Mortal Kombat X, la recensione: la morte si fa bella

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A leggere e sentire le parole “Mortal Kombat, non può che orriornare alla mente la piccola ma fondamentale rivoluzione che vi è legata a doppio filo. L’anno è il 1992, il boom di Street Fighter II e simili – come Fatal Fury – lancia la moda dei picchiaduro a incontri che iniziano a sbucare nelle sale arcade e sulle console casalinghe come funghi. In mezzo a un marasma di titoli più o meno simili, Midway Games lancia la sua personale bomba atomica presentando il primo, indimenticato Mortal Kombat. Il gioco, oltre ad avere i classici incontri uno contro uno in un mondo bidimensionale, presenta per la prima volta al mondo un sistema di digitalizzazione dei personaggi davvero funzionale. Attori in carne e ossa trasformati in personaggi reattivi, fantastici da vedere e con un controllo non troppo sacrificato. Non solo, sangue e violenza inaudita vengono mostrati senza troppi problemi negli scontri e nelle Fatality finali, destinate a fare storia. A 23 anni di distanza, NetherRealm Studios e High Voltage Software – con la benedizione della Warner Bros. – restano ben ancorate alla tradizione inserendo però sotto il cofano ottime novità, andiamo a scoprire Mortal Kombat X.

Mortal Kombat X

23 anni di Mortal Kombat e non sentirli

L’upgrade grafico rispetto a Mortal Kombat IX e Injustice: Gods Amoung Us (sviluppato sempre da NetherRealm), con l’approdo sulla nuova generazione di console, è notevole e marcato. I personaggi di Mortal Kombat X sono tratteggiati con molti più dettagli (almeno nei menu e in-game, gli intermezzi video lasciano un po’ a desiderare), i danni sul corpo e sugli oggetti contestuali sono immediati e precisi, spettacolari anche le animazioni, gli effetti e le mosse in generale.

Il vero fiore all’occhiello di Mortal Kombat X sono però i fondali e gli ambienti di gioco, estremamente curati e ricchi di elementi, anche se non sono particolarmente numerosi. Privo di qualsiasi sbavatura, invece, il comparto audio: con un sistema casalingo adeguato o con delle buone cuffie il risultato è davvero devastante, riusciamo a sentire l’essenza di ogni singolo colpo o effetto.

Mortal Kombat X

Dal punto di vista del gameplay, apparentemente è tutto saldamente ancorato al passato, con scontri uno contro uno a scorrimento orizzontale. Guardando con più attenzione si scopre un numero impressionante di mosse da combinare, e dare dunque vita a combo particolari o mosse speciali, Fatality e Brutality da sbloccare e oggetti con cui interagire negli ambienti di gioco.

Oggetti che, a differenza proprio di Injustice: Gods Amoung Us nel quale si differenziavano a seconda del personaggio, adesso sono disponibili sempre con ogni combattente. Martelli, bracieri, scudi e cofani su cui rimbalzare, ogni fondale presenta i suoi particolari elementi interattivi attivabili con un semplice tasto del gamepad.

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Presente anche la barra dedicata alle mosse X-Ray che ci permette di compiere straordinarie mosse al rallentatore, durante le quali vediamo letteralmente le ossa del nostro avversario finire in frantumi. Novità assoluta invece la barra Stamina appena sotto l’indicatore dell’energia, che regola la velocità dei movimenti e la possibilità di compiere determinate abilità speciali.

Fatality e Brutality all’ennesima potenza in Mortal Kombat X

Sempre a proposito di abilità speciali, adesso è possibile scegliere una mossa particolare al momento della selezione del personaggio. Ogni lottatore ha a disposizione un set di tre mosse affini al proprio potere principale, sia esso il fuoco, il veleno, l’elettricità ecc. Ogni mossa speciale richiede ovviamente del tempo per l’attivazione, è facile che un calcolo sbagliato delle tempistiche ci renda facili e indifesi bersagli.

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Sul fronte Fatality e Brutality, ci troviamo di fronte al solito sistema ‘combinazione di tasti in una zona ben precisa’, qualora abbiate troppa difficoltà avete la possibilità di acquistare dei gettoni Fatality Facile dal PSN o Xbox Box Live.

