Square Enix ha annunciato Heavensward, la prima espansione per Final Fantasy XIV, in uscita nella primavera del prossimo anno.
Tra le novità del pacchetto , parte dell’aggiornamento alla versione 3.0 di Final Fantasy XIV, l’innalzamento del livello massimo a 60, più nuovi dungeon, raid e lavori. In più, la possibilità di costruire velivoli con cui esplorare le nuove vaste aree di gioco, e una nuova razza giocabile. La trama vedrà il giocatore impegnato a mettere fine alla guerra millenaria fra Ishgard e Dravania.
HBO Go è l’app del celebre network che permette la visione on demand di film programmi. Su Reddit è comparsa l’immagine inequivocabile di HBO Go in funzione su una Xbox One.
Microsoft aveva promesso a giugno per la fine dell’anno 45 nuove applicazioni del genere, tra cui Vine, Comedy Central, Major League Gaming e appunto l’app di HBO.
Atheon, il boss finale del raid Vault of Glass, è probabilmente la sfida più ostica di Destiny. Questa fama non ha intimidito i membri del clan Legendary Crew, che in sei (cinque livelli 30 e un livello 29) hanno atterrato il temibile boss in 17 secondi, stabilendo un probabile record mondiale. Il tutto, ovviamente, a modalità difficile.
L’aggiornamento del firmware PlayStation 4 è di là da venire ma Sony continua a rivelare novità. Una su tutte, la possibilità di ascoltare la propria musica mentre si gioca. Basterà inserire le tracce (MP3, MP4, M4A e 3GP) in una chiavetta usb collegata alla console. Non è chiaro se la musica di gioco si disattiverà automaticamente nell’operazione.
Tra gli altri aggiornamenti uno snellimento della schermata iniziale, migliori comandi vocali e un sistema di “suggerimento giocatori” simile a quello di Facebook per gli amici, insieme a un utile sistema di claiming che permette di appropriarsi di un gioco senza necessariamente installarlo.
Nexus Player è la microconsole per videogiochi e film rivelata da Google. Si collega alla TV e possiede 8GB di memoria interna. Il processore è un Intel Atom quad-core a 1,8GHZ, la RAM ammonta a 1GB e il motore grafico è il PowerVR Series 6. In dotazione anche un telecomando e un sistema di comandi vocali.
Il sistema operativo di chiama Android TV, ed è in grado di ospitare giochi e app come Netflix per la visione dei film. Per 40$ è disponibile separatamente il controller, disegnato da Google sulla scia del tipico gamepad. La console costa 99$, e uscirà in America il 3 novembre. Sembra che per l’Europa ci sarà da aspettare.
E non solo. La console Sony batte l’Xbox One mese per mese dal momento del lancio. In particolare, a far lievitare le vendite PlayStation 4 sarebbe stato Destiny, detentore, all’interno del PSN, di record come il maggior numero di preordini e il maggior numero di copie vendute al day one. Tra gli altri dati rivelati da Sony, quello della quota maggioritaria di giocatori di Destiny, e viceversa: Destiny è infatti il gioco più giocato su PS4.
Fra questi numeri l’evidenza dell’importanza dei bundle per le vendite delle console.
Tutto quel che vi serve, neanche a dirlo, è un PC abbastanza potente da far girare The Crew a 60fps. La notizia ha sollevato gli animi degli utenti PC in seguito al blocco a 30fps della beta. Una sorta di primato per The Crew, che su console gira a 30 fps, così come Driveclub e Forza Horizon 2, suoi diretti concorrenti in questa stagione.
Hatred è uno shooter isometrico per PC dei Polacchi Destructive Creations, in uscita nel secondo quarto del 2015, se qualcuno si assumerà la responsabilità di pubblicarlo. Il genere e lo stile di gioco ricordano da vicino il primo Postal, e come il suo antenato, Hatred ha scatenato un consistente putiferio di polemiche, ancor prima di uscire.
Il trailer si spiega da solo, il giocatore impersona un cittadino newyorchese che un bel giorno decide di uscire armato fino ai denti per portare con sé nella tomba più persone possibile. Oltre al solito coro di indignazione per la gratuità e l’efferatezza del massacro, il gioco ha causato la ferma dissociazione di Epic Games, che ha diffidato Destructive Creations dall’utilizzare, nel trailer, il logo dell’Unreal Engine 4, con cui gli sviluppatori dichiarano di star realizzando il gioco.
A nulla, finora, sono valse le spiegazioni che è solo un gioco, e l’espressione della speranza di far uscire il gioco su Steam o GoG.
