Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 è un nome che durante la sesta generazione di console [Playstation 2, Xbox e Gamecube NdMike] sarebbe stato visto con diffidenza e sfiducia, poiché Tie-In di un “cartone animato per bambini”. Tuttavia bisogna essere oggettivi: i Narutimate Hero per Playstation 2 erano videogiochi più che discreti per esser produzioni nate come puro e semplice fanservice, ma fu Cyber Connect II con il primo capitolo di questa [ormai conclusa? ndMike] serie che si creò il vero e proprio primo picchiaduro, ispirato ad un lavoro di animazione orientale, che potesse definirsi “di qualità”.
L’impatto visivo, per i giocatori dell’epoca, fu qualcosa di letteralmente sconvolgente e l’evoluzione fra le generazioni fu la più impressionante da quando si passò dai 16 ai 32 bit. I ragazzi di Cyber Connect riuscirono a realizzare grafica che prima d’ora era solo nell’immaginazione degli appassionati: un’animazione interattiva. L’estetica di Naruto: Ultimate Ninja Storm richiamava i fasti di Dragon’s Lair ma con un sistema di gioco completo e un cel-shading che illudeva l’occhio di trovarsi davvero su celluloide, mentre si affrontava un gameplay frenetico e studiato per incantare lo spettatore.
L’iter comune dei tie-in di questo tipo è seguire solo parzialmente la storia dell’opera da cui traggono il contenuto, limitando quest’ultimo per poter “accumulare materiale” per l’eventuale – o gli eventuali – sequel. Questo avviene a volte ripetendo sezioni di trama nei giochi successivi, pur “rimescolate” in maniera originale, ma CyberConnect II con la serie UNS ha scelto una strada incredibilmente seria nella sua produzione, trattando i titoli come fossero veri e propri capitoli di una saga, lavorandovi sopra a pieno ritmo e con cura maniacale.
La storia di Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4
Alternare l’uscita – annuale – dei titoli che prevedevano l’avanzamento di trama con “episodi riempitivi” (ovvero Naruto Ultimate Ninja Storm: Generations e Naruto Ultimate Ninja Storms: Revolution) ha permesso a Namco-Bandai di rientrare coi costi senza abbassare la qualità complessiva. Questa scelta più di ogni altra ha dato alla compagnia un’immagine rispettata: i quattro capitoli della serie seguono la trama dell’omonimo manga di Masashi Kishimoto, magari a volte anche facendo piccole omissioni o scelte narrative proprie, ma con un rispetto e una passione per il prodotto che sorprende chiunque ne abbia avuto a che fare fino ad oggi… È questo quarto capitolo che intende concludere la trama in modo definitivo, coprendone gli ultimi avvenimenti.
Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 ha dei grossi problemi tecnici e dei difetti piuttosto seri che non ho intenzione di ignorare, ma voglio introdurvi questo articolo con ciò che più merita plauso ed onorificenza: ciò che è stato fatto con questo e i precedenti titoli della serie Storm, che ritengo essere un vero esempio per qualunque software house presente nel mercato oggi. Il CEO di Cyber Connect II è un tale appassionato della serie da cui è stato trattato il titolo da aver più volte partecipato ad eventi ufficiali in cosplay; il team, conscio del medium su cui lavora, ha studiato approfonditamente quali illusioni ottiche e studi estetici utilizzare [e, soprattutto, “come”… Cosa molto più complessa di quel che potrebbe sembrare di prim’acchito. ndMike] per trasmettere lo stesso feeling “da anime” all’interno di un videogioco interattivo.

