Oggi la data del 24 marzo per la versione PC di GTA V è stata smentita da Rockstar Games in persona. Tra le tante scuse ai giocatori, la garanzia che la Rockstar sta lavorando per noi in termini di solidità e resa del gioco, e un meno rassicurante invito ai giocatori a riferire, quando GTA V sarà uscito, eventuali bug e problemi online. Proprio l’online sarebbe la causa del ritardo, in particolare l’inserimento delle rapine. La nuova data di uscita, si spera l’ultima, è quella del 14 aprile. Chissà se Rockstar ha in mente di farsi perdonare con un donativo di dollari in-game, o come il tormentato Dying Light con una nuova modalità di gioco.
Evolve, la recensione: che la caccia al mostro abbia inizio
Sviluppato da Turtle Rock Studios e pubblicato da 2K Games, Evolve si presenta ai giocatori di Ps4, Xbox One e PC andando a colmare un vuoto di genere: lo sparatutto arena multiplayer. Stiamo parlando infatti non di un titolo dalla mappa estesa e libera come GTA V, oppure con una forte storia di sottofondo come Far Cry 4; il nostro obiettivo è catturare un mostro gigantesco all’interno di un’area delimitata, oppure evitare di farci uccidere dai cacciatori quando saremo nei goffi panni della bestia, in sessioni dalla durata media di 15 minuti.
Ambientato sul pianeta Shear in un futuro piuttosto distante, nel quale l’uomo viaggia regolarmente nello spazio, il gioco vede le colonie umanoidi attaccate di frequente da malevoli ed enormi mostri capaci di evolversi in grandezza e potenza. Per scongiurare perdite consistenti di popolazione, una squadra di cacciatori è costantemente a caccia delle bestie. Ogni mappa giocabile rappresenta una piccola porzione del pianeta e vede impegnati cinque giocatori: quattro cacciatori e un mostro. Nonostante il titolo presenti una sezione singolo giocatore, è il multiplayer la sua forza e la fonte del suo divertimento. Mancando una storia, nella ‘campagna’ single player ci si riduce a fare squadra con il computer, con tutti i limiti del caso. Si giocano le cinque modalità di gioco in modo consecutivo, influenzando con la mappa corrente quella successiva (ad esempio lo scoppio di una centrale nucleare vi farà giocare fra le scorie radioattive nella mappa successiva) ma non c’è una vera e propria trama generale.
http://youtu.be/Wwgr-GGBiLg
È online che i quattro giocatori possono allearsi e creare tattiche più o meno complesse, con visuale classica da FPS, anche perché ogni cacciatore ha qualità ben distinte. Troviamo infatti quattro tipi di ‘soldato’: medico, supporto, assalto e trapper. I soldati d’assalto, ad esempio, sono macchine da guerra viventi, interamente votati all’attacco, i trapper invece portano con loro trappole per rallentare o bloccare il mostro. Cambiando completamente prospettiva, dal lato della bestia (un Golia, un Kraken o uno Spettro) si ha il potere di sputare fuoco, di lanciare massi enormi contro i nemici e compiere diversi attacchi con il corpo (salti, pugni, scatti) in terza persona. Divorando carcasse di animali si cresce e – appunto – ci si evolve, diventando più forti, grossi e potenti sino a raggiungere lo stadio evolutivo 3, che ci permette di distruggere il relè della mappa e vincere.

Atmosfere sempre oscure
Graficamente il titolo è piuttosto curato, risaltano soprattutto gli intermezzi video che sono davvero definiti e visivamente solidi, dall’aria fumettata e patinata. In game non ritroviamo purtroppo la medesima solidità e dobbiamo riscontrare un terreno molto spigoloso, camuffato in modo molto furbo dalle atmosfere sempre oscure e dalla poca visibilità, ma la fluidità generale è accettabile. Non si ha però la sensazione di avere fra le mani un titolo creato esclusivamente per next-gen, viene da domandarsi a cosa servano i 26GB del pacchetto vista la grandezza discutibile delle mappe, l’assenza di una campagna single player e i limiti generali di longevità. La ‘durata’ è infatti il limite più grande di Evolve, non in senso letterale, poiché sbloccare tutti i potenziamenti e creare un personaggio full optional sulla carta richiede svariate ore di gameplay e sessioni di caccia, ma sono la monotonia e la ripetitività che presto portano alla noia più profonda. Aldilà degli appassionati più incalliti del genere, difficilmente si va oltre la settimana consecutiva di gioco, ci si stanca ben presto delle poche modalità di gioco disponibili (e più o meno del tutto simili).

