EVE: Valkyrie sarà il bonus incluso nei pre-ordini dell’Oculus Rift VR Headset. Sviluppato da CCP Games, il gioco ci mette alla guida di una navicella spaziale nei panni del Tenente Ràn Kavik, doppiato da Katee Sackhoff. Attorno a noi svariati ostacoli da superare e fuoco nemico da contrastare, con l’obiettivo di proteggere la flotta Gallente. EVE: Valkyrie è attualmente in lavorazione con l’Unreal Engine 4 e sarà rilasciato su PC per Oculus Rift – ovviamente – e per Ps4 e PlayStation VR. Ancora non siamo a conoscenza di una data d’uscita esatta, l’Oculus Rift debutterà però sul mercato nel Q1 2016, dunque prima del 31 marzo se tutto va secondo i piani.
In esclusiva per il territorio Italiano arriva Battle Ages il nuovo titolo strategico gratuito di 505 GAMES per dispositivi iOS e Android.
Battle Ages, sviluppato dal team DR Studios, creatore del celebre Battle Islands e pubblicato da 505 Games, è disponibile gratuitamente sugli store italiani iOS, AppStore e Android GooglePlay in anteprima assoluta rispetto al resto del mondo, dove potrà essere giocato solo nei prossimi mesi!
Battle Ages è un titolo di combattimento strategico che vi permetterà di affrontare i nemici ed espandere il vostro impero attraversando varie epoche storiche.
Da ora, e fino al 24 dicembre, acquistando uno dei giochi della lista qui in basso potete sceglierne un secondo gratis. Si tratta di una nuova offerta di Sony disponibile solo sul PlayStation Store europeo.
Basta inserire nel carrello due giochi presenti nella lista e inserire il codice J7P8G8P3DH in fase di checkout, il prezzo di ogni gioco è di 49.99 euro. Il codice può essere usato anche più volte, buoni acquisti.
ARK: Survival Evolved arriverà su Xbox One la prossima settimana, come parte di Xbox Game Preview. È quanto ha affermato lo stesso studio che lo ha sviluppato, Studio Wildcard, dopo averlo lanciato sulla piattaforma Steam. Il gioco sarà disponibile dal 16 dicembre al prezzo di 35 dollari.
Wildcard ha raccontato a IGN che la versione Xbox One avrà tutte le caratteristiche del gioco PC, ma che sarà aggiornata con meno frequenza. Lo studio cercherà di rilasciare aggiornamento ogni due settimane, per rimanere al passo con la versione “madre”. La versione finale costerà sempre 35 dollari, chi acquista la preview adesso non dovrà sborsare un centesimo di più per ottenerla al momento dell’uscita. Per incentivare inoltre l’acquisto, nella Game Preview gli sviluppatori hanno incluso uno skin pack con all’interno: T-Rex skin, ARK Founder’s Hat skin e ARK Founder’s Trophy. Il gioco finale uscirà su PC e Xbox One a giugno 2016, in alto il trailer della versione Xbox One.
“Tutti gli account Steam sono costantemente sotto bersaglio. Proteggere le proprie cose da chi le ruba per vivere è una battaglia persa”. Con queste parole Steam ha introdotto nuove misure di sicurezza sulla sua piattaforma di distribuzione, la più grande su PC, per contrastare il lavoro degli hacker. Nonostante abbiate l’autenticazione in due passaggi attivata su un secondo dispositivo, e da più di sette giorni, ora bisognerà aspettare tre giorni per completare una transazione verso un altro utente. Solo un giorno di attesa invece se state vendendo o acquistando con qualcuno con cui siete amico da più di un anno.
Secondo Valve è un’idea vincente per contrastare la vendita di oggetti tramite account compromessi. Gli hacker infatti giocano sul fatto di accaparrarsi il denaro prima che l’utente possa accorgersene e dunque bloccare l’account, in questo modo si avrebbe il tempo di fare tutti i controlli necessari. L’azienda insiste anche sul fatto di utilizzare l’autenticazione in due passaggi, poiché molti utenti sono ancora restii ad adottarla per diverse ragioni. È una modalità piuttosto complicata, è vero, ma secondo Valve quasi azzera del tutto la possibilità di hacking.
“Rubare agli utenti Steam è diventata una consuetudine per molti hacker ormai, vista la semplicità con cui si rompe una normale password. Ogni account Steam contribuisce a muovere cifre di denaro enormi, attraverso oggetti o carte, abbastanza da tenere occupati gli hacker a tempo pieno. Tutti gli account sono obiettivi.”