Sleeping Dogs è un action open world in terza persona del 2012. L’ambientazione è la Hong Kong dei giorni nostri, dipinta con le tonalità tipiche del cinema gangster orientale. Questo scenario poco idilliaco ospita una vicenda à la guardie e ladri che mette il giocatore nei panni di Wei Shen, poliziotto sotto copertura tornato da poco dagli States per immergersi nel mare di guai che lo aspetta in patria. Nel corso del gioco gli obiettivi “legali” e quelli criminali si intrecceranno in una spirale di violenza sempre in bilico tra indagine spregiudicata e vendetta personale, fino al dolorosissimo (almeno dal punto di vista traumatologico) finale.
Il gioco uscì per PS3, xBox, 360 e PC, vantando un pregevole sistema di combattimento corpo a corpo (qualcosa di simile al free flow degli ultimi Batman) e un aspetto particolarmente gradevole, soprattutto su quest’ultima piattaforma. La settimana scorsa è uscito per PS4, Xbox One e PCSleeping Dogs: Definitive Edition: United Front e Square Enix sono tornate al lavoro sul loro titolo per sfruttare le possibilità della next-gen. Come largamente anticipato, gli sforzi maggiori sono stati investiti nella grafica, in particolare in termini di densità scenografica. La Definitive Edition costa 29€ per PC e il doppio per console, e comprende tutti i DLC, dalle campagne aggiuntive ai cappelli. In questi tempi densi di remake e reboot, vediamo pregi e difetti di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition, e se in ultima analisi vale l’acquisto.
Casa, dolce casa…
Ultimissima premessa: chi scrive ha giocato e apprezzato molto lo Sleeping Dogs originale. Lo stile narrativo cinematografico e le sequenze d’azione, quasi arcade nell’impostazione, sono incastonate armonicamente nella tipica struttura open world (esplorazione, missioni secondarie e attività ricreative), lo stesso si dica per le sessioni di guida, decisamente sopra le righe ma comunque divertenti. Quanto all’edizione definitiva, si può definire un remake riuscito. Certo, si tratta di un restyling successivo di soli due anni, niente a che vedere con imprese titaniche come la riproposizione in HD dei primi Silent Hill o Serious Sam, ma anche degli Halo Anniversary, per non andare troppo indietro nel tempo. Ciononostante il gioco è stato letteralmente tirato a lucido. Uno dei punti di forza di Sleeping Dogs è sempre stato l’effetto bagnato: già nella versione 2012 si potevano ammirare i tipici neon della metropoli cinese riflettersi realisticamente su strade e veicoli durante i frequenti acquazzoni. Effetti del genere sono stati potenziati, insieme a un antialiasing dispendioso in termini di risorse quanto efficace nel suo impiego, il tutto senza intaccare il frame rate; una rarità di questi tempi.
Ok che sono “quello nuovo” nella gang, ma farmi trasportare le gabbie dei polli mi sembra eccessivo.
Altro piatto forte di Sleeping Dogs: Definitive Edition (un ménu sostanzioso, dobbiamo riconoscerglielo) Sono le texture. L’opzione per le texture ad alta definizione è stata giustamente rimossa dalle impostazioni grafiche, e i nostri fisicatissimi amici non sono mai sembrati così reali. I gangster sfoggiano abiti, tatuaggi e traumi sanguinolenti davvero belli, mentre non si può dire lo stesso per i pedoni, poliziotti inclusi. L’opera di miglioramento grafico ha investito anche loro, la maggioranza silenziosa della città, ma lasciandoli invariabilmente un gradino al di sotto dei protagonisti dell’azione in termini di definizione. Il sangue merita un discorso a parte. Se avete apprezzato il plasma scurissimo e tarantiniano del gioco originario potreste storcere il naso: il nuovo sangue è sì più definito, e in ultima analisi distribuito più realisticamente, ma possiede almeno due criticità. In primo luogo il colore: un rosso di dubbio effetto e poco attendibile, soprattutto data la persistenza dello stesso. In Sleeping Dogs, e moltissimi giochi dovrebbero prendere esempio, le macchie di sangue rimangono sui personaggi a coagulare. Lo stesso Wei Shen dovrà cambiarsi d’abito, o ricaricare la barra dell’energia (come in GTA, esistono due modi…) per togliersele di dosso, e non serve essere dei serial killer per sapere che il sangue incrostato sui vestiti NON HA quel colore. In secondo luogo, il nuovo sangue è sensibilmente ridotto rispetto al primo. Quando abbiamo scomodato Quentin, lo abbiamo fatto perché l’emorragia eccessiva era una cifra stilistica di Sleeping Dogs, che ahimé viene a perdersi con il remastering.
Vaglielo a spiegare… I filmati, complice una regia accattivante, sono da non perdere.
