutato Gorky 17, certi elementi stilistici caratterizzano la produzione videoludica est-europea: il rigore climatico diventa spartana severità del gameplay e la violenza travalica la tipica lotta contro il nemico per diventare problema morale del protagonista e del giocatore. Poche munizioni, poche risposte e una missione basata su convinzioni che potrebbero tradirvi a ogni passo.

Metro 2033 è un FPS a tinte survival horror del 2010, sviluppato dall’ucraina 4A Games e distribuito da THQ, già dietro al primo e al terzo S.T.A.L.K.E.R. Disponibile per PC e Xbox One, è considerato un cult nel suo genere, tanto dai fan quanto da buona parte della critica. Il gioco prevede la sola campagna single player, ed è stato recentemente rimasterizzato in alta definizione. Metro 2033 è tratto dall’omonimo romanzo di Dmitry Glukhovsky del 2002, uscito in Italia nel 2010. Interessantemente, la prima versione cartacea del romanzo è datata 2005 e risente delle modifiche discusse dai fan con l’autore stesso, mentre la prima versione è liberamente scaricabile. La trama del videogioco ricalca fedelmente quella del libro eccezion fatta per l’epilogo, ma per una volta, iniziamo col giudicare il libro dalla copertina, ovvero il videogioco dal comparto audio/video.

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Acerbus in primis: l’audio di Metro 2033 è probabilmente il più dispettoso della sua generazione. Se il vostro computer esce stereo probabilmente potrete godervi il gioco (comprensivo di un comparto audio di tutto rispetto) in santa pace. Se avete un 5.1 o un 7.1 una leggerezza dei programmatori abbasserà notevolmente il volume di ciò che accade alle spalle e davanti agli occhi del personaggio, riducendo di fatto lo spettro dell’udibile alle sole fonti sonore che si troveranno ai vostri lati. Di conseguenza, per parlare con qualcuno dovrette necessariamente distogliere lo sguardo, e scordatevi il familiare suono delle vostre bocche da fuoco, per non parlare della quantità di cutscene mute che vi dovrete sciroppare. Dal lato del gameplay, immaginate un FPS stealth dalle oscure ambientazioni in cui i nemici, per buona parte del tempo, non emettono alcun suono. Un orrore, altro che survival horror. Invero, per aggirare il problema dovrebbe bastare impostare l’output come stereo quale che sia la configurazione delle casse, operazione semplice ma fastidiosa. Per fortuna la grafica è tutta un’altra musica: il dettaglio di texture e modelli è molto buono, così come il lavoro svolto dall’antialiasing. Le animazioni sono convincenti, con l’eccezione di quelle facciali, nella poco soddisfacente media della sua generazione. Recitazione a parte, il gioco non accusa gli anni che ha ma mostra cura e dettaglio anche agli esploratori più maniacali, anche grazie a un buon uso della tecnologia PhysX.

Metro 2033

La storia è narrata così bene che vale la pena accennare al solo incipit. Dopo un breve ma approfondito incontro ravvicinato con le creature che abitano la superficie di una Mosca post-nucleare scopriamo che l’umanità si è rifugiata nella metropolitana per sfuggire alle radiazioni e alle bestie più feroci. Là sotto i superstiti si sono organizzati in piccoli villaggi sorti nelle stazioni. Neanche il tempo di far ritorno al calduccio di casa nostra e un amico del nostro patrigno ci affiderà un messaggio importante da recapitare a Polis, una delle stazioni maggiori. Il Nostro sventurato risponde, e ha inizio l’avventura. Nelle prime fasi di gioco è tutto piuttosto confuso, complice il tipico realismo “alla russa”: gli NPC non ci ripeteranno a all’infinito le stesse istruzioni se interrogati, e anzi pretenderanno dal povero Artyom (questo il nome del nostro avatar, ci sentiremo chiamare molto spesso) una pronta attenzione, nonché una certa familiarità con l’intreccio di gallerie in cui è ambientata buona parte dell’azione di gioco. Molto spartane anche le istruzioni del briefing, consultabili con un’elegante trovata di gameplay. In ogni caso, anche i personaggi sulle prime più irritanti sapranno farsi voler bene (o detestare, a seconda dei casi), e il gioco non mancherà di questionare le nostre convinzioni morali. L’atmosfera è superba, sempre che vi piacciano lunghe gallerie acquitrinose e luci basse. Periodicamente ci troveremo a salire in superficie, ma per una magistrale ironia di game design l’aria aperta risulterà più ostile e angosciante del sottosuolo. A tratti il gioco diventa un horror in piena regola, grazie a sequenze scriptate inquietanti e a veri e propri jumpscare, comunque mai scontati. Metro 2033 avvince senza risultare ruffiano, e nonostante un gameplay estremo, “alla russa”, che non mancherà di gettare nello sconforto il giocatore meno tenace, anche a difficoltà moderate.

Metro 2033

Il gameplay, lo abbiamo accennato, è cupo e realistico fino alla scomodità. Come in ogni buon survival, le munizioni non cresceranno sugli alberi (e anche se lo facessero siamo intrappolati sottoterra! Ok, questa era penosa), e abusare della torcia ci renderà facili prede di banditi e mostri vari. Notevole, a tal proposito, l’intelligenza artificiale dei nemici: col favore delle tenebre sarà possibile sorprenderli con veloci esecuzioni stealth, mentre se avremo commesso l’errore di attirare la loro attenzione non esiteranno ad accerchiarci, o a cercare nuovi ripari in reazione alle nostre mosse. I nostri alleati saranno meno reattivi, e al netto delle sequenze scriptate si limiteranno a scarrozzarci in giro, sempre col rischio di lasciarci indietro perché magari ci siamo fermati a fare incetta delle rare munizioni di cui sopra. Tenetevi gli amici vicini e i nemici lontani, una volta tanto.

Un gioco difficile, questo Metro 2033. “Adulto”, come va di moda scrivere di giochi del genere: difficile nel gameplay quanto nei contenuti e nel feeling complessivo di gioco, ma che sa premiare il giocatore più maturo con squisite trovate videoludiche e intensi momenti survival degni dei migliori titoli del genere. All’esiguo prezzo attuale, quasi un must-have.