Her Story, la recensione: il ritorno sperimentale di Sam Barlow

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Sam Barlow (lo scrittore dei due capitoli di Silent Hill di “nazionalità inglese”, Shattered Memories e Origins) aveva già dimostrato come il suo voler spaziare in trame forti ed ispirate (il cardine della saga di Silent Hill da sempre). Quest’anno decide di diventare produttore di se stesso e, tornando al discorso della sperimentazione, realizza Her Story. Il titolo in questione si può definire una “avventura video”. In breve, lo schermo del pc (o dell’ipad) diventa lo schermo di un commissariato dal quale si può attingere a un database contenente frammenti di interrogatori di una donna a cui, nel 1994, è stato ucciso il marito (la trama è una continua evoluzione quindi non diremo di più).

Il ritorno di Sam Barlow

I concetti di ludicità e narratività (ed il loro modo di convivere) applicati nell’ambito videoludico creano sempre delle zone d’ombra, dei compromessi che molti sviluppatori si ritrovano quasi costretti ad adoperare nel nome (sacrosanto) della capacità di un gioco di essere tale. Ogni tanto però escono quei titoli che scindono i concetti su cui si basano, che sperimentano e cercano di andare oltre o l’uno o l’altro concetto e creando spesso quelli che se non sono capolavori, sono comunque esperimenti eccellenti che dimostrano quanto può diventare interessante andare alla ricerca di qualcosa di diverso.

In cosa consiste la “ludicità”? Cosa bisogna fare davvero in Her Story? Bisogna ascoltare questi frammenti di deposizioni di questa donna e cercare di capire cosa è successo e perché. Frammenti che durano dai 6 secondi al minuto e mezzo e sono legati a parole chiave che non vengono dette (si comincia con i filmati legati a “MURDER” e da lì si va avanti) ma che sta al giocatore “scovare”, collegando man mano i pezzi del puzzle attraverso quello che la protagonista dice e quando viene detto (già nel trailer si nota che gli interrogatori sono svolti in diverse date). Attenzione però, il gioco è completamente in inglese, sia per quanto riguarda le voci che i sottotitoli.

Her Story

Elemento che riesce sia a definire la struttura del gioco e il modo del giocatore di porsi con esso (riempirete block notes di appunti su qualsiasi cosa e/o parola), sia a lasciare completamente stravolti sui dettagli del caso (uno dei primi spezzoni che vengono mostrati è anche uno degli ultimi in ordine cronologico, ma paradossalmente non spoilera niente e anzi, ci si ritrova più volte a vederlo e dargli significati differenti). Tornando a monte, la lucidità sta nell’intuizione, che quando arriva riesce ad essere sempre appagante anche grazie al modo in cui viene trasmessa (non ci sono concetti esplicati in maniera diretta, sta tutto all’astuzia del giocatore e alla sua capacità di relazionarsi o meno con il personaggio e la situazione che sta vivendo).

Un gioco atipico

Non abbiamo quindi un gioco in cui si può parlare di “grafica” e “sonoro”. Il secondo si basa tutto sugli effetti sonori del pc d’archivio, dotato di un paio di musiche di sottofondo che non sono più di un classico manto “lounge” con la funzione di aumentare l’immedesimazione nell’ambiente. Per quanto riguarda la grafica, tutta l’interfaccia è una scimmiottatura dei vecchi sistemi Windows mentre le deposizioni sono filmati recitati da Viva Seifert, che da sola ha il difficile compito di reggere tutta la struttura e ci riesce in maniera splendida. La potenza recitativa della protagonista, unico personaggio e narratore della storia, sarà quella che vi terrà incollati allo schermo fino alla chiusura (non so se sinceramente si può parlare di fine) che non arriva necessariamente con la visione di tutti i frammenti, creando soluzioni simili ma diverse e tutte perfettamente sensate.

Her Story

A livello di longevità parliamo di un titolo che dura intorno alle 4 ore, ma che riesce a reggere perfettamente grazie ad una tensione atipica e sempre costante. Considerando il prezzo ridotto (5 euro sull’App Store e 5,99 su Steam) Her Story diventa uno di quegli esperimenti assolutamente imprescindibili se si vuole cercare di capire fin dove ci si può spingere con la sperimentazione narrativa, sperando che anche le grandi produzioni raccoglieranno le suggestioni lanciate da questo splendido titolo.

PANORAMICA DELLE RECENSIONI

Prime impressioni
7.5
Contesto di gioco
7.0
Controlli/Gameplay
7.0
Dimensione artistica
7.0
Intrattenimento
6.5

Sommario

) Her Story diventa uno di quegli esperimenti assolutamente imprescindibili se si vuole cercare di capire fin dove ci si può spingere con la sperimentazione narrativa, sperando che anche le grandi produzioni raccoglieranno le suggestioni lanciate da questo splendido titolo.
Francesco Segala
Classe 1990, aspirante concept artist/pixel artist/colorista.
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) Her Story diventa uno di quegli esperimenti assolutamente imprescindibili se si vuole cercare di capire fin dove ci si può spingere con la sperimentazione narrativa, sperando che anche le grandi produzioni raccoglieranno le suggestioni lanciate da questo splendido titolo.Her Story, la recensione: il ritorno sperimentale di Sam Barlow