La feature più strombazzata di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition è l’aumento della già citata densità scenografica. Qui il remastering riesce in tutto e per tutto. Le zone pedonali sono davvero sovraffollate, e come in Assassin’s Creed dovremo schivare ogni singolo passante se non vorremo inciampare. Anche le strade sono molto più popolose, ma l’incremento quantitativo non riguarda solo i png. Ogni angolo della mappa è stato riarredato con una moltitudine di oggetti “di scena”, ma c’è di più: la grande maggioranza di questi oggetti può essere usata come arma. Parlo, ovviamente, delle uccisioni contestuali (possiamo gettarli nel bidone, cambiargli i connotati con le ventole dei palazzi, friggerli sul quadro elettrico e molto altro ancora), ma anche della semplice reattività dell’ambiente. Se proietteremo un nemico, questo interagirà realisticamente con gli oggetti circostanti, frantumando una cassa di bottiglie o spaccando un pavimento particolarmente fragile. Personalmente trovo questo aspetto il più azzeccato di Sleeping Dogs: Definitive Edition. La fisica del mondo di gioco, già buona, è stata migliorata, sempre nell’ottica di restituire al giocatore l’esperienza a un tempo più cinematografica e più ludica possibile.
Il mercato notturno vende di tutto, dai ravioli di carne ai materassi (non sto scherzando, andate a controllare).
Poche ma buone le premesse e le finalità di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition. La città è più viva e più bella che mai, eccezion fatta per qualche dettaglio più o meno secondario: accorgimenti che sarebbero imprescindibili in un gioco della generazione corrente ma che forse non è del tutto lecito pretendere qui. Vale la pena notare che, splatter a parte, il gioco non è stato snaturato in nulla, e che il prezzo lo rende un must-have su PC, soprattutto se si considera la varietà e la quantità dei dlc inclusi. Per altro, Steam applica uno sconto a chi già possegga Sleeping Dogs. Consiglio Sleeping Dogs: Definitive Edition a tutti gli amanti dell’azione open world o delle arti marziali, con la riserva di chi il gioco l’ha già giocato, magari su console, e magari si è comprato tutti i DLC. Da ultimo, si raccomanda agli utenti PC una configurazione particolarmente potente, pena un’esperienza di gioco molto inferiore a quella originale.
Sleeping Dogs è un action open world in terza persona del 2012. L’ambientazione è la Hong Kong dei giorni nostri, dipinta con le tonalità tipiche del cinema gangster orientale. Questo scenario poco idilliaco ospita una vicenda à la guardie e ladri che mette il giocatore nei panni di Wei Shen, poliziotto sotto copertura tornato da poco dagli States per immergersi nel mare di guai che lo aspetta in patria. Nel corso del gioco gli obiettivi “legali” e quelli criminali si intrecceranno in una spirale di violenza sempre in bilico tra indagine spregiudicata e vendetta personale, fino al dolorosissimo (almeno dal punto di vista traumatologico) finale.
Il gioco uscì per PS3, xBox, 360 e PC, vantando un pregevole sistema di combattimento corpo a corpo (qualcosa di simile al free flow degli ultimi Batman) e un aspetto particolarmente gradevole, soprattutto su quest’ultima piattaforma. La settimana scorsa è uscito per PS4, Xbox One e PCSleeping Dogs: Definitive Edition: United Front e Square Enix sono tornate al lavoro sul loro titolo per sfruttare le possibilità della next-gen. Come largamente anticipato, gli sforzi maggiori sono stati investiti nella grafica, in particolare in termini di densità scenografica. La Definitive Edition costa 29€ per PC e il doppio per console, e comprende tutti i DLC, dalle campagne aggiuntive ai cappelli. In questi tempi densi di remake e reboot, vediamo pregi e difetti di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition, e se in ultima analisi vale l’acquisto.
Casa, dolce casa…
Ultimissima premessa: chi scrive ha giocato e apprezzato molto lo Sleeping Dogs originale. Lo stile narrativo cinematografico e le sequenze d’azione, quasi arcade nell’impostazione, sono incastonate armonicamente nella tipica struttura open world (esplorazione, missioni secondarie e attività ricreative), lo stesso si dica per le sessioni di guida, decisamente sopra le righe ma comunque divertenti. Quanto all’edizione definitiva, si può definire un remake riuscito. Certo, si tratta di un restyling successivo di soli due anni, niente a che vedere con imprese titaniche come la riproposizione in HD dei primi Silent Hill o Serious Sam, ma anche degli Halo Anniversary, per non andare troppo indietro nel tempo. Ciononostante il gioco è stato letteralmente tirato a lucido. Uno dei punti di forza di Sleeping Dogs è sempre stato l’effetto bagnato: già nella versione 2012 si potevano ammirare i tipici neon della metropoli cinese riflettersi realisticamente su strade e veicoli durante i frequenti acquazzoni. Effetti del genere sono stati potenziati, insieme a un antialiasing dispendioso in termini di risorse quanto efficace nel suo impiego, il tutto senza intaccare il frame rate; una rarità di questi tempi.