Tutti i Ninja Storm si sono basati sulle stesse meccaniche: un’arena completamente tridimensionale nella quale muoversi liberamente, con l’avversario come punto di riferimento, l’utilizzo del chakra [l’energia “spirituale ma non troppo” che usano i protagonisti, ndMike] come risorsa utile a trasformare ogni tasto in un comando diverso che ne consuma una percentuale, la possibilità di selezionare in tag-team dei personaggi di supporto con abilità specifiche da utilizzare tatticamente e, infine, il corollario del picchiaduro: contrattacco, difesa, prese e così via. Uno stile che si è fatto conoscere negli ultimi anni e che questo quarto capitolo riabbraccia completamente pur implementando migliorie, come l’utilizzo più controllato della tecnica per tele trasportarsi alle spalle del proprio avversario e la rimozione dei “Clash” presenti nel primo capitolo: eventi incredibilmente scenici in cui i due avversari si scontravano con un’abilità attivando una cinematica nella quale premere furiosamente un tasto per aver la meglio; evento incredibilmente bello da osservare, ma che rallentava troppo il combattimento che, capitolo dopo capitolo, è stato reso sempre più tecnico e profondo.

Ultima nota davvero positiva che tengo ad evidenziare è come questo titolo riunisca in sé sia quantità che qualità. La scelta di non aggiornare il motore grafico nonostante il cambio generazionale è stata fatta per un motivo, ossia l’accumulo del materiale di tutti i precedenti capitoli per un un finale che porta sullo schermo una quantità spropositata di personaggi, combinazioni di questi ultimi e dulcis in fundo ambientazioni: parliamo di oltre 100 combattenti, con alcuni di loro in grado di avere le già citate animazioni uniche se usati in tag team nella giusta combinazione. Separata dalla storyline è inoltre presente la Modalità Avventura, che posta dopo gli eventi della trama permette di fare side-quests ed esplorare il mondo narrativo di Naruto stesso per numerose ore di gioco, così da accumulare oggetti e punteggi utili all’unlock di collezionabili e costumi.
Insomma, Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 è un prodotto veramente buono, ma vorrei chiudere la mia opinione a riguardo con un’arringa su ciò che davvero non funziona. La citata modalità avventura è stata fra le più menomate nel corso della serie: nel primo capitolo il suo pregio era proprio di “far sentire un ninja” [un ninja magico, soprattutto. ndMike] il giocatore, in un mondo aperto in cui era possibile muoversi liberalmente, saltare, esplorare, semplicemente divertirsi; nei sequel e soprattutto in quest’ultimo titolo della saga, invece, ciò è cambiato per garantire una modalità più “complessa” di side-quest e ambientazioni intorno a tutti i villaggi presenti nella narrazione originale, con la rimozione di quasi ogni interattività con il mondo di gioco e limitando enormemente la sensazione di libertà e di vero e proprio GIOCO che donava il capostipite di questa serie. Tutto ciò porta l’intera modalità ad essere chiaramente indirizzata ad un pubblico molto giovane e poco “pretenzioso”.
Lo stesso sistema di combattimento è comunque piuttosto semplice, nonostante una parvenza di profondità che permette anche a chi cerca una sfida di appassionarcisi, ma gli evidenti problemi di bilanciamento presenti nei predecessori (“abusabili” nel competitivo online) non sono stati corretti, e questo è un gran peccato e una sorprendente negligenza vista l’attivissima e appassionata community che segue il prodotto. Infine, il cambio generazionale senza una vera evoluzione grafica è comprensibile e persino giustificabile ed apprezzabile, ma non nel modo in cui è stato gestito perché, lo dico in avviso a tutti i lettori ed appassionati, abbiamo a che fare con un picchiaduro con il framerate bloccato a 30 fps e, cosa ancor più grave, su ogni piattaforma presente sul mercato, compreso il PC. Il titolo è ottimizzato in modo ridicolmente insufficiente, al punto che il gameplay quasi mai arriva a questa già discutibile tripla decina di fotogrammi, con molti combattimenti che ne sfiorano i 10 e persino i menù poco fluidi.
In conclusione, il titolo è molto difficile da giudicare, poiché è pregno di passione e contenuto, ma quest’ultimo è stato aggiunto in quantità minore a quanto ci si potesse aspettare, e nonostante la grande cura presente in ciò che è stato inserito, Ultimate Ninja Storm 4 manca di ottimizzazione in ogni sua singola componente: se non siete quindi fortemente appassionati dell’opera da cui è tratto il titolo, non siete di fronte ad un prodotto che potrebbe soddisfarvi, soprattutto se siete appassionati del genere.