Evolve divertirà gli appassionati degli sparatutto multiplayer
Evolve divertirà dunque gli appassionati degli sparatutto multiplayer, alla ricerca di partite veloci e senza troppi fronzoli da giocare di tanto in tanto, ma difficilmente troverà il favore dei giocatori più esigenti e bisognosi di una mappa open world e di una trama solida. Non solo longevità, troviamo qualche riserva anche sul versante grafico, che presenta un terreno di gioco piuttosto squadrato che guarda alla passata generazione di console. Un lavoro onesto nel suo genere, ma con troppi, noiosi limiti.
Resident Evil Revelations 2: nuovo Trailer
E’ online il nuovo trailer dell’atteso Resident Evil Revelations 2, il nuovo capitolo del franchise di successo zombie.
Resident Evil: Revelations 2, conosciuto anche come Biohazard: Revelations 2 in Giappone, è un videogioco survival horror, la decima uscita della serie Resident Evil, sviluppato e pubblicato da Capcom.
Resident Evil: Revelations 2 è collocato tra gli eventi di Resident Evil 5 e Resident Evil 6. Claire Redfield è la protagonista di questo nuovo capitolo e Moira Burton, figlia di Barry Burton, la accompagnerà durante la storia con un ruolo di supporto. Anche Barry avrà un ruolo principale nel corso del videogioco.
The Order 1886: Trailer di lancio
Guarda il Trailer di lancio The Order 1886, l’atteso titolo sviluppato da Sony e Ready At Dawn Studios.
The Order: 1886 è un videogioco action-adventure di futura uscita sviluppato da Ready at Dawn e pubblicato da Sony Computer Entertainmentcome esclusiva per PlayStation 4.Non si sa ancora molto riguardo allo sviluppo del gioco. Il titolo non conterrà una modalità multiplayer online, ed è destinato a diventare uno dei franchise di punta di PlayStation 4. Inizialmente era confermato che il gioco avrebbe retto 30fps garantendo però una risoluzione di 1080p nativi, tuttavia nel mese di febbraio 2014, Andrea Pessino (capo tecnico del progetto), ha rivelato che si stava valutando la possibilità di impostre il gioco a 1080p senza antialiasing o portare la risoluzione a 1920×800 pixel però utilizzando un MSAA 4x per smussare le scalettature dell’immagine. Nel primo caso il gioco avrebbe prestazioni migliori in fatto di fluidità e una risoluzione puramente nativa, nel secondo la risoluzione perderebbe oltre 500.000 pixel ma grazie ad un antialiasing di tale portata avrebbe una pulizia di immagine notevolmente più alta. I giocatori vestiranno i panni di Galahad, un membro dell’Ordine che opera nella città di Londra, a Whitechapel, dove una violenta rivolta è scoppiata a causa di disuguaglianze sociali. L’Ordine venne creato da Re Artù in persona, a causa dell’apparizione di creature che hanno subito mutazioni genetiche, chiamati anche mezzo sangue. I mezzo sangue, in realtà, erano semplici esseri umani, quindi Artù creò l’Ordine per eliminare la minaccia. Le bestie si rivelarono troppo potenti, finché i cavalieri dell’Ordine non entrarono in contatto con una sostanza misteriosa chiamata Black Water, che gli conferiva la rigenerazione delle ferite e il rallentamento del processo di invecchiamento, dando così la possibilità ai cavalieri di vivere per secoli e combattere ad armi pari contro i mezzo sangue.
Rise of the Tomb Raider: concept di Lara Croft e le sue armi [FOTO]
Game Informer ha pubblicato i concept art di Lara Croft nel prossimo titolo Rise of the Tomb Raider di Crystal Dynamics e Square Enix.
[nggallery id=48]
Rise of the Tomb Raider , il prossimo capitolo della famosa serie Tomb Raider. Il gioco, che si prepara a ridefinire il genere survival-action, uscirà alla fine del 2015.
Sopravvissuta alla sua prima avventura, Lara Croft ha intravisto l’esistenza di un mondo profondo e misterioso. Nella prossima tappa del suo viaggio, Lara dovrà fare tesoro della sua intelligenza e delle sue capacità di sopravvivenza, imparare a fidarsi di nuovi amici e accettare finalmente il suo destino di esploratrice di tombe.