Ok che sono “quello nuovo” nella gang, ma farmi trasportare le gabbie dei polli mi sembra eccessivo.
Altro piatto forte di Sleeping Dogs: Definitive Edition (un ménu sostanzioso, dobbiamo riconoscerglielo) Sono le texture. L’opzione per le texture ad alta definizione è stata giustamente rimossa dalle impostazioni grafiche, e i nostri fisicatissimi amici non sono mai sembrati così reali. I gangster sfoggiano abiti, tatuaggi e traumi sanguinolenti davvero belli, mentre non si può dire lo stesso per i pedoni, poliziotti inclusi. L’opera di miglioramento grafico ha investito anche loro, la maggioranza silenziosa della città, ma lasciandoli invariabilmente un gradino al di sotto dei protagonisti dell’azione in termini di definizione. Il sangue merita un discorso a parte. Se avete apprezzato il plasma scurissimo e tarantiniano del gioco originario potreste storcere il naso: il nuovo sangue è sì più definito, e in ultima analisi distribuito più realisticamente, ma possiede almeno due criticità. In primo luogo il colore: un rosso di dubbio effetto e poco attendibile, soprattutto data la persistenza dello stesso. In Sleeping Dogs, e moltissimi giochi dovrebbero prendere esempio, le macchie di sangue rimangono sui personaggi a coagulare. Lo stesso Wei Shen dovrà cambiarsi d’abito, o ricaricare la barra dell’energia (come in GTA, esistono due modi…) per togliersele di dosso, e non serve essere dei serial killer per sapere che il sangue incrostato sui vestiti NON HA quel colore. In secondo luogo, il nuovo sangue è sensibilmente ridotto rispetto al primo. Quando abbiamo scomodato Quentin, lo abbiamo fatto perché l’emorragia eccessiva era una cifra stilistica di Sleeping Dogs, che ahimé viene a perdersi con il remastering.
Vaglielo a spiegare… I filmati, complice una regia accattivante, sono da non perdere.
La feature più strombazzata di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition è l’aumento della già citata densità scenografica. Qui il remastering riesce in tutto e per tutto. Le zone pedonali sono davvero sovraffollate, e come in Assassin’s Creed dovremo schivare ogni singolo passante se non vorremo inciampare. Anche le strade sono molto più popolose, ma l’incremento quantitativo non riguarda solo i png. Ogni angolo della mappa è stato riarredato con una moltitudine di oggetti “di scena”, ma c’è di più: la grande maggioranza di questi oggetti può essere usata come arma. Parlo, ovviamente, delle uccisioni contestuali (possiamo gettarli nel bidone, cambiargli i connotati con le ventole dei palazzi, friggerli sul quadro elettrico e molto altro ancora), ma anche della semplice reattività dell’ambiente. Se proietteremo un nemico, questo interagirà realisticamente con gli oggetti circostanti, frantumando una cassa di bottiglie o spaccando un pavimento particolarmente fragile. Personalmente trovo questo aspetto il più azzeccato di Sleeping Dogs: Definitive Edition. La fisica del mondo di gioco, già buona, è stata migliorata, sempre nell’ottica di restituire al giocatore l’esperienza a un tempo più cinematografica e più ludica possibile.
Il mercato notturno vende di tutto, dai ravioli di carne ai materassi (non sto scherzando, andate a controllare).
Poche ma buone le premesse e le finalità di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition. La città è più viva e più bella che mai, eccezion fatta per qualche dettaglio più o meno secondario: accorgimenti che sarebbero imprescindibili in un gioco della generazione corrente ma che forse non è del tutto lecito pretendere qui. Vale la pena notare che, splatter a parte, il gioco non è stato snaturato in nulla, e che il prezzo lo rende un must-have su PC, soprattutto se si considera la varietà e la quantità dei dlc inclusi. Per altro, Steam applica uno sconto a chi già possegga Sleeping Dogs. Consiglio Sleeping Dogs: Definitive Edition a tutti gli amanti dell’azione open world o delle arti marziali, con la riserva di chi il gioco l’ha già giocato, magari su console, e magari si è comprato tutti i DLC. Da ultimo, si raccomanda agli utenti PC una configurazione particolarmente potente, pena un’esperienza di gioco molto inferiore a quella originale.