Disponibili all’acquisto anche personaggi aggiuntivi, davvero il colmo visto un rooster personaggi non proprio numeroso, e pacchetti capaci di sbloccare Fatality, mosse e quant’altro disponibile altrimenti nella Cripta. La Cripta è un suggestivo luogo, fondamentalmente un cimitero, nel quale spendere i gettoni guadagnati lottando. Distruggendo le tombe si sbloccano personaggi, si vincono gettoni Fatality Facile e si sbloccano Brutality altrimenti impossibili da avere.

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Fra le modalità di gioco proposte, oltre il classico scontro singolo contro la CPU o un secondo giocatore, spicca fra tutte la Modalità Storia, un ottimo espediente per provare nuovi lottatori e seguire un filo narrativo. Filo narrativo che ha permesso agli sviluppatori di eliminare alcuni personaggi dal rooster classico e aggiungerne di nuovi, di far conoscere il lato più umano di lottatori come Sub-Zero, come nel video sopra.

La storia di Mortal Kombat X

Ogni capitolo rappresenta un personaggio con il quale dobbiamo affrontare quattro avversari in quattro match differenti. Ogni scontro è inframezzato da lunghe sequenze video che snocciolano i tasselli della storia principale, seguendo una sceneggiatura piuttosto lineare e priva di particolare qualità. Una storyline da cinecomic, potremmo dire, piena di espedienti fini soltanto alle botte spicciole.

Tutte le sequenze si possono facilmente saltare con un tasto, ad esclusione dei dinamici Quick Time Events che ricorrono piuttosto spesso. In single player possiamo anche Sfidare la Fortuna, partecipando a scontri casuali scelti dal computer con handicap e modificatori, ma soprattutto rivivere l’esperienza classica di Mortal Kombat con le Torri.

Diverse Torri da scalare e conquistare a suon di match, proprio come ai vecchi tempi. Accedendo invece al comparto online troviamo la funzione Re Della Collina con cui allenarci, votare, assistere ai combattimenti degli avversari. Immancabili anche gli scontri 3 contro 3 e le più classiche partite classificate, a patto di avere un’ottima connessione ed evitare fastidiosi lag capaci di rovinare l’esperienza di gioco generale.

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In conclusione

A quattro anni di distanza dal nono capitolo, Mortal Kombat X dunque mette l’ennesimo punto definitivo nel genere picchiaduro, diventando nuovo punto di riferimento. Scontri dinamici, mosse e combinazioni potenzialmente infinite, Fatality e Brutality, grafica notevolmente migliorata rispetto al passato.

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Le modalità di gioco, sia Single che Multiplayer, faranno spendere ai giocatori svariate ore di divertimento puro e di qualità, con tempi di caricamento ridotti all’osso o addirittura inesistenti, in Modalità Storia avvengono infatti silenziosamente durante gli intermezzi video. Certo ci si aspettava un rooster personaggi più numeroso, più fondali e ambienti di gioco, l’idea di spendere 69.90 euro iniziali per poi essere quasi costretti ad acquistare DLC aggiuntivi è piuttosto odiosa. Il lavoro di NetherRealm è comunque di alta qualità, un must have per gli appassionati del genere.

PANORAMICA DELLE RECENSIONI

Prime impressioni
7.5
Contesto di gioco
8.0
Controlli/Gameplay
8.0
Dimensione artistica
7.5
Intrattenimento
8.5

Sommario

Mortal Kombat X dunque mette l'ennesimo punto definitivo nel genere picchiaduro, diventando nuovo punto di riferimento. Scontri dinamici, mosse e combinazioni potenzialmente infinite, Fatality e Brutality, grafica notevolmente migliorata rispetto al passato
Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo e redattore sul web, caporedattore di Cinefilos Games e direttore editoriale di Vertigo24.
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Mortal Kombat X dunque mette l'ennesimo punto definitivo nel genere picchiaduro, diventando nuovo punto di riferimento. Scontri dinamici, mosse e combinazioni potenzialmente infinite, Fatality e Brutality, grafica notevolmente migliorata rispetto al passatoMortal Kombat X, la recensione: la morte si fa bella