“Per un hacker è semplicissimo approfittare di quegli utenti che non sono molto pratici di sicurezza online, ma fondamentalmente siamo tutti nel loro mirino. Vediamo circa 77.000 account violati ogni mese, è una sconfitta per tutti. Noi aiutiamo gli utenti che hanno subito una violazione a resettare il loro account e ripristinare i loro oggetti, ma questo non serve da deterrente per il business degli hacker, addirittura peggiora le cose”. In poche parole è bene prendere la questione sicurezza sul serio, iniziando con l’utilizzare l’autenticazione a due passaggi.
Probabilmente a sentire le parole “gioco open-world in terza persona” vi tornano in mente svariati titoli usciti in questo 2015, a partire da Assassin’s Creed Syndicate per finire addirittura a Fallout 4, che come saprete non è solo first-person. Se però stringiamo il campo e diciamo “gioco open-world in terza persona in cui si può e si deve far esplodere qualsiasi cosa”, la vostra risposta può soltanto essere secca e decisa: Just Cause 3. Dopo la buona prova di Mad Max, che nella nostra recensione avevamo apprezzato pur riconoscendone i limiti, gli Avalanche Studios tornano alla carica con il terzo capitolo della saga Just Cause più “caciarona” che esista, a ben cinque anni di distanza da Just Cause 2.
La storia di Just Cause 3
Ambientato questa volta nel Mar Mediterraneo, all’interno di un arcipelago di finzione chiamato Medici, il titolo vede tornare sulle scene il belloccio Rico Rodriguez, chiamato a gran voce dai ribelli del luogo per un disperato bisogno di aiuto. Il dittatore Sebastiano Di Ravello gestisce un regno di terrore fatto di basi militari, altoparlanti che vomitano propaganda 24 ore al giorno, veicoli corazzati di terra, di aria e di mare. Ciò che andremo a fare, nei panni del protagonista s’intende, sarà andare a colpire i nervi scoperti della dittatura distruggendo centrali elettriche, riserve di gas e roccaforti, per indebolire sensibilmente l’esercito avversario e lasciare campo libero alle forze rivoluzionarie, pronte a prendere in consegna i luoghi espugnati. Questo almeno è ciò che possiamo fare in modalità free roaming, fra una missione principale e l’altra.
La storia, come potete ben intuire, non è certo il punto forte della produzione, al contrario sembra più una vetrina che altro. Nonostante ci si appassioni dopo poche ore di gioco, le semplici linee di trama sembrano comunque il pretesto per farci esplorare pian piano tutte le meccaniche di gameplay possibili. Dal navigare in barca all’assaltare un elicottero, dal sequestrare un carro armato al cavalcare una testata missilistica (si esatto, avete letto bene, cavalcherete un missile), affiancati da compagni di viaggio dal piglio ironico, che finiscono però per risultare più fastidiosi che altro. Da questo punto di vista gli sviluppatori non hanno certo peccato di fantasia, forti anche dei nuovi dispositivi che hanno fornito all’eroe dell’avventura. Per chi ancora avesse dei dubbi, stiamo chiaramente parlando di una saga interamente arcade, nella quale succedono cose al limite dell’impossibile; consci di questo, i ragazzi di Avalanche hanno ideato un rampino super veloce utile a raggiungere in men che non si dica qualsiasi oggetto o superficie.
Non solo, può servire anche a legare e unire due elementi, come ad esempio un traliccio energetico e un barile esplosivo, con risultati del tutto prevedibili. Vedrete dunque il vostro alter ego schizzare da una parte all’altra dell’ambientazione, aiutato da un paracadute sempre in tensione, attivabile all’infinito, e una tuta alare a dir poco spettacolare. È grazie a queste tre feature che il gameplay di Just Cause 3 risulta incredibilmente dinamico, ogni mossa o azione diventa fattibile, conquistare punti di vantaggio, veicoli in movimento o fuggire da una brutta situazione sarà un gioco da ragazzi delle scuole medie. Sempre che i controlli non vi mettano i bastoni fra le ruote, sia chiaro. (Nel video in basso vi mostriamo non solo l’uso del paracadute, per sfuggire alla morte che invece ha colto lo sporco informatore con noi nel veicolo, anche la capacità del titolo di creare alcuni momenti decisamente poetici, uno stacco dalla frenesia e dalla violenza).
