Grim Fandango Remastered: la nostra recensione

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Sono gli anni 90, è l’epoca d’oro delle avventure grafiche e della LucasArts, la casa editrice parallela alla Lucasfilm Ltd. di George Lucas. A conquistare i giocatori di tutto il mondo sono titoli come The Dig e Full Throttle usciti nel 1995, ma soprattutto la serie Monkey Island fino all’evoluzione The Curse of Monkey Island del 1997, l’ultima avventura dello studio a sfruttare un motore 2D ‘punta e clicca’. Ultima perché Grim Fandango, nel 1998, scardina le frontiere classiche e si presenta al pubblico come la prima avventura grafica ibrida, con fondali bidimensionali ma spazi e personaggi invece tridimensionali. Nonostante i modelli siano piuttosto pixelati, e i controlli risultino abbastanza complicati, è una rivoluzione. La trama con evidenti sfumature macabre da noir completano il capolavoro, il titolo vince il GameSpot’s Game of the Year ed è tuttora considerato come uno dei migliori lavori del genere. Distribuito originariamente su PC in doppio CD-ROM, arriva adesso Grim Fandango Remastered su PC, Mac, Linux, PS4 e PlayStation Vita in un pacchetto da oltre 4gb.

L’intero mondo di Grim Fandango si basa sulla concezione azteca dell’aldilà, secondo la quale le anime devono attraversare la Terra dei Morti prima di arrivare alla loro meta finale, il Nono Aldilà. Gli agenti del Dipartimento della Morte prelevano le anime dal mondo dei vivi, offrendo loro uno dei pacchetti viaggio per affrontare l’ultima avventura. Dall’auto sportiva al transatlantico, mezzi economici decisamente lenti, sino al meraviglioso Treno Numero 9, il mezzo migliore fra tutti capace di arrivare alla destinazione prefissata in appena 4 minuti. Treno che solo le anime più virtuose possono permettersi, mentre tutte le altre hanno da percorrere un’epopea affatto sicura, capita spesso infatti che le anime più miserabili abbandonino la corsa prima del previsto. Nel gioco vestiamo i panni di Manuel “Manny” Calavera, che a causa dei suoi peccati commessi in vita è obbligato a lavorare nel Dipartimento della Morte come ‘agente di viaggi’. Durante un controllo di routine, scopre che l’anima di Mercedes Colomar non ha ottenuto un biglietto per il Treno Numero 9 nonostante la sua vita impeccabile. La decisione di mettersi sulle sue tracce, per far luce sul mistero, porterà lui – e dunque il giocatore – a scoprire un intricato complotto nelle pieghe più oscure della Terra dei Morti.

Grim Fandango Remastered, la nuova versione

Grim Fandango Remastered

Dal punto di vista della scrittura, Grim Fandango Remastered non presenta ovviamente cambiamenti, tutto è rimasto coinvolgente come 16 anni fa. Gli interventi sono tutti di carattere grafico con l’aggiunta di alcune interessanti features che andiamo a scoprire fra poco. I fondali fissi godono ora dell’alta definizione pur non essendo stati ridisegnati, artisticamente sono infatti identici alla versione classica. Gli interventi più drastici sono stati apportati sui personaggi 3D che animano la città di El Midollo e la Terra dei Morti, che presentano ora delle textures definite e subiscono l’illuminazione degli ambienti. Mentre nella versione del 1998 i modelli sono sempre illuminati da una luce propria, adesso godono di ombre più realistiche. Iniziando una partita, il quadro di gioco si presenta nel classico 4:3 con barre laterali (nere o più elaborate), ma nel menu Caratteristiche Speciali si può selezionare il più largo 16:9. Un 16:9 piuttosto di facciata, poiché gli ambienti non stati adattati al nuovo formato e tutto si vede leggermente allungato.

 Grim Fandango Remastered

Per i giocatori più malinconici in Grim Fandango Remastered è stata pensata in anche la modalità Originale, che riporta textures e illuminazione allo stato classico, non rifinito. Sul fronte dei comandi si può scegliere fra l’opzione Tank, con il personaggio che gira su se stesso e poi prosegue nella direzione desiderata, oppure relativo alla telecamera, con il quale si può comandare tranquillamente Manny Calavera con la levetta analogica come se si trovasse in un moderno ambiente 3D. Per quanto riguarda l’audio e la colonna sonora, musiche e doppiaggio sono rimasti assolutamente invariati, in più vi è l’interessante aggiunta dei commenti dalla regia, attivabili nel menu dei contenuti speciali. Abbiamo inoltre la possibilità di rivedere le scene sbloccate e ammirare i concept art originali in una splendida galleria. Come tradizione, il gioco non salva la partita automaticamente, bisogna fare attenzione e salvare manualmente prima di ogni uscita. A disposizione quattro slot diversi per quattro partite differenti.

Grim Fandango Remastered

Da un titolo di tale fama ci si aspettava sicuramente di più da un lavoro di rimasterizzazione. Sarebbe stato bello godere di fondali e ambienti riadattati per i nuovi schermi 16:9, rigiocare l’avventura in 4:3 richiama nella memoria ricordi straordinari ma è obiettivamente fuori dal tempo. Di contro sono stati però migliorati i comandi, ora decisamente più user friendly, anche se bisogna sempre fare attenzione al cambio di inquadratura in modalità Relativo alla Telecamera. Escludendo le poche innovazioni tecniche, il gioco resta assolutamente attuale e coinvolgente, pronto a farvi spendere svariate ore di gioco anche grazie ai numerosi trofei PSN messi in palio. Chi non ha mai giocato Grim Fandango, ed è appassionato del genere, ha la sua grande occasione per recuperare un titolo imperdibile e assolutamente cult.

Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo e redattore sul web, caporedattore di Cinefilos Games e direttore editoriale di Vertigo24.
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