“Grazie alle potenzialità della tecnologia next gen e al motore grafico Foundation da noisviluppato, le scene d’azione saranno ancora più intense. Con un’estensione tre volte superiore rispetto ai giochi precedenti, le aree da esplorare, sparse in tante ambientazioni diverse, saranno ispirate ai luoghi più belli e pericolosi del mondo,” ha commentato Darrell Gallagher, Head ofProduct Development and Studios di Square Enix. “L’animazione dei personaggi supererà i risultati di qualsiasi CG vista finora, e daremo maggiore spazio all’esplorazione delle tombe, come fortemente voluto dei nostri fan, il tutto senza tradire lo stile “survival-action” originale.”
Rise of the Tomb Raider ripropone la stessa formulache ha decretato il successo di Tomb Raider e vede il ritorno di Camilla Luddington nei panni di Lara Croft. Mentre Camilla renderà la suainterpretazione ancora più impeccabile, Lara sarà chiamata ad affrontare prove sovrumane e a scoprire cosa vuol dire trasformarsi in una vera eroina. Siamo orgogliosi che la famosa scrittrice Rhianna Pratchett si sia unita ancora una volta al nostro gruppo di autori per aiutarci a rappresentare al meglio i conflitti interiori e le motivazioni che spingono Lara in questo fondamentale secondo capitolo della sua avventura.
Per saperne di più su Rise of the Tomb Raider, visitate il sito web ufficiale o seguiteci su Facebook e Twitter.
Dying Light: la data d’uscita slitta ancora
È notizia di queste ore l’ulteriore slittamento (almeno il terzo) della data di uscita di Dying Light in copia fisica per tutte le piattaforme (PC, PlayStation 4 e Xbox One). Il distributore italiano del gioco ha annunciato la nuova data, il 6 marzo, e ha parlato di un contrattempo nella duplicazione delle copie, che avrebbe compromesso il day one del 27 febbraio. Di questo passo Dying Light si troverà a competere direttamente coi titoli più attesi della stagione, come il nuovo Grand Theft Auto V. C’è tutto il tempo per pensarci insomma, qui la nostra recensione per ingannare la logorante attesa.
Dying Light, la recensione: i piaceri della carne
Il valzer dei ritardi e dei rinvii sembra essersi fermato, Dying Light uscirà per PlayStation 4, Xbox One e per PC in copia fisica il 27 febbraio. Gli utenti PC più impazienti si sono già sporcati fino ai gomiti col nuovo titolo Techland, il figlio illegittimo di Dead Island, pubblicato dalla foriera Warner Bros.
Dying Light è un FPS survival horror con elementi GDR (skill tree, livelli e statistiche varie), il tutto condito con abbondante parkour à la Mirror’s Edge. La trama, pur relativamente complessa per uno zombie game, non si discosta dal canone: Harran, morente città da qualche parte nel Medio Oriente, è stata contagiata da un virus che ha trasformato ottima parte della popolazione in cannibali senza cervello. Il governo ha messo in quarantena la città e progetta di distruggerla per il bene comune. Il nostro avatar, Kyle Crane, è un agente del poco trasparente G.R.E. inviato ad Harran per collezionare dati sensibili sul virus. Alla missione segreta si intrecceranno le vicende delle fazioni di sopravvissuti, che ci costringeranno a scegliere da che parte stare.

Quando il Chrome Engine 6 mostra i muscoli non ce n’è per nessuno.
La prima cosa che ci accoglie al nostro arrivo ad Harran, se escludiamo le pistole puntate dei cattivi, è il panorama della città. Il comparto grafico di Dying Light è quello di un titolo nextgen a tutti gli effetti. Luci e materiali sono la punta di diamante di un motore, il Chrome Engine 6, che riesce a cavarsela in ogni situazione. Purtroppo i singoli screenshot mostrano il fianco del motion blur, utilizzato a piene mani, ma che funziona benissimo nel gioco in movimento. A gestire la fisica il Chrome Engine 4, già apprezzato in Dead Island per il realismo dei combattimenti e dei danni fisici, grazie al sottovalutatissimo sistema multi-livello, che permette la scarnificazione progressiva dei nemici. Di default, Dying Light applica un filtro di grana “cinematografica”, che se aiuta il gioco a sostenere zoom e primi piani, opacizza e parecchio le ampie visuali tipiche delle mappe. La trama si dipana attraverso due quartieri di Harran, periferia e centro storico, molto diversi tra loro in termini estetici e di gameplay.