La giocabilità di Just Cause 3
Con la questione “controllo” dobbiamo infatti aprire il capitolo dei dolori: muovere l’indistruttibile Rico Rodriguez vi darà più di una noia, con il rampino potete raggiungere qualsiasi posto o altura, ma allo stesso tempo può capitarvi di non riuscire a superare piccoli ostacoli con il semplice salto. Non è difficile poi incastrarsi negli edifici o rimanere appesi alle pareti come baccalà lasciati a seccare, basta sbagliare – anche di poco – il punto in cui lanciate l’estremità del vostro fedele amico rampino. A bordo dei veicoli la situazione non cambia, forse addirittura peggiora. La giocabilità dei veicoli è strana, con una fisica tutta sua, in alcuni casi si percepisce quasi un lag fra il comando e la risposta dello sterzo; sarà una vera sfida tenere la vostra auto o la vostra moto in carreggiata, per così dire. Tutto migliora gradualmente prendendo confidenza con il sistema di gioco, ma qualcosa continuerà a non convincervi anche successivamente, soprattutto su console. (Nel video in basso un esempio di “fisica tutta sua”, guardate come esplode l’auto che abbiamo urtato…)
Se su un PC ben carrozzato il titolo di Avalanche riesce a tenere i 60fps più o meno stabili (più realisticamente fra i 45 e 60 frame), su Ps4 e Xbox One la situazione attuale, a pochi giorni dall’uscita, è decisamente drammatica. I 30 frame per secondo sono tutt’altro che stabili, i cali non solo sono vistosi, ma in situazioni concitate come un attacco a una base militare, in cui entrano in gioco decine e decine di elementi in mezzo alle esplosioni, si scende addirittura a 10/12, giocando praticamente a scatti. Una situazione obiettivamente inaccettabile che distrugge l’esperienza dell’utente e annoia non poco, anche perché non parliamo di Animal Crossing ma di un gioco veloce in cui tutto deve esplodere come si deve.
Il buon lavoro di ottimizzazione svolto con Mad Max sembra lontano anni luce, ma è anche vero che le meccaniche questa volta sono molto più dinamiche e la mappa di gioco più complessa. Per camminare – letteralmente – il mondo disponibile da parte a parte occorrono circa 9 ore, dunque la sua grandezza è più che accettabile; al suo interno troviamo montagne, campi coltivati, spiagge, piccoli paesini e basi militarizzate, non il deserto post-apocalittico del folle Max. A vedere le texture degli edifici, la qualità dei volti e di alcuni veicoli ci si aspettava però sicuramente di più, dal comparto grafico in generale, come ad esempio ha fatto Ubisoft con mappe anche più complesse nell’ultimo Assassin’s Creed Syndicate. Ci si scontra inoltre con un effetto blur usato per camuffare i movimenti di camera più repentini e meno definiti (sempre su console) e un odioso pop-in degli elementi a schermo. Anche la varietà delle isole poteva essere arricchita, resa meno monotona, discorso identico per la colonna sonora che ripropone continuamente gli stessi brani originali, caratteristica che alla lunga stanca non poco.
Sul piano tecnico vince su tutta la linea soltanto la qualità sonora, l’effettistica infatti risulta di ottima fattura, curata all’estremo. Affiancando al gioco un buon impianto audio, o delle buone cuffie, a ogni esplosione sentirete la casa cadervi addosso, grazie alle magnifiche frequenze basse riprodotte in maniera perfetta. Solo in situazioni davvero estreme, come il collasso totale di torri e impianti sulla vostra testa con decine di esplosioni simultanee (succede anche questo), il sistema di equalizzazione va in tilt e il suono finisce per distorcersi, ma è raro che accada. Escluso dunque l’audio, che eccelle, e la stabilità, da rivedere completamente, la sensazione generale è che la tecnica di Just Cause 3 sia un passo avanti alla sufficienza, ma non oltre. La poca varietà del gameplay, che ci porta a fare e rifare azioni del tutto simili in continuazione, poi non aiuta.
Oltre a seguire la storia principale e le postazioni da conquistare, si può semplicemente vagare in modalità esplorativa, salvare i numerosi veicoli del mondo di gioco nei garage, portare a termine quest secondarie non troppo accattivanti, partecipare a sfide per sbloccare mod varie ed eventuali. Anche le sfide si suddividono in principali e secondarie, le prime sono semplicemente gare a tempo con veicoli e modalità di diversa natura, le seconde sono online e sono rappresentate da piccole statistiche dall’importanza marginale. Queste ultime mettono in guerra tutti i giocatori, senza volerlo ognuno sfida chiunque, in un sistema di vittorie e sconfitte che non appassiona più di tanto. Al contrario risulta anche invadente, per poter gareggiare occorre essere continuamente online, quando il sistema perde il segnale o i server non rispondono, una schermata di connessione vi blocca temporaneamente il gioco, una scelta da parte degli sviluppatori azzardata per non dire folle.
Che Avalanche abbia voluto strafare, senza averne il tempo e la forza? È probabile, di certo Just Cause 3 resta un titolo onesto, comunque da provare. Gli amanti degli open world apprezzeranno la grande libertà offerta, sia per quanto riguarda ciò che possiamo far fare al nostro personaggio, sia per tutte le quest a disposizione. Ripetitive, forse, ma in buon numero, capaci di tenere il giocatore incollato al gamepad per parecchie ore. Risolvere i problemi di stabilità sulle console aiuterebbe certo a rendere migliore l’esperienza generale, ma con un po’ di pazienza si può giocare anche nelle condizioni attuali; potendo scegliere ovviamente la versione PC resta la migliore fra le tre disponibili, overall. Insomma, è ancora una volta PC Master Race…
Bethesda Game Studios, una società di ZeniMax Media, ha annunciato oggi di aver aperto un nuovo studio di sviluppo a Montreal, in Quebec, per espandere le sue capacità produttive verso i giochi per console, PC e mobile.
