Lost Soul Aside giunge sulla scena videoludica dopo un silenzio inaspettato (ed un rinvio quasi inevitabile). Sviluppato da Ultizero Games e pubblicato da Sony Interactive Entertainment questo titolo action-adventure RPG cattura l’essenza di classici come Devil May Cry e Final Fantasy (parliamo delle ultime uscite “action”). Uscito il 29 agosto 2025 per PS5 e PC il titolo nasce da un’idea solitaria di Yang Bing.
Questo studente della Corea del Sud iniziò a sviluppare Lost Soul Aside nel 2014, ispirandosi a titoli come Final Fantasy XV e Devil May Cry. Carica un trailer su YouTube nel 2016 e Sony ne nota il potenziale. Entra, così, nel China Hero Project, un’iniziativa creata per supportare sviluppatori cinesi nelle loro opere. In un attimo quel solo-project vede coinvolto un team di 40 persone a Shanghai. Ritardi dovuti a inesperienza e costruzione del team portano al lancio nel 2025.
Lost Soul Aside è ambientato in un mondo dove combattimenti super stylish si intrecciano con storie surreali e soprannaturali. Kaser – il protagonista – combatte per salvare la sorella Louisa e l’umanità da invasori dimensionali chiamati Voidrax. Il gioco si basa su un alchimia che mescola azione frenetica, esplorazione e tocchi RPG. L’ambizione degli sviluppatori, di creare un qualcosa di diverso, c’era ma è rimasta come tale. Il tutto è giunto come un qualcosa di già visto altrove, reinterpretato anche in maniera peggiorativa rispetto alcune componenti.
Storia e personaggi: la famiglia prima di tutto
Nel cuore di Lost Soul Aside vi è una storia che racconta di una famiglia. Kaser ribelle contro un imperatore crudele vede la sorella Louisa perdere l’anima in un evento cosmico che sovverte all’improvviso la realtà e le sue regole. Non è un fenomeno naturale, ma l’arrivo dei Voidrax – esseri dimensionali che drenano energie vitali – non è inaspettato. Kaser guadagna poteri da un alleato misterioso che risponde al nome di Arena, un drago che si trasforma in tutto quello può essere utile al suo utilizzatore. Inizia così un viaggio alla ricerca di cristalli elementali e trovare un modo per sconfiggere gli invasori.
La narrazione tocca temi di amicizia, sacrificio e redenzione. Personaggi secondari aggiungono delle note di “colore”, con dei dialoghi che dipingono meglio alcuni contorni della lore. Kaser inizia come il classico lupo solitario, ma cresce attraverso dei legami che lo aiutano a mettersi in discussione. Arena ruba la scena con la sua versatilità e personalità vivace, quasi come se fosse un grillo parlante.
Il non trovare dei riferimenti, non propriamente velati, a Final Fantasy è quasi impossibile. Dalla trama alla caratterizzazione dei personaggi, la matrice ispirativa è presente un po’ ovunque. Il rapporto tra il drago e il protagonista ci ha ricordato il film Disney “Raya e l’ultimo drago” per via di quel percorso di crescita prima citato. Yang Bing e i suoi, dunque, hanno pescato a piene mani un po’ ovunque, ma quando si eccede si finisce per perdere di originalità. Cosa che, di fatto, è accaduta.
Il gameplay: tra combattimenti ed esplorazione
Il combat system di Lost Soul Aside è un turbine di combo armi e abilità che fa aumentare i giri del motore dell’adrenalina. Kaser impugna le sue armi dotate di statistiche e perk unici, alternando mid-combo e catene devastanti. Arena aggiunge l’utilizzo di poteri offensivi e di supporto (sotto forma di abilità), trasformandosi in elementi come thunder o ember. La schivata perfetta, come in ogni action RPG degno di questo nome, aiuta a fornire il cd. vantaggio tattico, sfruttando le esitazioni del nemico. Le potenzialità di Kaser evolvono a seguito della spendita skill points guadagnati al netto da esplorazioni e battaglie. Le mosse speciali, ciliegina sulla torta di questa esperienza videoludica, trasformano gli scontri in spettacoli acrobatici e pirotecnici, al netto di un resa coreografica degna di nota (quasi d’altri tempi, giusto per enfatizzare quell’elemento di raccordo rispetto a Devil May Cry).