Ora le brutte notizie: i fan di Dead Island saranno quasi contenti di riscontrare una certa ingenuità realizzativa: alcune cose, come gli effetti particellari e dei fluidi (sul serio, non capisco perché Techland si ostini a inserire l’acqua nei suoi giochi), o l’animazione del vento nei vestiti, sono quasi imbarazzanti, soprattutto rispetto all’altissima qualità media. Le animazioni sono il vero punto debole di Dying Light, non tanto quelle degli zombie, solo appena telefonate per ragioni di gameplay, quanto quelle degli umani: finché si combatte tutto ok, ma le espressioni facciali e i gesti “recitati” sono pressoché fermi al precedente del 2011, quando Techland già mostrava di essere indietro sulla questione. Il sonoro del gioco fa il suo dovere. La recitazione italiana è buona, per lo standard videoludico ottima, e i rumori sono corposi e permettono di orientarsi al buio. Metà della soddisfazione nello schiacciare la testa a uno zombie deriva dal suono che fa, non negatelo. A deludere le musiche, sempre opportune e orecchiabili ma poco incisive.
Se vi dicessi che si è infilzato da solo? L’IA degli zombie di Dying Light è anche troppo realistica.

Se la grafica regala gioie (molte) e dolori (pochi), è il gameplay il piatto forte di Dying Light. Survival non vuol dire solo prepararsi da mangiare e avere le armi sempre scariche: la maggior parte degli zombi è lenta e stupida, ma soprattutto ai primi livelli dovrete ragionare ogni combattimento, soprattutto quelli con gli umani. Combattere gli umani è un’esperienza elettrizzante. Se gli zombi sono in grado di gettarsi nel vuoto o sul filo spinato pur di raggiungervi, gli uomini mostrano un’elasticità impressionante: avanzate verso un gruppetto armato di asce con la pistola puntata, non importa che sia scarica, e li vedrete alzare le mani e scappare, oppure, se indietreggerete dopo le prime schermaglie, potrà capitare che vi lascino perdere per tornare ai loro affari. La ponderazione, secondo alcuni, è ciò che ci rende umani, e osservando i banditi di Dying Light si ha l’impressione che scelgano, momento per momento, ciò che conta di più. Niente più duelli all’ultimo sangue per una scatola di chiodi e un coltello spuntato, come troppi “survival” ci hanno insegnato. Sul combattimento con gli zombie non c’è molto da dire, se non che abbonderanno gli zombie “speciali”, ormai quasi ufficialmente codificati da Left For Dead in poi: quello grosso, quello che esplode, quello che sputa… A salvarli dalla prevedibilità la spettacolarità delle prime apparizioni, degna delle migliori regie horror. Ultima nota di merito del combattimento, la possibilità di sbloccare mosse corpo a corpo più o meno utili ma sempre spettacolari e soddisfacenti, complice la prima persona. È stato opportuno rimandare il ciclo giorno-notte a questa sezione.

Giornata tipo ad Harran in Dying Light
Di notte il gioco si trasforma. Finché non avrete perfezionato le vostre abilità scordatevi di combattere gli zombie. Le sole armi saranno il parkour e una torcia UV, utile per rallentare (non uccidere) gli zombie notturni, mostri alti due metri più veloci e più forti di voi. Il gioco, almeno nelle missioni principali, non obbliga quasi mai il giocatore a uscire di notte: una scelta coraggiosa che ripaga in termini di personalizzazione dell’esperienza di gioco. Il parkour non è niente di impossibile da padroneggiare (diversamente da Mirror’s Edge), ma all’inizio la sensazione di apprendere è tangibile e molto soddisfacente. Più avanti nel gioco avrete la possibilità di sbloccare il rampino, il mio consiglio è di prenderlo assolutamente, volteggiare tra i tetti come Spider-Man è una parte di gioco che non può mancare. Il tempo che non passeremo a volteggiare, affettare zombi e parlare con gli svitati locali lo passeremo craftando armi e cercando oggetti, veloce e remunerativa la prima, frustrante e gratuita la seconda. Fatte salve le prime missioni, il gioco è affrontabile in coop fino a quattro giocatori. La modalità cooperativa è tipica e non particolarmente eccitante, diversamente la possibilità di impersonare uno zombie speciale e invadere le notti degli altri giocatori. Poteri del mostro e armi dei sopravvissuti sono ben equilibrate per un faccia a faccia, ma quattro giocatori possono facilmente avere ragione del mostro, pur divertente da impersonare.
