Elite: Dangerous, la recensione: l’unico limite sono le stelle

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Quando si parla del binomio formato da David Braben ed Elite, si parla di una delle pietre miliari della storia del videogioco. Al primo Elite fece seguito il glorioso Frontier, un gioco pressoché infinito, dove l’unico limite imposto erano le ore di gioco che potevamo dedicargli. Ancor oggi potreste riprenderlo in mano e continuare a giocarci per ore, esplorando, commerciando, combattendo in uno spazio di gioco immenso. Elite: Dangerous è la versione moderna di quell’epica avventura galattica, ma non è la solita operazione di maquillage alla quale ci hanno abituati ultimamente. Si tratta di una nuova puntata di questa saga galattica che amplierà i nostri confini del divertimento. Dopo aver testato a lungo la versione per Xbox One, adesso siamo in grado di darvi le nostre impressioni.

Siamo nel 3300 o giù di lì, ormai i viaggi interstellari sono diventati come i viaggi in autostrada (anzi meglio, se consideriamo la Salerno-Reggio Calabria), come comandante di una piccola nave trasporto saremo in grado di esplorare l’intera Via Lattea, riprodotta fedelmente all’interno del gioco. Mentre nell’originale Elite si trattava essenzialmente di un modello poligonale abbastanza spartano, qui si son volute fare le cose in grande, renderizzando il tutto con la più grande magnificenza possibile. Davanti a tutta questa grandezza ci renderemo subito conto di essere un granello di sabbia su una spiaggia, visto che la nostra piccola nave è molto limitata nei balzi, quindi la nostra smania di conquistare ogni angolo della Galassia viene subito ridimensionata, facendoci capire ben presto che, per ottenere qualcosa in più, bisogna faticare e non poco.

Saremo gli artefici del nostro destino, potremo essere qualsiasi cosa vorremo, un pirata, un commerciante, un bounty killer oppure solo dei turisti galattici. Non esistono in Elite: Dangerous classi, allineamenti, punti esperienza. Saremo noi e la nostra intraprendenza a definire il nostro futuro, inoltre il gioco si chiama Dangerous non a caso. L’Impero, L’Alleanza e la Federazione sono in continua lotta tra di loro per conquistare zone di influenza, e nell’interspazio anarchico, tra queste grandi potenze, si annidano feroci pirati, pronti a razziare e distruggere tutto ciò che capita a portata dei loro sensori.

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Si può intraprendere la campagna di gioco in solitaria, dove tutti i giocatori che incontrerete saranno gestiti dalla IA di Elite, ma sicuramente il punto di forza e di svolta di Dangerous è la possibilità di immergervi in un universo popolato da migliaia di altri giocatori, così da trasformare l’esperienza in un multiplayer open-world. Questo vuol dire che se già nelle partite in solitaria potevate sbizzarrirvi a creare alleanze, scegliere per quale fazione tifare e combattere, nella modalità multigiocatore vi troverete immersi in un universo vivo, in continua evoluzione, nel quale potrete interagire con persone reali, unire i vostri sforzi per un singolo obiettivo o crearvi degli acerrimi nemici. Di base ci sono un sacco di missioni da poter affrontare, che spaziano dal trasporto di merci a quello di persone, dalla raccolta di taglie alle spedizioni minerarie.

Elite-Dangerous-ShipTutte sono accessibili dalle Bulletin Board presenti all’interno delle stazioni spaziali o dei porti interstellari nei quali attraccherete. Inizialmente sarete obbligati a seguire questo tipo di missioni, soprattutto per raccogliere quanti più crediti possibile per potenziarvi e rendervi competitivi. Per rimpinguare velocemente il vostro conto in banca, potrete anche dedicarvi a missioni “illegali”, che sono sicuramente molto più remunerative ma, di conseguenza, molto rischiose. Ricordatevi che le navi della Polizia sono toste e, se osate troppo, rischiate di trovarvi a galleggiare solinghi nello spazio, dove è bene ricordare che “nessuno può sentirvi urlare”.

Quando finalmente avrete raggiunto un bel gruzzoletto, potrete dedicarvi al “tuning” stellare. Le navi hanno ovviamente un costo, ma quello che alla fine fa la differenza sono i miglioramenti che potrete aggiungervi per rendervi dei veri comandanti, competitivi e temuti. Avrete a disposizione un sacco di tipologie di navi stellari diverse e di potenziamenti che vi permetteranno di creare la vostra nave a seconda della strada che vorrete intraprendere. Per essere dei letali bounty killer dovrete per forza possedere una nave agile e veloce, pesantemente corazzata e ancor più pesantemente armata, se ao contrario il vostro sogno è quello di fare i commercianti, dovrete optare per le gigantesche navi cargo, con stive capienti. Per essere un buon trasportatore e aumentare i vostri introiti, dovrete anche stare molto attenti a ricordarvi in quali mondi è più conveniente vendere e comprare, per avere un margine di guadagno più elevato. Ci sono poi degli oggetti rari, disseminati nei magazzini dei vari hangar, che potrebbero risultare estremamente ricercati in mondi molto distanti e quindi con un elevato tasso di guadagno. Come succede nell’economia reale, a volte è l’esperienza a premiare, altre è un gran colpo di fortuna con la C maiuscola.”

