DiRT 4: “hands-on”, la nuova fatica di Codemasters

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DiRT 4 recensione

I fanatici dei simulatori di guida l’avranno saputo senza dubbio e così mercoledì 23 maggio avranno fatto la fila per entrare dalle 15.30 nella Microsoft House di Milano e provare in anteprima nazionale il nuovissimo DiRT 4 distribuito in Italia da Koch Media.

Noi avevamo appuntamento qualche ora prima per mettere le mani con tutta calma sull’ultima fatica di Codemasters che ci attendeva, a pochi giorni dal lancio ufficiale, presso la sede di Microsoft Italia, dove all’entrata in bella mostra erano state montate due postazioni di guida TX Thrustmaster con pedaliera 3TPA PRO, TM Leather GT Wheel, sedile sportivo e struttura tubolare per assemblare il tutto.

Per i non-addetti o, semplicemente, per i non amanti dei simulatori di guida bisogna ricordare che Codemasters è sinonimo di Rally perché il genere Racing è stato nelle loro corde sin dal 1986 quando sviluppavano per piattaforme storiche come Amiga, Atari, Commodore e ZX Spectrum. Solo più tardi, con titoli come “Colin McRae Rally” ed in seguito con “DiRT” sono diventati un punto di riferimento per le corse fuoristrada avendo all’attivo ben 12 giochi di queste serie. Infatti, per ora accantonati nuovi episodi della serie “Colin McRae Rally”, ecco che il 9 giugno sarà disponibile DiRT 4, il sesto capitolo della serie “DiRT”.

DiRT 4: Codemasters è sinonimo di Rally

DiRT 4 opinioni

 

Eccomi allora pronto per provare questo nuovo episodio; vedo una postazione Thrustmaster libera e d’istinto mi accomodo ma, dopo aver impugnato il volante, decido che forse è meglio partire da una delle otto postazioni Xbox One S. La versione installata, pur essendo una build finale, è in lingua Inglese e senza connessione online che mi priverà quindi di testare la modalità Multiplayer. Gamepad in mano faccio un piccolo giro tra i Menu giusto per scorrere gli Eventi principali presenti nel gioco. Scelgo la modalità Carriera e, essendo all’inizio, come sempre a mia disposizione non trovo molto perché la mia carriera da pilota deve ancora guadagnare i primi gradi.

Inizio quindi affrontando la “DiRT Clubman Cup” con solo due autovetture tra cui scegliere: una “Ford Fiesta R2” o una “Opel Adam R2”. Seleziono la “Opel Adam R2” solo perché mi è più simpatica e come pista mi ritrovo la “Wildwood Forest – Sprint” in Michigan (USA). Prima di partire do un’occhiata al Menu di Set-up della vettura che sembra essere completissimo. Lascio tutto come trovo, mi assicuro solo che il cambio sia su Automatico. Questo percorso è molto facile, senza curve a gomito o cieche, ed il mio obiettivo è arrivare entro i primi 25 tempi. Complice la facilità della gara posso porre attenzione ai dettagli e alla grafica del gioco. La mia visuale di guida dall’interno della vettura è gratificata dalla presenza di un’infinità di dettagli del cruscotto della mia Opel e la strada che percorro non è da meno. Prima di ogni curva o cambiamento di direzione si inserisce l’audio del co-pilota con messaggi brevi e supporto grafico a video. Lo sterrato poco insidioso alza realistiche nuvolette di polvere sulla macchina e sulle erbacce intorno, così come l’unica pozzanghera incontrata è sufficiente per bagnarmi completamente il parabrezza lasciando i classici rigagnoli sul vetro via via che procedo. Un po’ meno dettagli mi sembra di percepire sui bordi più esterni delle strade ma questo lo vedremo meglio durante la futura nostra recensione.

Per tutto il percorso non terrò conto della voce del co-pilota e, mentre comincio a prenderci la mano, mi lascio andare a derapate che inevitabilmente mi portano ad investire cartelli stradali e staccionate. Mi perdo in testacoda ma senza fatica riguadagno la giusta direzione del tracciato. Tutto questo con un audio splendido che sottolinea ogni mia devastazione con rumori diversi a seconda di ciò che rompo e nello stesso modo mi accompagna con tracce sonore del motore della vettura che variano rispettando la natura del tracciato che percorro. Mi qualifico, la gara è breve ma divertente, certo stiamo parlando di difficoltà minima e sterrato facile, ma questo depone a favore di Codemasters che ha optato per introdurre un approccio al gioco anche per i neofiti dei simulatori guida. Al termine della gara salgo di Ranking e guadagno punti che posso spendere in riparazioni e/o elaborazioni vettura nell’Area di Servizio.

DiRT 4, la modalità Freeplay Championship

DiRT 4 macchine

Ora è il momento di provare un’altra modalità di gioco, esco quindi dal Menu Carriera e entro nel Freeplay Championship. Mi viene assegnata una “Mitsubishi Space Star R5” con cui cercherò di fare il tempo migliore sulla pista “Sears Forest – Long”. Questo tracciato comincia ad essere più lungo e difficoltoso del precedente. Si tratta sempre di un fuoristrada non difficilissimo ma compaiono le prime curve a gomito e grandi pozze d’acqua che non sono ancora guadi ma sufficienti per far perdere d’aderenza l’autovettura. Anche in questo caso il gioco mi trasmette divertimento non frustrato da eccessivi tecnicismi da adottare per giungere alla fine della gara.

Con la coda dell’occhio mi accorgo che una delle due postazioni Thrustmaster si è liberata e allora lascio Xbox One S e mi precipito. Vivo sempre sensazioni strane quando mi accingo a provare un gioco usando un simulatore professionale, soprattutto quando, come in questo caso, passo senza soluzione di continuità dall’esperienza console. Assistito da un tecnico Microsoft mi sistemo all’interno della struttura a tubolari nell’attesa che lui faccia partire una demo già pronta. Qui siamo su un altro pianeta. Come immaginavo la configurazione di questa demo non è per principianti. La gara è sempre a tempo ma il percorso è un costone sterrato di montagna dove si alternano dossi ciechi a curve a gomito. Il volante trasmette ogni vibrazione della macchina, ogni cambiamento di terreno ma, soprattutto, gli attriti ed i pesi della vettura che mi costringono a fare molta fatica per tenere in strada l’auto. Chiaramente chi si può permettere una configurazione hardware di questo genere deve essere un esperto di giochi di simulazione per poterla sfruttare al meglio. Per non uscire di strada devo ovviamente andare piano ma anche così è troppo difficile per me. Mai come in questo caso la fisica del gioco è evidente nella deformazione che l’auto subisce a causa dei miei continui errori. Con il vetro ormai a ragnatela non vedo nulla e mi è facile uscire di strada. In questa demo gli errori si pagano e la mia gara termina qui.

Giornata molto positiva quella di oggi. Nonostante questa prova sia stata molto rapida, la maturità di un prodotto che fonda il suo successo sulle competenze e le capacità di uno studio come Codemasters mi ha lasciato la sensazione che DiRT 4 possa essere un gioco che tutti riescono ad approcciare ricevendone soddisfazioni immediate, anche se su piani diversi. Da divertimento immediato e facile ai sapori forti tipici dei professionisti della guida, DiRT 4 sembra poter garantire le migliori emozioni a qualsiasi guidatore videoludico.