Fight or flight: questo qui avrebbe fatto meglio a spiccare il volo

Oltre la grafica, il sonoro, il gameplay, c’è il resto: Dying Light è permeato da una sferzante e spensierata ironia, forse per questo i momenti più seri e strappalacrime, peraltro meno originali, non funzionano, mentre alcune quest secondarie sono piacevolmente assurde. Niente spoiler, e niente spoiler su easter egg e citazioni, nascosti più o meno profondamente. Solo un caldo invito a servire questo piatto di carne umana sulle vostre tavole.
Mortal Kombat X: Reptile vs. Kitana nel nuovo video di gameplay
Guarda il nuovo video gameplay di Mortal Kombat X, questa volta protagonisti Reptile vs. Kitana:
LEGGI ANCHE: Mortal Kombat X: la fatality di Scorpion senza censure [Video]
https://www.youtube.com/watch?v=tGqEnMv0PBA#t=25
Warner Bros. Interactive Entertainment e NetherRealm Studios annunciano oggi Mortal Kombat X. L’attesissimo nuovo capitolo dell’acclamata serie di giochi di combattimento è previsto per il 2015 su PlayStation®4, PlayStation®3, Xbox One, Xbox 360 e PC
Pubblicato oggi anche il trailer di annuncio ufficiale di Mortal Kombat X Who’s Next? che presenta un brano inedito di Wiz Khalifa perRostrum/Atlantic intitolato “Can’t Be Stopped.” Scritta appositamente per il trailer, questa canzone è ispirata all’intenso combattimento di Scorpion e Sub-Zero che lottano per la vittoria finale.
Just Cause 3: Trailer “Firestarter”
Guarda il nuovo trailer di Just Cause 3, l’atteso nuovo capitolo del franchise di Avalanche Studios e Square Enix che debutterà questo natale.
Just Cause è un videogioco sparatutto in terza persona creato dalla Avalanche Studios e dalla Eidos Interactive, ha come protagonista Rico Rodriguez, un agente segreto che deve liberare lo staterello insulare di San Esperito dal governo di un presidente che ha in realtà dei piani terroristici. Il gioco, uscito su piattaforme PlayStation 2, Xbox e PC, ha avuto un seguito, uscito nel 2010, Just Cause 2, per Playstation 3, Xbox 360 e PC.
Rico Rodriguez è un agente segreto inviato da New York dai “servizi”, un’agenzia governativa americana di cui non si sa niente. Aiutato dal suo alleato Sheldon (anche lui membro dei servizi) e dalla conoscente Kane (che invece fa parte del Fronte Rivoluzionario di San Esperito) deve liberare lo stato insulare di San Esperito da un Presidente quasi dittatore che ha in realtà dei piani terroristici per far scoppiare una guerra latino-americana; che ha inoltre dei contratti con la Mafia dei Montano, il principale gruppo mafioso dell’isola. Rico diventa subito grande alleato dei Guerriglieri che, sapendo dei suoi piani, lottano contro il Presidente Salvator Mendoza. Insieme a questa principale lotta ne figura un’altra, quella tra il Cartello Roja e la Mafia dei Montano. Rico si infiltra nel Cartello Roja per incrementare la sua guerra con i Montano, e usare questo caos come diversivo e agire più liberamente contro il Presidente. Il motivo per cui Mendoza vuol far scoppiare una guerra su vasta scala è la sua alleanza con i Montano, che trafficano armi, in questo modo lui si arricchirebbe notevolmente con il commercio di armi. Rico dovrà innanzitutto approfittare del caos tra i Roja e i Montano per neutralizzare le armi di distruzione di massa di Mendoza, per poi ucciderlo in accordo coi Servizi per evitare che ritenti il colpo.
Evolve: Trailer di lancio
2K e Turtle Rock Studios annunciano che Evolve™ è ora disponibile! 2K è lieta inoltre di presentare il trailer di lancio di Evolve! Un Mostro controllato da un giocatore deve scappare da una squadra di quattro cacciatori specializzati. Evolvi e acquista potere nei panni del mostro o fai squadra e fai valere la tua superiorità numerica nei panni dei cacciatori.
Solo il migliore sopravvive, chiunque può vincere.
