
Non so se spararti o pugnalarti: Come da copione, il ritorno al classico, nei giochi di guerra, è sinonimo di Seconda Guerra Mondiale, e Enemy Front su questo non delude. Il protagonista che si sarà chiamati ad impersonare prende il nome di Robert Hawkins, corrispondente di guerra invischiato in una battaglia che ben presto lo costringerà a gettare la sua macchina fotografica per imbracciare al suo posto un fucile da cecchino. Il giocatore avrà quindi la possibilità di percorrere la propria strada e approcciarsi come meglio crede ai propri nemici; Enemy Front infatti non costringe a sparare ed uccidere ogni cosa si muova, ma permette anche di utilizzare strategie più stealth per completare la missione e uccidere quindi solo i target principali.

Ho deciso, ti sparo: Avendo descritto le numerose possibilità proposte da Enemy Front, non ci si deve di fatto dimenticare che di fatto questo resta un titolo sul cecchinaggio, e che di conseguenza il focus resta comunque concentrato nel dettaglio sul suo sviluppo in quanto tale. L’interfaccia è estremamente chiara, e oltre a mostrare il grado di allerta, viene anche visualizzati la velocità del vento e un timer, che indicherà quanto potrà essere trattenuto il fiato per stabilizzare la mira. Una volta preso di mira il bersaglio, la camera zoomerà verso di questo mostrando con un indicatore rosso la traiettoria del proiettile. Esploso il colpo con un leggero movimento del dito sul grilletto, verrà mostrata la killcam se il proiettile raggiungerà con successo l’obiettivo. Avendo dimostrato fino ad ora di essere questo un titolo destinato al successo, non mancano alcuni inconvenienti sul comparto tecnico, e in maniera più marcata sull’intelligenza artificiale, che per un gioco basato anche sulla componente stealth potrebbe essere un problema piuttosto grave, tanto da minare l’intera esperienza di gioco. City Interactive assicura dieci ore di gioco per la campagna principale, dosate in un discreto numero di missioni, il cui livello di difficoltà rende giustizia anche ai giocatori più esperti.
Enemy Front si presenta quindi come un buon titolo, ma che richiede ancora miglioramenti in un comparto in cui, se mal gestito, potrebbe veramente rendere l’esperienza un incubo. Per avere la conferma del lavoro svolto dal team bisognerà attendere il prossimo 12 giun