Le boss fights lambiscono il mondo dei souls, complice la presenza di pattern unici e della barra della stamina che pongono un limite alle azioni “non ragionate”, aggiungendo quel giusto tocco di strategia che richiede un’adattamento rapido alla situazione. Occorre, dunque, trovare il giusto compromesso tra ragionamento e quella voglia irrefrenabile di scivolare nello smashing button selvaggio e vedere salire il numero delle combo “a più non posso”. La mancanza di varietà nemici, purtroppo, rende alcuni incontri prevedibili e frena gli entusiasmi sin da subito, limitando fortemente il fattore sfida. Il DualSense eleva l’esperienza tattile grazie al supporto del feedback aptico e i triggers adattivi che fanno sentire la potenza dei fendenti di Kaser.
Lost Soul Aside non è un open world ma offre, comunque, degli spazi estesi che invitano a curiosare. Livelli all’apparenza lineari, come in Final Fantasy VII Remake, nascondono delle aree opzionali con collezionabili et similia. Kaser sfrutta il potere del drago Arena per muoversi liberamente sulla scena, con doppi salte, planate e sessioni di volo. La presenza di puzzle ambientali – come muovere piattaforme o risolvere enigmi dimensionali – aggiunge un elemento di complessità alla dimensione esplorativa. Ci tocca segnalare la presenza di alcuni NPC “chiacchieroni” che, spesso e volentieri, interrompono lo spirito dell’avventura e della scoperta, con dialoghi “stracarichi” di righe di da leggere (e che talvolta non aggiungono nulla alla lore).
Dimensione artistica: un mix di bellezza e imperfezioni
Visivamente Lost Soul Aside stupisce con ambienti vibranti e effetti particellari che disegnano delle coreografie fantastiche. Il supporto al ray tracing aggiunge ombre realistiche e riflessi che fanno brillare armi e paesaggi. Considerazioni che, purtroppo, valgono solo per la modalità Fedeltà (quella che viaggia in 4K a 30 fps), non pienamente compatibile con un videogioco caratterizzato da una forte vena action. Motivo per cui ci siamo direzionati verso la modalità Prestazioni, che punta tutto sulla fluidità del gameplay (60 fps), sacrificando la resa grafica generale. Un sacrificio inevitabile e che, ahinoi, non maschera delle evidenti lacune sul fronte della progettazione.
I modelli dei personaggi sembrano fare “figli e figliastri”. Kaser e Arena appaiono fortemente dettagliati, mentre alcuni NPC non godono di questo trattamento. Le ambientazioni, soprattutto quelle urbane e industrial, appaiono fortemente ispirati a Final Fantasy VII Remake Su PS5 corre solido con caricamenti veloci grazie a SSD. HDR esalta colori vividi e contrasti profondi.
La colonna sonora di Lost Soul Aside cattura l’epicità con tracce orchestrali che raggiungo il culmine durante le boss fights. La musica, in genere, si presente fortemente ispirata a Final Fantasy, mescolando synth futuristici con melodie emotive. Gli effetti speciali, purtroppo, deludono per intensità e varietà, contribuendo ad alimentare l’effetto monotonia tra le varie sessioni di combattimento. Nonostante difetti, la OST eleva momenti chiave, tra cui le fasi di esplorazione e alcune cutscene.
Lost Soul Aside
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6/10
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8/10
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7/10
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Summary
Lost Soul Aside è il classico esempio di “alunno intelligente che non si applica”. Gli elementi c’erano tutti per parlare di un titolo degno di nota ma si sono presentati approssimativi. E per giunta, ogni componente pesca a piene mani da qualcosa di “già visto”. Sicuramente, per i fan degli action RPG (non troppo impegnativi) questa esperienza merita di essere messa a curriculum. Ultizero Games, nonostante fosse alla prima esperienza, poteva applicarsi di più. Ne sono un prova le numerose patch rilasciate a partire dal suo lancio, che ricordiamo essere giunto con numerosi ritardi. Per un titolo annunciato nel 2017 ci si aspettava molto di più.