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Ciò che non è e che sicuramente non vuole essere Elite: Dangerous è un simulatore di volo spaziale. Certo, vi potrete divertire a provare per circa dieci secondi il sistema di volo newtoniano, che era presente anche in Frontier e che prevede la compensazione di tutti i vettori di forza. In sostanza, per fermarvi dovrete applicare una spinta contraria uguale a quella che avrete usato per accelerare, ma dopo poco l’abbandonerete, a meno che non siate dei masochisti votati a spiaccicarvi contro stazioni o asteroidi. Il sistema di controllo “normale” prevede di comandare la nave attraverso il pad e non possiamo far altro che raccomandarvi l’Elite della stessa Microsoft. Il nuovo controller della Xbox sembra essere stato proprio creato come indispensabile compendio alla creatura di Braben.

Elite-Dangerous-MapTutti i comandi sono modificabili e personalizzabili: noi abbiamo provato varie combinazioni, e dobbiamo dire che l’interazione è sempre risultata abbastanza soddisfacente, anche se la mancanza della tastiera si fa sentire. Inizialmente potrà risultare un po’ ostico il controllo per coloro i quali non hanno dimestichezza con il classico Elite, dopo qualche ora nell’utile simulatore sarete però in grado di destreggiarvi alla grande con i vostri mezzi. Mezzi che avranno ognuno delle loro personali caratteristiche, come manovrabilità, velocità, potenza di fuoco, per cui starà a voi scoprire quali scegliere a seconda delle missioni che dovrete intraprendere. Sicuramente l’inizio potrà risultare frustrante per coloro che vorrebbero essere subito al centro delle dispute galattiche, fare strage di pachidermici cargo o affrontare rocambolesche avventure coprendo centinaia di anni luce.

Elite: Dangerous non è un gioco immediato, dobbiamo avere pazienza e cercare di sfruttare al meglio le nostre capacità e calibrare il tempo di gioco che vorremo dedicargli. Non è possibile fare partite mordi e fuggi, non è questa la filosofia del gioco. In questo rispetta il gameplay di Frontier, ma quel “quid” in più che non lo rende solo un remake o un remastered è l’inserimento della campagna multiplayer. Questa caratteristica lo rende un gioco potenzialmente infinito. Mentre in Frontier alla fine si diventava talmente potenti che il livello di sfida diminuiva in maniera esponenziale, e quando avevamo comprato tutto quello che c’era da comprare e potenziato tutto quello che si poteva potenziare ormai ci rimaneva solo da esplorare senza rischi la mappa di gioco, in Dangerous non ci sono più limiti, perché il fatto che il gioco sia in continua evoluzione attraverso i feedback degli utenti lo rende potenzialmente infinito e sempre diverso. È molto di più di un semplice multiplayer, è proprio una galassia vivente che si autoregola e muta a seconda delle azioni dei vari giocatori.

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Certo, anche la grafica riesce a fare la sua parte, regalandoci degli scorci così intensi e realistici da farci rimpiangere di non poterlo giocare su un monitor 4K o magari utilizzando l’Oculus Rift, che è supportato dal gioco su PC. Rimarrete abbacinati dalle ombre, dal dettaglio dei pianeti, dalla varietà di texture che sono state inserite. Il motore grafico predilige sicuramente computer di fascia alta, ma anche con l’Xbox One sono riusciti a ottenere degli ottimi risultati grazie ad alcuni compromessi, per farvi comunque gustare appieno l’esperienza. Infine la colonna sonora e gli effetti sono perfettamente fusi con il gioco, la musica non è per niente invasiva. Le varie armi hanno effetti diversi, sia nella grafica che nell’audio, così come ogni nave ha una sua traccia “sonora” personale.

Elite: Dangerous è dunque l’evoluzione moderna, riveduta, corretta e ampliata di Elite: Frontier. Il suo creatore è David Braben, un’icona e un pioniere nel mondo digitale. Lui ha creato Elite, è il cofondatore della Raspberry Pi Foundation e ha creato la Frontier Developments per realizzare questo nuovo titolo. Grazie a un’operazione di crowfunding oggi siamo in grado di avere tra le mani un prodotto tanto ambizioso quanto “elitario”. Certo non è un gioco per tutti, ma è per chiunque ami l’esplorazione in un universo open-world gigantesco come la Via Lattea deve avere. Non è un gioco mordi e fuggi, bisogna dedicargli tempo, molto tempo, ma vi regalerà sicuramente molte soddisfazioni. Con l’aggiunta della modalità multiplayer al concetto originale che stava alla base di Frontier, Braben ha realizzato un gioco pressoché infinito, profondo, in continua evoluzione, il cui unico limite sono le stelle. Si tratta di un investimento a lungo periodo del quale difficilmente vi pentirete.

RASSEGNA PANORAMICA
Grafica
8
Sceneggiatura
7
Gameplay
9
Controllo
7
Longevità
10
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