DOOM Beta multiplayer, la nostra prova

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Doom

Lo scorso Dicembre era stata la volta dell’Alfa Multiplayer di DOOM a numero chiuso. Era una versione solo in Inglese con una mappa e poche altre opzioni, sufficienti però per farci respirare un po’ del mito che avvolge questo gioco sin dalla sula prima comparsa nel 1993. Ora, ad un mese e mezzo dal rilascio ufficiale, id Software ha lanciato tre giorni di test della Beta per un bacino di utenti più ampio del precedente.

Prima di buttarci nella descrizione del gioco andiamo a vedere cosa c’è di nuovo nei 10GB richiesti per il download sulla Xbox One utilizzata per il nostro test. Intanto questa volta ci troviamo a giocare con una versione italiana ed il primo Menu che vediamo è decisamente più articolato rispetto all’Alpha. Quello che appare subito di nuovo è la possibilità di personalizzare il personaggio e le proprie armi. In effetti molto tempo è passato dall’ultimo Multiplayer Arena che l’id Software ha messo sul mercato. Ma soprattutto altri giochi come Halo e Call od Duty hanno ridisegnato le regole degli scontri FPS Online. Ed allora i puristi arricceranno un po’ il naso ma le nuove generazioni si butteranno a capofitto per rendere unici i propri personaggi. Anche se non definitiva l’attuale possibilità di personalizzare il proprio personaggio è già ricchissima. Oltre alle diverse corazze che avremo a disposizione, di ogni parte del corpo può essere modificato colore, riflesso e abrasione. Lo stesso dicasi per le armi. Altra nuova voce dei Menu presa in prestito da FPS più recenti è l’introduzioni degli Scherni che, come vedremo fra poco, più che utile per ora è controproducente.

La dotazione di armi iniziale è limitata a cinque senza possibilità di essere potenziate; troviamo comunque la fedele Doppietta ed il pesante Lanciarazzi, il sempre utile Fucile al Plasma, un Fucile Vortex per cecchini ed un Fucile d’Assalto che da subito sembra essere il più efficace sia per scontri ravvicinati che per colpi a medio gittata. Tutte, come sempre, hanno pro e contro e siccome la nostra dotazione per la partita sarà di massimo due armi dovremo star attenti a scegliere la giusta combinazione. In più al nostro equipaggiamento potremo solo aggiungere una Granata a Frammentazione o un Teletrasporto Personale. Se vi state chiedendo che senso abbia il Teletrasporto, aspettate di entrare nell’Arena per scoprirlo.

Ed ora passiamo al contenuto giocabile della Beta, troviamo due modalità: “Deathmatch a Squadre” e “Via Della Guerra”. Sulla prima non devo aggiungere niente parchè sapete benissimo di cosa si tratta. La seconda è una gara a squadre per mantenere una zona della mappa. La novità sta nel fatto che la zona da controllare è in movimento e quindi costringe tutti ad inseguire l’obiettivo che di volta in volta cambia scenario di battaglia.

Rispetto all’Alpha ritroviamo la “Mappa Altoforno” a tema industriale fatta da corridoi stretti, passerelle e piccole stanze collegate a un’ampia area centrale. Il tutto avvolto da colate e bacini di lava che si trasformano in facili zone suicidio per i giocatori. La novità aggiunta è la “Mappa Infernale” che, come si evince dal nome, è un piccolo anticipo dell’Inferno caratterizzato da caverne e passaggi stretti per scontri senza possibilità di riparo che si alternano con uno spazio molto più ampio attorniato dagli immancabili fiumi di lava.

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I contenuti di questa Beta sembrano limitati ma una volta lanciato il gioco si capisce subito che i ragazzi di id Software sono tornati per reclamare il loro posto d’onore tra i migliori FPS Multiplayer. Si parte con 10 minuti come limite di tempo per match ma scopriremo presto che la prima squadra che raggiunge le 75 uccisioni vincerà facendo terminare la gara. Le arene sono gremite di oggetti come corazze, munizioni, salute e le due squadre di 6 giocatori ciascuna si scontrano per la conquista dei potenziamenti sul terreno oppure raggiungibili con doppio salto cercando di non cadere miseramente nella lava. Il gioco è veloce ed adrenalinico. Guai a fermarsi ad irridere con uno scherno un avversario ucciso, non c’è tempo per questo se non si vuole essere maciullati da un razzo volante o freddati da un colpo di Fucile Vortex.

Le armi non si ricaricano evitandoci perdite di tempo, eccezion fatta per il nostro Super Shotgun (la Doppietta) che, una volta scaricati i due pallettoni, in automatico ricarica da solo utilizzando però quel secondo di troppo che in uno scontro ravvicinato può essere fatale. Le uccisioni sono brutalmente accompagnate da fiotti di sangue o lacerazioni del corpo che si spiaccicano dappertutto. Per non parlare della ”Uccisione Epica” attivabile tramite pressione sul controllo analogico destro, la mossa corpo-a-corpo che ci permette di finire un avversario squartandolo in mille modi diversi. Il ritmo della gara viene scandito dalla comparsa di un Runa Demoniaca che appare in luoghi precisi dell’Arena. Il primo giocatore che ottiene la Runa si trasforma nel potentissimo Revenant per un minuto. Questo Demone è una versione evoluta delle precedenti versioni di Doom. Infatti, una volta trasformato in demone ora potremo usare il Jetpack per volare e rincorrere ovunque gli avversari a cui dar la caccia.

Ovviamente il Revenant ha salute doppia e quindi è molto difficile da abbattere, ma così come per la Runa da qualche altra parte dell’Arena apparirà sempre per un minuto il Fucile Gauss, una nuova arma che con una devastante potenza di fuoco è in grado di uccidere il Revenant con uno solo colpo dandoci la possibilità di subentrare nel controllo del Revenant e ribaltare le sorti della sfida. In questa Beta ogni vittoria ci farà salire di livello e ci permetterà di sbloccare due nuove armi (l’Elettrolaser ed il Fucile Statico) e la nuova “Granata Prosciugante” in grado di assorbire la vita dell’avversario per conferirla a chi l’ha lanciata. Ci verranno anche assegnate nuove corazze e i Moduli Hack che sono potenziamenti a tempo da utilizzare nelle partite successive. I Moduli Hack sono molto utili perché oltre ad avere caratteristiche fisiche aumentandoci salute o corazza, possono rivelarci quanto tempo manca alla comparsa della Runa, del Fucile Gauss o il grado di salute degli avversari.

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Le partite sono frenetiche, l’opzione corsa è attivata per default e non potrebbe essere che così; il salto è la terza arma a nostra disposizione permettendoci di raggiungere munizioni/potenziamenti nascosti o per lanciarsi addosso agli avversari pronti per lanciare una ”Uccisione Epica”. E se le cose vanno male si aziona il Teletrasporto Personale per fuggire il più lontano possibile.

In questo primo piccolo test il motore id Tech 6 si è comportato bene in termini di performance non sembrando risentire dell’assenza del suo mitico creatore John Carmack, nessun cedimento in questi tre giorni di fuoco e nessun grave difetto grafico degno di preoccupazione. Certo il prodotto deve esser valutato quando potremo mettere le mani anche sulla campagna single-player, cuore di tutti i precedenti Doom. Nell’attesa, ci asciughiamo il sudore e ci godiamo il ritorno di una delle Arene più gradite a tutti coloro cresciuti a Shotgun&Monsters.