Okami HD, la recensione

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Okami HD

Rimasterizzare una gloria del passato rischia sempre di essere un’arma a doppio taglio: se la nomea preesistente garantisce un volume minimo di incasso, va anche considerato il fattore nostalgia degli appassionati e l’atteggiamento scettico dei “nuovi arrivati”; in entrambi i casi, una remastered non all’altezza dei ricordi addolciti dal tempo può portare a giudizi persino più severi che nel caso di una nuova IP. Fortunatamente, questo non è il caso di Okami HD.

Titolo di Clover Studio e originariamente pubblicato da Capcom nel 2006, Okami HD offre un’occasione imperdibile per recuperare (o rivivere) un memorabile titolo del passato a un framerate granitico e in full HD, con tanto di supporto 4K nel caso si giochi su PlayStation 4 Pro, Xbox One X o PC.

Nei panni della dea Amaterasu, reincarnatasi nell’eroico lupo bianco Shiranui, il giocatore dovrà sconfiggere la bestia Orochi, liberatasi dal suo antico sigillo, per riportare la luce e la vita nel mondo, ormai inghiottito dalle tenebre.

Okami HD usa uno stile grafico che imita la classica arte figurativa ad acquerello giapponese, con persino la possibilità di attivare un “filtro carta” per rendere le immagini a schermo più simili a un vero e proprio disegno. Inutile dire che la resa estetica sulle piattaforme di attuale generazione è splendida e se anche qualche texture è rimasta trascurata, il risultato finale soddisfa appieno, anche per merito stabilità del framerate, stabile ma purtroppo rimasto a 30 fps.

Okami HD

 

arte e folklore giapponese

Se quindi Okami HD pesca a piene mani dall’arte e dal folklore giapponese, è innegabile che in molti elementi ricordi il brand The Legend of Zelda, in particolare The Wind Waker e Ocarina of Time: in effetti l’art e il level design hanno dei punti affini a quelli della saga Nintendo e lo stesso può dirsi del mood dell’intera storia, fiabesco e colmo di buoni sentimenti, in grado di commuovere o far sorridere con un semplice cambio di scena.

Per quanto il peso della saga di Zelda nel medium videoludico sia tale da rendere plausibile un’ispirazione degli autori a quest’ultima, siamo bel lontani dal potere definire Okami (e di conseguenza Okami HD) come un suo www, a cominciare dal concept tradizionale/folkoristico e non “fantasy classico”, proseguendo con il combat system.

Quest’ultimo prevede la combinazione fra attacchi fisici standard e il Celestial Brush, pennello magico controllato da Amaterasu, i cui effetti sul campo di battaglia dipendono dai movimenti indotti dal giocatore. Gli scontri hanno una difficoltà relativamente bassa, ma i nemici più resistenti avranno bisogno di mosse e abilità specifiche per essere stoditi, danneggiati e infine sconfitti.

Okami HD

Durante l’avventura sarà possibile ottenere i tredici poteri del Celestial Brush, ciascuno dei quali avrà effetti diversi dentro e fuori il campo di battaglia. Il potere di Amaterasu, infatti, non si limita alle capacità offensive, ma sarà indispensabile per avanzare nella storia e aiutare i vari comprimari ed NPC di Okami HD. Tagliare un albero, riparare un mulino ad acqua o, “semplicemente”, far sorgere il sole saranno giusto alcune delle azioni a disposizione e saranno indispensabili per la soluzione di quest secondarie e puzzle all’interno dei dungeon.

un gioco invecchiato incredibilmente bene

Salvo qualche piccolo problema all’inquadratura durante gli scontri e degli input non sempre precisi col Celestial Brush, Okami HD risulta la remastered di un gioco invecchiato incredibilmente bene e ancora oggi assai divertente da giocare e bellissimo da vedere.

La storia è semplice ma potente e gli enigmi divertono, mentre gli scontri standard, necessari per accumulare denaro da investire in oggetti consumabili e qualche equipaggiamento, possono in effetti venire a noia per la loro linearità. Nonostante si tratti di un gioco abbastanza story driven, Okami HD garantisce la giusta sensazione di libertà al giocatore e correre attraverso le varie aree di gioco è sempre una gioia per gli occhi.

Non mancano segreti e tesori da raccogliere e missioni opzionali, che garantiscono al gioco una longevità di tutto rispetto e che supererà tranquillamente le 30 ore nel caso si punti al completismo.

Okami HD

Va da sé che in quanto titolo con i suoi anni sulle spalle, bisogna aspettarsi un ritmo dell’avventura non sempre frenetico; inoltre, Okami HD traspone su current gen quello che è a tutti gli effetti un prodotto che punta fortemente sull’estetica e che quindi vuole e deve essere vissuto senza fretta, almeno nel caso della prima run.

Rimane comunque un peccato il non poter “saltare” le singole frasi all’interno dei dialoghi, la qual cosa obbliga il giocatore a dover aspettare la fine del doppiaggio di ogni singola affermazione. Trattandosi di una lingua fittizia ed estremamentente ripetitiva nei fonemi, questo aspetto di Okami HD sarebbe potuto essere “rinfrescato” per rendere più fruibili le cutscene, permettendo al giocatore un “avanti veloce” senza dover per forza saltare l’intero filmato per non ascoltare i buffi – e a volte fastidiosi – versi dei personaggi a schermo.

Questa macchinosità viene compensata in parte dai caricamenti pressocchè immediati e che agevolano il movimento tra una mappa e l’altra. Peccato per l’assenza di una localizzazione italiana, in quanto la versione PAL del titolo prevede al più sottotitoli e menu in lingua inglese.

Okami HD

Okami HD è l’occasione d’oro tanto per i nostalgici, desiderosi di rivivere una pietra miliare della loro carriera videoludica, quanto per i neofiti curiosi, che si troveranno davanti un titolo sicuramente non moderno e con qualche lieve imprecisione nei comandi, ma in grado di tenere testa senza problemi e persino superare software con assai meno anni sulle spalle: un gioco semplice ma potente, a suo modo unico nel proprio genere e sicuramente iconico per quanto riguarda lo studio estetico e artistico dietro la sua realizzazione.