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Altro elemento che è sempre stato presente nel lavoro di Visual Concepts è la cura maniacale del dettaglio, che se nei primi hanno era un fattore trascurabile oggi, in un mercato sempre alla ricerca della massima perfezione, rappresenta un tassello fondamentale del successo di un videogames. Su questo elemento NBA 2k14 è di sicuro affidamento, perché non solo il gioco è di pregevole fattura, ma è anche incredibilmente dettagliato. Ma 2k14 è anche un titolo che introduce un cambiamento nella logica del franchise. In questo senso, figura centrale di questo nuovo capitolo è Lebron James, che qui viene usato come simbolo per dare una netta e decisa impronta al titolo. Il gioco quindi si apre con una toccante introduzione che ci mostra un King James molto umano, che ci racconta come il successo non sia mai gratuito e debba essere conquistato con tenacia, sacrificio e convinzione, che si traduce in quello che da tutti è riconosciuto come il manifesto del sogno americano. Si prosegue successivamente con la creazione del proprio giocatore, e da qui parte la fase più tradizionale già ampiamente vista in 2k13. Ma in questa fase arriva il primo elementi di novità, ovvero l’eliminazione dei VC Points, la valuta virtuale che poteva essere ampliata utilizzando soldi veri.
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Dal punto di vista grafico colpisce ancora una volta il motore delle animazioni virtuali, sempre dettagliate e di ottima fattura, anche se non c’è un vero e proprio stacco con il precedente capitolo. Ottima è invece la libreria della musica, che spazia dai Coldplay,Daft Punk, Gorillaz, Jay-Z fino a Puff Daddy.
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