“Abbiamo lavorato a lungo con alcuni bravissimi sviluppatori di Montreal, e abbiamo deciso che è giunto il momento di aprire uno studio anche lì”, ha detto Todd Howard, direttore di gioco e produttore esecutivo di Bethesda Game Studios. “È molto stimolante pensare ai nuovi giochi che creeremo insieme”.
Bethesda Game Studios Montreal ha già messo in piedi una squadra di oltre 40 persone per lo sviluppo di titoli che vanno dalle console al mobile. Il nuovo studio sarà gestito dal veterano dell’industria Yves Lachance in qualità di direttore.
“La nostra collaborazione con Bethesda Game Studios è stata, fino ad oggi, memorabile ed entusiasmante”, ha raccontato Lachance. “Siamo felici di dare il via a questo nuovo ufficio a Montreal, portando il talento per la creazione di giochi che contraddistingue la nostra città nei titoli per cui Bethesda Game Studios è così celebre”.
Bethesda Game Studios è alla ricerca di nuovo personale sia per il suo ufficio in Maryland che per quello a Montreal. Per ulteriori informazioni sulle posizioni disponibili, è possibile visitare http://jobs.zenimax.com.
Bethesda Game Studios ha recentemente pubblicato Fallout 4, sul mercato dal 10 novembre con circa 12 milioni di unità vendute per Xbox One, sistema di intrattenimento PlayStation 4 e PC. Poco prima, lo studio ha pubblicato il suo primo gioco mobile per dispositivi iOS e Android, Fallout Shelter, che in breve è diventato il gioco più scaricato in 48 paesi diversi. Considerati tra i maggiori sviluppatori di videogiochi al mondo, i Bethesda Game Studios sono noti anche per aver creato il Gioco dell’anno 2006, The Elder Scrolls: Oblivion, il Gioco dell’anno 2008, Fallout 3, e il fenomeno globale nonché Gioco dell’anno 2011, The Elder Scrolls V: Skyrim®.
Guarda il Trailer in italiano di Battleborn dedicato al personaggio Toby. Battleborn è in arrivo in arrivo su PC, PS4 e Xbox One.
Nel titolo ci saranno 25 eroi utilizzabili, una story mode giocabile sia in single player che con amici, tre modalità competitive (Meltdown, Incursion, Devastation) ed un sistema di progressione persistente.
Vi ricordiamo che Battleborn è in arrivo su PC, PS4 e Xbox One. La sua uscita è prevista per il prossimo 3 maggio.
Baggio, Carlos, Figo, Inzaghi e Kahn: Le leggende del grande calcio arrivano in PES 2016 tramite la nuova promozione myClub “Legends”. A partire dal 17 Dicembre, verrà reso disponibile all’interno della modalità myClub un Agente speciale in grado di offrire contratti con alcuni tra i più forti fuoriclasse di tutti i tempi.
Gli utenti myClub avranno una settimana di tempo per potenziare il loro team con i fantasisti italiani Roberto Baggio e Filippo Inzaghi. Allo stesso modo, saranno disponibili il mitico portiere tedesco Oliver Kahn, il terzino sinistro del Brasile Roberto Carlos e il centrocampista portoghese Luis Figo. Ogni giocatore è stato fedelmente riprodotto sia nell’aspetto che nelle peculiarità che lo contraddistinguono sul campo. L’inclusione nella propria rosa di questi campioni senza tempo rappresenterà un beneficio importante alle squadre create tramite la modalità myClub grazie alla loro esperienza e abilità.
Harmonix Music Systems, Inc. annuncia l’aggiornamento dei contenuti di dicembre per Rock Band 4 sarà scaricabile da domani in maniera completamente gratuita. L’aggiornamento includerà la nuova modalità Brutal, che offrirà una serie di sfide davvero impegnative anche per i giocatori più esperti.
La modalità Brutal, accessibile dall’apposita sezione del menu principale, metterà davvero alla prova le abilità dei più esperti. Disponibile per giocatore singolo o multiplayer, la modalità Brutal modifica il layout delle note in base al livello di abilità con cui si sta giocando. In pratica, più si gioca bene e più sarà difficile. I giocatori che riusciranno a padroneggiare questa nuova modalità saranno ricompensati con una stella ancora più preziosa di quella d’oro, la Crimson Star!